Gentile Pier Giorgio Angioni, sono il nipote della signora Nicolosi, quella "che dice cazzate nel video" per intenderci. Mia nonna era una persona molto educata e perbene e se fosse ancora in vita non saprebbe neppure risponderle perché non conosceva questo tipo di linguaggio. La sua reazione emotiva alla lettura del suo commento non sarebbe stata neppure la rabbia, ma credo più lo stupore e un certo senso di irrealtà perché non avrebbe neppure capito il motivo dell'uso di simili termini. Lei viveva in tempi in cui le persone si parlavano incontrandosi nella realtà e credo che se lei, signor Angioni, avesse incontrato di persona questa anziana e discreta signora in qualche incontro pubblico su "Cagliari sotto i bombardamenti" non credo si sarebbe alzato in piedi per dirle: " Signora Nicolosi: sta dicendo delle cazzate" o almeno lo spero per lei. Non entro neppure in merito alla polemica se il Sindaco Gavino Dessì Deliperi, mio bisnonno, fosse stato imposto dagli Alleati o regolarmente eletto. Magari lei ha anche ragione su questo fatto, anche se credo che ai tempi, vista l'eccezionalità del momento storico, fosse la norma in tutta Italia. Quando mia nonna e mio nonno hanno rilasciato questa intervista-testimonianza erano passati tanti anni dai fatti ed è possibile che non ricordino esattamente e precisamente tutto. In ogni caso, signor Angioni, il punto non è questo, ma un altro: i miei nonni non sono più in vita da tanto tempo, loro non erano degli storici, ma la loro è una testimonianza reale di fatti tragici molto dolorosi che però ha arricchito, magari con imprecisioni, la memoria storica e collettiva della città di Cagliari. La prego quindi, signor Angioni, io non la conosco, ma se ha un minimo di senso dell'onore e di rispetto per chi non c'è più, modifichi il suo commento, magari sostenendo sempre la sua tesi storica, ma eliminando quel termine offensivo e volgare usato nei confronti di una persona che lei non ha conosciuto e che non può neppure più replicare. Mi creda: ci fa una figura migliore come essere umano e cagliaritano. Sono sicuro che potrà esaudire questa mia piccola richiesta. Saluti. Antonio Roccabianca
Aggiungo solo un messaggio di Mio zio Claudio Dessy ,figlio di mia nonna :Vorrei solo che chi ha letto quei commenti sull'intervista rilasciata da mia madre sappia che mio nonno avv. Gavino Dessy Deliperi fu prescelto dal CLN nèl 1943 in quanto ultimo sindaco eletto democraticamente (e deposto arbitrariamente dalla dittatura fascista). Egli accettò solo per non fare uno sgarbo a chi iniziava a redimere l'Italia da un'epoca disastrosa e nefasta, e difatti pochi mesi dopo rinunzio', senza presentarsi poi alle elezioni. Non si mise quindi al servizio di "invasori"(che il popolo italiano accoglieva invece come liberatori quali essi erano).Questo è quanto sentii da mio padre e da tutti su un uomo di una statura,dignità e onesta morale oggi inimmaginabili. Poi vedo su Wikipedia che egli sarebbe stato anche Commissario prefettizio nel 43 e 44,ma ciò non mi pare attendibile.È illuminante poi conoscere le circostanze della sua inqualificabile destituzione: nella prima visita a CAGLIARI il duce si vide respinte dal sindaco delle richieste sicuramente antidemocraticHe, e si dice persino che l'impertinente cagliaritano avesse osato deprecare il delitto Matteotti. La sostituzione di un sardo scelto dai suoi concittadini con un commissario fu immediata.. Ho delle foto e visto documentari su quella visita che confermano quanto sopra. Le espressioni dei visi, il body language, tutto. Claudio
Gentile Pier Giorgio Angioni, sono il nipote della signora Nicolosi, quella "che dice cazzate nel video" per intenderci. Mia nonna era una persona molto educata e perbene e se fosse ancora in vita non saprebbe neppure risponderle perché non conosceva questo tipo di linguaggio. La sua reazione emotiva alla lettura del suo commento non sarebbe stata neppure la rabbia, ma credo più lo stupore e un certo senso di irrealtà perché non avrebbe neppure capito il motivo dell'uso di simili termini. Lei viveva in tempi in cui le persone si parlavano incontrandosi nella realtà e credo che se lei, signor Angioni, avesse incontrato di persona questa anziana e discreta signora in qualche incontro pubblico su "Cagliari sotto i bombardamenti" non credo si sarebbe alzato in piedi per dirle: " Signora Nicolosi: sta dicendo delle cazzate" o almeno lo spero per lei. Non entro neppure in merito alla polemica se il Sindaco Gavino Dessì Deliperi, mio bisnonno, fosse stato imposto dagli Alleati o regolarmente eletto. Magari lei ha anche ragione su questo fatto, anche se credo che ai tempi, vista l'eccezionalità del momento storico, fosse la norma in tutta Italia. Quando mia nonna e mio nonno hanno rilasciato questa intervista-testimonianza erano passati tanti anni dai fatti ed è possibile che non ricordino esattamente e precisamente tutto. In ogni caso, signor Angioni, il punto non è questo, ma un altro: i miei nonni non sono più in vita da tanto tempo, loro non erano degli storici, ma la loro è una testimonianza reale di fatti tragici molto dolorosi che però ha arricchito, magari con imprecisioni, la memoria storica e collettiva della città di Cagliari. La prego quindi, signor Angioni, io non la conosco, ma se ha un minimo di senso dell'onore e di rispetto per chi non c'è più, modifichi il suo commento, magari sostenendo sempre la sua tesi storica, ma eliminando quel termine offensivo e volgare usato nei confronti di una persona che lei non ha conosciuto e che non può neppure più replicare. Mi creda: ci fa una figura migliore come essere umano e cagliaritano. Sono sicuro che potrà esaudire questa mia piccola richiesta.
Saluti.
Antonio Roccabianca
una città sfregiata per sempre, ancora oggi si vednon i segni!!!!!
Aggiungo solo un messaggio di Mio zio Claudio Dessy ,figlio di mia nonna :Vorrei solo che chi ha letto quei commenti sull'intervista rilasciata da mia madre sappia che mio nonno avv. Gavino Dessy Deliperi fu prescelto dal CLN nèl 1943 in quanto ultimo sindaco eletto democraticamente (e deposto arbitrariamente dalla dittatura fascista). Egli accettò solo per non fare uno sgarbo a chi iniziava a redimere l'Italia da un'epoca disastrosa e nefasta, e difatti pochi mesi dopo rinunzio', senza presentarsi poi alle elezioni. Non si mise quindi al servizio di "invasori"(che il popolo italiano accoglieva invece come liberatori quali essi erano).Questo è quanto sentii da mio padre e da tutti su un uomo di una statura,dignità e onesta morale oggi inimmaginabili. Poi vedo su Wikipedia che egli sarebbe stato anche Commissario prefettizio nel 43 e 44,ma ciò non mi pare attendibile.È illuminante poi conoscere le circostanze della sua inqualificabile destituzione: nella prima visita a CAGLIARI il duce si vide respinte dal sindaco delle richieste sicuramente antidemocraticHe, e si dice persino che l'impertinente cagliaritano avesse osato deprecare il delitto Matteotti. La sostituzione di un sardo scelto dai suoi concittadini con un commissario fu immediata..
Ho delle foto e visto documentari su quella visita che confermano quanto sopra. Le espressioni dei visi, il body language, tutto.
Claudio
Vi siete dimenticati del bombardamento del 13 maggio