JETTATURA, racconto di C. Pavese

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  • เผยแพร่เมื่อ 15 ต.ค. 2024

ความคิดเห็น • 8

  • @Vale-fg2lw
    @Vale-fg2lw วันที่ผ่านมา

    Ascoltato con piacere

  • @ariannamarzotto4658
    @ariannamarzotto4658 วันที่ผ่านมา

    Sento qualche eco di questo th-cam.com/video/_rQChR3rZsE/w-d-xo.htmlsi=HUdTfAXUgIhJjR2B
    Che dici Valter?

  • @EruPerdonaci
    @EruPerdonaci วันที่ผ่านมา

    Ciao Valter, qui un osservazione. Questo e' un racconto che parla di destino ineluttabile. Di come le forze lo pr minaccino l'esistenza di chi le viva. Di resistenza da queste forze. E' una riflessione sul conflitto tra il volere umano e le circostanze al di fuori del nostro controllo... e forse molto di piu', e si assoggetterebbe benissimo al dibattito "Fato Vs Libero Arbitrio". Cio' che osservo e' che e' molto difficiele ocmprendere questo se non viene spiegato, e che sarebbe bello se prima di ogni lettura vi fosse una breve introduzione relativa al far comprendere quali fossero, quantomento per l'autore, i messaggi subliminari tra le righe. E se invece usassimo le live per fare disamine e dibattiti a tema relativi a letture quali questa? Vedi, di recente mi avvalgo di un AI di google chiamata gemini per chiedere un ulteriore opinione (oltre Wikipedia) relativa ai messsaggi dei testi che ascolto. Testi spesso letti e da te raccontati. E sarebbe non difficile, ma qualitativamente notevole, provare ad integrare una prefazione alla lettura, cosi' come una post-fazione, qualora al suo termine i temi ti colpiscano particolarmente. Magari grazie alla lor ricorrenza/rilevanza nella societa' contemporanea. Beh, tu sei un gran lavoratore, ed a mio avviso un grande Uomo. Un grande Padre, e mi domandavo se non fossi daccordo con tali osservazioni, e perche', dato che suppongo gia' tu vi abbia pensato piu' e piu' volte.
    Beh. Grazie ancora ed un augurio di serenita' ed appagamento.
    Un abbraccio.

    • @valterzanardiraccontandoti
      @valterzanardiraccontandoti  วันที่ผ่านมา +3

      Ciao, Intanto grazie per il tuo commento. Tocchi una questione che più volte mi sono posto, di utilizzare le live per cercare di approfondire insieme i racconti, almeno i più complessi o che aprono temi importanti, come tu giustamente osservi in questo caso. La difficoltà che ho trovato quando ho provato è che io non riesco ottenere da chi segue uno scambio di argomenti e osservazioni probabilmente perchè scrivendo non c' è il tempo o la possibilità di articolare un discorso o di cogliere il momento giusto per inserirsi, come invece può succedere in un gruppo di lettura in presenza quando ci si propone come tema di analizzare un racconto. In poche parole bisognerebbe trovarsi di persona per poterlo fare, lo spazio di una live per me non è quello migliore, il massimo che si può fare è di cercare di fornire una chiave di lettura per una determinata storia che rischia altrimenti di venire distorta nella sua profondità, come succede per il precedente racconto di Pavese dove si tratta non di un uomo insensibile o cattivo, ma di un uomo sofferente per la sua incapacità di provare sentimenti di empatia ed è questa sofferenza di non essere capaci pur desiderandolo di provare sentimenti verso altri il tema vero del racconto. Fammi sapere cosa ne pensi. Ricambio l' abbraccio

    • @0090claudia
      @0090claudia วันที่ผ่านมา +1

      Concordo con il lettore e plaudo il desiderio di approfondimento, anche a me piace molto confrontarmi sulle emozioni ed idee suscitate da una lettura.
      Capisco anche, come lei osserva, che la cosa riuscirebbe difficoltosa in una live.
      Mi permetto un'osservazione che spero sia colta come spunto di riflessione e non come una critica, ciò riguarda l' utilizzo degli "algoritmi di un computer" per avere un' interpretazione di un testo.
      Non deleghiamo questa suprema qualità dell' essere umano ad una macchina, sono certa che ognuno di noi ascoltando il cuore e la mente è capace di trarre da un testo i significati nascosti.
      La bellezza di non dare un interpretazione sta proprio nella libertà di farlo nostro, in qualche modo digerirlo.
      Diversamente lo scrittore avrebbe potuto in una prefazione ad esempio indicare: " questo racconto va interpretato così..."

    • @marilenademarco1298
      @marilenademarco1298 วันที่ผ่านมา +1

      Il nostro grande Cesare Pavese!

    • @EruPerdonaci
      @EruPerdonaci วันที่ผ่านมา +1

      @@valterzanardiraccontandoti Caro Valter, e grazie per la risposta. Comprendo perfettamente quanto sostieni, e quanto oltretutto sostiene anche Claudia. Ma come spesso accade tra esseri umani, e' di Esempio che nutriamo (inconsciamente) l'idea per ispirare l'azione... che poi diverra' uso e forse ricorrenza tramite l'esperienza. Cosa intendo dire? Dico che dal mio punto di vista, sarebbe quantomeno 'interessante' provare a 'postare' la narrazione di un racconto, premettendolo pero' con la lettura di una prefazione (da te redatta e letta per l'occasione), finalizzata alla consegna di quelle 'Chiavi' che serviranno a far capire come meglio far funzionare la macchina. Questo e' un passaggio a mio avviso molto importante per chi, oltre ad apprezzare la tua voce a servizio di spesso nobili pensieri d'Autore, potra' soprattutto amare la Guida offertagli.
      Ed in tale prefazione, magari breve, sintetica e possibilmente oggettiva (cosi io l'approccerei), riportare quelli che a dir dell'Autore fossero/siano i temi che ispirarono lo scritto (e non quelli che, giustamente Claudia fa notare, siano giustamente da lasciare alla soggettivita' del lettore).
      Come tu dici, chi ti ascolta ha mediamente dai 45 anni in su. Io ne ho 46 per esempio. E le nostre generazioni, in un modo o nell'altro, ben sanno come approcciare alla letteratura poiche' cresciute (in eta' formativa) con carta e penna e non a caso affezionate ad approcci meno 'liquidi' di quelli offerti dall'immagine. Motivo per cui, se infatti noti anche nell'evoluzione cinematografica, sono molto gradite le spiegazioni da parte del pubblico.
      Cio' che magari potrei suggerire, infine, sarebbe di provare a creare una 'collana/playlist' dedicata ai 'Racconti con Chiave (prefazione), ed eventualmente, e facoltivamente, con Commento (postfazione), ove esso risulti fluir naturalmente al temrine della lettura, e relativamente a quanto premesso e poi letto.
      Io proverei ad adottare questo approccio con 3 testi, chiedendo esplicitamente all'auditore di lasciare feedback relativamente alle preferenze. Poiche' sarebbe propedeutico su ambo i lati sapere come la si pensi a riguardo. ho la sensazione che feedback ed ascolti potrebbero mostrare una certa propensione verso questo tipo di 'prodotto con chiave'.
      Il pubblico piu' giovane, sempre di corsa, immagino gradirebbe certamente... ed avere qualcuno che oltre a veicolare contenuti aiuti anche ad interpretarli e comprendere i segreti (spesso impliciti ed ignorati, specialmente in attivita' di ascolto), restituirebbe non solo affetto al Padre da parte dei molti figli, ma l'oggettiva e Reale bellezza che la Letteratura, specialmente la Grande, seco porti, e sempre consegni, alla contemporaneita'... poiche' scritta da esseri umani, che in amore ebbero i propri successori.
      Beh, termino qui. Ribadendo che, si, quam di persona diverrebbe semplice approfindire tematiche letterarie (ove pero' sia stata affrontata da tutti una data lettura), ma lato web (dico, essendo un Logico, architetto, ed informatico sviluppatore), servire prodotti che in un certo senso si 'autospieghino' potrebbe rivelarsi cosa alquanto gradita.
      PS: e poi non sarebbe nemmeno da escludersi che tale prefazione possa essere stilata, magari, da qualche volontario abbonato al canale. Sai? Prefazione di: Caio, Lettura di Valter... etc. qual, anche, modo per customizzare letture, creando ancorpiu' coesione, partecipazione, e... famiglia!
      PPS: Spero di non essermi astratto troppo! un ulteriore abbraccio.

    • @EruPerdonaci
      @EruPerdonaci 23 ชั่วโมงที่ผ่านมา +1

      ​@@0090claudia Ciao Claudia, in linea generale ondivido con te quanto dici relativamente alla bellezza soggettiva, ed unica, di poter attribuire ad un testo i valori che piu' si ravvivino nell'esperienza di chi legga. Tuttavia (e non perche' da Logico sviluppatore comprenda la matematica degli algoritmi, che uso quotidianamente), le AI, che nulla creano ma semplicemente 'deducono', han modo di attingere e consultare risorse di rete pubblicate da chi abbia, magari ( se richiesto) rilevante competenza in campo Letterario. E quindi, di restituirein pochi secondi, riassunti precisi a diversi livelli di specificita', sinteticamente idonei a chi "non abbia tempo" (volonta' o condizione?) per potersi dedicare ad assaporare la lettura. Qui, ben me ne rendo conto, ho aperto tematiche di una vastita' infinita, poiche' vi sono universi tanto propesi sia verso le generazioni di lettori, che verso quelle di ascoltatori (che sempre piu' alla lettura tendano a poco prestarsi), ove si potrebbe sostenere tutto ed il contrario di tutto.
      Ma, non volendomi arrogare troppo nemmeno il tuo tempo, sintetizzerei metaforicamente dicendo che: dato che la Conoscenza e' responsabile per ogni Ignoranza, che allora la Cultura abbracci il Limite, cercando di semplificarsi affinche' possa stimolare in questi l'interesse verso le sue proprieta' curative. Poiche leggere/ascoltare aiuta a comprendere, e comprendere a prevenire. E prevenzione e' cura. Cosi come e' cura, e.g., far capire a chi legga/ascolti JETTATURA, cosa si celi dietro le fini parole di Grandi Autori. E' cura vedere in chi ci rivolga maleducazione, la partita contro un destino ed i sottili equilibri tra sofferenza e resistenza. E' beneficio diretto. Cio' ci dona il sorriso, togliendoci amaro innanzi alla scortesia. Giursto per fare un esempio di tangibile beneficio. E per cosa leggere, allora, se non per l'arricchimento dell'esperienza, anche solo mediante evasione?
      Eppoi non sottovalutiamo che i percorsi formativi di chi si sia promesso alle scienze tecniche, spesso non spiegano nemeno ai costoro come approcciare alla letteratura. Od a cosa serva. O magari che dietro essa altro non vi sia che la parola di chi ci abbia concentrato e rivolto a noi, il meglio di quanto appreso in una vita di raccolto e ricercata dedizione. Spesso il lettore prende a riferimento se stesso, ed oltre al proprio immaginario fatichi ad andare, specialmente se nutrito da sottili similitudini di cui sempre la Letteratura si avvale. E scoprire la sfera percettiva dello scrivente per come sia stata formata e costituita, per come sia stata coniata, non e' ne affatto cosa semplice, ne tantomeno scontata. Au contraire! Quantomeno per la persona che fui a 30 anni, ove in modo serio approcciai alla Letteratura scoprendo a mia meraviglia di non comprendenderne nemmeno la struttura, o l'esistenza del mero quadro narrativo, per non parlare dei tanti tecnicismi strutturali che, ad esempio, un lettore di Classica possiede anche dove non formato dall'Accademia umanistica. Dovetti passare dalla critica, per farmi un idea di cosa peter ottenere dalla Disciplina! Ovviamente qui faccio riferimento ai tanti elementi che aiutino semplicemente ad inquadrare una lettura, dando alla comprensione un ordine di idee che possa cosi prestarla ad una maggiore recettivita', assertivita'. Ed il come leggessi prima, o dopo, e' si soggettivo, dato che a contare e' l'entusiasmo del singolo indipendentemente dai significati, ma quanti non proseguono tale percorso attitudinale per mancanza di connessione tangibile al beneficio?
      Sentire, ascoltare, creder di comprendere, ed aver compreso quanto consegnatoci dall'autore, non sono prerogative che vadan poi di pari passo. E nemmeno l'attenzione indefessa basta al veder compiuta la missione implicita innestatasi mediante la lettura tra lo scrivente ed il suo interlocutore, ove il rapporto sia imprescibilmente l'1 ad 1. Pero 1 a 3 se un testo sia tradotto, oppure letto ad alta a voce. O l'1 a 4, se letto da una traduzione, e via dicendo. Di per se', l'audioascolto complica assai la consegna del messaggio poiche si empatizza con il lettore, ed i messaggi diventan il di costui fardello. E se alla fine di un ascolto o lettura che sia, si saranno compresi gli accadimenti ma non i significati impliciti, che rimangono omessi alla nostra comprensione, bastera' la mera descrizione del fatto a persuadere la nostra mente a sentirsi attratta da una tal esperienza? Ossia, se interpretiamo la frase finale del racconto (accadimento) per cio' che rappresenti nei fatti "...se ne vada, le dico, e la smetta di guardare in quel modo!" siamo siucuri che cio' possa nutrirci di una bellezza tale da compiacerci? Da appagarci? Da consegnarci la lezione che l'autore ha voluta trasmetterci venstendola di decoro?
      In quanti, ad esempio, non comprendendo la chiusura del racconto, avranno appeso lo scudo alla porta, rinunciando a comprenderne il senso? Ed ha senso leggere ma ignorare? Io direi che ha piu senso di non leggere ed ignorare, poiche magari la memoria, un giorno, ci offrira' la risposta. Ma devo convenire che avrebbe piu senso se qualcuno, offrendoci la chiave, ci permettesse di cogliere quanto vi sia da cogliere. No?
      E chi possiede l'onniscienza? Inoltre, non siamo, noi umani, l'uno di ausilio all'altro? V'e' chi sforni pagnotte, e chi suol stivali! Una mano lava l'altra. E quanto meno manchi a giorno d'oggi, credo sia proprio il desiderio di comprendere, attraverso chiavi.
      Beh, ho tradito quanto ripromessomi... e sono andato lungoi!
      Buonanotte, cara ascoltatrice, ed anche a te sogni d'oro e di rasi turchini. Bacio.
      Un sorriso.