Dialogo interreligioso Ebraismo e Cristianesimo

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  • เผยแพร่เมื่อ 29 มี.ค. 2020
  • Qui il video dell'evento online intitolato “Dialogo e rapporti interreligiosi e interculturali: ebraismo e cristianesimo” organizzato dall’assessorato alla cultura della CEM il 29 marzo 2020, con la partecipazione di rav Riccardo di Segni e Mons. Ambrogio Spreafico.

ความคิดเห็น • 5

  • @mariawolf5843
    @mariawolf5843 3 ปีที่แล้ว

    il problema piu cruciale e quello teologico che rimane a tuttoggi un ostacolo insormontabile certamente va apprezzato il dialogo basato sul rispetto reciproco ma la frattura teologica rimane rimmarra e solo con l aiuto di HaShem ci sara la vera soluzione.

  • @lishmahlishmah
    @lishmahlishmah ปีที่แล้ว

    P.s.
    Comunque... Come cattolica, in maniera innata _visceralmente_ convinta della necessità vitale di ricevere nutrimento dalla propria sacra radice ebraica...
    Mi manca davvero tanto la possibilità di entrare in tutta tranquillità, senza timori di offendere qualcuno, nelle trattazioni delle questioni teologiche.
    Ad esempio, mi mancano proprio tanto delle discussioni serie sulle rispettive concezioni di D-o.
    Mi resta la netta impressione che ancora per troppi cristiani il D-o d'Israele (cioè la fede di Israele) consista nella fede in una specie di monolite immobile, come imbalsamato (oltre che un tantino "crudele"),
    mentre ancora per troppi ebrei il D-o cristiano sembra consistere in una pagana credenza in 3 dèi, di cui uno "incarnato", laddove "incarnato" significherebbe (all'incirca) che HaShem si è come impossessato di un corpo umano... (??).
    Non potersi chiarire vicendevolmente è una sofferenza. Non ascoltarsi a vicenda sulle cose che contano e che fondano la propria Fede... Crea sofferenza... inchiodando le nostre fedi in stereotipi.
    La mia osservazione è legata in qualche modo al discorso iniziale di Rav Arbib.
    Ma allo stesso tempo, vado oltre... Perché credo che
    - se per me (e per altri) si tratta di una *sofferenza* -
    per la maggioranza del mondo secolarizzato che ci guarda si tratta del motivo principale di *disinteresse* verso la Fede: noi non parliamo più di argomenti che toccano la vita.
    E se la religione / la fede non tocca la vita delle persone... A chi interessa? ...Tra l'altro, anche se cominciassimo ADESSO a parlare di temi importanti, ci vorrebbero anni prima che qualcuno ci dia ancora retta...

  • @lishmahlishmah
    @lishmahlishmah ปีที่แล้ว

    Ho seguito tutti gli interventi e... Vorrei far notare:
    1) oggi il grande problema è trovare qualcuno (di qualsiasi età) che sia interessato a questi discorsi. L'indifferenza rispetto a questi temi è dominante su tutto il resto.
    2) i documenti "difficili" di cui parlate, li conosco. Li ho letti e "analizzati" più volte. Mi permetto di dire che - se fossero tradotti in linguaggio semplice - il 99% degli ascoltatori (normali cittadini o normali cattolici) oggi risponderebbe _"embè? Signori teologi, avete scoperto l'acqua calda? Dove sta la novità???"_
    Intendo dire che la saggezza popolare, quella delle persone semplici, la pensa già così da decenni e non coltiva ostilità "religiose" verso gli ebrei
    (Oserei dire anche - a macchia di leopardo - che già da prima del Concilio era così... Nel senso che nel mio piccolo ho intervistato qualche "anzianissimo"... E almeno nella mia zona geografica ho potuto constatarlo: esperienze di buon vicinato, buoni rapporti, collaborazioni varie. Tra gente normale. Forse la parola chiave è questa: la gente normale - sempre ignorata dagli "intellettuali" e dai grandi movimenti politici).
    3) mi sembra che i problemi grossi stiano in una specie di classe di mezzo:
    gli *alti livelli* (anche teologici) hanno già risolto;
    i *bassi livelli* , ricchi di saggi e di giusti, anche.
    Poi, c'è una (grande? piccola? Comunque _influente_ ) fetta di gente che invece ha studiato "per metà", né tanto né poco, magari su materiale volontariamente politicizzato (che verte sulle più svariate idee di sionismo, di antisionismo, ignoranza totale della complessità inclusa in quel termine).
    L'antisemitismo, a mio parere, OGGI viene soltanto da là. Insomma, a questo punto della storia dell'umanità, non credo che sia rimasto nessuno interessato alla questione religiosa (o a quella culturale) tra ebrei e cristiani. Gli unici interessati che rimangono sono interessati alle polemiche politiche su Israele.
    4) credo che - a livello teologico, da quello che ho potuto leggere e studiare - sia l'ebraismo che il cattolicesimo dispongano già di numerose strade (apertissime) che in poco tempo possono dimostrare la piena *armonizzazione* delle nostre posizioni - *rimanendo ognuno nel proprio Credo* .
    Non ho ancora capito perché non vengono percorse...
    Uno degli ostacoli che, umilmente, mi pare di ravvisare è la grandissima ignoranza reciproca sulle _effettive_ posizioni di fede.
    (E di conseguenza si travisano pure i significati dei termini usati da una parte e dall'altra).
    Negli anni ho udito affermazioni che rivelavano una terribile ignoranza sulla fede altrui, sia da parte cattolica che da parte ebraica... Ma di nuovo sottolineo: le ho udite da una certa "classe di mezzo", da gruppetti con "mezza cultura", cioè da chi - fondamentalmente - non ha vero interesse ad approfondire la Fede in D-o e di conseguenza non ama neanche il prossimo.
    Avrei tanto altro da dire, ma ... Non è questa la sede adatta.
    *Ringrazio tanto chi ancora è interessato alle relazioni ebraico-cristiane e s'incontra per parlarne* . In questo caso è anche un importante ricordo di ciò che abbiamo passato durante la pandemia... GRAZIE.