Esplorazione antica fabbrica di perfosfato (con piacevole sorpresa)
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- เผยแพร่เมื่อ 5 ต.ค. 2024
- Questa esplorazione ci permette di fare un salto all'indietro nel tempo di oltre un secolo, un viaggio immaginario alla scoperta di un vecchio stabilimento della Montecatini, dove si produceva il perfosfato, un potente fertilizzante in uso nel passato.
Il complesso si presta in condizioni molto fatiscenti visto che i cancelli di questa fabbrica sono stati chiusi definitivamente, nel lontano 1992, ma la bellezza degli antichi edifici caratterizzati dalla splendida architettura industriale di inizio 900 continua a vivere, e rende la visita certamente appagante.
Oggi rimangono solo pochissime tracce delle attività produttive dell'epoca, tra l'altro attività particolarmente inquinanti al punto da richiedere oggi costose bonifiche dei terreni. Qualsiasi cosa all'interno appare in pessime condizioni, le strutture sono in gran parte ammalorate, alcuni tetti sono crollati, i pochi macchinari ancora presenti, sono completamente arrugginiti. Per ovvie ragioni di sicurezza ci siamo limitati a visitare le zone non eccessivamente pericolanti, e consigliamo chiunque di farlo.
Le strutture in legno di questi magazzini ormai pericolanti, da sole meritano una visita in questo sito, perché sono di una bellezza sorprendente. Scale e passerelle non sono più praticabili, e purtroppo in assenza di interventi di riqualificazione sono destinate inesorabilmente alla distruzione, un vero peccato.
L'edificio dei forni è una delle poche zone dello stabilimento ancora parzialmente intatta, dove è possibile vedere qualche macchinario integro. Qui avveniva la produzione dell'anidride solforosa, mediante arrostimento della pirite in questi forni rotanti che sono simili a quelli in uso nei cementifici, mentre in altri edifici della avveniva la trasformazione di questo gas estremamente tossico in acido solforico, altrettanto velenoso.
In realtà l'obiettivo della nostra visita è un vecchio reperto di archeologia ferroviaria in uso in questo stabilimento, si tratta di piccolo automotore serie 208 FS soprannominato sogliola per il suo aspetto particolarmente compatto, ovvero un piccolo Diesel da manovra prodotto tra gli anni '30 e '50, utilizzato per spostare i vagoni sui binari interni della fabbrica. Non rimane quindi che andare a cercarlo e vedere in che condizioni si trova, dopo 70 anni...
La sogliola qualsiasi associazione ferroviaria se la contenderebbe tranquillamente!
Siete grandissimi, da appassionato di modellismo ferroviario vedere la sogliola è stato un emozione, fantastico.
Ricerca di informazioni storiche, vecchie immagini e competenza tecnica oltre a belle riprese. Complimenti, come sempre un ottimo lavoro.
Grazie mille per questo bel commento, cerchiamo di fare del nostro meglio per trovare le informazioni e le foto storiche, per dare qualche informazione in più sui luoghi visitati ;-)
Bellissimo posto, peccato per l'abbandono come tutti gli stabilimenti Montecatini, i mie genitori ci hanno lavorato x tanti anni in quella di Taino Va addirittura in quella di Villafranca in Lunigiana persero la vita i genitori di mia mamma, vedere questo video mi rattrista un pò... Bravi ragazzi sempre bello. Grazie.
Si bellissima la sogliola,ho visto anche,oltre che ai torni,una vecchia limatrice,bello.
5:13 le Arche…se non ricordo male la struttura tipica dei magazzini Montecatini si chiamavano così…abbiamo uno stabilimento gemello qui in Ancona e anche qui, si produceva acido solforico tramite camere di piombo, per poi produrre superfosfato. Stabilimento chiuso anche qui nel 92…bellissimi i vostri video
Grazie! Sono stabilimenti che hanno un fascino retrò incredibilmente attraente!
Beh ma la sogliola con un semirimorchio si porta via, magari in una bella officina, per il restauro! Come sempre appassionanti 😉 bravi!
Grazie, speriamo che qualcuno riesca a salvarla!
Che posto! Sarebbe molto bello poter recuperare quella sogliola, e credo non sia impossibile...
Speriamo che qualcuno ci riesca!
Video molto interessante e fabbrica molto particolare con quelle passerelle sospese a grandi altezze senza contare la sogliola che non avevo mai visto prima,grazie ragazzi.
Grazie, in effetti è un bel esempio di architettura industriale, purtroppo lasciata andare in rovina.
Neanch'io avevo mai visto la 'Sogliola' Tutto Bellissimo. Complimenti davvero per il video
Non avevo mai visto una sogliola interessante
Comunque sto muovendo mari e monti per vedere di salvarla.
speriamo di riuscirci !
Bravo, video sempre ben fatti e curati.
Anch’io appassionato di archeologia industriale, rimango sempre stupito e forse anche commosso , nel vedere le condizioni di lavoro alle quali erano sottoposti gli operai negli anni passati, all’interno di stabilimenti più simili a bombe ecologiche che a luoghi di lavoro.
Del resto anch’io, artigiano orafo, ricordo che sino a non molti anni fa, si maneggiava con molta disinvoltura acidi di varia natura e si saldava a mano gli oggetti su tavolette di amianto.
Bravo continua così, se hai voglia di muoverti, fai ricerche anche in Piemonte, la mi regione...sul genere c’è molta roba da visitare.
Ciao
Grazie!
Ho visto diversi vostri filmati, anche qui in Sardegna tanti impianti chiusi e lasciati in balia del tempo e dei vandali. Per quanto riguarda la sogliola potreste segnalarne la presenza al presidente di fondazione FS, che si occupa di rotabili storici, è un peccato lasciarla marcire li dentro.
Video incredibile!
La sogliola è bellissima.
Grazie!
Non si potrebbe provare a segnalare il reperto a Cantamessa? Sono sicuro che si adopererebbe la fondazione per recuperarla.
Le strutture in legno sono meravigliose, credo che ci fosse un motivo, per via della concentrazione di acidi nell'aria che avrebbero fatto marcire in poco tempo il metallo, una mia ipotesi.
dubito, il cemento armato c'è, forse era più autarchico...
@@GM-mj6nm Beh, il ferro di armaturra del cemento armato è abbastanza protetto con un adeguato copriferro mentre le strutture in acciaio esposte all'aerosol di acido avrebbero potuto corrodersi più velocemente, concordo sulla necessità quindi di utilizzare il legno per le strutture esposte...!
Bellissime le scatole di derivazione e giunzioni elettriche in ghisa con piastre di bachelite dentro ,le strutture in legno duravano di più di quelle in ferro per via della elevata corrosione
Non mi sembra un 208 né un 207 FS: ha la cabina più stretta, il tetto e i finestrini sono diversi. Secondo me è una "sogliola" ancora più rara. Meriterebbe di essere conservata perché molto diversa da quelle usuali FS. Forse non è un Badoni ma OCM - Officine Costamasnaga, se non direttamente un Breuer. (OCM e Antonio Badoni di Lecco costruivano le sogliole Breuer su licenza). Cerchiamo di salvarla!
Sembra di costruzione tedesca la sogliola,c'era scritto oel,cioè olio in tedesco,poi altro non sò.
bisognerebbe fare una segnalazione alla fondazione Fs dell' Ing Cantamessa
Molto molto interessante, come sempre, complimenti
Molto bello fatto bene BRAVI !
Grazie!
Bravi bel video sempre molto interessanti , che strutture si facevano un tempo mattoni pietre legno ferro sapientemente lavorati il tutto armonizzava con l'esterno veleni a parte, ora solo capannoni prefabbricati un pugno in faccia fa meno schifo, la sogliola non ne ero a conoscenza questa però va segnalata a qualche circolo di ferrovieri va restaurata ed esposta un peccato lasciarla marcire li.
Grazie!
Uno stabilimento simile si trova ad Empoli (FI) ci sono andato molte volte quando ancora vi abitavo ora pare sia stato tutto bonificato in virtù di un centro commerciale. All'interno si respirava un forte odore di zolfo. Strutture in mattoni e legno quasi identiche probabilmente risalenti ad inizio '900.
Sempre molto bravi
Grazie!
Bellissimo ❤️ sei un artista e molto preparato ne raccontare la storia di ogni sito che esplorate grande
Grazie!
Bravi bel giro
La Sogliola bisogna salvarla !
Sarebbe auspicabile, è un peccato che muoia li.
Pensavo che la sogliola fosse una Badoni, ma quando hai pulito il manometro 12:25 non ne sono più sicuro... Bel video, ciao!
Grazie mille per aver gradito e commentato! ;-)
Anche il tornio e la fresa starebbero bene in un museo, o anche in officina da me, peccato, posto che dovrebbe essere tutelato dalle belle arti
Cosa ne fai del tornio e della fresa
@@nicolopartis5286 eh, indovina... che cazzo de domande oh.
Ovvio che se le ficca nel didietro no? :-))
@@nicolopartis5286 con il tornio ci può costruire tutto il mondo.. la fresa aiuta
Dove si può firmare per aggregarsi alle vostre spedizioni? 😭
Firmo anch'io!!
Video stupendo come sempre. Vi consiglio caldamente di esplorare questi luoghi indossando sempre almeno una mascherina FFP3. Nel video si vedono chiaramente tettocoperture in fibrocemento amianto sulle vostre teste e pezzi rotti/friabili al suolo. Luoghi con concentrazioni di fibre aero disperse a mio avviso non trascurabili. Un saluto!
Grazie, di solito stiamo molto attenti a non sollevare polvere, certo che avere avuto le mascherine sarebbe stato preferibile.
Essendo tutto all’aperto e con tempo di esposizione di poche ore non c’è nessun rischio. Gli operai che ci lavoravano erano a rischio, eppure ci sono andati per anni...
@@luigicorte in teoria anche solo l'inalazione di una fibra può portare al tumore. Dal video si vede chiaramente lo stato di degradazione del materiale (10 anni fa quelle coperture non rilasciavano la quantità di fibre che rilasciano oggi). Per di più ora si vede chiaramente che ci sono pezzi rotti in giro. Tradotto: materiale rovinato o spezzato = friabile e quindi con rilascio di fibre.
Ricordo che le fibre di amianto sono altamente volatili per tanto il vento che entrai nei luoghi chiusi interagisce con il materiale e con le fibre già in sospensione nella stanza aumentandone la concentrazione.
@@seb_Lax hai ragione, ma se fossimo davvero così sensibili la popolazione della pianura padana dovrebbe essere sterminata per il vario e continuo inquinamento che ci becchiamo ogni giorno, 24 ore al giorno 365 giorni l’anno
@@luigicorte concordo in parte, l'amianto è una fibra che si comporta in maniera differente rispetto ai principali inquinanti che inaliano quasi quotidianamente ad esempio le polevri sottili
Ciao gran bel video Andate anche nel ex zuccherificio iridania a Ceggia prov Ve .
Grazie del suggerimento!
@@LostStructures a date anche al ex zuccherificio a cavanella po
@@aletiengo5704 grazie per il suggerimento, stiamo valutando una visita perché pare un sito interessante!
@@LostStructures vi consiglio anche l ex base nato nike Hercules di ca bianca
7:16 limatrice... era ottima per spianare dei pezzi bei tempi
Rimarra solo questo filmato a ricordo di questo capolavoro di struttura
Bellissimo! Attenzione però perchè nella produzione del perfosfato si producono i cosiddetti fosfogessi, sono radioattivi.
Grazie dell'avvertimento, ignoravamo del tutto questo rischio!
@@LostStructures sono residui della lavorazione di piriti per le produzioni di acidi fosforici e solforici. Alcune di esse contengono alte comcentrazioni di radio ed in quanto appunto sono "concentrate", emettono notevoli quantità di gamma. Se ad esempio guardate dei footage su Margera, sono visibili dei bidoni in cemento armato con un coperchio simili a cisterne di cira 2 metri di altezza. Sono le messe in sicurezza dei fosfogessi radioattivi. Nulla di mortale se non si respira le polveri e vi si permane per pochi minuti. Però a lungo andare.....
Peccato anche per il tornio...bel video
Grazie!
gruss aus Deutschland :-) top
Danke!
Ciao Abbandonauti! Complimenti, siete molto bravi, tutto interessante. Dove si trova questa vecchia fabbrica?
Grazie per l'apprezzamento, si trova nei pressi di Orbetello scalo (GR).
@@LostStructures Grazie a Voi! Buono a sapersi. Ma lo speaker del vostro gruppo è di Trieste?
Video strepitoso come sempre, complimenti.
Alla fine vi ho copiato e sono andato a fare un giro con il drone ad “Algol”!
Di dove siete?
Grazie, siamo in FVG. Occhio che il gestore attuale del sito algol non gradisce visite né reportage ;-)
@@LostStructures Grazie mille per la risposta e per le dritte! A presto!
Le strutture erano in legno , perchè il legno resiste all'acido solforico ??????
Non sappiamo il motivo, forse erano più leggere ed economiche.
Questo stabilimento ormai abbandonato si trova ad Orbetello Scalo
Sei triestin? 🤗👋
Ma questi immobili avranno un proprietario penso?
Ha Trieste dal accento mi sembra triestino
Tu stesso parli di strutture pericolanti, con evidenti detriti provenienti dall'alto
Ma il casco x la vostra sicurezza non lo indossate mai
Non siete di buon esempio
Però complimenti per x le vostre escursioni
Grazie per il commento! Purtroppo per esigenze di ripresa non è sempre possibile trasportare e/o indossare tutti i DPI previsti dalla normativa. Siamo consapevoli dei rischi e solitamente visitiamo i luoghi prestando la massima attenzione senza incorrere in eccessivi rischi di infortuni.
Io l unica cosa che mi domando è? Io devo essere a.norma auto...caldaie ...è tutto il resto...poi ciò che magari è a carico dello stato...è ma vabbe ...non ci sono I soldi...io invece li devo avere