Il Sig Piero che non conoscevo fa esempi facilissimi indicativi e chiarissimi, talora spiazzanti, ed è simpaticissimo, davvero una intervista favolosa, complimenti ad Eliana per aver ideato questa "rubrica" di ingegneria a merenda, un esempio di divulgazione splendido, come da tradizione di questo canale !
La questione del lavoro è delicata, perché le riforme si ottengono solo con le lotte. Basta cercare online un qualsiasi grafico della variazione della produttività oraria per accorgersi che da decenni è in continua crescita, mentre (come diceva il professore) le ore lavorative non diminuiscono dagli anni '80. L'arrivo dell'intelligenza artificiale renderà questo problema ancora più pressante, e i sistemi economici resistono sempre alle rivendicazioni salariali/contrattuali. Ora sta a voi giovani trovare la forza per uscire da questa situazione. Noi le nostre lotte le abbiamo già fatte, alla nostra epoca.
Se potessi mandare un software a lavoro al posto mio... alla grande! Tutte le ore passate a rispondere alle email dei clienti, tutte con le stesse domande, le passerei volentieri a pesca o al mare.
Sulla questione "ci rubano il lavoro" sarò ignorante ma non sono ottimista. Come ha detto giustamente il professore, non possono diventare tutti ingegneri specializzati. Se le macchine sostituiscono le persone in lavori usuranti che, giustamente, sempre meno gente vuole fare, non si rischia di arrivare al punto in cui un 40/50 enne che è sempre campato con un lavoro così, viene sostituito da un macchinario e il lavoratore si ritrova col sedere per terra? Lo mandiamo in pensione? Con quanto?
Come ha detto il dottor Poccianti (e credo sia uno dei più grandi messaggi che dovremmo portare a casa da questa intervista), non basta fare le macchine e non basta educare le persone per riallocarle (cosa comunque necessaria). Bisogna contestualmente portare avanti una discussione politica, a partire da tutti noi, che dobbiamo informarci bene su questi argomenti per poi pretendere che si porti avanti un discorso anche attraverso, ad esempio, ai sindacati o comunque a livello politico. Impariamo dal passato. Oggi i dipendenti, checchè se ne dica, sono iper tutelati (sono dipendente, so di cosa parlo), anche perché in passato ci sono state delle discussioni tra sindacati e politici che hanno portato alle leggi che ci tutelano! Sembra che ci siamo dimenticati che prima si lavorava su turni di 15 ore, senza diritto a congedi di nessun tipo. Oggi abbiamo il congedo per il matrimonio, per il lutto, per la nascita o l'adozione di un figlio. Abbiamo diritto all'orario ridotto per l'allattamento, a non essere licenziati in particolari situazioni, abbiamo diritto ad assentarci da lavoro per motivi di studio, abbiamo diritto alle pause durante l'orario di lavoro. Tutte cose che evidentemente diamo per scontato, ma che nascono dalle lotte che ha fatto qualcuno in passato anche per noi. Oggi forse è il nostro turno di chiedere che sia regolarizzato meglio lo smartworking (con il diritto alla disconnessione, ad esempio) o che si trovi un modo per tutelare il maggior numero di lavoratori a fronte di un inserimento del progresso che comunque non si può nemmeno pretendere di fermare.
Ciao, bella chiacchierata, ma io non sono totalmente a favore dell' IA, perché l'IA non è realmente intelligenza, ma come stato detto é solo una macchina che esegue calcoli e reagisce in base al risultato. Ma come e che risultato ottenere glielo diciamo noi e una macchina se programmata distintamente da 3 persone diverse per " decidere" o reagire a un evento quella macchina farà 3 cose diverse. Perché é in balia di chi la programma. Ma al contrario trovo utile l'assistenza o supporto all'uomo da parte delle macchine. Ad esempio in campo chirurgico grazie a loro si riescono a fare interventi di microchirurgia o di operazioni di pressione impensabili anche solo un ventennio fa. Poi sul argomento ci sarebbe da discutere per settimane e anche più. Complimenti comunque, sempre molto interessanti, istruttivi e piacevoli i tuoi video.
Diciamo che solitamente noi forniamo alla AI un problema sotto forma di funzione da ottimizzare e quello che fa l'AI è cercare il modo migliore di raggiungere il minimo. Qualcuno usa i giusti parametri e sceglie la giusta funzione e raggiunge il vero minimo... qualcun altro sbaglia e trova un "finto minimo"... ciò che deve rassicurarti è che in generale di solito, indipendentemente da chi la programmi, l'AI tende verso un risultato unico, di solito si spera di trovarlo e che questo sia anche positivo! :)
Il Sig Piero che non conoscevo fa esempi facilissimi indicativi e chiarissimi, talora spiazzanti, ed è simpaticissimo, davvero una intervista favolosa, complimenti ad Eliana per aver ideato questa "rubrica" di ingegneria a merenda, un esempio di divulgazione splendido, come da tradizione di questo canale !
La questione del lavoro è delicata, perché le riforme si ottengono solo con le lotte. Basta cercare online un qualsiasi grafico della variazione della produttività oraria per accorgersi che da decenni è in continua crescita, mentre (come diceva il professore) le ore lavorative non diminuiscono dagli anni '80. L'arrivo dell'intelligenza artificiale renderà questo problema ancora più pressante, e i sistemi economici resistono sempre alle rivendicazioni salariali/contrattuali.
Ora sta a voi giovani trovare la forza per uscire da questa situazione. Noi le nostre lotte le abbiamo già fatte, alla nostra epoca.
Adoro questa persona, sono persone così che vorrei come professore, il ruolo più importante che si possa immaginare.
La disoccupazione è un problema se vista dal basso, ma è la libertà dal lavoro fisico.
Assenza di lavoro quindi e non perdita di lavoro.
Splendida intervista. Bravi!!!
Bellissima intervista, bravi!👍👍👍
Molto molto interessante. Grazie!!
Grazie, intervista interessantissima ed esaustiva
Chiacchierata interessantissima
Ma magari ci ruberà il lavoro 🤣non vedo l'ora
Scherzi a parte vi seguo 😎
Se potessi mandare un software a lavoro al posto mio... alla grande!
Tutte le ore passate a rispondere alle email dei clienti, tutte con le stesse domande, le passerei volentieri a pesca o al mare.
Sulla questione "ci rubano il lavoro" sarò ignorante ma non sono ottimista. Come ha detto giustamente il professore, non possono diventare tutti ingegneri specializzati. Se le macchine sostituiscono le persone in lavori usuranti che, giustamente, sempre meno gente vuole fare, non si rischia di arrivare al punto in cui un 40/50 enne che è sempre campato con un lavoro così, viene sostituito da un macchinario e il lavoratore si ritrova col sedere per terra? Lo mandiamo in pensione? Con quanto?
Come ha detto il dottor Poccianti (e credo sia uno dei più grandi messaggi che dovremmo portare a casa da questa intervista), non basta fare le macchine e non basta educare le persone per riallocarle (cosa comunque necessaria).
Bisogna contestualmente portare avanti una discussione politica, a partire da tutti noi, che dobbiamo informarci bene su questi argomenti per poi pretendere che si porti avanti un discorso anche attraverso, ad esempio, ai sindacati o comunque a livello politico.
Impariamo dal passato. Oggi i dipendenti, checchè se ne dica, sono iper tutelati (sono dipendente, so di cosa parlo), anche perché in passato ci sono state delle discussioni tra sindacati e politici che hanno portato alle leggi che ci tutelano!
Sembra che ci siamo dimenticati che prima si lavorava su turni di 15 ore, senza diritto a congedi di nessun tipo.
Oggi abbiamo il congedo per il matrimonio, per il lutto, per la nascita o l'adozione di un figlio. Abbiamo diritto all'orario ridotto per l'allattamento, a non essere licenziati in particolari situazioni, abbiamo diritto ad assentarci da lavoro per motivi di studio, abbiamo diritto alle pause durante l'orario di lavoro. Tutte cose che evidentemente diamo per scontato, ma che nascono dalle lotte che ha fatto qualcuno in passato anche per noi.
Oggi forse è il nostro turno di chiedere che sia regolarizzato meglio lo smartworking (con il diritto alla disconnessione, ad esempio) o che si trovi un modo per tutelare il maggior numero di lavoratori a fronte di un inserimento del progresso che comunque non si può nemmeno pretendere di fermare.
Ciao, bella chiacchierata, ma io non sono totalmente a favore dell' IA, perché l'IA non è realmente intelligenza, ma come stato detto é solo una macchina che esegue calcoli e reagisce in base al risultato. Ma come e che risultato ottenere glielo diciamo noi e una macchina se programmata distintamente da 3 persone diverse per " decidere" o reagire a un evento quella macchina farà 3 cose diverse. Perché é in balia di chi la programma. Ma al contrario trovo utile l'assistenza o supporto all'uomo da parte delle macchine. Ad esempio in campo chirurgico grazie a loro si riescono a fare interventi di microchirurgia o di operazioni di pressione impensabili anche solo un ventennio fa. Poi sul argomento ci sarebbe da discutere per settimane e anche più. Complimenti comunque, sempre molto interessanti, istruttivi e piacevoli i tuoi video.
Diciamo che solitamente noi forniamo alla AI un problema sotto forma di funzione da ottimizzare e quello che fa l'AI è cercare il modo migliore di raggiungere il minimo. Qualcuno usa i giusti parametri e sceglie la giusta funzione e raggiunge il vero minimo... qualcun altro sbaglia e trova un "finto minimo"... ciò che deve rassicurarti è che in generale di solito, indipendentemente da chi la programmi, l'AI tende verso un risultato unico, di solito si spera di trovarlo e che questo sia anche positivo! :)