Sono certo che la mia compagna abbia uno stile di attaccamento evitante. Eâ un continuo tira e molla, periodicamente sparisce si allontana, gettandomi nella sofferenza disorientandomi, le sue sparizioni sono correlate a presunti miei comportamenti di mancanza di attenzione nei suoi confronti, mancanza di costanza e dedizione ma sono fondamentalmente scuse. Questa ÃĻ la cosa che piÃđ fa male, ti senti gettato via per colpe che non hai. La parola evitante lâho appresa da Lei che attualmente ÃĻ in cura da uno specialista. Lei mi ha raccontato la storia della prima infanzia ed ÃĻ esattamente la storia tipica di un evitante, madre carabiniera, fredda e assente che a sua volta ha subito lo stesso trattamento dalla nonna. Oggi, per lâennesima volta, sono solo, lei sparita, ed io ad arrovellarmi il cervello cercando di dare un senso a quanto accade. Ma il senso ÃĻ quello che ha descritto il dottore nel videoâĶ Lei si sottopone a pesante attività fisica quotidiana e mangia pochissimo. Non so come finirà la mia storia, sono consapevole e innamorato. Soffro ma non la perseguito con messaggi telefonate o altroâĶ sono stanco ma, ahimÃĻ anche innamorato.
Caro Pier, innanzitutto complimenti per come ti esprimi, per le parole che scegli e per la capacità narrativa emozionante. Secondariamente, ricordati che non sono un Dottore e, quindi, per deontologia, devo specificare a chi mi sopravvaluta come te, che non ho una laurea, ma solo un attestato di qualifica come Life Coach e Formatore. Sai, mi sono rivisto in ciÃē che hai scritto e mi hai fatto tornare a una quindicina di anni fa, periodo in cui ero in coppia con una donna di cui ero parecchio innamorato. Per sette anni ho aspettato che si aprisse, che la nostra relazione diventasse qualcosa di fluido, fatto di vicinanza, di accoglienza reciproca, oltre che di rispetto e amore. Lei mi amava a modo suo, ma manteneva una certa distanza, per la quale spesso soffrivo. CiÃē che mi ha salvato ÃĻ pormi una domanda: "à meglio una fine dolorosa, o un dolore senza fine?" La risposta che mi diedi mi portÃē a decidere di lasciarla, con enorme sofferenza, dal momento che ne ero innamorato, appunto. Oggi sono convinto di aver fatto la scelta giusta perchÃĐ, ritornando libero, ebbi la fortuna di incontrare Laura dopo qualche anno, con la quale finalmente vivo la relazione che ho sempre desiderato e che ci ha portati al matrimonio. Tuttavia, come disse Frost, "il modo migliore per uscirne ÃĻ passarci attraverso." Ti abbraccio.
Ho evitato per mia fortuna di coinvolgermi in una relazione con una evitante. Io ansioso insicuro, lei evitante come da definizione. il nostro cervello ÃĻ il nostro peggior nemico, senza questi problemi poteva essere una stupenda storia dâamore.
Mi riconosco nella descrizione. Sono cresciuta con genitori assenti e incapaci di dimostrazioni di affetto e contatto fisico. Anche loro hanno avuto un'infanzia simile. Nella mia indipendenza e distacco emotivo dalle persone trovo sicurezza, perchÃĐ sono cresciuta fin da piccolissima sapendo di poter contare solo su me stessa e vedo nel prossimo causa di dolore. Ho avuto relazioni o con uomini evitanti come me o con uomini bisognosi e che mi si attaccavano addosso come cozze. Sono scappata da entrambe le tipologie di partner a gambe levate, giungendo alla conclusione che nell'essere single ritrovo equilibrio e stabilità . Un partner amorevole e non bisognoso probabilmente mi sarebbe sembrato un alieno. Sono felice di non aver messo al mondo dei bambini, che avrei condannato alla stessa sorte mia, dei miei genitori e dei miei nonni. MorirÃē con il merito di aver chiuso un cerchio malefico.
cara @demetriared6128, che grande umiltà e capacita di analisi dimostri. Non so quanti anni tu abbia, ma ti auguro di trovare un partner "sicuro", risolto come persona e paziente, in grado di accettare i tuoi meccanismi di difesa e di accoglierti per ciÃē che sei, in modo da riuscire a farti sentire "amata" in maniera "su misura". Altrimenti, sono d'accordo con te, meglio single, se nella solitudine ci si sente bene. Grazie del commento e della capacità di apertura.
Ciao bel commento ma la personalità che descrivi mi fà pensare che per tÃĻ sia molto difficile innamorarsi veramente, per questo scappi a gambe levate, ogni donna ha diritto di decidere se diventare madre o meno ma le giustificazioni in merito fanno un enorme differenza sul tipo di persona che si a davanti. Ciao ti auguro un buon weekend
Le persone evitanti fanno una fatica psicologica terribile perchÃĐ lo fanno con tutti. PerÃē la gente non vuole capire che quello che semini raccogli detto in latino : Non ti cagano proprio. Non fanno dispetto a nessuno ÃĻ come un boomerang ha un effetto karmico non si sfugge..Anche quelle persone evitanti vanno a casa a mani vuote non ottengono nulla.
Mi riconosco perfettamente in tutte le caratteristiche ma non sono il risultato di mancate sicurezze infantili,al contrario ho ricevuto una sana educazione all'amore.Dopo devastanti relazioni amorose non sono piÃđ stata in grado di fidarmi di nessuno,la mia indipendenza /orgoglio sono la mia priorità e un semplice abbraccio mi riduce a un pezzo di marmo.Come diceva Nietzsche "odio chi sottrae il mio tempo senza offrirmi una vera compagnia." à tempo che posso dedicare a me stessa. Nella mia solitudine ho trovato equilibrio e armonia.Grazie per video,interessantantissimoâĪ
Sono un evitante... ðąð. Evito tutti. Sarà consapevolezza o cos'altro. Già la vita mi obbluga ad avere a che fare con gente che non posso evitare, a volte ci devo parlare, la maggior parte delle volte assecondo e chiudo il discorso perchÃĐ la gente non ascolta, non vuole veramente sapere l'opinione degli altri, sono già pronti a ribattere su qualcosa cosa dico con una frase che inizia sempre cosi :" no! non ÃĻ cosi" ne sanno sempre piÃđ loro.. Evviva la libertà .. âĪïļ
Io ho uno stile di attaccamento ansioso, sinceramente mi ÃĻ capitato di innamorarmi di una donna evitante e sinceramente ÃĻ stato molto tragico. Soprattutto perchÃĐ per un ansioso i comportamenti evitanti sono inconcepibili. Per uscire da questa trappola ho studiato psicologia e proprio come dice il video, se uno non conosce tutti i disturbi ÃĻ portato a credere che un evitante sia un narcista, niente di piÃđ falso. Ora so bene come un evidente ragiona, anche se sinceramente hanno troppo ego e poco spirito.
Complimenti Stefano per lo studio che hai fatto, che ÃĻ sempre illuminante e aiuta a prendere consapevolezza. Riguardo all'EGO, posso dirti che ÃĻ piuttosto grande in tutti noi (me compreso, ahimÃĻ) e che, purtroppo, a seconda delle sfumature e delle dimensioni, a volte crea effetti negativi sul prossimo. La cosa piÃđ evoluta che ognuno di noi potrebbe fare ÃĻ domandarsi quali effetti possono avere i nostri comportamenti sugli altri, possibilmente prima di agirli. Questa, in buona sostanza, ÃĻ un po' la base del messaggio che cerco di portare a chi mi segue. Mille grazie per il commento e buon cammino.
@@SergioOmassi grazie e condivido il tuo messaggio. Purtroppo ÃĻ proprio la società a spingere l'Ego, la pubblicità parla all'Ego. Il vero percorso spirituale e evolutivo della persona dovrebbe essere la distruzione del proprio Ego. L'Ego non serve ÃĻ l'antispirito, noi abbiamo già un anima e una connessione al Sà che sono la nostra vera guida.
Graaazieee! hai descritto esattamente quello che mi sta succedendo, ÃĻ un martirio, perÃē non voglio perdere questa relazione , sono innamorato di questa ragazza, e questo mese ÃĻ stata dura, le montagne russe, alti e bassi. ero molto geloso perchÃĻ non capivo il suo distacco, e la sua distanza. ci sono stato molto male, ora so come relazionarmi con lei, grazie mille
Complimenti per il carattere conferito al contenuto, e complimenti anche per la voce. Toni pacati, esposizione chiarissima e apprezzatissim la parentesi sulla questione dei termini e delle mode (narcisista, evitante, borderline...) che sta divenando un problema piuttosto frequente.
Fin da quando ero piccolo venivo, e non ho mai capito il perchÃĻ, allontanato e non voluto dai coetanei che mi facevano molti dispetti. Crescendo la situazione ÃĻ andata un pÃē migliorando, ma mi affezionavo solo a quelle poche persone che dimostravano interesse verso di me. Anche a scuola sono stato bullizzato, cosa che non ha affatto contribuito a guarire dal mio disturbo evitante. A casa ho avuto un fratello che mi offendeva spesso e anche mi picchiava, forse perchÃĻ geloso di me. Mio papà ha sempre visto mio fratello come un leader, mentre invece, essendo io una persona sensibile, mi ha sempre considerato debole e non alla sua altezza. Mia mamma mi ha sempre voluto bene, ma forse troppo iperprotettiva nei miei confronti. Inutile dire che sono arrivato a quasi 49 anni e sono single quasi da sempre, a parte qualche brevissima storiella che non ha portato a nulla. E' ovvio che anch'io mi sono costruito una corazza per difendermi da questa società malata. Non ho piÃđ tanta voglia di uscire o di conoscere gente, anche se vorrei tanto avere una compagna che mi capisca e mi sia di supporto, magari con un bacio, una carezza o un abbraccio. Ad essere sincero, una ragazza che mi vuole bene e con la quale c'ÃĻ un'ottima sintonia c'ÃĻ, ma, nonostante io mi sia dichiarato a lei, so che lei ha già un altro uomo con il quale convive. Trovare ragazze o donne come lei ÃĻ molto difficile e, alla mia età , tutte quelle che mi piacciono sono tutte già impegnate o non mi vogliono conoscere. Che fare? Non lo so, avendole tentate tutte, dalla palestra al volontariato ai corsi, alle app di dating e infine anche alla psicologia-psicoterapia, che mi ha fatto capire di avere bellissime qualità , ma che non mi ha sbloccato. Mi sono rifugiato sulla lettura, scrivere libri, suonare la chitarra, collezionare diverse cose. Ma non ÃĻ il massimo della vita e non posso farci niente. Sopravvivo, sperando un giorno di trovare anche per me l'amore. Ma la vedo un'impresa ardua, visto quello che c'ÃĻ in giro e le mie difficoltà . Se dovessi trovare la mia anima gemella, le darÃē tutto l'amore che io ho dentro di me e le starÃē sempre accanto.
Caro Alessandro, grazie per questa condivisione. Quello che hai vissuto da bambino e poi da ragazzo sicuramente non ÃĻ stato facile, ma credo abbia il merito di averti fatto diventare la persona che sei, con ottimi valori. Non mi chiedi consigli, ma mi permetto di suggerirti che _ânon câÃĻ notte che non veda il giornoâ_ , come sapientemente scrisse Shakespeare. Offri la tua bellezza senza timori della società _malata_ e sarà piÃđ facile trovare qualcuno che la apprezzi. Buon cammino.
da evitante, tendo ad altre evitanti, in modo che evitino. Se non evitano sono a disagio, quindi dovrÃē essere sempre antipatico. ÃĻ una condizione . grazie del video ;-)
EVITANTE presente! ðĪĢ Non ho tutte le caratteristiche dette, credo perchÃĐ possano essere anche possibili e non onnipresenti, perÃē per alcune di esse e altre ragioni sono selettivo e perennemente in guardia e impegnato piÃđ sulla mia strada che sui desideri altrui.
Grazie per il commento, che mi permette di specificare meglio, ciÃē che tempo di non aver specificato a sufficienza nel video: ogni stile di attaccamento ha una sua descrizione, diciamo cosÃŽ generale, ma ovviamente non siamo tutti uguali, quindi esistono delle "calibrature" e, nel caso del funzionamento evitante (come accade anche negli altri), alcuni sono piÃđ evitanti e piÃđ in difensiva, altri meno.
Grazie per questo video, per me illuminante. Sembra di aver ascoltato la descrizione di mia moglie (evitante) e me (insicuro). Lo riguarderÃē con maggiore attenzione e poi cercherÃē di lavorare con maggiore consapevolezza su me stesso. Consapevolezza che deriva dalla sua esaustiva e chiarificante spiegazione.
Mi fa molto piacere che sia stato utile, ma ancora piÃđ piacere sentire che cercherai TU di migliorare e di lavorare su te stesso. Ã una _eroica_ predisposizione questa, al contrario delle tendenza che molti hanno nel vedere il difetto solo nellâaltro. Ti stimo molto e ti invito, per i prossimi eventuali commenti, a darmi del TU. Grazie di cuore per il tuo contributo.
Grande intervista utilissima e mi sono imbattuto in una persona perfettamente descritta e per fortuna che subito ho avuto sentore perÃē non posso dire che non le volevo bene e comunque alla fine ÃĻ finita ora consapevole e certo che aveva questo tipo di problema . La sua famiglia non ha capito una beata mazza e nessuno aiuta questa persona purtroppo tutti ignoranti
Riconosco il mio ex partner nell'evitante e io nell'insicuro e dipendente. La relazione di tre anni si ÃĻ svolta esattamente come descritto, fino ad arrivare a lui sempre piÃđ distaccato e lontano e io sempre piÃđ insicuro e desideroso di stare con lui sempre. Entrambi eravamo infelice fino a che lui non ha staccato la spina perchÃĻ io troppo opprimente e lui si sentiva inadeguato al rapporto. Come dice lei sarebbe stato un martirio continuare anche se a distanza di 4 mesi il dolore non va via e secondo me ancora lo prova anche lui.
La mia figura di attaccamento era presa da problemi emotivi e pratici preminenti rispetto alla mia serenità e lo dico con vera comprensione. La consapevolezza ÃĻ difficile quando i bisogni primari mai appagati premono e ancora piÃđ difficile ÃĻ capire che il proprio equilibrio dipende solo da noi. Su questo cammino diventano importanti le tue parole(bellissimo l'inserimento di Morettið). Grazie sempre Sergio, anche se i minuti a tua disposizione sono troppo pochi,riesci sempre ad arrivare a bombaâĪ
"la personale profezia dei due partner si avvera" . E' proprio cosÃŽ, ho avuto una relazione con una donna che nonostante anni di terapia e di lavoro su di sÃĐ ÃĻ ancora evitante, ed ho fatto un passo indietro quando ho capito che non potevo avere la reciprocità e l'impegno che stavo mettendo in quella storia. Ora dopo essermi documentato so che non c'ÃĻ nulla di personale nel comportamento di un evitante, mi dispiace per chi ha questo stile di attaccamento, di fatto non riescono ( o quasi) ad avere relazioni stabili e durature, dove continuano a ripetere lo stesso schema di relazioni a breve durata, secondo lo schema: infatuazione > paura della troppa vicinanza del partner > fuga, persi nel loro delirio di indipendenza e autonomia, certi di poter bastare a loro stessi e di non aver bisogno di niente e di nessuno.
Di fatto io non mi fido proprio di nessuno. Mia madre si ÃĻ presa cura di me da bambina, ma non mi ha mai fatta sentire al sicuro a livello emotivo, cosÃŽ, mi capita di sentirmi piÃđ sola con gli altri che quando sono sola letteralmente. Non mi sento in compagnia se non posso fidarmi, e forse pretendo un po' troppa lealtà nelle relazioni, lealtà che non ho mai avuto da nessuno, alla fine, tutti si rivelano inaffidabili e in mala fede. E sono cosciente che non ÃĻ perchÃĐ non esistono le persone leali, perchÃĐ, penso spesso, se lo sono io, esisteranno anche altri, non sono cosÃŽ pessimista. Ma, appunto, ÃĻ un meccanismo inconscio, la profezia che si auto avvera.
La profezia che si auto avvera o meglio, nel tuo caso, il sospetto lancinante. Fidati di te! Il tuo cervello ÃĻ il miglior amico che avrai per tutta la vita.
...amen! Grazie, Sergio per la delucidazione e il chiarimento della problematica con cui credo di avere una certa familiarità ... "Io ,speriamo che me la cavo"....ð
Video interessante suggeritomi da TH-cam. Mi sento solo di dire o precisare che Lâattaccamento non ÃĻ modificabile e soprattutto illusorio credere o far credere che prima o poi arriverà qualcuno che aiuti lâaltro a svilupparlo o comunque a tendere verso esso. Anzi come si sa anche dinnanzi a partner assai diversi la persona con una rigidità del carattere o uno stile di attaccamento tenderà a portare in tutto verso le sue conferme inconsce. à solo la consapevolezza del proprio funzionamento con assunzione di responsabilità e volontà di costruire una relazione equilibrata che puÃē portare i due a crescere. Ma ognuno dovrà fare il suo percorso di psicoterapia.
Innanzitutto grazie per la pacatezza, abbastanza rara da incontrare nel momento in cui una dottoressa in psicologia si trova a "correggere" un coach che parla di cose psicologiche, senza averne i titoli. Se ha già seguito altri video, avrà constatato che non mi sottraggo mai alla comunicazione della mia professione e dei limiti, ad esempio invitando chiunque mi chiama Dottore a non farlo. Essendo solo un coach, come sicuramente sa, non posso trattare persone che vivono problemi invalidanti, infatti le dirotto su conoscenti laureati, tuttavia, spessissimo mi arrivano clienti che non vivono il disagio emotivo o il disturbo di personalità , ma semplicemente fanno fatica a gestire la loro relazione con il partner, per mille motivi. Ho incontrato piÃđ volte - e riconosciuto subito, avendo studiato approfonditamente la tematica degli stili di attaccamento - persone evitanti che facevano fatica a lasciarsi andare alla relazione, pur ammettendo che lo avrebbero fortemente voluto. Alcuni di loro, aiutati soprattutto dall'amorevole supporto del proprio partner non ansioso (probabilmente "sicuro") e un po' dal proprio impegno a far cadere piano piano le proprie difese, sono riuscite a stare meglio e a far stare meglio anche il partner. Eventi rari, ma possibili. Mille grazie per il suo intervento, che ha alzato il livello del mio canale, e per la grazia con cui lo ha fatto. Un abbraccio.
@@SergioOmassi Beh se pensa che se ne occupano gli influencer dei DDP. La confusione ÃĻ ormai totale ð a scapito dell'utenza e degli stessi operatori frammentati (coach relazionali, consulenti sessuali etc..) qui e li che rischiano grandi ripercussioni data la gravità della situazione della salute mentale attuale. Riguardo l'attaccamento Persone altamente evitanti non vanno in terapia (rarissimo), per cui non credo siano stati inquadrati bene. Se sono riusciti coi consigli, l'amore del partner non hanno un DDP. Forse erano solo persone insicure o timorose. Il punto ÃĻ che se non si hanno le competenze cliniche specifiche (e cannano anche gli psicologi in tal senso) non si riesce a capire quali patologie possono diventare invalidanti da subito oppure riconoscere segnali gravi di pericolo. I disturbi invalidanti poi li cura lo psichiatra. La teoria dell'attaccamento la conoscono tutti perÃē come poi questi schemi funzionano a livello clinico ÃĻ altra cosa. Per un coach ÃĻ fondamentale la presenza di uno psicologo o psicoterapeuta accanto.
Mio marito ha un carattere evitante, i suoi genitori anaffettivi e colpevolizzanti e ambigui sono sicuramente colpevoli dei suoi traumi infantili. Primo figlio maschio, ÃĻ stato investito di grandi aspettative, lo hanno tirato su molto competitivo, lo hanno picchiato, minacciato e abbandonato emotivamente ogni volta che non era un soldatino ubbidiente. Lo hanno responsabilizzato sempre e troppo presto in ruoli che spettavano loro (accudire i fratelli minori o lavori di manutenzione) ma che preferivano scaricare su di lui, colpevolizzato quando si faceva male, quando non capiva qualcosa nello svolgimento dei compiti, gli hanno urlato in faccia, lo hanno minacciato di sbatterlo fuori di casa per comportamenti perfettamente normali ma che non coincidevano con le loro aspettative o se sembrava diventare un po' troppo indipendente. Non gli hanno mai dato libertà di decidere, di scegliere per sÃĻ. Quando lo ha fatto ha ricevuto silenzi punitivi e abbandono. Ci siamo sposati che lui aveva 28 anni e non poteva uscire oltre le 11 di sera perchÃĐ loro andavano in ansia e lui non aveva la forza di ribellarsi e sapeva che farli ragionare non serviva. La loro relazione sempre molto ambivalente, a volte simbiotica e a volte molto distaccata, quasi giocassero al gatto e al topo. Come dice mio figlio, perÃē, una persona adulta che continua a comportarsi da evitante e soffre nelle relazioni e fa soffrire gli altri, non riesce ad esprimere i propri bisogni, avrebbe il dovere di andare in terapia per trovare nuove strategie per stare al mondo e rapportarsi con gli altri e naturalemente con se stessi. Ma ovviamente tutta la sua famiglia ÃĻ altamente contraria ai contatti con psicologi o psichiatri che vanno bene solo per "i matti" e anche lui ha internalizzato questa idea per non sentirsi sbagliato e per le paure di scoprire e dover cambiare cose di sÃĐ, dallo psicologo ci siamo andati insieme solo per la terapia di coppia e non so cosa glielo abbia fatto accettare, ma so che l'esperienza l'ha sorpreso positivamente ma non si ÃĻ coinvolto davvero in maniera profonda e sincera e il terapeuta non ha colto alcune cose importanti, ma pazienza. Ha e abbiamo comunque imparato a comunicare meglio, tante cose sono cambiate ma per elaborare tanti suoi dolorosi vissuti infantili (di alcuni gravissimi abusi sono venuta a conoscenza solo dopo il tradimento, dopo circa 30 anni da quando ci frequentiamo, in una delle conversazioni piÃđ intime che abbiamo mai avuto) dovrebbe farsi una vigorosa terapia individuale e so tristemente che non la farà mai. Da adulto per autoproteggersi dai suoi genitori egoisti e disfunzionali ha cercato di stare alla larga da loro accettando incarichi all'estero ma appena torniamo in Italia sono sempre loro le persone che vediamo per prime e per ultime perchÃĐ deve prostrarsi a loro che amano farsi servire e riverire, addirittura aspettano che arrivi con l'elenco delle riparazioni da fare e lui si adopera subito (anche dopo 40 ore di viaggio) per loro che sono benestanti e potrebbero perfettamente pagarsi qualcuno che faccia le riparazioni subito, senza aspettare il nostro rientro in Italia. Non oso pensare come sarà la nostra vita quando mio marito andrà in pensione se loro sono ancora vivi.
Grazie per questa testimonianza. Spero per te e per tuo marito che riusciate a mettere dei paletti di rispetto eleganti verso la sua famiglia. In bocca al lupo.
Credo di aver avuto un esaurimento nervoso a causa di una relazione con un evitante. Che ÃĻ anche ambiguo, in quanto all' inizio sembrava generoso e invece poi si ÃĻ rivelato egoista, soprattutto di sentimenti e protezione, offerti in maniera centellinata.
Purtroppo, cara Concetta, accade di frequente che l'evitante si dimostri molto vicino all'inizio e, credimi, non lo fa per strategia studiata. Semplicemente, se ÃĻ a sua volta attratto da una persona, ÃĻ come se il suo sistema sapesse come ci si dovrebbe comportare sul piano dell'accoglienza e della presenza. Poi, quando si rende conto che si sta coinvolgendo troppo, torna fuori la sua matrice difensiva e prende le distanze. Per questo mietono molte vittime...
@@SergioOmassi grazie per le Sue parole gentili. A volte il partner si rivela cosÃŽ nel tempo quando c'ÃĻ anche una famiglia. Magari un po' lo ÃĻ sempre stato ma con il tempo peggiora. Vorrei tanto capire come conviverci! Grazie
Questo video mi mette davanti alla cruda realtà ... Ho sempre cercato di farlo parlare ma non parlerà mai quindi non sarà mai possibile avere un rapporto sereno. ðĒ
Anche per un evitante non ÃĻ sereno avere a fianco qualcuno che spinge per aprire le sue porte. Forse, quando desideriamo porte aperte, dovremmo scegliere qualcuno che non abbia serrature troppo complicate. Spero che troverai presto qualcuno adatto al tuo desiderio, cara Grace.
Ehilà Marina, grazie per la domanda. Secondo la letteratura sugli stili di attaccamento ÃĻ possibile cambiare stile a seconda delle esperienze relazionali vissute. CosÃŽ come un soggetto dal funzionamento sicuro puÃē incorrere in relazioni sfiancanti tanto da diventare ansioso o evitante, cosÃŽ anche un ansioso puÃē diventare evitante dopo esperienze negative ripetute, ma potrebbe anche diventare sicuro, se ha la fortuna di incontrare qualcuno che lo fa sentire accolto e lo rassicura quanto basta, aiutandolo a crescere. La buona notizia, per chi ha uno stile di attaccamento non cosÃŽ felice, ÃĻ proprio che ÃĻ possibile mutarlo grazie a buone esperienze relazionali. L'importante ÃĻ sempre essere consapevoli del proprio funzionamento e, quindi, delle trappole in cui rischiamo di ficcarci.
@@SergioOmassi grazie âĪïļ osservando me stessa e soprattutto le persone che tendo ad attirare (in amicizia, in particolare) mi sono riconosciuta ampiamente e con mia grande sorpresa nello stile evitante, almeno in questo momento della mia vita. à come se stessi interiormente cercando un equilibrio tra lo stile ansioso (avuto sin dall'infanzia) e il suo opposto. Il passo successivo chissà , sarà liberarmi anche da questo, e passare finalmente allo stile di attaccamento sicuro âĪïļ
Caro Sergio ÃĻ sempre molto interessante ascoltare il tuo sapere. Comunque non so se ÃĻ possibile ma io penso di essere sia ansioso ambivalente sia evitante ðð. Non so se faccio bene ad ascoltarti. Conoscersi non rende piÃđ felice... scherzo. Comunque rimango sbalordito dal fatto che quel che dici riguarda molti aspetti attuali della mia vita. Sembra quasi che mi spii! ð Grande Sergio bel video
Purtroppo sono un'evitante ed ÃĻ vero, non si riesce a controllare questo stato nella relazione. Sono afflitta dal mio comportamento in amore e anch'io sono arrivata alla conclusione di no riuscire ad avere una relazione sana ma lo vorrei tanto. Non mi rassegno ma dopo tanti tentativi sono stanca, vorrei davvero guarire e amare
Cara Rory, spero tanto che tu riesca in qualche modo ad aprirti a una relazione e capisco perfettamente la tua difesa. Ã un periodo storico, in cui, anche per chi non ÃĻ evitante, non ÃĻ facile trovare qualcuno pronto a una relazione dâamore degna di questo nome. Ma ho visto alcuni evitanti riuscire a farlo, con la fortuna di avere incontrato partner di un certo spessore, che sapevano amare senza chiedere troppo e, con questo atteggiamento di presenza e accettazione, li hanno aiutati a lasciarsi andare. Ti auguro con tutto il cuore lâesperienza di un amore senza barriere.
Grazie per la domanda. Non mi chiamo Dottore, ma Sergio ð... Ã sicuramente meglio, con una persona evitante, non starle troppo addosso, ma non ÃĻ garanzia di successo: che torni dipende da una serie di fattori, non solo dal nostro comportamento. Dipende dal suo grado di coinvolgimento verso di noi e dal peso delle sue difese. Non esiste una ricetta valida per tutti.
A PEGASUS anch'io non mi fido di nessuno Non credo nell'amicizia disinteressata Credo che gli unici sentimenti sinceri sono quelli di mio marito,dei miei figli e di mia sorella. Ormai quasi tutti,specialmente i giovani sono egocentrici ,interessati e irrispettosi Specialmente dopo il covid il mondo ÃĻ peggiorato.
Grazie per il video, illuminante. Si, il profilo dell'evitante mi corrisponde pienamente. Allora le chiedo: che tipo di profilo puÃē riuscire a "stanare" l'evitante e portarlo ad avere fiducia negli altri? Grazie se mi risponderÃ
Grazie per il commento, ma dammi del TU se riesci per le prossime volte. Ti rispondo volentieri, sottolineando che uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbe sicuramente darti una risposta piÃđ scientifica della mia: credo che il profilo idoneo a convertire un evitante sia quello "sicuro" ma, oltre a tanto amore, serve molta pazienza che purtroppo molti "sicuri" non hanno.
Io mi sono profondamente innamorato di una ragazza evitante. à già occupata ma questo non le impedisce di frequentare molti altri uomini, che sono "amici" per lei. Credo di essere l'unica persona che ha capito di cosa soffre, e per questo motivo non riesco a evitare io lei. La vorrei aiutare tantissimo ma non saprei come fare. Non ÃĻ assolutamente una passeggiata, ÃĻ molto difficile stare con lei.
Purtroppo il meraviglioso istinto di aiutare che alcuni hanno non sempre ÃĻ ben accolto, soprattutto quando lâaltro il problema non lo vive. Molti evitanti trovano il loro equilibrio nellâevitare. Forse ÃĻ il caso che te ne fai una ragione e sposti lo sguardo altrove, a meno che non ti accontenti del poco che puoi ricevere.
Buongiorno, ho seguito il suo video con attenzione, mi sono in parte nella descrizione, avrei piacere di una sua opinione riguardo la mia attuale situazione. Non essendo questa la giusta modalità per comunicare con lei, come potrei comunicare con lei per favore?( Mi perdoni la ripetizione usata) ringraziandola in anticipo le porgo distinti saluti
Buongiorno Seguo i suoi video non capisco perÃē l'atteggiamento dell' ultima situazione capitata siamo adulti le 50 io 59 anni mi limito a indicare telegraficamente gli episodi. Premetto che sono una persona che ha delle passioni che coltivo, sono economicamente autonomo sono curato e non sono nemmeno un brutto uomo. Una mamma separata, colta economicamente autonoma anche piu di me, con il figlio frequenta la stessa squadra di calcio del mio. Appena arrivata io mi mostro gentile, si instaura una cordialità , che poi si trasforma in una vicinanza, lei ÃĻ sempre vicino a me nelle sedute di allenamento e nelle partite chiacchieriamo molto quasi non parla con altri se non un saluto anche con le altre mamme e appena riesce educatamente a uscire dalla conversazione viene subito da me anzi un paio di volte anche se il figlio per infortunio non era presente agli allenamenti lei ÃĻ comunque venuta per stare con me , un bel feeling ma nulla di piÃđ da parte mia. Lei da separata aveva un nuovo compagno. Dopo qualche mese mi informa che ha lasciato il compagno(perche me lo dice?). Immagino per dirmi che ora ÃĻ libera, come tutti del resto mi dicono. Comincio allora a corteggiarla e a chiedere di uscire. Andiamo al cinema, andiamo a fare un giro in bici un pomeriggio e parliamo molto, andiamo a mangiare una pizza, le regalo una rosa benedetta, andiamo per un aperitivo, andiamo a fare un giro in bici e magniamo una torta assieme un pomeriggio, le faccio un regalo per il suo compleanno, e due giorni dopo durante una trasferta al mare per un torneo in Liguria dove mi dicono che non mi toglieva gl'occhi di dosso quando parlavo con qualcuno (partiamo assieme con la mia macchina da Milano) e la sera senza che nessuno, compresa lei sapesse, dopo cena in un ristorante con tutto il gruppo faccio arrivare una torta, ci teniamo per mano mentre passeggiamo nelle nostre uscite. Io non ho mai osato darle un bacio se non sulla guancia. Io non volevo solo portarla a letto, fino a che mi sono affezionato anzi direi che ho cominciato a volerle bene e ha sperare che fosse arrivato un grande amore. Cosi mi dichiaro e le dico che non voglio perderla che le voglio bene. Risultato mi dice che ero solo un amico. Non mi sembrava e nemmeno agli altri genitori anzi pensavano tutto il contrario anzi talmente erano lampanti le sue attenzioni che mi incitavano ed erano convinti che fossimo assieme. io non ho accettato certo di fare l'amico non lo sono. Non la sento piÃđ da un mese non la inseguo e in questa nuova stagione calcistica non ci sarà piu ha cambiato società . ALLORA DETTO QUESTO COME DEFINIRLA? EVITANTE; INCOERENTE, PERCHE FANNO COSI ECC.... oppure, dove ho sbagliato io : troppo romantico, troppo gentile, scusate se mi sono dilungato, troppo. (forse si sono bisognoso? sono solo da dieci anni ma non lo do assolutamente a vedere, non sono assillante asfisiante, anzi molto brillante nel gruppo ecc... ) GRAZIE per avermi ascoltato. Buona sorte a tutti.
Ciao Orlando, ho letto tutto e non so proprio darti una risposta certa, non essendo stato presente nelle vostre interazioni. Certo, capisco il tuo smarrimento a causa di un'aspettativa frustrata e mi dispiace per la delusione, tuttavia non me la sento di catalogare questa donna come un'evitante, dal momento che potrebbe darsi che volesse davvero solo un'amicizia. Anche a me, da ragazzo e prima di conoscere la comunicazione non verbale, capitava spesso di interpretare certi comportamenti come seduttivi nei miei confronti, per poi rendermi conto che non lo erano proprio.
@@SergioOmassi GRAZIE PER LA RISPOSTA Seguo con interesse le sue lezioni tra tutti i coach lei mi sembra l'unico serio. tra mille fanfaroni che a volte anno appena passato la maggiore eta. Vedo che tutti insegnano a capire i segnali che una persona ÃĻ interessata. Segnali del corpo , comportamenti ecc. nel mio caso la persona di cui le ho parlato li aveva tutti. ES . si toccava i capelli, incrociava le gambe dirette verso di me , cercava la mia vicinanza, sguardo fisso negli occhi di entrambi, il toccarmi/sfiorarmi, aspettare con attenzione il mio arrivo e tutto quello che ho scritto in maniera stringata il piu possibile e altre situazioni che non ho scritto. Senza contare che era lampante il mio interesse anche se molto discreto e timido, ma nonostante questo ha continuato ad accettare i miei inviti, io penso che avrebbe dovuto frenare un po e non continuare ad accettare le mie attenzioni . Quindi cosa dovrebbe fare una donna, saltarmi addosso per capire che non si tratta di un amicizia . Io probabilmente ho qualche ferita dentro non lo so , sono sempre stato una persona gentile romantica umile disponibile, buona fisicamente piacente ma non ho mai avuto nella vita una relazione piena di amore oggi ho 60 anni ne dimostro nemmeno 50 e dalla mia bocca non ho mai avuto la possibilità di pronunciare le parole: buongiorno amore mio, come stai amore mio ecc... i miei innamoramenti (4 )nella vita non sono mai stati corrisposti forse avrei bisogno di un buon psicologo non so. Grazie
Secondo me qui si confonde lâevitante col narcisista, una persona che ha il disturbo evitante della personalità non câentra niente col narcisista, ÃĻ completamente allâopposto. Lâevitante evita per ansia sociale, il narcisista evita per fare un dispetto e per ferire. Chi ha il disturbo evitante non ÃĻ un anaffettivo.
Secondo lei qual'ÃĐ il modo migliore per uscire dalla dipendenza da una persona evitante? In realtÃĄ non c'ÃĐ piÚ una relazione da tempo ma continuo a pensarci e a esserne dipendente soffrendo
"Ognuno si costruisce la gabbia che poi subisce" dice il grande Giorgio Nardone, padre della Psicologia Strategica. Potrei parafrasare dicendo che "ognuno deve trovare il suo modo per elaborare il dolore e uscire dalla gabbia". Non farlo significa rimanerci dentro. La prima cosa che consiglio ÃĻ di domandarsi sempre "à utile continuare cosÃŽ?": di solito la risposta ÃĻ ovvia, quindi si tratta di fare cose diverse con i propri pensieri, perchÃĐ abbiamo questa possibilità , avendo una neocorteccia e quindi la capacità di razionalizzare. Rimanere nel passato, lo dico sempre, ÃĻ come guidare nell'autostrada della vita guardando nello specchietto retrovisore anzichÃĐ nel parabrezza e il rischio ÃĻ di farsi molto male. Una delle trappole che ci mantengono in questo stato di "lutto emotivo" dopo aver subito l'abbandono ÃĻ spesso lo sfogo che facciamo tra noi e noi o con gli amici. C'ÃĻ una puntata che potrebbe esserti utile, se già non l'hai vista: th-cam.com/video/CgnqOh020J4/w-d-xo.html Buon cammino... fuori dalla gabbia.
" quando recrimino certe miserie al prossimo lo faccio piÃđ per lui che per delusione mia : credo di essere dotata di un attaccamento tutto sommato sicuro chÃĻ ho sempre guardato a quanto ricevevo facendo la tara alle umane miserie quindi ,alla fine, sentendomi amata per quantità e modalità possibili a chi si degnÃē. ÃĻ che il prossimo, per la maggior parte delle volte, mi deprime . cosÃŽ finisce che quello mi vede depressa e mi considera il caso umano da salvare con l arma del suo di lui attaccamento certo che gli viene da decenni di amici che lo hanno venduto e che lui ha venduto , di amori che ha finto di provare pur di stare attaccato e che l hanno utilizzato allo stesso scopo , di contese lavorative combattute a suon di ipocrisie, da anni di rassegnazione alla realtà che pure nega , abituato com ÃĻ a non notare piÃđ , a non prendere atto piÃđ, che quello che potrebbe essere non ÃĻ , e che grazie anche a lui e al suo pavido e accidioso beninserimento , mai sarà . "
Ma guarda te....dopo 50 anni ho finalmente compreso la disfunzione di mia ziað.... Scherzi a parte....stare nei pressi di un evitante ÃĻ sconcertante.... Come del resto ÃĻ sconcertante tutto ciÃē che non si capisce.
Aggiungo un particolare che forse andrebbe detto, che secondo me rinforza l'attaccamento evitante, con un circolo vizioso, e che nel video mi pare che non ci sia. Poi magari se ritiene, potrebbe dirmi se le sembra che abbia senso. La persona con attaccamento evitante, spesso tende a selezionare col suo comportamento i partner, scartando proprio quelli che la amano di piÃđ e finisce per ritrovarsi con partner che hanno proprio le caratteristiche che lei cerca, ovvero persone distaccate, che non dimostrano troppo attaccamento e troppo affetto (poichÃĻ lo vedono sempre con sospetto). In tal modo quindi selezionano persone false, disturbate e a volte anche pericolose, che non le amano davvero e vogliono solo usarle. PoichÃĻ solo chi non ama davvero, ÃĻ capace di non soffrire proprio mai, per i comportamenti freddi e distaccati di un evitante. O meglio, ci si puÃē riuscire solo in due casi: se non si prova nessun amore (e si vuole solo usare e manipolare), oppure con una profondissima cultura psicologica. Ma ovviamente ÃĻ molto piÃđ probabile incontrare persone della prima categoria. Poi quindi col tempo, verrà fuori che si sono innamorati di una persona falsa ed ancor piÃđ disturbata di loro, e finiranno per soffrire. Si convinceranno quindi ancora di piÃđ che gli altri, sono tutti uguali, e non si fideranno piÃđ di nessuno. E cosÃŽ si ha il rinforzo, e chiusura del circolo vizioso, che si autoalimenta. Quando invece basterebbe invertire i criteri di selezione e imparare a fidarsi proprio delle persone che piÃđ spesso evitano, ovvero chi dona molto affetto e soffre per loro.
Ciao Daniele, si capisce che sei una persona esperta in questo tipo di dinamiche perchÃĐ il tuo contributo ÃĻ molto corretto secondo me, ma ricordo a tutti di non essere uno psicoterapeuta, quindi non ho proprio alcuna _ultima parola._ L'unica cosa su cui non sono molto d'accordo ÃĻ l'utilizzo dell'aggettivo _falso_ riferito a queste persone: a mio avviso, come ho detto nel video, i loro comportamenti dipendono da meccanismi di difesa nati in passato a causa di sofferenze vissute. Chi ÃĻ falso _sceglie_ certi comportamenti, mentre l'evitante li agisce in un certo senso a causa di una sorta compulsione subita, sulla quale non ha alcun controllo. Grazie mille per il tuo intervento.
â@@SergioOmassi Grazie mille a te Sergio per la tua gentilissima risposta. Chiedo scusa per il ritardo. Hai ragione nel dire che si tratta di automatismi inconsci, senza nessuna colpa. Ma in generale il libero arbitrio, ÃĻ un tema complesso. E quando ci si riflette, ci si accorge di quanto sia limitato praticamente per tutti. Quindi, anche una persona "falsa", forse non ÃĻ mai pienamente cosciente di esserlo, anche quando "crede" di scegliere consapevolmente i suoi comportamenti. Comunque, sono dinamiche che ho vissuto personalmente, purtroppo, perchÃĻ ho avuto una relazione con una ragazza con questa problematica. Ed ÃĻ stata per me fonte di grande sofferenza, ma mi ha spronato ad approfondire la psicologia come non avevo mai fatto prima. Ogni cosa ha sempre il suo risvolto positivo. Grazie ancora per il video davvero interessante e per la tua risposta. ð
E se entrambi lavorano su se stessi avendo ben chiaro il funzionamento e la storia dell'altro ( evintante / ansioso ) ecco sintetizzo cosi senza dilungarmi oltre ...questo tipo di relazione puo diventare una relazione sana piena tutto sommato felice?
Certamente si, Massimiliano. Lavorare su se stessi e cercare di migliorarsi ÃĻ uno degli atti dâamore piÃđ grandi a favore della dimensione del NOI. Purtroppo, basta che solo uno dei due stenti a farlo, per far diventare la relazione un crogiolo di sofferenza per entrambi. A mio avviso dovremmo essere educati allâamore fin da bambini.
@@SergioOmassi Grazie per la risposta. Si se non si fa in due ÃĻ vero diventa una sofferenza anche se non continua ma ciclica ed estenuante. E vero perÃē che l evitante o tendente all evitamento vorrebbe quasi anestetizzare la relazione in una sorta di quieto vivere che non fa crescere nÃĐ il partner nÃĐ la relazione stessa..pur di non vivere uno stato di sofferenza.
Io caregiver, lei evitante... sembra una barzelletta :) Piu mi avvicinavo, piu lei si allontanava. Nonostante ciÃē mi dimostrai sicuro, e lei trovÃē ogni modo per distruggere questa mia "sicurezza". Quando lessi tra le righe della sua insicurezza, la mandai su tutte le furie. La colpa era sempre mia.... Aveva una resistenza a conversare su questi problemi che era enorme, Ehhhh le relazioni...
Anche io qualche anno fa ho vissuto una cosa del genere, sebbene la donna con cui stavo sia rimasta perfettamente rispettosa nei miei confronti e alla fine ci siamo lasciati rimanendo in ottimi rapporti. Se puÃē interessarti, sabato 23 febbraio pubblicherÃē una nuova puntata che parla di questa tematica.
@@SergioOmassi Grazie per la risposta, in verità anche lei non fece nulla con cattiveria e non venne mai a mancare il rispetto, ci siamo lasciati in ottimi rapporti anche noi e penso sia la cosa migliore
Buoni rapporti o no lasciarsi ÃĻ sempre una cosa triste. Sarebbe meglio trovare gli strumenti per ovviare a questi problemi. "Lasciar andare" per me non ÃĻ mai sinonimo di vera soluzione.
Mi sono separata dopo un matrimonio di 27 anni, di malessere, si chiederà , perchÃĻ non lo ha lasciato prima? Il complesso psicologico al quale ero legata, era frustrante, manipolante e distruttivo. Presi trenta kg di peso, disturbi alimentari e quant'altro, due anni fa la separazione, la mia rinascita, ma complessa e in giudiziale, senza fine. Da allora, nessuna storia vissuta in presenza, se non due, una attuale, storia a distanza, la spiegazione del mio evitamento ÃĻ presto fatta, anche se cerco un rapporto vero in cui ci sia comunicazione,quella che non ho mai avuto, non so se riuscirÃē ancora a riporre fiducia in un uomo, grazie
Ciao Grace, sono convinto che quando meno te lo aspetterai arriverà una persona degna del tuo amore, sempre che prima continui ad amare te stessa... Un abbraccio!
Evitante... mmmm... sembra un termine indicante un gruppo in hunger games... Cmq a parte tutte le teorie psicologiche ecc, che vabbÃĐ sono abbastanza random, l'evitante ÃĻ colui che ha capito come sta andando la società e che va evitata, vede il matrix e non la facciata... ÃĻ evoluto... adattato a vivere nel contesto sociale attuale... soprattutto molto probabilmente una grossa percentuale di evitanti magari fa parte di classi sociali basse... ed essendo conscio di dove sta andandando l'umanità non la evita, ma gli da una mano ad estinguersi...
Beh sono l'evitante, ma la cosa brutta da un 'partner' che lo ha deciso lei di esserlo il mio partner ð Nelle esperienze di vita non richieste ho anche questa ora ð Tipo una scimmia ÃĻ stato messa dentro uno shuttle e spedito nello spazio
E un uomo grande e adulto che scappa da mammina ogni volta che puÃē ...va a casa sua e ci timane ore e giorni che problema ha? Secondo me la madre ÃĻ narcisista manipolatrice e lo gira come vuole lei.
Non me la sentirei di mettere questa etichetta sulla madre, chissà se ÃĻ davvero cosÃŽ o se ÃĻ lui che ha semplicemente un'attaccamento morboso verso di lei. Fatto sta che se questa cosa ti disturba sarebbe da risolvere in qualche modo...
Dalla ricerca uscirono. Non "dalla ricerca ne uscirono". Il ne ÃĻ un avverbio con funzione di pronome che in questo caso significa da essa, dalla ricerca. Ã una ripetizione scorretta. Mi permetto di segnalarla perchÃĐ sta diventando molto comune, a mio avviso per scarsa metariflessione. A proposito di come si parla.. ð
Scusate non sapevo fosse una lezione sugli avverbi ma di ben altroâĶâĶ Grazie Omassi per averci offerto anche questa âpillolaâ in modo magistraleâĶ personalmente attendo qualcuno a cui potermi affidare poichÃĐ ho sempre dovuto tenere le redini, ma appunto le relazioni disfunzionali sono un martirio inutile poichÃĐ magari proprio si hanno stili di attacamento diversi e si vive nelâangoscia. Questo ÃĻ un video che credo abbia colpito come me molte delle persone che hanno una intelligenza emotiva e/o che abbiano sofferto e magari non una volta per una storia o un matrimonio, ma per storie reiterate ed ora ci consapevolizzi sul perchÃĐ. Grazie perchÃĐ questo video sta continuando a risuonarci (leggo i commenti) dentro perchÃĐ parla di VITA e di RELAZIONI e di persone che non si danno pace o COMPRENDONO finalmente dei concetti mai affrontati in cui lasciare andare ha un senso o cercare una persona che possa magari compensare il proprio star male. Io ti ringrazio per darci continuamente lo stimolo a leggere. Se solo la Signora Laura Sarti avesse coscienza della tua conoscenza, dello studio trentennale costante o avesse letto i tuoi libri , frequentato una tua Academy, non avrebbe fatto questa povera infelice uscita inutile e sterile, per lâargomento profondo che hai trattato, ma che appunto coinvolge lâIO delle persone su cui non ci si puÃē permettere di fare i puntigliosi per una parola detta, senza commentare un argomento cosÃŽ profondo offendendo chi sta concettualmente vivendo il problema. Se poi appunto avesse letto mezzo libro di Omassi noterebbe la precisione e capacità di scrittura (lo avesse fatto non verrebbe a scrivere qui davanti a chi ha capacità di rispondere ma verrebbe ignorata ovunque). Qui si parla di PERSONE con problemi REALI EMOTIVI che si rivolgono ad un Coach relazionale e chiedono di spiegare concetti complicati per i piÃđ, che vengono esposti in modo âsempliciEâ e chissà quanto studiati per farlo, prrr renderli fruibili. Certo che invece buttare lÃŽ una perla e scappare ÃĻ proprio un grande atto di coraggio mentre i lettori mettono âin piazzaâ proprio per la conoscenza di Omassi, la propria vita. Lei ha letto lâAutore di cui parla? Se si, ne faccia pure un riassunto cosÃŽ potrà contestargli gli avverbi anche se non potrà dirglielo di persona. Per gentilezza Signora, se non ha di questi problemi se la goda e cerchi di svoltare su canali di cui TH-cam che brulicano di âwowâ e âse avreiââĶ. ma immagino che lÃŽ non vada a discutere nei commenti poichÃĐ qui trova un Formatore serioâĶ riguardo gli attaccamenti legga pure come molti altri libri consigliati e poi ce li riassuma pure in modo che La capiscano tutti in 9 minuti senza erroriâĶ aspettiamo di vedeLa sul suo canale vuotoâĶâĶ ma per gentilezza eviti questi interventi che nel contesto risultano grotteschi e offensivi. Se avesse letto un centesimo dei libri che Omassi ha studiato forse avrebbe fermato quel dito. Ad ogni modo ha proprio sbagliato soggetto per le Sue precisazioni e credo sia fuori luogo questo intervento con contenuti cosÃŽ profondi e basta leggere i commenti per capire quanto questo video sia stato utile nonostante questa Sua irruzione senza senso. Buona continuazione. Terremo presente la Sua precisazione. Se non le interessano questi temi potrà passeggiare per strada ed appuntare chi vuole (si ricordi che nessuno sa cosa porta dentro la persona che avrà davanti perÃē) ma qui, mi conceda di dirle che ÃĻ proprio fuori luogo. Non Le risponderÃē piÃđ perciÃē La invito a fare lo stesso poichÃĐ i molti sappiamo chi abbiamo davanti. Auguri per i âse avreiâ mentre svolgerà una pratica amministrativa e GRAZIE SERGIOâĶ come al solito la freccia ha colpito dritta in tutti lÃŽ dove dobbiamo imparare qualcosa per comprenderci, migliorarci e migliorare (o conservare migliorando le nostre relazioni)! I tuoi video lasciano tanto spesso senza fiato ma spingono allâazione. Grazie Omassi ððž per perseverare e per la precisione di non saltarne mai uno rispondendo a tutti con il tuo umile esporre il sapere.ðĒ Di che ti sorprendi? Insegni che bisognerebbe sempre capire che reazione potrebbe suscitare nellâaltro ciÃē che si dice o scriveâĶ. à evidente che la grammatica non fa il paio con lâintelligenza emotiva o qualcuno avrebbe rispetto per lâargomento trattato ed utenti con il problemaâĶ. Ciascuno offre ciÃē che haâĶ. Che povera Società sta diventando
@@SergioOmassinon potrebbe farlo in nessun altro posto se non in un canale in cui Formatore ÃĻ molto altro e utenti hanno capacità di comprenderlaâĶ. Mi spiace non si senta completamente fuori luogoâĶ. PazienzaâĶâĶ ÃĻ un canale di ben altro spessore! Grazie sempre! ððž
Ma un video di questo genere, con contenuti di questo genere, di una delicatezza di questo genere, con una grazia di questo genere meritano un appunto sterile sulla grammatica? E un commento sul video no? Cmq...grazie Sergio per questi contenuti, e per averci in pochi minuti reso fruibile un argomento dal notevole peso. Concordo con il contenuto di cui sopra
Sono certo che la mia compagna abbia uno stile di attaccamento evitante. Eâ un continuo tira e molla, periodicamente sparisce si allontana, gettandomi nella sofferenza disorientandomi, le sue sparizioni sono correlate a presunti miei comportamenti di mancanza di attenzione nei suoi confronti, mancanza di costanza e dedizione ma sono fondamentalmente scuse. Questa ÃĻ la cosa che piÃđ fa male, ti senti gettato via per colpe che non hai. La parola evitante lâho appresa da Lei che attualmente ÃĻ in cura da uno specialista. Lei mi ha raccontato la storia della prima infanzia ed ÃĻ esattamente la storia tipica di un evitante, madre carabiniera, fredda e assente che a sua volta ha subito lo stesso trattamento dalla nonna.
Oggi, per lâennesima volta, sono solo, lei sparita, ed io ad arrovellarmi il cervello cercando di dare un senso a quanto accade. Ma il senso ÃĻ quello che ha descritto il dottore nel videoâĶ
Lei si sottopone a pesante attività fisica quotidiana e mangia pochissimo.
Non so come finirà la mia storia, sono consapevole e innamorato. Soffro ma non la perseguito con messaggi telefonate o altroâĶ sono stanco ma, ahimÃĻ anche innamorato.
Caro Pier, innanzitutto complimenti per come ti esprimi, per le parole che scegli e per la capacità narrativa emozionante.
Secondariamente, ricordati che non sono un Dottore e, quindi, per deontologia, devo specificare a chi mi sopravvaluta come te, che non ho una laurea, ma solo un attestato di qualifica come Life Coach e Formatore.
Sai, mi sono rivisto in ciÃē che hai scritto e mi hai fatto tornare a una quindicina di anni fa, periodo in cui ero in coppia con una donna di cui ero parecchio innamorato. Per sette anni ho aspettato che si aprisse, che la nostra relazione diventasse qualcosa di fluido, fatto di vicinanza, di accoglienza reciproca, oltre che di rispetto e amore. Lei mi amava a modo suo, ma manteneva una certa distanza, per la quale spesso soffrivo.
CiÃē che mi ha salvato ÃĻ pormi una domanda: "Ã meglio una fine dolorosa, o un dolore senza fine?"
La risposta che mi diedi mi portÃē a decidere di lasciarla, con enorme sofferenza, dal momento che ne ero innamorato, appunto. Oggi sono convinto di aver fatto la scelta giusta perchÃĐ, ritornando libero, ebbi la fortuna di incontrare Laura dopo qualche anno, con la quale finalmente vivo la relazione che ho sempre desiderato e che ci ha portati al matrimonio.
Tuttavia, come disse Frost, "il modo migliore per uscirne ÃĻ passarci attraverso."
Ti abbraccio.
Ho evitato per mia fortuna di coinvolgermi in una relazione con una evitante. Io ansioso insicuro, lei evitante come da definizione. il nostro cervello ÃĻ il nostro peggior nemico, senza questi problemi poteva essere una stupenda storia dâamore.
Che bravo! Il termine " narcisista" ,tra l altro, ÃĻ cosÃŽ abusato che non posso piÃđ sentire questa parola!
Purtroppo esiste!!
Mi riconosco nella descrizione. Sono cresciuta con genitori assenti e incapaci di dimostrazioni di affetto e contatto fisico. Anche loro hanno avuto un'infanzia simile. Nella mia indipendenza e distacco emotivo dalle persone trovo sicurezza, perchÃĐ sono cresciuta fin da piccolissima sapendo di poter contare solo su me stessa e vedo nel prossimo causa di dolore. Ho avuto relazioni o con uomini evitanti come me o con uomini bisognosi e che mi si attaccavano addosso come cozze. Sono scappata da entrambe le tipologie di partner a gambe levate, giungendo alla conclusione che nell'essere single ritrovo equilibrio e stabilità . Un partner amorevole e non bisognoso probabilmente mi sarebbe sembrato un alieno. Sono felice di non aver messo al mondo dei bambini, che avrei condannato alla stessa sorte mia, dei miei genitori e dei miei nonni. MorirÃē con il merito di aver chiuso un cerchio malefico.
cara @demetriared6128, che grande umiltà e capacita di analisi dimostri.
Non so quanti anni tu abbia, ma ti auguro di trovare un partner "sicuro", risolto come persona e paziente, in grado di accettare i tuoi meccanismi di difesa e di accoglierti per ciÃē che sei, in modo da riuscire a farti sentire "amata" in maniera "su misura".
Altrimenti, sono d'accordo con te, meglio single, se nella solitudine ci si sente bene.
Grazie del commento e della capacità di apertura.
Magari un pdicologo potrebbe aiutarti
Ciao bel commento ma la personalità che descrivi mi fà pensare che per tÃĻ sia molto difficile innamorarsi veramente, per questo scappi a gambe levate, ogni donna ha diritto di decidere se diventare madre o meno ma le giustificazioni in merito fanno un enorme differenza sul tipo di persona che si a davanti. Ciao ti auguro un buon weekend
Puoi essere in qualsiasi modo, l'unica cosa ÃĻ trovare l'incastro giusto, niente ÃĻ impossibile perÃē devi un poco volerlo
Le persone evitanti fanno una fatica psicologica terribile perchÃĐ lo fanno con tutti. PerÃē la gente non vuole capire che quello che semini raccogli detto in latino : Non ti cagano proprio. Non fanno dispetto a nessuno ÃĻ come un boomerang ha un effetto karmico non si sfugge..Anche quelle persone evitanti vanno a casa a mani vuote non ottengono nulla.
Mi riconosco perfettamente in tutte le caratteristiche ma non sono il risultato di mancate sicurezze infantili,al contrario ho ricevuto una sana educazione all'amore.Dopo devastanti relazioni amorose non sono piÃđ stata in grado di fidarmi di nessuno,la mia indipendenza /orgoglio sono la mia priorità e un semplice abbraccio mi riduce a un pezzo di marmo.Come diceva Nietzsche "odio chi sottrae il mio tempo senza offrirmi una vera compagnia." à tempo che posso dedicare a me stessa. Nella mia solitudine ho trovato equilibrio e armonia.Grazie per video,interessantantissimoâĪ
Sono un evitante... ðąð. Evito tutti.
Sarà consapevolezza o cos'altro. Già la vita mi obbluga ad avere a che fare con gente che non posso evitare, a volte ci devo parlare, la maggior parte delle volte assecondo e chiudo il discorso perchÃĐ la gente non ascolta, non vuole veramente sapere l'opinione degli altri, sono già pronti a ribattere su qualcosa cosa dico con una frase che inizia sempre cosi :" no! non ÃĻ cosi" ne sanno sempre piÃđ loro.. Evviva la libertà .. âĪïļ
Mi sa che chi pensa molto, che riflette, che si interroga sull'umanità con il tempo diventa un po' antropofobo e misantropo
Meglio cosÃŽ rimani da sola
Io ho uno stile di attaccamento ansioso, sinceramente mi ÃĻ capitato di innamorarmi di una donna evitante e sinceramente ÃĻ stato molto tragico. Soprattutto perchÃĐ per un ansioso i comportamenti evitanti sono inconcepibili. Per uscire da questa trappola ho studiato psicologia e proprio come dice il video, se uno non conosce tutti i disturbi ÃĻ portato a credere che un evitante sia un narcista, niente di piÃđ falso. Ora so bene come un evidente ragiona, anche se sinceramente hanno troppo ego e poco spirito.
Complimenti Stefano per lo studio che hai fatto, che ÃĻ sempre illuminante e aiuta a prendere consapevolezza.
Riguardo all'EGO, posso dirti che ÃĻ piuttosto grande in tutti noi (me compreso, ahimÃĻ) e che, purtroppo, a seconda delle sfumature e delle dimensioni, a volte crea effetti negativi sul prossimo.
La cosa piÃđ evoluta che ognuno di noi potrebbe fare ÃĻ domandarsi quali effetti possono avere i nostri comportamenti sugli altri, possibilmente prima di agirli. Questa, in buona sostanza, ÃĻ un po' la base del messaggio che cerco di portare a chi mi segue.
Mille grazie per il commento e buon cammino.
@@SergioOmassi grazie e condivido il tuo messaggio. Purtroppo ÃĻ proprio la società a spingere l'Ego, la pubblicità parla all'Ego. Il vero percorso spirituale e evolutivo della persona dovrebbe essere la distruzione del proprio Ego. L'Ego non serve ÃĻ l'antispirito, noi abbiamo già un anima e una connessione al Sà che sono la nostra vera guida.
@@stefanopaletta5853 ti amo ðĪ
Mi dispiace molto ÃĻ quello che sto passando anch'io e sto cercando di capire se e dove posso aver sbagliato io ðĒ
Che bel tono di voce rassicurante, parole pesate per non essere giudicanti o suscitare senso di inadeguatezza. We are all victims after all
Graaazieee! hai descritto esattamente quello che mi sta succedendo, ÃĻ un martirio, perÃē non voglio perdere questa relazione , sono innamorato di questa ragazza, e questo mese ÃĻ stata dura, le montagne russe, alti e bassi. ero molto geloso perchÃĻ non capivo il suo distacco, e la sua distanza. ci sono stato molto male, ora so come relazionarmi con lei, grazie mille
Complimenti per il carattere conferito al contenuto, e complimenti anche per la voce. Toni pacati, esposizione chiarissima e apprezzatissim la parentesi sulla questione dei termini e delle mode (narcisista, evitante, borderline...) che sta divenando un problema piuttosto frequente.
Grazie Marco! Le tue parole mi motivano a continuareâĶ
Credo che occorra evitare gli evita ti e i narcisisti. Non ÃĻ importante se ÃĻ un disturbo, non devono fare soffrire nessuno
Fin da quando ero piccolo venivo, e non ho mai capito il perchÃĻ, allontanato e non voluto dai coetanei che mi facevano molti dispetti. Crescendo la situazione ÃĻ andata un pÃē migliorando, ma mi affezionavo solo a quelle poche persone che dimostravano interesse verso di me. Anche a scuola sono stato bullizzato, cosa che non ha affatto contribuito a guarire dal mio disturbo evitante. A casa ho avuto un fratello che mi offendeva spesso e anche mi picchiava, forse perchÃĻ geloso di me. Mio papà ha sempre visto mio fratello come un leader, mentre invece, essendo io una persona sensibile, mi ha sempre considerato debole e non alla sua altezza. Mia mamma mi ha sempre voluto bene, ma forse troppo iperprotettiva nei miei confronti. Inutile dire che sono arrivato a quasi 49 anni e sono single quasi da sempre, a parte qualche brevissima storiella che non ha portato a nulla. E' ovvio che anch'io mi sono costruito una corazza per difendermi da questa società malata. Non ho piÃđ tanta voglia di uscire o di conoscere gente, anche se vorrei tanto avere una compagna che mi capisca e mi sia di supporto, magari con un bacio, una carezza o un abbraccio. Ad essere sincero, una ragazza che mi vuole bene e con la quale c'ÃĻ un'ottima sintonia c'ÃĻ, ma, nonostante io mi sia dichiarato a lei, so che lei ha già un altro uomo con il quale convive. Trovare ragazze o donne come lei ÃĻ molto difficile e, alla mia età , tutte quelle che mi piacciono sono tutte già impegnate o non mi vogliono conoscere. Che fare? Non lo so, avendole tentate tutte, dalla palestra al volontariato ai corsi, alle app di dating e infine anche alla psicologia-psicoterapia, che mi ha fatto capire di avere bellissime qualità , ma che non mi ha sbloccato. Mi sono rifugiato sulla lettura, scrivere libri, suonare la chitarra, collezionare diverse cose. Ma non ÃĻ il massimo della vita e non posso farci niente. Sopravvivo, sperando un giorno di trovare anche per me l'amore. Ma la vedo un'impresa ardua, visto quello che c'ÃĻ in giro e le mie difficoltà . Se dovessi trovare la mia anima gemella, le darÃē tutto l'amore che io ho dentro di me e le starÃē sempre accanto.
Caro Alessandro, grazie per questa condivisione. Quello che hai vissuto da bambino e poi da ragazzo sicuramente non ÃĻ stato facile, ma credo abbia il merito di averti fatto diventare la persona che sei, con ottimi valori.
Non mi chiedi consigli, ma mi permetto di suggerirti che _ânon câÃĻ notte che non veda il giornoâ_ , come sapientemente scrisse Shakespeare. Offri la tua bellezza senza timori della società _malata_ e sarà piÃđ facile trovare qualcuno che la apprezzi.
Buon cammino.
Credo che nn sia obbligatorio avere l anima gemella...io credo molto nella realizzazione di sÃĐ...in primis. Fuori nn ÃĻ un granchÃĐ ðŠâžïļ
Che bello sentire un vero professionista ben consapevole della materia di cui parla, complimenti
Ti ringrazio Emanuele, sono solo uno che studia, i professionisti hanno anche una laurea ð
Un evitante comunque ÃĐ una persona non disponibile e da evitare tanto per rimanere in tema.
da evitante, tendo ad altre evitanti, in modo che evitino. Se non evitano sono a disagio, quindi dovrÃē essere sempre antipatico. ÃĻ una condizione . grazie del video ;-)
EVITANTE presente! ðĪĢ
Non ho tutte le caratteristiche dette, credo perchÃĐ possano essere anche possibili e non onnipresenti, perÃē per alcune di esse e altre ragioni sono selettivo e perennemente in guardia e impegnato piÃđ sulla mia strada che sui desideri altrui.
Grazie per il commento, che mi permette di specificare meglio, ciÃē che tempo di non aver specificato a sufficienza nel video: ogni stile di attaccamento ha una sua descrizione, diciamo cosÃŽ generale, ma ovviamente non siamo tutti uguali, quindi esistono delle "calibrature" e, nel caso del funzionamento evitante (come accade anche negli altri), alcuni sono piÃđ evitanti e piÃđ in difensiva, altri meno.
Hai proprio ragione Sergio prima di amare un partner bisogna imparare ad amare se stessi ÃĻ veramente un piacere ascoltarti
Grazie, Elisabetta!
Come al solito Sergio mostri la tua sensibilità e cultura meglio di chiunque altro divulgatore sul tema su TH-cam
Ti ringrazio, ma ci sono molti che sono di gran lunga piÃđ preparati di me.
@@SergioOmassi per me tu sei il top di quelli che conosco ð
Grazie per questo video, per me illuminante. Sembra di aver ascoltato la descrizione di mia moglie (evitante) e me (insicuro). Lo riguarderÃē con maggiore attenzione e poi cercherÃē di lavorare con maggiore consapevolezza su me stesso. Consapevolezza che deriva dalla sua esaustiva e chiarificante spiegazione.
Mi fa molto piacere che sia stato utile, ma ancora piÃđ piacere sentire che cercherai TU di migliorare e di lavorare su te stesso. Ã una _eroica_ predisposizione questa, al contrario delle tendenza che molti hanno nel vedere il difetto solo nellâaltro. Ti stimo molto e ti invito, per i prossimi eventuali commenti, a darmi del TU.
Grazie di cuore per il tuo contributo.
Finalmente ho trovato risposta ai miei perchÃĐ âĶ grazie
Grande intervista utilissima e mi sono imbattuto in una persona perfettamente descritta e per fortuna che subito ho avuto sentore perÃē non posso dire che non le volevo bene e comunque alla fine ÃĻ finita ora consapevole e certo che aveva questo tipo di problema . La sua famiglia non ha capito una beata mazza e nessuno aiuta questa persona purtroppo tutti ignoranti
Riconosco il mio ex partner nell'evitante e io nell'insicuro e dipendente. La relazione di tre anni si ÃĻ svolta esattamente come descritto, fino ad arrivare a lui sempre piÃđ distaccato e lontano e io sempre piÃđ insicuro e desideroso di stare con lui sempre. Entrambi eravamo infelice fino a che lui non ha staccato la spina perchÃĻ io troppo opprimente e lui si sentiva inadeguato al rapporto. Come dice lei sarebbe stato un martirio continuare anche se a distanza di 4 mesi il dolore non va via e secondo me ancora lo prova anche lui.
La mia figura di attaccamento era presa da problemi emotivi e pratici preminenti rispetto alla mia serenità e lo dico con vera comprensione. La consapevolezza ÃĻ difficile quando i bisogni primari mai appagati premono e ancora piÃđ difficile ÃĻ capire che il proprio equilibrio dipende solo da noi. Su questo cammino diventano importanti le tue parole(bellissimo l'inserimento di Morettið). Grazie sempre Sergio, anche se i minuti a tua disposizione sono troppo pochi,riesci sempre ad arrivare a bombaâĪ
Grazie per la condivisione di cose cosÃŽ intime. Si capisce che hai un funzionamento _sicuro_. Fortunato tuo marito ð
@@SergioOmassi incontrare contenuti come i tuoi,cosÃŽ puntuali e legati ai vissuti veri delle persone,risuona in me immancabilmenteðð
"la personale profezia dei due partner si avvera" . E' proprio cosÃŽ, ho avuto una relazione con una donna che nonostante anni di terapia e di lavoro su di sÃĐ ÃĻ ancora evitante, ed ho fatto un passo indietro quando ho capito che non potevo avere la reciprocità e l'impegno che stavo mettendo in quella storia. Ora dopo essermi documentato so che non c'ÃĻ nulla di personale nel comportamento di un evitante, mi dispiace per chi ha questo stile di attaccamento, di fatto non riescono ( o quasi) ad avere relazioni stabili e durature, dove continuano a ripetere lo stesso schema di relazioni a breve durata, secondo lo schema: infatuazione > paura della troppa vicinanza del partner > fuga, persi nel loro delirio di indipendenza e autonomia, certi di poter bastare a loro stessi e di non aver bisogno di niente e di nessuno.
Ti stimo. Grazie del profondo contributo e complimenti per il Bene che hai dimostrato a te stesso con quel passo indietro.
Le parole sono importantiiiiiiðððð
Fantastico
Di fatto io non mi fido proprio di nessuno. Mia madre si ÃĻ presa cura di me da bambina, ma non mi ha mai fatta sentire al sicuro a livello emotivo, cosÃŽ, mi capita di sentirmi piÃđ sola con gli altri che quando sono sola letteralmente. Non mi sento in compagnia se non posso fidarmi, e forse pretendo un po' troppa lealtà nelle relazioni, lealtà che non ho mai avuto da nessuno, alla fine, tutti si rivelano inaffidabili e in mala fede. E sono cosciente che non ÃĻ perchÃĐ non esistono le persone leali, perchÃĐ, penso spesso, se lo sono io, esisteranno anche altri, non sono cosÃŽ pessimista. Ma, appunto, ÃĻ un meccanismo inconscio, la profezia che si auto avvera.
La profezia che si auto avvera o meglio, nel tuo caso, il sospetto lancinante. Fidati di te! Il tuo cervello ÃĻ il miglior amico che avrai per tutta la vita.
Quasi come te io
molto interessante, la scenetta "simpatica" urlante all'inizio si poteva evitare per il resto argomenti freschi e necessari
...amen!
Grazie, Sergio per la delucidazione e il chiarimento della problematica con cui credo di avere una certa familiarità ...
"Io ,speriamo che me la cavo"....ð
Che belle queste immagini di amore materno!
Oh mio dio sei un fottuto genio.
E io sono un evitante.
Mi piace questo approccio positivo.
Video interessante suggeritomi da TH-cam. Mi sento solo di dire o precisare che Lâattaccamento non ÃĻ modificabile e soprattutto illusorio credere o far credere che prima o poi arriverà qualcuno che aiuti lâaltro a svilupparlo o comunque a tendere verso esso. Anzi come si sa anche dinnanzi a partner assai diversi la persona con una rigidità del carattere o uno stile di attaccamento tenderà a portare in tutto verso le sue conferme inconsce. à solo la consapevolezza del proprio funzionamento con assunzione di responsabilità e volontà di costruire una relazione equilibrata che puÃē portare i due a crescere. Ma ognuno dovrà fare il suo percorso di psicoterapia.
Innanzitutto grazie per la pacatezza, abbastanza rara da incontrare nel momento in cui una dottoressa in psicologia si trova a "correggere" un coach che parla di cose psicologiche, senza averne i titoli.
Se ha già seguito altri video, avrà constatato che non mi sottraggo mai alla comunicazione della mia professione e dei limiti, ad esempio invitando chiunque mi chiama Dottore a non farlo.
Essendo solo un coach, come sicuramente sa, non posso trattare persone che vivono problemi invalidanti, infatti le dirotto su conoscenti laureati, tuttavia, spessissimo mi arrivano clienti che non vivono il disagio emotivo o il disturbo di personalità , ma semplicemente fanno fatica a gestire la loro relazione con il partner, per mille motivi.
Ho incontrato piÃđ volte - e riconosciuto subito, avendo studiato approfonditamente la tematica degli stili di attaccamento - persone evitanti che facevano fatica a lasciarsi andare alla relazione, pur ammettendo che lo avrebbero fortemente voluto.
Alcuni di loro, aiutati soprattutto dall'amorevole supporto del proprio partner non ansioso (probabilmente "sicuro") e un po' dal proprio impegno a far cadere piano piano le proprie difese, sono riuscite a stare meglio e a far stare meglio anche il partner.
Eventi rari, ma possibili.
Mille grazie per il suo intervento, che ha alzato il livello del mio canale, e per la grazia con cui lo ha fatto.
Un abbraccio.
@@SergioOmassi Beh se pensa che se ne occupano gli influencer dei DDP. La confusione ÃĻ ormai totale ð a scapito dell'utenza e degli stessi operatori frammentati (coach relazionali, consulenti sessuali etc..) qui e li che rischiano grandi ripercussioni data la gravità della situazione della salute mentale attuale. Riguardo l'attaccamento Persone altamente evitanti non vanno in terapia (rarissimo), per cui non credo siano stati inquadrati bene. Se sono riusciti coi consigli, l'amore del partner non hanno un DDP. Forse erano solo persone insicure o timorose. Il punto ÃĻ che se non si hanno le competenze cliniche specifiche (e cannano anche gli psicologi in tal senso) non si riesce a capire quali patologie possono diventare invalidanti da subito oppure riconoscere segnali gravi di pericolo. I disturbi invalidanti poi li cura lo psichiatra. La teoria dell'attaccamento la conoscono tutti perÃē come poi questi schemi funzionano a livello clinico ÃĻ altra cosa. Per un coach ÃĻ fondamentale la presenza di uno psicologo o psicoterapeuta accanto.
Mio marito ha un carattere evitante, i suoi genitori anaffettivi e colpevolizzanti e ambigui sono sicuramente colpevoli dei suoi traumi infantili. Primo figlio maschio, ÃĻ stato investito di grandi aspettative, lo hanno tirato su molto competitivo, lo hanno picchiato, minacciato e abbandonato emotivamente ogni volta che non era un soldatino ubbidiente. Lo hanno responsabilizzato sempre e troppo presto in ruoli che spettavano loro (accudire i fratelli minori o lavori di manutenzione) ma che preferivano scaricare su di lui, colpevolizzato quando si faceva male, quando non capiva qualcosa nello svolgimento dei compiti, gli hanno urlato in faccia, lo hanno minacciato di sbatterlo fuori di casa per comportamenti perfettamente normali ma che non coincidevano con le loro aspettative o se sembrava diventare un po' troppo indipendente. Non gli hanno mai dato libertà di decidere, di scegliere per sÃĻ. Quando lo ha fatto ha ricevuto silenzi punitivi e abbandono. Ci siamo sposati che lui aveva 28 anni e non poteva uscire oltre le 11 di sera perchÃĐ loro andavano in ansia e lui non aveva la forza di ribellarsi e sapeva che farli ragionare non serviva. La loro relazione sempre molto ambivalente, a volte simbiotica e a volte molto distaccata, quasi giocassero al gatto e al topo.
Come dice mio figlio, perÃē, una persona adulta che continua a comportarsi da evitante e soffre nelle relazioni e fa soffrire gli altri, non riesce ad esprimere i propri bisogni, avrebbe il dovere di andare in terapia per trovare nuove strategie per stare al mondo e rapportarsi con gli altri e naturalemente con se stessi. Ma ovviamente tutta la sua famiglia ÃĻ altamente contraria ai contatti con psicologi o psichiatri che vanno bene solo per "i matti" e anche lui ha internalizzato questa idea per non sentirsi sbagliato e per le paure di scoprire e dover cambiare cose di sÃĐ, dallo psicologo ci siamo andati insieme solo per la terapia di coppia e non so cosa glielo abbia fatto accettare, ma so che l'esperienza l'ha sorpreso positivamente ma non si ÃĻ coinvolto davvero in maniera profonda e sincera e il terapeuta non ha colto alcune cose importanti, ma pazienza. Ha e abbiamo comunque imparato a comunicare meglio, tante cose sono cambiate ma per elaborare tanti suoi dolorosi vissuti infantili (di alcuni gravissimi abusi sono venuta a conoscenza solo dopo il tradimento, dopo circa 30 anni da quando ci frequentiamo, in una delle conversazioni piÃđ intime che abbiamo mai avuto) dovrebbe farsi una vigorosa terapia individuale e so tristemente che non la farà mai.
Da adulto per autoproteggersi dai suoi genitori egoisti e disfunzionali ha cercato di stare alla larga da loro accettando incarichi all'estero ma appena torniamo in Italia sono sempre loro le persone che vediamo per prime e per ultime perchÃĐ deve prostrarsi a loro che amano farsi servire e riverire, addirittura aspettano che arrivi con l'elenco delle riparazioni da fare e lui si adopera subito (anche dopo 40 ore di viaggio) per loro che sono benestanti e potrebbero perfettamente pagarsi qualcuno che faccia le riparazioni subito, senza aspettare il nostro rientro in Italia. Non oso pensare come sarà la nostra vita quando mio marito andrà in pensione se loro sono ancora vivi.
Grazie per questa testimonianza. Spero per te e per tuo marito che riusciate a mettere dei paletti di rispetto eleganti verso la sua famiglia. In bocca al lupo.
Grazie Sergio, davvero interessante
Credo di aver avuto un esaurimento nervoso a causa di una relazione con un evitante. Che ÃĻ anche ambiguo, in quanto all' inizio sembrava generoso e invece poi si ÃĻ rivelato egoista, soprattutto di sentimenti e protezione, offerti in maniera centellinata.
Purtroppo, cara Concetta, accade di frequente che l'evitante si dimostri molto vicino all'inizio e, credimi, non lo fa per strategia studiata. Semplicemente, se ÃĻ a sua volta attratto da una persona, ÃĻ come se il suo sistema sapesse come ci si dovrebbe comportare sul piano dell'accoglienza e della presenza. Poi, quando si rende conto che si sta coinvolgendo troppo, torna fuori la sua matrice difensiva e prende le distanze. Per questo mietono molte vittime...
@@SergioOmassi grazie per le Sue parole gentili. A volte il partner si rivela cosÃŽ nel tempo quando c'ÃĻ anche una famiglia. Magari un po' lo ÃĻ sempre stato ma con il tempo peggiora. Vorrei tanto capire come conviverci! Grazie
Questo video mi mette davanti alla cruda realtà ... Ho sempre cercato di farlo parlare ma non parlerà mai quindi non sarà mai possibile avere un rapporto sereno. ðĒ
Anche per un evitante non ÃĻ sereno avere a fianco qualcuno che spinge per aprire le sue porte. Forse, quando desideriamo porte aperte, dovremmo scegliere qualcuno che non abbia serrature troppo complicate. Spero che troverai presto qualcuno adatto al tuo desiderio, cara Grace.
Sergio ÃĻ possibile aver avuto uno stile di attaccamento ansioso per gran parte della vita, ed essere passati gradualmente ad uno stile evitante?
Ehilà Marina, grazie per la domanda.
Secondo la letteratura sugli stili di attaccamento ÃĻ possibile cambiare stile a seconda delle esperienze relazionali vissute.
CosÃŽ come un soggetto dal funzionamento sicuro puÃē incorrere in relazioni sfiancanti tanto da diventare ansioso o evitante, cosÃŽ anche un ansioso puÃē diventare evitante dopo esperienze negative ripetute, ma potrebbe anche diventare sicuro, se ha la fortuna di incontrare qualcuno che lo fa sentire accolto e lo rassicura quanto basta, aiutandolo a crescere.
La buona notizia, per chi ha uno stile di attaccamento non cosÃŽ felice, ÃĻ proprio che ÃĻ possibile mutarlo grazie a buone esperienze relazionali.
L'importante ÃĻ sempre essere consapevoli del proprio funzionamento e, quindi, delle trappole in cui rischiamo di ficcarci.
@@SergioOmassi grazie âĪïļ osservando me stessa e soprattutto le persone che tendo ad attirare (in amicizia, in particolare) mi sono riconosciuta ampiamente e con mia grande sorpresa nello stile evitante, almeno in questo momento della mia vita. à come se stessi interiormente cercando un equilibrio tra lo stile ansioso (avuto sin dall'infanzia) e il suo opposto. Il passo successivo chissà , sarà liberarmi anche da questo, e passare finalmente allo stile di attaccamento sicuro âĪïļ
Illuminante! âĪ
Caro Sergio ÃĻ sempre molto interessante ascoltare il tuo sapere.
Comunque non so se ÃĻ possibile ma io penso di essere sia ansioso ambivalente sia evitante ðð.
Non so se faccio bene ad ascoltarti. Conoscersi non rende piÃđ felice... scherzo.
Comunque rimango sbalordito dal fatto che quel che dici riguarda molti aspetti attuali della mia vita. Sembra quasi che mi spii! ð Grande Sergio bel video
Grazie Sergio
Sempre Magistrale
Ti ringrazio
Ecco la mia precisa descrizione. âĪ
Purtroppo sono un'evitante ed ÃĻ vero, non si riesce a controllare questo stato nella relazione. Sono afflitta dal mio comportamento in amore e anch'io sono arrivata alla conclusione di no riuscire ad avere una relazione sana ma lo vorrei tanto. Non mi rassegno ma dopo tanti tentativi sono stanca, vorrei davvero guarire e amare
Cara Rory, spero tanto che tu riesca in qualche modo ad aprirti a una relazione e capisco perfettamente la tua difesa.
à un periodo storico, in cui, anche per chi non ÃĻ evitante, non ÃĻ facile trovare qualcuno pronto a una relazione dâamore degna di questo nome. Ma ho visto alcuni evitanti riuscire a farlo, con la fortuna di avere incontrato partner di un certo spessore, che sapevano amare senza chiedere troppo e, con questo atteggiamento di presenza e accettazione, li hanno aiutati a lasciarsi andare.
Ti auguro con tutto il cuore lâesperienza di un amore senza barriere.
Grazie di cuore per avermi risposto ð
Buonasera Dottore....quindi se un evitante si allontana per farlo tornare non si deve cercare? Grazie in anticipo
Grazie per la domanda.
Non mi chiamo Dottore, ma Sergio ð...
à sicuramente meglio, con una persona evitante, non starle troppo addosso, ma non ÃĻ garanzia di successo: che torni dipende da una serie di fattori, non solo dal nostro comportamento.
Dipende dal suo grado di coinvolgimento verso di noi e dal peso delle sue difese.
Non esiste una ricetta valida per tutti.
@@SergioOmassi grazie per la risposta âĪïļ
A volte essere evitanti âĶâĶÃĻ un dovere, verso se stessi
Con certe persone ÃĻ un salvavita
Molto interessante grazie diðð
Grazie a te Annarita!
A PEGASUS
anch'io non mi fido di nessuno
Non credo nell'amicizia disinteressata
Credo che gli unici sentimenti sinceri sono quelli di mio marito,dei miei figli e di mia sorella.
Ormai quasi tutti,specialmente i giovani sono egocentrici ,interessati e irrispettosi
Specialmente dopo il covid il mondo ÃĻ peggiorato.
Grazie per il video, illuminante. Si, il profilo dell'evitante mi corrisponde pienamente.
Allora le chiedo: che tipo di profilo puÃē riuscire a "stanare" l'evitante e portarlo ad avere fiducia negli altri?
Grazie se mi risponderÃ
Grazie per il commento, ma dammi del TU se riesci per le prossime volte.
Ti rispondo volentieri, sottolineando che uno psicologo o uno psicoterapeuta potrebbe sicuramente darti una risposta piÃđ scientifica della mia: credo che il profilo idoneo a convertire un evitante sia quello "sicuro" ma, oltre a tanto amore, serve molta pazienza che purtroppo molti "sicuri" non hanno.
@@SergioOmassi grazie!
Meglio stare con l'dea che l'altro ti possa fottere , stare con la guardia bassa non ÃĻ consentito
Io mi sono profondamente innamorato di una ragazza evitante. à già occupata ma questo non le impedisce di frequentare molti altri uomini, che sono "amici" per lei. Credo di essere l'unica persona che ha capito di cosa soffre, e per questo motivo non riesco a evitare io lei. La vorrei aiutare tantissimo ma non saprei come fare. Non ÃĻ assolutamente una passeggiata, ÃĻ molto difficile stare con lei.
Purtroppo il meraviglioso istinto di aiutare che alcuni hanno non sempre ÃĻ ben accolto, soprattutto quando lâaltro il problema non lo vive. Molti evitanti trovano il loro equilibrio nellâevitare. Forse ÃĻ il caso che te ne fai una ragione e sposti lo sguardo altrove, a meno che non ti accontenti del poco che puoi ricevere.
Buongiorno, ho seguito il suo video con attenzione, mi sono in parte nella descrizione, avrei piacere di una sua opinione riguardo la mia attuale situazione.
Non essendo questa la giusta modalità per comunicare con lei, come potrei comunicare con lei per favore?( Mi perdoni la ripetizione usata) ringraziandola in anticipo le porgo distinti saluti
Puoi scrivermi in email, trovi il contatto nella scheda _INFORMAZIONI_ del mio canale.
Sembra il titolo di un film DC Comics. Seriamente... mi ci riconosco un bel pÃē.
Buongiorno Seguo i suoi video non capisco perÃē l'atteggiamento dell' ultima situazione capitata siamo adulti le 50 io 59 anni mi limito a indicare telegraficamente gli episodi. Premetto che sono una persona che ha delle passioni che coltivo, sono economicamente autonomo sono curato e non sono nemmeno un brutto uomo. Una mamma separata, colta economicamente autonoma anche piu di me, con il figlio frequenta la stessa squadra di calcio del mio. Appena arrivata io mi mostro gentile, si instaura una cordialità , che poi si trasforma in una vicinanza, lei ÃĻ sempre vicino a me nelle sedute di allenamento e nelle partite chiacchieriamo molto quasi non parla con altri se non un saluto anche con le altre mamme e appena riesce educatamente a uscire dalla conversazione viene subito da me anzi un paio di volte anche se il figlio per infortunio non era presente agli allenamenti lei ÃĻ comunque venuta per stare con me , un bel feeling ma nulla di piÃđ da parte mia. Lei da separata aveva un nuovo compagno. Dopo qualche mese mi informa che ha lasciato il compagno(perche me lo dice?). Immagino per dirmi che ora ÃĻ libera, come tutti del resto mi dicono. Comincio allora a corteggiarla e a chiedere di uscire. Andiamo al cinema, andiamo a fare un giro in bici un pomeriggio e parliamo molto, andiamo a mangiare una pizza, le regalo una rosa benedetta, andiamo per un aperitivo, andiamo a fare un giro in bici e magniamo una torta assieme un pomeriggio, le faccio un regalo per il suo compleanno, e due giorni dopo durante una trasferta al mare per un torneo in Liguria dove mi dicono che non mi toglieva gl'occhi di dosso quando parlavo con qualcuno (partiamo assieme con la mia macchina da Milano) e la sera senza che nessuno, compresa lei sapesse, dopo cena in un ristorante con tutto il gruppo faccio arrivare una torta, ci teniamo per mano mentre passeggiamo nelle nostre uscite. Io non ho mai osato darle un bacio se non sulla guancia. Io non volevo solo portarla a letto, fino a che mi sono affezionato anzi direi che ho cominciato a volerle bene e ha sperare che fosse arrivato un grande amore. Cosi mi dichiaro e le dico che non voglio perderla che le voglio bene. Risultato mi dice che ero solo un amico. Non mi sembrava e nemmeno agli altri genitori anzi pensavano tutto il contrario anzi talmente erano lampanti le sue attenzioni che mi incitavano ed erano convinti che fossimo assieme. io non ho accettato certo di fare l'amico non lo sono. Non la sento piÃđ da un mese non la inseguo e in questa nuova stagione calcistica non ci sarà piu ha cambiato società . ALLORA DETTO QUESTO COME DEFINIRLA? EVITANTE; INCOERENTE, PERCHE FANNO COSI ECC.... oppure, dove ho sbagliato io : troppo romantico, troppo gentile, scusate se mi sono dilungato, troppo. (forse si sono bisognoso? sono solo da dieci anni ma non lo do assolutamente a vedere, non sono assillante asfisiante, anzi molto brillante nel gruppo ecc... ) GRAZIE per avermi ascoltato. Buona sorte a tutti.
Ciao Orlando,
ho letto tutto e non so proprio darti una risposta certa, non essendo stato presente nelle vostre interazioni. Certo, capisco il tuo smarrimento a causa di un'aspettativa frustrata e mi dispiace per la delusione, tuttavia non me la sento di catalogare questa donna come un'evitante, dal momento che potrebbe darsi che volesse davvero solo un'amicizia.
Anche a me, da ragazzo e prima di conoscere la comunicazione non verbale, capitava spesso di interpretare certi comportamenti come seduttivi nei miei confronti, per poi rendermi conto che non lo erano proprio.
@@SergioOmassi GRAZIE PER LA RISPOSTA Seguo con interesse le sue lezioni tra tutti i coach lei mi sembra l'unico serio. tra mille fanfaroni che a volte anno appena passato la maggiore eta. Vedo che tutti insegnano a capire i segnali che una persona ÃĻ interessata. Segnali del corpo , comportamenti ecc. nel mio caso la persona di cui le ho parlato li aveva tutti. ES . si toccava i capelli, incrociava le gambe dirette verso di me , cercava la mia vicinanza, sguardo fisso negli occhi di entrambi, il toccarmi/sfiorarmi, aspettare con attenzione il mio arrivo e tutto quello che ho scritto in maniera stringata il piu possibile e altre situazioni che non ho scritto. Senza contare che era lampante il mio interesse anche se molto discreto e timido, ma nonostante questo ha continuato ad accettare i miei inviti, io penso che avrebbe dovuto frenare un po e non continuare ad accettare le mie attenzioni . Quindi cosa dovrebbe fare una donna, saltarmi addosso per capire che non si tratta di un amicizia . Io probabilmente ho qualche ferita dentro non lo so , sono sempre stato una persona gentile romantica umile disponibile, buona fisicamente piacente ma non ho mai avuto nella vita una relazione piena di amore oggi ho 60 anni ne dimostro nemmeno 50 e dalla mia bocca non ho mai avuto la possibilità di pronunciare le parole: buongiorno amore mio, come stai amore mio ecc... i miei innamoramenti (4 )nella vita non sono mai stati corrisposti forse avrei bisogno di un buon psicologo non so. Grazie
Secondo me qui si confonde lâevitante col narcisista, una persona che ha il disturbo evitante della personalità non câentra niente col narcisista, ÃĻ completamente allâopposto. Lâevitante evita per ansia sociale, il narcisista evita per fare un dispetto e per ferire. Chi ha il disturbo evitante non ÃĻ un anaffettivo.
PuÃē specificarmi per cortesia il punto del video in cui "si confonde l'evitante col narcisista?"
Secondo lei qual'ÃĐ il modo migliore per uscire dalla dipendenza da una persona evitante? In realtÃĄ non c'ÃĐ piÚ una relazione da tempo ma continuo a pensarci e a esserne dipendente soffrendo
"Ognuno si costruisce la gabbia che poi subisce" dice il grande Giorgio Nardone, padre della Psicologia Strategica. Potrei parafrasare dicendo che "ognuno deve trovare il suo modo per elaborare il dolore e uscire dalla gabbia". Non farlo significa rimanerci dentro.
La prima cosa che consiglio ÃĻ di domandarsi sempre "à utile continuare cosÃŽ?": di solito la risposta ÃĻ ovvia, quindi si tratta di fare cose diverse con i propri pensieri, perchÃĐ abbiamo questa possibilità , avendo una neocorteccia e quindi la capacità di razionalizzare.
Rimanere nel passato, lo dico sempre, ÃĻ come guidare nell'autostrada della vita guardando nello specchietto retrovisore anzichÃĐ nel parabrezza e il rischio ÃĻ di farsi molto male.
Una delle trappole che ci mantengono in questo stato di "lutto emotivo" dopo aver subito l'abbandono ÃĻ spesso lo sfogo che facciamo tra noi e noi o con gli amici.
C'ÃĻ una puntata che potrebbe esserti utile, se già non l'hai vista: th-cam.com/video/CgnqOh020J4/w-d-xo.html
Buon cammino... fuori dalla gabbia.
" quando recrimino certe miserie al prossimo lo faccio piÃđ per lui che per delusione mia : credo di essere dotata di un attaccamento tutto sommato sicuro chÃĻ ho sempre guardato a quanto ricevevo facendo la tara alle umane miserie quindi ,alla fine, sentendomi amata per quantità e modalità possibili a chi si degnÃē.
ÃĻ che il prossimo, per la maggior parte delle volte, mi deprime .
cosÃŽ finisce che quello mi vede depressa e mi considera il caso umano da salvare con l arma del suo di lui attaccamento certo che gli viene da decenni di amici che lo hanno venduto e che lui ha venduto , di amori che ha finto di provare pur di stare attaccato e che l hanno utilizzato allo stesso scopo , di contese lavorative combattute a suon di ipocrisie,
da anni di rassegnazione alla realtà che pure nega , abituato com ÃĻ a non notare piÃđ , a non prendere atto piÃđ, che quello che potrebbe essere non ÃĻ , e che grazie anche a lui e al suo pavido e accidioso beninserimento , mai sarà . "
@@ulrichmohne3961 allora si tenga caro quel poco che crede di aver capito
Ma guarda te....dopo 50 anni ho finalmente compreso la disfunzione di mia ziað....
Scherzi a parte....stare nei pressi di un evitante ÃĻ sconcertante.... Come del resto ÃĻ sconcertante tutto ciÃē che non si capisce.
Non capiscono gli empatici.un veto incubo avere una relazione con loro. Come se non esistessi.
Aggiungo un particolare che forse andrebbe detto, che secondo me rinforza l'attaccamento evitante, con un circolo vizioso, e che nel video mi pare che non ci sia. Poi magari se ritiene, potrebbe dirmi se le sembra che abbia senso. La persona con attaccamento evitante, spesso tende a selezionare col suo comportamento i partner, scartando proprio quelli che la amano di piÃđ e finisce per ritrovarsi con partner che hanno proprio le caratteristiche che lei cerca, ovvero persone distaccate, che non dimostrano troppo attaccamento e troppo affetto (poichÃĻ lo vedono sempre con sospetto). In tal modo quindi selezionano persone false, disturbate e a volte anche pericolose, che non le amano davvero e vogliono solo usarle. PoichÃĻ solo chi non ama davvero, ÃĻ capace di non soffrire proprio mai, per i comportamenti freddi e distaccati di un evitante. O meglio, ci si puÃē riuscire solo in due casi: se non si prova nessun amore (e si vuole solo usare e manipolare), oppure con una profondissima cultura psicologica. Ma ovviamente ÃĻ molto piÃđ probabile incontrare persone della prima categoria. Poi quindi col tempo, verrà fuori che si sono innamorati di una persona falsa ed ancor piÃđ disturbata di loro, e finiranno per soffrire. Si convinceranno quindi ancora di piÃđ che gli altri, sono tutti uguali, e non si fideranno piÃđ di nessuno. E cosÃŽ si ha il rinforzo, e chiusura del circolo vizioso, che si autoalimenta. Quando invece basterebbe invertire i criteri di selezione e imparare a fidarsi proprio delle persone che piÃđ spesso evitano, ovvero chi dona molto affetto e soffre per loro.
Ciao Daniele, si capisce che sei una persona esperta in questo tipo di dinamiche perchÃĐ il tuo contributo ÃĻ molto corretto secondo me, ma ricordo a tutti di non essere uno psicoterapeuta, quindi non ho proprio alcuna _ultima parola._
L'unica cosa su cui non sono molto d'accordo ÃĻ l'utilizzo dell'aggettivo _falso_ riferito a queste persone: a mio avviso, come ho detto nel video, i loro comportamenti dipendono da meccanismi di difesa nati in passato a causa di sofferenze vissute. Chi ÃĻ falso _sceglie_ certi comportamenti, mentre l'evitante li agisce in un certo senso a causa di una sorta compulsione subita, sulla quale non ha alcun controllo.
Grazie mille per il tuo intervento.
â@@SergioOmassi Grazie mille a te Sergio per la tua gentilissima risposta. Chiedo scusa per il ritardo. Hai ragione nel dire che si tratta di automatismi inconsci, senza nessuna colpa. Ma in generale il libero arbitrio, ÃĻ un tema complesso. E quando ci si riflette, ci si accorge di quanto sia limitato praticamente per tutti. Quindi, anche una persona "falsa", forse non ÃĻ mai pienamente cosciente di esserlo, anche quando "crede" di scegliere consapevolmente i suoi comportamenti. Comunque, sono dinamiche che ho vissuto personalmente, purtroppo, perchÃĻ ho avuto una relazione con una ragazza con questa problematica. Ed ÃĻ stata per me fonte di grande sofferenza, ma mi ha spronato ad approfondire la psicologia come non avevo mai fatto prima. Ogni cosa ha sempre il suo risvolto positivo. Grazie ancora per il video davvero interessante e per la tua risposta. ð
Grazie a te, di esistere ð
@@SergioOmassi Troppo gentile. :-) Grazie di esistere anche a te! :-)
E se entrambi lavorano su se stessi avendo ben chiaro il funzionamento e la storia dell'altro ( evintante / ansioso ) ecco sintetizzo cosi senza dilungarmi oltre ...questo tipo di relazione puo diventare una relazione sana piena tutto sommato felice?
Certamente si, Massimiliano. Lavorare su se stessi e cercare di migliorarsi ÃĻ uno degli atti dâamore piÃđ grandi a favore della dimensione del NOI.
Purtroppo, basta che solo uno dei due stenti a farlo, per far diventare la relazione un crogiolo di sofferenza per entrambi.
A mio avviso dovremmo essere educati allâamore fin da bambini.
@@SergioOmassi
Grazie per la risposta.
Si se non si fa in due ÃĻ vero diventa una sofferenza anche se non continua ma ciclica ed estenuante.
E vero perÃē che l evitante o tendente all evitamento vorrebbe quasi anestetizzare la relazione in una sorta di quieto vivere che non fa crescere nÃĐ il partner nÃĐ la relazione stessa..pur di non vivere uno stato di sofferenza.
Io caregiver, lei evitante... sembra una barzelletta :)
Piu mi avvicinavo, piu lei si allontanava.
Nonostante ciÃē mi dimostrai sicuro, e lei trovÃē ogni modo per distruggere questa mia "sicurezza".
Quando lessi tra le righe della sua insicurezza, la mandai su tutte le furie. La colpa era sempre mia....
Aveva una resistenza a conversare su questi problemi che era enorme, Ehhhh le relazioni...
Anche io qualche anno fa ho vissuto una cosa del genere, sebbene la donna con cui stavo sia rimasta perfettamente rispettosa nei miei confronti e alla fine ci siamo lasciati rimanendo in ottimi rapporti.
Se puÃē interessarti, sabato 23 febbraio pubblicherÃē una nuova puntata che parla di questa tematica.
@@SergioOmassi Grazie per la risposta, in verità anche lei non fece nulla con cattiveria e non venne mai a mancare il rispetto, ci siamo lasciati in ottimi rapporti anche noi e penso sia la cosa migliore
Buoni rapporti o no lasciarsi ÃĻ sempre una cosa triste. Sarebbe meglio trovare gli strumenti per ovviare a questi problemi. "Lasciar andare" per me non ÃĻ mai sinonimo di vera soluzione.
Oh, oh! Sono evitante, apprendo
Mi sono separata dopo un matrimonio di 27 anni, di malessere, si chiederà , perchÃĻ non lo ha lasciato prima? Il complesso psicologico al quale ero legata, era frustrante, manipolante e distruttivo. Presi trenta kg di peso, disturbi alimentari e quant'altro, due anni fa la separazione, la mia rinascita, ma complessa e in giudiziale, senza fine. Da allora, nessuna storia vissuta in presenza, se non due, una attuale, storia a distanza, la spiegazione del mio evitamento ÃĻ presto fatta, anche se cerco un rapporto vero in cui ci sia comunicazione,quella che non ho mai avuto, non so se riuscirÃē ancora a riporre fiducia in un uomo, grazie
Ciao Grace, sono convinto che quando meno te lo aspetterai arriverà una persona degna del tuo amore, sempre che prima continui ad amare te stessa... Un abbraccio!
Evitante... mmmm... sembra un termine indicante un gruppo in hunger games... Cmq a parte tutte le teorie psicologiche ecc, che vabbÃĐ sono abbastanza random, l'evitante ÃĻ colui che ha capito come sta andando la società e che va evitata, vede il matrix e non la facciata... ÃĻ evoluto... adattato a vivere nel contesto sociale attuale... soprattutto molto probabilmente una grossa percentuale di evitanti magari fa parte di classi sociali basse... ed essendo conscio di dove sta andandando l'umanità non la evita, ma gli da una mano ad estinguersi...
Sono evitante e ne sono felice
In conclusione quale ÃĻ il partner adatto ad un evitante?ðŪ
Presumo una persona con attaccamento sicuro e molta, molta pazienza.
Chi vuole portarsi sfiga da solo
Un cane :))
Ringrazio
Bella voce
Grazie Ivan!
Beh sono l'evitante, ma la cosa brutta da un 'partner' che lo ha deciso lei di esserlo il mio partner ð Nelle esperienze di vita non richieste ho anche questa ora ð Tipo una scimmia ÃĻ stato messa dentro uno shuttle e spedito nello spazio
ðð
Cribbio se siamo complicati.
ðĪĢðĪĢðĪĢ
Il padre dei miei figli ha Comportamenti lucidamente malvagi soprattutto a scapito dei nostri bambini
Devâessere terribile per te assistere a tutto questo. E mi dispiace molto per le creature.
Cerca di proteggerli in ogni modo possibile, sorveglia sempre e cerca aiuto.
Omnia possum in eo qui me confortat Grazie
L' evitante ÃĻ la persona che non ci vuole. Punto! Non c' ÃĻ niente da psicanalizzare!
Come preferisci
Io io io io io ioâĶ
Ma la mamma e' sempre la mamma???!!!!
Se fa mamma mamma.
E un uomo grande e adulto che scappa da mammina ogni volta che puÃē ...va a casa sua e ci timane ore e giorni che problema ha? Secondo me la madre ÃĻ narcisista manipolatrice e lo gira come vuole lei.
Non me la sentirei di mettere questa etichetta sulla madre, chissà se ÃĻ davvero cosÃŽ o se ÃĻ lui che ha semplicemente un'attaccamento morboso verso di lei. Fatto sta che se questa cosa ti disturba sarebbe da risolvere in qualche modo...
Chiedo gentilmente di parlare piÃđ lentamente ,grazie
Ciao, in alto puoi regolare la velocità . Io ad esempio lo velocizzo.
Dalla ricerca uscirono. Non "dalla ricerca ne uscirono". Il ne ÃĻ un avverbio con funzione di pronome che in questo caso significa da essa, dalla ricerca. Ã una ripetizione scorretta. Mi permetto di segnalarla perchÃĐ sta diventando molto comune, a mio avviso per scarsa metariflessione. A proposito di come si parla.. ð
à sorprendente come alcuni vivano per mettere i puntini sulle "i" e stiano cosÃŽ attenti alla forma anzichÃĐ alla sostanza...
Scusate non sapevo fosse una lezione sugli avverbi ma di ben altroâĶâĶ Grazie Omassi per averci offerto anche questa âpillolaâ in modo magistraleâĶ personalmente attendo qualcuno a cui potermi affidare poichÃĐ ho sempre dovuto tenere le redini, ma appunto le relazioni disfunzionali sono un martirio inutile poichÃĐ magari proprio si hanno stili di attacamento diversi e si vive nelâangoscia. Questo ÃĻ un video che credo abbia colpito come me molte delle persone che hanno una intelligenza emotiva e/o che abbiano sofferto e magari non una volta per una storia o un matrimonio, ma per storie reiterate ed ora ci consapevolizzi sul perchÃĐ. Grazie perchÃĐ questo video sta continuando a risuonarci (leggo i commenti) dentro perchÃĐ parla di VITA e di RELAZIONI e di persone che non si danno pace o COMPRENDONO finalmente dei concetti mai affrontati in cui lasciare andare ha un senso o cercare una persona che possa magari compensare il proprio star male. Io ti ringrazio per darci continuamente lo stimolo a leggere. Se solo la Signora Laura Sarti avesse coscienza della tua conoscenza, dello studio trentennale costante o avesse letto i tuoi libri , frequentato una tua Academy, non avrebbe fatto questa povera infelice uscita inutile e sterile, per lâargomento profondo che hai trattato, ma che appunto coinvolge lâIO delle persone su cui non ci si puÃē permettere di fare i puntigliosi per una parola detta, senza commentare un argomento cosÃŽ profondo offendendo chi sta concettualmente vivendo il problema. Se poi appunto avesse letto mezzo libro di Omassi noterebbe la precisione e capacità di scrittura (lo avesse fatto non verrebbe a scrivere qui davanti a chi ha capacità di rispondere ma verrebbe ignorata ovunque). Qui si parla di PERSONE con problemi REALI EMOTIVI che si rivolgono ad un Coach relazionale e chiedono di spiegare concetti complicati per i piÃđ, che vengono esposti in modo âsempliciEâ e chissà quanto studiati per farlo, prrr renderli fruibili. Certo che invece buttare lÃŽ una perla e scappare ÃĻ proprio un grande atto di coraggio mentre i lettori mettono âin piazzaâ proprio per la conoscenza di Omassi, la propria vita. Lei ha letto lâAutore di cui parla? Se si, ne faccia pure un riassunto cosÃŽ potrà contestargli gli avverbi anche se non potrà dirglielo di persona. Per gentilezza Signora, se non ha di questi problemi se la goda e cerchi di svoltare su canali di cui TH-cam che brulicano di âwowâ e âse avreiââĶ. ma immagino che lÃŽ non vada a discutere nei commenti poichÃĐ qui trova un Formatore serioâĶ riguardo gli attaccamenti legga pure come molti altri libri consigliati e poi ce li riassuma pure in modo che La capiscano tutti in 9 minuti senza erroriâĶ aspettiamo di vedeLa sul suo canale vuotoâĶâĶ ma per gentilezza eviti questi interventi che nel contesto risultano grotteschi e offensivi. Se avesse letto un centesimo dei libri che Omassi ha studiato forse avrebbe fermato quel dito. Ad ogni modo ha proprio sbagliato soggetto per le Sue precisazioni e credo sia fuori luogo questo intervento con contenuti cosÃŽ profondi e basta leggere i commenti per capire quanto questo video sia stato utile nonostante questa Sua irruzione senza senso. Buona continuazione. Terremo presente la Sua precisazione. Se non le interessano questi temi potrà passeggiare per strada ed appuntare chi vuole (si ricordi che nessuno sa cosa porta dentro la persona che avrà davanti perÃē) ma qui, mi conceda di dirle che ÃĻ proprio fuori luogo. Non Le risponderÃē piÃđ perciÃē La invito a fare lo stesso poichÃĐ i molti sappiamo chi abbiamo davanti. Auguri per i âse avreiâ mentre svolgerà una pratica amministrativa e GRAZIE SERGIOâĶ come al solito la freccia ha colpito dritta in tutti lÃŽ dove dobbiamo imparare qualcosa per comprenderci, migliorarci e migliorare (o conservare migliorando le nostre relazioni)!
I tuoi video lasciano tanto spesso senza fiato ma spingono allâazione. Grazie Omassi ððž per perseverare e per la precisione di non saltarne mai uno rispondendo a tutti con il tuo umile esporre il sapere.ðĒ Di che ti sorprendi? Insegni che bisognerebbe sempre capire che reazione potrebbe suscitare nellâaltro ciÃē che si dice o scriveâĶ. à evidente che la grammatica non fa il paio con lâintelligenza emotiva o qualcuno avrebbe rispetto per lâargomento trattato ed utenti con il problemaâĶ. Ciascuno offre ciÃē che haâĶ. Che povera Società sta diventando
@@SergioOmassinon potrebbe farlo in nessun altro posto se non in un canale in cui Formatore ÃĻ molto altro e utenti hanno capacità di comprenderlaâĶ. Mi spiace non si senta completamente fuori luogoâĶ. PazienzaâĶâĶ ÃĻ un canale di ben altro spessore! Grazie sempre! ððž
Ma un video di questo genere, con contenuti di questo genere, di una delicatezza di questo genere, con una grazia di questo genere meritano un appunto sterile sulla grammatica? E un commento sul video no?
Cmq...grazie Sergio per questi contenuti, e per averci in pochi minuti reso fruibile un argomento dal notevole peso. Concordo con il contenuto di cui sopra
Grande Bonacini
ð ÃĻ una condanna
@@SergioOmassi siete uguali ð
@@mickeels1037 ðĩâðŦ
Ma ÃĻ Bonaccini!!!ðĪĻ