BELCORE Come Paride vezzoso porse il pomo alla più bella, mia diletta villanella, io ti porgo questi fior. Ma di lui più glorioso, più di lui felice io sono, poiché in premio del mio dono ne riporto il tuo bel cor. ADINA (alle donne) È modesto il signorino! GIANNETTA, CORO Sì davvero. NEMORINO (fra sè) Oh! mio dispetto! BELCORE Veggo chiaro in quel visino ch’io fo breccia nel tuo petto. Non è cosa sorprendente; son galante, son sergente; non v’ha bella che resista alla vista d’un cimiero; cede a Marte iddio guerriero, fin la madre dell’amor
BELCORE
Come Paride vezzoso
porse il pomo alla più bella,
mia diletta villanella,
io ti porgo questi fior.
Ma di lui più glorioso,
più di lui felice io sono,
poiché in premio del mio dono
ne riporto il tuo bel cor.
ADINA
(alle donne)
È modesto il signorino!
GIANNETTA, CORO
Sì davvero.
NEMORINO
(fra sè)
Oh! mio dispetto!
BELCORE
Veggo chiaro in quel visino
ch’io fo breccia nel tuo petto.
Non è cosa sorprendente;
son galante, son sergente;
non v’ha bella che resista
alla vista d’un cimiero;
cede a Marte iddio guerriero,
fin la madre dell’amor