Il canale si pone il compito di ordinare in Playlist, ovvero in gruppi tematici, consultabili nella sezione omonima, le numerose lezioni tenute dal prof. Massimo Cacciari, presenti sulla piattaforma TH-cam. Molti temi trattati e affrontati dal filosofo sono ben noti e riconoscibili in questo percorso, in quanto attinenti ai libri pubblicati (si pensi a Il lavoro dello spirito, La mente inquieta, Occidente senza utopie, Generare Dio, San Francesco in Dante e Giotto, Ama il prossimo tuo ecc.). Il canale vuole esserne una sistematizzazione, in onore al maestro, e nella convinzione che la forma di condivisione video costituisca una via per diffondere la conoscenza.
Il sentimento del tragico nel Rinascimento credo non sia una novità per nessuno . L'Umanesimo e il Rinascimento sono l'uomo nella totalità delle sue manifestazioni : il dramma la tragedia sono parte di ognuno di noi , in quanto tali hanno rappresentatività in questo periodo quanto ogni altro sentimento . Che taluni sentimenti come la ricerca de pacere , la fisicità la gioia la bellezza l'armonia possano apparire dominanti , nulla toglie al fatto che la dimensione opposta sia egualmente sentita e vissuta , Certo Valla nel De voluptate predilige la rappresentazione fisica sino all'apparente immoralità , dice qualcuno I Poliziano nelle Stanze avvolge in un fascio d'ombra , immerge ,cioè, in una colorazione oscura le ottave nelle quali racconta della morte di Giuliano . dramma la tragedia della famiglia dei Medici attraversa almeno un terzo di questo libretto poetico che è forse il testo liricamente più alto del Quattrocento .Lorenzo il Magnifico ha scritto un grandissimo numero di testi religiosi percorsi da un altissimo pathos , da una profonda consapevolezza della fragilità e pochezza umana . Nel Quattrocento c'è ancora molto Medioevo .Chi ha letto la letteratura minore come la maggiore di questo secolo si rende conto di quanto Medioevo sia ancora presente in questa realtà e società : il sentimento religioso è ancora profondamente radicato , è ancora forte e duro a morire . Boccaccio , vissuto un secolo prima , è molto più moderno e innovativo . Si potrebbe scrivere più di un libro sul sentimento de tragico nel Rinascimento . Volevo aggiungere poche cose , che m sembrano importanti . L' ottanta per cento dell'opera di Michelangelo è tragica ! Lo stesso Donatello vive profondamente questo sentimento . Pensiamo all' Abacuch , ai suoi David , ad altri dei suoi profeti . Vi pare che Leonardo nell'autoritratto si rappresenti come un uomo che esprime l'armonia la bellezza la gioia di tanto Rinascimento ! E' l'immagine di una persona che con il paradigma della bellezza rinascimentale ha ben poco a che fare : accigliata profondamente pensosa preoccupata sofferente attraversata da profonde rughe . In Leonardo la riflessione religiosa è tutt'altro che assente ! Cristo nelle rappresentazioni della maternità è solitamente accostato al Battista , secondo la significazione della comunanza del destino , che li vedrà entrambi vittime della malvagità umana . San Giovanni ha spesso l'indce della mano destra volto o sollevato verso il cielo : un segno appartenente all'iconogrrafia ereticale catara , a indicare , credo , che la se del divino e del giudizio che ci attende sono in quello . E ancora è stato giustamente detto chje Leonardo dipinge praticamente sempre un'unica e medesima faccia . Non è probabilmente facile trovare la giusta risposta a questa considerazione : la stessa Gioconda d'altro canto presenta quell'unicità facciale . E' evidente che una risposta deve esserci . gli studiosi esitano ad arrischiarne una che possa apparire esaustiva di un problema tutt'altro che ovvio . Andrebbe aggiunto che quel volto è sempre o pensoso o malinconico : neppure La Gioconda sfugge a questo destino . Andrebbe spesa ancora qualche parola sulla presenza del numero tre , nella consapevolezza del quale è ideata e realizzata L'Ultima Cena : sappiamo che richiama sia la Trinità che l'idea di perfezione a questa collegato. Leonardo ,come del resto Michelangelo , sono accompagnati nella loro opera dalla consapevolezza che la loro vita e la vita umana in genere ,è soggetta allo scacco , alla sconfitta , ad essee perdente Io non credo . che questo convincimento , che appare tanto radicato e presente nella loro opera , sia dovuto solo a fatti ,certo gravissimi , ma tuttavia soltanto contingenti e umani , come la perdita della libertà territoriale e politica di gran parte dell'Italia nel primo cinquecento , cui va s4nz'altro accostata la conquista araba di Costantinopoli e Gerusalemme .Al primo di questi dolorosissimi per noi italiani eventi andrebbe ricondotta la nascita del Manierismo , vissuto nella dimensione psicologica come perdita e smarrimento dell'equilibrio e perfezione formale che avevan caratterizzato la nas cita e lo sviluppo dell'arte umanistica e rinascimentale . A ben riflettere queste due personalità ineguagliabili per tanti punti di vista , vivono il dramma di una perfezione ,come aspirazione , che appare irraggiungibile non per i limiti intellettivi o fisici della natura umana , ma per l'inadeguatezza e insufficienza della volontà umana rispetto al suo raggiungimento . Appare evidente , anche dalla lettura delle Rime michelangiolesche , di altissima levatura intellettuale che l'uomo non giung3 alla perfezione .non perché manchi dei mezzi necessari al suo conseguimento , ma perché non ha impegno e vntà bastanti o adeguati. Dio ci dà i mezzi , ma noi non li utilizziamo come dovremmo . E questo allarga la forbice tra umano e divino tra terrestre e celeste , tra terreno e metafisico . ( fatemi sapere o capire s posso completare questo argomento perché avrei molte altre cose da dire, che ovviamente m auguro possano essere corrette )
Il canale si pone il compito di ordinare in Playlist, ovvero in gruppi tematici, consultabili nella sezione omonima, le numerose lezioni tenute dal prof. Massimo Cacciari, presenti sulla piattaforma TH-cam. Molti temi trattati e affrontati dal filosofo sono ben noti e riconoscibili in questo percorso, in quanto attinenti ai libri pubblicati (si pensi a Il lavoro dello spirito, La mente inquieta, Occidente senza utopie, Generare Dio, San Francesco in Dante e Giotto, Ama il prossimo tuo ecc.).
Il canale vuole esserne una sistematizzazione, in onore al maestro, e nella convinzione che la forma di condivisione video costituisca una via per diffondere la conoscenza.
un'opera lodevole: grazie mille!!!
Grazie veramente grazie
Finalmente una interpretazione della Flagellazione come si deve!
Da riascoltare prima della mostra 2024 al Poldi Pezzoli su Piero
Il sentimento del tragico nel Rinascimento credo non sia una novità per nessuno . L'Umanesimo e il Rinascimento sono l'uomo nella totalità delle sue manifestazioni : il dramma la tragedia sono parte di ognuno di noi , in quanto tali hanno rappresentatività in questo periodo quanto ogni altro sentimento . Che taluni sentimenti come la ricerca de pacere , la fisicità la gioia la bellezza l'armonia possano apparire dominanti , nulla toglie al fatto che la dimensione opposta sia egualmente sentita e vissuta , Certo Valla nel De voluptate predilige la rappresentazione fisica sino all'apparente immoralità , dice qualcuno
I Poliziano nelle Stanze avvolge in un fascio d'ombra , immerge ,cioè, in una colorazione oscura le ottave nelle quali racconta della morte di Giuliano . dramma la tragedia della famiglia dei Medici attraversa almeno un terzo di questo libretto poetico che è forse il testo liricamente più alto del Quattrocento .Lorenzo il Magnifico ha scritto un grandissimo numero di testi religiosi percorsi da un altissimo pathos , da una profonda consapevolezza della fragilità e pochezza umana . Nel Quattrocento c'è ancora molto Medioevo .Chi ha letto la letteratura minore come la maggiore di questo secolo si rende conto di quanto Medioevo sia ancora presente in questa realtà e società : il sentimento religioso è ancora profondamente radicato , è ancora forte e duro a morire . Boccaccio , vissuto un secolo prima , è molto più moderno e innovativo . Si potrebbe scrivere più di un libro sul sentimento de tragico nel Rinascimento . Volevo aggiungere poche cose , che m sembrano importanti . L' ottanta per cento dell'opera di Michelangelo è tragica ! Lo stesso Donatello vive profondamente questo sentimento . Pensiamo all' Abacuch , ai suoi David , ad altri dei suoi profeti . Vi pare che Leonardo nell'autoritratto si rappresenti come un uomo che esprime l'armonia la bellezza la gioia di tanto Rinascimento ! E' l'immagine di una persona che con il paradigma della bellezza rinascimentale ha ben poco a che fare : accigliata profondamente pensosa preoccupata sofferente attraversata da profonde rughe . In Leonardo la riflessione religiosa è tutt'altro che assente ! Cristo nelle rappresentazioni della maternità è solitamente accostato al Battista ,
secondo la significazione della comunanza del destino , che li vedrà entrambi vittime della
malvagità umana . San Giovanni ha spesso l'indce della mano destra volto o sollevato verso il cielo : un segno appartenente all'iconogrrafia ereticale catara , a indicare , credo , che la se del divino e del giudizio che ci attende sono in quello . E ancora è stato giustamente detto chje Leonardo dipinge praticamente sempre un'unica e medesima faccia . Non è probabilmente facile trovare la giusta risposta a questa considerazione : la stessa Gioconda d'altro canto
presenta quell'unicità facciale . E' evidente che una risposta deve esserci . gli studiosi esitano ad arrischiarne una che possa apparire esaustiva di un problema tutt'altro che ovvio . Andrebbe aggiunto che quel volto è sempre o pensoso o malinconico : neppure La Gioconda sfugge a questo destino . Andrebbe spesa ancora qualche parola sulla presenza del numero tre , nella consapevolezza del quale è ideata e realizzata L'Ultima Cena : sappiamo che richiama sia la Trinità che l'idea di perfezione a questa collegato.
Leonardo ,come del resto Michelangelo , sono accompagnati nella loro opera dalla consapevolezza che la loro vita e la vita umana in genere ,è soggetta allo scacco , alla sconfitta , ad essee perdente Io non credo . che questo convincimento , che appare tanto radicato e presente nella loro opera , sia dovuto solo a fatti ,certo gravissimi , ma tuttavia soltanto contingenti e umani , come la perdita della libertà territoriale e politica di gran parte dell'Italia nel primo cinquecento , cui va s4nz'altro accostata la conquista araba di Costantinopoli e Gerusalemme .Al primo di questi dolorosissimi per noi italiani eventi andrebbe ricondotta la nascita del Manierismo , vissuto nella dimensione psicologica come perdita e smarrimento dell'equilibrio e perfezione formale che avevan caratterizzato la nas cita e lo sviluppo dell'arte umanistica e rinascimentale . A ben riflettere queste due personalità ineguagliabili per tanti punti di vista , vivono il dramma di una perfezione ,come aspirazione , che appare irraggiungibile non per i limiti intellettivi o fisici della natura umana , ma per l'inadeguatezza e insufficienza della volontà umana rispetto al suo raggiungimento . Appare evidente , anche dalla lettura delle Rime michelangiolesche , di altissima levatura intellettuale che l'uomo non giung3 alla perfezione .non perché manchi dei mezzi necessari al suo conseguimento , ma perché non ha impegno e vntà bastanti o adeguati. Dio ci dà i mezzi , ma noi non li utilizziamo come dovremmo . E questo allarga la forbice tra umano e divino tra terrestre e celeste , tra terreno e metafisico . ( fatemi sapere o capire s posso completare questo argomento perché avrei molte altre cose da dire, che ovviamente m auguro possano essere corrette )