Buonasera ascolto con piacere e apprezzo la sperimentazione, e l'impegno che in 17 anni poryate avanti, tuttavia mi domando come mai alimentate in inverno con il "veleno bianco" sottoforma di candito invece di "restituire" il miele. Vi invito a riflettere su quanto le difese immunitarie delle api, possano essere compromesse da un'alimentazione artificiale Grazie in anticipo per la risposta
Concordo io minero gia corto in qusnto sono piu di 10 e piu annnj che non faccio trattamenti e vedevo la moria i alveari e continuavo con quelli rimasti sempre con levmie regjne e cosi sto continusndonil.problema e checprendo scismi che vdngono da altri apiari e metto lo facevo solo per asumentare snzibquedtcannj zero certo apiario e una trentina aumenta e dimunisce ma sinceramente non aumento anche per tempo
Sono convinto anche io che eseguendo una selezione naturale con particolari regine e zone adatte si possa arrivare a sconfiggere la varroa. Il problema principale è l'obbligo legislativo dei due trattamenti annuali con fattura annessa dei prodotti antivarroa. Come si può dimostrare con le sue regine che i trattamenti e relative spese non saranno più necessari? Rispondi
Ma se giuliano in questo apiario non tratta da 17 anni penso che qualche volta il dottore veterinario ci sia andato a controllare quindi vai a vedere com'è finita poi
Ogni varietà di ape ha una certa percentuale di famiglie che dimostrano una resistenza alla varroa, quello che è importante avere è il metodo di selezione per riconoscere i comportamenti e tramandarli al resto dell’apiario. Le aree isolate per la selezione non sono necessarie, perché come ha dimostrato il Prof. John Harbo, è sufficiente il 50% di geni alleli per ottenere una resistenza alla varroa. Per trattamento si intende ogni pratica, anche di lotta biologica, che sia in grado di eliminare la varroa. Non abbiamo trovato una sola normativa che obblighi ad utilizzare dei principi attivi specifici. Naturalmente in 17 anni abbiamo ricevuto numerosi controlli, ma l’unica obbligatorietà esistente è di avere api sane. Cordiali saluti, Lo Staff Stracci Apicoltura.
@WARYNHDT Come detto nel video, noi trasmettiamo ai nostri allievi il metodo per riconoscere le famiglie resistenti, quelle saranno messe in selezione e non riceveranno trattamenti, mentre quello che non è resistente andrà trattato. Dopo di che si selezioneranno le regine discendenti di quelle che hanno mostrato resistenza, per espandere questo tipo di comportamenti in tutto l’apiario. Cordiali saluti, Lo Staff Stracci Apicoltura.
Buonasera ascolto con piacere e apprezzo la sperimentazione, e l'impegno che in 17 anni poryate avanti, tuttavia mi domando come mai alimentate in inverno con il "veleno bianco" sottoforma di candito invece di "restituire" il miele.
Vi invito a riflettere su quanto le difese immunitarie delle api, possano essere compromesse da un'alimentazione artificiale
Grazie in anticipo per la risposta
Concordo io minero gia corto in qusnto sono piu di 10 e piu annnj che non faccio trattamenti e vedevo la moria i alveari e continuavo con quelli rimasti sempre con levmie regjne e cosi sto continusndonil.problema e checprendo scismi che vdngono da altri apiari e metto lo facevo solo per asumentare snzibquedtcannj zero certo apiario e una trentina aumenta e dimunisce ma sinceramente non aumento anche per tempo
Sono convinto anche io che eseguendo una selezione naturale con particolari regine e zone adatte si possa arrivare a sconfiggere la varroa. Il problema principale è l'obbligo legislativo dei due trattamenti annuali con fattura annessa dei prodotti antivarroa. Come si può dimostrare con le sue regine che i trattamenti e relative spese non saranno più necessari?
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Il discorso di base è che abbiamo le api dove produciamo miele.. non dove siamo soli…
Ma se giuliano in questo apiario non tratta da 17 anni penso che qualche volta il dottore veterinario ci sia andato a controllare quindi vai a vedere com'è finita poi
@@salvatoregiaquinta3174 E' proprio questa la mia domanda , ma non trovo risposta per adesso.
Ogni varietà di ape ha una certa percentuale di famiglie che dimostrano una resistenza alla varroa, quello che è importante avere è il metodo di selezione per riconoscere i comportamenti e tramandarli al resto dell’apiario.
Le aree isolate per la selezione non sono necessarie, perché come ha dimostrato il Prof. John Harbo, è sufficiente il 50% di geni alleli per ottenere una resistenza alla varroa.
Per trattamento si intende ogni pratica, anche di lotta biologica, che sia in grado di eliminare la varroa.
Non abbiamo trovato una sola normativa che obblighi ad utilizzare dei principi attivi specifici.
Naturalmente in 17 anni abbiamo ricevuto numerosi controlli, ma l’unica obbligatorietà esistente è di avere api sane.
Cordiali saluti,
Lo Staff Stracci Apicoltura.
@WARYNHDT Come detto nel video, noi trasmettiamo ai nostri allievi il metodo per riconoscere le famiglie resistenti, quelle saranno messe in selezione e non riceveranno trattamenti, mentre quello che non è resistente andrà trattato.
Dopo di che si selezioneranno le regine discendenti di quelle che hanno mostrato resistenza, per espandere questo tipo di comportamenti in tutto l’apiario.
Cordiali saluti,
Lo Staff Stracci Apicoltura.