Mi sono appena iscritto Prof, Le voglio ricordare di accennare qualcosa, anche sui dialetti, che per me sono vere e proprie lingue. Qui al sud abbiano i nostri dialetti, ricchi di termini francesi, spagnoli, arabi. frutto delle varie dominazioni subite, giusto nei periodi di cambiamento ed evoluzione del nostro italiano. Grazie Prof.
renato giardino Infatti mi ripropongo da tempo di aggiungere qualche informazione sui dialetti ma devo cercare delle buone fonti. Grazie per avermelo ricordato!
Ottimo video professoressa , ero incuriosito dalle origini della nostra lingua e devo dire che nel web il suo video e' il migliore che ho trovato. Grazie delle informazioni , le auguro un buon lavoro.
Grazie mille per l'interessantissima lezione! Io studio l'italiano e mi interessa molto la storia della lingua e della cultura italiana! Secondo me è la cosa delle più interessanti )
Ottimo video, ho visto una cosa in comune tra queste lingue: le doppie , in italiano , francese e spagnolo , invece in portoghese e in rumeno quasi non esistono doppie , per il 95 % delle parole . Questo spiega tantissimo perché molte persone si dimenticano le doppie e fanno fatica . Nel mio caso non è stato difficile , avendo parenti di origine italiane e spagnole .
Oggi: non più "molto" ma "tantissimo" (fatalmente, sempre in superlativo assoluto!). Mi fa ridere il "molto poco" ! In canzoncine religiose si canta: -di stelle risplendenti in ciel sei coronata- ( chissà che cosa avrebbe detto Dante!) O stupida italietta del " t a n t i s s i m o" uccisor del molto, parecchio, assai, a iosa e anche al positivo "tanto" . E cosi sia. Complimenti e, "chapeau" per l'ottimo video.
...... ciò che più mi affascina del passaggio dal latino alle lingue volgari è la comparsa dell'uso dell'articolo: infatti, nel latino non è previsto, mentre non manca nelle lingue neolatine...... trovo l'invenzione dell'articolo, insieme alla nuova costruzione della frase (che accomuna praticamente tutte le lingue neolatine) una novità di portata eccezionale: purtroppo, per me, non sono riuscito a trovare nessun video di spiegazione!
col trattato di Verdun(843)Carlo il Calvo divise il regno dei Franki i 3,l'oriente a lui,la parte centrale(regno d'Italia)al figlio maggiore Lotario che fu la prima persona ad essere proclamata ufficialmente Re d'Italia, la parte occidentale al figlio minore Ludovico il Pio.Il trattato fu scritto in 3 lingue:proto-francese,proto-italiano e proto-tedesco.La saluto e mi corregga se ho detto una fesseria
Quindi se ho ben capito la nostra lingua attuale è il risultato di una graduale evoluzione del latino volgare. Io penso comunque che se si continua con i nuovi neologismi inglesi, fra cento anni parleremo tutti inglese qui in Italia.
@@hell82210 lo siamo gia bilingui. Parliamo sia il fiorentino aulico ( alias: italiano), sia il dialetto. La letteratura dialettale va tenuta viva. Soprattutto il napoletano, il veneziano e il romanesco. È meglio (molto meglio) sapere il latino
Bella lezione!Ma l'origine del latino rimane oscuro.Nel periodo repubblicano non esisteva.Esistono solo 26 scritti di questo periodo considerati latino mentre dal etrusco perseguitato circa 13.000.Che lingua parlavano i romani nel periodo repubblicano?Le scritture latine compaiono abbondanti nel periodo imperiale nel III BC.Il latino compare subito una lingua completa,strutturata e organizzata.Forse era una lingua intenzionata creata per i ceti alti della società.Perche poi morì?Ce un parallelismo tra greco e latino.Il greco si creo nelVII BC e anch'essa mori con la caduta del impero forse perché come il latino non si parlava dal popolo.Se supponiamo che greco e latino erano lingue intenzionate come sono state create?Dal niente o in base alle altre lingue più vecchie esistenti nei territori?Qualcuno mi può aiutare ?Grazie!
Zazzera zuffa spaccare spranga agguato ...no non era una società di filosofi quella dei nostri bisnonni Langobardi... :) cit. A. Barbero ordinario di storia medievale alla Unipo UniAvogadro.
LINGUA PAROLA SONO DUE TERMINI DI ORIGINI ALBANESI, LINGUA LINGOA SIGNIFICA SI MUOVE IN BOCA, ALBANESE LUN=MUOVIMENTO, GOIA=BOCA, ITALIANO LINGOA=MUOVERE,BOCA, ALBANESE LINGOA=LUN,GOJA, PARRULLA=PARULLESS SIGNIFICAT DELL TERMINE PARRULLESS VUOL DIRE LEGAMI DI VOCALI, ITALIANO PARROLA=PARRULLESS , LEGAMI VOCALI, ALBANESE PARRULLESS=BARRUL,LES,Z, VOCE=Z.
David è un falso mito che la lingua italiano sia derivata dal siciliano. 'L’italiano deriva dal siciliano? Com’è noto, sono molti i miti esistenti sulle lingue regionali del nostro Paese. Tra di essi, uno dei più diffusi è quello che l’italiano derivi dal siciliano, visto che questa lingua è la prima che ha sviluppato una tradizione poetica.': patrimonilinguistici.it/litaliano-deriva-dal-siciliano/
@@antoniozaffiro8413 il fatto che la scuola fondata da Federico II di Svevia afferma che il siciliano mescola latinismi e francesismi e provenzale e altri dialetti e inventa nuove parole questo a sostegno che il siciliano non ha dato origine alla lingua italiana e questo è scritto nel link di Wikipedia che mi hai citatato 'Importanza linguistica della scuola Alcuni tratti linguistici del siciliano "illustre" (perché arricchito da francesismi, provenzalismi e latinismi) vennero adottati anche dagli scrittori toscani delle generazioni successive e si sono mantenuti per secoli o fino ad ora nella lingua poetica (e non) italiana: dalle forme monottongate come core e loco ai condizionali in -ia (es. saria per sarebbe) ai suffissi in uso in Sicilia derivati dal provenzale come -anza (es. alligranza per allegria, membranza, usanza, adunanza) o -ura (es. freddura, chiarura, verdura) ed altri ancora o vocaboli come il verbo sembrare per parere che per Dante era parola dotta (di origine provenzale, giunta anch'essa all'italiano attraverso la lirica siciliana). La Scuola siciliana insegna una grande produttività dell’uso dei già menzionati suffissi e dei prefissi (questi ultimi per lo più derivanti dal latino) come dis-: disfidarsi, s-:spiacere, mis-: miscredere, misfare e tanti altri ancora. Erano già presenti abbreviazioni come dir (dire) o amor (amore) e altri latinismi; ad esempio la parola amuri (siciliano) si alternava con amore (latinismo). Il contributo della scuola siciliana fu notevole: «...Qualunque cosa gli italiani scrivano, viene chiamato siciliano...(tradotto)» (Dante Alighieri, De vulgari eloquentia I, XII, 2) La poesia lirica dei "Siciliani" (come li chiamava Dante) contiene in sé un linguaggio sovrarregionale, qualitativamente e quantitativamente ricco, data anche la sua capacità di coniare parole nuove per neologismo e sincretismo, assimilando rapporti dialettali italiani e francesi (è dimostrata la stretta relazione tra i siciliani e la Marca Trevigiana, con cui Federico aveva stretti contatti) alle lingue d'oltralpe. Tale ricchezza fu dovuta anche alle caratteristiche intrinseche alla "Magna Curia", che spostandosi al seguito dell'irrequieto imperatore nel corso delle sue campagne politico-militare, non poteva per forza di cose prendere a modello della nuova lingua un singolo dialetto locale. Limitandoci solo al discorso sui dialetti, vi sono già differenze (non troppo marcate) tra la parlata catanese e palermitana, e a queste dobbiamo aggiungere alcune influenze continentali, ma non esclusive, alla zona della Puglia. Grazie all'arrivo presso la corte siciliana di Federico II dei poeti trobadour provenzali, che esiliati, trovarono rifugio presso la corte del re di Svevia, i poeti siciliani iniziarono a leggere ed a frequentare questi poeti e si accinsero a scrivere nella stessa maniera. Ecco La novità di questa scuola, che grazie anche al suo modello provenzale, fu peraltro un passo per avvalorare il volgare. La nuova poesia diede l'opportunità al volgare, che fino ad allora era usato solo in qualche canto plebeo o giullaresco (come nel caso del contrasto Rosa fresca aulentissima di Cielo d'Alcamo), di diventare pregevole e di essere degna della poesia (come discuterà poi Dante nel 'De Vulgari Eloquentia'). La scuola siciliana ha anche il credito di aver introdotto un sistema metrico nuovo e rivoluzionario, il sonetto, che finirà per essere il sistema canonico per eccellenza per fare poesia (Petrarca infatti userà questo sistema, mettendo in rilievo la praticità e musicalità che questa forma poetica dimostra)'
@@antoniozaffiro8413 la scuola siciliana non nasce per diffondere il siciliano e l'italiano ma la scuola siciliana nasce perché Filippo Augusto cercava alleati italiani per scacciare gli albigesi dalla Francia meridionale
@@antoniozaffiro8413 questo è un altro articolo che dice che il siciliano è una lingua distinta dal volgare italiano e il siciliano deriva dalla lingua elima che è un miscuglio di lingua lingua sicula che è deriva dal latino non volgare e dalla lingua degli elimi popolo di origine indeoerupea che forma il siciliano e limi erano abitanti della Sicilia sicula e sicana e in più il siciliano venne influenzato dalla lingua greca e araba e francese e inglese: www.google.com/amp/s/www.siciliafan.it/origini-lingua-siciliana-dalle-dominazioni-elimi-siculi-allimmigrazione-in-america/amp/
Mi sono appena iscritto Prof, Le voglio ricordare di accennare qualcosa, anche sui dialetti, che per me sono vere e proprie lingue. Qui al sud abbiano i nostri dialetti, ricchi di termini francesi, spagnoli, arabi. frutto delle varie dominazioni subite, giusto nei periodi di cambiamento ed evoluzione del nostro italiano. Grazie Prof.
renato giardino Infatti mi ripropongo da tempo di aggiungere qualche informazione sui dialetti ma devo cercare delle buone fonti. Grazie per avermelo ricordato!
@@laprof.lattanzi9812 Grazie, Lei e'una persona squisitamente gentile.
Magnifique explication. Très intéressante. Merci beaucoup. Grazie mille. Ciao.
Ottima spiegazione, chiara ed essenziale! Iscritto subito👍
Ottimo video professoressa , ero incuriosito dalle origini della nostra lingua e devo dire che nel web il suo video e' il migliore che ho trovato. Grazie delle informazioni , le auguro un buon lavoro.
Grazie mille per l'interessantissima lezione!
Io studio l'italiano e mi interessa molto la storia della lingua e della cultura italiana!
Secondo me è la cosa delle più interessanti )
Ottimo video, ho visto una cosa in comune tra queste lingue: le doppie , in italiano , francese e spagnolo , invece in portoghese e in rumeno quasi non esistono doppie , per il 95 % delle parole .
Questo spiega tantissimo perché molte persone si dimenticano le doppie e fanno fatica .
Nel mio caso non è stato difficile , avendo parenti di origine italiane e spagnole .
Molto utile, lo salvo ...e lo propongo ai miei studenti. Grazie
azz... se lo ha già proposto i suoi studenti la odiavano in quel momento
Grazie dell’intervento chiaro e sintetico
Bellissima spiegazione
Bravissima!! 👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼👏🏼❤️
Video molto ben fatto, chiaro, completo ma conciso. Ottimo👍🏼
Video molto interessante e chiaro.
interessante e molto bello complimenti
Ottimo video. Lo userò nelle mie lezioni alla Facoltà di Lettere di Rio de Janeiro
Anch'io, professore!!!
Bravíssimo.
Oggi: non più "molto" ma "tantissimo" (fatalmente, sempre in superlativo assoluto!).
Mi fa ridere il "molto poco" !
In canzoncine religiose si canta:
-di stelle risplendenti in ciel sei coronata- ( chissà che cosa avrebbe detto Dante!)
O stupida italietta del
" t a n t i s s i m o" uccisor del molto, parecchio, assai, a iosa e anche al positivo "tanto"
. E cosi sia.
Complimenti e, "chapeau" per l'ottimo video.
...... ciò che più mi affascina del passaggio dal latino alle lingue volgari è la comparsa dell'uso dell'articolo: infatti, nel latino non è previsto, mentre non manca nelle lingue neolatine...... trovo l'invenzione dell'articolo, insieme alla nuova costruzione della frase (che accomuna praticamente tutte le lingue neolatine) una novità di portata eccezionale: purtroppo, per me, non sono riuscito a trovare nessun video di spiegazione!
Bravissima!
Grazie mille. Ho imparato tante cose.
Per me è la cipolla
col trattato di Verdun(843)Carlo il Calvo divise il regno dei Franki i 3,l'oriente a lui,la parte centrale(regno d'Italia)al figlio maggiore Lotario che fu la prima persona ad essere proclamata ufficialmente Re d'Italia, la parte occidentale al figlio minore Ludovico il Pio.Il trattato fu scritto in 3 lingue:proto-francese,proto-italiano e proto-tedesco.La saluto e mi corregga se ho detto una fesseria
Cos è la parola zenit?
Quindi se ho ben capito la nostra lingua attuale è il risultato di una graduale evoluzione del latino volgare.
Io penso comunque che se si continua con i nuovi neologismi inglesi, fra cento anni parleremo tutti inglese qui in Italia.
Finalmente anche noi bilingue
@@hell82210 lo siamo gia bilingui. Parliamo sia il fiorentino aulico ( alias: italiano), sia il dialetto. La letteratura dialettale va tenuta viva. Soprattutto il napoletano, il veneziano e il romanesco. È meglio (molto meglio) sapere il latino
Aur(rumeno) oro(italiano), masura-misura, lauda-lode
Grazie..
Critica costruttiva: ci sono molti momenti morti e il tono di voce poco enfatico e un po' monotono fanno calare il livello di attenzione
condivido
A me rilassa e sono più concentrata 👍👍👍
Bel video. Magari va portato storicamente fino ai giorni nostri magari parlando anche della formazione dei dialetti
Video interessante ma l'editing è penoso, il click del mouse non si può sentire
Starò rimbambendo ma anche senza capire altre lingue mi arrivano i sentimenti di ciò che dicono 😂😇
Solo io leggevo Cicerone di tante maestre e poi venni trattata cosi..
7:30
che vuol dire
Per colpa tua io e la mia classe dobbiamo vedere sto video
Bella lezione!Ma l'origine del latino rimane oscuro.Nel periodo repubblicano non esisteva.Esistono solo 26 scritti di questo periodo considerati latino mentre dal etrusco perseguitato circa 13.000.Che lingua parlavano i romani nel periodo repubblicano?Le scritture latine compaiono abbondanti nel periodo imperiale nel III BC.Il latino compare subito una lingua completa,strutturata e organizzata.Forse era una lingua intenzionata creata per i ceti alti della società.Perche poi morì?Ce un parallelismo tra greco e latino.Il greco si creo nelVII BC e anch'essa mori con la caduta del impero forse perché come il latino non si parlava dal popolo.Se supponiamo che greco e latino erano lingue intenzionate come sono state create?Dal niente o in base alle altre lingue più vecchie esistenti nei territori?Qualcuno mi può aiutare ?Grazie!
Zazzera zuffa spaccare spranga agguato ...no non era una società di filosofi quella dei nostri bisnonni Langobardi...
:) cit. A. Barbero ordinario di storia medievale alla Unipo UniAvogadro.
Porco ddio avemo visto sto video n classe
Mamma mia però...un po’ di animo professoressa...pare che sta facendo una orazione funebre!!!
ecco...poteva essere un po' più chiara ma vabè...non voglio offendere sia chiara...
Sara Albani Mi farebbe piacere capire dove il video poteva essere più chiaro, se ha tempo mi faccia sapere, sarà molto utile. Grazie
Ciao
Ðïø
Chi della 2a
LINGUA PAROLA SONO DUE TERMINI DI ORIGINI ALBANESI, LINGUA LINGOA SIGNIFICA SI MUOVE IN BOCA, ALBANESE LUN=MUOVIMENTO, GOIA=BOCA, ITALIANO LINGOA=MUOVERE,BOCA, ALBANESE LINGOA=LUN,GOJA, PARRULLA=PARULLESS SIGNIFICAT DELL TERMINE PARRULLESS VUOL DIRE LEGAMI DI VOCALI, ITALIANO PARROLA=PARRULLESS , LEGAMI VOCALI, ALBANESE PARRULLESS=BARRUL,LES,Z, VOCE=Z.
in realtà Lingua viene dal Latino Lingva e Parola dal tardo latino parabŏla
@@FinnTG Eko si vede che sei 1genio..😂😂Altro.. Che 1genio..🤣🤣🤣🤣
La lingua italiana deriva dal siciliano
David è un falso mito che la lingua italiano sia derivata dal siciliano. 'L’italiano deriva dal siciliano?
Com’è noto, sono molti i miti esistenti sulle lingue regionali del nostro Paese. Tra di essi, uno dei più diffusi è quello che l’italiano derivi dal siciliano, visto che questa lingua è la prima che ha sviluppato una tradizione poetica.': patrimonilinguistici.it/litaliano-deriva-dal-siciliano/
Scuola siciliana - Wikipedia
@@antoniozaffiro8413 il fatto che la scuola fondata da Federico II di Svevia afferma che il siciliano mescola latinismi e francesismi e provenzale e altri dialetti e inventa nuove parole questo a sostegno che il siciliano non ha dato origine alla lingua italiana e questo è scritto nel link di Wikipedia che mi hai citatato 'Importanza linguistica della scuola
Alcuni tratti linguistici del siciliano "illustre" (perché arricchito da francesismi, provenzalismi e latinismi) vennero adottati anche dagli scrittori toscani delle generazioni successive e si sono mantenuti per secoli o fino ad ora nella lingua poetica (e non) italiana: dalle forme monottongate come core e loco ai condizionali in -ia (es. saria per sarebbe) ai suffissi in uso in Sicilia derivati dal provenzale come -anza (es. alligranza per allegria, membranza, usanza, adunanza) o -ura (es. freddura, chiarura, verdura) ed altri ancora o vocaboli come il verbo sembrare per parere che per Dante era parola dotta (di origine provenzale, giunta anch'essa all'italiano attraverso la lirica siciliana). La Scuola siciliana insegna una grande produttività dell’uso dei già menzionati suffissi e dei prefissi (questi ultimi per lo più derivanti dal latino) come dis-: disfidarsi, s-:spiacere, mis-: miscredere, misfare e tanti altri ancora. Erano già presenti abbreviazioni come dir (dire) o amor (amore) e altri latinismi; ad esempio la parola amuri (siciliano) si alternava con amore (latinismo). Il contributo della scuola siciliana fu notevole:
«...Qualunque cosa gli italiani scrivano, viene chiamato siciliano...(tradotto)»
(Dante Alighieri, De vulgari eloquentia I, XII, 2)
La poesia lirica dei "Siciliani" (come li chiamava Dante) contiene in sé un linguaggio sovrarregionale, qualitativamente e quantitativamente ricco, data anche la sua capacità di coniare parole nuove per neologismo e sincretismo, assimilando rapporti dialettali italiani e francesi (è dimostrata la stretta relazione tra i siciliani e la Marca Trevigiana, con cui Federico aveva stretti contatti) alle lingue d'oltralpe. Tale ricchezza fu dovuta anche alle caratteristiche intrinseche alla "Magna Curia", che spostandosi al seguito dell'irrequieto imperatore nel corso delle sue campagne politico-militare, non poteva per forza di cose prendere a modello della nuova lingua un singolo dialetto locale. Limitandoci solo al discorso sui dialetti, vi sono già differenze (non troppo marcate) tra la parlata catanese e palermitana, e a queste dobbiamo aggiungere alcune influenze continentali, ma non esclusive, alla zona della Puglia.
Grazie all'arrivo presso la corte siciliana di Federico II dei poeti trobadour provenzali, che esiliati, trovarono rifugio presso la corte del re di Svevia, i poeti siciliani iniziarono a leggere ed a frequentare questi poeti e si accinsero a scrivere nella stessa maniera. Ecco La novità di questa scuola, che grazie anche al suo modello provenzale, fu peraltro un passo per avvalorare il volgare. La nuova poesia diede l'opportunità al volgare, che fino ad allora era usato solo in qualche canto plebeo o giullaresco (come nel caso del contrasto Rosa fresca aulentissima di Cielo d'Alcamo), di diventare pregevole e di essere degna della poesia (come discuterà poi Dante nel 'De Vulgari Eloquentia'). La scuola siciliana ha anche il credito di aver introdotto un sistema metrico nuovo e rivoluzionario, il sonetto, che finirà per essere il sistema canonico per eccellenza per fare poesia (Petrarca infatti userà questo sistema, mettendo in rilievo la praticità e musicalità che questa forma poetica dimostra)'
@@antoniozaffiro8413 la scuola siciliana non nasce per diffondere il siciliano e l'italiano ma la scuola siciliana nasce perché Filippo Augusto cercava alleati italiani per scacciare gli albigesi dalla Francia meridionale
@@antoniozaffiro8413 questo è un altro articolo che dice che il siciliano è una lingua distinta dal volgare italiano e il siciliano deriva dalla lingua elima che è un miscuglio di lingua lingua sicula che è deriva dal latino non volgare e dalla lingua degli elimi popolo di origine indeoerupea che forma il siciliano e limi erano abitanti della Sicilia sicula e sicana e in più il siciliano venne influenzato dalla lingua greca e araba e francese e inglese: www.google.com/amp/s/www.siciliafan.it/origini-lingua-siciliana-dalle-dominazioni-elimi-siculi-allimmigrazione-in-america/amp/
interessante e concisa lezione , brava prof. lattanzi
interessante