Per una attività musicale dai riscontri talmente irrisori che non ne parlo nemmeno, sto imparando un pochino lo stile di Mark Knopfler solo dal punto di vista tecnico(per quello musicale mi mancano il gusto e la cultura).Me lo imparo seguendo i tutorial,ma a un certo punto devo mettere sotto la lente i limiti neuromuscolari,o anche solo muscolari(in questo caso soprattutto il ri-alzare rapidamente il pollice).Allora riduco il problema a un passaggio critico di 2 o 3 secondi, cerco di inquadrarlo o raggrupparlo in 4/4 per ripartire sempre a tempo, se voglio con accenti marcati,e lo faccio prima a velocità da esecuzione sicura;quando la testa lo ha assimilato aumento la velocità fino a rimanere nel limite della esecuzione corretta,e ripeto fino a incapacità muscolare.Possono servire diversi minuti per riprovarci.In questi minuti, se per es. ho stancato la destra,faccio qualche legato con la sinistra,o vado a buttare la spazzatura ecc. Dai risultati non sono certo che sia il metodo migliore,ma un pochino funziona.
Finalmente un musicista che parla e dice cose giuste e sensate. Sei un chitarrista coi controcoglioni con background musicale profondo e di mente aperta e non giudicante. Condivido tutto quello che tu dici. Complimenti . Stefano Zuppiroli ❤
da ragazzo ho divorato tutti i dischi che ascoltavo, penso di aver tirato giu discografie intere, poi ho sentito una necessità di dover dare un senso alle cose che conoscevo e ho studiato , fin da subito ho dato un nome a tutto quello che sapevo fare ed è stato fantastico, questo è stato il mio approccio alla musica, ora non potrei piu fare a meno di passare attraverso lo studio , si forse avrei potuto arrivare a tanti concetti molto prima se avessi studiato, ma che posso dirvi...quella è stata la mia storia e il mio perchè e continuo a suonare da 40 anni, l'approccio alla musica quando crea un percorso nel tempo è totalmente situazionale ed esula dai giudizi, ognuno sceglie il proprio perchè in base a dove vuole arrivare per se stesso e il livello musicale che produce è una conseguenza, ciao \m/
Grazie Luca. Sinceramente non capivo perchè "COPIARE" frasi di altri. Non si tratta di questo ma di imparare a "parlare" ...non copiare. Molto esaustivo. Grazie
Penso che Alex Britti abbia parlato per la SUA esperienza, e specifica che non ha studiato in maniera canonica, accademica. Ma questo non vuol dire che non si sia fatto il mazzo con la chitarra, e se non sbaglio Britti lo dice che si è fatto il mazzo
Che poi diciamoci la verità, parecchi di quelli che gridano allo scandalo, se gli togli le tablature e gli dai gli spartiti non sanno suonare due note. Secondo me dipende da cosa uno vuole fare: se vuoi fare il turnista devi saper leggere, se vuoi fare l'artista di strada puoi fare quello che vuoi. Comunque concordo con te, studiare è bellissimo e puoi farlo sui metodi, a scuola, spaccandosi di armonia o tirarsi giù i dischi dei grandi ad orecchio e alla fine della fiera, è la musica che facciamo che conta, quello chi ci fa provare ; poi come ci si arriva è una cosa personale e non trovo giusto criticare a priori.
@@carloalbertorassaval3275 Dipende dallo spartito, ma tendenzialmente no. Io ho imparato a leggere con la chitarra usando il metodo Leavitt, ai tempi in cui frequentavo il CPM.
Ma informati cosa? 😂 Se vai a fare un turno in studio o a lavorare su una nave cosa pensi che diano le tablature? Cosa c’entra quando sono state inventate? Non ha nessuna attinenza la tua risposta con quello che ho scritto io.
Ciao Luca ….sei davvero molto bravo e intelligente ….apprezzo molto quello che hai detto ed hai perfettamente ragione: ottimi consigli . Inoltre , a differenza di altri tuoi colleghi del mondo di you tube , sei molto meno commerciale nel proporre e pubblicizzare prodotti , questo ti fa onore e ti caratterizza tantissimo : sei sincero . Ad esempio ho apprezzato molto il video dove hai cercato di vedere e capire e informare noi le differenze delle pedaliere multieffetto di maggior successo senza indicare con accanimento la migliore in assoluto e quindi pubblicizzarla platealmente Bravo ! Continua così Claudio
io sono autodidatta e, quale che sia il mio livello, ho capito che qualche lezione mi avrebbe dato un boost mica male. In un certo senso ho sempre "scoperto" da solo, con le mie tempistiche, cose che altri sapevao già e avrebbero potuto insegnarmi, risparmiando anche tempo. Britti ha fatto come me e molti altri autodidatti, con più talento però e quindi sicuramente in meno tempo, ma in ogni caso, e vale per tutti, Britti compreso, il tempo passato con in mano lo strumento si chiama studio. Quindi Britti ha studiato 🙂
Trovo il tuo approccio molto valido e concreto. Ho studiato pianoforte classico al conservatorio per molti anni, e per la chitarra elettrica ho utilizzato un approccio molto diverso. Io suddivido in frasi e le frasi in parole, le parole in sillabe ecc.
Grazie Luca, i tuoi consigli sono molto importante, vedi sulla mia vita ho avuto tanti insegnamenti anche fino adesso, ma nessuno parla come te e mettere a un allievo quello che piace di più imparare. 🎸
Bravo Luca, ben spiegato, è necessario allargare le vedute e diventare molto elastici, più difficile da giovani chitarristi, magari promettenti, ascoltare tante e cogliere, studiare e riprodurre ciò che ci colpisce e ci piace, anche i grandi lo fanno, sempre, credo che i 10 e più anni in cui ho fatto con passione il bassista mi abbiano anche aiutato, quando son tornato a tempo pieno sulla amata chitarra con vedute a più ampio spettro
luca è un piacere ascoltarti, e tutto quello che hai esposto è tutto lì...... basta sentirti suonare, anche piccole frasi, e si avverte il "carattere" il modo di suonare che è il "tuo".Infatti concordo con il sapere ascoltare e "rubacchiare", come esperienza diretta, e riuscire poi a personalizzare. Penso che con troppa accademia si rischia "l'appiattimento", la "spersonalizzazione".Comunque talento ed orecchio...... un musicista senza orecchio è come il politico che perla e non dice assolutamente niente......
Condivido il pensiero, soprattutto sull'ascoltare e aggiungo all' ascoltarsi. Credo poi stia ad ognuno di noi, all'approccio, all'obiettivo e soprattutto alle fasi della vita, intesa da più punti di vista. Ognuno la vive a suo modo. E ognuno ha ragione. Può piacere o non piacere ma è così 😊 l'importante è sentirsi beneeeee. Grande Luca!!!
Sono completamente d'accordo, sviluppare il "linguaggio" sulla chitarra è fondamentale per avere qualcosa da "dire" soprattutto nella improvvisazione....io mi sono studiato gli assoli che più mi piacciono da cui ho assorbito molto per potermi poi esprimere sullo strumento
Quando ho iniziato a studiare armonia mi si è aperto un mondo, sono passato a da quattro cose striminzite in croce imparate e ripetute allo sfinimento a un oceano di possibilità in più. Chiaramente ci vogliono prove ed esercitazione, con il tempo, inserendo il teorico nel pratico, diventa tutto naturale, essendo un linguaggio la musica, allenandosi, si impara a "parlare" sempre più spediti e quindi anche improvvisare. L'unico momento in cui può essere meccanico è quando si sta agli inizi, poi diventa tutto naturale, è il pensiero che lo diventa.
E' il secondo video che commento e lo faccio semplicemente dicendoti Grazie. INECCEPIBILE..."conoscere lo strumento"...sono convinto che in questo senso Alex Britti abbia studiato più di tanti altri suoi colleghi...semplice e chiaro.
Grazie Luca, bellissimo video, ascoltarti (tanto per rimanere in tema😊), sia quando suoni che quando parli, è sempre per me emozionante e veramente piacevole. Sono totalmente d'accordo sul discorso dello studio accademico o meno, importante è quello che trasmetti. Certo, per entrare in un'orchestra a livello lavorativo serve un diploma di Conservatorio. Lo studio teorico può aiutare ad accelerare i tempi, ma insieme a predisposizione e talento di cui parli. Grazie ancora, ti seguo da un po' ed ogni volta è una scoperta! Attendiamo le prossime. Un caro saluto.
Nasco come autodidatta, già a quattro anni e mezzo sapevo suonare bene l'armonica a bocca, strumento che poi ho odiato per quanto era limitato. A quattordici anni, quando finalmente le mie mani erano diventate abbastanza grandi, ho cominciato a suonare la chitarra, e non ho più smesso. Il mio metodo? L'orecchio, di certo. Ma anche tante prove, tanti esperimenti, e una quantità di piccoli e grandi stratagemmi, ossia piccole "frasi" che, inserite in un pezzo, lo arricchiscono, lo abbelliscono, lo rendono più efficace. A volte invento frasi nuove al momento. Non si finisce mai di creare e di inventare. Altre volte utilizzo brevi o lunghe sequenze di note già sperimentate, sulle quali le mani viaggiano da sole, perché sono qualcosa che ho già memorizzato, per cui le eseguo con una certa facilità. Mi sembra di averti visto fare la stessa cosa, a volte suoni brevi sequenze di note che ormai riconosco, Ovviamente fai anche altro, se ci si limitasse a fare sempre gli stessi giri sarebbe un limite. Ma per fortuna la parte di musicista che suona a orecchio spesso prende il sopravvento, dico per fortuna perché secondo me è quella il "cuore" del vero musicista. Si, studiare musica può avere una sua utilità, una sua indubbia efficacia pratica; ma secondo me musicisti innanzi tutto si deve nascere, lo studio a mio avviso viene dopo. In fondo, sono nati prima i musicisti, e solo dopo è nato il conservatorio, no? Comunque tu, tra orecchio e studio, sicuramente sei in gamba, te l'ho già detto e te lo ripeto. Un saluto.
Più che giuste le tue considerazioni. Io ho capito perfettamente l'intervista ad Alex...tra l'altro da romano ho avuto la fortuna di crescere andando ad ascoltare Britti nei vari localetti dove suonava quando ancora non era famoso
Ciao Luca, sono un chitarrista autodidatta non particolarmente abile. Per anni mi sono indentificato come UNO CHA NON HAI MAI STUDIATO la chitarra. Oggi posso dire, con maggiore maturità, che ho SEMPRE STUDIATO magari in un modo diverso da quello canonico. In realtà studiare è importante e più cose conosciamo meglio è, però è bello ogni tanto lasciare che sia il cuore a muovere la musica, ma senza conoscere nulla non saprei suonare. Quindi W lo studio e l'impegno di cui non ho timore alcuno.
Esercizi di tecnica quotidiani in più ascoltando gli altri chitarristi più bravi di me, cerco di capire quello che fanno e riprovarci secondo le mie capacità
Nulla da dire sulla competenza di Alex Britti ! il percorso personale e' altra cosa.Ci sono musicisti talentuosi che devono la loro "genialita' " in prevalenza a madre natura e altri altrettanto bravi ,che si sono fatti il mazzo sui libri .Ovviente il discorso non si esaurisce quì , il campo è troppo ampio e per fortuna siamo " umani" e pieni di variabili.Luca ,il tuo punto di vista è equilibrato e pienamente condivisibile.Ho mio figlio che frequenta un liceo musicale e effettivamente il percorso principale segue la musica classica e non si puo' sottrarsi alle regole e alla precisione necessaria per eseguire quei brani ,peró devo dire che :dopo averli ascoltati ,gli studenti piu' "diligenti " non sono necessariamente i musicisti migliori . Fortunatamente empatia ,capacitá di improvvisare , interpretazione ecc..ecc ,fanno la differenza ,fortunato chi ha gia' queste cose nel propio Cuore ! La scuola puó fornire le basi e il duro studio le consolida ma il rischio da parte degli insegnanti è che lo zelo eccessivo e restare intestarditi dentro certi schemi ,plagi e uccida l'originalita' e la forza vitale degli studenti.
Come al solito bel video e riconfermo la mia esperienza super positiva con Pentatonic Legacy e con questo approccio di studio. Ciò detto, queste inquadrature puntate sulla Les Paul mettono una gas violentissima 😂
Io è una vita che suono, ma gli impegni vari della vita mi hanno tenuto nel limbo dell'auto didattica per troppo tempo. Ora da qualche anno ho preso qualche lezione, quando posso, e posso dire che mi ha aiutato a superare quei limiti tecnici che mi impedivano di progredire. L'avessi fatto prima!
La conoscenza della musica è per i compositori, se si vuole suonare per piacere, qualsiasi cosa va bene, specie se suonato velocemente, difficile sentire le sbavature di un tono sopra o sotto. Quando si compone si cerca le migliori note sequenziali, che a volte non vengono per maestria dello strumento, e si perde tempo, ci si incarta, in quanto ci si trova con un salto che non vorremmo. Con la conoscenza della teoria della musica, costruisci "matematicamente" la struttura da cui ricavi le note che meglio si sposano con quanto stai elaborando. Nell'improvvisazione la cosa è diversa, specie nel jazz, in quanto non ti preoccupi di restare in un tema, ma di spostarlo ad una interpetrazione diversa. Miles Davis quando andò da Mingus, lui disse bravo, poi soggiunse devi studiare. Di certo Mingus è un compositore jazz che ha applicato molto teoria alla sua composizione ascoltare moanin, e possiamo dire lo stesso di Frank Zappa, o anche di Page. Spero un giorno di studiare musica :)
100% dei mostri sacri del passato hanno sfruttato un talento smisurato senza studiare granché. 100% una volta raggiunto il successo poi si sono messi a studiare ritenendolo indispensabile
Ma anche no. La maggior parte dei chitarristi sacri del passato non si sono mai messi a studiare neanche la chitarra e sono rimasti dei principianti. In primis, page, Santana, slash, Kirk ecc
Stai ,e condivido , praticamente dicendo che c è un modo più moderno di studiare la chitarra ed è proprio così . È figlio di questi tempi fulminei non vedo assolutamente un ragazzino di oggi mettersi lì a frar solfeggi ma studiare i liks del gruppo preferito si .Certo non può andare a suonare in una orchestra ma non penso sia l obbiettivo di questi ragazzi .Ciao grande 💪
Una cosa che mi ha limitato è stato sviluppare i miei fraseggi e i miei pattern e tralasciare un pò troppo licks come quello di cui hai fatto l'esempio.E' come quando fai ginnastica ,allenamento da solo o fai un corso.Nel primo caso è probabile finire per anni in una zona confortevole ,poi vai all'ultimo corso di gruppo tipo pilates ,cardio ecc e non riesci a stare dietro alle signore,avresti mollato prima ecc.. Anni 90, mi esercitavo su sweep tappping ecc come meglio riuscivo ,poi mi è capitato di suonare qualche pezzo con una band tributo ai Kiss e le cose più tradizionali di Ace Frehley mi hanno fatto sentire inutile e ignorante. Persino il chitarrista forse più "libero " dei suoi tempi come Jimi Hendrix ha suonato per anni pezzi degli altri ,immagino ben disciplinato e restando al suo posto ,altrimenti avrebbero trovato un altro
Va benissimo creare i propri fraseggi e il proprio metodo, ma consiglio sempre di partire dalla tradizione, proprio sentirsi a proprio agio nelle situazioni che hai descritto :)
Lo studio serve fino al momento in cui aggiunge vocabolario, come dice Luca, senza però renderci scolastici, o suoneremmo tutti uguali e ugualmente "puliti".
Venendo a questo tuo video, Luca, mi è piaciuto tantissimo. Ora lo so che è una specie di bis del precedente e che il concetto dovrebbe essere passato. Ma per gli zucconi come me, gli esempi non bastano mai e mi piacerebbe da pazzi se ne facessi una serie. Video in cui prendi un lick strafamoso, come questo di Gilmour, e ci fai vedere come si può utilizzare in contesti diversi. Io, per esempio, non avrei mai pensato che la "citazione completa" (come l'hai chiamata) potesse essere eseguita fuori dal solo di The wall! Grande Luca Un caro saluto e ... evviva lo studio!
Grazie mille Alessandro! Sì sì, alla fine anche quella citazione può passare senza essere necessariamente riconosciuta. Sono d’accordo con te, viva lo studio!
ho studiato in gioventù chitarra, solfeggio e teoria musicale, ma non mi è servito molto e se dovesi leggere e suonare musica contemporaneamente, impiegherei una vita. Mentre se ascolto un pezzo che mi piace in poco tempo riesco a suonarlo. Ovviamente non sono un professionista. Ciao.
Ciao sono un nuovo iscritto. Complimenti per le tue capacità musicali ma soprattutto per le cose che hai detto … io suono il pianoforte ma circa 60 anni fa ho iniziato come chitarrista (suonata per oltre 20 anni poi abbandonata)…. Avrei deciso di riprendere (già da qualche mese) … mi piacerebbe sapere come fare per trovare le tue backijg track…. Grazie per i consigli e complimenti di nuovo
Condivido pienamente circa il discorso Britti...aggiungerei che se sostituissimo la parola "studio" con la parola "ricerca" tutta la polemica verrebbe smontata all'istante no?!
Nn penso ci sia tutta questa differenza è sempre un modo di studiare sia sui libri che ascoltando e guardando gli altri suonare. Nessuno si inventa nulla ma è solo un continuo riutilizzare è modificare ciò che già si conosce. Dietro tutti quei chitarristi che dicono di essere dei fenomeni che non hanno mai studiato, hanno passato ore ore a provare lo strumento è tutto quello che conoscono
Ciao Luca,ti seguo ormai da un pezzo qui sul canale...secondo te può essere utile cantare assieme la melodia che suoni sulla chitarra??? è una cosa che ,a parte Blackmore e Gillan facevano assieme in 2 ,ma anche Hemdrix lo faceva ,tipo su Voodoo Chile (sia quella da 15min con Windwood all'organo che su Slight Return)...secondo me è una cosa utile e che ti fa togliere di mezzo un sacco di note che con la melodia c'entrano poco...(Sono un fan sfegatato di Kossoff dei Free che era uno che più che mettere toglieva😂😂)...vorrei sapere cosa ne pensi...continua così...grande Miliers👍🎸
@@LucaMilierimusicun po' difficile ma secondo me Mr.big ,All right now,The Stealer(la extended version)e Wishing Well possono dare un idea...e sono sicuro non ti fermerai lì ...grande Luca👍🎸🎸🎸❤️
Ho il difetto opposto a chi parla troppo: io vengo dall'ascolto della musica e ancora oggi ascolto album su album. E da qui deriva il fatto che la cosa che mi piace di più è riprodurre i brani dei chitarristi che mi hanno sempre affascinato. Mi piacerebbe essere un juke box vivente. Amo talmente certi riff, certi assoli, certi arrangiamenti che ho deciso di suonarli per viverli più intensamente. L'opposto di chi mette sempre backing track e vi improvvisa. E quindi come improvvisatore faccio schifo. Prima o poi vi porrò rimedio, anche perché ogni tanto mi piace anche studiare teoria e apprendere nuovi ridumenti.
Beh, non è obbligatorio essere improvvisatori, si può, volendo, essere solo dei riproduttori di brani altrui, non molto diversamente da quello che fanno la stragrande maggioranza dei musicisti classici...
@@d1234as Vero. Però mi prendo sempre la briga di capire bene quello che riproduco: pentatoniche, scala minore armonica, sweep picking, chord tones ecc.
La gente che ha criticato il Britti non ha mai scritto per Mina ,non e' solo un chitarrista, certamente lui lo ha ribadito non e' andato al conservatorio ma i risultati per lui sono venuti, ognuno deve fare cosa vuole,io per esempio se non prendo lezioni non vado avanti e e' stato sempre così,sia con il piano che con la chitarra e comunque l'importante e' divertirsi....
La si metta come si vuole, ma bisogna pur sapere se in un accordo c'è una sesta o una nona, o se si può suonare una minore melodica o un'esatonica sul V. Arrivarci ad orecchio porta ad applicare le regole in modo meccanico; mentre conoscere la teoria, invece, consente di muoversi con maggiore libertà di scelta perché si sa dove si è e cosa si sta facendo. Poi l'orecchio basterà al blues di Alex Britti, ma voglio vedere con Robben Ford...
Luca sei semplicemente UN GRANDE! Per inventare cose inaudite, bisogna conoscere lessico, vocabolario, grammatica, semantica ecc. Ricorda un certo Dante Alighieri...
infatti io tendo a non usare backing track, prendo la loop station, metto il click, registro due accordi e poi improvviso e provo fino allo sfinimento.
Per me è una polemica inutile (come tante anche in campi differenti). Studiare è utilissimo: a me piacerebbe saper leggere uno spartito, ad esempio. O rispondere a delle questioni che si pongono, ad esempio quando provi a suonare ad orecchio una bossa nova, che se si è fortunati balla su due scale diverse, e sapere PERCHÈ una pentatonica che per me non c'entra niente suona bene ugualmente. Ovviamente studiare e basta non serve ad un tubo: devi suonare, suonare e suonare. Le dita hanno bisogno di abituarsi, di sapersi muovere. E bisogna ascoltare, ascoltare e ascoltare. ENTRAMBE le cose sono importanti per evolversi. PS sei uno tra i più SERI YTbers.
Purtroppo non siamo tutti uguali...questo è un bene. Tutti ora parlano di Britti e di quello che ha detto. Ma credo che c'è un problema importante. A molti brucia parecchio che un talento, o chi suona e fa le cose di istinto, ha fatto più cose di tanti Maestri e Professoroni che passano le ore a studiare, e poi vanno in giro mostrando i Titoli, e a dare lezioni di vita credendosi Ennio Morricone...poi li senti suonare e ci vogliono gli schiaffi con la pala meccanica...🤣🤣🤣🤣🤣🤣
C'è per esempio il grande Sabicas inarrivabile, e non consceva una nota teoricamente, Credo che lo studio serva ed è fondamentale ma lasciamo stare i geni , essi sono di un altro mondo e noi possiamo da essi solo apprendere.
Luca dimmi se ho fatto bene oghi avevo la possibilita di portarmi a casa 2 Gibson nuove per lo stesso prezzo la Deluxe e la Kirk Hammet oppure prendere la Custom Schop nera e ho comandato la Custom lo so che è più morbida la Custom pero la Custom è sempre stato il mio sogno Sinceramente tu cosa avresti fatto al mio posto ?????? ,,,,,, ti seguo sempre sei inmenso numero uno !!!! Un abbraccio
Buongiorno Luca, video, come tutti gli altri, molto interessante. Potresti specificare meglio cosa intentdi per "categorizzare"? O, nel caso mi fossi perso un video dove spieghi questo concetto della tua didattica, potresti indicarmi il link? Grazie.
Intendo dividerli in famiglie diverse. Ci sono i lick che chiamo “Chuck Berry cycles” che hanno tutti una simile conformazione, ci sono i pattern, quelli con la nota blues, quelli con la super scala blues, quelli con andamento orizzontale, con andamento diagonale, Linear Pentatonics ecc Queste sono tutte categorie che ho creato negli anni e che poi ho inserito nel mio corso Pentatonic Legacy, non credo però di aver parlato della questione “categorizzazione” in altri video qui su TH-cam
Vorrei ricordare, che Guthrie Govan, non ha fatto conservatorio, ed e' totalmente autodidatta..e' penso di non esagerare, se dico, che e' uno dei chitarristi moderni, piu' virtuosi e fenomenali, a livello mondiale..e Tommy Emmanuel, mostro sacro, della chitarra acustica, e autodidatta anche lui, e in una sua intervista. ha affermato di suonare, guidato dal suo istinto..Questi sono Geni..per tutti gli altri comuni mortali, non rimane che lo studio.
@@antonellaangeli6157 non era un paragonare Britti a Govan..il mio discorso, e che la musica, come ogni forma d arte, devi averla nel sangue..Allora, anche senza nozioni teoriche, e senza una tecnica esasperata, puoi dare vita, a creazioni, che poi rimangono nella storia. Guarda David Gilmour, autodidatta, scarsa tecnica, eppure i suoi assoli, oltre ai brani, sono capolavori, che rimarranno per sempre. Uno puo aver fatto conservatorio, saper leggere, scrivere sul pentagramma, sapere tutti i segreti, e le regole che governano la musica, avere una tecnica eccezzionale..ma, non avere creativita, manco a pagarlo oro. Quindi..potremmo dividere in due categorie, musicisti, e artisti ..musicisti si puo' diventarlo studiando..artisti ci si nasce...E non c e riferimento a Luca Millieri. che reputo un musicista con i c... e i contro c.. oltre che un Artista.
@@giampierorusso607in che senso gilmour ha una scarsa tecnica? Ma non è vero assolutamente. Forse ti confondi con la velocità? Ma non sono sinonimi. Inoltre, non suddividerei tutti in chitarristi e artisti. Le abilità sono diverse: esecuzione, composizione, immagine sul palco e fuori, sound, arrangiamento ecc
@@GraySerghey ok..e' vero, la velocita', non vuol dire per forza, che stai facendo, chi sa cosa, come e' vero, che bassa velocita, non vuol dire, che stai facendo una cosa facile..ok..hai ragione. Ma non mi puoi definire Gilmour, un viruoso, qualsiasi bravo chitarrista, puo eseguire i suoi assoli. Mentre.. avere la capacita di metter su frasi cosi belle, gli sarebbe impossibile, questo si...Ma.. per fare quello che fa un Govan, devi essere fottutamente un drago..sicuramente Millieri, ha tutto il potenziale per farlo. Ma attenendoci all argomento, del video, dico : che se vuoi fare il musicista di professione, e non sei un genio, devi studiare musica seriamente..se vuoi fare il musicista di professione, e sei un fuori classe..ti basta la tua arte..anche se tecnicamente non sei un asso, e sei un asino, in teoria musicale...e di esempi, ce ne sono a centinaia, iniziando da Henrdix.
@@giampierorusso607scusa ma credo ci sia una confusione nei termini. Anche per fare una singola nota ci vuole la tecnica, ebbene sì. Chitarristi come Santana, page, slash, Kirk hammet non sono capaci neanche di fare 2 note fatte bene. Gilmour nel suo genere ha una tecnica eccezionale. Poi il virtuoso è un'altra cosa ma non si parlava di questo. Govan è uno dei migliori che ci sono adesso, è un dato di fatto. Per il resto sono d'accordissimo con te
Uno dei migliori chitarristi al mondo e sicuramente quello che ha più di tutti cambiato la chitarra negli ultimi cinquant'anni Jimi Hendrix non sapeva leggere e scrivere il pentagramma... ergo...
Il mio pensiero è uno: è molto più facile imparare la musica (con solfeggio annessi e connessi) che imparare a tenere le mani sulla chitarra come fa Alex. Quello che fa sul manico quell’uomo non lo puoi scrivere su un pentagramma con l’ottica di far sì che lo suoni qualcun’altro. Forse le note si….ma le note non sono tutto!
nel rock blues il mignolo non si usa quasi mai, tranne qualche chitarrista (Robben Ford). Questo a causa dei frequenti bending che richiedono la forza dell'anulare. Quando suono in modo più "virtuoso" ad alte velocità e con meno forza uso di più anche il mignolo
A se impari una cosa che senso ha copiarla riprodurla uguale sensa sapere che cosa hai fatto su che scala hai suonato su che tonlita ecc che cosa è una tonalita come è formata i gradi le basi bisogna saperle
Dipende io sono cantante lirico nel registro di basso ed ho fatto dentro e fuori da conservatori, scuole di musica, insegnanti vari dal 1995 al 2010 circa, non ho un diploma ma comunque so cantare perché so cantare non so come dirlo, (oltre a quello ho cantato anche altro hard n'heavy, soul, jazz, disco, blues) un pezzo di carta ti aiuta ma non fa di te qualcuno di diverso...per quanto riguarda il lato strumenti mi diletto a suonare il basso, vari synth e malissimo la chitarra...
Charlie Parker non aveva "studiato", non so...la cosa credo che sia molto soggettiva, credo che non ci sia una regola ma tanta fatica, talento, fantasia e dedizione.
Ho l impressione che per la chitarra il discorso sia un po’ diverso rispetto ad altri strumenti più “classici”. Chiunque suoni un minimo non si stupisce affatto delle cose dette da Britti, anzi sono quasi ovvie. Comunque è innegabile che i grandi della musica pop, rock blues e anche jazz fino a un certo punto, non erano professori di musica e conoscevano la teoria nella misura in cui l avevano ricavata, estratta, dallo strumento attraverso l esecuzione di brani altrui tirati giù a orecchio, copiando e riscrivendo. Per analogia, non si diventa grandi scrittori conoscendo a menadito la grammatica o l antologia della letteratura italiana. Purtroppo, perché sarebbe più facile così 😊
Bravo molto equilibrato, ma allora perché allarmarsi? Britti è un bluesman come chitarrista e quindi nell'ottica blues quello che ha detto ha senso. Secondo me sono più i musicisti famosi che non hanno studiato in maniera canonica di quelli che lo hanno fino ad un certo punto.... L'era dei stracazzi di shredders da allora una valanga di note e suonare è diventato più circo che arte. Competizione a chi c'è l'ha più lungo. Ma meno male che gli ACDC superstiti con i loro 3 accordi e la pentatonica riempiono stadi enormi invece i super tecnici neppure il forum a Milano. Bisogna avere idee interessanti,suonare, divertirsi divertire e farsi meno pippe mentali. Si può vivere anche non sapendo la super locria. Mi risulta che anche John Mayer ha frequentato per un breve periodo il Berkeley però poi ha smesso perché non gli dava quello che cercava.
Mi sembra che tu abbia colto il segno parlando di diversità di approccio e di velocità tra le persone. Britti è certamente un talento, ma è anche agevolato dal tipo di musica che suona, perchè fondamentalmente - come già tu hai detto - lì si cerca il feeling e l'emozione e anche utilizzando la solita pentatonica ed il solito lick si raggiunge l'obiettivo. Ciò che rende quelli col talento più facilitati è che quel feeling lo hanno subito, per gli altri bisogna penare di più. Detto ciò, credo che il buon Britti sia anche prigioniero del suo non-studio, perchè poi è rimasto lì dove è sempre stato, vivacchiando con delle canzonette e proponendoci dal vivo il suo (notevole, va detto) playing blues muscoloso. Sull'approccio allo studio io ad esempio sono molto lento, suono da 30 anni ormai e mi accorgo di aver compreso un linguaggio che mastico con sicurezza; la mia lentezza è nell'introdurre qualcosa di nuovo, nuove scale etc....sembra quasi che io debba "vidimarle" tante volte nell'esercizio in casa per poi essere sicuro di utilizzarla live ma, soprattutto, devo prendermi 30 secondi prima che inizia la canzone (se devo improvvisare) per ricordarmi di uscire dalla mia comfort zone.
Questa tua visione è approssimativa. Alcuni stili come ad esempio il blues è un linguaggio. Io posso imparare una lingua vivendola e ascoltandola senza necessariamente imparare la sua grammatica. Per questo non è detto che io la parli male, ma magari avrò una pronuncia migliore di tanti che hanno studiato solo la grammatica. Questo è quello che accade con molti chitarristi blues italiani, sono tecnici e bravi ma quando li ascolti senti che sono italiani perché non hanno il colore del vero blues. Centinaia di grandi chitarristi non leggevano la musica, uno su tutti SRV, eppure la suonavano meglio di tanti altri che sapevano tutto.
Puoi studiare quanto vuoi , o meno ma alla fine ci sarà sempre uno diverso dall'altro più capace o meno in un stile o un altro.. ognuno è giusto che approcci a modo suo .. Io riandrò a studiare per potermi migliorare, ma comunque non è che chi non va a scuola non possa diventare anche più bravo di chi fa la scuola . Slash non è andato a scuola eppure! Ne solieri Ne braido.. E quindi ?? Ci sono prove al mondo che funziona quello che funziona, E a ognuno piace ciò che piace
Io penso questo: sei soddisfatto del tuo playing e hai studiato poco o niente? Continua a non studiare, perché dovresti? Non sei soddisfatto del tuo playing? Studia. Studi da sempre e sei ancora insoddisfatto? Studia ancora. Perché se fossi stato uno di quei talenti a cui non serviva studiare, ora saresti soddisfatto del tuo playing. Pensare che ti abbia rovinato lo studio, a me, pare una follia. Britti mi pare che dica proprio questo, di essere soddisfatto del suo playing (ok, poi la spara grossa e dice di non aver voluto studiare per non snaturarsi, ma questo fa parte del personaggio). La questione secondo me finisce qui anche perchè non parliamo di uno che è nell'Olimpo dei chitarristi, ma di uno che fa cose discrete con la chitarra (e, soprattutto, di cui è contento lui).
E voi? Come approcciate questo tipo di studio?
Per una attività musicale dai riscontri talmente irrisori che non ne parlo nemmeno, sto imparando un pochino lo stile di Mark Knopfler solo dal punto di vista tecnico(per quello musicale mi mancano il gusto e la cultura).Me lo imparo seguendo i tutorial,ma a un certo punto devo mettere sotto la lente i limiti neuromuscolari,o anche solo muscolari(in questo caso soprattutto il ri-alzare rapidamente il pollice).Allora riduco il problema a un passaggio critico di 2 o 3 secondi, cerco di inquadrarlo o raggrupparlo in 4/4 per ripartire sempre a tempo, se voglio con accenti marcati,e lo faccio prima a velocità da esecuzione sicura;quando la testa lo ha assimilato aumento la velocità fino a rimanere nel limite della esecuzione corretta,e ripeto fino a incapacità muscolare.Possono servire diversi minuti per riprovarci.In questi minuti, se per es. ho stancato la destra,faccio qualche legato con la sinistra,o vado a buttare la spazzatura ecc.
Dai risultati non sono certo che sia il metodo migliore,ma un pochino funziona.
Canto i soli di malmsteen: "badabidubidobadabidubiiiii blaubabliblublublubliblablabliiiii". Scherzo. Video illuminante. Complimenti Luca!
Finalmente un musicista che parla e dice cose giuste e sensate. Sei un chitarrista coi controcoglioni con background musicale profondo e di mente aperta e non giudicante. Condivido tutto quello che tu dici. Complimenti . Stefano Zuppiroli ❤
Grazie!
da ragazzo ho divorato tutti i dischi che ascoltavo, penso di aver tirato giu discografie intere, poi ho sentito una necessità di dover dare un senso alle cose che conoscevo e ho studiato , fin da subito ho dato un nome a tutto quello che sapevo fare ed è stato fantastico, questo è stato il mio approccio alla musica, ora non potrei piu fare a meno di passare attraverso lo studio , si forse avrei potuto arrivare a tanti concetti molto prima se avessi studiato, ma che posso dirvi...quella è stata la mia storia e il mio perchè e continuo a suonare da 40 anni, l'approccio alla musica quando crea un percorso nel tempo è totalmente situazionale ed esula dai giudizi, ognuno sceglie il proprio perchè in base a dove vuole arrivare per se stesso e il livello musicale che produce è una conseguenza, ciao \m/
Discorso *molto* equilibrato, utile anzi necessario. Grazie!
Ciao Luca. Ecco un video intelligente sull'argomento 👏👏👏
Grazie Luca. Sinceramente non capivo perchè "COPIARE" frasi di altri. Non si tratta di questo ma di imparare a "parlare" ...non copiare. Molto esaustivo. Grazie
Esatto, bravissimo
Penso che Alex Britti abbia parlato per la SUA esperienza, e specifica che non ha studiato in maniera canonica, accademica. Ma questo non vuol dire che non si sia fatto il mazzo con la chitarra, e se non sbaglio Britti lo dice che si è fatto il mazzo
Grazie sempre per la tua chiarezza e simpatia😊👍🎸❤️👋
Che poi diciamoci la verità, parecchi di quelli che gridano allo scandalo, se gli togli le tablature e gli dai gli spartiti non sanno suonare due note. Secondo me dipende da cosa uno vuole fare: se vuoi fare il turnista devi saper leggere, se vuoi fare l'artista di strada puoi fare quello che vuoi. Comunque concordo con te, studiare è bellissimo e puoi farlo sui metodi, a scuola, spaccandosi di armonia o tirarsi giù i dischi dei grandi ad orecchio e alla fine della fiera, è la musica che facciamo che conta, quello chi ci fa provare ; poi come ci si arriva è una cosa personale e non trovo giusto criticare a priori.
Anche perché saper leggere è una parte dello studio, ma non lo studio nel suo complesso.
Questo è vero
@@carloalbertorassaval3275 Dipende dallo spartito, ma tendenzialmente no. Io ho imparato a leggere con la chitarra usando il metodo Leavitt, ai tempi in cui frequentavo il CPM.
Guarda che le tablature esistono già da secoli..informati
Ma informati cosa? 😂 Se vai a fare un turno in studio o a lavorare su una nave cosa pensi che diano le tablature? Cosa c’entra quando sono state inventate? Non ha nessuna attinenza la tua risposta con quello che ho scritto io.
Ciao Luca ….sei davvero molto bravo e intelligente ….apprezzo molto quello che hai detto ed hai perfettamente ragione: ottimi consigli .
Inoltre , a differenza di altri tuoi colleghi del mondo di you tube , sei molto meno commerciale nel proporre e pubblicizzare prodotti , questo ti fa onore e ti caratterizza tantissimo : sei sincero . Ad esempio ho apprezzato molto il video dove hai cercato di vedere e capire e informare noi le differenze delle pedaliere multieffetto di maggior successo senza indicare con accanimento la migliore in assoluto e quindi pubblicizzarla platealmente
Bravo ! Continua così
Claudio
io sono autodidatta e, quale che sia il mio livello, ho capito che qualche lezione mi avrebbe dato un boost mica male. In un certo senso ho sempre "scoperto" da solo, con le mie tempistiche, cose che altri sapevao già e avrebbero potuto insegnarmi, risparmiando anche tempo. Britti ha fatto come me e molti altri autodidatti, con più talento però e quindi sicuramente in meno tempo, ma in ogni caso, e vale per tutti, Britti compreso, il tempo passato con in mano lo strumento si chiama studio. Quindi Britti ha studiato 🙂
Credo che noi autodidatti siamo la stragrande maggioranza.. Come i Beatles.. 😁
Trovo il tuo approccio molto valido e concreto. Ho studiato pianoforte classico al conservatorio per molti anni, e per la chitarra elettrica ho utilizzato un approccio molto diverso. Io suddivido in frasi e le frasi in parole, le parole in sillabe ecc.
È un Piacere Ascoltarti...........Video molto interessante specie per chi vuole intraprendere un discorso musicale serio, Grande!! 😊
Grazie Luca, i tuoi consigli sono molto importante, vedi sulla mia vita ho avuto tanti insegnamenti anche fino adesso, ma nessuno parla come te e mettere a un allievo quello che piace di più imparare. 🎸
Bravo Luca, ben spiegato, è necessario allargare le vedute e diventare molto elastici, più difficile da giovani chitarristi, magari promettenti, ascoltare tante e cogliere, studiare e riprodurre ciò che ci colpisce e ci piace, anche i grandi lo fanno, sempre, credo che i 10 e più anni in cui ho fatto con passione il bassista mi abbiano anche aiutato, quando son tornato a tempo pieno sulla amata chitarra con vedute a più ampio spettro
Onestamente questi video sono davvero belli e istruttivi, i miei preferiti
luca è un piacere ascoltarti, e tutto quello che hai esposto è tutto lì...... basta sentirti suonare, anche piccole frasi, e si avverte il "carattere" il modo di suonare che è il "tuo".Infatti concordo con il sapere ascoltare e "rubacchiare", come esperienza diretta, e riuscire poi a personalizzare. Penso che con troppa accademia si rischia "l'appiattimento", la "spersonalizzazione".Comunque talento ed orecchio...... un musicista senza orecchio è come il politico che perla e non dice assolutamente niente......
Condivido il pensiero, soprattutto sull'ascoltare e aggiungo all' ascoltarsi. Credo poi stia ad ognuno di noi, all'approccio, all'obiettivo e soprattutto alle fasi della vita, intesa da più punti di vista. Ognuno la vive a suo modo. E ognuno ha ragione. Può piacere o non piacere ma è così 😊 l'importante è sentirsi beneeeee. Grande Luca!!!
Sono completamente d'accordo, sviluppare il "linguaggio" sulla chitarra è fondamentale per avere qualcosa da "dire" soprattutto nella improvvisazione....io mi sono studiato gli assoli che più mi piacciono da cui ho assorbito molto per potermi poi esprimere sullo strumento
Quando ho iniziato a studiare armonia mi si è aperto un mondo, sono passato a da quattro cose striminzite in croce imparate e ripetute allo sfinimento a un oceano di possibilità in più. Chiaramente ci vogliono prove ed esercitazione, con il tempo, inserendo il teorico nel pratico, diventa tutto naturale, essendo un linguaggio la musica, allenandosi, si impara a "parlare" sempre più spediti e quindi anche improvvisare. L'unico momento in cui può essere meccanico è quando si sta agli inizi, poi diventa tutto naturale, è il pensiero che lo diventa.
E' il secondo video che commento e lo faccio semplicemente dicendoti Grazie. INECCEPIBILE..."conoscere lo strumento"...sono convinto che in questo senso Alex Britti abbia studiato più di tanti altri suoi colleghi...semplice e chiaro.
Grazie Luca, bellissimo video, ascoltarti (tanto per rimanere in tema😊), sia quando suoni che quando parli, è sempre per me emozionante e veramente piacevole. Sono totalmente d'accordo sul discorso dello studio accademico o meno, importante è quello che trasmetti. Certo, per entrare in un'orchestra a livello lavorativo serve un diploma di Conservatorio. Lo studio teorico può aiutare ad accelerare i tempi, ma insieme a predisposizione e talento di cui parli. Grazie ancora, ti seguo da un po' ed ogni volta è una scoperta! Attendiamo le prossime. Un caro saluto.
Ooohhh, finalmente una opinione realista e veritiera!!! Hai pienamente centrato il fatto !!!!
Nasco come autodidatta, già a quattro anni e mezzo sapevo suonare bene l'armonica a bocca, strumento che poi ho odiato per quanto era limitato. A quattordici anni, quando finalmente le mie mani erano diventate abbastanza grandi, ho cominciato a suonare la chitarra, e non ho più smesso. Il mio metodo? L'orecchio, di certo. Ma anche tante prove, tanti esperimenti, e una quantità di piccoli e grandi stratagemmi, ossia piccole "frasi" che, inserite in un pezzo, lo arricchiscono, lo abbelliscono, lo rendono più efficace. A volte invento frasi nuove al momento. Non si finisce mai di creare e di inventare. Altre volte utilizzo brevi o lunghe sequenze di note già sperimentate, sulle quali le mani viaggiano da sole, perché sono qualcosa che ho già memorizzato, per cui le eseguo con una certa facilità. Mi sembra di averti visto fare la stessa cosa, a volte suoni brevi sequenze di note che ormai riconosco, Ovviamente fai anche altro, se ci si limitasse a fare sempre gli stessi giri sarebbe un limite. Ma per fortuna la parte di musicista che suona a orecchio spesso prende il sopravvento, dico per fortuna perché secondo me è quella il "cuore" del vero musicista. Si, studiare musica può avere una sua utilità, una sua indubbia efficacia pratica; ma secondo me musicisti innanzi tutto si deve nascere, lo studio a mio avviso viene dopo. In fondo, sono nati prima i musicisti, e solo dopo è nato il conservatorio, no? Comunque tu, tra orecchio e studio, sicuramente sei in gamba, te l'ho già detto e te lo ripeto. Un saluto.
Finalmente uno dice esattamente quello che penso, nemmeno una virgola da muovere. Bravissimo
Grazie! 🙏
Più che giuste le tue considerazioni. Io ho capito perfettamente l'intervista ad Alex...tra l'altro da romano ho avuto la fortuna di crescere andando ad ascoltare Britti nei vari localetti dove suonava quando ancora non era famoso
Uh dai Luca , sono tutto antenne, sicuramente sarà un'occasione per imparare qualcosa 👍🙋🏻♂️🎸🎸🤙Grazie 🤘👌
Bravo !!!
Ciao Luca,
sono un chitarrista autodidatta non particolarmente abile. Per anni mi sono indentificato come UNO CHA NON HAI MAI STUDIATO la chitarra. Oggi posso dire, con maggiore maturità, che ho SEMPRE STUDIATO magari in un modo diverso da quello canonico. In realtà studiare è importante e più cose conosciamo meglio è, però è bello ogni tanto lasciare che sia il cuore a muovere la musica, ma senza conoscere nulla non saprei suonare. Quindi W lo studio e l'impegno di cui non ho timore alcuno.
Esercizi di tecnica quotidiani in più ascoltando gli altri chitarristi più bravi di me, cerco di capire quello che fanno e riprovarci secondo le mie capacità
Nulla da dire sulla competenza di Alex Britti ! il percorso personale e' altra cosa.Ci sono musicisti talentuosi che devono la loro "genialita' " in prevalenza a madre natura e altri altrettanto bravi ,che si sono fatti il mazzo sui libri .Ovviente il discorso non si esaurisce quì , il campo è troppo ampio e per fortuna siamo " umani" e pieni di variabili.Luca ,il tuo punto di vista è equilibrato e pienamente condivisibile.Ho mio figlio che frequenta un liceo musicale e effettivamente il percorso principale segue la musica classica e non si puo' sottrarsi alle regole e alla precisione necessaria per eseguire quei brani ,peró devo dire che :dopo averli ascoltati ,gli studenti piu' "diligenti " non sono necessariamente i musicisti migliori . Fortunatamente empatia ,capacitá di improvvisare , interpretazione ecc..ecc ,fanno la differenza ,fortunato chi ha gia' queste cose nel propio Cuore ! La scuola puó fornire le basi e il duro studio le consolida ma il rischio da parte degli insegnanti è che lo zelo eccessivo e restare intestarditi dentro certi schemi ,plagi e uccida l'originalita' e la forza vitale degli studenti.
Come al solito bel video e riconfermo la mia esperienza super positiva con Pentatonic Legacy e con questo approccio di studio.
Ciò detto, queste inquadrature puntate sulla Les Paul mettono una gas violentissima 😂
Grazie mille Giulio! Sono molto contento che tu abbia apprezzato Pentatonic Legacy! ❤️
Io è una vita che suono, ma gli impegni vari della vita mi hanno tenuto nel limbo dell'auto didattica per troppo tempo. Ora da qualche anno ho preso qualche lezione, quando posso, e posso dire che mi ha aiutato a superare quei limiti tecnici che mi impedivano di progredire. L'avessi fatto prima!
La conoscenza della musica è per i compositori, se si vuole suonare per piacere, qualsiasi cosa va bene, specie se suonato velocemente, difficile sentire le sbavature di un tono sopra o sotto. Quando si compone si cerca le migliori note sequenziali, che a volte non vengono per maestria dello strumento, e si perde tempo, ci si incarta, in quanto ci si trova con un salto che non vorremmo. Con la conoscenza della teoria della musica, costruisci "matematicamente" la struttura da cui ricavi le note che meglio si sposano con quanto stai elaborando. Nell'improvvisazione la cosa è diversa, specie nel jazz, in quanto non ti preoccupi di restare in un tema, ma di spostarlo ad una interpetrazione diversa. Miles Davis quando andò da Mingus, lui disse bravo, poi soggiunse devi studiare. Di certo Mingus è un compositore jazz che ha applicato molto teoria alla sua composizione ascoltare moanin, e possiamo dire lo stesso di Frank Zappa, o anche di Page. Spero un giorno di studiare musica :)
Ciao Luca. Mi potresti dire come si chiama esattamente la finitura che sulla Led Paul nel video? E magari anche il modello specifico... grazie mille
Concordo su tutto 👏👏👏 e non potrebbe essere altrimenti! Una cortesia, mi dici per favore il titolo del brano che hai messo in sottofondo?
Non é importante come ci arrivi, l'importante é riuscire nell'intento. D'accordo al 1000/100
Hai ragione 😊😊
100% dei mostri sacri del passato hanno sfruttato un talento smisurato senza studiare granché. 100% una volta raggiunto il successo poi si sono messi a studiare ritenendolo indispensabile
Ma anche no. La maggior parte dei chitarristi sacri del passato non si sono mai messi a studiare neanche la chitarra e sono rimasti dei principianti. In primis, page, Santana, slash, Kirk ecc
Stai ,e condivido , praticamente dicendo che c è un modo più moderno di studiare la chitarra ed è proprio così . È figlio di questi tempi fulminei non vedo assolutamente un ragazzino di oggi mettersi lì a frar solfeggi ma studiare i liks del gruppo preferito si .Certo non può andare a suonare in una orchestra ma non penso sia l obbiettivo di questi ragazzi .Ciao grande 💪
adoro quei numeri messi li in modo cosi preciso.. chiaramente frutto di un lavoro statistico decennale. ahahahah sei un grande cmq! scherzo ovviamente
😂
Una cosa che mi ha limitato è stato sviluppare i miei fraseggi e i miei pattern e tralasciare un pò troppo licks come quello di cui hai fatto l'esempio.E' come quando fai ginnastica ,allenamento da solo o fai un corso.Nel primo caso è probabile finire per anni in una zona confortevole ,poi vai all'ultimo corso di gruppo tipo pilates ,cardio ecc e non riesci a stare dietro alle signore,avresti mollato prima ecc..
Anni 90, mi esercitavo su sweep tappping ecc come meglio riuscivo ,poi mi è capitato di suonare qualche pezzo con una band tributo ai Kiss e le cose più tradizionali di Ace Frehley mi hanno fatto sentire inutile e ignorante.
Persino il chitarrista forse più "libero " dei suoi tempi come Jimi Hendrix ha suonato per anni pezzi degli altri ,immagino ben disciplinato e restando al suo posto ,altrimenti avrebbero trovato un altro
Va benissimo creare i propri fraseggi e il proprio metodo, ma consiglio sempre di partire dalla tradizione, proprio sentirsi a proprio agio nelle situazioni che hai descritto :)
Lo studio serve fino al momento in cui aggiunge vocabolario, come dice Luca, senza però renderci scolastici, o suoneremmo tutti uguali e ugualmente "puliti".
Venendo a questo tuo video, Luca, mi è piaciuto tantissimo. Ora lo so che è una specie di bis del precedente e che il concetto dovrebbe essere passato.
Ma per gli zucconi come me, gli esempi non bastano mai e mi piacerebbe da pazzi se ne facessi una serie. Video in cui prendi un lick strafamoso, come questo di Gilmour, e ci fai vedere come si può utilizzare in contesti diversi. Io, per esempio, non avrei mai pensato che la "citazione completa" (come l'hai chiamata) potesse essere eseguita fuori dal solo di The wall!
Grande Luca
Un caro saluto e ... evviva lo studio!
Grazie mille Alessandro! Sì sì, alla fine anche quella citazione può passare senza essere necessariamente riconosciuta. Sono d’accordo con te, viva lo studio!
Sei un grande hai ragione
92 minuti di applausi!!!!!
ho studiato in gioventù chitarra, solfeggio e teoria musicale, ma non mi è servito molto e se dovesi leggere e suonare musica contemporaneamente, impiegherei una vita. Mentre se ascolto un pezzo che mi piace in poco tempo riesco a suonarlo. Ovviamente non sono un professionista. Ciao.
grazie luca......👍
Ciao sono un nuovo iscritto. Complimenti per le tue capacità musicali ma soprattutto per le cose che hai detto … io suono il pianoforte ma circa 60 anni fa ho iniziato come chitarrista (suonata per oltre 20 anni poi abbandonata)…. Avrei deciso di riprendere (già da qualche mese) … mi piacerebbe sapere come fare per trovare le tue backijg track…. Grazie per i consigli e complimenti di nuovo
Grazie Alberto, le trovi qui: lucamilieri.com/basibluesland/
Condivido pienamente circa il discorso Britti...aggiungerei che se sostituissimo la parola "studio" con la parola "ricerca" tutta la polemica verrebbe smontata all'istante no?!
Nn penso ci sia tutta questa differenza è sempre un modo di studiare sia sui libri che ascoltando e guardando gli altri suonare. Nessuno si inventa nulla ma è solo un continuo riutilizzare è modificare ciò che già si conosce. Dietro tutti quei chitarristi che dicono di essere dei fenomeni che non hanno mai studiato, hanno passato ore ore a provare lo strumento è tutto quello che conoscono
Alex Britti è un meme vivente ormai 🤣🤣🤣🤣
Quale ê il video di Moore ? Chi me lo linka?
Eccolo
th-cam.com/video/w4a36V5zFkg/w-d-xo.html
Ma Luca, il video in cui ci parli di questa '58? Se c'è sul canale, non l'ho trovato.
Non l'ho ancora fatto :D
Ciao Luca,ti seguo ormai da un pezzo qui sul canale...secondo te può essere utile cantare assieme la melodia che suoni sulla chitarra??? è una cosa che ,a parte Blackmore e Gillan facevano assieme in 2 ,ma anche Hemdrix lo faceva ,tipo su Voodoo Chile (sia quella da 15min con Windwood all'organo che su Slight Return)...secondo me è una cosa utile e che ti fa togliere di mezzo un sacco di note che con la melodia c'entrano poco...(Sono un fan sfegatato di Kossoff dei Free che era uno che più che mettere toglieva😂😂)...vorrei sapere cosa ne pensi...continua così...grande Miliers👍🎸
Si, certo, può essere utile
Kossof lo conosco poco, devo rimediare. Puoi indicarmi dei brani specifici?
@@LucaMilierimusicun po' difficile ma secondo me Mr.big ,All right now,The Stealer(la extended version)e Wishing Well possono dare un idea...e sono sicuro non ti fermerai lì ...grande Luca👍🎸🎸🎸❤️
Credo che lo studio non abbia mai fatto male a nessuno
Ad ogni modo affronti le questioni sempre con grande
Gusto e precisione
Bravo😊
Perché ci vuole orecchio ecc... così diceva la canzone..
Bravo Luca vai a fondo nelle cose hai un bel talento e ti piace studiare,non è da tutti...
Ho il difetto opposto a chi parla troppo: io vengo dall'ascolto della musica e ancora oggi ascolto album su album. E da qui deriva il fatto che la cosa che mi piace di più è riprodurre i brani dei chitarristi che mi hanno sempre affascinato. Mi piacerebbe essere un juke box vivente. Amo talmente certi riff, certi assoli, certi arrangiamenti che ho deciso di suonarli per viverli più intensamente. L'opposto di chi mette sempre backing track e vi improvvisa. E quindi come improvvisatore faccio schifo. Prima o poi vi porrò rimedio, anche perché ogni tanto mi piace anche studiare teoria e apprendere nuovi ridumenti.
Beh, non è obbligatorio essere improvvisatori, si può, volendo, essere solo dei riproduttori di brani altrui, non molto diversamente da quello che fanno la stragrande maggioranza dei musicisti classici...
@@d1234as Vero. Però mi prendo sempre la briga di capire bene quello che riproduco: pentatoniche, scala minore armonica, sweep picking, chord tones ecc.
7:47 Concordo con tutto il tuo discorso e sono anch'io un po come te
A quando un video col grande Francesco Fareri magari sul pickslanting ? 😃😃😃😃
La gente che ha criticato il Britti non ha mai scritto per Mina ,non e' solo un chitarrista, certamente lui lo ha ribadito non e' andato al conservatorio ma i risultati per lui sono venuti, ognuno deve fare cosa vuole,io per esempio se non prendo lezioni non vado avanti e e' stato sempre così,sia con il piano che con la chitarra e comunque l'importante e' divertirsi....
La si metta come si vuole, ma bisogna pur sapere se in un accordo c'è una sesta o una nona, o se si può suonare una minore melodica o un'esatonica sul V. Arrivarci ad orecchio porta ad applicare le regole in modo meccanico; mentre conoscere la teoria, invece, consente di muoversi con maggiore libertà di scelta perché si sa dove si è e cosa si sta facendo. Poi l'orecchio basterà al blues di Alex Britti, ma voglio vedere con Robben Ford...
Forse Britti si sente tanto un genio....
Luca sei semplicemente UN GRANDE! Per inventare cose inaudite, bisogna conoscere lessico, vocabolario, grammatica, semantica ecc. Ricorda un certo Dante Alighieri...
Eh Si , cavolo , é proprio così....ora che mi ci porti , lo capisco meglio il discorso 👍🙋🏻♂️🎸🤙🤘 12:36
infatti io tendo a non usare backing track, prendo la loop station, metto il click, registro due accordi e poi improvviso e provo fino allo sfinimento.
Per me è una polemica inutile (come tante anche in campi differenti). Studiare è utilissimo: a me piacerebbe saper leggere uno spartito, ad esempio. O rispondere a delle questioni che si pongono, ad esempio quando provi a suonare ad orecchio una bossa nova, che se si è fortunati balla su due scale diverse, e sapere PERCHÈ una pentatonica che per me non c'entra niente suona bene ugualmente. Ovviamente studiare e basta non serve ad un tubo: devi suonare, suonare e suonare. Le dita hanno bisogno di abituarsi, di sapersi muovere. E bisogna ascoltare, ascoltare e ascoltare. ENTRAMBE le cose sono importanti per evolversi. PS sei uno tra i più SERI YTbers.
Purtroppo non siamo tutti uguali...questo è un bene. Tutti ora parlano di Britti e di quello che ha detto. Ma credo che c'è un problema importante. A molti brucia parecchio che un talento, o chi suona e fa le cose di istinto, ha fatto più cose di tanti Maestri e Professoroni che passano le ore a studiare, e poi vanno in giro mostrando i Titoli, e a dare lezioni di vita credendosi Ennio Morricone...poi li senti suonare e ci vogliono gli schiaffi con la pala meccanica...🤣🤣🤣🤣🤣🤣
....esatto!!!!....il fatto è che ci piace molto
C'è per esempio il grande Sabicas inarrivabile, e non consceva una nota teoricamente, Credo che lo studio serva ed è fondamentale ma lasciamo stare i geni , essi sono di un altro mondo e noi possiamo da essi solo apprendere.
Dopo 35 anni di orecchio ,sto prendendo da 4 mesi lezioni , ma solo per affinare la tecnica , postura ecc…
Ormai il mio playng e’ questo
Luca dimmi se ho fatto bene oghi avevo la possibilita di portarmi a casa 2 Gibson nuove per lo stesso prezzo la Deluxe e la Kirk Hammet oppure prendere la Custom Schop nera e ho comandato la Custom lo so che è più morbida la Custom pero la Custom è sempre stato il mio sogno Sinceramente tu cosa avresti fatto al mio posto ?????? ,,,,,, ti seguo sempre sei inmenso numero uno !!!! Un abbraccio
La scelta migliore è sempre quella che ci fa emozionare di più
Condivido pienamente il tuo pensiero
Altra cosa importante è..che studiando ,almeno un po ,raggiungi molto prima l'obiettivo..
Buongiorno Luca, video, come tutti gli altri, molto interessante. Potresti specificare meglio cosa intentdi per "categorizzare"? O, nel caso mi fossi perso un video dove spieghi questo concetto della tua didattica, potresti indicarmi il link? Grazie.
Intendo dividerli in famiglie diverse. Ci sono i lick che chiamo “Chuck Berry cycles” che hanno tutti una simile conformazione, ci sono i pattern, quelli con la nota blues, quelli con la super scala blues, quelli con andamento orizzontale, con andamento diagonale, Linear Pentatonics ecc
Queste sono tutte categorie che ho creato negli anni e che poi ho inserito nel mio corso Pentatonic Legacy, non credo però di aver parlato della questione “categorizzazione” in altri video qui su TH-cam
@@LucaMilierimusic grazie
Vorrei ricordare, che Guthrie Govan, non ha fatto conservatorio, ed e' totalmente autodidatta..e' penso di non esagerare, se dico, che e' uno dei chitarristi moderni, piu' virtuosi e fenomenali, a livello mondiale..e Tommy
Emmanuel, mostro sacro, della chitarra acustica, e autodidatta anche lui, e in una sua intervista. ha affermato di suonare, guidato dal suo istinto..Questi sono Geni..per tutti gli altri comuni mortali, non rimane che lo studio.
Ok, Guthrie Govan....non Britti. Non è che Mozart nasce ogni giorno...
@@antonellaangeli6157 non era un paragonare Britti a Govan..il mio discorso, e che la musica, come ogni forma d arte, devi averla nel sangue..Allora, anche senza nozioni teoriche, e senza una tecnica esasperata, puoi dare vita, a creazioni, che poi rimangono nella storia. Guarda David Gilmour, autodidatta, scarsa tecnica, eppure i suoi assoli, oltre ai brani, sono capolavori, che rimarranno per sempre. Uno puo aver fatto conservatorio, saper leggere, scrivere sul pentagramma, sapere tutti i segreti, e le regole che governano la musica, avere una tecnica eccezzionale..ma, non avere creativita, manco a pagarlo oro. Quindi..potremmo dividere in due categorie, musicisti, e artisti ..musicisti si puo' diventarlo studiando..artisti ci si nasce...E non c e riferimento a Luca Millieri. che reputo un musicista con i c... e i contro c.. oltre che un Artista.
@@giampierorusso607in che senso gilmour ha una scarsa tecnica? Ma non è vero assolutamente. Forse ti confondi con la velocità? Ma non sono sinonimi.
Inoltre, non suddividerei tutti in chitarristi e artisti. Le abilità sono diverse: esecuzione, composizione, immagine sul palco e fuori, sound, arrangiamento ecc
@@GraySerghey ok..e' vero, la velocita', non vuol dire per forza, che stai facendo, chi sa cosa, come e' vero, che bassa velocita, non vuol dire, che stai facendo una cosa facile..ok..hai ragione. Ma non mi puoi definire Gilmour, un viruoso, qualsiasi bravo chitarrista, puo eseguire i suoi assoli. Mentre.. avere la capacita di metter su frasi cosi belle, gli sarebbe impossibile, questo si...Ma.. per fare quello che fa un Govan, devi essere fottutamente un drago..sicuramente Millieri, ha tutto il potenziale per farlo. Ma attenendoci all argomento, del video, dico : che se vuoi fare il musicista di professione, e non sei un genio, devi studiare musica seriamente..se vuoi fare il musicista di professione, e sei un fuori classe..ti basta la tua arte..anche se tecnicamente non sei un asso, e sei un asino, in teoria musicale...e di esempi, ce ne sono a centinaia, iniziando da Henrdix.
@@giampierorusso607scusa ma credo ci sia una confusione nei termini.
Anche per fare una singola nota ci vuole la tecnica, ebbene sì. Chitarristi come Santana, page, slash, Kirk hammet non sono capaci neanche di fare 2 note fatte bene. Gilmour nel suo genere ha una tecnica eccezionale. Poi il virtuoso è un'altra cosa ma non si parlava di questo.
Govan è uno dei migliori che ci sono adesso, è un dato di fatto.
Per il resto sono d'accordissimo con te
Uno dei migliori chitarristi al mondo e sicuramente quello che ha più di tutti cambiato la chitarra negli ultimi cinquant'anni Jimi Hendrix non sapeva leggere e scrivere il pentagramma... ergo...
Il mio pensiero è uno: è molto più facile imparare la musica (con solfeggio annessi e connessi) che imparare a tenere le mani sulla chitarra come fa Alex.
Quello che fa sul manico quell’uomo non lo puoi scrivere su un pentagramma con l’ottica di far sì che lo suoni qualcun’altro. Forse le note si….ma le note non sono tutto!
Django Reinhardt..PUNTO!
ho una osservazione da farti : usi raramente il mignolo della mano sinistra. E' una tua peculiarità o un aselta data dagli studi che hai fatto ?
nel rock blues il mignolo non si usa quasi mai, tranne qualche chitarrista (Robben Ford). Questo a causa dei frequenti bending che richiedono la forza dell'anulare. Quando suono in modo più "virtuoso" ad alte velocità e con meno forza uso di più anche il mignolo
Mamma mia pensavo fossi io quello del commento 🤣🤣
potrebbe essere un "vaso di pandora", nel concetto didattico intendo
A se impari una cosa che senso ha copiarla riprodurla uguale sensa sapere che cosa hai fatto su che scala hai suonato su che tonlita ecc che cosa è una tonalita come è formata i gradi le basi bisogna saperle
....io non leggevo lo spartito e per me era un limite...ho studiato e continuo a farlo 🎸✨💭🇮🇹👆
Dipende io sono cantante lirico nel registro di basso ed ho fatto dentro e fuori da conservatori, scuole di musica, insegnanti vari dal 1995 al 2010 circa, non ho un diploma ma comunque so cantare perché so cantare non so come dirlo, (oltre a quello ho cantato anche altro hard n'heavy, soul, jazz, disco, blues) un pezzo di carta ti aiuta ma non fa di te qualcuno di diverso...per quanto riguarda il lato strumenti mi diletto a suonare il basso, vari synth e malissimo la chitarra...
Charlie Parker non aveva "studiato", non so...la cosa credo che sia molto soggettiva, credo che non ci sia una regola ma tanta fatica, talento, fantasia e dedizione.
spetta spetta.. ma sta les paul???
Sempre lei :)
Bella lezione.. bei concetti.. ❤@@LucaMilierimusic
Secondo me vale di piu ascoltare tanti chitarristi di diversi generi musicali. prendere quello che piace e crearsi un proprio stile
codesta les paul mi pare ti piaccia :)
Ho l impressione che per la chitarra il discorso sia un po’ diverso rispetto ad altri strumenti più “classici”. Chiunque suoni un minimo non si stupisce affatto delle cose dette da Britti, anzi sono quasi ovvie. Comunque è innegabile che i grandi della musica pop, rock blues e anche jazz fino a un certo punto, non erano professori di musica e conoscevano la teoria nella misura in cui l avevano ricavata, estratta, dallo strumento attraverso l esecuzione di brani altrui tirati giù a orecchio, copiando e riscrivendo. Per analogia, non si diventa grandi scrittori conoscendo a menadito la grammatica o l antologia della letteratura italiana. Purtroppo, perché sarebbe più facile così 😊
sempre un po contorto anzi vorrei dire logorroico 😵 ma sempre preciso, nel pezzo, e vorrei dire anche simpatico! Ciao
pero' il video me lo sono pippato tutto! 😉
Bravo molto equilibrato, ma allora perché allarmarsi? Britti è un bluesman come chitarrista e quindi nell'ottica blues quello che ha detto ha senso.
Secondo me sono più i musicisti famosi che non hanno studiato in maniera canonica di quelli che lo hanno fino ad un certo punto....
L'era dei stracazzi di shredders da allora una valanga di note e suonare è diventato più circo che arte.
Competizione a chi c'è l'ha più lungo.
Ma meno male che gli ACDC superstiti con i loro 3 accordi e la pentatonica riempiono stadi enormi invece i super tecnici neppure il forum a Milano.
Bisogna avere idee interessanti,suonare, divertirsi divertire e farsi meno pippe mentali.
Si può vivere anche non sapendo la super locria.
Mi risulta che anche John Mayer ha frequentato per un breve periodo il Berkeley però poi ha smesso perché non gli dava quello che cercava.
Mi sembra che tu abbia colto il segno parlando di diversità di approccio e di velocità tra le persone. Britti è certamente un talento, ma è anche agevolato dal tipo di musica che suona, perchè fondamentalmente - come già tu hai detto - lì si cerca il feeling e l'emozione e anche utilizzando la solita pentatonica ed il solito lick si raggiunge l'obiettivo. Ciò che rende quelli col talento più facilitati è che quel feeling lo hanno subito, per gli altri bisogna penare di più. Detto ciò, credo che il buon Britti sia anche prigioniero del suo non-studio, perchè poi è rimasto lì dove è sempre stato, vivacchiando con delle canzonette e proponendoci dal vivo il suo (notevole, va detto) playing blues muscoloso.
Sull'approccio allo studio io ad esempio sono molto lento, suono da 30 anni ormai e mi accorgo di aver compreso un linguaggio che mastico con sicurezza; la mia lentezza è nell'introdurre qualcosa di nuovo, nuove scale etc....sembra quasi che io debba "vidimarle" tante volte nell'esercizio in casa per poi essere sicuro di utilizzarla live ma, soprattutto, devo prendermi 30 secondi prima che inizia la canzone (se devo improvvisare) per ricordarmi di uscire dalla mia comfort zone.
Questa tua visione è approssimativa. Alcuni stili come ad esempio il blues è un linguaggio. Io posso imparare una lingua vivendola e ascoltandola senza necessariamente imparare la sua grammatica. Per questo non è detto che io la parli male, ma magari avrò una pronuncia migliore di tanti che hanno studiato solo la grammatica. Questo è quello che accade con molti chitarristi blues italiani, sono tecnici e bravi ma quando li ascolti senti che sono italiani perché non hanno il colore del vero blues. Centinaia di grandi chitarristi non leggevano la musica, uno su tutti SRV, eppure la suonavano meglio di tanti altri che sapevano tutto.
quindi un buon 70%
71 😂
It doesn’t make a grince 🤣🤟
Puoi studiare quanto vuoi , o meno ma alla fine ci sarà sempre uno diverso dall'altro più capace o meno in un stile o un altro.. ognuno è giusto che approcci a modo suo ..
Io riandrò a studiare per potermi migliorare, ma comunque non è che chi non va a scuola non possa diventare anche più bravo di chi fa la scuola .
Slash non è andato a scuola eppure!
Ne solieri
Ne braido..
E quindi ?? Ci sono prove al mondo che funziona quello che funziona,
E a ognuno piace ciò che piace
Cosa c’entra la scuola? Si può imparare in molti modi e sicuramente i muri non insegnano niente, le persone si
@@LucaMilierimusic e ci mancherebbe, certo che a qualcuno dobbiamo rivolgerci se vogliamo migliorare
ostinano....;-)
Ottima spiegazione, che modello di les Paul stai suonando, va da Dio.
Grazie! È la mia R8
Io penso questo: sei soddisfatto del tuo playing e hai studiato poco o niente? Continua a non studiare, perché dovresti?
Non sei soddisfatto del tuo playing? Studia. Studi da sempre e sei ancora insoddisfatto? Studia ancora.
Perché se fossi stato uno di quei talenti a cui non serviva studiare, ora saresti soddisfatto del tuo playing. Pensare che ti abbia rovinato lo studio, a me, pare una follia.
Britti mi pare che dica proprio questo, di essere soddisfatto del suo playing (ok, poi la spara grossa e dice di non aver voluto studiare per non snaturarsi, ma questo fa parte del personaggio).
La questione secondo me finisce qui anche perchè non parliamo di uno che è nell'Olimpo dei chitarristi, ma di uno che fa cose discrete con la chitarra (e, soprattutto, di cui è contento lui).
non e l'unico i grandi non sanno leggere le partiture