Sono andato ieri a vederlo presso il Museo Poldi Milano, stupendo ammetto però secondo me dovrebbe essere custodita meglio, perchè alcuni si avvicinano troppo al capolavoro. Opinione personale.
La comprensione dei simboli, che ora sono appannaggio degli specialisti, era di solito chiara a tutti i livelli della popolazione, perché faceva parte di un patrimonio di conoscenze comuni, come lo sono oggi le canzoni famose o le pubblicità di successo. Vi sono simbologie dedicate anche ai ceti più colti, come quella alchemica e quella neoplatonica, naturalmente, comprensibili solo a un ristretto numero di individui. I pittori imparavano dai loro maestri non solo le tecniche di pittura (colori, stile, forme) ma anche quelle narrative e quindi di solito una parte della loro cultura simbolica nasceva nelle botteghe dei maestri, l'altra parte da loro studi personali o da "consulenti" religiosi o filosofici (potevano anche essere gli stessi committenti) che lavoravano in sinergia con loro durante la realizzazione di particolari opere.
Presentazione magnifica, magistrale .Grazie
Grazie mille!
Sono andato ieri a vederlo presso il Museo Poldi Milano, stupendo ammetto però secondo me dovrebbe essere custodita meglio, perchè alcuni si avvicinano troppo al capolavoro. Opinione personale.
Grazie mille. Ho una domanda. Chi ha scelto tutti questi simboli ? Il committente ? Il pittore ? chi insegna i simboli agli pittori ? Grazie
La comprensione dei simboli, che ora sono appannaggio degli specialisti, era di solito chiara a tutti i livelli della popolazione, perché faceva parte di un patrimonio di conoscenze comuni, come lo sono oggi le canzoni famose o le pubblicità di successo. Vi sono simbologie dedicate anche ai ceti più colti, come quella alchemica e quella neoplatonica, naturalmente, comprensibili solo a un ristretto numero di individui. I pittori imparavano dai loro maestri non solo le tecniche di pittura (colori, stile, forme) ma anche quelle narrative e quindi di solito una parte della loro cultura simbolica nasceva nelle botteghe dei maestri, l'altra parte da loro studi personali o da "consulenti" religiosi o filosofici (potevano anche essere gli stessi committenti) che lavoravano in sinergia con loro durante la realizzazione di particolari opere.
@@ArsEuropaChannel grazie