Come capire LE FIABE e il loro significato

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  • เผยแพร่เมื่อ 9 ก.พ. 2025
  • Vi presento un video attesissimo in cui racconto e spiego il significato, i simboli delle fiabe (e non delle favole) e come capire il ragionamento che sta alla base dell'analisi e mamma mia quant'è noiosa questa descrizione.
    Gisella Laterza mi ha dato un enorme aiuto e ha scritto delle sue fiabe di autore!
    amzn.to/3uWfSbe
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    Se cerchi libri sullo studio delle fiabe:
    Il mondo incantato: uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe -Bruno Bettelheim - 1976
    amzn.to/3u54Yke
    L'ombra e il male nella fiaba - Marie Louise Von Franz - 1974
    amzn.to/3NNXTwa
    Le radici storiche dei racconti di fate - Vladimir Jakovlevič Propp - 1992
    amzn.to/3r0hhfW
    -------------------------------------------------------------------------------------------------
    Vi ricordo che teniamo corsi di scrittura creativa online!

ความคิดเห็น • 669

  • @caterinaangelini6925
    @caterinaangelini6925 3 ปีที่แล้ว +83

    Bravo!! Ottima sintesi, sarebbe bello che lo vedessero educatori, genitori ecc.
    Sono una maestra di scuola dell'infanzia, alla tua domanda finale rispondo con le richieste che spesso fanno i bambini di tre/quattro anni, chiedono sempre "Cappuccetto Rosso" o le storie di lupi.
    Io a mia figlia, ma anche a scuola, quando sono sicura di non incorrere in una "denuncia", ho letto le fiabe "intere" di diversi autori, anche Basile, mai libelli sintetici da 8 pagine e tre righe ogni pagina, questo secondo me è importante.
    Altra fiaba da me scelta, invece, è quella dei "tre porcellini", con tutta la simbologia di cui tu hai parlato, sicuramente, ma io calco l'accento sul fatto che viene naturale alla mamma dei tre porcellini di mandarli via appena sono cresciuti. Per questo serve ai nostri bambini e anche a noi adulti che la raccontiamo e ce la raccontiamo, perché abbiamo bisogno di sottolineare a noi stessi che questo tempo arriva e anche presto, è giusto che sia così e ce lo dobbiamo ripetere spesso.
    Quindi la fiaba vale sia per chi la racconta che per chi la ascolta.
    "I tre porcellini" l'ho raccontata a mia figlia che adesso ha 11 anni, e la leggo o la racconto spesso anche a scuola. È un mio promemoria.

    • @simoneesposito5574
      @simoneesposito5574 3 ปีที่แล้ว +2

      e vale anche per i MITI come quelli GRECI giusto?

    • @alessiospurio
      @alessiospurio 3 ปีที่แล้ว +2

      Maestra le consiglio caldamente di far vedere Mimì e la nazionale di pallavolo ai suoi bambini. Un cartone stupendo

  • @Marcotamburini88
    @Marcotamburini88 3 ปีที่แล้ว +45

    Uno dei video che attendevo di piu!
    purtroppo le fiabe oggigiorno vengono spesso fraintese e criticate negativamente a causa del loro linguaggio apparentemente banale, la gente spesso si sofferma sul fatto di essere troppo semplice o breve, questo porta anche troppa gente a prenderle sul ridere o, peggio, accusarle di essere diseducative, io stesso ricordo certi ragionamenti che facevo a 15-18 anni..
    Posso capire che il pubblico moderno abbia altri gusti ma mi dispiace davvero molto che questo genere letterario che è probabilmente tra i piu antichi e importanti venga cosi sminuito, perche è proprio per la sua semplicità e capacità di essere riadattata in tutte le epoche e società che è riuscito ad arrivare fino a oggi.

    • @Pinksharkslover0773
      @Pinksharkslover0773 3 ปีที่แล้ว +9

      Sento odore di "Cenerentola *non è* una escort" di Flame88 (in senso positivo)

    • @Marcotamburini88
      @Marcotamburini88 3 ปีที่แล้ว +5

      @@Pinksharkslover0773 fai bene, perché sono un suo fan :)

    • @jabber3303
      @jabber3303 3 ปีที่แล้ว +11

      Per quanto le persone possano dire, le fiabe come medium narrativo ci saranno per sempre. Mutano e si rinnovano, ma non scompaiono mai

  • @loscrittorecurioso4452
    @loscrittorecurioso4452 3 ปีที่แล้ว +55

    Quando hai detto "fiabe Africane" mi hai fatto ricordare la regina di Saba : Saba era una regione tra Eritrea ed Etiopia sempre in guerra, visto che tutti la volevano governare, per via delle sue ricche miniere. Un giorno, arrivò un grosso serpente, che si autoproclamò principe, e promise pace al Regno. In cambio, ovviamente, di qualcosa: ogni notte di luna piena, gli abitanti del Regno dovevano portargli 10 vergini, per placare il suo appetito. Se non gliele portavano, Saba sarebbe sprofondato nel caos. E così, ogni notte di luna piena, accadeva questo macabro sacrificio finchè, un giorno, toccò alla figlia del maggiordomo del Principe (qui ci sono due versioni: o il padre accetta il destino della figlia con le lacrime agli occhi, oppure cerca di salvarla e viene ucciso dal serpente). Lei, però, riesce a scappare e a rifugiarsi sopra un albero. Purtroppo, però, il serpente la raggiunse, ed iniziò a salire sull' albero. In quel momento, arrivò un angelo dal cielo che implorò alla ragazza di scappare, mentre combatteva con spada in mano il serpente. La lotta fu dura, ed il serpente perse molto sangue, che creò una pozza rossa sotto le fronde dell' albero. Durante quella battaglia, la ragazza scese e, bagnandosi i piedi con il sangue del serpente, essi divennero pelosi. La battaglia fu dura, ma l' angelo ebbe la meglio, e risalì in cielo. Ritornata a casa, essa vide che Saba aveva bisogno di un nuovo sovrano e così, sedendosi sul trono, si autoproclamò regina, raccontando a tutti la battaglia tra l' angelo ed il serpente. Non raccontò, però, della trasformazione delle sue gambe, che erano diventate quelle di un' asina. Così, per il resto della sua vita, mantenne questo segreto, vestendosi sempre con una lunga tunica.
    Ed il video è veramente bello.

    • @annariva9706
      @annariva9706 3 ปีที่แล้ว +6

      Il serpente stava palesemente chiedendo il pizzo o è solo una mia opinione?

    • @amalamiyare6930
      @amalamiyare6930 3 ปีที่แล้ว +5

      Bella, assomiglia un po' alla storia di Teseo e Arianna

    • @acca5609
      @acca5609 2 ปีที่แล้ว

      come sei venuto a conoscenza di questa fiaba? io sono originaria di quelle parti e non l'ho mai sentita, mi piacerebbe leggerla.

  • @ilmelone4590
    @ilmelone4590 3 ปีที่แล้ว +146

    Signori comincia la frequenza di Enrico. L'ascesa è iniziata

    • @luckymoon9793
      @luckymoon9793 3 ปีที่แล้ว +14

      Fiera di seguirlo da quando aveva i dread

    • @ilmelone4590
      @ilmelone4590 3 ปีที่แล้ว +6

      @@luckymoon9793 io purtroppo l'ho scoperto col video di emoji, ma ho avuto il tempo di recuperare tutto

    • @keitavischetti714
      @keitavischetti714 3 ปีที่แล้ว +1

      @@ilmelone4590 ANCHE IO!!!

    • @luckymoon9793
      @luckymoon9793 3 ปีที่แล้ว +1

      @@ilmelone4590 siii merita un sacco ^^

  • @Becca04927
    @Becca04927 3 ปีที่แล้ว +377

    Questa è la mia fiaba preferita:
    IL PALAZZO DELLE SCIMMIE
    Una volta ci fu un Re che aveva due figli gemelli: Giovanni e Antonio. Siccome non si sapeva bene chi dei due fosse nato per primo, e in Corte c’erano pareri contrastanti, il Re non sapeva chi di loro far succedere nel regno. E disse: «Per non far torto a nessuno, andate per il mondo a cercar moglie, e quella delle vostre spose che mi farà il regalo più bello e raro, il suo sposo erediterà la Corona».
    I gemelli montarono a cavallo, e spronarono via uno per una strada uno per l’altra.
    Dopo due giorni, Giovanni arrivò a una gran città. Conobbe la figliola d’un Marchese e le disse della questione del regalo. Lei gli diede una scatolina sigillata da portare al Re e fecero il fidanzamento ufficiale.
    Il Re tenne la scatolina senza aprirla, aspettando il regalo della sposa di Antonio.
    Antonio cavalcava e non incontrava mai città. Era in un bosco folto, senza strade, che pareva non avesse mai fine e doveva farsi largo tagliando i rami con la spada, quando a un tratto gli s’aperse davanti una radura, e in fondo alla radura era un palazzo tutto di marmo, con le vetrate risplendenti.
    Antonio bussò, e chi aperse la porta?
    Una scimmia.
    Era una scimmia in livrea da maggiordomo; gli fece un inchino e lo invitò a entrare con un gesto della mano. Due altre scimmie lo aiutarono a scender da cavallo, presero il cavallo per la briglia e lo condussero alle scuderie.
    Lui entrò e salì una scala di marmo coperta di tappeti, e sulla balaustra c’erano appollaiate tante scimmie, silenziose, che lo riverivano.
    Antonio entrò in una sala dove c’era un tavolo apparecchiato per il gioco delle carte. Una scimmia lo invitò a sedere, altre scimmie si sedettero ai lati, e Antonio cominciò a giocare a tresette con le scimmie. A una cert’ora gli fecero cenno se voleva mangiare. Lo condussero in sala da pranzo, e alla tavola imbandita servivano scimmie col grembiule, e i convitati erano tutte scimmie coi cappelli piumati. Poi, l’accompagnarono con le fiaccole a una camera da letto e lo lasciarono a dormire.
    Antonio, sebbene allarmato e stupefatto, era tanto stanco che s’addormentò. Ma sul più bello, una voce lo svegliò, nel buio, chiamando: «Antonio!».
    «Chi mi chiama?», disse lui, rannicchiandosi nel letto.
    «Antonio, cosa cercavi venendo fin qua?».
    «Cercavo una sposa che facesse al Re un regalo più bello di quella di Giovanni, cosicché a me tocchi la Corona».
    «Se acconsenti a sposare me, Antonio - disse la voce nel buio - avrai il regalo più bello e la Corona».
    «Allora sposiamoci», disse Antonio con un fil di voce.
    «Bene: domani manda una lettera a tuo padre».
    L’indomani Antonio scrisse al padre una lettera, che stava bene e sarebbe tornato con la sposa. La diede a una scimmia, che saltando da un albero all’altro arrivò alla Città Reale.
    Il Re, sebbene sorpreso dell’insolito messaggero, fu molto contento delle buone notizie e alloggiò la scimmia a Palazzo.
    La notte dopo, Antonio fu di nuovo svegliato da una voce nel buio: «Antonio! Sei sempre del medesimo sentimento?».
    E lui: «Sicuro che lo sono!».
    E la voce: «Bene! Domani manda un’altra lettera a tuo padre».
    E l’indomani di nuovo Antonio scrisse al padre che stava bene e mandò la lettera con una scimmia. Il Re tenne anche questa scimmia a Palazzo.
    Così ogni notte la voce domandava ad Antonio se non aveva cambiato parere, e gli diceva di scrivere a suo padre, e ogni giorno partiva una scimmia con una lettera per il Re.
    Questa storia durò per un mese e la Città Reale, ormai, era piena di scimmie: scimmie sugli alberi, scimmie sui tetti, scimmie sui monumenti.
    I calzolai battevano i chiodi con una scimmia sulla spalla che gli faceva il verso, i chirurghi operavano con le scimmie che gli portavano via i coltelli e il filo per ricucire i malati, le signore andavano a spasso con un scimmia seduta sull’ombrellino. Il Re non sapeva più come fare.
    Passato un mese, la voce nel buio finalmente disse: «Domani andremo assieme dal Re e ci sposeremo».
    La mattina, Antonio scese e alla porta c’era una bellissima carrozza con una scimmia cocchiere montata in serpa e due scimmie lacchè aggrappate dietro. E dentro la carrozza, su cuscini di velluto, tutta ingioiellata, con una grand’acconciatura di piume di struzzo, chi è che c’era?
    Una scimmia. Antonio si sedette al suo fianco e la carrozza partì.
    All’arrivo alla città del Re, la gente fece ala a quella carrozza mai vista e tutti stavano sbigottiti dalla meraviglia a vedere il Principe Antonio che aveva preso in sposa una scimmia. E tutti guardavano il Re che stava ad aspettare il figlio sulle scale del Palazzo, per vedere che faccia avrebbe fatto.
    Il Re non era Re per niente: non batté ciglio, come se lo sposare una scimmia fosse la cosa più naturale del mondo. Disse soltanto: «L’ha scelta, la deve sposare. Parola di Re è parola di Re», e prese dalle mani della scimmia uno scatolino sigillato come quello della cognata.
    Gli scatolini si sarebbero aperti l’indomani, giorno delle nozze. La scimmia fu accompagnata nella sua stanza e volle esser lasciata sola.
    L’indomani Antonio andò a prendere la sposa. Entrò e la scimmia era allo specchio che si provava l’abito da sposa.
    Disse: «Guarda se ti piaccio», e così dicendo si voltò.
    Antonio restò senza parola: da scimmia che era voltandosi s’era trasformata in una ragazza bella, bionda, alta e benportante che era un piacere a vederla. Si fregò gli occhi, perché non riusciva a crederci, ma lei disse: «Sì, sono proprio io la vostra sposa». E si buttarono l’uno nelle braccia dell’altro.
    Fuori del palazzo c’era tutta la folla venuta per vedere il Principe Antonio che sposava la scimmia, e quando invece lo videro uscire al braccio d’una così bella creatura, restarono a bocca aperta.
    Più in là lungo la strada facevano ala tutte le scimmie, sui rami, sui tetti e sui davanzali. Quando passò la coppia reale ogni scimmia fece un giro su se stessa e in quel giro tutte si trasformarono: chi in dama col manto e lo strascico, chi in cavaliere col cappello piumato e lo spadino, chi in frate, chi in contadino, chi in paggio. E tutti fecero corteo alla coppia che andava a unirsi in matrimonio.
    Il Re aprì gli scatolini dei regali. Aprì quello della sposa di Giovanni e c’era dentro un uccellino vivo che volava, che era proprio un miracolo potesse esser stato chiuso lì tutto quel tempo; l’uccellino aveva nel becco una noce, e dentro alla noce c’era un fiocco d’oro.
    Aperse lo scatolino della moglie di Antonio e c’era un uccellino vivo pure lì, e l’uccellino aveva in bocca una lucertola che non si sapeva come facesse a starci, e la lucertola aveva in bocca una nocciola che non si sapeva come ci entrasse, e aperta la nocciola c’era dentro tutto piegato per bene un tulle ricamato di cento braccia.
    Già il Re stava per proclamare suo erede Antonio, e Giovanni aveva già la faccia scura, ma la sposa di Antonio disse: «Antonio non ha bisogno del regno di suo padre, perché ha già il regno che gli porto io in dote, e che lui sposandomi ha liberato dall’incantesimo che ci aveva fatto scimmie tutti quanti!».
    E tutto il popolo di scimmie tornate esseri umani acclamarono Antonio loro Re. Giovanni ereditò il Regno del padre e vissero di pace e d’accordo.
    Così stettero e godettero
    ed a me nulla mi dettero.
    (Calvino, Fiabe italiane: 63)

    • @tartarugacheleggeallegrame6088
      @tartarugacheleggeallegrame6088 3 ปีที่แล้ว +32

      Grazie per averla condivisa, non la conoscevo, è davvero stupenda ❤️

    • @Becca04927
      @Becca04927 3 ปีที่แล้ว +19

      @@tartarugacheleggeallegrame6088 di niente, è una fiaba tipica di Pistoia. O almeno, Calvino l'ha trovata lì.

    • @somethingabsbhdhdh
      @somethingabsbhdhdh 3 ปีที่แล้ว +23

      Mi ricorda un sacco una variante che avevo letto da bambino, in cui al posto delle scimmie c'erano delle rane

    • @Becca04927
      @Becca04927 3 ปีที่แล้ว +15

      @@somethingabsbhdhdh può essere, infondo il processo di trasmissione delle fiabe è tipicamente orale, quindi può essere che siano nate delle varianti del genere.

    • @cervanera2228
      @cervanera2228 3 ปีที่แล้ว +14

      Ne ricordo una simile ma la sposa del protagonista era una gattina bianca🤔

  • @rs_Joy
    @rs_Joy 3 ปีที่แล้ว +63

    Da piccola mi avevano regalato un libro chiamato '' il grande libro delle fiabe''.... il mio preferito era il principe rubino, non ricordo di preciso perché.... però vabbe'... lo divido in 3 parti
    IL PRINCIPE RUBINO:
    C'era una volta, nella lontana Persia, un mendicante al quale capitó una grande fortuna. Un giorno infatti il fiume che scorreva impetuoso vicino alla capitale, dopo un'alluvione, era tornato nei suoi argini, lasciando sulle rive melma e fango. Fra i detriti il mendicante vide luccicare una pietra rossa, la raccolse e, dopo averla rimirata a lungo, corse da un amico che lavorava nelle cucine del palazzo reale. "Quante cene mi dai in cambio di questo sasso luccicante?" chiese speranzoso. "Ma questo è un rubino!" esclamò il cuoco guardando in controluce la pietra. "Devi mostrarlo subito allo Sciah!" .Allora il giorno dopo il mendicante porse la pietra al suo Sovrano, che subito gli domandò,: "Dove l'hai trovata?". "Sulla riva del fiume, in mezzo al fango, Maestà!" "Uhmmm! Come può il grande fiume aver lasciato un simile tesoro proprio a te, senza motivo? Ti darò un sacco di monete d'oro in cambio di questa pietra. Sei contento?" Al mendicante, che in vita sua aveva visto solo qualche moneta d'argento, non parve vero di accettare e balbettando rispose: "Que-questo è il giorno più bello della mia vi-vi-ta, Maestà! Vi ringrazio!". E, fatto un inchino, se ne andò. Lo Sciah prima di riporre soddisfatto la grossa gemma nel forziere in cui corservava i gioielli più preziosi, chiamò Fatima, la sua bellissima figlia, dicendole: "Questo è il rubino più grande che abbia mai visto. Guarda com'è perfetto! Te lo regalerò quando compirai diciotto anni!." Fatima rimirò compiaciuta la pietra e gettò le braccia al collo del padre. "È splendido, grazie! Sento che mi porterà fortuna!" Dopo qualche mese arrivò il giorno del compleanno di Fatima e lo Sciah, come promesso, andò a prendere il rubino. Ma, appena alzato il coperchio, fece un balzo indietro: dallo scrigno aperto era uscito un bellissimo giovane. "La pietra che cerchi non c'è più! Ho preso io il suo posto: sono il Principe Rubino! Ma non chiedermi il perché di questo prodigio, poiché è un segreto che non posso svelare!"gli disse questi sorridendo. Lo Sciah , dopo essersi ripreso dallo stupore, si infuriò:" Avevo una meravigliosa pietra e in cambio trovo un principe e non posso neanche avere spiegazioni?!". "Mi dispiace, Maestà, ma niente e nessuno potrà farmi dire perché sono qui!" Lo Sciah, risentito per la risposta del giovane, trovò subito un modo per punire la sua arroganza: "Poiché hai preso il posto del mio rubino, d'ora in avanti tu sarai il mio servo, d'accordo?".

    • @rs_Joy
      @rs_Joy 3 ปีที่แล้ว +16

      "Certo, Maestà!" rispose il giovane sicuro di sé. "Sono ai vostri ordini!" "Bene! Ti darò la mia spada d'oro e ti prometto anche la mano di mia figlia Fatima se riuscirai a uccidere il drago della valle della Morte, che impedisce alle carovane di attraversare la foresta!" disse il sovrano. Fino ad allora molti cavalieri e giovani valorosi avevano perso la vita nel vano tentativo di uccidere il terribile drago. Lo Sciah pensava che anche il Principe Rubino avrebbe fatto la stessa fine; se invece fosse riuscito nell'impresa, Fatima avrebbe trovato finalmente un principe valoroso come sposo. Il Principe, con la spada dello Sciah, si avviò verso la valle della Morte e quando arrivò davanti alla paurosa foresta si mise a chiamare a gran voce il mostro. Solo l'eco gli rispose e poi tornò il silenzio assoluto. Di nuovo il giovane urlò la sua sfida, ma niente, il drago non si vedeva. Allora il Principe si appoggiò a un albero e stava per addormentarsi, quando un rumore di rami spezzati lo fece balzare in piedi e, mentre la terra tremava, un sibilo spaventoso aumentava via via d'intensità: il terribile drago stava arrivando. Impugnata la spada con entrambe le mani, il giovane si preparava ad affrontare la lotta. L'enorme e orribile bestia era davanti a lui, con le fauci aperte e pronta ad afferrarlo con la zampa dai lunghi artigli. Contrariamente ai cavalieri che lo avevano preceduto, il Principe non fu preso dal terrore e, fatto un passo in adfferrarlovanti, assestó un terribile fendente al collo del drago e poi altri ancora finché lo uccise. Quando tornò alla reggia con la testa del drago, fu accolto come un eroe e chiese allo Sciah di mantenere la sua promessa di poter sposare Fatima: fu accontentato. Ormai tutti erano felici, ma col passare del tempo la curiosità di Fatima delle origini dello sposo aumentavano sempre di più. "Non so niente di te!" si lamentava. "Dimmi chi sei e da dove vieni!". Ogni volta che si sentiva rivolgere queste domande, il Principe impallidiva e rispondeva scuotendo il capo: "Non posso! Mi dispiace tanto, ma non posso proprio risponderti! Amore mio, non devi chiedermi niente altrimenti rischio di perdermi per sempre!". Il desiderio di conoscere e di sapere continuava a tormentare Fatima. Fu così che un giorno, mentre si trovavano sulla riva del fiume che attraversava il grande parco dello Sciah, Fatima si gettò piangente ai piedi del marito e, singhiozzando, lo pregò ancora una volta di rivelarle il suo segreto. Il giovane sbiancò, rispondendo: "Non posso!". Di nuovo Fatima insistette:"Ti prego! Ti prego!". "Sai che mi è impossibile risponderti..." ribattè lui. "Dimmi almeno chi era tuo padre!" implorò la Principessa. Il Principe Rubino sembrò esitare, guardò a lungo la sposa che amava tanto e le carezzò il capo lentamente, poi decise: "Non voglio che tu soffra così , se questa incertezza ti è davvero insopportabile ti dirò allora che io...". Stava per rivelare il segreto, quando un'onda immensa lo trascinò nel fiume e un vortice lo travolse facendolo scomparire per sempre nell'acqua.

    • @rs_Joy
      @rs_Joy 3 ปีที่แล้ว +20

      Invano la Principessa, straziata dal dolore, corse l'unto la riva del fiume chiamando a gran voce lo scomparso! Niente! Le acque erano tornate a scorrere lente come se nulla fosse accaduto. Disperata, Fatima chiamò in aiuto le guardie e accorse anche lo Sciah. La Principessa non si dava pace e da quel momento piombò in una profonda angoscia, perché capiva che erano state le sue domande a provocare la tragedia. Un giorno vide arrivare trafelata la sua ancella più fidata che le disse: "Mia Principessa, questa notte ho visto qualcosa di straordinario! Prima tante piccole luci sono apparse sul fiume, le acque si sono aperte e mille genietti hanno cosparso di fiori la riva, dove bellissimi giovani hanno danzato a lungo in onore di un vecchio che sembrava un Re, seduto su un grande trono d'oro. Ma accanto al trono c'era un giovane con un rubino in fronte, che sembrava...". Fatima si sentì un tuffo al cuore: forse quel giovane era il suo sposo. Quando arrivò la notte scese in giardino con la sua ancella e si nascose dietro gli alberi. A mezzanotte in punto, come le era stato detto, vide mille luci danzare come lucciole sull'acqua , e finalmente, solenne, vestito con una lunga tunica dorata, un vecchio dalla barba bianca con uno scettro in mano. Fatima riconobbe subito, nel giovane pallido accanto al trono, il suo Principe. Copertasi il volto con un velo, andò a inchinarsi davanti al vecchio e si mise a danzare con grazia. Tutti la osservarono rapiti e un lungo applauso salutò la fine dell'esibizione. Dal trono si levò allora una voce: "Ignota danzatrice, chiedi qualsiasi cosa per averci così divinamente allietato e ti sarà concessa!". Fatima si strappò il velo dal viso e, indicando il Principe, chiese con la voce tremante: "Ridammi il mio sposo!". Il vecchio si alzò in piedi e disse:" Ormai hai la parola del Re e di tutte le acque della Persia e riavrò mio figlio, il Principe Rubino, ma ricorda sempre il motivo per cui l'hai perso e in futuro cerca di essere più saggia!". Subito le acque del fiume si aprirono, richiudendosi sul Re dei Fiumi e lasciando sulla riva Fatima e il Principe Rubino, finalmente felici e riuniti per sempre

    • @rs_Joy
      @rs_Joy 3 ปีที่แล้ว +5

      Finitaaah😅

    • @55700_nc
      @55700_nc 3 ปีที่แล้ว

      @@rs_Joy bella storia ma non capisco perché lui non poteva raccontare il suo passato!

    • @rs_Joy
      @rs_Joy 3 ปีที่แล้ว +3

      @@55700_nc perché restava bloccato dal Re sotto l'acqua, all'inizio il rubino viene trovato sull'acqua, credo sia tipo scappato dal Re o qualcosa del genere

  • @vanessamimimi
    @vanessamimimi 3 ปีที่แล้ว +4

    Da quando ti ho scoperto, ho imparato molto, ti ascolto mentre dipingo e la tua voce mi rilassa! Grazie!!

  • @underthesea4266
    @underthesea4266 3 ปีที่แล้ว +47

    90 minuti di applausi 👏👏👏
    Speriamo che le persone capiscano questo linguaggio,e finiscano di criticarlo,come si usa fare in tempi recenti.
    Comunque la mia fiaba preferita è e rimarrà sempre "La Sirenetta" di Hans Christian Andersen.
    La Sirenetta vive sul fondo del mare con suo padre il Re del Mare rimasto vedovo, sua nonna, e cinque sorelle maggiori. A quindici anni, secondo la tradizione delle sirene, le viene concesso di nuotare fino alla superficie per guardare il mondo sopra il mare. La Sirenetta ha così modo di vedere una nave comandata da un bellissimo principe, di cui s'innamora.
    La nave viene travolta da una terribile tempesta, ma la Sirenetta riesce a salvare il principe e portarlo in salvo su una spiaggia vicino a un tempio; il principe ha perso conoscenza e non ha modo di vederla.
    La Sirenetta passa i giorni che seguono sospirando e sognando del principe, e desiderando di avere un'anima e una vita eterna come gli esseri umani; il suo destino di sirena, infatti, è quello di dissolversi in schiuma marina.
    Alla fine decide di recarsi dalla Strega del Mare, che le prepara una pozione che le consentirà di avere le gambe come gli umani, in cambio della voce, così le taglia la lingua; inoltre camminare sarà come essere trapassata dai coltelli e non potrà più tornare ad essere una sirena. Se entro un anno il principe s'innamorerà di lei e la sposerà, la Sirenetta otterrà un'anima e rimarrà con lui; se egli sposerà un'altra, il mattino dopo le nozze la Sirenetta morirà di crepacuore trasformandosi in schiuma di mare.
    La Sirenetta beve la pozione e incontra il principe, che è attratto dalla bellezza e dalla grazia della fanciulla. La Sirenetta purtroppo non può parlare, e così l'attrazione che il principe prova per lei non si trasforma in vero amore.
    Un giorno il principe si reca in un regno vicino in cerca di una moglie. Si scopre che la figlia del re di quel regno è una ragazza che aveva trovato il principe sulla spiaggia dopo il naufragio. Il principe si ricorda di lei come di colei che l'aveva salvato, se ne innamora e presto le nozze vengono annunciate.
    La Sirenetta è disperata. Quando giunge la notte di nozze, le sue sorelle le consegnano un pugnale magico che hanno comprato per lei dalla Strega del Mare in cambio dei loro capelli. Se la Sirenetta, con quel pugnale, ucciderà il principe e bagnerà i propri piedi col sangue del medesimo prima del sorgere del sole, potrà sopravvivere e tornare ad essere una sirena. Ma la Sirenetta ama troppo il principe per farlo e al sorgere del sole si lancia in mare, dissolvendosi in schiuma di mare.
    La sua bontà viene però premiata; anziché morire, la Sirenetta diventa una figlia dell'aria, un essere invisibile, con la promessa di ottenere un'anima e volare in Paradiso dopo 300 anni di buone azioni: per ogni bambino buono che riuscirà a trovare e a cui sorriderà le verrà risparmiato un anno di attesa; per ogni bambino cattivo invece piangerà, e dovrà aspettare un giorno di prova per ogni lacrima

  • @rosaantico
    @rosaantico 3 ปีที่แล้ว +14

    Grazie per questo video spettacolare (il mio preferito insieme a quello della città incantata). Sei stato meraviglioso!!!
    Rispondo al tuo invito copia-incollando la mia fiaba preferita: Le tre piume dei fratelli Grimm
    C'era una volta un re che aveva tre figlioli. Due erano svegli e arditi, ma il terzo, ingenuo e sempre trasognato, veniva giudicato un buono a nulla ed era soprannominato Sempliciotto. Il re li amava tutti allo stesso modo, e quando si sentì vecchio e debole temendo di essere vicino a morire, fu molto perplesso perché non sapeva a quale dei suoi tre figli lasciare la corona e il regno. Allora li chiamò e disse:
    - Figli miei, uno di voi dovrà diventare re dopo di me, ma non so chi designare. Ho deciso perciò, di mettervi alla prova: partite, e andate in giro per il mondo a cercare un tappeto. A colui che riuscirà a portarmi il più bello, darò il trono.
    - Ho sentito dire che i tappeti più belli si trovano in oriente - disse con baldanza il figlio maggiore. - quindi, come primogenito, è mio diritto partire subito per l'oriente.
    - Niente affatto! - rimbeccò il secondogenito. - per l'oriente invece, partirò io.
    Il re, affinché non si accendesse tra loro alcuna disputa e non si creassero dei malcontenti, disse:
    - Calma, calma! Sarà la sorte a decidere per voi: ecco qui tre piume. Scenderemo in giardino e il le getterò al vento; ciascuno di voi ne seguirà una.
    Scesero in giardino e il re gettò all'aria le tre piume. Il vento trasportò la prima verso oriente, la seconda verso l'occidente, e la terza, dopo essersi vibrata un po' per l'aria, si posò a terra. Era la piuma di Sempliciotto e i due fratelli risero vedendo il minore condannato a rimanere lì dov'era.
    Quando il re fu rientrato a casa, il povero Sempliciotto sedette malinconicamente sull'erba e raccolse la piuma. Allora vide che, proprio nel posto dov'essa si era posata, c'era un anello di una botola. La sollevò e scoprì una scaletta che sprofondava sotto terra.
    Subito incominciò a discendere. Giunse così a una porta, bussò e udì una voce che cantava:
    " Verde, verde ranocchia gamba secca piccolina, presto va a guardare chi qui dentro vuole entrare ".
    La porta si aprì; Sempliciotto entrò e vide una grande sala dove sedeva una ranocchia vestita da regina, che portava una corona d'oro. Intorno a lei stavano molte ranocchiette giovani.
    - Benvenuto - disse cortesemente la ranocchia. - che cosa vuoi?
    Stupito ed imbarazzato, Sempliciotto raccontò le sue vicende e la rana, quando seppe che il giovane cercava il tappeto più bello del mondo, incominciò a cantare: " Verde verde ranocchina gamba secca piccolina, porta presto qui da me la gran scatola da re "
    Subito una ranocchietta uscì dalla sala e ritornò poco dopo con una scatola d'oro tempestata di gemme. La regina l'aperse e ne tolse un tappeto meraviglioso, intessuto di fili di tutti i colori.
    Sempliciotto lo prese, ringraziò calorosamente e risalì; rimessa la botola al suo posto, entrò nella reggia.
    Anche i due fratelli erano di ritorno. Essi avevano pensato: " Abbiamo già vinto la prova, perché Sempliciotto non troverà tappeti in mezzo all'erba! Basterà che noi prendiamo uno straccio qualsiasi e il regno sarà nostro".
    Perciò si accontentarono di rubare due scialli che videro stesi al sole davanti alla capanna di un pecoraio e tornarono indietro subito.
    Ma quando Sempliciotto si inginocchiò davanti al padre e gli presentò lo stupendo tappeto, diventarono verdi per la rabbia.
    - Come avrà potuto fare ?- si domandavano l'un l'altro increduli e invidiosi. - Ma dove sarà mai andato a trovare una meraviglia simile ?
    appena lo vide, il re rimase stupefatto e sentenziò:- Il regno tocca di diritto al più giovane di voi.
    Allora i due fratelli maggiori incominciarono a protestare :
    - La prova non vale perché noi non l'avevamo presa sul serio. Vogliamo ritentarla.
    Il padre acconsentì; scesero ancora una volta in giardino e il re getto al vento le tre piume dicendo:
    - Seguitele. Io lascerò la corona a quello di voi tre che mi porterà l'anello più bello.
    Le piume dei due fratelli maggiori volarono, una verso oriente, l'altra verso occidente e quella di Sempliciotto si posò sull'erba, come la prima volta.
    - Non troverà gioielli in terra ! - risero i due giovani. - Nessuna paura, dunque. Basterà un anello di ottone per vincere la gara.
    Si allontanarono appena, acquistarono per pochi soldi un anello di similoro e tornarono indietro.
    Sempliciotto sollevò la botola e scese la scaletta. Giunto davanti alla regina delle rane, la salutò rispettosamente e raccontò i casi suoi, come la prima volta.La rana cantò la solita canzoncina e la ranocchia sparì per ritornare poco dopo con una scatola d'oro. Da quella la regina tolse un anello di brillanti che sfavillava come una stella.
    Felice, il giovane risali, e presentato l'anello a suo padre, vinse facilmente la prova, mentre i due fratelli stringevano i pugni per la collera.
    - La corona spetta a Sempliciotto - proclamò ancora il re.
    E ancora i fratelli protestarono: - Ripetiamo la prova.
    - Va bene - disse il re. - Salirà al trono colui che mi porterà la sposa più bella.
    Furono lanciate le piume, e per la terza volta quella di Sempliciotto si posò sull'erba.
    I due fratelli si allontanarono ridendo, chiesero in moglie le prime contadinotte che incontrarono e tornarono indietro.
    Sempliciotto scese la scaletta sotterranea, ma era molto scoraggiato. Pensava che questa volta la regina delle rane quasi certamente non avrebbe potuto aiutarlo.
    Ma la regina non si sgomentò udendo la domanda: dalla scatola d'oro tolse una carota fatta come una carrozzina e strascinata da sei topini; prese la ranocchietta damigella e la mise nella carrozza. Poi agitò lo scettro: subito la carrozza divenne un cocchio d'oro, i topini si trasformarono in sei magnifici cavalli bianchi e la ranocchietta diventò la più bella fanciulla che si potesse immaginare.
    Quando arrivarono a palazzo e il re vide la fanciulla esclamò :
    - Il trono spetta a Sempliciotto.
    I due fratelli allora tentarono un ultimo espediente. Appesero al soffitto un cerchio e dissero:
    - Sarà regina la fanciulla che riuscirà a saltarlo.
    Ma la sposa di Sempliciotto, che era stata una ranocchia, balzò attraverso il cerchio come se volasse, mentre le altre due spose caddero a terra come sacchi di patate.
    Sempliciotto divenne re e regnò saggiamente per tutta la vita.

  • @sisyphos3631
    @sisyphos3631 3 ปีที่แล้ว +26

    Davvero ottimo video! Finalmente qualcuno che spiega perché le fiabe hanno un certo linguaggio e certe metafore!
    Ne ho parecchie di preferite, ma quella che mi ha appassionato di più (forse perché uno dei miei film preferiti è il Settimo Sigillo) è Comare Morte, raccolta dai fratelli Grimm come fiaba n°44:
    Comare Morte
    Un pover'uomo aveva dodici figli e doveva lavorare giorno e notte per poter procurare loro soltanto il pane. Quando venne al mondo il tredicesimo, non sapendo più cosa fare, corse sulla strada per pregare il primo che incontrasse di fare da padrino. Il primo che incontrò fu il buon Dio. Il buon Dio già sapeva cosa gli pesava sul cuore e gli disse: "Pover'uomo, mi fai pena: terrò a battesimo il tuo bambino e provvederò perché‚ sia felice sulla terra." - "Chi sei?" domandò l'uomo. "Sono il buon Dio." - "Allora non ti voglio per compare, perché‚ dai ai ricchi e fai patire ai poveri la fame." Così parlò l'uomo poiché‚ non sapeva con quanta saggezza Iddio dispensi ricchezza e povertà. Volse così le spalle al Signore e proseguì. Gli si avvicinò il diavolo e disse: "Cosa cerchi? Se sarò padrino di tuo figlio, gli darò oro e tutti i piaceri del mondo." L'uomo domandò: "Chi sei?" - "Sono il diavolo." - "Allora non ti voglio per compare: tu inganni gli uomini per sedurli," disse l'uomo, e proseguì. Gli venne incontro la Morte e gli disse: "Prendimi per comare" - "Chi sei?" domandò l'uomo. "Sono la Morte, che fa tutti uguali." Allora l'uomo disse: "Tu sei giusta: prendi sia il ricco sia il povero senza fare differenze; sarai la mia comare." La Morte rispose: "Farò diventare tuo figlio ricco e famoso; chi mi ha per amica, non manca di nulla." Disse l'uomo: "Domenica prossima c'è il battesimo: sii puntuale." La Morte comparve come aveva promesso e fece da madrina al piccolo.
    Quando il ragazzo fu adulto, un bel giorno la comare lo prese con s‚, lo portò nel bosco e, quando furono soli, gli disse: "Ora avrai il mio regalo di battesimo. Farò di te un medico famoso. Quando sarai chiamato al letto di un ammalato, ti apparirò ogni volta: se mi vedrai ai piedi del letto, puoi dire francamente che lo risanerai; gli darai un'erba che ti indicherò e guarirà; ma se mi vedi al capezzale dell'infermo, allora è mio e dovrai dire che ogni rimedio è inutile e che deve morire." Poi la Morte gli indicò l'erba miracolosa e gli disse: "Guardati dall'usarla contro il mio volere."
    Ben presto il giovane divenne famoso in tutto il mondo. "Gli basta guardare l'ammalato per capire se guarirà o se deve morire." Così si diceva di lui e la gente accorreva da ogni parte per condurlo dagli ammalati e gli davano tanto oro quanto egli chiedeva, cosicché‚ in poco tempo divenne un uomo ricco. Ora avvenne che anche il re si ammalò, e mandarono a chiamare il medico perché‚ dicesse se doveva morire. Ma quand'egli si avvicinò al letto, vide che la Morte si trovava al capezzale dell'ammalato: non vi era più erba che giovasse. Ma il medico pensò: "Forse per una volta posso ingannare la Morte, e dato che è la mia madrina, non se l'avrà poi tanto a male!" Così prese il re e lo voltò di modo che la Morte venne a trovarsi ai suoi piedi; poi gli diede l'erba e il re si riebbe e guarì. Ma la Morte andò dal medico adirata e con la faccia scura gli disse: "Per questa volta te la passo perché‚ sono la tua madrina, ma se ti azzardi a ingannarmi ancora una volta, ne andrà della tua stessa vita!"
    Non molto tempo dopo si ammalò la principessa e nessuno riusciva e guarirla. Il re piangeva giorno e notte da non vederci più; infine fece sapere che chiunque la salvasse dalla morte, sarebbe diventato il suo sposo e l'erede della corona. Quando il medico giunse al letto dell'ammalata, vide la Morte al suo capezzale. Ma pensò alla promessa del re e inoltre la principessa era così bella che egli dimenticò l'ammonimento e, anche se la Morte gli lanciava terribili occhiate, voltò l'ammalata mettendole la testa al posto dei piedi e le diede l'erba, cosicché‚ ella tornò in vita.
    Ma la Morte, vedendosi defraudata per la seconda volta di ciò che le spettava, andò dal medico e disse: "Seguimi!" lo afferrò con la sua mano di ghiaccio e lo condusse in una caverna sotterranea, ove si trovavano migliaia e migliaia di luci a perdita d'occhio. Alcune erano grandi, altre medie, altre ancora piccole. A ogni istante alcune si spegnevano e altre si accendevano, di modo che le fiammelle sembravano saltellare qua e là. "Vedi," disse la Morte, "queste luci sono le vite degli uomini. Le più alte sono dei bambini, le medie dei coniugi nel fiore degli anni, le piccole dei vecchi. Ma a volte anche i bambini e giovani hanno soltanto una piccola candelina. Quando si spegne, la loro vita è alla fine ed essi mi appartengono." Il medico disse: "Mostrami la mia." Allora la Morte gli indicò un moccoletto piccolo piccolo che minacciava di spegnersi e disse: "Eccola!" Allora il medico si spaventò e disse: "Ah, cara madrina, accendetene un'altra perché‚ possa godere la mia vita, diventando re e sposo della bella principessa!" - "Non posso," rispose la Morte, "deve spegnersi una candela prima che se ne accenda un'altra." - "Allora mettete quella vecchia su di una nuova, che arda subito quando l'altra è finita," supplicò il medico. Allora la Morte finse di esaudire il suo desiderio, e prese una grande candela nuova. Ma, nel congiungerle, sbagliò volutamente, poiché‚ voleva vendicarsi, e il moccolo cadde e si spense. Subito il medico stramazzò a terra: anch'egli era caduto nelle mani della Morte.

  • @tha_v_the6913
    @tha_v_the6913 3 ปีที่แล้ว +289

    Ti immagini nelle età primitive: "e così si sposarono e vissero felici al castello" "papà che cazzo è un castello?"

    • @carlocumino824
      @carlocumino824 3 ปีที่แล้ว +13

      Una caverna artificiale

    • @beatricerenna9448
      @beatricerenna9448 ปีที่แล้ว +7

      Mia figlia mi chiese un volta perché non vedeva in giro carrozze e gente a cavallo

  • @vikiblue_5651
    @vikiblue_5651 3 ปีที่แล้ว +43

    Credo sia il video più bello che tu abbia mai fatto.
    Comunque la mia preferita è assolutamente La regina delle nevi, perché sono troppo affezionata all'omonimo lungometraggio russo ❤️ anche se io l'ho sempre visto a puntate su rai 3 😁

    • @sandradermark8463
      @sandradermark8463 3 ปีที่แล้ว +6

      È anche la mia preferita. Fuori Frozen!!!

    • @sabrinatirabassi3529
      @sabrinatirabassi3529 3 ปีที่แล้ว

      Ho fatto una fatica a suo tempo a trovare il DVD con la versione completa...

    • @dianapohe
      @dianapohe 3 ปีที่แล้ว

      Lo vedevi all'interno del Videogiornale del Fantabosco? 😍

  • @jabber3303
    @jabber3303 3 ปีที่แล้ว +104

    "Le fiabe dicono la verità. Non solo perchè dicono che i draghi esistono, ma anche che si possono sconfiggere"
    Gran bel video. Non ce ne rendiamo conto ma ogni forma di narrazione moderna ha radici profonde nelle fiabe. Non a caso la narratologia è nata proprio dall'analisi di queste. È un peccato che molto spesso sono sminuite come un medium esausto, quando forse è l'unico modo di raccontare storie che sopravvivrà per sempre

  • @margot.fuchs10
    @margot.fuchs10 3 ปีที่แล้ว +14

    Ciao! Le mie fiabe preferite sono:
    • "Riccioli d'oro e i tre orsi" nella versione di Tolstoj, dove la bambina dispettosa alla fine viene punita, a quattro anni mi arrabbiavo se mi veniva raccontata la versione edulcorata in cui alla fine consolano la bimba. Dopotutto se io, che ero dispettosa sul serio, venivo punita doveva esserlo anche lei.
    • "Hänsel e Gretel" nella versione dei Grimm. Fiaba che ha sempre esercitato su di me un fascino inspiegabile.
    • "La regina delle nevi" di Andersen. Come ha già scritto qualcun altro, anche io sono rimasta totalmente affascinata dal film sovietico!

  • @gambara7039
    @gambara7039 3 ปีที่แล้ว +5

    che illustrazioni meravigliose.

  • @marikasamogin
    @marikasamogin 3 ปีที่แล้ว +4

    complimenti! forse uno dei tuoi video migliori!

  • @Costa-qh2dc
    @Costa-qh2dc 2 ปีที่แล้ว +3

    Vecchio, scusa se ti do del tu ma ti ringrazio, questo tuo video mi ha fatto rivivere dell'emozioni che ormai avevo dimenticato, e mi hai fatto percepire un mondo in un modo completamente diverso. Ti ho scoperto solo da poco ma continua a fare questo, perché tutto questo è semplicemente magico

    • @151eg
      @151eg  2 ปีที่แล้ว +1

      Non ho parole

  • @francescostrocchi1245
    @francescostrocchi1245 3 ปีที่แล้ว +9

    È bellissimo il fatto che in questo video ci si può concentrare o su Enrico che parla, o sul poster di Zelda dietro di lui per riuscire a cogliere gli attimi in cui Enrico si sposta e lo fa vedere bene.

  • @ZhaliaNovantaquattro
    @ZhaliaNovantaquattro 3 ปีที่แล้ว +52

    Proprio oggi stavo ragionando che la fiaba de La bella e la bestia potrebbe essere considerata anche in chiave transgender.
    Se ci pensi bene, la bestia è rinchiusa in un corpo che non si sente il suo ed è emarginata dalla società. Si innamora di Belle e lei ricambia il suo amore, lo vede per quello che è dentro, non per il suo aspetto esteriore. Infatti sarebbe comunque rimasta con la bestia e l'avrebbe amato anche se non si fosse trasformato in principe. La trasformazione in principe potrebbe essere interpretata come appunto la sua transizione, e Belle resta comunque con lui, non perché è un bel principe, ma perché lo ama a prescindere dal corpo di lui. Belle non vede mai l'aspetto della bestia come un ostacolo.

    • @ludo6643
      @ludo6643 3 ปีที่แล้ว +4

      È una visione bellissima di questa fiaba😍😭💖

    • @ZhaliaNovantaquattro
      @ZhaliaNovantaquattro 3 ปีที่แล้ว +1

      @@ludo6643 🥰

    • @giadaalessandri988
      @giadaalessandri988 3 ปีที่แล้ว +1

      Grazie per lo spunto! Sembra molto azzeccato!

    • @ZhaliaNovantaquattro
      @ZhaliaNovantaquattro 3 ปีที่แล้ว +1

      @@giadaalessandri988 ma figurati ❤️ anzi, se ci scrivi qualcosa su, passami il link 😘

    • @ZhaliaNovantaquattro
      @ZhaliaNovantaquattro 3 ปีที่แล้ว

      @@fivespy207 Ci sono le ragnatele per quanto è inattivo, ma grazie lo stesso 😂❤️

  • @chiaravene4287
    @chiaravene4287 3 ปีที่แล้ว +5

    Sei stato magistrale in questo video

  • @lidiabargna6910
    @lidiabargna6910 2 ปีที่แล้ว +1

    Ho scoperto solo oggi questo video, ad un anno di distanza dalla pubblicazione e lo trovo meraviglioso.
    Ho sempre amato le fiabe, un po' meno le favole, ed ho da sempre cercato e letto fiabe di tutto il mondo.
    La mia preferita credo sua sia "Pelle d'asino" di PERRAULT
    Inoltre ne avevo trovata una africana che mi aveva affascinata molto ma
    purtroppo l'ho persa, non ricordo il titolo ma si concludeva con due leoni (o tigri) che continuando a girare intorno all'albero, dove si era rifugiato il protagonista per fuggire loro, si sciolgono trasformandosi in un burro dal sapore paradisiaco.
    Magari grazie a te e a chi ti segue troverò qualcuno che sapra indicarmi di che fiaba si tratta 😅
    Grazie per il tuo lavoro

  • @cosplaydelmuori4471
    @cosplaydelmuori4471 3 ปีที่แล้ว +14

    Grandissimo video.
    Un'altra cosa da discutere è perché più cresci più ti indentifichi con i cattivi, nasci che vuoi essere una principessa e cresci che vuoi diventare una strega, nasci che vuoi essere Simba cresci e diventi Scar, nascii Aurora che parla con gli animaletti cresci e diventi Malefica.
    Comunque la mia fiaba preferita a livello Disney e co è il gobbo di Notre Dame , lo so usare la storia di un Hugo è barare ma che ci vuoi fare, quel racconto è terribile ma mic ci sono sempre riveduto.
    Se invece parliamo di roba ANTICA direi Orfeo ed Euridice, faccio un riassunto accuratissimo
    "Orfeo è un bel suonatore di Lira a cui piace una Ninfa che ricambia, anche il fratello sporco e brutto però è innamorato di lei, la insegue ma c'è un serpente, morso , veleno, la tizia muore"
    Orfeo decide di andare all'inferno
    "Fateme entrá"
    "No"
    "Allora io suono"
    "Ok passa"
    "Caronte famme passá"
    "No"
    "Allora io suono"
    "Ok passa"
    "Ade ridamme Euridice"
    "No"
    "Allora io suono"
    "Ok ma te Manno Ermes dietro non te gira o puffete"
    Si incamminano
    "Ma me starà a segui davvero, ma si dai me fido... No , non è vero, me devo girá... Nooo forza semo quasi arrivati... UH L'USCITA, ME GIRO *PUFFETE*"
    Pianti, disperazione, tuttecoseh.
    Uh ce so le baccanti che passano
    Uh guarda Orfeo che gnocco
    Uh Orfeo vieni a fa MLMLML co noi
    Uh dice di no
    E vabbè, uccidiamolo.
    "Me staccate la testa?"
    "Si"
    "E allora io suono"
    " E Sticazzi?!"
    *Testa mozzata sulla Lira che galleggia sul fiume*
    "Io canto allora"
    Zeus "anvedi che BRV, nu CARUCCETTYNO, porello, tutte le sfighe a lui, mo lo metto in cielo come costellazione"
    FINE....
    .
    .
    .
    .
    .
    .
    .
    .
    E INVECE NO CI SONO LE ARGONAUTICHE CHE SO GLI AVENGERS GRECI E ORFEO CE FA PURE PARTE

    • @P.p.03
      @P.p.03 3 ปีที่แล้ว +3

      AHAHAHAHAH ODDIO
      Per un attimo ho creduto fosse una recensione del trono

    • @cosplaydelmuori4471
      @cosplaydelmuori4471 3 ปีที่แล้ว +2

      @@P.p.03 E invece ti devi accontentare del suo Cosplayer UFFICIALISSIMO DI TUTTECOSEH 🤣

    • @P.p.03
      @P.p.03 3 ปีที่แล้ว +1

      Mi hai convinta con la tua estrema credibilità, Quando l'apparizione al Romics?

    • @cosplaydelmuori4471
      @cosplaydelmuori4471 3 ปีที่แล้ว +1

      @@P.p.03 Eh se si fa a fine settembre vengo insieme al Trono e Veronicartoon, magari facciamo un mini raduno dei fan ma devo convincere Cesy che ha paura di sto fatto

  • @lapisstella
    @lapisstella 3 ปีที่แล้ว +2

    Come già scrissi in un altro video la mia fiaba preferita è "Le scarpette rosse".
    Come già detto nel video so che non é proprio una fiaba, ma siamo legate indissolubilmente, la prima "fiaba" che lessi completamente da sola, nessun genitore, nessun parente, nessuna maestra, solo io e un grosso libro di storie di Andersen.
    Ci misi tutto il pomeriggio fu molto difficile, ma quando la conclusi ero così felici che continuai a leggerla e rileggerla nei giorni seguenti...ah, I bei ricordi.
    Per quanto riguarda "le vere fiabe" punto su Raperonzolo, in questo caso nessuna storia strappalacrime, solo un colpo di fulmine istantaneo per quella storia.
    Grazie molte del video, come sempre io devo arrivare in ritardo, ma l'ho recuperato volentieri❤️

    • @151eg
      @151eg  3 ปีที่แล้ว

      Ne parlo in un video chiamato 3 Fiabe che detesto

  • @coso1120
    @coso1120 3 ปีที่แล้ว +19

    La mia fiaba preferita
    Abdallah di terra e di mare
    C’era una volta un pescatore di nome Abdallah.
    Aveva moglie e dieci figli, e li sfamava con quello che trovava nella rete. Ma ci fu un giorno in cui la rete restò vuota, con alghe e sassolini soltanto tra le maglie.
    Il fornaio, dove Abdallah passava ogni sera a comprare del pane, sentendo quant’era stato sfortunato, gli fece credito. Anzi aggiunse alle solite pagnotte delle monete, dicendo:
    - Mi restituirai tutto quando potrai, non ti preoccupare.
    Purtroppo la sfortuna durò per diversi giorni, ma tutte le sere il fornaio insisteva perché il pescatore prendesse il pane necessario e dei soldi in aggiunta, così la famiglia di Abdallah non soffrì la fame, e la speranza di un domani migliore non l’abbandonò. E alla fine, un giorno, tirando su la rete, il pescatore sentì che era piena, tanto piena da togliergli il fiato.
    Dentro era rimasto imprigionato un tritone, vale a dire un uomo di mare, con la coda di pesce al posto delle gambe. Abdallah stava per scappare, terrorizzato, quando il tritone parlò, e parlava la sua lingua. Lo pregò di liberarlo, che non se ne sarebbe pentito.
    Mentre il pescatore lo liberava, l'uomo-pesce disse di chiamarsi anche lui Abdallah, e da quel momento decisero di chiamarsi Abdallah di Terra e Abdallah di Mare, per non fare confusione, e così faremo anche noi. Quando Abdallah di Mare fu libero, pregò Abdallah di Terra di aspettarlo un momento: si tuffò e tornò su con le mani piene di perle stupende e pietre preziose bellissime.
    Era il suo modo di dire grazie. I due si scambiarono reciproche promesse d’amicizia e si dettero appuntamento per il giorno seguente.Quella sera Abdallah di Terra passando dal fornaio, invece di fare un altro debito, posò sul banco metà dei tesori che Abdallah di Mare gli aveva donato. Il fornaio restò stupefatto, chiuse subito bottega e si mise a sua disposizione, per i giorni a venire. In cambio della sua generosità aveva ricevuto un’intera fortuna.
    Quella sera a casa di Abdallah di Terra si banchettò allegramente, e il giorno dopo il pescatore andò da un ricco mercante a vendere il suo piccolo tesoro.
    Ma quello, quando vide le perle e le altre gemme, insospettito, pensò che cose di cosi gran valore non potevano che venire dal tesoro del sultano. Senza pensarci due volte chiamò le guardie e fece arrestare il povero Abdallah di Terra, dichiarando che era un ladro.
    Portato alla presenza del sultano il pescatore ebbe giustizia: il sultano affermò di non aver subito nessun furto, e mandò in prigione il mercante calunniatore.
    Ad Abdallah di Terra invece offrì il posto di gran visir, che é come dire primo ministro. Sua moglie e i suoi figli furono accolti a corte e riccamente rivestiti, e la figlia del sultano si fidanzò con il suo figlio maggiore.
    Ma ogni giorno Abdallah di Terra si assentava per un’oretta e si recava al suo appuntamento con Abdallah di Mare. Gli portava frutta fresca, ananas, banane, mele, susine, datteri e altre prelibatezze, e in cambio ne riceveva perle e coralli, zaffiri, rubini e smeraldi.Ogni giorno Abdallah di Terra e Abdallah di Mare si scambiavano doni e racconti dei loro paesi, Abdallah di Terra narrava le meraviglie della corte del sultano, e Abdallah di Mare diceva degli splendori degli abissi marini. E un giorno invito l'amico a seguirlo: non doveva temere di annegare, bastava che si spalmasse il corpo con un certo unguento, contenuto in un certo barattolo, ricavato dal grasso di un cetaceo gigantesco.
    Abdallah si lasciò convincere, e di fatto poté girare in lungo e in largo nei regni del mare profondo. Vide palazzi di corallo e di madreperla, città popolate da sirene e da tritoni, e pesci col becco che facevano da carpentieri. Vide grotte costellate di pietre preziose, e fiori carnosi dai colori intensi, e tessuti misteriosi, filati con piante di mare, dai riflessi iridescenti. Dovunque Abdallah di Mare lo portava, Abdallah di Terra veniva riverito, come un ospite di riguardo. Ma quando arrivarono a casa sua, la moglie e i figli dell’uomo-pesce risero di lui, chiamandolo "lo scodato".
    E rise anche il Re del Mare, dove Abdallah venne condotto a forza, da certe guardie marine sospettose di tutto. Quella fu la fine dell’amicizia tra Abdallah di Terra e Abdallah di Mare.
    "Non potrai mai dimenticare che il mio re e la mia famiglia hanno riso di te" disse l’uomo del mare al pescatore. "E' meglio dirci addio per sempre" e sparì tra i flutti, dopo averlo ricondotto sulla spiaggia.
    Abdallah di Terra quasi quasi credeva d’aver sognato. Ma a dimostrare il contrario restavano la sua ricchezza, e il suo posto a corte, in qualità di gran visir.
    Abdallah di Mare era esistito davvero e gli aveva portato fortuna.

    • @JosephHPBlack
      @JosephHPBlack 3 ปีที่แล้ว +3

      Stavi pensando anche io a questa, bellissima! Ho letteralmente consumato il nastro della cassetta delle fiabe sonore in cui veniva raccontata

    • @valentinagiovanardi6080
      @valentinagiovanardi6080 ปีที่แล้ว

      Io avevo una versione animata in VHS!!! Bellissima

  • @biondasvampita
    @biondasvampita 3 ปีที่แล้ว +3

    Grazie! Si sente il tuo spirito fanciullesco mentre ci racconti le cose, ne abbiamo molto bisogno. Grazie 🤩

  • @ermanpetrescu3067
    @ermanpetrescu3067 2 ปีที่แล้ว +1

    Rivedo questo video per l'ennesima volta. In realtà sto riguardando tutto quello che hai caricato su TH-cam. Sei davvero bravo e mi stai aiutando a capire molti concetti che negli anni, con la crescita, avevo perso per strada. Bravissimo e complimenti.

  • @soul232
    @soul232 3 ปีที่แล้ว +66

    - Enrico parla della figura della matrigna: "... perchè la madre non farebbe mai qualcosa del genere, ma la matrigna..."
    - Il mio cervello: What are you doin' stepmom?!?!

    • @maymainecoon8793
      @maymainecoon8793 3 ปีที่แล้ว +1

      vorrei precisare che nella fiaba originale di Biancaneve, quella che cerca di ucciderla é la madre biologica....

    • @soul232
      @soul232 3 ปีที่แล้ว +2

      @@maymainecoon8793 Sì... L'ha detto Enrico nel video. Grazie Capitan Ovvio (?)

    • @simoneesposito5574
      @simoneesposito5574 3 ปีที่แล้ว +1

      @@soul232 infatti poi spiega perché ovviamente è stato poi cambiato.

    • @maymainecoon8793
      @maymainecoon8793 3 ปีที่แล้ว +1

      @@soul232 l´ha detto? ah ok, chiedo scusa, in quel momento ero distratta e non ho sentito... ma non é un buon motivo per offendere

    • @soul232
      @soul232 3 ปีที่แล้ว

      @@maymainecoon8793 Capitan Ovvio non è un'offesa. E la tua prima risposta non c'entra nulla con il mio commento che è chiaramente un meme

  • @adrianocicco6698
    @adrianocicco6698 3 ปีที่แล้ว +15

    Io come """""fiabe"""""' della buonanotte oltre alle classiche avevo l'odissea. So che non c'entra niente, ma trovo che anche quella sia stata davvero utile nella mia crescita!

    • @alessiomuccio2795
      @alessiomuccio2795 3 ปีที่แล้ว +1

      Oh, io ricordo la traduzione in italiano dell'odissea con titolo "Nessuno". Quella mi è piaciuta veramente un sacco

  • @federicomagliano347
    @federicomagliano347 3 ปีที่แล้ว +14

    Direi che la mia fiaba preferita è "Momotaro, il ragazzo pesca": l'avevo pure portata all'esame di stato paragonandolo con "Il piccolo coraggioso sarto", a dimostrazione del fatto che le fiabe di ogni parte del mondo hanno gli stessi elementi.

  • @ceciliamarinello7129
    @ceciliamarinello7129 3 ปีที่แล้ว +6

    Ho ascoltato così tante volte le audiocassette delle Fiabe Sonore che alcune le so ancora a memoria. Tra le mie preferite c'erano " La bella e la bestia", "I cigni selvatici", "Fata Piumetta" (soprattutto per i bisticci tra il Principe e il Cantafiabe), "Pelle d'asino", "Biancarosa e Rosella", "Alì Baba e i quaranta ladroni", "Vardiello", "Tremotino" e "I tre cani". Quelle che mi facevano paura invece erano "Il pifferaio magico" e "L'usignolo".

  • @1995music4ever
    @1995music4ever 2 ปีที่แล้ว

    Caro Enrico,
    GRAZIE! Ti devo ringraziare dal profondo del mio cuore per avermi fatto riscoprire la magia delle favole. Grazie a questo e ad altri tuoi video sul tema ho deciso di portare una fiaba come racconto all'esame di italiano. Ancora non ho deciso quale, Cenerentola può essere interessante visto le varie versioni sempre più antiche e il continuo travisamento contemporaneo. D'altro canto il Genio e il Pescatore può essere un'opzione interessante visto il doppio protagonista. Insomma, appena posso mi precipito in libreria a comprare il libro "Il mondo incantato" che hai allegato nella descrizione e iniziare a studiare il soggetto per bene.
    Ancora, GRAZIE MILLE

  • @ErikaProvinzano
    @ErikaProvinzano 3 ปีที่แล้ว +3

    Sono completamente incantata!! Mi hai aperto un mondo!!! Grazie 🙏🏻❤️

  • @paolobarbolla
    @paolobarbolla 3 ปีที่แล้ว +17

    Una delle mie fiabe preferito di quando ero piccolo, credo sia il “Pesciolino d’oro”, in questo momento non me la ricordo però è quella che mi è rimasta più impressa

    • @AnimeTv-ei4lp
      @AnimeTv-ei4lp 3 ปีที่แล้ว +4

      Esiste un'altra persona che la conosceeeeee che bellooo, é anche la mia fiaba preferita

    • @sabrinatirabassi3529
      @sabrinatirabassi3529 3 ปีที่แล้ว +1

      @@AnimeTv-ei4lp E va beh, ma allora raccontala...

    • @marcobovo463
      @marcobovo463 3 ปีที่แล้ว +4

      Un pescatore pesco' un pesce magico (d'oro). Il pesce disse che poteva esaudire qualsiasi desiderio, ma il pescatore lo liberò senza esaudirne nessuno. Tornò a casa dalla moglie e lei disse: nessun desiderio? Guarda dove viviamo, in una casa! Potevi chiedere uma casa in mattoni. L'indomani torno al lago, chiamò il pesce magico e chiese una casa in mattoni. Il pesciolino in un attimo trasformò la capanna in una casa in mattoni. Pochi giorni dopo, la moglie disse all'uomo: la casa è bella, ma io ne voglio una immensa ed io voglio diventare zarina (principessa). Detto fatto, il pesce esaudi' in un attimo anche il secondo desiderio, ormai lei era potente e non degnava più di uno sguardo del marito. Passò un po di tempo e la moglie disse: voglio diventare imperatrice. Il marito allora lo disse al pescetto che invece di esaudire il desiderio, fece sparire tutto. La moglie si arrabbio', ma dopo poco tornò tutto alla normalità.

    • @paolobarbolla
      @paolobarbolla 3 ปีที่แล้ว

      @@marcobovo463 o grazie

  • @caterinafrisoni4216
    @caterinafrisoni4216 3 ปีที่แล้ว +2

    Davvero illuminante complimenti👏🏻

  • @giuseppenatale48
    @giuseppenatale48 3 ปีที่แล้ว +20

    La mia fiaba preferita è "I vestiti nuovi dell'iperatore"(o "il re nudo"), sotto lascio il testo che ho trovato si internet per chi non la conosce ed è interessato:
    Molti anni fa viveva un imperatore che amava tanto avere sempre bellissimi vestiti nuovi da usare tutti i suoi soldi per vestirsi elegantemente. Non si curava dei suoi soldati né di andare a teatro o di passeggiare nel bosco, se non per sfoggiare i vestiti nuovi. Possedeva un vestito per ogni ora del giorno e come di solito si dice che un re è al consiglio, così di lui si diceva sempre: «E nello spogliatoio!».
    Nella grande città in cui abitava ci si divertiva molto; ogni giorno giungevano molti stranieri e una volta arrivarono due impostori: si fecero passare per tessitori e sostennero di saper tessere la stoffa più bella che mai si potesse immaginare. Non solo i colori e il disegno erano straordinariamente belli, ma i vestiti che si facevano con quella stoffa avevano lo strano potere di diventare invisibili agli uomini che non erano all'altezza della loro carica e a quelli molto stupidi.
    "Sono proprio dei bei vestiti!" pensò l'imperatore. "Con questi potrei scoprire chi nel mio regno non è all'altezza dell'incarico che ha, e riconoscere gli stupidi dagli intelligenti. Sì, questa stoffa dev'essere immediatamente tessuta per me!" e diede ai due truffatori molti soldi, affinché potessero cominciare a lavorare.
    Questi montarono due telai e fecero fìnta di lavorare, ma non avevano proprio nulla sul telaio. Senza scrupoli chiesero la seta più bella e l'oro più prezioso, ne riempirono le borse e lavorarono con i telai vuoti fino a notte tarda.
    "Mi piacerebbe sapere come proseguono i lavori per la stoffa" pensò l'imperatore, ma in verità si sentiva un po' agitato al pensiero che gli stupidi o chi non era adatto al suo incarico non potessero vedere la stoffa. Naturalmente non temeva per se stesso; tuttavia preferì mandare prima un altro a vedere come le cose proseguivano. Tutti in città sapevano che straordinario potere avesse quella stoffa e tutti erano ansiosi di scoprire quanto stupido o incompetente fosse il loro vicino.
    "Manderò il mio vecchio bravo ministro dai tessitori" pensò l'imperatore "lui potrà certo vedere meglio degli altri come sta venendo la stoffa, dato che ha buon senso e non c'è nessuno migliore di lui nel fare il suo lavoro."
    Il vecchio ministro entrò nel salone dove i due truffatori stavano lavorando con i due telai vuoti. "Dio mi protegga!" pensò, e spalancò gli occhi "non riesco a vedere niente!" Ma non lo disse.
    Entrambi i truffatori lo pregarono di avvicinarsi di più e chiesero se i colori e il disegno non erano belli. Intanto indicavano i telai vuoti e il povero ministro continuò a sgranare gli occhi, ma non potè dir nulla, perché non c'era nulla. "Signore!" pensò "forse sono stupido? Non l'ho mai pensato ma non si sa mai. Forse non sono adatto al mio incarico? Non posso raccontare che non riesco a vedere la stoffa!"
    «Ebbene, lei non dice nulla!» esclamò uno dei tessitori.
    «È splendida! Bellissima!» disse il vecchio ministro guardando attraverso gli occhiali. «Che disegni e che colori! Sì, sì, dirò all'imperatore che mi piacciono moltissimo!»
    «Ne siamo molto felici!» dissero i due tessitori, e cominciarono a nominare i vari colori e lo splendido disegno. Il vecchio ministro ascoltò attentamente per poter dire lo stesso una volta tornato dall'imperatore, e così infatti fece.
    Gli imbroglioni richiesero altri soldi, seta e oro, necessari per tessere. Ma si misero tutto in tasca; sul telaio non giunse mai nulla, e loro continuarono a tessere sui telai vuoti.
    L'imperatore inviò poco dopo un altro onesto funzionario per vedere come proseguivano i lavori, e quanto mancava prima che il tessuto fosse pronto. A lui successe quello che era capitato al ministro; guardò con attenzione, ma non c'era nulla da vedere se non i telai vuoti, e difatti non vide nulla.
    «Non è una bella stoffa?» chiesero i due truffatori, spiegando e mostrando il bel disegno che non c'era affatto.
    "Stupido non sono" pensò il funzionario "è dunque la carica che ho che non è adatta a me? Mi sembra strano! Comunque nessuno deve accorgersene!" e così lodò la stoffa che non vedeva e li rassicurò sulla gioia che i colori e il magnifico disegno gli procuravano. «Sì, è proprio magnifica» riferì poi all'imperatore.
    Tutti in città parlavano di quella magnifica stoffa.
    L'imperatore volle vederla personalmente mentre ancora era sul telaio. Con un gruppo di uomini scelti, tra cui anche i due funzionari che già erano stati a vederla, si recò dai furbi truffatori che stavano tessendo con grande impegno, ma senza filo.
    «Non èmagnifique?» esclamarono i due bravi funzionari. «Sua Maestà guardi che disegno, che colori!» e indicarono il telaio vuoto, pensando che gli altri potessero vedere la stoffa.
    "Come sarebbe!" pensò l'imperatore. "Io non vedo nulla! È terribile! sono forse stupido? o non sono degno di essere imperatore? È la cosa più terribile che mi possa capitare." «Oh, è bellissima!» esclamò «ha la mia piena approvazione!» e ammirava, osservandolo soddisfatto, il telaio vuoto; non voleva dire che non ci vedeva niente. Tutto il suo seguito guardò con attenzione, e non scoprì nulla di più; tutti dissero ugualmente all'imperatore: «È bellissima» e gli consigliarono di farsi un vestito con quella nuova meravigliosa stoffa e di indossarlo per la prima volta al corteo che doveva avvenire tra breve. «Emagnifìque , bellissima,excellente » esclamarono l'uno con l'altro, e si rallegrarono molto delle loro parole. L'imperatore consegnò ai truffatori la Croce di Cavaliere da appendere all'occhiello, e il titolo di Nobili Tessitori.
    Tutta la notte che precedette il corteo i truffatori restarono alzati con sedici candele accese. Così la gente poteva vedere che avevano da fare per preparare il nuovo vestito dell'imperatore. Finsero di togliere la stoffa dal telaio, tagliarono l'aria con grosse forbici e cucirono con ago senza filo, infine annunciarono: «Ora il vestito è pronto.»
    Giunse l'imperatore in persona con i suoi illustri cavalieri, e i due imbroglioni sollevarono un braccio come se tenessero qualcosa e dissero: «Questi sono i calzoni; e poi la giacca - e infine il mantello!» e così via. «La stoffa è leggera come una tela di ragno! si potrebbe quasi credere di non aver niente addosso, ma e proprio questo il suo pregio!».
    «Sì» confermarono tutti i cavalieri, anche se non potevano vedere nulla, dato che non c'era nulla.
    «Vuole Sua Maestà Imperiale degnarsi ora di spogliarsi?» dissero i truffatori «così le metteremo i nuovi abiti proprio qui davanti allo specchio.» L'imperatore si svestì e i truffatori fìnsero di porgergli le varie parti del nuovo vestito, che stavano terminando di cucire; lo presero per la vita come se gli dovessero legare qualcosa ben stretto, era lo strascico, e l'imperatore si rigirava davanti allo specchio.
    «Come le sta bene! come le dona!» dissero tutti. «Che disegno! che colori! È un abito preziosissimo!»
    «Qui fuori sono arrivati i portatori del baldacchino che dovrà essere tenuto sopra Sua Maestà durante il corteo!» annunciò il Gran Maestro del Cerimoniale.
    «Sì, anch'io sono pronto» rispose l'imperatore. «Mi sta proprio bene, vero?» E si rigirò ancora una volta davanti allo specchio, come se contemplasse la sua tenuta.
    I ciambellani che dovevano reggere lo strascico finsero di afferrarlo da terra e si avviarono tenendo l'aria, dato che non potevano far capire che non vedevano niente.
    E così l'imperatore aprì il corteo sotto il bel baldacchino e la gente che era per strada o alla finestra diceva: «Che meraviglia i nuovi vestiti dell'imperatore! Che splendido strascico porta! Come gli stanno bene!». Nessuno voleva far capire che non vedeva niente, perché altrimenti avrebbe dimostrato di essere stupido o di non essere all'altezza del suo incarico. Nessuno dei vestiti dell'imperatore aveva mai avuto una tale successo.
    «Ma non ha niente addosso!» disse un bambino. «Signore sentite la voce dell'innocenza!» replicò il padre, e ognuno sussurrava all'altro quel che il bambino aveva detto.
    «Non ha niente addosso! C'è un bambino che dice che non ha niente addosso!»
    «Non ha proprio niente addosso!» gridava alla fine tutta la gente. E l'imperatore, rabbrividì perché sapeva che avevano ragione, ma pensò: "Ormai devo restare fino alla fine." E così si raddrizzò ancora più fiero e i ciambellani lo seguirono reggendo lo strascico che non c'era.

  • @Akountina
    @Akountina 3 ปีที่แล้ว +13

    Da sempre La Bella e la Bestia ha un posto speciale nel mi cuore e non parlo nemmeno della fiaba originale o delle mille altre versioni, ma proprio il tema, la simbologia, qualsiasi cosa somigli, che siano film, anime, manga, libri, che si basano anche alla lontana sul tema attirano il mio interesse.

    • @Varies16
      @Varies16 3 ปีที่แล้ว +2

      Concordo pienamente! La Bella e la Bestia è la mia fiaba preferita. Un giorno, se sarà possibile, vorrei farci un manga sopra. Speriamo in bene 😂🤞

  • @RiccardoErMagico
    @RiccardoErMagico 3 ปีที่แล้ว +2

    Bella come analisi!!! Molto molto utile. Il video l'ho spezzato tante volte perché volevo gustarmelo a pieno.

  • @vittoriopiorosariosavasta7590
    @vittoriopiorosariosavasta7590 3 ปีที่แล้ว +13

    Grazie per questo video, sapere che ci sono degli adulti a cui bisogna spiegare queste cose per me è allarmante, perché ormai molta gente non sa più che cos’è una fiaba
    La mia fiaba preferita è La Sirenetta

  • @caterinablasi1555
    @caterinablasi1555 3 หลายเดือนก่อน

    Amo leggere e da qualche anno mi sono appassionata di fiabe e del loro significato psicoanalitico. La tua spiegazione è interessantissima, grazie!😊

  • @cristinadalsasso9733
    @cristinadalsasso9733 2 ปีที่แล้ว

    Complimenti una spiegazione non solo dettagliata, ma incredibilmente soddisfacente!🥰

  • @piccolonicole
    @piccolonicole 3 ปีที่แล้ว +2

    Video super interessante! Complimenti 😍

  • @joseeavi224
    @joseeavi224 ปีที่แล้ว +3

    Grazie a questo video sono riuscita a prendere 10 nell'interrogazione ( l' argomento che avevo scelto era di approfondire i significati delle fiabe), ti ringrazio moltissimo per averlo fatto 🥰🥰🥰

    • @151eg
      @151eg  ปีที่แล้ว +2

      Ma che bello!

    • @joseeavi224
      @joseeavi224 ปีที่แล้ว

      @@151eg grazie mille

  • @stefanotralli742
    @stefanotralli742 3 ปีที่แล้ว +5

    Fiaba preferita: il Libro della Giungla della Disney. Dopo questo video capisco ancora meglio tutti i suoi significati e perché mi piaccia così tanto. Grazie! 😃

  • @sofiatassinari7336
    @sofiatassinari7336 3 ปีที่แล้ว +83

    Hans Christian Handersen da quanto ne so era omosessuale, quindi scrisse la maggioranza delle sue opere parlando del fatto che la società non lo accettasse per quello che era, come con Il brutto anatroccolo e La Sirenetta. La Sirenetta inoltre era una lettera d'amore da parte dell'autore a un suo amante, descrivendo il dolore di non potersi frequentare, perché per la società erano sbagliati

    • @vittoriopiorosariosavasta7590
      @vittoriopiorosariosavasta7590 3 ปีที่แล้ว +4

      esattamente

    • @giuliacarlantoni2869
      @giuliacarlantoni2869 2 ปีที่แล้ว +2

      questa cosa non la sapevo!

    • @silviopelassa8715
      @silviopelassa8715 2 ปีที่แล้ว +3

      Io avevo sentito che per scrivere la sirenetta si era ispirato al suo m8gliore amico di cui si era innamorato, però era stato rifiutato e aveva fatto pure da testimone al suo matrimonio, come la sirenetta aveva assistito al matrimoni tra il principe e Ursula.
      Ma non ne sono sicura

  • @simostark6236
    @simostark6236 2 ปีที่แล้ว +1

    Ho 41 anni…non hai idea di come questo video mi stia cullando l’anima. Sono una bambina cresciuta che deve recidere il cordone ed entrare nel bosco, perché nonostante i pericoli la vita è la fuori. Ora mi sento Biancaneve, avverto il bisogno di dormire, sto vagando in 1 deserto di nullità. Sono certa che la magia esiste, non la vedo ma sono sicura che c’è. Là fuori, anche x me. Grazie grazie grazie per la compagnia e per queste fiabe di tarda età che probabilmente mi son 1 po’ mancate.

  • @TomKalin95
    @TomKalin95 3 ปีที่แล้ว +6

    Enrico, ad oggi credo che questo sia il video più bello ed interessante che abbia mai visto. Sei stato molto sintetico e hai creato in me cose come senso di scoperta e senso di nostalgia perché queste informazioni dette in modo teorico sono un modo nuovo di vedere qualcosa che ricordo essere state molto intuitive da bambino. Però ti vorrei fare un appunto sull'esposizione in certi punti. Specie nella prima metà del video ci sono degli errori probabilmente dati dal parlare pensando a passare la teoria in modo che possa intrattenere (quindi concentrazione su più cose nello stesso momento) e pochi di questi errori richiedono molto sforzo per essere comprensibili, come capire quale sia l'effettivo soggetto della frase perché utilizzato il genere della parola sbagliato o perché detto distrattamente al plurale anziché al singolare (se vuoi riguardo meglio il video per segnarmi bene questi pochi errori). È un peccato perché rischia di essere frainteso il discorso.
    Detto questo ribadisco che questo video è una perla sia nel contenuto che nel come lo hai trattato e reso accessibile al mondo adulto, e probabilmente lo condividerò a molte persone perché veramente utile e inaspettatamente coinvolgente, e di sicuro non sarà l'ultima volta che lo vedrò.

  • @auraschintu5525
    @auraschintu5525 ปีที่แล้ว +2

    La mia fiaba preferita da piccola era “la guardiana delle oche” dei fratelli Grim, non mi stancavo mai di ascoltarla, non ci pensavo da anni, grazie 😊La storia è grossomodo la seguente, presa da Wikipedia: “Una regina, vedova da molto tempo, aveva una figlia che promise in moglie a un principe di un paese molto lontano. Il giorno della partenza la regina le preparò un corredo di oggetti preziosi oltre a una cameriera come compagnia durante il viaggio. Entrambe vennero provviste di cavallo, e quello della principessa si chiamava Falada e sapeva parlare. All'ora dell'addio la madre si ferì le dita e fece gocciolare tre goccioline di sangue su un fazzoletto bianco che donò alla figlia come aiuto durante il viaggio. Dopo un'ora trascorsa cavalcando alla principessa venne una gran sete così chiese alla cameriera di andarle a prendere acqua a un ruscello che scorreva lì vicino, la cameriera si rifiutò rispondendole rudemente. La principessa, però, aveva molta sete che si chinò direttamente sul ruscello per bere, ma le tre gocce di sangue le dissero:" Se lo sapesse tua madre, le si spezzerebbe il cuore" Così la ragazza rimontò a cavallo senza bere, ma dopo non molto le venne di nuovo sete. Chiese di nuovo alla cameriera di andarle a prendere dell'acqua, ma dopo il rifiuto di questa, fu costretta a chinarsi direttamente sul ruscello e le tre goccioline di sangue dissero di nuovo:" Se lo sapesse tua madre, le si spezzerebbe il cuore", ma mentre la principessa si chinava il fazzoletto che portava in seno scivolò portato via dalla corrente senza che la principessa se ne accorgesse. La cameriera, però, aveva visto tutto e sapeva che la principessa era diventata più vulnerabile così la costrinse a cambiare cavallo e vestiti con i propri e a giurare che non avrebbe raccontato a nessuno quella vicenda. Una volta arrivati al castello la cameriera, vestita da principessa, sposò il principe e la vera principessa dovette aiutare un ragazzo di nome Carletto a sorvegliare le oche. La cameriera inoltre fece uccidere Falada, il cavallo parlante, perché aveva paura che potesse parlare e svelare la sua vera identità. Venuta a sapere della sorte che toccava al cavallo, la principessa pagò il macellaio incaricato di uccidere Falada affinché appendesse la testa del cavallo sotto la volta di una porta buia della città che la ragazza attraversava tutti i giorni per raggiungere il campo dove sorvegliare le oche. La mattina seguente, mentre passava sotto la porta con Carletto, la principessa disse: "Oh Falada, che lì appeso te ne stai" e la testa del cavallo rispose:
    "Oh, principessa che per la strada te ne vai, se solo tua madre lo sapesse, il cuore le si spezzerebbe"
    Una volta arrivati nel campo la ragazza si sciolse i lunghi capelli biondi per spazzolarli, ma Carletto gliene voleva rubare alcuni così la principessa disse:
    "Soffia, soffia, venticello, di Carletto fa' volare il cappello, lascia che lo insegua a perdifiato, finché i miei capelli ho pettinato"
    Allora soffiò un vento che fece volare via il cappello di Carletto che fu costretto a rincorrerlo fino a quando la principessa finì di pettinarsi così Carletto non poté rubarle neanche un capello. Il giorno seguente si ripeté il colloquio colla testa del cavallo sotto la porta e una volta arrivati nel campo la ragazza volle pettinarsi i capelli così invocò di nuovo il vento che fece volare il cappello di Carletto che lo rincorse fino a quando la principessa finì di pettinarsi. Dopo il ritorno in città, Carletto andò dal re e gli disse che non voleva più sorvegliare le oche con quella ragazza perché gli faceva in continuazione scherzi e raccontò del colloquio con Falada e dell'invocazione del vento che gli faceva volare il cappello. Il re gli ordinò di sorvegliare le oche con quella ragazza anche per il giorno seguente perché il re stesso avrebbe controllato come andavano effettivamente le cose. La mattina dopo il re si nascose sotto la porta buia e senti il colloquio con la testa di cavallo appesa e si nascose dietro un masso nel campo per spiare le mosse della principessa e Carletto che dovette anche questa volta rincorrere il suo cappello trasportato dal vento. Una volta tornati in città il re convocò la ragazza e le chiese il perché di tutte quelle stranezze, ma lei gli disse che non poteva rispondere e per quanto il re insistesse non riuscì a sapere niente finché le disse di andare a parlarne con la stufa ed uscì dalla stanza. La ragazza allora si confidò con la stufa e il re la sentì attraverso il tubo, così chiamò il principe dicendogli che aveva sposato la donna sbagliata.
    Per smascherare la cameriera bugiarda il re organizzò un grande banchetto dove entrambe le ragazze erano presenti. Una volta mangiato il re chiese alla cameriera, quasi per gioco, come avrebbe trattato una persona che mentiva al proprio signore, la cameriera rispose che l'avrebbe spogliata e rinchiusa in una botte piena di chiodi e di venire trascinata per le scale da cavalli fino alla morte. Il re allora la condannò alla stessa punizione da lei pronunciata e finalmente il principe poté sposare la vera principessa.”

  • @marcello7781
    @marcello7781 3 ปีที่แล้ว +7

    Eccellente analisi. Mi hai aperto un mondo. Che fastidio quella gente convinta che le fiabe siano qualcosa di banale.
    p.s.: Ho tante fiabe preferite ma se devo sceglierne una scelgo La Bella e la Bestia.

  • @marcobovo463
    @marcobovo463 3 ปีที่แล้ว +6

    Il paese dove non si muore mai di Italo Calvino, fiaba veronese, mi ha insegnato che nulla è eterno, anche ciò che sembra. La sua fine triste è un insegnamento davvero prezioso

  • @mirandamiranda3873
    @mirandamiranda3873 3 ปีที่แล้ว +12

    - "La bella addormentata" (tutte le versioni possibili)
    - "Cenerentola" (sia di Grimm sia di Perrault)
    - "Mignolina" (Andersen)

  • @marcuz8624
    @marcuz8624 3 ปีที่แล้ว +2

    Ciao Enrico!
    Bel video, spero che più avanti analizzerai le fiabe di Andersen.

  • @giuliag.6174
    @giuliag.6174 3 ปีที่แล้ว +2

    Tanto amore per Basile!
    Invidio la sua immaginazione: descrive più di 100 albe/tramonti in modo diverso. Unico difetto: è barocco, quindi un po' pesante o retorico ogni tanto per il nostro gusto. Esempio?
    Un padre morente inizia a elencare proverbi per tre facciate ai figli. Una pagina di "rosso di sera bel tempo si spera", "tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino" e quant'altro.
    La fiaba che più mi ha affascinato da piccola è stata La bella Vassilissa (la trovate in "Masha e Orso e altre fiabe russe" nella collana dei classici Bur Deluxe) e che io allora conoscevo come "I tre papaveri" o qualcosa del genere.
    La cosa che odio di più sono i retelling delle fiabe in chiave di romanzi fantasy. È come riscrivere Cime Tempestose come romanzo horror perché compare qualche fantasma. Sono generi diversi, mannaggia! Le fiabe sono racconti simbolici, i fantasy sono romanzi d'avventura!

  • @iasminprati
    @iasminprati 3 ปีที่แล้ว +1

    Spieghi in un modo fantastico e fluido ❤❤❤

  • @liviajod7157
    @liviajod7157 2 ปีที่แล้ว

    Bellissimo video. Peccato averti scoperto solo ora.
    Tanti e tanti "recensori" su TH-cam che sparano fiaba e favola a caso. Finalmente uno che sa cosa dice. ❤️ Enrico ti si vuol bene

  • @WorshipfulGeek
    @WorshipfulGeek 3 ปีที่แล้ว +3

    Bellissima conversazione, girata su tutti i gruppi esoterici che conosco :)

  • @lalla9010
    @lalla9010 3 ปีที่แล้ว +1

    Mi interessano tantissimo questi argomenti 😁 grazie 🤗

  • @DILDO9200
    @DILDO9200 2 ปีที่แล้ว

    GRazie
    avrei voluto avere qualcuno come te come professore di Italiano

  • @annaok2520
    @annaok2520 3 ปีที่แล้ว +5

    Bellissimo video! Neanche quando le ho fatto le fiabe al liceo me le avevano spiegate così bene. 👍

  • @gemmadiluce1550
    @gemmadiluce1550 3 ปีที่แล้ว +3

    Grazie Enrico per questo splendido video. Mi hai commosso. A me piace molto studiare le fiabe. Conosco molto bene anche i libri che hai consigliato sotto in descrizione. La mia autrice preferita è sicuramente Marie-Louise von Franz. Di lei ti consiglio di recuperare "Le fiabe interpretate" e "Il femminile nella fiaba". Sono dei saggi bellissimi. La mia fiaba preferita è quella di Cappuccetto Rosso. Di questa fiaba apprezzo molto, oltre alla versione dei Grimm che mi è sempre piaciuta fin da piccola, la versione originale che conosco solo da qualche anno desunta da Paul Delarue, uno studioso di folklore che alla fine degli anni '50 ha condotto una ricerca comparatistica su oltre 30 versioni orali proprio di questa fiaba ottenendo appunto "La storia della nonna" (Conte de la mère-grand"). La fiaba intera puoi trovarla alla fine del saggio, ormai introvabile tranne nelle biblioteche (io per esempio ho trovato solo una copia disponibile alla Biblioteca Nazionale di Roma!), "Cappuccetto Rosso: una fiaba vera" della casa editrice Meltemi. Ci tengo a precisare che in questa versione il lupo è un vero e proprio lupo mannaro, mentre Cappuccetto rosso non viene chiamata affatto così bensì "la bambina". Nel bosco il lupo quando incontra Cappuccetto Rosso, dove avergli chiesto dove sta andando, gli chiede per quale sentiero procedere, quello degli aghi o quello degli spilli. Lei risponde per quello degli aghi. Allora il lupo ribatte dicendo che sarebbe andato per gli sentiero degli spilli. Cappuccetto Rosso si ferma a raccogliere aghi. Quando raggiunge la casa nel bosco mangia la carne e beve il sangue della nonna, che il lupo prima ha messo da parte dopo aver ucciso la povera nonna. Dopo che Cappuccetto Rosso ha mangiato una gattina esclama che è davvero una sporcacciona colei che mangia la carne e beve il sangue della nonna. Il lupo a quel punto invita la bambina a spogliarsi gettando le sue vesti nel fuoco (perché secondo lui non ne avrebbe avuto più bisogno) e ad infilarsi nel letto con lui. A questo punto Cappuccetto Rosso fa le solite dichiarazioni al lupo scambiandolo per la nonna. Quando il lupo però se ne esce dicendo che ha una bocca grande per mangiarla meglio lei allora esclama che le scappa davvero e che deve farla uscire. Il lupo cerca di convincere invano la ragazza a farla nel letto dopodiché la lega con una corda di lana e la fa uscire. Cappuccetto Rosso quando esce fuori lega la corda al tronco di un albero di prugne nel giardino. Non vedendola rientrare il lupo si spazienta chiedendo alla bambina quanto ci sta mettendo. Quando si rende conto che nessuno gli risponde esce fuori, insegue Cappuccetto Rosso, ma la raggiunge proprio nell'istante in cui lei riesce a entrare in casa. Questa si potrebbe ritenere una fiaba protofemminista per eccellenza, perché la protagonista è riuscita a salvarsi senza l'aiuto di nessuno, né tantomeno di un cacciatore. Perdonami per i dettagli cruenti della storia, però ci ho tenuto a fartela conoscere perché è comunque una versione poco nota di Cappuccetto Rosso e per giunta ha una protagonista che riesce benissimo a cavarsela da sola. Complimenti per il canale, non smetterò mai di ringraziarti per il bellissimo lavoro che hai fatto sul film "The Thief and the Cobbler"! Ti auguro buon proseguimento con il tuo lavoro e tanta buona fortuna! 😉👍🏻

    • @151eg
      @151eg  3 ปีที่แล้ว +1

      Non posso che essere io a ringraziare te!

    • @gemmadiluce1550
      @gemmadiluce1550 3 ปีที่แล้ว

      @@151eg Sei gentilissimo! 😊👍🏻

  • @carlocumino824
    @carlocumino824 3 ปีที่แล้ว +22

    La versione originale della lampada di Aladino da "Le Mille e una notte", con la principessa Fiordiluna e il genio dell'anello (oltre a quello della lampada)

  • @dxxxy
    @dxxxy 2 ปีที่แล้ว

    uno dei più bei video che ho visto quest'anno, grazie 1000!

  • @robeard86
    @robeard86 8 หลายเดือนก่อน

    Bellissimo, complimenti… semplicemente stupendo e spiegato perfettamente

  • @Akikoitsme
    @Akikoitsme 3 ปีที่แล้ว +10

    Bellissimo 😍😍 potresti fare un video dove parli di Zelda?❤️❤️

  • @cinnamonmew4373
    @cinnamonmew4373 3 ปีที่แล้ว

    Concordo con gli altri, questo è uno dei tuoi video più riusciti, se non il migliore

    • @cinnamonmew4373
      @cinnamonmew4373 3 ปีที่แล้ว

      Seconda fiaba: I Dodici Mesi dell'Anno.
      Maruška era una povera ragazza che viveva come serva della propria matrigna e della sorellastra, Holena: queste la maltrattavano e la picchiavano, e più era brava e bella e più le angherie aumentavano, soprattutto da parte di Holena, gelosa della sua bellezza. Era gennaio e la neve era alta, quando Holena ordinò a Maruška di andare a raccogliere delle violette nel bosco: "E dove le trovo delle violette, a gennaio??" contestò la ragazza; "Vai a cercarle, e se torni senza ti ammazzo!". La matrigna quindi le fece un fagottino con del pane secco e dell'acqua stagnante, e con uno straccio addosso la ragazzina si incamminò nel bosco circostante, arrancando nella neve e tremando dal freddo, e man a mano finendo di mangiare la già scarsa razione.
      Ad un certo punto, in lontananza notò la luce di un falò: si avvicinò, e vide che era circondato da 12 uomini, ognuno che rappresentava un mese dell'anno. Chiese se poteva scaldarsi anche lei al fuoco, e questi le fecero posto. Gennaio, che sedeva su una roccia piu alta degli altri ed aveva in mano uno scettro, le chiese cosa ci facesse in giro in quel periodo, e in quelle condizioni: tra le lacrime, la ragazzina spiega che deve assolutamente trovare delle violette, altrimenti la sorellastra la ucciderà. Il signore si rabbuia, poi confabula un po' con Marzo e gli passa lo scettro: questi lo agita contro il fuoco, dal quale di alzano le fiamme che scaldano l'ambiente e fa fiorire tutt'intorno di violette! Maruška, incredula, li ringrazia e ne raccoglie a bracciate, per poi scappare velocemente a casa.
      La sorellastra e la matrigna rimangono incredule: Ha portato tantissime violette, nonostante il periodo, e hanno un odore fantastico! Le danno una tregua, ma non dura molto: i maltrattamenti ricominciano presto, e la sorellastra ha una nuova voglia: vuole assolutamente delle fragole! "Ma dove le trovo delle fragole, adesso?" controbatté la ragazzina, ricevendo per risposta la minaccia di morte dell'altra volta. La matrigna quindi le diede un altro pezzetto di pane, probabilmente della stessa pagnotta del primo, e dell'altra acqua stagnate, anche questa sorella della precedente, e con uno straccetto addosso Maruška s'incamminò nel bosco.
      Come l'altra volta, Maruška finì ben presto le sue poche provviste, ma fortunatamente arrivò di nuovo al cospetto del falò dei Dodici Mesi: chiese nuovamente se poteva scaldarsi, e una volta che le fecero posto si appropinquò. "Che ci fai in giro con questo freddo?" chiese Gennaio, e la fanciulla spiegò che questa volta la sorellastra voleva proprio delle fragole, e che se fosse tornata senza l'avrebbe uccisa. Gennaio fece cenno a Giugno, gli passò lo scettro e questi, agitandolo verso il fuoco, ingigantì le sue fiamme facendo cresce fragole in abbondanza attorno a tutto il falò. La ragazzina ringraziò commossa e ne raccolse più che poteva. Gennaio la avvisò: "Prendine più che puoi, ma sbrigati a tornare a casa.". E così fece: salutò e corse verso casa, dove la matrigna e la sorellastra restarono allibite dal raccolto di Maruška, così cospicuo e succulento!
      Ma anche questa volta la pace durò poco: sotto l'ennesima minaccia, Holena ordinò a Maruška di trovare delle succose mele. Con un altro fagottino di avanzi, sempre dei tempi dei primi, la ragazza si incamminò, con le ginocchia tremanti dal freddo e le guance rigate di lacrime. questa volta non riuscì nemmeno a mandare giù quei viveri avariati, ma fortunatamente ritrovò per la terza volta il falò con i Dodici Mesi attorno ad esso: dopo aver chiesto il permesso e vedendosi fare spazio, si accomodò davanti al fuoco per scaldarsi. Gennaio, incredulo, le chiese cosa ci faceva ancora in giro, soprattutto ora che quasi non si regge in piedi! Maruška rispose rassegnata che era alla ricerca di mele, ma che questa volta sarebbe sicuramente morta, o di stenti o per mano della sorellastra. Allora Gennaio parlottò con Settembre, gli diede lo scettro e questi, agitandolo, fece torreggiare le fiamme del falò: poco distante iniziò a crescere un albero, che in pochissimo tempo divenne carico di succose mele! Appena assistito a questo ennesimo miracolo, la bambina li ringraziò ed iniziò a raccoglierle; "Però non caricarti troppo", disse Gennaio "e sbrigati a tornare a casa, veloce!".
      La ragazzina ubbidì, e anche se questa volta non era carica come le precedenti, si avviò verso casa, arrivando appena in tempo per riposarsi! Ma questa volta, nonostante le mele fresche trovate a gennaio, le due non erano soddisfatte, soprattutto Holena: "Di' un po', perché hai portato coì poche mele? Le hai mangiate per strada, vero? Ne sono sicura!" E quindi picchiò la sorellastra, che giurava di non averne toccata nemmeno una e che l'albero era ancora li quando era andata via, carico di altre mele. Sbuffando, la sorellastra decise di andare da sola a prendere le mele rimaste: la madre le preparò un cestino con pane fresco, formaggio, salumi e una fiasca di terracotta con del vino caldo. La ragazza, bella imbacuccata, si avviò verso la foresta, girando in tondo per un po', finché non vide in lontananza un falò e avvicinandosi ad esso scorse i 12 uomini che rappresentavano i mesi dell'anno. Senza rivolgere né una parola né uno sguardo a nessuno, si fece spazio accanto al fuoco, per poi bere il vino e mangiare senza offrire nulla a nessuno. Una volta terminato, se ne andò, proseguendo nella parte più fitta foresta, mentre i dodici uomini la seguivano con lo sguardo.
      Due giorni dopo, la madre decise di provare a seguire la figlia, e Maruška non vide mai più tornare nessuna delle due, vivendo in pace nella fattoria.

    • @cinnamonmew4373
      @cinnamonmew4373 3 ปีที่แล้ว

      Terza fiaba: la Guardiana delle Oche.
      (questa l'ho copia-incollata perché non ce la faccio più a scrivere xD )
      C'era una volta una vecchia regina, vedova da molti anni, che aveva una bella figlia. Quando fu cresciuta, la fanciulla fu promessa a un principe che abitava lontano. Giunto il tempo delle nozze, quando dovette partire per il regno straniero, la vecchia madre preparò per lei arredi preziosi e gioielli, oro, argento, coppe e monili: in breve, tutto ciò che si addice a una dote regale, poiché‚ amava teneramente la figlia. Le diede inoltre una fantesca che doveva accompagnarla e consegnarla nelle mani dello sposo; ed entrambe ebbero un cavallo per il viaggio; quello della principessa si chiamava Falada e sapeva parlare. Quando venne l'ora di accomiatarsi, la vecchia madre andò nella propria camera, prese un coltellino e si ferì le dita, per farle sanguinare; poi vi mise sotto una pezzuola bianca, e vi fece cadere tre gocce di sangue, la diede alla figlia e disse: "Cara bambina, serbale con cura, ne avrai bisogno per via."
      Poi si dissero tristemente addio; la principessa si mise la pezzuola in seno, salì a cavallo e si mise in cammino per raggiungere il suo sposo. Dopo aver cavalcato per un'ora, la principessa ebbe una gran sete e disse alla fantesca: "Scendi, e con il bicchiere che hai portato per me prendi acqua dal ruscello: vorrei bere un po'." - "Se avete sete," rispose la fantesca, "scendete voi stessa da cavallo, mettetevi sull'orlo del ruscello e bevete; non mi piace farvi da serva!" La principessa aveva tanta sete che scese, si chinò sull'acqua del ruscello e bevve senza poter usare il suo bicchiere d'oro. Allora disse: "Ah, Dio mio!" E le tre gocce di sangue risposero: "Lo sapesse tua madre, il suo cuore si spezzerebbe dal gran dolore!" Ma la principessa era di buon cuore, non disse nulla e risalì a cavallo. Cavalcarono per alcune miglia, ma la giornata era calda, il sole scottava, e ben presto ella tornò a patire la sete. Quando giunsero nei pressi di un altro fiume, ella tornò a dire alla fantesca: "Scendi, e dammi da bere nel mio bicchiere d'oro," poiché‚ già da un pezzo aveva dimenticato tutte le sue cattive parole. Ma la fantesca rispose in modo ancora più altezzoso: "Avete sete? Scendete giù, a voi da serva non faccio più!" La principessa aveva tanta sete che scese, si chinò sull'acqua corrente e disse piangendo: "Ah, mio Dio!" E le gocce di sangue risposero di nuovo: "Lo sapesse tua madre, il suo cuore si spezzerebbe dal gran dolore!" E, mentre beveva, china sull'acqua, la pezzuola con le tre gocce di sangue le cadde dal seno e fu portata via dalla corrente, senza che ella, nella sua grande angoscia, se ne accorgesse. Ma la fantesca aveva visto tutto e se ne rallegrò perché‚ ormai la sposa era in suo potere: aveva perduto le tre gocce di sangue e ora era debole e impotente. E quando la principessa volle risalire sul suo cavallo, che si chiamava Falada, la fantesca disse: "Falada ora tocca a me, tu cavalcherai il mio ronzino!" La principessa fu costretta a ubbidirle e dovette inoltre togliersi le vesti regali per indossare i suoi brutti panni, e infine, sotto la volta del cielo, dovette giurare che alla corte del re non avrebbe fatto parola di tutto ciò con nessuno, e se si fosse rifiutata di prestare giuramento, sarebbe stata uccisa all'istante. Ma Falada aveva osservato ogni cosa con grande attenzione.
      La fantesca montò in sella a Falada mentre la vera sposa salì sul ronzino, e proseguirono il viaggio finché‚ giunsero al castello reale. Furono accolte con grande gioia; il principe corse loro incontro e aiutò la fantesca a scendere da cavallo, pensando che si trattasse della sua sposa. Così costei fu condotta su per le scale, mentre la vera principessa dovette restare da basso. Ma alla finestra c'era il vecchio re, e la vide ferma in cortile, così bella, fine e delicata; allora andò nella sala reale e domandò alla promessa sposa chi fosse la fanciulla che l'accompagnava e che si trovava sotto in cortile. [segue]

    • @cinnamonmew4373
      @cinnamonmew4373 3 ปีที่แล้ว

      "L'ho presa con me lungo la strada perché‚ mi tenesse compagnia; datele qualcosa da fare, che non resti inoperosa." Ma il vecchio re non sapeva proprio che lavoro darle, perciò le disse: "Ho un ragazzetto che custodisce le oche; potrebbe aiutarlo." Il ragazzo si chiamava Corradino e la vera sposa dovette aiutarlo a custodire le oche.
      Ma ben presto la falsa sposa disse al giovane re: "Mio caro sposo, vi prego, fatemi un piacere!" - "Volentieri," rispose quello. "Fate chiamare lo scorticatore a tagliare la testa al cavallo sul quale sono giunta fin qui: per strada mi ha fatta arrabbiare." In realtà ella temeva che il cavallo rivelasse come aveva trattato la principessa. Le cose erano arrivate a tal punto che non vi fu più scampo: il fedele Falada dovette morire. Lo venne a sapere anche la vera principessa e promise di nascosto allo scorticatore di dargli una moneta d'oro se le avesse reso un piccolo servizio: in città c'era una grande porta buia attraverso la quale ella doveva passare mattina e sera con le sue oche; lo pregò di inchiodare sotto quella porta la testa di Falada, perché‚ potesse vederlo ancora qualche volta. Lo scorticatore promise di farlo, tagliò la testa e l'inchiodò sotto la porta buia.
      La mattina di buon'ora, quando la principessa passò insieme a Corradino sotto la porta, disse:
      "Oh, Falada, appeso lassù!"
      E la testa rispose:
      "Oh Reginella che cammini laggiù!
      Lo sapesse tua madre, il suo cuore
      si spezzerebbe dal gran dolore!"
      Ella proseguì silenziosamente il suo cammino fuori dalla città, conducendo le oche al pascolo. E, giunta sul prato, si mise a sedere e si sciolse i capelli, che erano d'argento puro; e Corradino li guardava, e gli piacevano, così lucenti, e avrebbe voluto strappargliene qualcuno. Allora ella disse:
      "Oh vento, assai forte tu devi soffiare,
      il suo cappello lontan fai volare,
      cosicché‚ a lungo lo debba cercare
      in modo ch'io mi possa pettinare,
      sistemare e agghindare."
      Allora si levò un vento così forte che portò via il cappello a Corradino, ed egli dovette rincorrerlo per i campi. Quando ritornò, ella aveva finito di pettinarsi, ed egli non pot‚ prenderle neanche un capello. Allora Corradino si arrabbiò e non le parlò più; così custodirono le oche fino a sera, poi tornarono a casa.
      Il mattino dopo, mentre passavano sotto la porta buia, la fanciulla disse:
      "Oh, Falada, appeso lassù!"
      E Falada rispose:
      "Oh Reginella che cammini laggiù!
      Lo sapesse tua madre, il suo cuore
      si spezzerebbe dal gran dolore!"
      E quando fu in mezzo ai campi, tornò a sedere sul prato e incominciò a pettinarsi i capelli. Corradino corse per afferrarli, ma ella disse in fretta:
      "Oh vento, assai forte tu devi soffiare,
      il suo cappello lontan fai volare,
      cosicché‚ a lungo lo debba cercare
      in modo ch'io mi possa pettinare,
      sistemare e agghindare."
      Allora il vento soffiò e gli portò lontano il cappello, sicché‚ egli dovette rincorrerlo. E, quando ritornò, ella si era pettinata da un pezzo ed egli non pot‚ prenderle neanche un capello; così custodirono le oche fino a sera.
      Ma la sera, quando furono ritornati a casa, Corradino si presentò al vecchio re e gli disse: "Non voglio più custodire le oche con quella ragazza." - "E perché‚ mai?" domandò il vecchio re. "Eh, mi fa arrabbiare tutto il giorno!" Allora il vecchio re gli ordinò di raccontare com'erano andate le cose. E Corradino disse: "Al mattino, quando passiamo con il branco sotto la porta buia, c'è appesa al muro una testa di cavallo, ed ella gli parla:
      'Oh, Falada, appeso lassù!'
      E la testa risponde:
      'Oh Reginella che cammini laggiù!
      Lo sapesse tua madre, il suo cuore
      si spezzerebbe dal gran dolore!'"
      E Corradino seguitò a raccontare ciò che avveniva quando si trovavano nel campo, e come egli dovesse rincorrere il suo cappello al vento.
      Ma il vecchio re gli ordinò di condurre fuori le oche anche il giorno dopo, e quando fu mattina si mise egli stesso dietro alla porta buia e udì com'ella parlava alla testa di Falada; poi la seguì fino al campo, e si nascose in un cespuglio sul prato. Così pot‚ vedere con i propri occhi i due guardiani menare il branco di oche al pascolo; e, dopo un po', vide la fanciulla sedersi e sciogliersi i capelli che risplendevano brillanti. E subito ella disse:
      "Oh vento, assai forte tu devi soffiare,
      il suo cappello lontan fai volare,
      cosicché‚ a lungo lo debba cercare
      in modo ch'io mi possa pettinare,
      sistemare e agghindare."
      Ed ecco, una raffica di vento portò via il cappello a Corradino, che dovette correr lontano; e la fanciulla si pettinò tranquillamente e intrecciò i suoi ricci, mentre il vecchio re osservava ogni cosa con attenzione. Poi tornò indietro senza esser visto e, la sera, quando la guardiana delle oche rincasò, la chiamò da parte e le chiese perché‚ si comportasse in questo modo. "Non posso dirlo n‚ a voi n‚ a nessun altro: l'ho giurato sotto la volta del cielo, altrimenti avrei perso la vita." Egli insistette senza darle pace. "Se a me non vuoi dir nulla," disse infine il vecchio re, "confidati almeno con il forno." - "Sì, lo farò," rispose ella. Così si rannicchiò nel forno e liberò il proprio cuore dicendo com'erano andate le cose e come fosse stata ingannata dalla perfida fantesca. Ma il forno aveva un'apertura in alto e il vecchio re udì tutto quanto, parola per parola. Subito le fece indossare vesti regali e pareva un miracolo, tanto era bella. Il vecchio re chiamò suo figlio e gli rivelò che gli era toccata la sposa falsa: si trattava soltanto di una fantesca, mentre quella vera era la guardiana delle oche. Il giovane principe ne fu felice vedendo la sua bellezza e la sua virtù.
      Fu preparato un gran banchetto al quale furono invitati amici e conoscenti. A capotavola sedeva lo sposo con la principessa da un lato e la fantesca dall'altro; ma costei era abbagliata, e non riconobbe la principessa in tutto quello splendore. Quand'ebbero mangiato e bevuto ed erano tutti di buon'umore, il vecchio re pose un indovinello alla fantesca: cos'avrebbe meritato una che avesse ingannato il suo signore così e così? Le raccontò tutto per filo e per segno e chiese: "Qual è la condanna che si merita?" Allora la falsa sposa rispose: "Almeno di essere denudata e gettata in una botte foderata di chiodi aguzzi; vi si devono poi attaccare due cavalli bianchi che la trascinino su e giù per le strade fino a farla morire." - "Tu sei quella!" esclamò il vecchio re. "Hai pronunciato tu stessa la tua condanna e sarà fatto ciò che hai detto." Quando la condanna fu eseguita, il giovane re si unì in matrimonio alla vera sposa, ed entrambi regnarono pacifici e felici.

  • @ariafredda5542
    @ariafredda5542 3 ปีที่แล้ว +2

    bellissimo video, veramente, complimenti

  • @caterinaangelini6925
    @caterinaangelini6925 3 ปีที่แล้ว +3

    Ahhhhhh! Mi sono ricordata di una fiaba che mi raccontava mia nonna, la ricordo vagamente, devo chiedere a mia cugina e mia sorella se la ricordano meglio, me la diceva tra il dialetto e l'italiano, "Sanguellatte", qualcosa di simile a Biancaneve.
    Mia madre invece mi raccontava "Nannurc" (un orco) sempre tra italiano e dialetto. Erano quelle che venivano raccontate a loro da piccole.
    Ho provato a chiedere a mia madre quest'ultima fiaba ma fa molta confusione, non se la ricorda neanche lei. Ricordo che volevo sentirla anche se mi faceva paura.
    Poi mi raccontava pollicino sempre a modo suo, e la raccontava anche a mia figlia, credo che fosse una versione legata alla sua identità, mia madre è 1 metro e 48🙈
    Insomma mi hai fatto fare un tuffo nel mio presente e nel mio passato. Meglio di una seduta di psicoterapia 🤣

    • @lore_nza
      @lore_nza 3 ปีที่แล้ว

      Riesci a recuperare le due storie che hai citato? Sarei molto curiosa di leggerle! Di che dialetto parliamo? Centro-sud?

    • @caterinaangelini6925
      @caterinaangelini6925 3 ปีที่แล้ว +1

      @@lore_nza ci provo, chiedo di nuovo a mia madre a mia sorella e mia cugina e provo a ricucire qualcosa. Sono di Fasano in Puglia, il dialetto è dunque fasanese.😉

  • @micio_mau_edits6119
    @micio_mau_edits6119 3 ปีที่แล้ว +3

    Bellissimo video! Adoro I tuoi contenuti! Non solo interessanti ma è il modo in cui li esponi che è accattivante e divertente! 👏👏
    La mia fiaba preferita 🥀

  • @cervanera2228
    @cervanera2228 3 ปีที่แล้ว +2

    Posso confermare che le fiabe di tutte le culture in realtà si somigliano perché ho dei libri di fiabe di ogni genere e origine ( perché da piccola ero fissata e cercavo con mio padre sempre nuove fiabe da farmi leggere la sera, mi hai sbloccato un bellissimo ricordo tra l'altro) e tutte avevano temi comuni alla fine, anche se effettivamente alcune erano più strane di altre. Detto questo la mia fiaba preferita è piuttosto mainstream, la bella e la bestia (e qualsiasi cosa anche solo vagamente simile). Un'altra che mi piaceva molto era "Pelle d'asino", e poi ho un forte ricordo di Barbablu perché mi inquietava un sacco.

  • @evan74arte
    @evan74arte ปีที่แล้ว +2

    A me una fiaba che mi ha colpito parecchio la ho scoperta da poco e non ricordo il titolo, ma è una fiaba africana. La provo a raccontare.
    Il protagonista è un ragazzo, Manawe (sempre che si scriva così). Manawe è innamorato di due principesse, due gemelle, uguali d'aspetto ma leggermente differenti di carattere. Il re ha promesso le figlie in sposa al primo uomo che ne indovinerà i nomi. Manawe passa tutti i pomeriggi con le due ragazze e alla fine di ogni pomeriggio va dal re e prova ad indovinare i nomi, fallendo ogni volta. Un giorno porta con sé il suo cagnolino, passa il pomeriggio e come al solito Manawe prova ad indovinare i nomi e fallisce esattamente come tutte le altre volte. Manawe torna a casa ma il cagnolino si ferma, appoggia l'orecchio sulla tenda delle ragazze e le sente parlare di Manawe, di quanto sia carino e simpatico. E improvvisamente le ragazze si chiamano per nome. Allora il cagnolino si fissa bene i nomi in testa e imbocca il sentiero per tornare da Manawe e rivelargli i nomi. Solo che mentre corre sente improvvisamente un odore buonissimo di carne, segue la pista e trova una bistecca, la mangia di gusto e poi riparte verso casa. Si rende però conto di essersi dimenticato i nomi preso dalla foga della carne. Appesantito dal lauto pasto torna alla tenda ed è fortunato perché le ragazze si chiamano nuovamente per nome. Il cagnolino si fissa i nomi nella mente deciso a non dimenticarli e riparte. Sente nuovamente quel profumo di carne lungo la via, deciso a non farsi sviare lo ignora e continua la corsa. Solo che la curva successiva un altro odore lo assale, torta alla noce moscata. No il cagnolino non può resistere. Va e se la mangia tutta. "Ok ora posso tornare da Manawe e dirgli i nom-" i nomi, se li è dimenticati nuovamente. Appesantito dal pasto torna nuovamente alla tenda e per la terza volta sente i nomi. Se li fissa bene nella mente e pieno di determinazione riparte. Ignora la carne, ignora la noce moscata ed è quasi arrivato alla meta quando davanti a lui si para un uomo gigante, nero come un'ombra. Che lo blocca e lo intima di rivelargli i nomi. Ma il cagnolino non molla e si rifiuta. L'uomo lo prende allora per la collottola e lo solleva, inizia a scuoterlo gridandogli di dirgli i nomi. Il cagnolino gli morde la mano con i suoi piccoli denti aguzzi. L'uomo lancia un urlo e lo lascia andare. Il cagnolino gli intima di fuggire e di non tornare mai più. Ed effettivamente quest'uomo fugge. Il cagnolino riprende la strada verso Manawe, questa volta i nomi sono ben fissi nella sua testa. Raggiunge Manawe e gli riferisce i nomi. Manawe, euforico, corre dal re e chiede udienza. Con l'euforia in corpo entra nella sala del trono in modo alquanto inappropriato alla situazione e con un sorriso in volto grida:"Li so! So i nomi!". Il re lo guarda e quando Manawe riferisce i due nomi corretti il viso si apre in un sorriso. Da dietro di lui escono le due figlie. Presto viene organizzato il matrimonio. Ed è così che vissero tutti felici e contenti, Manawe, le due ragazze e il cagnolino.

  • @tricero
    @tricero 3 ปีที่แล้ว +1

    Bellissimo video. Grazie.

  • @cinziabarillaro7325
    @cinziabarillaro7325 3 ปีที่แล้ว +1

    Grazie infinite 151Eg!!!! Hai presentato le fiabe veramente bene. Io sono una cantafiabe, sia per i bambini che per gli adulti e questo video mi piace moltissimo. La mia fiaba preferita è "Pelle di foca, pelle d'anima", una fiaba inuit narrata nel libro "Donne che corrono con i lupi" della Clarissa Pinkola Estès.
    In un tempo lontano lontano, perduto per sempre, che mai tornerà, i giorni sono di neve bianca, e in lontananza i minuscoli granelli sono persone o cani oppure orsi. Qui nulla fiorisce spontaneamente. I venti soffiano tanto forti che tutti devono di necessità indossare giacche a vento, stivali e berretti. Qui, all’aperto le parole si congelano, e intere frasi devono essere rotte sulle labbra di chi parla e disgelate accanto al fuoco, per vedere che cosa è stato detto. Qui la gente vive nella bianca ed abbondante capigliatura della vecchia Annaluk, la vecchia nonna, la vecchia maga che è la Terra stessa. E in questa terra viveva un uomo, un uomo così solo che negli anni le lacrime avevano scavato abissi sulle sue guance.
    Cercava di sorridere e di stare contento. Andava a caccia, dormiva beneMa desiderava tanto una compagna umana. Talvolta, quando si avvicinava al suo kajak una foca, rammentava le antiche storie sulle foche ch’erano un tempo esseri umani, e a ricordare quel tempo restavano gli occhi, capaci di sguardi saggi, e amorosi, e selvaggi… E allora talvolta sentiva così dolorosamente la sua solitudine che le lacrime scendevano lungo i crepacci del volto.Una volta cacciò fino a notte fonda senza trovare nulla. Mentre la luna si levava alta nel cielo e il ghiaccio brillava, raggiunse un grande scoglio sul mare, e su quell’antico scoglio apparve un movimento di grazia eccelsa. Remò lentamente e silenziosamente per avvicinarsi, ed ecco che sullo scoglio possente danzavano delle donne, nude come il giorno in cui le loro madri le avevano partorite. Rimase a guardare. Le donne parevano essere fatte di latte di luna, con la pelle punteggiata d’argento come i salmoni a primavera, e piedi e mani sottili e leggiadri.
    Tanto erano belle che l’uomo rimase sbalordito, mentre le onde leggere lo trasportavano sempre più vicino allo scoglio. Sentiva ora le magnifiche risa delle donne, quanto meno pareva ridessero, o era forse l’acqua intorno allo scoglio che rideva? L’uomo era confuso perché era abbagliato. La solitudine che gli era pesata sul petto come una pelle intrisa d’acqua era in qualche modo svanita, e senza riflettere, quasi così dovesse essere, saltò sullo scoglio e rubò una delle pelli di foca che vi giacevano. Si nascose dietro uno spuntone e infilo una pelle di foca nel suo qutmguk, la giacca di pelliccia. Ecco che subito una donna chiama con la voce più bella che mai avesse udito…come quella delle balene all’alba…o quella dei lupacchiotti che ruzzolano a primavera. Che cosa andavano ora facendo le donne?
    Infilavano la loro pelle di foca e una dopo l’altra scivolavano nel mare, urlando e uggiolando felici. Una no. Cercava dappertutto ma non riusciva a trovare la sua pelle. L’uomo prese coraggio e neanche sapeva perché. Le si mostrò: “Sii mia moglie, io sono un uomo così solo”.
    “Oh io non posso esserti moglie, io appartengo agli altri, quelli che vivono di sotto”
    “Sii mia moglie” insistette l’uomo ” tra sette estati ti restituirò la pelle di foca e potrai restare o andartene, come tu vorrai”.
    La giovane donna-foca lo guardò a lungo in volto con quegli occhi che parevano umani. Riluttante disse: “Verrò con te, tra sette estati si deciderà”.
    Ebbero un bambino e lo chiamarono Ooruk. E il bambino era agile e grassoccio. In inverno la madre raccontò a Ooruk le storie delle creature che vivono sotto al mare mentre il padre tagliava a piccoli pezzi un orso con il suo lungo coltello affilato. Quando la madre portava il piccolo Ooruk a letto, gli indicava attraverso l’apertura per il fumo le nuvole e tutte le loro forme e raccontava storie di trichechi, balene, foche e salmoni, perché erano quelle le creature che conosceva.
    Ma col passare del tempo la sua carne prese a seccarsi. Prima si sfaldò, poi si incrinò. Cominciò a cadere la pelle delle palpebre e caddero a terra anche i capelli. Diventò del più pallido bianco. Cercò di nascondere la sua debolezza. Ma i suoi occhi si offuscavano sempre di più e la vista le si faceva sempre più debole.
    E così andarono le cose finchè una notte il piccolo Ooruk non fu svegliato da un urlo, e del tutto insonnolito si levò a sedere sulle pelli del letto. Sentì come il ringhiare di un orso, che era suo padre che picchiava sua madre. Udì un pianto come di argento tintinnante sulla pietra, che era sua madre.
    “Hai nascosto la mia pelle di foca sette anni or sono, ora giunge l’ottavo inverno. Voglio che mi sia restituito ciò di cui sono fatta” gemeva la donna foca. “devo avere ciò a cui appartengo”.
    “E tu mi lascerai senza moglie, e lascerai il bambino senza madre. Sei cattiva”.
    E il marito strappò la porta leggera e sparì nella notte.
    Il bambino amava molto sua madre. Temeva di perderla e pianse fino a piombare nel sonno, per essere risvegliato dal vento. Un vento strano, che pareva chiamarlo. Saltò fuori dal letto. Udendo ripetere il suo nome si precipitò fuori nella notte stellata. Corse alla scogliera e in lontananza, sul mare agitato dal vento, scorse una grande foca argentea e irsuta dalla testa enorme, con le vibrisse che scendevano fino al petto, gli occhi di un giallo scuro. “Ooooooruk”.
    Il bambini a fatica discese giù lungo la scogliera e in fondo incespicò su una pietra, no, un involto, rotolato giù da una fenditura nella roccia. “Oooooruk”.
    Il bambino aprì l’involto e lo scosse, era la pelle di foca di sua madre. Sentiva tutto il suo odore. L’anima della madre lo attraversò come un improvviso vento d’estate. Si portò la pelle al volto e l’anima di sua madre attraversò di nuovo la sua.
    E la vecchia foca argentea lentamente si immerse nelle acque profonde.
    Il bambino si inerpicò su per la scogliera e corse con la pelle di foca che gli svolazzava dietro, e si precipitò in casa. Sua madre lo accarezzò, e accarezzò la pelle, e socchiuse gli occhi, grata perché entrambi erano salvi. Infilò la sua pelle di foca. Sollevò il piccolo e se lo mise sotto il braccio e corse verso il mare ruggente.
    “Oh madre non lasciarmi” implorò Ooruk.
    Lei voleva restare con il suo bambino, ma qualcosa la chiamava, qualcosa di più antico di lei, di più antico del tempo. Si volse verso di lui con uno sguardo di terribile amore negli occhi. Prese il viso del bambino tra le mani e soffiò il suo dolce respiro nei suoi polmoni. Allora, tenendolo sotto il braccio come un involto prezioso, si tuffò in mare, sempre più a fondo, e la donna-foca e il suo bambino respiravano agevolmente nell’acqua. E scesero nuotando sempre più a fondo, fino a raggiungere la grotta delle foche dove creature di ogni genere banchettavano e cantavano, danzavano e parlavano, e la grande foca argentea che aveva chiamato Ooruk nella notte abbracciò il bambino e lo chiamò nipote.
    “Come sono andate le cose lassù figlia?” domandò la grande foca argentea.
    La donna foca guardò in lontananza e disse: “Ho ferito un essere umano…un uomo che ha dato tutto per avermi. Ma non posso tornare da lui, perché se lo facessi resterei prigioniera.”.
    “E il bambino?” domandò la vecchi foca. “Il mio nipotino?”. Lo disse con tanto orgoglio che la voce gli tremò.
    “Lui deve tornare. Non può fermarsi. Non è ancora tempo che resti con noi”. E pianse. E insieme piansero.
    Passarono alcuni giorni e alcune notti, per l’esattezza sette, e in quel tempo gli occhi e i capelli della donna ritrovarono l’antica lucentezza. Diventò di un bel colore bruno, ritrovò la vista, il suo corpo ritrovò le sue rotondità, e potè nuotare a suo agio. E venne il tempo di restituire il bambino alla terra. Quella notte la vecchia foca e la bella madre del bambino nuotarono tenendolo in mezzo a loro. Risalirono, risalirono dalle profondità verso il mondo di sopra. Là, al chiarore della luna, delicatamente poggiarono Ooruk sulla riva pietrosa. La madre lo rassicurò: “Sarò sempre con te. Tocca quel che ho toccato, i legnetti per accendere il fuoco, il mio coltello, le incisioni che ho fatto sulla pietra di lontre e foche, e io soffierò nei tuoi polmoni un vento affinchè tu possa cantare le tue canzoni.
    Più volte la vecchia foca argentea e sua figlia baciarono il bambino. Infine si allontanarono al largo e con un ultimo sguardo scomparvero tra le onde. E Ooruk, siccome il suo tempo non era ancora venuto, rimase. Passò il tempo e diventò un grande suonatore di tamburo, cantore e artefice di storie, e si disse che tutto ciò accadde perché il bambino era sopravvissuto ed era stato riportato dalle profondità del mare dagli spiriti delle foche.
    Ora, nelle grigie brume del mattino, talvolta lo si vede ancora, ripiegato in ginocchio su una certa roccia del mare, mentre pare parlare con una certa foca che spesso si avvicina alla riva. Molti hanno cercato di catturarla, ma nessuno ci è mai riuscito e’ nota come Tanqigcaq, la brillante, la sacra, e si dice che sebbene sia una foca, i suoi occhi sono capaci di sguardi umani, saggi, selvaggi e amorosi.
    Cit. Donne che corrono con i lupi - Clarissa Pinkola Estes

  • @dianapohe
    @dianapohe 3 ปีที่แล้ว

    Avevo già ascoltato questo video tempo fa quando uscì, ora ci sono ritornata e confermo che è davvero un capolavoro. Mi fa venir voglia di ritornare piccola e riscoprire il magico, ascoltando la prima fiaba per la prima volta. Chissà qual è stata la prima fiaba raccontata dai miei...

  • @Thaschic
    @Thaschic หลายเดือนก่อน

    Questo video è BELLISSIMO. Complimenti

  • @azurefiction9410
    @azurefiction9410 3 ปีที่แล้ว

    So che sono in ritardo, ma sono inciampata in questo sito solo oggi e mi sto guardando un po' di arretrati. Iscritta naturalmente. Gran vel video.

  • @davidecompostella
    @davidecompostella 2 ปีที่แล้ว

    Che bel canale, grazie! Contenuti molto interessanti!

  • @carmelocelestre4678
    @carmelocelestre4678 3 ปีที่แล้ว

    Sempre grandioso con contenuti e spiegazioni impeccabili

  • @DrFavst
    @DrFavst 3 ปีที่แล้ว +1

    Che bello, è da moltissimo che aspettavo questo video

  • @zetman804
    @zetman804 3 ปีที่แล้ว +1

    Un video davvero, davvero stupendo

  • @claudio38ify
    @claudio38ify 3 ปีที่แล้ว +1

    Mi hai aperto un mondo con questo video seppur già amassi le fiabe così come le storie popolari, i miti e le leggende quindi ringrazio TH-cam di avermi portato a te e te per portare questi contenuti (in italiano tra l'altro) 😁

  • @iasminprati
    @iasminprati 3 ปีที่แล้ว +2

    La mia fiaba preferita è sempre stata Cenerentola, perché rappresenta come affrontare le persone perfide e cattive nella vita con dignità e rimanendo integri nel proprio io.
    Al ballo conosce nuove esperienze sfida la sua paura di farsi beccare dalla matrigna e sorellastre, e anche nuove persone che le offrono opportunità da afferrare. Lei affronta la sua paura di essere derisa per proporre di indossare la scarpetta, il che consegue una vittoria personale con il superamento del timore del giudizio altrui.

  • @Crystal-gw6ji
    @Crystal-gw6ji 3 ปีที่แล้ว +1

    Adorooo grazie per questi video sulle fiabeee!!!

  • @giuliocirullz158
    @giuliocirullz158 3 ปีที่แล้ว

    qualche mese fa ho terminato il libro "Shinto", della "Casadei libri", nelle appendici c'è una breve fiaba giapponese in cui un uomo coltiva un albero e dopo un tot conosce una donna e con questa ha un figlio, quando purtroppo l'albero muore sia la donna che il bambino muoiono.
    In questo video quando hai parlato degli alberi mi è tornata in mente.

  • @l.v.7500
    @l.v.7500 3 ปีที่แล้ว +1

    Questo video è la felicità pura😍

  • @ZhaliaNovantaquattro
    @ZhaliaNovantaquattro 3 ปีที่แล้ว +32

    "Senza genitori c'è avventura, perché sennò risolverebbero loro tutti i problemi aiutando i figli" (ho parafrasato, ovviamente)
    Poi ci sono i genitori di Anna ed Elsa, che anche da vivi erano inutili 🤣

  • @matteozanini6815
    @matteozanini6815 3 ปีที่แล้ว +1

    Che bello questo video!

  • @francescog.581
    @francescog.581 2 ปีที่แล้ว

    C'è tantissima cultura in questo video, complimenti, sei bravissimo!

  • @barbararivera7328
    @barbararivera7328 3 ปีที่แล้ว +5

    Ho una figlia treenne e mi informo spesso di pedagogia e... Sono deliziata di come hai esposto il discorso delle fiabe per loro :)
    Nonostante la mia bimba sia piccola e quindi siamo solo all'inizio di queste letture, rispecchio perfettamente la tua spiegazione in lei e le sue reazioni, domande e giochi ❤️

    • @alessiospurio
      @alessiospurio 3 ปีที่แล้ว

      A sua figlia faccia vedere anche Mimì e la nazionale di pallavolo. Bellissimo, insegna molto!

    • @barbararivera7328
      @barbararivera7328 3 ปีที่แล้ว

      @@alessiospurio per il momento le fiabe le leggiamo solo, niente TV che è un po' presto, ma comunque Mimì la.catalogo come 18+ , solo traumi 😅

    • @alessiospurio
      @alessiospurio 3 ปีที่แล้ว

      @@barbararivera7328 A me invece ha insegnato tanto. In ogni caso faccia vedere Mimì ai suoi figli. Se non ora quando saranno ragazzi. Può essere davvero d'ispirazione! Parlo per esperienza personale

    • @barbararivera7328
      @barbararivera7328 3 ปีที่แล้ว

      @@alessiospurio Non dico che non possa insegnare (per quanto alcuni temi dell'anime li ritenga invece diseducativi), ma semplicemente che ha un target di età decisamente più avanti di una treenee ;)

    • @alessiospurio
      @alessiospurio 3 ปีที่แล้ว

      @@barbararivera7328 Cosa è diseducativo? Quando Mimì sbaglia, viene sempre ripresa e "punita"

  • @dianapohe
    @dianapohe 3 ปีที่แล้ว +2

    Sapevo già che questo sarebbe stato un video di livello, ma già mi inchino alla differenza tra fiaba e favola. Mi fa sempre innervosire chi le usa come sinonimi 😅
    Edit: finito il video, davvero complimenti di cuore.
    Un'altra cosa che a me ha sempre colpito è la questione della ripetizione del numero 3: 3 prove, 3 oggetti magici, 3 fratelli...

    • @cinnamonmew4373
      @cinnamonmew4373 3 ปีที่แล้ว +1

      anche il 7 e il 13 non sono da sottovalutare!

    • @dianapohe
      @dianapohe 3 ปีที่แล้ว +2

      @@cinnamonmew4373 vero, hai ragione! A volte 7 e 13 si interscambiavano anche, nelle varie versioni

  • @VeteranJohnson
    @VeteranJohnson 11 หลายเดือนก่อน

    a Jung piace questo video

  • @alissamarsili6249
    @alissamarsili6249 ปีที่แล้ว +2

    A 20:25 sono scoppiata a piangere

  • @spaziofatato435
    @spaziofatato435 ปีที่แล้ว

    Grazie, per la passione nello spiegare in modo pulito e spontaneo il simbolismo delle fiabe, la mia fiaba preferita è Madama Holle, questa fiaba ha dei simbolismi del risveglio interiore molto espliciti, comunque le fiabe hanno sempre fatto parte della mia vita, mi piaciono quasi tutte, alcune mi fanno storcere il naso quando sono cruente, specialmente alcune dei fratelli Grimm, ho una registezione video per i bimbi che ho fatto durante il priodo del lockdown

  • @astrodelsuino807
    @astrodelsuino807 3 ปีที่แล้ว

    uno dei migliori canali di yt talia a mani basse

  • @auroraserio
    @auroraserio 3 ปีที่แล้ว +1

    Ti ascolterei parlare per ore ❤

  • @Crystal-gw6ji
    @Crystal-gw6ji 3 ปีที่แล้ว +7

    Due delle mie fiabe preferite sono in assoluto I cigni selvatici e la regina delle nevi

  • @fromtheweb9393
    @fromtheweb9393 3 ปีที่แล้ว +1

    Bellissimo grazie mille

  • @kwakuanansi9131
    @kwakuanansi9131 3 ปีที่แล้ว +58

    Quando ti rendi conto che il tuo fantasy è in realtà un romanzo fiabesco

    • @sabrinatirabassi3529
      @sabrinatirabassi3529 3 ปีที่แล้ว +3

      Ecco, uno dei personaggi ricorrenti nelle fiabe nigeriane raccolte nel libro che ho citato era proprio Kwaku Anansi, il ragno astuto che somiglia tanto al Fratel Coniglietto (o la Comare Lepre, a scelta) delle fiabe della tradizione nera americana...

    • @kwakuanansi9131
      @kwakuanansi9131 3 ปีที่แล้ว

      @@sabrinatirabassi3529 beh, al vostro servizio mia signora.

    • @mariateresa884
      @mariateresa884 3 ปีที่แล้ว

      @@sabrinatirabassi3529 un ragno astuto, potrebbe essere un riferimento al dio Anansi che spesso si presentava sottoforma di ragno?

    • @annariva9706
      @annariva9706 3 ปีที่แล้ว

      @@sabrinatirabassi3529 Non mi ricordare l'esistenza di quell'abominio. C'è solo una cosa peggiore dei ragni per un aracnofobico, ovvero un ragno intelligente e malvagio. Alcune storie che lo riguardano sono ok ma altre sono piuttosto disturbanti. Fa a gara con Ungoliant e Shelob nei miei incubi.

  • @valeriacolle4168
    @valeriacolle4168 3 ปีที่แล้ว

    Ottima spiegazione. La mia preferita è Cappuccetto Rosso.

  • @spock5975
    @spock5975 3 ปีที่แล้ว +9

    Le mie fiabe preferite sono senza dubbio "La regina delle nevi", "il pifferaio di hamelin" e "lacciarino magico"

  • @N3mo2102
    @N3mo2102 3 ปีที่แล้ว +14

    8:39
    RANCORE VIBES INTENSIFIES
    "Sai che principeggiare è un'arte, ed ogni principe che si rispetti, dev'essere blu come il cielo, avere virtù, trafiggere spettri..."

    • @alessiomuccio2795
      @alessiomuccio2795 3 ปีที่แล้ว +2

      Dici che una spadata è una mossa di tipo acciaio? Se è di tipo normale, gli spettri non li trafigge

    • @N3mo2102
      @N3mo2102 3 ปีที่แล้ว

      @@alessiomuccio2795 era il testo di una canzone di cui anche Enrico ci ha fatto un video

    • @alessiomuccio2795
      @alessiomuccio2795 3 ปีที่แล้ว +1

      @@N3mo2102 ed il mil commento erano le forze/drebolezze dei tipi pokémon

    • @accountprincipale2293
      @accountprincipale2293 3 ปีที่แล้ว

      mio dio ti amo

  • @lallalleros
    @lallalleros 3 ปีที่แล้ว +1

    Bellissimo video. Comunque la fiaba che mi è rimasta più impressa è Cappuccetto Rosso :)