È molto bello sentirti parlare così posatamente e lucidamente di cose che ti “hanno dato fuoco al cervello” quando le hai lette la prima volta. Sei un bell’esempio. Comunque oggi ho acquistato i Tarot Vintage, ho visto la tua recensione di qualche tempo fa e ci ho pensato letteralmente tutti i giorni da quella volta. Oggi ho comprato. Non so più dove tenere i mazzi, ma va be’ 💸
Mi è piaciuto molto il tono della tua recensione, perché sei riuscita a rimanere oggettiva nel fare sia critiche positive che negative, senza schierarti completamente da un lato 😃 Ci vorrebbero più analisi di questo tipo ultimamente, a me sembra sempre che la gente debba prendere posizioni estreme e vedere tutto come bianco o nero.
Bellissima analisi! Devo dire che, pur riconoscendo i numerosi spunti interessanti che il libro offre, anch'io ho notato dei passaggi un po' critici e mi ha fatto piacere sentirtene parlare
Dunque, io la frase sugli orsacchiotti la interpreto diversamente,ossia come a voler dire che lui non era in grado di tenere testa alla moglie al punto da nasconderle il fatto degli orsi, mentre oggi certi tabù sono,o dovrebbero essere,sdoganati. Però così, a istinto. Poi ovviamente va contestualizzata.
Uhm... dici il secondo pezzo? Io lo leggo come "...perché se sapesse una cosa del genere, certo non lo sposerebbe" :D Anche un'altra ragazza lo ha interpretato come te! Se era quello il senso può essere sia stato tradotto (o scritto in originale) un po' male perché dalla frase prima non sembra, non c'è cenno al fatto che lo "nascondesse"...
(Nel senso, a quei tempi tutto "si scopriva dopo il matrimonio", non convivendo, non solo eventuali vergogne... lo leggo proprio come "adesso che possiamo convivere c'è meno il rischio di prendersi dei pacchi del genere, tipo la mammoletta con gli orsi di pezza, puah").
Io lo sto trovando un po' estremo e soprattutto si denota una certa rabbia nei confronti del maschile da parte della narratrice. Sembra quasi faccia passare per giusti i tradimenti femminili e la promiscuità sessuale di una donna sposata con un uomo
Sono incuriosita da questo testo, grazie anche alla tua approfondita recensione, in merito all' approccio educativo davvero le teorie si sprecano. Quando ho frequentato il Serd durante il corso di medicina generale gli operatori, medici ed educatori miravano a stimolare una quanto più precoce indipendenza del bambino dalla mamma, probabilmente a fronte di tanti rapporti malsani che stanno alla base delle dipendenze (cibo, sostanze psicotrope, tabagismo, alcolismo). Alle giovani mamme veniva consigliato l' inserimento al nido del loro bambino a partire dai tre anni e si cercava di motivarle a trovarsi un' occupazione che le rendesse autonome dall' aiuto genitoriale, e questo mi trova indubbiamente d'accordo. Idem per i figli di mamme invadenti con tendenza a controllare e a ingerire su ogni aspetto della loro vita studio, lavoro, rapporti sentimentali, amicizie e persino, nei casi di tossicodipendenza, nella scelta della comunità di recupero. Mi scuso per questa digressione da quelle che sono le tematiche del saggio ma è una riflessione che mi è balzata alla mente e che sentivo di condividere.
Per alcuni e' giusto lottare perché la donna sia emancipata e portata al pari di un uomo, libera di "indossare i pantaloni" essere elevata per così dire allo stesso piano di un uomo ma un uomo non può essere meno uomo, l'uomo non può abbassarsi a comportamenti teneri, non può avere la stessa libertà di vestire, fare l'uncinetto, truccarsi o depilarsi ed essere considerato comunque un vero uomo. Anche io interpreto come te la frase. Potresti intervistarlo e farti spiegare il suo punto di vista più a fondo per comprendere...
L'ho letto circa un anno fa: secondo me, contiene degli interessanti spunti di riflessione (anche se dovrei rileggerlo, perché non lo ricordo benissimo), mescolati ad una certa...acidità. cioè, mi sembrava sempre che ci fosse un po' di vena polemica lungo tutto il libro. A fine lettura, ero dubbioso sul giudizio da dare. Per questo penso lo recupererò.
L' autrice in questo libro, per me, non si limita ad esporre il patriarcato ed i suoi effettivi drammi che hanno tenuto le donne sottomesse per secoli. Pretende di ribaltare un po' la frittata facendo assumere al femminile il ruolo maschile. Non è un testo che cerca l' equilibrio o la parità ma, bensì, una rivalsa femminile nei confronti del maschile. Per questo viene tratteggiato un femminile aggressivo, spietato, libero di fare come crede sempre e comunque anche nell' errore. Anche la stessa interpretazione del libro Rebecca la prima moglie è alquanto difficile da comprendere. Rebecca era una donna emancipata, libera che si prendeva gioco del marito ed è per questo che è stata uccisa. Quindi, la domanda che mi sono posta è se questo è realmente essere femminile. Per me femminile non è essere libera nel senso di prendere in giro un maschile che appare, in questo libro, stupido e di poco valore. In conclusione, viene dipinto un femminile privo di qualsiasi forma di accoglienza che, per quanto se ne possa disquisire, è una caratteristica fondamentale della femminilità.
Sei forse l'unica ad aver criticato con un ottimo buon senso queste opere estreme, inutili e forse addirittura deleterie per la rivisitazione del rapporto tra uomo/donna. Purtroppo nella narrazione mainstream questa visione così intelligente si perde nel nazifemminismo inutile e, ripeto, deleterio.
Prima di tutto, i capelli sono spettacolari e te li invidio tantissimo 😍🌈 Per quanto riguarda il libro, il tema è interessantissimo e fastidioso nello stesso tempo (intendo che mi salirebbe l'omicidio ogni tre secondi visto quello che scrive l'autore), e per qualche motivo mi ha colpito parecchio l'esempio di Jurassic Park.
Ciao, Sara. Premetto che non ho ancora letto il libro e volevo ascoltare un parere privo di spoiler (il tuo mi sembrava perfetto e non sono rimasta delusa, quindi innanzitutto grazie per questa recensione). Per quanto riguarda Ed Gein, penso che in quasi tutte le situazioni di abuso familiare quest'ultimo sia condiviso, a volte semplicemente per il fatto che un* dei due genitori non fa nulla per impedire che l'altr* perpetui nell'abuso. Il fatto che la madre fosse estremamente religiosa potrebbe significare anche che accettasse (così come spesso la religione insegna) la "croce" del marito disfunzionale, motivo per cui forse la Donna in questione non riusciva mai a prendere le parti di se stessa e dei figli. È possibile anche che, per gli stessi motivi religiosi inculcati al giovane Ed, lui vedesse la madre come santa vergine martire intoccabile, per cui la sua avversione nei confronti delle mancate ribellioni, prese di parte, prese di decisione e fuga da parte della madre e la frustrazione derivante (mista ovviamente ai comportamenti violenti subiti e interiorizzati) siano poi sfociati nell'eteroaggressività nei confronti di altre donne. Il classico caso di "tranne mia madre sono tutte indegne". Ora ho semplificato molto e spero sia chiara l'ipotesi che voglio portare. Penso che ci si sia soffermati più sulla figura materna perché, se è così ovvio che da violenza nasca violenza (comportamenti paterni), non è altrettanto ovvio che da atteggiamenti passivi possa nascere altrettanta violenza. Ecco, penso piuttosto che il problema sia stato il far passare in secondo luogo, meno sotto i riflettori, la violenza paterna, dandola per scontata e credo che in questo ci siano ancora molti passi in avanti da fare perché no, non è normale che un uomo possa essere violento perché "si fa così da sempre" o "è maschio che ci vuoi fare". Grazie comunque davvero tanto per la condivisione, ho adorato il tuo video e il tuo approccio sincero e obiettivo, mi ritrovo anche molto nel tuo pensiero, leggerò il libro con ancora più interesse. Oriana
È molto bello sentirti parlare così posatamente e lucidamente di cose che ti “hanno dato fuoco al cervello” quando le hai lette la prima volta. Sei un bell’esempio.
Comunque oggi ho acquistato i Tarot Vintage, ho visto la tua recensione di qualche tempo fa e ci ho pensato letteralmente tutti i giorni da quella volta. Oggi ho comprato. Non so più dove tenere i mazzi, ma va be’ 💸
Mi è piaciuto molto il tono della tua recensione, perché sei riuscita a rimanere oggettiva nel fare sia critiche positive che negative, senza schierarti completamente da un lato 😃 Ci vorrebbero più analisi di questo tipo ultimamente, a me sembra sempre che la gente debba prendere posizioni estreme e vedere tutto come bianco o nero.
Un video illuminante. Brava Sara.
Grazie per la recensione.
Bellissima analisi! Devo dire che, pur riconoscendo i numerosi spunti interessanti che il libro offre, anch'io ho notato dei passaggi un po' critici e mi ha fatto piacere sentirtene parlare
Stra d’accordo con tutto quello che hai detto, sia le parti positive che negative
Maura Gancitano e il marito non sbagliano un titolo. 🩷🧡💛💚💙🩵💜
Dunque, io la frase sugli orsacchiotti la interpreto diversamente,ossia come a voler dire che lui non era in grado di tenere testa alla moglie al punto da nasconderle il fatto degli orsi, mentre oggi certi tabù sono,o dovrebbero essere,sdoganati. Però così, a istinto. Poi ovviamente va contestualizzata.
Uhm... dici il secondo pezzo? Io lo leggo come "...perché se sapesse una cosa del genere, certo non lo sposerebbe" :D Anche un'altra ragazza lo ha interpretato come te! Se era quello il senso può essere sia stato tradotto (o scritto in originale) un po' male perché dalla frase prima non sembra, non c'è cenno al fatto che lo "nascondesse"...
(Nel senso, a quei tempi tutto "si scopriva dopo il matrimonio", non convivendo, non solo eventuali vergogne... lo leggo proprio come "adesso che possiamo convivere c'è meno il rischio di prendersi dei pacchi del genere, tipo la mammoletta con gli orsi di pezza, puah").
Io lo sto trovando un po' estremo e soprattutto si denota una certa rabbia nei confronti del maschile da parte della narratrice. Sembra quasi faccia passare per giusti i tradimenti femminili e la promiscuità sessuale di una donna sposata con un uomo
Intanto like per i capelli. Adesso ti ascolto.
Sono incuriosita da questo testo, grazie anche alla tua approfondita recensione, in merito all' approccio educativo
davvero le teorie si sprecano. Quando ho frequentato il Serd durante il corso di medicina generale gli operatori,
medici ed educatori miravano a stimolare una quanto più precoce indipendenza del bambino dalla mamma,
probabilmente a fronte di tanti rapporti malsani che stanno alla base delle dipendenze (cibo, sostanze psicotrope,
tabagismo, alcolismo).
Alle giovani mamme veniva consigliato l' inserimento al nido del loro bambino a partire dai tre anni e si cercava di
motivarle a trovarsi un' occupazione che le rendesse autonome dall' aiuto genitoriale, e questo mi trova
indubbiamente d'accordo.
Idem per i figli di mamme invadenti con tendenza a controllare e a ingerire su ogni aspetto della loro vita
studio, lavoro, rapporti sentimentali, amicizie e persino, nei casi di tossicodipendenza, nella scelta della
comunità di recupero.
Mi scuso per questa digressione da quelle che sono le tematiche del saggio ma è una riflessione che mi è
balzata alla mente e che sentivo di condividere.
Lo sto leggendo proprio in questi giorni
Ho adorato questo libro dall'inizio alla fine.
Per alcuni e' giusto lottare perché la donna sia emancipata e portata al pari di un uomo, libera di "indossare i pantaloni" essere elevata per così dire allo stesso piano di un uomo ma un uomo non può essere meno uomo, l'uomo non può abbassarsi a comportamenti teneri, non può avere la stessa libertà di vestire, fare l'uncinetto, truccarsi o depilarsi ed essere considerato comunque un vero uomo. Anche io interpreto come te la frase. Potresti intervistarlo e farti spiegare il suo punto di vista più a fondo per comprendere...
Io stavo in piedi tutta la notte vicino alla lucina perché non volevo dormire da sola
L'ho letto circa un anno fa: secondo me, contiene degli interessanti spunti di riflessione (anche se dovrei rileggerlo, perché non lo ricordo benissimo), mescolati ad una certa...acidità. cioè, mi sembrava sempre che ci fosse un po' di vena polemica lungo tutto il libro. A fine lettura, ero dubbioso sul giudizio da dare. Per questo penso lo recupererò.
L' autrice in questo libro, per me, non si limita ad esporre il patriarcato ed i suoi effettivi drammi che hanno tenuto le donne sottomesse per secoli. Pretende di ribaltare un po' la frittata facendo assumere al femminile il ruolo maschile. Non è un testo che cerca l' equilibrio o la parità ma, bensì, una rivalsa femminile nei confronti del maschile. Per questo viene tratteggiato un femminile aggressivo, spietato, libero di fare come crede sempre e comunque anche nell' errore. Anche la stessa interpretazione del libro Rebecca la prima moglie è alquanto difficile da comprendere. Rebecca era una donna emancipata, libera che si prendeva gioco del marito ed è per questo che è stata uccisa. Quindi, la domanda che mi sono posta è se questo è realmente essere femminile. Per me femminile non è essere libera nel senso di prendere in giro un maschile che appare, in questo libro, stupido e di poco valore. In conclusione, viene dipinto un femminile privo di qualsiasi forma di accoglienza che, per quanto se ne possa disquisire, è una caratteristica fondamentale della femminilità.
Sei forse l'unica ad aver criticato con un ottimo buon senso queste opere estreme, inutili e forse addirittura deleterie per la rivisitazione del rapporto tra uomo/donna.
Purtroppo nella narrazione mainstream questa visione così intelligente si perde nel nazifemminismo inutile e, ripeto, deleterio.
Prima di tutto, i capelli sono spettacolari e te li invidio tantissimo 😍🌈
Per quanto riguarda il libro, il tema è interessantissimo e fastidioso nello stesso tempo (intendo che mi salirebbe l'omicidio ogni tre secondi visto quello che scrive l'autore), e per qualche motivo mi ha colpito parecchio l'esempio di Jurassic Park.
Ciao, Sara. Premetto che non ho ancora letto il libro e volevo ascoltare un parere privo di spoiler (il tuo mi sembrava perfetto e non sono rimasta delusa, quindi innanzitutto grazie per questa recensione). Per quanto riguarda Ed Gein, penso che in quasi tutte le situazioni di abuso familiare quest'ultimo sia condiviso, a volte semplicemente per il fatto che un* dei due genitori non fa nulla per impedire che l'altr* perpetui nell'abuso.
Il fatto che la madre fosse estremamente religiosa potrebbe significare anche che accettasse (così come spesso la religione insegna) la "croce" del marito disfunzionale, motivo per cui forse la Donna in questione non riusciva mai a prendere le parti di se stessa e dei figli. È possibile anche che, per gli stessi motivi religiosi inculcati al giovane Ed, lui vedesse la madre come santa vergine martire intoccabile, per cui la sua avversione nei confronti delle mancate ribellioni, prese di parte, prese di decisione e fuga da parte della madre e la frustrazione derivante (mista ovviamente ai comportamenti violenti subiti e interiorizzati) siano poi sfociati nell'eteroaggressività nei confronti di altre donne. Il classico caso di "tranne mia madre sono tutte indegne". Ora ho semplificato molto e spero sia chiara l'ipotesi che voglio portare. Penso che ci si sia soffermati più sulla figura materna perché, se è così ovvio che da violenza nasca violenza (comportamenti paterni), non è altrettanto ovvio che da atteggiamenti passivi possa nascere altrettanta violenza.
Ecco, penso piuttosto che il problema sia stato il far passare in secondo luogo, meno sotto i riflettori, la violenza paterna, dandola per scontata e credo che in questo ci siano ancora molti passi in avanti da fare perché no, non è normale che un uomo possa essere violento perché "si fa così da sempre" o "è maschio che ci vuoi fare".
Grazie comunque davvero tanto per la condivisione, ho adorato il tuo video e il tuo approccio sincero e obiettivo, mi ritrovo anche molto nel tuo pensiero, leggerò il libro con ancora più interesse.
Oriana
Bellissima disamina. Top.
È pazzesco pensare che basti svincolarsi dalle catene comunitarie e scrivere da incazzati perché le cose cambino.
🍀💚🍀