Bella riflessione! Ho iniziato a fotografare negli anni 80 con una Rolleiflex di un amico, poi sono passato a una Zenith e poi a Nikkormat, Nikon fe e Minox. Ho ancora la Minox, la FE col 55 micro nikkor e il 105 2,8. Sviluppavo e stampavo in casa solo bn. Quello che rimpiango dell'analogico è la semplicità del fare foto. Oggi il digitale ha indubbiamente dei vantaggi, ma per conoscere a fondo la macchina che si acquista occorre passare la vita a fotografare per conoscerne le caratteristiche, i menu e le potenzialità . Spesso cambiamo macchine e brand perché non conosciamo fino in fondo ila macchina acquistata. Una volta, mirini a parte, dovevi impostare tre fattori e mettere a fuoco, oggi i tre fattori sono potenzialmente moltiplicabili al quadrato o al cubo per la complessità degli stessi. Sono un amatore e mi diverto! 🤣😎😱
Sicuramente avere meno opzioni o caratteristiche a disposizione rende più facile concentrarsi su quello che conta. Lo stesso secondo me vale per le lenti. Ultimamente sono arrivato alla conclusione che meno strumentazione porto per un lavoro, più lavoro meglio.
Oggi: troppa tecnologia, troppi menù e sotto menù, possibilità infinita di scatti… Ai tempi dell’’analogico: quando scattavi 2 rullini da 36… era tantissimo.
Venendo da una. lunga frequentazione dell'analogico, ora utilizzo le enormi potenzialità offerete dal digitale, scattando però come se fossi in analogico, intendo una fotografia lenta e riflessiva, cercando di ottenere fin da subito il risultato il più vicini possibile all'idea di quel momento, e imponendomi di non superare mai l'equivalente di due rullini da 36 per ogni sessione di scatto.
mi sembra un ottimo flusso di lavoro. Ottimizzato tra l'altro anche per la postproduzione e la selezione degli scatti. Anche a me piacerebbe andare in quella direzione...
nato a fine anni 90, per precisare nel 1998 sono cresciuto vedendo proprio l'ultimissima parte delle fotocamere a pellicola, e crescendo non mi sono mai veramente approcciato alla fotografia fino a giusto qualche anno fa, non avendo mai avuto interesse nello scattare o dedicarmi a in verità qualsiasi forma artistica o di svago per passione, per puro caso ho deciso di chiedere a mio padre se potevo provare la sua (oramai mia) Fuji STX-2, reflex a pellicola di inizio anni 80 da quel che mi ha detto, e da li mi si è aperto un mondo io non ho mai avuto interesse ne mai ho scattato prima di aver preso una macchina fotografica in mano, se non giusto per la foto ricordo brutta fatta con lo smartphone, ma qualcosa mi è scattato con questa Fuji, e ho imparato effettivamente a scattare usando l'analogico, sono oltre due anni (non che sia tanto tempo, però ho imparato un paio di cosine almeno) e ho scattato soprattutto a pellicola pur avendo comprato una Fujifilm X-T1 proprio perchè come approccio ed estetica mi ricorda le fotocamere a pellicola, mi piace usare la mia Mirrorless sia chiaro, come convenienza è fuori ogni limite, ma non sento io personalmente la connessione che posso avere usando le macchine analogiche che invece prendo su per la mia uscita quotidiana o quel che è, sia in fotografia diurna che notturna. penso che comunque le manterrò entrambe, la convenienza del digitale non ha prezzo. soprattutto per chi deve farci dei lavori e non è ben accettata la pellicola, o per magari progetti delicati anche personali che non vuoi rischiare di perdere una nottata intera di scatti senza sapere se i risultati siano soddisfacenti, d'altro canto la pellicola se riesci a scattare bene e visionare lo scatto finale come hai voluto, ha una soddisfazione che secondo me non ha eguali. per me non c'è una migliore, si sostengono a vicenda
Ciao Bruno, è molto interessante vedere come per tanti la fotografia analogica abbia rappresentato una vera e propria porta d’ingresso in questo mondo. La Fuji STX-2 ha sicuramente un fascino particolare, e capisco bene quella sensazione di connessione speciale che hai descritto. (Mio padre aveva una Nikkormat che adesso uso io). Comunque c’è qualcosa di unico nell’analogico, che sembra quasi rallentare il tempo e dare peso a ogni scatto. Anche secondo me il digitale, soprattutto per progetti dove l’efficienza e la sicurezza dei risultati sono fondamentali è imbattibile. Offre una libertà creativa immensa e ci permette di sperimentare senza timore, mentre l’analogico ci ricorda l’importanza di ogni singolo scatto. Alla fine, come dici tu, non si tratta di scegliere una strada o l’altra: analogico e digitale si completano a vicenda e ciascuno ha il suo ruolo nel nostro percorso fotografico. Grazie x il commento! ;-)
Quando scatto in analogico con la Canon EOS 1n porto con me due rullini, il 17-40 e il 24-105 Canon. Rifletto e medito. Quando lo faccio con la Canon 5d mark 1, il 17-40 e il 24-105 rifletto e medito, non supero mai i 72 scatti e non guardo mai il risultato immediato. Non uso automatismi e per riflettere e meditare di più uso il monopiede,sia in analogico che in digitale. Al di la del costo maggiore della pellicola, dello sviluppo e stampa e dell'impegno maggiore che richiede la camera oscura, perche lo scatto analogico è diverso da quello digitale? 🤔🤔🤔🤔
Hai toccato un punto davvero interessante! In effetti, quando scattiamo in analogico o digitale con lo stesso approccio riflessivo e senza automatismi, la differenza sembra sfumare un po’. Penso che la distinzione venga dal fatto che l’analogico “ti forza” in una mentalità più misurata: ogni scatto ha un costo tangibile, e c'è un'attesa per vedere il risultato. Questa sorta di "limite fisico" crea un legame particolare con ogni foto, qualcosa che è più difficile replicare col digitale, anche se ci si impone di non rivedere subito gli scatti o di limitare il numero. Poi la camera oscura è tutto un altro mondo.... È proprio lì che si sente la differenza: il processo ti coinvolge fisicamente, e ogni stampa diventa una piccola opera. Forse è proprio questo che rende lo scatto analogico così unico!
Condivido tutto tranne il costo e l'attesa. Quest'ultima si può ottenere anche con il digitale. Difficilmente elaboro il risultato prima di qualche giorno. Il costo puo' obbligarmi a scattare di meno, ma niente di più. Anche perché, la camera oscura richiede molto più tempo e di lavoro... La vera differenza rimane proprio il fascino del processo oltre la qualità differente.
Come tutti coloro che erano giovani negli anni 70 ho iniziato con l' analogico ( olympus Pen F ). La prima vera reflex una Pentax MX ( venduta con l'arrivo del digitare e poi ricomprata) in mezzo un sacco di compatte e ora Pentax digitale anche con tutti i miei vecchi obiettivi ( che figata il tasto verde ) e Fuji X30 sempre in tasca non solo per la street. Ma sto imparando anche a lavorare con il medio formato analogico. Morale? Non è il mezzo, ma la tua testa a fare la fotografia.
Ottimo pensiero, essendo vecchietto arrivo da un analogico dove non esisteva ancora neanche l' autofocus ! Ormai ora in digitale, ma ultimamente vedendo e sentendo parlare di analogico mi e' ritornata la voglia di scattare ancora con pellicola. Ma mi chiedo avrebbe senso fotografare in analogico e poi far scansionare i negativi? Più che altro per una questione di tempo da impegnare ancora von ingranditore, bagni ed altro ? Grazie
Analogico per il bianco e nero (di solito ritratti) che sviluppo e stampo in proprio; digitale per il colore. Gli scatti in analogico sono meno dell'1% del totale ma costituiscono il 50%delle fotografie importanti
Mi piace l’idea di riservare l'analogico al bianco e nero per i ritratti, soprattutto sviluppando e stampando in proprio-dà un valore speciale a quegli scatti. È affascinante come, pur essendo pochi, questi scatti analogici costituiscano una parte così significativa delle tue fotografie importanti.
Trovo che il digitale offra più di quanto tolga alla fotografia. Certo bisogna avere una direzione e percorrerla. Mi capita di usare obbiettivi vintage su corpi digitali, e trovo che sia un connubio interessante per chi non riesce a rallentare con un setup tutto digitale, senza incorrere nei mille problemi in più che il setup interamente analogico porta con se. Senza nulla togliere a chi si diverte proprio perché quei problemi lo stimolano e lo affascinano.
Con le nuove pellicole per diapositive, l'analogico è superiore al digitale (pur con tutte le limitazioni del caso). La gamma dinamica è migliore ed il bianco è bianco...Comunque indipendentemente da tutto con l'analogico impari a fotografare, con il digitale scatti 20 foto allo stesso soggetto, ne scarti 19 ed una addirittura la modifichi in post produzione. Con un rullino da 36 pose devi stare ben attento a come fotografi, pertanto devi ottenere il massimo.
Hai ragione, la gamma dinamica delle diapositive analogiche ha un fascino che il digitale fatica a replicare, e ogni scatto diventa un piccolo atto di attenzione e cura. Anche se il digitale permette molta flessibilità, l’analogico ci insegna a concentrarci e a massimizzare ogni scatto. Alla fine, sono due approcci diversi ma entrambi preziosi. Grazie per il commento!
In quanto il costo ho ancora la Nikon di mio padre le mie Om 1 e 2 perfettamente funzionanti mentre vedo spendere un sacco di soldi in modelli nuovi ogni due anni. Ma! Ancora scatto con la omd em 1 e mi trovo benissimo anche se con i suoi limiti ( se vogliamo cercarli) Secondo me oggi c'è molto pane e pochi denti. I vecchi detti hanno sempre il loro perché. L'emozione non si compra e il momento bisogna saperlo vedere, la fretta è sempre cattiva consigliera.
Alla fine sono sempre strumenti.... se uno conosce i loro limiti, e li usa con cognizione di causa, si riescono a fare delle cose splendide in ogni caso, non pensi?
Questione mal posta, non ha senso. Non esiste nessuno che consideri l'analogico alternativo al digitale o viceversa. sono due cose completamente diverse e che coesistono. Si usa una per uno scopo e l'altra per un altro scopo. Come coesistono fast food e ristoranti stellati, Coca Cola e vini pregiati così coesistono macchine digitali e analogiche. Basti pensare che chi crea contenuti sull'analogico lo fa utilizzando macchine fotografiche digitali; fotografi professionisti che usano il digitale nel loro lavoro ma poi scattano analogico per hobby.
Hai sollevato un punto interessante! Concordo che l'analogico e il digitale non debbano essere messi in competizione diretta, proprio come dici: sono due approcci che coesistono e offrono esperienze molto diverse. Proprio come ci sono diverse occasioni e mood per scegliere un fast food rispetto a un ristorante stellato, anche l'analogico e il digitale rispondono a bisogni e desideri differenti. La mia intenzione nel video non era di suggerire un'opposizione tra i due, ma piuttosto esplorare come ogni metodo influenzi l'approccio creativo e il nostro modo di vivere la fotografia. Trovo interessante che, nonostante l'avvento della tecnologia, molte persone continuino a tornare all'analogico per l’esperienza tattile e riflessiva, mentre il digitale viene scelto per la sua immediatezza e flessibilità.
Bella riflessione! Ho iniziato a fotografare negli anni 80 con una Rolleiflex di un amico, poi sono passato a una Zenith e poi a Nikkormat, Nikon fe e Minox. Ho ancora la Minox, la FE col 55 micro nikkor e il 105 2,8. Sviluppavo e stampavo in casa solo bn. Quello che rimpiango dell'analogico è la semplicità del fare foto. Oggi il digitale ha indubbiamente dei vantaggi, ma per conoscere a fondo la macchina che si acquista occorre passare la vita a fotografare per conoscerne le caratteristiche, i menu e le potenzialità . Spesso cambiamo macchine e brand perché non conosciamo fino in fondo ila macchina acquistata. Una volta, mirini a parte, dovevi impostare tre fattori e mettere a fuoco, oggi i tre fattori sono potenzialmente moltiplicabili al quadrato o al cubo per la complessità degli stessi. Sono un amatore e mi diverto! 🤣😎😱
Sicuramente avere meno opzioni o caratteristiche a disposizione rende più facile concentrarsi su quello che conta. Lo stesso secondo me vale per le lenti. Ultimamente sono arrivato alla conclusione che meno strumentazione porto per un lavoro, più lavoro meglio.
@@nicoladongo hai ragione, quando si esce con ottiche fisse, e poche, ci si concentra di più sulla composizione!
Oggi: troppa tecnologia, troppi menù e sotto menù, possibilità infinita di scatti… Ai tempi dell’’analogico: quando scattavi 2 rullini da 36… era tantissimo.
Venendo da una. lunga frequentazione dell'analogico, ora utilizzo le enormi potenzialità offerete dal digitale, scattando però come se fossi in analogico, intendo una fotografia lenta e riflessiva, cercando di ottenere fin da subito il risultato il più vicini possibile all'idea di quel momento, e imponendomi di non superare mai l'equivalente di due rullini da 36 per ogni sessione di scatto.
mi sembra un ottimo flusso di lavoro. Ottimizzato tra l'altro anche per la postproduzione e la selezione degli scatti. Anche a me piacerebbe andare in quella direzione...
nato a fine anni 90, per precisare nel 1998 sono cresciuto vedendo proprio l'ultimissima parte delle fotocamere a pellicola, e crescendo non mi sono mai veramente approcciato alla fotografia fino a giusto qualche anno fa, non avendo mai avuto interesse nello scattare o dedicarmi a in verità qualsiasi forma artistica o di svago per passione, per puro caso ho deciso di chiedere a mio padre se potevo provare la sua (oramai mia) Fuji STX-2, reflex a pellicola di inizio anni 80 da quel che mi ha detto, e da li mi si è aperto un mondo
io non ho mai avuto interesse ne mai ho scattato prima di aver preso una macchina fotografica in mano, se non giusto per la foto ricordo brutta fatta con lo smartphone, ma qualcosa mi è scattato con questa Fuji, e ho imparato effettivamente a scattare usando l'analogico, sono oltre due anni (non che sia tanto tempo, però ho imparato un paio di cosine almeno) e ho scattato soprattutto a pellicola pur avendo comprato una Fujifilm X-T1 proprio perchè come approccio ed estetica mi ricorda le fotocamere a pellicola, mi piace usare la mia Mirrorless sia chiaro, come convenienza è fuori ogni limite, ma non sento io personalmente la connessione che posso avere usando le macchine analogiche che invece prendo su per la mia uscita quotidiana o quel che è, sia in fotografia diurna che notturna. penso che comunque le manterrò entrambe, la convenienza del digitale non ha prezzo. soprattutto per chi deve farci dei lavori e non è ben accettata la pellicola, o per magari progetti delicati anche personali che non vuoi rischiare di perdere una nottata intera di scatti senza sapere se i risultati siano soddisfacenti, d'altro canto la pellicola se riesci a scattare bene e visionare lo scatto finale come hai voluto, ha una soddisfazione che secondo me non ha eguali. per me non c'è una migliore, si sostengono a vicenda
Ciao Bruno, è molto interessante vedere come per tanti la fotografia analogica abbia rappresentato una vera e propria porta d’ingresso in questo mondo. La Fuji STX-2 ha sicuramente un fascino particolare, e capisco bene quella sensazione di connessione speciale che hai descritto. (Mio padre aveva una Nikkormat che adesso uso io). Comunque c’è qualcosa di unico nell’analogico, che sembra quasi rallentare il tempo e dare peso a ogni scatto.
Anche secondo me il digitale, soprattutto per progetti dove l’efficienza e la sicurezza dei risultati sono fondamentali è imbattibile. Offre una libertà creativa immensa e ci permette di sperimentare senza timore, mentre l’analogico ci ricorda l’importanza di ogni singolo scatto.
Alla fine, come dici tu, non si tratta di scegliere una strada o l’altra: analogico e digitale si completano a vicenda e ciascuno ha il suo ruolo nel nostro percorso fotografico.
Grazie x il commento! ;-)
Nicoooo, fai un video mostrando come sviluppare le foto su Lightroom come se fosse un film analogico per favore!
Bella idea Enri, lo metto subito in scaletta!!!
Quando scatto in analogico con la Canon EOS 1n porto con me due rullini, il 17-40 e il 24-105 Canon. Rifletto e medito. Quando lo faccio
con la Canon 5d mark 1, il 17-40 e il 24-105 rifletto e medito, non supero mai i 72 scatti e non guardo mai il risultato immediato. Non uso automatismi e per riflettere e meditare di più uso il monopiede,sia in analogico che in digitale. Al di la del costo maggiore della pellicola, dello sviluppo e stampa e dell'impegno maggiore che richiede la camera oscura, perche lo scatto analogico è diverso da quello digitale? 🤔🤔🤔🤔
Hai toccato un punto davvero interessante! In effetti, quando scattiamo in analogico o digitale con lo stesso approccio riflessivo e senza automatismi, la differenza sembra sfumare un po’. Penso che la distinzione venga dal fatto che l’analogico “ti forza” in una mentalità più misurata: ogni scatto ha un costo tangibile, e c'è un'attesa per vedere il risultato. Questa sorta di "limite fisico" crea un legame particolare con ogni foto, qualcosa che è più difficile replicare col digitale, anche se ci si impone di non rivedere subito gli scatti o di limitare il numero.
Poi la camera oscura è tutto un altro mondo....
È proprio lì che si sente la differenza: il processo ti coinvolge fisicamente, e ogni stampa diventa una piccola opera. Forse è proprio questo che rende lo scatto analogico così unico!
Condivido tutto tranne il costo e l'attesa. Quest'ultima si può ottenere anche con il digitale. Difficilmente elaboro il risultato prima di qualche giorno. Il costo puo' obbligarmi a scattare di meno, ma niente di più. Anche perché, la camera oscura richiede molto più tempo e di lavoro... La vera differenza rimane proprio il fascino del processo oltre la qualità differente.
Come tutti coloro che erano giovani negli anni 70 ho iniziato con l' analogico ( olympus Pen F ). La prima vera reflex una Pentax MX ( venduta con l'arrivo del digitare e poi ricomprata) in mezzo un sacco di compatte e ora Pentax digitale anche con tutti i miei vecchi obiettivi ( che figata il tasto verde ) e Fuji X30 sempre in tasca non solo per la street. Ma sto imparando anche a lavorare con il medio formato analogico. Morale? Non è il mezzo, ma la tua testa a fare la fotografia.
...dice bene Maurizio, è la testa!!!
Ottimo pensiero, essendo vecchietto arrivo da un analogico dove non esisteva ancora neanche l' autofocus ! Ormai ora in digitale, ma ultimamente vedendo e sentendo parlare di analogico mi e' ritornata la voglia di scattare ancora con pellicola. Ma mi chiedo avrebbe senso fotografare in analogico e poi far scansionare i negativi? Più che altro per una questione di tempo da impegnare ancora von ingranditore, bagni ed altro ? Grazie
Perchè no? Se hai ancora tutto, io mi butterei....
Io lo faccio e mi diverto molto.
Analogico per il bianco e nero (di solito ritratti) che sviluppo e stampo in proprio; digitale per il colore. Gli scatti in analogico sono meno dell'1% del totale ma costituiscono il 50%delle fotografie importanti
Mi piace l’idea di riservare l'analogico al bianco e nero per i ritratti, soprattutto sviluppando e stampando in proprio-dà un valore speciale a quegli scatti. È affascinante come, pur essendo pochi, questi scatti analogici costituiscano una parte così significativa delle tue fotografie importanti.
Trovo che il digitale offra più di quanto tolga alla fotografia.
Certo bisogna avere una direzione e percorrerla.
Mi capita di usare obbiettivi vintage su corpi digitali, e trovo che sia un connubio interessante per chi non riesce a rallentare con un setup tutto digitale, senza incorrere nei mille problemi in più che il setup interamente analogico porta con se. Senza nulla togliere a chi si diverte proprio perché quei problemi lo stimolano e lo affascinano.
Bella strategia quella degli obiettivi vintage, per non parlare del look distintivo che queste ottiche hanno...
Uso entrambi i sistemi, ho ridato maggiore importanza alla pellicola, mi da una gratificazione decisamente più grande...
Beh, é un approccio diverso… sicuramente più appagante rispetto al digitale…
Con le nuove pellicole per diapositive, l'analogico è superiore al digitale (pur con tutte le limitazioni del caso). La gamma dinamica è migliore ed il bianco è bianco...Comunque indipendentemente da tutto con l'analogico impari a fotografare, con il digitale scatti 20 foto allo stesso soggetto, ne scarti 19 ed una addirittura la modifichi in post produzione. Con un rullino da 36 pose devi stare ben attento a come fotografi, pertanto devi ottenere il massimo.
Hai ragione, la gamma dinamica delle diapositive analogiche ha un fascino che il digitale fatica a replicare, e ogni scatto diventa un piccolo atto di attenzione e cura. Anche se il digitale permette molta flessibilità, l’analogico ci insegna a concentrarci e a massimizzare ogni scatto. Alla fine, sono due approcci diversi ma entrambi preziosi. Grazie per il commento!
In quanto il costo ho ancora la Nikon di mio padre le mie Om 1 e 2 perfettamente funzionanti mentre vedo spendere un sacco di soldi in modelli nuovi ogni due anni.
Ma! Ancora scatto con la omd em 1 e mi trovo benissimo anche se con i suoi limiti ( se vogliamo cercarli)
Secondo me oggi c'è molto pane e pochi denti.
I vecchi detti hanno sempre il loro perché.
L'emozione non si compra e il momento bisogna saperlo vedere, la fretta è sempre cattiva consigliera.
Alla fine sono sempre strumenti.... se uno conosce i loro limiti, e li usa con cognizione di causa, si riescono a fare delle cose splendide in ogni caso, non pensi?
@@nicoladongo Assolutamente!
Questione mal posta, non ha senso.
Non esiste nessuno che consideri l'analogico alternativo al digitale o viceversa. sono due cose completamente diverse e che coesistono. Si usa una per uno scopo e l'altra per un altro scopo. Come coesistono fast food e ristoranti stellati, Coca Cola e vini pregiati così coesistono macchine digitali e analogiche. Basti pensare che chi crea contenuti sull'analogico lo fa utilizzando macchine fotografiche digitali; fotografi professionisti che usano il digitale nel loro lavoro ma poi scattano analogico per hobby.
Hai sollevato un punto interessante! Concordo che l'analogico e il digitale non debbano essere messi in competizione diretta, proprio come dici: sono due approcci che coesistono e offrono esperienze molto diverse. Proprio come ci sono diverse occasioni e mood per scegliere un fast food rispetto a un ristorante stellato, anche l'analogico e il digitale rispondono a bisogni e desideri differenti.
La mia intenzione nel video non era di suggerire un'opposizione tra i due, ma piuttosto esplorare come ogni metodo influenzi l'approccio creativo e il nostro modo di vivere la fotografia. Trovo interessante che, nonostante l'avvento della tecnologia, molte persone continuino a tornare all'analogico per l’esperienza tattile e riflessiva, mentre il digitale viene scelto per la sua immediatezza e flessibilità.