Tengo ha precisare che gli argomenti riguardanti il mondo delle associazioni non può essere trattato da un qualsiasi commercialista. Vi sono delle distinzioni con parecchie sfaccettature, un errore commesso è imperdonabile riguarda l’iscrizione con personalità giuridica al RUNTS. Tengo ha precisare il distacco tra enti del terzo settore e mondo sportivo con la circolare 18/E dell’agosto 2018 siglata tra AA.EE e CONI. Non per polemica ma per scienza. Un associazionista che opera con le normative fiscali per le associazioni. Qualsiasi info potrete contattarmi in pvt.
Ho sempre poi affermato che le ASD NON sono obbligate al passaggio al terzo settore, ma non ne sono nemmeno escluse, è possibile difatti per loro compiere la scelta di un eventuale ingresso nel terzo settore, ma se questo non dovesse avvenire esse non perderebbero i benefici fiscali previsti dalla legge 398/91 ma soltanto quelli riguardanti la qualifica di ONLUS, ormai non più fruibile da nessun tipo di ente perché definitivamente abrogata dal CTS. L'art. 5 del d.lgs 117/2017 prevede infatti al comma 1 lettera t) "organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche" come attività generale che può essere svolta dagli enti del terzo settore, mentre l'art. 35 del d.lgs 117/2017 parla di associazioni di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, quindi nulla vieta alle ASD che vorranno far parte del terzo settore di assumere le vesti di un APS che svolge attività di promozione sportiva seppur con le opportune differenze tra la disciplina che ad oggi investe le ASD estranee al terzo settore.
@@confeburinfo6599 Gentile utente colgo l'occasione per ringraziarla per il commento da lei postato sotto questo video approfondimento, in quanto è sempre un piacere poter vedere un dialogo costruttivo nascere da un nostro lavoro, e sicuramente ci permette anche di migliorarci e di eviscerare la materia in tutte le varie sfaccettature. Approfitto del suo commento per puntualizzare che il riferimento normativo di cui lei parla, l'art. 36 della Costituzione è chiaramente estraneo alla normativa delle associazioni, in quanto tratta del "diritto del lavoro", volendo infatti identificare la genesi delle associazioni facendo riferimento ai principi fondanti della nostra Costituzione dobbiamo parlare di art. 18, come lei ben saprà quale cultore della materia, esso è la prima manifestazione del diritto ad associarsi. Chiaramente però volendo invece identificare le norme che regolano le associazioni, ed anche quelle sportive dilettantistiche parleremo degli artt. 14-35 del codice civile per quelle riconosciute, e dell'art. 36 e ss per quelle non riconosciute, sempre in riferimento al codice civile. La legge 289/2002 è chiaro che non introduce le ASD ma per la prima volta unifica il trattamento fiscale, economico e contabile dell'intero settore sportivo, riconfermando ed estendendo il trattamento previsto dalla legge 398/91 anche alle SSD, donando una nuova possibilità e nuove configurazioni al settore sportivo dilettantistico.
Tengo ha precisare che gli argomenti riguardanti il mondo delle associazioni non può essere trattato da un qualsiasi commercialista. Vi sono delle distinzioni con parecchie sfaccettature, un errore commesso è imperdonabile riguarda l’iscrizione con personalità giuridica al RUNTS. Tengo ha precisare il distacco tra enti del terzo settore e mondo sportivo con la circolare 18/E dell’agosto 2018 siglata tra AA.EE e CONI. Non per polemica ma per scienza.
Un associazionista che opera con le normative fiscali per le associazioni.
Qualsiasi info potrete contattarmi in pvt.
Mi sembra un discorso sconclusionato ...
Condivido che il mondo dell'associazionismo, in particolare quello sportivo dilettantistico (ma non solo), richiede competenze specifiche...
Ho sempre poi affermato che le ASD NON sono obbligate al passaggio al terzo settore, ma non ne sono nemmeno escluse, è possibile difatti per loro compiere la scelta di un eventuale ingresso nel terzo settore, ma se questo non dovesse avvenire esse non perderebbero i benefici fiscali previsti dalla legge 398/91 ma soltanto quelli riguardanti la qualifica di ONLUS, ormai non più fruibile da nessun tipo di ente perché definitivamente abrogata dal CTS.
L'art. 5 del d.lgs 117/2017 prevede infatti al comma 1 lettera t) "organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche" come attività generale che può essere svolta dagli enti del terzo settore, mentre l'art. 35 del d.lgs 117/2017 parla di associazioni di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, quindi nulla vieta alle ASD che vorranno far parte del terzo settore di assumere le vesti di un APS che svolge attività di promozione sportiva seppur con le opportune differenze tra la disciplina che ad oggi investe le ASD estranee al terzo settore.
le ASD non sono state introdotte dalla legge 289 2002 .................
Forse si riferiva alle ssd..
Le associazioni sono state introdotte con l’art. 36 della costituzione
@@confeburinfo6599 e quindi?
@@giulymagic4891 cosa le interessa sapere
@@confeburinfo6599 Gentile utente colgo l'occasione per ringraziarla per il commento da lei postato sotto questo video approfondimento, in quanto è sempre un piacere poter vedere un dialogo costruttivo nascere da un nostro lavoro, e sicuramente ci permette anche di migliorarci e di eviscerare la materia in tutte le varie sfaccettature. Approfitto del suo commento per puntualizzare che il riferimento normativo di cui lei parla, l'art. 36 della Costituzione è chiaramente estraneo alla normativa delle associazioni, in quanto tratta del "diritto del lavoro", volendo infatti identificare la genesi delle associazioni facendo riferimento ai principi fondanti della nostra Costituzione dobbiamo parlare di art. 18, come lei ben saprà quale cultore della materia, esso è la prima manifestazione del diritto ad associarsi.
Chiaramente però volendo invece identificare le norme che regolano le associazioni, ed anche quelle sportive dilettantistiche parleremo degli artt. 14-35 del codice civile per quelle riconosciute, e dell'art. 36 e ss per quelle non riconosciute, sempre in riferimento al codice civile.
La legge 289/2002 è chiaro che non introduce le ASD ma per la prima volta unifica il trattamento fiscale, economico e contabile dell'intero settore sportivo, riconfermando ed estendendo il trattamento previsto dalla legge 398/91 anche alle SSD, donando una nuova possibilità e nuove configurazioni al settore sportivo dilettantistico.