Caro Prof. Intanto grazie per le belle lezioni che io seguo sempre. Le faccio presente che non sono soltanto i Suoi studenti ad ascoltarLa, bensi' ci sono anche settantenni come me che apprezzano la possibilita' di imparare cose che non sapevano. Quindi grazie.
Ciao, ho una domanda, ma è corretto dire che Dio sceglie per noi? Nel senso, da quello che io ho capito, e che c’è scritto nel mio manuale, non è che Dio sceglie per noi, ma di fatto mi fa vivere una vita più autentica, Dio non mette fine ai tormenti dell’esistenza, ma almeno in questa dimensione (religiosa) l’uomo non si illude di essere autosufficiente, ha un modo più vero di stare presso se stesso. Penso che noi dobbiamo essere pronti ad ubbidire a Dio anche di fronte a evidenti paradossi per ricavarne un’esistenza meno illusoria, ma in realtà non sceglie per noi. Mi sbaglio io?
Ciao! Ho una domanda: ma è corretto dire che Gesù provava angoscia? Non è un po' paradossale come cosa? Kierkegaard ha definito l'angoscia come paura dell'ignoto, però la natura divina di Gesù gli permette di conoscere il futuro e il piano divino.
Sì, sicuramente è paradossale, ma per Kierkegaard tutta la fede è contrassegnata dal fatto di essere paradossale: basti pensare che Dio, onnipotente, si fa uomo e per giunta un uomo debole, indifeso. Gesù era contemporaneamente umano e divino, quindi da un lato sapeva, dall'altro però viveva anche le angosce e le paure dell'uomo, almeno secondo Kierkegaard.
La vera domanda è: poteva Giuda scegliere di non andare? Poteva scegliere di non tradire? È un tema interessante: secondo la Chiesa cattolica Giuda aveva, come tutti, il libero arbitrio, quindi ha scelto di consegnare Gesù ai romani (ma poteva anche scegliere di non farlo). Secondo altre interpretazioni, minoritarie ma comunque presenti, Giuda non poteva non tradire Gesù, pena il mancato compimento della profezia e della morte e risurrezione. Infatti il Vangelo di Giuda (apocrifo, che risale credo al IV secolo, se ricordo bene) sostiene proprio questa tesi: che Giuda abbia tradito Gesù su ordine dello stesso Messia.
@@scrip79 quindi, secondo la storia immediata, Giuda è colpevole (Kierkegaard); secondo la Storia generale, Giuda è innocente (Hegel), e il cerchio si chiude e si dimostra che entrambi hanno ragione dal loro punto di vista. La differenza tra Kierkegaard ed Hegel , da quel che ho capito, consiste proprio e soltanto nel differente "punto di vista".
Direi che l'angoscia è una minorità del presente che si ripercuoterà nel futuro mentre la disperazione è la conseguenza, oggi, di quelle scelte, almeno di quelle risultate infelici, fatte in passato.
Caro Prof. Intanto grazie per le belle lezioni che io seguo sempre. Le faccio presente che non sono soltanto i Suoi studenti ad ascoltarLa, bensi' ci sono anche settantenni come me che apprezzano la possibilita' di imparare cose che non sapevano. Quindi grazie.
Grazie prof. Il suo corso, e in particolare la filosofia; mi ha dato un arma, uno strumento, per affrontare la mostruosità della vita.
Come di consueto esauriente per chiarezza e completezza. Bravissimo!
Una spiegazione così efficace non l'avevo mai sentita, davvero bravo
Ho gradito moltissimo. Grazie.
Grazie mile ! Lo vedo dal Brasile
Kierkegaard tra i più grandi e veritieri pensatori secondo me.
Complimenti sei bravissimo!!! Continua così!!!
Ottima spiegazione, complimenti
grazie!
È un vero e proprio pronto soccorso esistenziale
Bravo.
Grazie.
prego
Grazie mille😉
👏👏👏👏👏👏
Ciao, ho una domanda, ma è corretto dire che Dio sceglie per noi? Nel senso, da quello che io ho capito, e che c’è scritto nel mio manuale, non è che Dio sceglie per noi, ma di fatto mi fa vivere una vita più autentica, Dio non mette fine ai tormenti dell’esistenza, ma almeno in questa dimensione (religiosa) l’uomo non si illude di essere autosufficiente, ha un modo più vero di stare presso se stesso. Penso che noi dobbiamo essere pronti ad ubbidire a Dio anche di fronte a evidenti paradossi per ricavarne un’esistenza meno illusoria, ma in realtà non sceglie per noi. Mi sbaglio io?
Ciao! Ho una domanda: ma è corretto dire che Gesù provava angoscia? Non è un po' paradossale come cosa? Kierkegaard ha definito l'angoscia come paura dell'ignoto, però la natura divina di Gesù gli permette di conoscere il futuro e il piano divino.
Sì, sicuramente è paradossale, ma per Kierkegaard tutta la fede è contrassegnata dal fatto di essere paradossale: basti pensare che Dio, onnipotente, si fa uomo e per giunta un uomo debole, indifeso. Gesù era contemporaneamente umano e divino, quindi da un lato sapeva, dall'altro però viveva anche le angosce e le paure dell'uomo, almeno secondo Kierkegaard.
grazie Professore per la lezione molto interessante. Mi interrogavo: e se Giuda quel giorno avesse scelto di non andare all’orto dei Getzemani?🤔
La vera domanda è: poteva Giuda scegliere di non andare? Poteva scegliere di non tradire? È un tema interessante: secondo la Chiesa cattolica Giuda aveva, come tutti, il libero arbitrio, quindi ha scelto di consegnare Gesù ai romani (ma poteva anche scegliere di non farlo). Secondo altre interpretazioni, minoritarie ma comunque presenti, Giuda non poteva non tradire Gesù, pena il mancato compimento della profezia e della morte e risurrezione. Infatti il Vangelo di Giuda (apocrifo, che risale credo al IV secolo, se ricordo bene) sostiene proprio questa tesi: che Giuda abbia tradito Gesù su ordine dello stesso Messia.
@@scrip79 infatti il povero Giuda potrebbe addirittura essere stato strumentale al disegno Cristiano🤔
@@scrip79 quindi, secondo la storia immediata, Giuda è colpevole (Kierkegaard); secondo la Storia generale, Giuda è innocente (Hegel), e il cerchio si chiude e si dimostra che entrambi hanno ragione dal loro punto di vista. La differenza tra Kierkegaard ed Hegel , da quel che ho capito, consiste proprio e soltanto nel differente "punto di vista".
Direi che l'angoscia è una minorità del presente che si ripercuoterà nel futuro mentre la disperazione è la conseguenza, oggi, di quelle scelte, almeno di quelle risultate infelici, fatte in passato.
2021.01.10 D
Mamma mia che pessimismooooo! 😢
👍👍👍❤️