Questa sera ascolterò l'esposizione. Ieri ho apprezzato la conf su Pitagora.Apprezzo l'unificazione di letter,filosofia,psicanalisi e simbolismo.Kafka per me rappresenta le prigioni dello spirito sociale,il simbolismo pessimista,l'alienazione perenne..grz
Salve sto con molto interesse ascoltando tutte le sue conferenze e ho trovato dei collegamenti "storici" con altri studiosi come Salvatore Dedola e Mauro Biglino
Io ho la sensazione che molto banalmente tu, a quella età, pensavi ad altro e non seguivi le lezioni. Ho sentito talmente tante volte questa affermazione, riferita ad una miriade di docenti universitari, da avere il sospetto che la distanza di tempo produca in voi una distorsione nel ricordo. Del resto, lo disse anche Barbero: non è tecnicamente possibile per un docente svolgere una lezione del genere per un'introduzione di un autore, il Programma che fine farebbe?
La ascolto sempre con grande attenzione e profonda gratitudine, gentile prof e sono altresì molto grata a questa grande scoperta che è stata la rete Internet, che senza muovermi da casa mi consente di fruire delle sue magistrali lezioni. Vorrei fare una domanda spero non superflua dopo tutto il suo dire, che nell'ultima parte risponde ampiamente alle mie domande sulla possibilità di un superamento della condizione umana. Il concetto di Natura é assente in Kafka o la natura rientra in questo suo sentirsi alienato e fuori dalla realtà ?
Grazie a lei per il gentile apprezzamento. L'opera letteraria do Kafka è tutta dedicata al tema di un'umanità contemporanea afflitta da un dolore esistenziale, e tale sofferenza viene da Kafka proprio imputata ad una "metamorfosi" che ha trasformato l'uomo in un alieno, alieno da sé stesso, ed è proprio questo sé stesso a rappresentare la Natura nella visione di Kafka. che è anche quella di Jung, di Joyce, di Svevo. Si è Natura quando si è sé stessi, e chi ha perso sé stesso si è alienato dalla Natura e soffre. Tutto il primo Novecento letterario e filosofico europeo è concentrato su tale tema, anche se la critica accademica è spesso restia a riconoscerlo, preferendo concentrarsi su ragioni materialistiche di sofferenza come guerre, povertà, diritti negati e così via. Kafka parlava di ben altro.
Non sono al corrente se ci siano evidenze a riguardo, ma nelle opere di Kafka ho percepito sempre qualcosa di Nietzsche. Sarà solo una mia impressione..
Buona sera, c’è un errore, sia il primo delle dodici conferenze sia l’ultima 12/12 sono le stesse. Manca la prima, è possibile pubblicarla? Grazie mille.
Le conferenze registrate per questo ciclo sul '900 sono queste, mancano quella su De Andrè e quella su Pasolini. Una conferenza con contenuti simili a quella su De Andrè è stata pubblicata su questo canale qualche mese fa, col titolo "Il Vangelo di Faber".
che bella la proposta di matrimonio,cerebrale e da vero e proprio psicopatico,razionalizza ogni aspetto della vita,mi ricorda i ragionamenti superanalitici e pienamente paranoici,in senso clinico,nn da senso comune del popolo bue,del "Castello",vero capolavoro di una mente stranamente onirica,mi rammarico nn ne abbiano mai tratto una riduzione cinematografica e-o telrvisiva,c'è su y.t. uno sceneggiato italiano sul "Processo".per me pregevole ma temo troppo lungo e teatrale per i gusti della maggioranza del cosidetto "pubblico",nn esistono più classi sociali o popolo secondo la versione interclassista ma solo volontari schiavi consumatori.l'ottanta per cento della popolazione,approssimando ottimisticamente,Guy Dedord,leggetelo,se vi va...tanto nn lo farete se nn pochi,elitario?SI
Non so se quanto sto per dire possa avere un senso, ma ho sempre pensato che chi non trovi il suo posto nel mondo sia destinato a morire. Forse K lo ha trovato non trovandolo, il che comunque, capisco bene sia paradossale. Certo e’ che la sua visione e’ perfettamente moderna e riflette una inadeguatezza al Meccanismo indotto dalla Società che se già allora era percepibile ( nelle opere o pensieri di pochi ), adesso è mostruosamente alla portata di chiunque. Tanti anonimi K che vagano senza trovare una propria dimensione.
la realtà di persecuzione è anche materiale,K. sembra sottovalutarlo,o meglio,nn è argomento nelle sue corde,probabilmente perchè era uno sradicato ebreo nonostante non si riconosca in ciò,anzi,a maggior ragione,nn avendo nemmeno quel triste appiglio,cmq,piccolo-borghese servile e con le spalle "coperte",il chè,ovviamente,non preserva dalle angoscie esistenziali,anzi...soprattutto se si è geniali intellettualmente ed inetti a livello basico,vitale,insomma uno sfigato,diremmo giustamente oggi,con superficialità inevitabile...e necessaria...
Professor Rosaci lei e' per me un *MITO VIVENTE*
Sei un genio
Commovente e profondo. Grazie
grazie professore, lezione veramente interessante e profonda
Questa sera ascolterò l'esposizione. Ieri ho apprezzato la conf su Pitagora.Apprezzo l'unificazione di letter,filosofia,psicanalisi e simbolismo.Kafka per me rappresenta le prigioni dello spirito sociale,il simbolismo pessimista,l'alienazione perenne..grz
2017 l'inizio della mia solitudine, con la perdita di mia mamma❤
Estremamente interessante. Un saluto cordiale
Conferenza impeccabile!
Salve sto con molto interesse ascoltando tutte le sue conferenze e ho trovato dei collegamenti "storici" con altri studiosi come Salvatore Dedola e Mauro Biglino
Avessi avuto degli insegnanti così nella mia vita scolastica, saprei molto di più, annoiandomi molto di meno. 😂
Io ho la sensazione che molto banalmente tu, a quella età, pensavi ad altro e non seguivi le lezioni. Ho sentito talmente tante volte questa affermazione, riferita ad una miriade di docenti universitari, da avere il sospetto che la distanza di tempo produca in voi una distorsione nel ricordo. Del resto, lo disse anche Barbero: non è tecnicamente possibile per un docente svolgere una lezione del genere per un'introduzione di un autore, il Programma che fine farebbe?
@@raffaeleservillo930 ho fatto l'alberghiero.. forse nn era contemplato tutto ciò.
@@marcogambuti1858infatti no, nei istituti professionali sfornano solo macchine da lavoro
Molto attuale!
La ascolto sempre con grande attenzione e profonda gratitudine, gentile prof e sono altresì molto grata a questa grande scoperta che è stata la rete Internet, che senza muovermi da casa mi consente di fruire delle sue magistrali lezioni. Vorrei fare una domanda spero non superflua dopo tutto il suo dire, che nell'ultima parte risponde ampiamente alle mie domande sulla possibilità di un superamento della condizione umana. Il concetto di Natura é assente in Kafka o la natura rientra in questo suo sentirsi alienato e fuori dalla realtà ?
Grazie a lei per il gentile apprezzamento. L'opera letteraria do Kafka è tutta dedicata al tema di un'umanità contemporanea afflitta da un dolore esistenziale, e tale sofferenza viene da Kafka proprio imputata ad una "metamorfosi" che ha trasformato l'uomo in un alieno, alieno da sé stesso, ed è proprio questo sé stesso a rappresentare la Natura nella visione di Kafka. che è anche quella di Jung, di Joyce, di Svevo. Si è Natura quando si è sé stessi, e chi ha perso sé stesso si è alienato dalla Natura e soffre. Tutto il primo Novecento letterario e filosofico europeo è concentrato su tale tema, anche se la critica accademica è spesso restia a riconoscerlo, preferendo concentrarsi su ragioni materialistiche di sofferenza come guerre, povertà, diritti negati e così via. Kafka parlava di ben altro.
@@DomenicoRosaciVideo ♥️
Non sono al corrente se ci siano evidenze a riguardo, ma nelle opere di Kafka ho percepito sempre qualcosa di Nietzsche. Sarà solo una mia impressione..
Bravo
Buona sera, c’è un errore, sia il primo delle dodici conferenze sia l’ultima 12/12 sono le stesse. Manca la prima, è possibile pubblicarla? Grazie mille.
Le conferenze registrate per questo ciclo sul '900 sono queste, mancano quella su De Andrè e quella su Pasolini. Una conferenza con contenuti simili a quella su De Andrè è stata pubblicata su questo canale qualche mese fa, col titolo "Il Vangelo di Faber".
Domenico Rosaci Video grazie mille
@@DomenicoRosaciVideo sarà possibile recuperare la conferenza su Pasolini? e anche quella su De andé di questo ciclo del '900?
che bella la proposta di matrimonio,cerebrale e da vero e proprio psicopatico,razionalizza ogni aspetto della vita,mi ricorda i ragionamenti superanalitici e pienamente paranoici,in senso clinico,nn da senso comune del popolo bue,del "Castello",vero capolavoro di una mente stranamente onirica,mi rammarico nn ne abbiano mai tratto una riduzione cinematografica e-o telrvisiva,c'è su y.t. uno sceneggiato italiano sul "Processo".per me pregevole ma temo troppo lungo e teatrale per i gusti della maggioranza del cosidetto "pubblico",nn esistono più classi sociali o popolo secondo la versione interclassista ma solo volontari schiavi consumatori.l'ottanta per cento della popolazione,approssimando ottimisticamente,Guy Dedord,leggetelo,se vi va...tanto nn lo farete se nn pochi,elitario?SI
Non so se quanto sto per dire possa avere un senso, ma ho sempre pensato che chi non trovi il suo posto nel mondo sia destinato a morire. Forse K lo ha trovato non trovandolo, il che comunque, capisco bene sia paradossale. Certo e’ che la sua visione e’ perfettamente moderna e riflette una inadeguatezza al Meccanismo indotto dalla Società che se già allora era percepibile ( nelle opere o pensieri di pochi ), adesso è mostruosamente alla portata di chiunque. Tanti anonimi K che vagano senza trovare una propria dimensione.
In questo senso Kafka somiglia a Pessoa
la realtà di persecuzione è anche materiale,K. sembra sottovalutarlo,o meglio,nn è argomento nelle sue corde,probabilmente perchè era uno sradicato ebreo nonostante non si riconosca in ciò,anzi,a maggior ragione,nn avendo nemmeno quel triste appiglio,cmq,piccolo-borghese servile e con le spalle "coperte",il chè,ovviamente,non preserva dalle angoscie esistenziali,anzi...soprattutto se si è geniali intellettualmente ed inetti a livello basico,vitale,insomma uno sfigato,diremmo giustamente oggi,con superficialità inevitabile...e necessaria...