Grazie a tutti e tre, video molto interessante e ricco di spunti e concetti estremamente condivisibili, specialmente tutto ciò che concerne l'evoluzione culturale che noi europei (un po' tutti) dovremmo intraprendere.
Sono un radiologo ospedaliero di una asl del centro sud.senza la normativa europea che istituisce le Breast Unit ed uniforma il trattamento del tumore mammario non avremmo avuto alcuna possibilità di progresso visto anche gli amministratori che abbiamo avuto.ora,con tutti i limiti siamo una realtà con mobilità attiva in una situazione generale depressa.ce ne fossero altri di interventi normativi di questo genere
Forse in campo medico-ospedaliero l'armonizzazione a livello europeo dei regolamenti e l'informaticizzazione dei sistemi informativi porta dei vantaggi indiscutibili. Secondo te a che livello ci sono dei problemi nel flusso di lavoro? Tra gli ingegneri clinici, informatici, orgamismi notificati o più in alto? Mi farebbe molto piacere sentire l'opinione di un interno, e ne sarei molto riconoscente
Qui stiamo parlando di architettura organizzativa che ha spinto ad una integrazione multidisciplinare altrimenti difficilmente ottenibile se non attraverso una spinta normativa.quanto a sistemi informatici non so quanto la nostra situazione sia frequente ma ci tocca lavorare su piu sistemi che non si parlano fra di loro con ovvi problemi di efficienza .
Condivido il pensiero al minuto 40’ di Ranieri Bizzarri. Lavorando in un ambiente “pubblico”, tra la dirigenza c’è questo comportamento del “non mi rompete”. Sebbene sia un contesto locale è palpabile la mancanza di volontà di andare oltre le questioni del mero territorio pensando di doversi confrontare ormai col mondo e non col comune più vicino.
Il Drin Drin è la prima - e ad oggi unica - voce che racconta in modo chiaro quale dovrebbe essere la strada da prendere per rovesciare il destino del paese
Sintomatico che dopo il sisma del centro Italia si è deciso di ricostruire lì dov'erano tutte quelle costellazioni di piccole frazioni, con popolazioni inferiori a 100 abitanti, già in via di spopolamento dagli anni '50. L'effetto pratico sarà quello di aver ricostruito future seconde casi in luoghi destinati a divenire deserti. L'idea di ricostruire un unico centro urbano per comune, il che avrebbe risposto ad una serie di necessità pratiche e logistiche, ovviamente non è stata presa minimamente in considerazione
Teoricamente sarebbe stata una buona idea, ma posso capire il perché non sia stato fatto. Il costruire un centro urbano unico avrebbe avuto alcune problematiche non facili da affrontare: - praticamente nessun abitante sarebbe stato favorevole a questa soluzione, nonostante siano luoghi poco abitati rimane comunque molto attaccamento al paese e a quello che rappresenta - il luogo in cui costruire, si sarebbe dovuto trovare un luogo abbastanza grande (cosa non scontata) e poi espropriare tutta la terra, cosa che avrebbe aumentato ancora di più il malcontento - problemi di "trasposizione" ad ora si sta ricostruendo con il principio del "dov'era com'era", quindi ciò che una persona aveva prima è ciò che gli viene ricostruito. Il problema di fare il centro urbano unico sarebbe il come ridare ciò che avevano alle persone, non puoi dargli appartamenti se prima avevano case intere. Già l'attuazione di uno solo di questi punti avrebbe richiesto uno sforzo politico enorme, probabilmente creando una "rivolta" nella gente di quei posti. Il concetto di fare il centro urbano unico ha senso, però è praticamente inapplicabile alla realtà.
@@emanuele67 la gente dovrebbe capire che se una cosa si fa coi soldi pubblici è chi mette i soldi a decidere come meglio farla per massimizzare le risorse, e non loro. se uno vuole rifarsi la casetta dove e come vuole lui, che sia libero di rifarsela coi suoi soldi. quando ci fu il terremoto in friuli la maggior parte delle persone si mise a ricostruire le proprie case da sola. non è uno sforzo politico enorme, è che mancano politici che non siano terrorizzati dal prendere qualsiasi scelta che non sia distribuire oboli
@@Johnny_Savage è uno sforzo politico enorme perché qualunque politico avesse attuato quel piano non avrebbe mai più preso un voto in quei luoghi. Hai assolutamente ragione quando dici che quello che è successo è a causa di politici senza coraggio, ma purtroppo questo è quello che c'era a quel tempo in quei luoghi.
Sì però questa tematica del latino (e io sono d'accordo nel dire che non prepara al mondo del lavoro) sta diventando eccessivamente grande. Non è che i problemi dell'Italia ora li andiamo tutti a pescare sempre nell'insegnamento del latino 😅
@@vabbuoo Secondo me una buona soluzione sarebbe fare sì che gli istituti tecnici e i professionali funzionino a dovere, e non che diventino dei carceri minorili (quello che sono attualmente). Anche aumentare l'insegnamento di materie informatiche importanti come il coding, insegnare cosa sia un algoritmo, cosa sia il data mining, ecc. ecc. anche a livello elementare, intendo proprio dalle elementari/medie. Poi chi vorrà studiare latino per diventare latinista, libero di farlo.
Ci si rivolge a formule educative del passato perché quelle presenti non funzionano. Paradigmatico della situazione in cui versa la società europea che, come gli struzzi, mette la testa sotto la sabbia.
Sulla questione posto fisso sono in forte disaccordo per come è stato posto il problema. In media la gente non è stupida. Se il posto è preferito è perché qui razionalmente conviene. La riforma e precariato è stata fatta in totale sbilanciamento a favore delle aziende e contro i giovani. Io sono molto favorevole alla flessibilità del lavoro. Ma guardate il paese reale. Avete fatto un discorso totalmente discostano dai problemi delle persone. Il tempo determinato dovrebbe premiare l'instabilità del lavoro, deve essere pagato di più. Per coprire formazione e periodo a casa successivo. Invece è pagato meno. Contratti a false p.iva, e il tempo determinato usato come strumento di ricatto e sottopagare. Avete fatto un discorso da privilegiati upper class. Io la vorrei la flessibilità ma non me la sono mai potuta permettere. Non sono nato con una casa di proprietà e affitti e poi mutuo sono una quota ingente dello stipendio medio. Non c'è una cultura del posto fisso nelle persone. C'è una legislazione che favorisce il posto fisso e sindacati e provveditorati del lavoro che non fanno il loro mestiere. L'obiettivo è realistico. Detassare il tempo determinato e il datore di lavoro deve pagare di più per sovvenzionare una cassa per formazione e periodo senza lavoro successivo. Incentivare davvero la formazione, togliere il valore legale delle lauree. Incentivare ITC e università telematiche. Si creeranno laureati di serie b perché non vi piace la telematica? Va bene. Sara il mercato a decidere. Intanto hai dato magari la possibilità a un fisioterapista di cambiare e avere basi di programmazione che magari comunque avrà i suoi frutti.
Si direi che li sia stato proprio sbagliato il punto, il posto fisso è una risposta al sistema sclerotizzato, in un paese dove tipicamente perdere il lavoro è una mezza tragedia
@@gabrielesalini2113 come in altri casi state guardando al particolare e non al generale. 1) Non ho toccato il punto del mercato del lavoro italiano perché che sia sclerotico lo do per scontato al punto che pensavo fosse un assunto. Ovvio che la legislazione abbia fatto sempre più pena, ma fra i giovani io c’ero e nessuno, in Italia, nei ‘90s, chiedeva un mercato del lavoro più aperto e dinamico. Al contrario, quando c’erano, erano in piazza a manifestare contro riforme pensionistiche e contro tutta una serie di liberalizzazioni che avrebbero aiutato a costruire più opportunità. Quindi è un circolo vizioso al ribasso, ancora una volta non è corretta la narrativa popolo vittima élite tirannica. 2) La mentalità da posto fisso (che poi il posto fisso è una sineddoche, ci sono vari aspetti) non è una prerogativa italiana, nella mia esperienza è una prerogativa di gran parte del continente. Peraltro, come scritto ad altri, non è sbagliata di suo, ma figlia di una mentalità locale con cui io non mi ritrovo e con la quale difficilmente si può competere agli stessi livelli di giganti come USA o Cina. Ci va bene? Ok. Ma cresciamo poco e dobbiamo accettarlo. 3) A proposito del discorso upper class, io ho appunto rinunciato al posto fisso per andare a costruire qualcosa altrove. Capisco che questo argomento tocchi un nervo scoperto, ma mi pare che con queste reazioni aprioristiche si fatichi non dico a capire, ma addirittura a considerare il discorso alternativo, cosa che non aiuta. Le frecciatine classiste a chi ha dormito nelle topaie per arrivare dove è arrivato anche no.
@@GiulioAnichini1982 non vuole essere un'accusa la questione élite e upperclass. Però non fai lo stesso errore che mi attribuisci di passare dal particolare al generale? Survivor bias e soprattutto tu hai chiaramente le qualità cognitive e la propensione al rischio. Non tutti possono farcela. Non è una questione di vittimismo del popolo poverini che pongo. Ma che se vogliamo analizzare il problema dobbiamo vedere dove stia e capire dove agire. Dove sta la cultura? Dove possiamo agirci? È una proprietà emergente. Non possiamo agirci direttamente. La spinta puo essere solo da incentivi e disincentivi dati dalla legislazione del lavoro. Il mio assunto è che comunque le persone siano un minimo razionali e se c'è una "cultura del posto fisso" è perché è all'equilibrio migliore delle scelte possibili. Non passo dal mio caso particolare al generale. Osservo le persone attorno a me. E c'è più di un caso come quello che dico. Anche dal punto di vista logico non è l'inferenza sbagliata c'è un corvo nero allora tutti sono corvi neri. Ma ci sono due leoni albini allora esistono le condizioni per cui si presentino leoni albini, l'inferenza è corretta.
@@GiulioAnichini1982 uno 0.x per cento c'era, di giovani che a metà 90 ( prima era dura occuparsene, tangentopoli a nord e bombe e attentati al e dal sud )tra i quali io non amavano il concetto di posto fisso sognando flessibilità, pur non del tipo poi implementato. Detto questo... è vero, le masse agivano come dici tu.
Nell'edilizia (soprattutto pubblica) la somma dell'isteria normativa europea e dei vincoli nostrani (vedi sopraintendenza) sta letteralmente bloccando il settore. Si va avanti solo a colpi di deroghe. I costi per ammodernare il patrimonio edilizio sono triplicati e in molti casi gli interventi sono impossibili da realizzare ottemperando alle normative.
Michele, sono uno degl'associati Drin Drin di Rovigo che ha contribuito ad individuare il tema. Purtroppo non riuscirò ad essere all'incontro perché devo essere a Roma, dove ora vivo. Giusto due commenti che mi sento di fare riguardo a quello che pensi di dire (avendo visto i primi 27 minuti) divisi in una prima parte descrittiva e una seconda più politica: 1. Mentre l'idea del resort di caccia e pesca si applica bene al basso Polesine (zona da Rovigo verso il mare, per chi non è familiare con la zona), o alla bassa veneziana e ferrarese, l'alto Polesine, così come le altre zone più interne, non si prestano particolarmente allo scopo. Queste sono molto simili paesaggisticamente, e anche culturalmente direi, ad aree ben più sviluppate della Lombardia. L'origine di questa disparità è probabilmente rintracciabile al mancato sviluppo di una classe cittadina produttiva a favore di elite latifondiste, i miei nonni nati negl'anni '40, ad esempio, hanno fatto per gran parte della loro vita i mezzadri, per quanto medievale possa sembrare; nel caso dei comuni lombardi poi ad accellerare la disparità c'è anche la vicinanza a Milano. Inoltre, c'è una componente demografica molto rilevante. Il Polesine infatti è storicamente terra di emigrazione. Per citare un episodio, secondo Wikipedia, nei soli dieci anni successivi all'alluvione del 1951 la popolazione del Polesine si è ridotta (in media) di poco più di un quinto; aggravando una situazione non rosea. Se quest'abbozzatura di analisi è corretta, il problema si può individuare tra il demografico e la mancanza di capitale umano. 2. La questione di fondo, a mio avviso, è se politiche che mirano a rendere il Polesine, e territori simili, più simili agl'analoghi lombardi siano auspicabili, o se l'analisi costi-benefici rivela che questo obiettivo è infattibile/sconveniente. Da quanto ho sentito, mi pare che la tua valutazione sia nettamente ascrivibile al secondo scenario. Personalmente non ho un'opinione formata a riguardo, ma sono abbastanza sicuro che non tornerò per un po' se non per brevi periodi; il fatto che anche negl'anni '70/'80 il rodigino non abbia avuto uno sviluppo simile a quello di buona parte del Veneto fa propendere per un giudizio negativo, ma non sono sicuro che questo implichi che le cose debbano rimanere così anche per il futuro prossimo. Quello che invece mi pare chiaro è che, se è qualcosa, è una partita di lungo corso: impensabile recuperaer un'arretratezza secolare in 5 o 10 anni. Per chiudere con una nota d'ottimismo, ti invito a considerare la vicinanza delle università di Padova e Bologna e gl'effetti positivi della diaspora sui territori d'origine, a cui la letteratura pare puntare, come ipotetici canali di miglioramento della situazione-fermo restando che anche in questo caso il fatto che sia successo poco o niente è un'evidenza pesante. Per canto mio, ad esempio, sto pensando di organizzare qualche incontro con i ragazzi del mio paese e di quelli vicini per spiegare come funziona l'università all'estero o altre cose utili a formarsi che ho dovuto imparare sbattendoci la testa-non è un progetto compiuto, se qualcuno ha suggerimenti su cosa includere sono più che benvenuti. Evidentemente un'iniziativa come questa non risolve il problema, ed anzi nel breve periodo và nella direzione dello spopolamento, ma può formare qualcuno che magari torna e fa qualcosa di produttivo. Commento raramente perché mi pare di dire banalità, e questa volta non fa eccezzione, spero al contrario che il commento sia utile alla riflessione e all'incontro.
Dopo tutto ciò mi esce spontaneo un pensiero: W il Granducato di Toscana. Citazione semiseria, ma nella mia mente sempliciotta ho sempre pensato che la strada fosse quella.
quella è stata SOLO fortuna, un Leopoldo 18enne despota illuminato che voleva dimostrare qualcosa al padre nell'epoca per tutti migliore e poi rimembrata per il resto della vita è stato puro caso, i toscani non hanno meriti in questo, solo benefici. Ciò detto, vero, w i Granducato di Toscana, in Italia , ma soprattutto in Europa. Solo il dispotismo ILLUMINATO è preferibile allo Stato di Diritto ( Rule of Law ), ma come fai a saperlo prima che il Despota sarà illuminato e non infiammato o stupido ?
L' Unione Europea è un grande fraintendimento. Molti di noi in Italia danno per scontato che sia nata come un progetto destinato a concludersi con una federazione unitaria di stati. Temo che sia una convinzione tutta nostra. Temo che la maggior parte degli altri stati volesse esattamente quello che abbiamo ora. Ovvero un gruppo di nazioni sovrane che condividono solo alcuni aspetti della vita economica: moneta, regole commerciali, circolazione di persone e capitali. Penso che molti tedeschi, olandesi, danesi, svedesi, piuttosto che spartire una struttura statale con noi si sparano nei testicoli. E non solo perché ci ritengono inaffidabili ( che loro siano affidabili poi è tutto da dimostrare), ma temo proprio per razzismo. Per loro siamo poveri, scuretti, bassini, ignoranti e soprattutto cattolici.
non la penso così, in tutti i paesi UE esiste uno zoccolo di 20-30% della popolazione che non ha problemi con la situazione attuale che vede integrazione nei fatti molto maggiore di quanto uno pensi (non avete idea cosa vorrebbe dire per ITa essere fuori da UE nel settore ambientale per esempio). altri semplicemente non conoscono i problemi ese educati apprezzerebebro un unione più ampia . Inoltre manca l'analisi del livello di differenze culturali tra regioni all'interno di ogni paese. Nessuno è un blocco monolitico, nemmeno la Francia dove per esempio l'Ovest e il sud Est hanno sempre votato molto più per apertura europeista di altre parti. Si deve partire da alcuni punti fermi: Difesa, Banche, poco altro ...già potrebbe bastare.. Ps per finire è inutile dare colpa a UE se buona parte dei governi nazionali sono con partiti sovranisti..il contagio è li, negli stati nazionali che non ammettono la loro incapacità a affrontare le sfide mondiali da soli
@@alessandrocapo8480 io sono un europeista. La mia è una triste constatazione. Temo che il progetto europeo sia troppo grande e avanzato per i piccoli paesi europei che sono piccoli specialmente nella visione, negli obiettivi, nelle ambizioni, se non addirittura gretti.Prendo per vero quello che dici sul 20/30% favorevele all'integrazione. Ben venga! È però una minoranza abbastanza schiacciata. Tuttavia sarebbe già un buono zoccolo di partenza per il quale val la pena la battaglia. Io, giuro, non ho mai sentito in vita mia da un politico, che non fosse italiano, una frase sulla necessità dell'integrazione politica. Sfortuna mia spero, se ne hai qualcuna, ti chiederei gentilmente di condividerla, così mi arricchisco e nutro qualche speranza in più. Certo il periodo non è dwi migliori. Da un lato nei paesi ci sono i sovranisti, dall'altro l'Unione a questo stato di avanzamento appare come una struttura piuttosto insulsa, né carne né pesce, una specie di mercato dove gli stati discutono quasi solo per imporre i propri interessi agli altri e molto raramente si parla appunto di una visione comune.
@@ylacorratube senti quanto detto da Merz il candidato CDu su Europe first. Macron stesso ha visione europea ovviamente con leadership francese ma mi sembra naturale: l'unità italiana è stata asimmetrica con leadership basicamente del nord fino a Crispi , mi sembra normale. E' evidente che vi sarà una predominanza di alvcuni paesi rispetto ad altri..
@@alessandrocapo8480 inoltre bisogna considerare il cambio generazionale. Poi io credo che un progetto come quello europeo sia lungo per definizione. Nessuno dice che in 10 anni avremo gli Stati Uniti d'Europa, ma teniamo conto che il Progetto è nato da un'accordo del carbone e dell'acciaio e all'epoca poteva sembrare impossibile l'eliminazione delle frontiere e la moneta unica. Non sarò vivo per poterlo vedere, ma sono convinto che nel 2100 saremo una federazione.
Come gather 'round people Wherever you roam And admit that the waters Around you have grown And accept it that soon You'll be drenched to the bone If your time to you is worth savin' And you better start swimmin' Or you'll sink like a stone For the times they are a-changin' (dedicata agli europei)
1:40:00 l'altra cosa sulla quale la Germania ha guidato l'Europa è stato il green deal e il rifiuto di includervi la tecnologia nucleare. E' palese come sia stata una scelta tedesca imposta sugli altri stati europei, perché quella posizione non era maggioritaria e politicamente decisiva in nessun altro paese, Francia ed Est Europa in primis
Sul nucleare non so quanto sia stata una imposizione tedesca o un pensiero che si è diffuso anche in Germania. Noi siamo stati gli apripista, come sempre precipitosi a seguire le ansie. Spagna Germania e altri stati incentivati dalla paura e dai soldi di Gazprom ne sono stati influenzati negativamente.
@@raptu55 negli ultimi vent'anni in italia non era una questione al centro del dibattito politico, mentre in germania era da tempo una questione cruciale a causa del peso dei verdi per i quali era il pilastro del loro programma. che poi è anche il motivo per cui greta ha avuto l'impatto maggiore in germania tra presenza mediatica e manifestazioni a supporto, nonostante non sia tedesca
Cioè per capirci: Giulio Anichini mi sta dicendo che io Europeo devo abbandonare i miei diritti fondamentali ad avere ferie durante l'arco dell'anno e ad avere diritto a giorni di malattia, ossia a gettare via il mio equilibrio psicofisico solo per avere un posto a tempo determinato con "entry level" a 100.000 euro? Ma non diciamo idiozie, grazie, se Giulio Anichini vuol fare la fine del lavoratore Americano medio che durante l'anno ha 1/5 delle mie ferie e solo 5 giorni di malattia in tutto l'anno, tra l'altro sempre sotto costante stress del possibile licenziamento in tronco, è una sua scelta. A me di contare qualcosa nel mondo frega zero, preferisco tenermi il mio equilibrio psicofisico ed i miei diritti piuttosto che fare l'americano col tasso di suicidi al 25% col terrore di andare dal Medico se stanno male, per non vedersi andare in bancarotta. Ciò che serve far capire alle persone a livello culturale è che non serve fare tanti soldi, ma i giusti soldi per vivere tranquilli, mantenendosi i diritti fondamentali alla salute fisica e psichica. Ecco cosa serve caro Anichini.
Io non le sto dicendo proprio nulla, sto dicendo solo che da questa parte dell’Atlantico la gente la pensa come lei, dall’altra parte no. Con questo commento lei ha confermato il punto. Non vedo perché prendersela. Dopodiché siamo paradossalmente d’accordo: se sta bene così, nessuno le tocchi il suo equilibrio psicofisico, ci mancherebbe altro. Also: non è questione di contare qualcosa, è questione di costruire qualcosa. Troppo lungo da spiegare soprattutto a chi chiaramente non ha nessuna voglia di capire (e va benissimo così, abbiamo due concezioni diverse della vita appunto).
mi pare tu e altri qua nei commenti non abbiate capito il punto. non hanno detto che dobbiamo diventare gli USA (impossibile). hanno detto che la mentalità UE si è spostata all'estremo opposto e va trovato un giusto mezzo. se questo non si fa, ci condanniamo non solo all'impoverimento ma anche alla presa di potere su tutto il continente da parte dei peggiori populismi
Non me la sono assolutamente presa, si figuri, ma mi premeva dirle che nel suo esempio lei ha sbagliato Soggetto e le spiego il perchè: se da questa parte dell'Atlantico la gente la pensa come me è perchè in Italia, e prendo questo paese come esempio, da trent'anni e forse più lo Stato e di conseguenza qualsivoglia Governo presente o passato non ha mai adeguato gli stipendi alla media Europea....figurarsi guardare all'altra parte dell'Atlantico. Il problema vero è proprio l'opposto del suo esempio. Bisogna pensare a rifondare un sistema economico-culturale si, ma non sul lavoratore medio, dipendente o libero professionista che sia, ma a livello Manageriale e Imprenditoriale. Perchè oggi abbiamo l'imprenditore Italiano che ha per unico scopo non il fare impresa o produrre ma f0ttere il dipendente, pagarlo il meno possibile, licenziarlo per poi sovraccaricare i dipendenti che rimangono con il lavoro in più del dipendente licenziato, demandionandoli e caricandoli di altre responsabilità (ma allo stesso costo orario) invece di assumerne di nuovi. Ecco, l'imprenditore o Manager Italiano ed Europeo vuole fare soldi a tutti i costi, l'imprenditore Americano vuole fare impresa a tutti i costi. Due cose ben diverse e questo va cambiato. Prendiamo Musk ad esempio, per realizzare quello che ha fatto con Space X è andato a pescarsi tutti i geni nella NASA e nella Silicon Valley pagandoli fior di quattrini, perchè lui voleva raggiungere uno scopo. All'Imprenditore Italiano non interessa raggiungere uno scopo, l'ultimo a cui interessò si chiamava Olivetti, che di fatti trattava i suoi dipendenti come fossero suoi figli, a livello economico.
E per ultimo aggiungo: per costruire qualcosa hai bisogno della volontà di farlo e se la volontà di farlo non parte in primis dall'imprenditore lei crede che il dipendente pagato due spicci si immoli mente e corpo per costruire qualcosa? Ovviamente no. Io lavoro in Pronto Soccorso, costruisco qualcosa tutti i giorni, specialmente oggi che negli Ospedali Pubblici ci si fa realmente il mazzo quadro (perchè paghiamo anche il lassismo delle passate ruberie Pubbliche) sono Laureato e specializzato con Master, sa quanto prendo? Quanto un operaio della Stellantis e con tutto il rispetto per l'Operaio della Stellantis ma le mie responsabilità sono ben diverse dalle sue. Sa quanto prende un mio pari collega al solo spostarsi in Francia, Svizzera, Germania? 5 se non 6 volte tanto, con miei pari diritti e doveri. E lei pensa che io vada a sacrificare anche quei pochi diritti che mi rimangono? Non esiste. Inizi l'Imprenditore a sacrificare del suo, se vuole costruire qualcosa. È quella la classe dirigente che va cambiata, non l'operaio...che in Italia tira il carrettino già da troppo tempo a condizioni quasi disumane.
Si ma in svizzera lo possono licenziare in tronco stile US, e nessuno ne è triste anzi ne sono felice perché sanno che se anche a loro da dipendenti girano i coglioni danno la letterina di licenziamento e vanno da un'altra parte cosa qui impossibile perché sia mai creare un mercato del lavoro dinamico
per confrontare Londra e Parigi (e la Germania anche), basta guardare le ferrovie: in francia convergono tutte verso Parigi con ampi spazi vuoti, in UK e Germania sono abbastanza equidistribuite su tutto il territorio.
Grazie. Come sempre stimolante. Due osservazioni. Stiamo troppo bene per desiderare una rivoluzione. l'Europa non prende decisioni o non prende le decisioni che titenete necessarie?
In realtà uno spirito più giovane e meno risk averse in europa c'è, ma è concentrato in alcune nazioni dell'est (polonia, baltici). Allo stesso modo, un polo di innovazione si trova al momento in ucraina con le tecnologie per i droni. Motivo in più per evitarne il collasso
I'investimento tipo casolare l'ho già fatto 7 anni fa. Ho ristrutturato casa dei miei nelle Langhe ed ora affitto dei bilocali a americani australiani olandesi... 90% stranieri. Da due anni sono in pensione e se Boldrin me la vuole tagliare ho comunque una discreta rendita alternativa. Quando lavoravo ero manager in una multinazionale automotive e che l'Italia stesse andando a puttane lo avevo visto da almeno 15 anni...
Discussione ricca di spunti interessanti, grazie! Sarebbe interessante un confronto con Pieter Levels di eu/acc, sembra arrivare a conclusioni simili alle vostre sul l'Europa
Grazie per i contenuti. condivido alcuni dubbi rispetto alle poche affermazioni emerse dalla "chiacchierata" che non ho condiviso : 1- Non capisco la tesi che vorrebbe imputare all'UE/alle istituzioni comunitarie l'assenza di un politica di difesa comune non avendo l'Unione competenza in materia. Non mi sembra sia utile non discriminare tra responsabilità afferenti esclusivamente all'ambito comunitario, ambiti di pertinenza esclusiva dei governi nazionali e competenze concorrenti. Molto del populismo nostrano mi pare sia ingrassato promuovendo narrazioni mistificatorie, volte a attribuire all'UE responsabilità, in ambiti estranei al perimetro di competenze disponibili per Bruxelles. 2- Non mi pare che ci sia significativa corrispondenza tra permanenza/prevalenza dell' "eredità feudale" nei sistemi sociopolitici europei e cronologia dell'insorgenza dei singoli "Stati nazionali". La Spagna è nata prima dei Paesi Bassi, la Russia prima di Germania e Italia, il Portogallo prima del Belgio, la Grecia prima dell'Irlanda, l'UK prima della Finlandia.. ma forse vi ho frainteso. 3- "In Europa le frontiere da abbattere sono state abbattute (..) con la caduta dell'Impero Romano. Gli Stati Uniti nascono come Paese che dove abbattere frontiere". "I padri pellegrini che dovevano coltivare cotone"? Che cotone coltivavano i padri pellegrini? Quali sarebbero i confini abbattuti dall' Impero romano in disfacimento coerenti/sovrapponibili con le frontiere che definiscono l'Europa contemporanea? Non ho capito questo passaggio. 4- Ps: I groenlandesi di discendenza scandinava o cmq "alloctoni" sono meno del 15% dei circa 60000 residenti in Groenlandia, i rimanenti sono "autoctoni".. La Groenlandia è uscita dalla CEE nel 1985 quindi non ha mai fatto parte dell'UE. Questo ovviamente non implica valutazioni partigiane circa la pretesa che 50000 persone avanzano nel rivendicare diritti esclusivi o prevalenti sullo sfruttamento di un territorio vasto più del Messico di cui occupano una porzione infinitesimale Grazie di nuovo buona serata.
La cosa interessante é che gli inuit della Groenlandia sembrano essere arrivato soltanto dopo i vichinghi europei. C'è da dire che alla fine del medioevo gli Europei hanno abbandonato la Groenlandia alla fine del medioevo ma anche così tecnicamente non é scontato che gli inuit siano autoctoni.
Trovo che il dibattito sull'Europa stia venendo portato avanti in maniera superficiale. Sarebbe utile coinvolgere in queste discussioni delle persone che siano in grado di spiegare il ruolo delle Istituzioni Europee nei diversi settori e analizzare le decisioni prese e i conseguenti comportamenti degli stati nazionali.
@MicheleBoldrin ripeto sarei interessato a vedere delle discussioni con chi veramente si occupa di affari Europei e che conosce esattamente i meccanismi decisionali nei vari settori. Ci sono anche ex alti funzionari in pensione che collaborano con Think Tank che potrebbero fornire informazioni utilissime al movimento per sviluppare le proprie posizioni.
Giulio Anichini mi permetto di dire che il 70% dei ragazzi a cui chiedi se preferiscono stabilità o 150k annui ti rispondono la prima opzione perché non meritano la seconda. Non mi risulta che quelli menzionati siano gli stipendi medi americani ma rappresentano solamente il miglior modo in cui alcuni Paesi trattano le loro giovani élite. Non facciamo passare il messaggio che in America ci sia il Bengodi
il fatto che in US ci sia una forbice molto più ampia per salari dipendenti, soprattutto se si guarda agli entry level, è una conseguenza naturale del fatto che ci sia più meritocrazia. essere elite o meno c'entra nulla. chi sceglie di studiare e lavorare nei settori più produttivi prende il doppio, triplo, quadruplo degli altri subito dopo la laurea o il praticantato, com'è giusto che sia, mentre qui si viene trattati quasi allo stesso modo il che disincentiva appunto a essere produttivi.
@@Johnny_Savage produttività, se non disgiunta dalla cultura europea di solidarietà con un quid di redistribuzione, senza dirigismi, ma con fiscalità efficiente e imprescindibile imo è la chiave
@@morenasimone ancora con sta elite. la scelta della materia di studio e del settore lavorativo è una cosa che fa chiunque, non solo i figli delle famiglie benestanti. e ci sono ancora meno scuse rispetto agli USA visto che l'università in europa non costa nulla. il disincentivo viene prettamente dai salari non dalle condizioni di partenza
@@Johnny_Savagequindi quando parlano di 150k entry level si riferiscono allo stipendio medio di ingresso di qualsiasi giovane laureato non umanistico?
Nel 2009 quasi tutti gli stati europei hanno partecipato all'eurovision svoltosi a Mosca perché nel 2008 la Russia ha vinto la competizione nonostante la guerra contro la Georgia in corso e il ritiro della stessa dalla competizione...
A proposito di medioevo... alla sua presentazione il nostro nuovo direttore scientifico ha mostrato come "nota di merito" tra le pubblicazioni e il suo background culturale....l'essere nato a Firenze e battezzato a S.M.Novella... come elemento qualificante di per se
Live come sempre interessantissima. Sulla Groenlandia - ovviamente è un dettaglio - ma da mie reminiscenze di studi universitari dovrebbe essere il primo "Paese" (o meglio ordinamento) ad essere uscito, tramite accordi, dall'Unione, non ricordo in che anno. Ovviamente il senso del discorso resta: l'Europa ha dormito pure lì.
C'è stato un momento in cui anche l'Algeria, essendo parte della Francia, ha fatto parte della comunità. Non ricordo però se sia uscita prima o dopo la Groenlandia.
2 ore in cui avete parlato di conquista del west e prendere il rischio di qua e prendere il rischio di la (rivolgendovi alla gente provinciale "normale" che si accontenta del posto fisso.... ovvio che si accontentano, almeno hanno la sicurezza di avere i contributi regolarmente versati essere assunti in regola e avere due diritti) e poi Ranieri è il primo che non vuole prendersi il rischio di fare politica quando verso la fine si parla di Drin Drin a quanto si sente, perché non gli va (e di sicuro quel rischio a lui costa meno che al contadino calabrese diciamoci la verità). Intanto la Meloni, Luigi di Maio etc... senza laurea, phd e master roboanti e prendendosi da quelli come voi della pescivendola o del bibitaro si sono sporcati le mani e hanno iniziato dal basso e fanno politica e ce l'hanno fatta e hanno "rischiato" e il mondo lo cambiano nel bene e nel male a forma di loro stessi... Non ce l'ho direttamente con lui ma è un atteggiamento tipico di quelli come lui e con quel background (europeisti, laureati, medio-alto reddito non meloniani/leghisti/forzisti, famiglie con un certo background e simpatie politiche). Non è che forse la colpa è proprio di quelli della vostra bolla "elitaria" che sono i primi che non vogliono prendersi alcun rischio (sia proprio temporale ed economico che poi di reputazione e altro) neanche minimo e vanno sempre sul sicuro facendo la morale agli altri e sui rischi che dovrebbero prendersi gli altri (con poche eccezioni)? Autoriflessione da fare.
Clap clap clap. E tu "Egemonia Culturale" [sic!] dimmi, tu che ci fai la morale, tu chi sei, cosa fai, dove ti sei messo in gioco, cosa hai rischiato e cosa hai pagato? Non hai neanche la dignita' di firmarti e farti riconoscere. Vieni a raccontarcele le fondamenta del tuo moraleggiare, cosi' facciamo due conti assieme sul dare e l'avere. O scappi perche' devi fare la predicuzza anonima su un qualche altro sito di gente che ci mette la faccia? Vediamo se ti presenti o se sei il solito pagliaccio frustrato.
@@MicheleBoldrin Nel mio piccolo è dal 2011 che mi interesso alle questioni geopolitiche, (sono una ex Bagnaista, fui presente al Goofy del 2014 al quale partecipò anche Lei). Cerco di fare divulgazione entro la mia piccola cerchia ma è durissima. La Vostra esperienza al tempo di Fare lo ha dimostrato, quanto sia dura cercare di allargare le menti, sia nel piccolo che nel grande. Ho vissuto del mio lavoro, e adesso vivo della mia pensione. Credo che quello che ho potuto l'ho fatto, e lo sto facendo. Ps. Spesso è difficile persino essere convincenti in condominio, su questioni palesi, ma ciascuno la vede in modo diverso.
Io ho già provato a fare politica, investendo tempo (tanto) e facendo anche sacrifici. Non rimpiango niente, sia chiaro. Ma a parte constatare che non sono tagliato, penso che l'esistenza sia fatta da fasi diverse. E che adesso siano i ragazzi giovani (come lo ero io) che devono prendere in mano la situazione. E stia tranquillo/a che il mio supporto al cambiamento ci sarà sempre, a viso aperto. Si fa politica in molti modi, anche con una conversazione come questa, peraltro. Saluti
Parere mio: mi trovo d’accordo su gran parte delle cose dette nel video, ma trovo il discorso un po’generalista. I paesi europei sono diversi tra loro, Michele stesso negli ultimi 10 anni ha analizzato il declino italiano, proprio perchè l’Italia va diversamente da molti altri paesi Ue. Poi non condivido un certo clima da declino/collasso, quando molti dei gap/differenze tra europa e usa secondo me ci sono da svariati decenni almeno. Trovo siano anche piani diversi la mancanza di un’unica politica estera Ue, lo scarso sviluppo di alcuni dei paesi europei (Italia ecc), le auto inculate che la Germania si sta dando col green deal, il fatto che gli Usa siano più competitivi. Eccezion fatta per il green deal, le altre 3 ce le portiamo indietro da 50 anni o anche 200, non mi sembrano novità. La mia è una critica al volerne fare un filone generale e a voler identificare un declino/collasso complessivo, detto questo condivido le singole caratteristiche analizzate.
c'è un gap sempre maggiore tra USA e UE in output per ore lavorate e crescita del pil che parte dalla great recession (2007-2011). tante differenze c'erano anche prima ma non erano un problema
@ in realtà se guardi al gdp per hour worked ppp il ratio eu/usa rimane costante, l’aumento del divario sta tutto nel pil complessivo nominale, in parte per il tasso di cambio euro/dollaro, in parte per la demografia (problema europeo immenso, senza dubbio). Detto questo, anche qui, non metterei tutti i paesi nello stesso calderone:Italia soprattutto, ma anche Uk e Francia direi, han bassa produttività e stan messe male; Spagna negli ultimi decenni ha solo ridotto il divario con chiunque, vedremo il futuro; Nord Europa, Olanda o Irlanda direi tengono più che bene; Germania idem se non si fossero inculati l’automotive col green deal, vediamo se ne escono; Est Europa (per ovvi motivi) è cresciuto e cresce a manetta. Non metterei tutto in un calderone di un’Europa destinata a sempre maggiore povertà e non sviluppo, non mi sembra un’analisi molto seria.
@@alessandrodrei3662 EU and US GDP per hour worked: USA sorpassano EU attorno al 2000 e il distacco incrementa a partire dalla great recession. non c'entra la demografia, è la produttività media dell'ora lavorata che in uno aumenta molto rispetto all'altro
Per quanto riguarda la visione elitista e aristocratica (nel vero senso del termine) di chi professa l'importanza della cultura classica, non posso che concordare con Boldrin. Avendo, per percorso universitario e per passione, studiato la cultura rinascimentale e di conseguenza il modello di vita dell'aristocratico medio che finanziava e commissionava le varie opere a questo e quell'artista, il mondo di questi signori era formato dallo stare in casa a scrivere poesie, "forti" dei loro studi incentrati sulla formazione classica (a differenza dei poveracci che erano costretti a sporcarsi le mani per vivere studaindo le arti liberali/meccaniche), poichè tanto avevano le rendite di famiglia, la servitù e le alleanze matrimoniali con conseguenti doti. Era una merda, scrivevano roba mediocre e totalmente inutile, (infatti oggi nessuno se li rilegge più e vi sfido a farlo) e passavano le loro giornate nella noia e nell'irrilevanza più totale, però almeno se lo potevano permettere. Proporre questa cosa qui a distanza di 5 secoli fa rabbribidire, specialmente se professata da chi propone di "mettere al centro il cittadino e l'essere umano". Parere personale, da un umile maestro di arte
Stipendi da 150k€ in Germania li prendi da Top Management e non in tutte le aziende (es. ingegneria civile è già al 95 quartile, in chimica/farmaceutica un pelo sotto). Per il resto è purtroppo è tutto vero.
Mi chiedo sinceramente: perché se l'America è tanto bella ha vinto Trump 2 volte con lo slogan "Make America Great Again"? Vuol dire che per la maggior parte dei cittadini così non è o mi sono perso qualcosa
la situazione che hanno descritto e' immediatamente verificabili con i numeri, quindi sui fatti non c'e' dubbio. semmai la domanda e': perche' mezzo elettorato Usa voleva quello slogan?
@ Più la gente sta bene più ha paura di perdere qualcosa. Io lo vivo quotidianamente. Mia madre anziana ha tutto: una casa tutta sua, una famiglia che la accudisce, un'ottima salute. Ma soffre di ansia cronica. I miei nonni che non avevano tutto ciò sono morti serenamente.
@@SamueleCastiglioniperché sente che l'America di prima era meglio dell'attuale. La domanda è: perché l'America di prima era percepita come migliore dell'attuale da un così grosso numero di statunitensi?
Ragionamento Italiano medio quando citi anche solo una caratteristica positiva dell'america: eh ma hanno le stragi nelle scuole!!1!!!1111!! EH ma la sanitaà!1!1!!!
Guarda che il problema delle armi è reale, e la violenza della polizia pure. Chiedi a Boldrin quanto costano i farmaci o qual è l'atteggiamento delle assicurazioni sanitarie (mafie in piena regola) e apri gli occhi
@@gianniarioti87 Scusa ma mi sa che non hai capito e ti stai dimostrando proprio come il tipico personaggio che ho descritto. Provo a spiegarmi meglio. Il mio punto non è dire che quei problemi non ci siano, anzi, anche per me l'eccessiva diffusione di armi comporta problemi, mentre sui farmaci non me ne intendo abbastanza ma la penso un pò come Boldrin, cioè che il problema è questa tendenza americana a prendersi rischi sulla salute fisica che vanno dal mangiare male al non coprirsi d'inverno al fare sport rischiosi (sarà che sarò giovane ma non ho mai capito perchè in ogni film americano hanno tutti il ripiano in bagno pieno di pasticche). Ma al di là di quello che hai citato, il mio punto è che in USA non è il fatto di avere le armi e la sanità che li rende molto più attrattivi a livello di giovani e imprese. Non sono quei fattori che fanno grande l'America. Quindi perchè stracazzo se uno cita un aspetto positivo vengono tirati fuori quegli argomenti? Puoi benissimo replicare gli aspetti positivi e tralasciare quelli negativi. Puoi avere una scuola che istruisca veramente i giovani e gli faccia sviluppare le loro passioni, puoi avere grandi aziende e essere all'avanguardia della tecnologia mantendo la sanità pubblica e senza avere armi nelle strade. I veri stupidi sono quelli che si rifiutano di prendere ciò che c'è di buono dagli altri solo perchè si ritengono superiori. Dire apri gli occhi sinceramente poi è di pessimo gusto. A quanto mi sembra ho poco più della metà dei tuoi anni eppure mi sembra di essere con meno bava alla bocca di te. VIsto che comunque se sei dell'87 sei giovane, te lo dico con tutto il cuore. Smettila di fare la bandierina e inizia a capire che il mondo è complesso. E ringrazia Boldrin che per lo meno sta provando a fare qualcosa per noi Italiani. Il nostro futuro è a rischio, e solo noi possiamo cambiarlo. Consiglio personale: associati al Drin Drin.
@@davidebalestrini8857 la vita è fatta di priorità. Molti non sono disposti a sacrificare welfare e sicurezza per i (presunti) soldi. E non li si può condannare per questo, sono scelte individuali. ti ho risposto? E sono già associato al drin drin, grazie.
@@gianniarioti87 ottimo che sei associato al drin drin, scusa se ho supposto, errore mio. Qua però mi sembra che il tuo ragionamento non abbia molto senso. Il welfare si fa con i soldi, e i soldi derivano dalle tasse che lo stato riscuote. Non si può pretendere di mantenere lo stesso livello di welfare se poi non c'è crescita economica. Il mio punto è proprio che si possono avere soldi ma anche sicurezza e welfare. Le cose non si elidono, ma anzi vanno di pari passo. Meno uno stato è ricco, meno sicurezza e welfare ha. Non penso neanche di condannare, ma piuttosoto penso che vada spiegato a chi risponde così che appunto non è un valido argomento. Si possono avere entrambe le cose, soprattutto dato che una vive dell'altra.
La domanda dovrebbe essere dunque la seguente: possiamo diventare più attrattivi senza dover rinunciare a ciò che ci rende civili? P.S. Comunque per l'istruzione bisognerebbe guardare ad altri modelli, non a quello americano. Se proprio a quello scandinavo.
bellissimo contenuto, i commenti che vengono a spiegare che siete dei privilegiati (per cosa? per aver descritto fenomeni verificabili con 2 grafici?) e che vengono a spiegare che essere umili e' meglio di prendere 100k dimostrano solo che avete ragione. purtroppo non sono d'accordo con nessuna delle soluzioni possibili: le guerre si fanno con i soldati che si hanno e l'elite europea deve trovare un modo di far funzionare questo continente nonostante il luddismo suic1da che lo domina EDIT: per aggiungere la mia esperienza personale, tutti i miei coetanei svegli e intraprendenti vogliono andare a lavorare per il parlamento europeo. gli altri... vogliono fare l'insegnante
Un tema interessante, approfittando della presenza di Ranieri potrebbe essere il confine fra una visione del mondo a la Limes (= il DNA dei popoli) e la discussione che avete fatto sulla storia che ha influenzato USA ed Europa. In quale misura quest'ultimo aspetto non sfocia nel riduzionismo di matrice limesiana?
Nella misura in cui nessuno possiede uno straccio di abbozzo di modello per una briciola di predittività nell'interazione geni-ambiente, lascia stare (geni-ambiente)*N, a.k.a. cultura. Si possono però inventare tante buffe storielle
1:22:40 about... Quello che dice Giulio è la cosa vera... io vivo in un paese considerato dittatoriale ma le persone hanno la libertà economica e nessuno pensa a voler cambiare forma di governo se l'ecnomia cresce e si è liberi di fare impresa in maniera spinta....
non conta, tuttavia, solo l'economia anzi, non è detto che la decisione economicamente migliore debba per forza ed ogni volta essere anche quella politicamente migliore. Altrimenti andava bene il Pane e circo. Stato di
@@Iutub0ne_Genzore ovvio che non conta solo l'economia... ma se quella corre e le persone hanno la libertà economica le altre libertà sono meno rilevanti... e non dico che questo sia il modello ideale (che bella l'Europa federale e solidale) ma è la cosa meno peggio che c'è... viviamo in un mondo reale non in un'idea... altrimenti non ci sarebbe niente di meglio del comunismo tutti uguali e giustizia sociale al 100%
Video Interessante, il punto chiave mi sembrano le due guerre mondiali, in particolare la seconda. Prima delle guerre mondiali l'Europa aveva quello spirito espansivo che oggi si è estinto, tanto che ha colonizzato quasi tutto il mondo, oltre al fatto che era l'area più innovativa. In reazione alla distruzione delle guerre mondiali e i crimini del nazismo, l'elite europea ha deciso che armarsi è sbagliato, perseguire gli interessi nazionali in politica estera è un male, si è deciso che bisogna prevenire l'ascesa di un nuovo Hitler, accontentando la popolazione con il welfare e isolare le forze politiche giudicate troppo di destra. Con queste idee ben radicate è molto difficile ad esempio che la Germania possa proporsi come leader dell'Europa oppure l'Italia che ha scritto nella costituzione che "ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" decida di risolvere con la forza la questione ucraina. Sarebbe il caso di riflettere sulla direzione presa dall'Europa del dopoguerra e rivederne i principi, che non significa abbracciare Casapound ovviamente, ma riconoscere ad esempio che sia giusto perseguire i propri interessi anche a scapito di altri paesi certe volte e riconoscere che il welfare state e le regolamentazioni, per come sono concepite oggi sono insostenibili. Senza un cambio netto di mentalità di questa portata non si va da nessuna parte.
Credo che buona parte della burocratizzazione soprattutto della UE abbi radici nell'ordocapitalismo tedesco del dopoguerra. Passati per Hitler non ne volevano un altro. Chiaramente produce un'inerzia del sistema.
@@francescodarin8100esattamente, a causa di questa paura, diverse idee che potrebbero dare una spinta ai paesi europei sono diventate tabù. Ad esempio quando Boldrin parla della Groenlandia e dice che l'Europa o certi suoi paesi dovrebbero andare lì e far valere le proprie ragioni. Ecco questo non avverrà perché per le classi dirigenti europee questo atteggiamento ricorda quello di Hitler quando ha chiesto i Sudeti. Senza la volontà di farsi valere e di imporsi l'Europa non uscirà dal suo declino, ma per questo deve cambiare la mentalità e anche le classi dirigenti.
Spero di non fare una osservazione troppo peregrina, ma -per quanto riguarda l'assenza del mito "go West young man" in Europa-, a me sembra che la spiegazione sta nel fatto che qui non abbiamo avuto esempi di nazioni che "si facevano da sole"; anzi, l'obiettivo delle nazioni più di successo del Vecchio Continente era di sfruttare, attraverso gli imperi coloniali, le ricchezze altrui a proprio vantaggio. Sbaglio?
Ma mi sembra che fino alla seconda guerra mondiale c'era questa mentalità di espansione legata alle colonie ad esempio. Poi é stata ammazzata come reazione ai traumi delle guerre mondiali. In che senso le nazioni europee non si sarebbero fatte da sole? Hanno esplorato e conquistato per secoli.
@SamueleCastiglioni la differenza sta che nel mito americano é molto più importante il successo lavorativo dei suoi cittadini, ottenuto con il sudore della fronte; mentre (e qui semplifico) gli europei hanno sempre sperato di poter sfruttare le ricchezze altrui fino al punto di vivere tutti di rendita. Anche l'ultima forma estrema di imperialismo europeo, ovvero il Terzo Reich, sognava di creare un popolo tedesco razza padrona in grado di prosperare sfruttando il lavoro forzato del suo "spazio vitale" orientale (come ben spiegato nella biografia di Hitler di Ian Kershaw).
sinceramente non lo vedo plausibile visto il declino della Chiesa Cattolica degli ultimi decenni. A meno che la Chiesa si riformi e torni ad essere attrattiva nei vari paesi europei
@SamSam-qk5zr credo perché, escludendo magari le generazioni più giovani, molti hanno smesso di praticare dopo essere stati avviati lungo un percorso di pratiche religiose per spinte familiari e culturali, e poi solo in seguito hanno abbandonato l'ambiente e le pratiche. Quello che cerco di dire è che, anche per me che sono ateo e non ho fatto la cresima, esiste comunque una parte di background legata inevitabilmente a quel contesto.
Secondo me è semplicemente un problema di attrazione per cluster, tutti quelli fatti in un certo modo vanno dai propri simili... per esempio gli amanti del rischio bravi ma anche meno bravi con voglia però di giocarsela (gli andrea zanon di sto mondo per chi lo conosce) sono andati in US che quindi ora seleziona quel tipo di attitudine lì, l'Italia seleziona la vita lenta, i pensionati ed il buon cibo, la Spagna seleziona i giovani che vogliono divertirsi, lavorare ma di certo non fare google... la danimarca seleziona quelli bravi a cui però piace essere tassati fino alle mutande per regalare successivamente 800 o più euro ai figli mentre studiando anche se fanno i fancazzisti... UK è un ibrido strano, francia ormai è sempre più Italia con una ideologia statale forse ancora più interventista però almeno c ha la fortuna di avere immigrazione che gli abbassa il rapporto anziani/giovani e così via... si può cambiare il trend? Certo, guardate Milei ma si tratta di cambiare un tendenziale facendo grossi movimenti e non piccoli cambiamenti al margine....
Nel XIX secolo i retaggi culturali e religiosi di secoli di storia europea erano ancora più sentiti, tuttavia l'Europa riusciva a innovare senza problemi. La situazione non si può spiegare solamente con il peso della storia e delle tradizioni che bloccano le energie. Penso che vada rivalutato il ruolo della religione come set di valori che indirizzano la collettività verso un comune obiettivo, dando ad essa una certa disciplina nei comportamenti. Guarda caso gli usa hanno un carattere religioso molto intenso in molti stati ( non tutti, ma è spesso da lì che nasce la voglia di riscatto dei vance di turno). L'ateismo è molto più diffuso in Europa. Questo non aiuta a dare un senso alla vita da parte di persone che non riescono a darselo. È qui che il liberalismo laico e progressista fallisce, non riesce a generare un motivo di attaccamento, di appartenenza a qualcosa che in ogni realtà umana è così importante. I liberali dovrebbero riprendere Pascal. Pensate che la religione sia una sciocchezza? Non importa, perdete un'oretta a settimana della vostra vita per andare in chiesa e formare una comunità coesa. La cosa non piace ? Allora preparatevi a dosi massiccie di illiberalismo e masse di monadi umane insensibili, con le pance piene, ma vuote di spirito. Potrete pure prendere in giro dio patria famiglia, perché per colpa di questa triade si sono fatti milioni di morti nella storia, ma pure i loro concorrenti , libertà uguaglianza e fraternità non sono da meno in quanto a vittime. Con la differenza che la prima è molto più facile da capire e molto meno astratta della seconda. Perché è lì che la morale borghese si è formata. Senza una morale e una cultura comuni, ma un miscuglio di religioni e stili di vita diversi fatti coesistere per reggere la baracca-stato, non saranno mai accettati dalla massa. Il multiculturalismo è roba da elite. Se queste elite non forniscono poi un esempio rigoroso di vita, ma preferiscono sbandierare un edonismo sempre più sfacciato (i social sono deleteri sempre più in questo senso) le masse imiteranno questo comportamento, cadendo nel nichilismo più apatico. Sono tutti problemi della gioventù attuale, che il COVID ha accentuato. Questa secondo me è la vera crisi del liberalismo. Ha dispensato una miniera di diritti, ma ha dimenticato i doveri per troppo tempo. I diritti costano e dopo un certo tempo presentano il conto.
I cosiddetti trogloditi esistono, non hanno la curiosità e l'intelligenza dei liberali. I liberali sono elite non solo tecnico-scientifica e umanistica, ma anche morale. Ma i progressisti sono erroneamente convinti che tutti siano elite, per lo meno in potenza. No, non tutti possono diventare scienziati o artisti o anche banalmente rispettare l'individualità altrui senza la 'frusta' della religione e del pregiudizio morale. I trogloditi non sanno darsi uno scopo che non sia consumare se dai loro i mezzi economici per farlo (e la modernità me dà in abbondanza, per fortuna). La religione serve proprio a questo. E controbattere che le religioni sono tutte ugualmente nemiche del liberalismo è pura follia. Le radici cristiane sono evidenti. Ma pensate davvero che serie TV, film e libri che esaltano l'individualismo più sfrenato non abbiano effetto sulle menti deboli? L'individualismo è il sale della società occidentale, ma non puoi avere solo quello in una società. Il tutto va bilanciato da doveri e pregiudizi morali. E quindi propagandare che le donne debbano essere come gli uomini in carriera dimenticando di dover essere madri e scatenare così le invidie tra sessi è male. Se tutte penseranno alla carriera, nessuna vorrà fare più bambini. E per cosa poi? Si accumuleranno grandi ricchezze per poi non darle in eredità a nessuno. Si invecchierà soli e senza affetti. Ci saranno le pecore nere che si ribelleranno alle regole, ma se le pecore nere ( i liberali, gli imprenditori che si fanno da sé, gli artisti, persone che per capacità, forza di volontà, sacrificio e coraggio escono dalla massa, donne non destinate a non fare figli ma a fare carriera) diventano la maggioranza, addio società.
Hai scritto una cazzata! Se le tue esternazioni lambissero la periferia della realtà... Iran, Arabia Saudita, Pakistan, etc.. con le rispettive società "teocraticamente" normate sarebbero al vertice della crescita economica e all'avanguardia in abito tecnologico.. invece sono cloache sottosviluppate. Sei divertente... il benessere materiale, le libertà civili. la "disciplina sociale", sarebbero l'esito magico delle minoranze residuali che in occidente investono una o due ore la domenica in ritualismi esausti e anacronistici conditi da una puerile pretesa di impossibile consistenza. Che evidenze ti hanno persuaso che le cose stiano così?
Sono d'accordo sul fatto che per i paesi Europei sia necessario credere in qualcosa, che sia una qualche religione, un ideologia o una filosofia condivisa. Senza quella faccio davvero fatica a vedere come l'Europa possa fare le scelte difficili che saranno necessarie per rialzarsi. Lo spirito di frontiera che avevano gli europei in passato quando hanno conquistato le americhe ad esempio deve basarsi su una narrativa condivisa, altrimenti rimaniamo nel declino attuale.
Quando anche noi avremo un Elon Musk ,cioè uno che capisce e sa usare la I:A:, potremmo risolvere tutto il ciarpane legato allla vecchia costruzione dello Stato Etico.
Iper regolamentiamo perché piace ai vecchi.
I giovani giocano a pallone, i vecchi mettono il cartello di divieto di giocare a pallone.
Serve un Drin Drin europeo
Intercalare.
Adoro intercalare.
Per me drin drin tutta la vita.
Brindo al movimento.
Direi: drink drink.
Grazie.
Al minuto 50 mi sono ricordato che dovevo mettere like
Ahahaha ❤
Grazie a tutti e tre, video molto interessante e ricco di spunti e concetti estremamente condivisibili, specialmente tutto ciò che concerne l'evoluzione culturale che noi europei (un po' tutti) dovremmo intraprendere.
Sono un radiologo ospedaliero di una asl del centro sud.senza la normativa europea che istituisce le Breast Unit ed uniforma il trattamento del tumore mammario non avremmo avuto alcuna possibilità di progresso visto anche gli amministratori che abbiamo avuto.ora,con tutti i limiti siamo una realtà con mobilità attiva in una situazione generale depressa.ce ne fossero altri di interventi normativi di questo genere
Forse in campo medico-ospedaliero l'armonizzazione a livello europeo dei regolamenti e l'informaticizzazione dei sistemi informativi porta dei vantaggi indiscutibili. Secondo te a che livello ci sono dei problemi nel flusso di lavoro? Tra gli ingegneri clinici, informatici, orgamismi notificati o più in alto? Mi farebbe molto piacere sentire l'opinione di un interno, e ne sarei molto riconoscente
Qui stiamo parlando di architettura organizzativa che ha spinto ad una integrazione multidisciplinare altrimenti difficilmente ottenibile se non attraverso una spinta normativa.quanto a sistemi informatici non so quanto la nostra situazione sia frequente ma ci tocca lavorare su piu sistemi che non si parlano fra di loro con ovvi problemi di efficienza .
Una delle più belle discussioni sentite
Bravo Ranieri e Michele
50:34 😂😂😂 da veneto condivido
Perfetto Giulio nella sua analisi
Condivido il pensiero al minuto 40’ di Ranieri Bizzarri. Lavorando in un ambiente “pubblico”, tra la dirigenza c’è questo comportamento del “non mi rompete”. Sebbene sia un contesto locale è palpabile la mancanza di volontà di andare oltre le questioni del mero territorio pensando di doversi confrontare ormai col mondo e non col comune più vicino.
Il Drin Drin è la prima - e ad oggi unica - voce che racconta in modo chiaro quale dovrebbe essere la strada da prendere per rovesciare il destino del paese
Sintomatico che dopo il sisma del centro Italia si è deciso di ricostruire lì dov'erano tutte quelle costellazioni di piccole frazioni, con popolazioni inferiori a 100 abitanti, già in via di spopolamento dagli anni '50. L'effetto pratico sarà quello di aver ricostruito future seconde casi in luoghi destinati a divenire deserti. L'idea di ricostruire un unico centro urbano per comune, il che avrebbe risposto ad una serie di necessità pratiche e logistiche, ovviamente non è stata presa minimamente in considerazione
Teoricamente sarebbe stata una buona idea, ma posso capire il perché non sia stato fatto. Il costruire un centro urbano unico avrebbe avuto alcune problematiche non facili da affrontare:
- praticamente nessun abitante sarebbe stato favorevole a questa soluzione, nonostante siano luoghi poco abitati rimane comunque molto attaccamento al paese e a quello che rappresenta
- il luogo in cui costruire, si sarebbe dovuto trovare un luogo abbastanza grande (cosa non scontata) e poi espropriare tutta la terra, cosa che avrebbe aumentato ancora di più il malcontento
- problemi di "trasposizione" ad ora si sta ricostruendo con il principio del "dov'era com'era", quindi ciò che una persona aveva prima è ciò che gli viene ricostruito. Il problema di fare il centro urbano unico sarebbe il come ridare ciò che avevano alle persone, non puoi dargli appartamenti se prima avevano case intere.
Già l'attuazione di uno solo di questi punti avrebbe richiesto uno sforzo politico enorme, probabilmente creando una "rivolta" nella gente di quei posti. Il concetto di fare il centro urbano unico ha senso, però è praticamente inapplicabile alla realtà.
@@emanuele67 la gente dovrebbe capire che se una cosa si fa coi soldi pubblici è chi mette i soldi a decidere come meglio farla per massimizzare le risorse, e non loro. se uno vuole rifarsi la casetta dove e come vuole lui, che sia libero di rifarsela coi suoi soldi. quando ci fu il terremoto in friuli la maggior parte delle persone si mise a ricostruire le proprie case da sola. non è uno sforzo politico enorme, è che mancano politici che non siano terrorizzati dal prendere qualsiasi scelta che non sia distribuire oboli
@@Johnny_Savage è uno sforzo politico enorme perché qualunque politico avesse attuato quel piano non avrebbe mai più preso un voto in quei luoghi. Hai assolutamente ragione quando dici che quello che è successo è a causa di politici senza coraggio, ma purtroppo questo è quello che c'era a quel tempo in quei luoghi.
Ragazzi in Italia si parla di reintrodurre in latino nelle scuole o meglio di insegnare il latino anche alle medie....
Sì però questa tematica del latino (e io sono d'accordo nel dire che non prepara al mondo del lavoro) sta diventando eccessivamente grande. Non è che i problemi dell'Italia ora li andiamo tutti a pescare sempre nell'insegnamento del latino 😅
@@Heinrich98 no ma il problema è appunto concentrarsi su quello invece di insegnare diritto ed economia, così, per dirne una eh.
@@vabbuoo Secondo me una buona soluzione sarebbe fare sì che gli istituti tecnici e i professionali funzionino a dovere, e non che diventino dei carceri minorili (quello che sono attualmente). Anche aumentare l'insegnamento di materie informatiche importanti come il coding, insegnare cosa sia un algoritmo, cosa sia il data mining, ecc. ecc. anche a livello elementare, intendo proprio dalle elementari/medie. Poi chi vorrà studiare latino per diventare latinista, libero di farlo.
Ci si rivolge a formule educative del passato perché quelle presenti non funzionano. Paradigmatico della situazione in cui versa la società europea che, come gli struzzi, mette la testa sotto la sabbia.
Sulla questione posto fisso sono in forte disaccordo per come è stato posto il problema.
In media la gente non è stupida. Se il posto è preferito è perché qui razionalmente conviene. La riforma e precariato è stata fatta in totale sbilanciamento a favore delle aziende e contro i giovani.
Io sono molto favorevole alla flessibilità del lavoro. Ma guardate il paese reale. Avete fatto un discorso totalmente discostano dai problemi delle persone.
Il tempo determinato dovrebbe premiare l'instabilità del lavoro, deve essere pagato di più. Per coprire formazione e periodo a casa successivo. Invece è pagato meno. Contratti a false p.iva, e il tempo determinato usato come strumento di ricatto e sottopagare.
Avete fatto un discorso da privilegiati upper class. Io la vorrei la flessibilità ma non me la sono mai potuta permettere. Non sono nato con una casa di proprietà e affitti e poi mutuo sono una quota ingente dello stipendio medio.
Non c'è una cultura del posto fisso nelle persone. C'è una legislazione che favorisce il posto fisso e sindacati e provveditorati del lavoro che non fanno il loro mestiere.
L'obiettivo è realistico. Detassare il tempo determinato e il datore di lavoro deve pagare di più per sovvenzionare una cassa per formazione e periodo senza lavoro successivo.
Incentivare davvero la formazione, togliere il valore legale delle lauree. Incentivare ITC e università telematiche. Si creeranno laureati di serie b perché non vi piace la telematica? Va bene. Sara il mercato a decidere. Intanto hai dato magari la possibilità a un fisioterapista di cambiare e avere basi di programmazione che magari comunque avrà i suoi frutti.
@@gabrielesalini2113 d'accordo con te, buona giornata
Si direi che li sia stato proprio sbagliato il punto, il posto fisso è una risposta al sistema sclerotizzato, in un paese dove tipicamente perdere il lavoro è una mezza tragedia
@@gabrielesalini2113 come in altri casi state guardando al particolare e non al generale.
1) Non ho toccato il punto del mercato del lavoro italiano perché che sia sclerotico lo do per scontato al punto che pensavo fosse un assunto. Ovvio che la legislazione abbia fatto sempre più pena, ma fra i giovani io c’ero e nessuno, in Italia, nei ‘90s, chiedeva un mercato del lavoro più aperto e dinamico. Al contrario, quando c’erano, erano in piazza a manifestare contro riforme pensionistiche e contro tutta una serie di liberalizzazioni che avrebbero aiutato a costruire più opportunità. Quindi è un circolo vizioso al ribasso, ancora una volta non è corretta la narrativa popolo vittima élite tirannica.
2) La mentalità da posto fisso (che poi il posto fisso è una sineddoche, ci sono vari aspetti) non è una prerogativa italiana, nella mia esperienza è una prerogativa di gran parte del continente. Peraltro, come scritto ad altri, non è sbagliata di suo, ma figlia di una mentalità locale con cui io non mi ritrovo e con la quale difficilmente si può competere agli stessi livelli di giganti come USA o Cina. Ci va bene? Ok. Ma cresciamo poco e dobbiamo accettarlo.
3) A proposito del discorso upper class, io ho appunto rinunciato al posto fisso per andare a costruire qualcosa altrove. Capisco che questo argomento tocchi un nervo scoperto, ma mi pare che con queste reazioni aprioristiche si fatichi non dico a capire, ma addirittura a considerare il discorso alternativo, cosa che non aiuta. Le frecciatine classiste a chi ha dormito nelle topaie per arrivare dove è arrivato anche no.
@@GiulioAnichini1982 non vuole essere un'accusa la questione élite e upperclass.
Però non fai lo stesso errore che mi attribuisci di passare dal particolare al generale?
Survivor bias e soprattutto tu hai chiaramente le qualità cognitive e la propensione al rischio. Non tutti possono farcela.
Non è una questione di vittimismo del popolo poverini che pongo. Ma che se vogliamo analizzare il problema dobbiamo vedere dove stia e capire dove agire.
Dove sta la cultura? Dove possiamo agirci? È una proprietà emergente. Non possiamo agirci direttamente.
La spinta puo essere solo da incentivi e disincentivi dati dalla legislazione del lavoro.
Il mio assunto è che comunque le persone siano un minimo razionali e se c'è una "cultura del posto fisso" è perché è all'equilibrio migliore delle scelte possibili. Non passo dal mio caso particolare al generale. Osservo le persone attorno a me. E c'è più di un caso come quello che dico. Anche dal punto di vista logico non è l'inferenza sbagliata c'è un corvo nero allora tutti sono corvi neri. Ma ci sono due leoni albini allora esistono le condizioni per cui si presentino leoni albini, l'inferenza è corretta.
@@GiulioAnichini1982 uno 0.x per cento c'era, di giovani che a metà 90 ( prima era dura occuparsene, tangentopoli a nord e bombe e attentati al e dal sud )tra i quali io non amavano il concetto di posto fisso sognando flessibilità, pur non del tipo poi implementato. Detto questo... è vero, le masse agivano come dici tu.
Nell'edilizia (soprattutto pubblica) la somma dell'isteria normativa europea e dei vincoli nostrani (vedi sopraintendenza) sta letteralmente bloccando il settore.
Si va avanti solo a colpi di deroghe. I costi per ammodernare il patrimonio edilizio sono triplicati e in molti casi gli interventi sono impossibili da realizzare ottemperando alle normative.
Michele,
sono uno degl'associati Drin Drin di Rovigo che ha contribuito ad individuare il tema.
Purtroppo non riuscirò ad essere all'incontro perché devo essere a Roma, dove ora vivo. Giusto due commenti che mi sento di fare riguardo a quello che pensi di dire (avendo visto i primi 27 minuti) divisi in una prima parte descrittiva e una seconda più politica:
1. Mentre l'idea del resort di caccia e pesca si applica bene al basso Polesine (zona da Rovigo verso il mare, per chi non è familiare con la zona), o alla bassa veneziana e ferrarese, l'alto Polesine, così come le altre zone più interne, non si prestano particolarmente allo scopo. Queste sono molto simili paesaggisticamente, e anche culturalmente direi, ad aree ben più sviluppate della Lombardia. L'origine di questa disparità è probabilmente rintracciabile al mancato sviluppo di una classe cittadina produttiva a favore di elite latifondiste, i miei nonni nati negl'anni '40, ad esempio, hanno fatto per gran parte della loro vita i mezzadri, per quanto medievale possa sembrare; nel caso dei comuni lombardi poi ad accellerare la disparità c'è anche la vicinanza a Milano.
Inoltre, c'è una componente demografica molto rilevante. Il Polesine infatti è storicamente terra di emigrazione. Per citare un episodio, secondo Wikipedia, nei soli dieci anni successivi all'alluvione del 1951 la popolazione del Polesine si è ridotta (in media) di poco più di un quinto; aggravando una situazione non rosea.
Se quest'abbozzatura di analisi è corretta, il problema si può individuare tra il demografico e la mancanza di capitale umano.
2. La questione di fondo, a mio avviso, è se politiche che mirano a rendere il Polesine, e territori simili, più simili agl'analoghi lombardi siano auspicabili, o se l'analisi costi-benefici rivela che questo obiettivo è infattibile/sconveniente.
Da quanto ho sentito, mi pare che la tua valutazione sia nettamente ascrivibile al secondo scenario. Personalmente non ho un'opinione formata a riguardo, ma sono abbastanza sicuro che non tornerò per un po' se non per brevi periodi; il fatto che anche negl'anni '70/'80 il rodigino non abbia avuto uno sviluppo simile a quello di buona parte del Veneto fa propendere per un giudizio negativo, ma non sono sicuro che questo implichi che le cose debbano rimanere così anche per il futuro prossimo. Quello che invece mi pare chiaro è che, se è qualcosa, è una partita di lungo corso: impensabile recuperaer un'arretratezza secolare in 5 o 10 anni.
Per chiudere con una nota d'ottimismo, ti invito a considerare la vicinanza delle università di Padova e Bologna e gl'effetti positivi della diaspora sui territori d'origine, a cui la letteratura pare puntare, come ipotetici canali di miglioramento della situazione-fermo restando che anche in questo caso il fatto che sia successo poco o niente è un'evidenza pesante. Per canto mio, ad esempio, sto pensando di organizzare qualche incontro con i ragazzi del mio paese e di quelli vicini per spiegare come funziona l'università all'estero o altre cose utili a formarsi che ho dovuto imparare sbattendoci la testa-non è un progetto compiuto, se qualcuno ha suggerimenti su cosa includere sono più che benvenuti. Evidentemente un'iniziativa come questa non risolve il problema, ed anzi nel breve periodo và nella direzione dello spopolamento, ma può formare qualcuno che magari torna e fa qualcosa di produttivo.
Commento raramente perché mi pare di dire banalità, e questa volta non fa eccezzione, spero al contrario che il commento sia utile alla riflessione e all'incontro.
Commento ben articolato ed interessante.
Dopo tutto ciò mi esce spontaneo un pensiero: W il Granducato di Toscana. Citazione semiseria, ma nella mia mente sempliciotta ho sempre pensato che la strada fosse quella.
quella è stata SOLO fortuna, un Leopoldo 18enne despota illuminato che voleva dimostrare qualcosa al padre nell'epoca per tutti migliore e poi rimembrata per il resto della vita è stato puro caso, i toscani non hanno meriti in questo, solo benefici. Ciò detto, vero, w i Granducato di Toscana, in Italia , ma soprattutto in Europa. Solo il dispotismo ILLUMINATO è preferibile allo Stato di Diritto ( Rule of Law ), ma come fai a saperlo prima che il Despota sarà illuminato e non infiammato o stupido ?
L' Unione Europea è un grande fraintendimento. Molti di noi in Italia danno per scontato che sia nata come un progetto destinato a concludersi con una federazione unitaria di stati. Temo che sia una convinzione tutta nostra. Temo che la maggior parte degli altri stati volesse esattamente quello che abbiamo ora. Ovvero un gruppo di nazioni sovrane che condividono solo alcuni aspetti della vita economica: moneta, regole commerciali, circolazione di persone e capitali. Penso che molti tedeschi, olandesi, danesi, svedesi, piuttosto che spartire una struttura statale con noi si sparano nei testicoli. E non solo perché ci ritengono inaffidabili ( che loro siano affidabili poi è tutto da dimostrare), ma temo proprio per razzismo. Per loro siamo poveri, scuretti, bassini, ignoranti e soprattutto cattolici.
mah...
non la penso così, in tutti i paesi UE esiste uno zoccolo di 20-30% della popolazione che non ha problemi con la situazione attuale che vede integrazione nei fatti molto maggiore di quanto uno pensi (non avete idea cosa vorrebbe dire per ITa essere fuori da UE nel settore ambientale per esempio). altri semplicemente non conoscono i problemi ese educati apprezzerebebro un unione più ampia . Inoltre manca l'analisi del livello di differenze culturali tra regioni all'interno di ogni paese. Nessuno è un blocco monolitico, nemmeno la Francia dove per esempio l'Ovest e il sud Est hanno sempre votato molto più per apertura europeista di altre parti. Si deve partire da alcuni punti fermi: Difesa, Banche, poco altro ...già potrebbe bastare.. Ps per finire è inutile dare colpa a UE se buona parte dei governi nazionali sono con partiti sovranisti..il contagio è li, negli stati nazionali che non ammettono la loro incapacità a affrontare le sfide mondiali da soli
@@alessandrocapo8480 io sono un europeista. La mia è una triste constatazione. Temo che il progetto europeo sia troppo grande e avanzato per i piccoli paesi europei che sono piccoli specialmente nella visione, negli obiettivi, nelle ambizioni, se non addirittura gretti.Prendo per vero quello che dici sul 20/30% favorevele all'integrazione. Ben venga! È però una minoranza abbastanza schiacciata. Tuttavia sarebbe già un buono zoccolo di partenza per il quale val la pena la battaglia. Io, giuro, non ho mai sentito in vita mia da un politico, che non fosse italiano, una frase sulla necessità dell'integrazione politica. Sfortuna mia spero, se ne hai qualcuna, ti chiederei gentilmente di condividerla, così mi arricchisco e nutro qualche speranza in più. Certo il periodo non è dwi migliori. Da un lato nei paesi ci sono i sovranisti, dall'altro l'Unione a questo stato di avanzamento appare come una struttura piuttosto insulsa, né carne né pesce, una specie di mercato dove gli stati discutono quasi solo per imporre i propri interessi agli altri e molto raramente si parla appunto di una visione comune.
@@ylacorratube senti quanto detto da Merz il candidato CDu su Europe first. Macron stesso ha visione europea ovviamente con leadership francese ma mi sembra naturale: l'unità italiana è stata asimmetrica con leadership basicamente del nord fino a Crispi , mi sembra normale. E' evidente che vi sarà una predominanza di alvcuni paesi rispetto ad altri..
@@alessandrocapo8480 inoltre bisogna considerare il cambio generazionale. Poi io credo che un progetto come quello europeo sia lungo per definizione. Nessuno dice che in 10 anni avremo gli Stati Uniti d'Europa, ma teniamo conto che il Progetto è nato da un'accordo del carbone e dell'acciaio e all'epoca poteva sembrare impossibile l'eliminazione delle frontiere e la moneta unica. Non sarò vivo per poterlo vedere, ma sono convinto che nel 2100 saremo una federazione.
Bizzarri/Boldrin sacrosante parole sulla ex Jugo.
Come gather 'round people
Wherever you roam
And admit that the waters
Around you have grown
And accept it that soon
You'll be drenched to the bone
If your time to you is worth savin'
And you better start swimmin'
Or you'll sink like a stone
For the times they are a-changin'
(dedicata agli europei)
1:40:00 l'altra cosa sulla quale la Germania ha guidato l'Europa è stato il green deal e il rifiuto di includervi la tecnologia nucleare. E' palese come sia stata una scelta tedesca imposta sugli altri stati europei, perché quella posizione non era maggioritaria e politicamente decisiva in nessun altro paese, Francia ed Est Europa in primis
Sul nucleare non so quanto sia stata una imposizione tedesca o un pensiero che si è diffuso anche in Germania. Noi siamo stati gli apripista, come sempre precipitosi a seguire le ansie. Spagna Germania e altri stati incentivati dalla paura e dai soldi di Gazprom ne sono stati influenzati negativamente.
@@raptu55 negli ultimi vent'anni in italia non era una questione al centro del dibattito politico, mentre in germania era da tempo una questione cruciale a causa del peso dei verdi per i quali era il pilastro del loro programma. che poi è anche il motivo per cui greta ha avuto l'impatto maggiore in germania tra presenza mediatica e manifestazioni a supporto, nonostante non sia tedesca
Guarda che ogni paese europeo può liberalmente sviluppare una propria flotta di reattori nucleari.
Discussione interessante, grazie
Superinteressante
Cioè per capirci: Giulio Anichini mi sta dicendo che io Europeo devo abbandonare i miei diritti fondamentali ad avere ferie durante l'arco dell'anno e ad avere diritto a giorni di malattia, ossia a gettare via il mio equilibrio psicofisico solo per avere un posto a tempo determinato con "entry level" a 100.000 euro?
Ma non diciamo idiozie, grazie, se Giulio Anichini vuol fare la fine del lavoratore Americano medio che durante l'anno ha 1/5 delle mie ferie e solo 5 giorni di malattia in tutto l'anno, tra l'altro sempre sotto costante stress del possibile licenziamento in tronco, è una sua scelta.
A me di contare qualcosa nel mondo frega zero, preferisco tenermi il mio equilibrio psicofisico ed i miei diritti piuttosto che fare l'americano col tasso di suicidi al 25% col terrore di andare dal Medico se stanno male, per non vedersi andare in bancarotta.
Ciò che serve far capire alle persone a livello culturale è che non serve fare tanti soldi, ma i giusti soldi per vivere tranquilli, mantenendosi i diritti fondamentali alla salute fisica e psichica.
Ecco cosa serve caro Anichini.
Io non le sto dicendo proprio nulla, sto dicendo solo che da questa parte dell’Atlantico la gente la pensa come lei, dall’altra parte no.
Con questo commento lei ha confermato il punto. Non vedo perché prendersela.
Dopodiché siamo paradossalmente d’accordo: se sta bene così, nessuno le tocchi il suo equilibrio psicofisico, ci mancherebbe altro.
Also: non è questione di contare qualcosa, è questione di costruire qualcosa. Troppo lungo da spiegare soprattutto a chi chiaramente non ha nessuna voglia di capire (e va benissimo così, abbiamo due concezioni diverse della vita appunto).
mi pare tu e altri qua nei commenti non abbiate capito il punto. non hanno detto che dobbiamo diventare gli USA (impossibile). hanno detto che la mentalità UE si è spostata all'estremo opposto e va trovato un giusto mezzo. se questo non si fa, ci condanniamo non solo all'impoverimento ma anche alla presa di potere su tutto il continente da parte dei peggiori populismi
Non me la sono assolutamente presa, si figuri, ma mi premeva dirle che nel suo esempio lei ha sbagliato Soggetto e le spiego il perchè: se da questa parte dell'Atlantico la gente la pensa come me è perchè in Italia, e prendo questo paese come esempio, da trent'anni e forse più lo Stato e di conseguenza qualsivoglia Governo presente o passato non ha mai adeguato gli stipendi alla media Europea....figurarsi guardare all'altra parte dell'Atlantico.
Il problema vero è proprio l'opposto del suo esempio. Bisogna pensare a rifondare un sistema economico-culturale si, ma non sul lavoratore medio, dipendente o libero professionista che sia, ma a livello Manageriale e Imprenditoriale. Perchè oggi abbiamo l'imprenditore Italiano che ha per unico scopo non il fare impresa o produrre ma f0ttere il dipendente, pagarlo il meno possibile, licenziarlo per poi sovraccaricare i dipendenti che rimangono con il lavoro in più del dipendente licenziato, demandionandoli e caricandoli di altre responsabilità (ma allo stesso costo orario) invece di assumerne di nuovi.
Ecco, l'imprenditore o Manager Italiano ed Europeo vuole fare soldi a tutti i costi, l'imprenditore Americano vuole fare impresa a tutti i costi. Due cose ben diverse e questo va cambiato. Prendiamo Musk ad esempio, per realizzare quello che ha fatto con Space X è andato a pescarsi tutti i geni nella NASA e nella Silicon Valley pagandoli fior di quattrini, perchè lui voleva raggiungere uno scopo. All'Imprenditore Italiano non interessa raggiungere uno scopo, l'ultimo a cui interessò si chiamava Olivetti, che di fatti trattava i suoi dipendenti come fossero suoi figli, a livello economico.
E per ultimo aggiungo: per costruire qualcosa hai bisogno della volontà di farlo e se la volontà di farlo non parte in primis dall'imprenditore lei crede che il dipendente pagato due spicci si immoli mente e corpo per costruire qualcosa? Ovviamente no.
Io lavoro in Pronto Soccorso, costruisco qualcosa tutti i giorni, specialmente oggi che negli Ospedali Pubblici ci si fa realmente il mazzo quadro (perchè paghiamo anche il lassismo delle passate ruberie Pubbliche) sono Laureato e specializzato con Master, sa quanto prendo? Quanto un operaio della Stellantis e con tutto il rispetto per l'Operaio della Stellantis ma le mie responsabilità sono ben diverse dalle sue. Sa quanto prende un mio pari collega al solo spostarsi in Francia, Svizzera, Germania? 5 se non 6 volte tanto, con miei pari diritti e doveri. E lei pensa che io vada a sacrificare anche quei pochi diritti che mi rimangono? Non esiste. Inizi l'Imprenditore a sacrificare del suo, se vuole costruire qualcosa. È quella la classe dirigente che va cambiata, non l'operaio...che in Italia tira il carrettino già da troppo tempo a condizioni quasi disumane.
Si ma in svizzera lo possono licenziare in tronco stile US, e nessuno ne è triste anzi ne sono felice perché sanno che se anche a loro da dipendenti girano i coglioni danno la letterina di licenziamento e vanno da un'altra parte cosa qui impossibile perché sia mai creare un mercato del lavoro dinamico
algo, que ritmo!
per confrontare Londra e Parigi (e la Germania anche), basta guardare le ferrovie: in francia convergono tutte verso Parigi con ampi spazi vuoti, in UK e Germania sono abbastanza equidistribuite su tutto il territorio.
Grazie. Come sempre stimolante. Due osservazioni.
Stiamo troppo bene per desiderare una rivoluzione.
l'Europa non prende decisioni o non prende le decisioni che titenete necessarie?
In realtà uno spirito più giovane e meno risk averse in europa c'è, ma è concentrato in alcune nazioni dell'est (polonia, baltici). Allo stesso modo, un polo di innovazione si trova al momento in ucraina con le tecnologie per i droni. Motivo in più per evitarne il collasso
I'investimento tipo casolare l'ho già fatto 7 anni fa. Ho ristrutturato casa dei miei nelle Langhe ed ora affitto dei bilocali a americani australiani olandesi... 90% stranieri. Da due anni sono in pensione e se Boldrin me la vuole tagliare ho comunque una discreta rendita alternativa. Quando lavoravo ero manager in una multinazionale automotive e che l'Italia stesse andando a puttane lo avevo visto da almeno 15 anni...
PS: Langhe molto meglio della Toscana.... vuoi mettere il Barolo il Barbaaresco etc...😂
Discussione ricca di spunti interessanti, grazie!
Sarebbe interessante un confronto con Pieter Levels di eu/acc, sembra arrivare a conclusioni simili alle vostre sul l'Europa
Io sono di Ariano, mi fa molto piacere sapere che ci sarà un Drin Drin a Rovigo...se su IG non trovo informazioni dove posso andare?
Come non detto, è tutto su IG.
Grazie per i contenuti.
condivido alcuni dubbi rispetto alle poche affermazioni emerse dalla "chiacchierata" che non ho condiviso :
1- Non capisco la tesi che vorrebbe imputare all'UE/alle istituzioni comunitarie l'assenza di un politica di difesa comune non avendo l'Unione competenza in materia. Non mi sembra sia utile non discriminare tra responsabilità afferenti esclusivamente all'ambito comunitario, ambiti di pertinenza esclusiva dei governi nazionali e competenze concorrenti. Molto del populismo nostrano mi pare sia ingrassato promuovendo narrazioni mistificatorie, volte a attribuire all'UE responsabilità, in ambiti estranei al perimetro di competenze disponibili per Bruxelles.
2- Non mi pare che ci sia significativa corrispondenza tra permanenza/prevalenza dell' "eredità feudale" nei sistemi sociopolitici europei e cronologia dell'insorgenza dei singoli "Stati nazionali". La Spagna è nata prima dei Paesi Bassi, la Russia prima di Germania e Italia, il Portogallo prima del Belgio, la Grecia prima dell'Irlanda, l'UK prima della Finlandia.. ma forse vi ho frainteso.
3- "In Europa le frontiere da abbattere sono state abbattute (..) con la caduta dell'Impero Romano. Gli Stati Uniti nascono come Paese che dove abbattere frontiere". "I padri pellegrini che dovevano coltivare cotone"? Che cotone coltivavano i padri pellegrini? Quali sarebbero i confini abbattuti dall' Impero romano in disfacimento coerenti/sovrapponibili con le frontiere che definiscono l'Europa contemporanea? Non ho capito questo passaggio.
4- Ps: I groenlandesi di discendenza scandinava o cmq "alloctoni" sono meno del 15% dei circa 60000 residenti in Groenlandia, i rimanenti sono "autoctoni".. La Groenlandia è uscita dalla CEE nel 1985 quindi non ha mai fatto parte dell'UE.
Questo ovviamente non implica valutazioni partigiane circa la pretesa che 50000 persone avanzano nel rivendicare diritti esclusivi o prevalenti sullo sfruttamento di un territorio vasto più del Messico di cui occupano una porzione infinitesimale
Grazie di nuovo buona serata.
La cosa interessante é che gli inuit della Groenlandia sembrano essere arrivato soltanto dopo i vichinghi europei.
C'è da dire che alla fine del medioevo gli Europei hanno abbandonato la Groenlandia alla fine del medioevo ma anche così tecnicamente non é scontato che gli inuit siano autoctoni.
Grazie ❤
Trovo che il dibattito sull'Europa stia venendo portato avanti in maniera superficiale. Sarebbe utile coinvolgere in queste discussioni delle persone che siano in grado di spiegare il ruolo delle Istituzioni Europee nei diversi settori e analizzare le decisioni prese e i conseguenti comportamenti degli stati nazionali.
Dimmi, cosa abbiamo detto di superficiale? Cosa non viene spiegato?
@MicheleBoldrin ripeto sarei interessato a vedere delle discussioni con chi veramente si occupa di affari Europei e che conosce esattamente i meccanismi decisionali nei vari settori. Ci sono anche ex alti funzionari in pensione che collaborano con Think Tank che potrebbero fornire informazioni utilissime al movimento per sviluppare le proprie posizioni.
Vorrei chiarire che il mio commento non si riferisce in maniera specifica a questo video, ma a quanto offerto fino ad ora nel contesto del Drin Drin.
è meglio essere scettici di una teoria che include tutto...
Il punto sulla Polonia che si dovrebbe “stufare”, dopo che l’economia è stata trainata dai fondi europei, è completamente dissociato dalla realtà.
Giulio Anichini mi permetto di dire che il 70% dei ragazzi a cui chiedi se preferiscono stabilità o 150k annui ti rispondono la prima opzione perché non meritano la seconda. Non mi risulta che quelli menzionati siano gli stipendi medi americani ma rappresentano solamente il miglior modo in cui alcuni Paesi trattano le loro giovani élite. Non facciamo passare il messaggio che in America ci sia il Bengodi
il fatto che in US ci sia una forbice molto più ampia per salari dipendenti, soprattutto se si guarda agli entry level, è una conseguenza naturale del fatto che ci sia più meritocrazia. essere elite o meno c'entra nulla. chi sceglie di studiare e lavorare nei settori più produttivi prende il doppio, triplo, quadruplo degli altri subito dopo la laurea o il praticantato, com'è giusto che sia, mentre qui si viene trattati quasi allo stesso modo il che disincentiva appunto a essere produttivi.
@@Johnny_Savage produttività, se non disgiunta dalla cultura europea di solidarietà con un quid di redistribuzione, senza dirigismi, ma con fiscalità efficiente e imprescindibile imo è la chiave
@@Johnny_Savage quindi parliamo ai giovani d élite o a tutti i giovani?
@@morenasimone ancora con sta elite. la scelta della materia di studio e del settore lavorativo è una cosa che fa chiunque, non solo i figli delle famiglie benestanti. e ci sono ancora meno scuse rispetto agli USA visto che l'università in europa non costa nulla. il disincentivo viene prettamente dai salari non dalle condizioni di partenza
@@Johnny_Savagequindi quando parlano di 150k entry level si riferiscono allo stipendio medio di ingresso di qualsiasi giovane laureato non umanistico?
Nel 2009 quasi tutti gli stati europei hanno partecipato all'eurovision svoltosi a Mosca perché nel 2008 la Russia ha vinto la competizione nonostante la guerra contro la Georgia in corso e il ritiro della stessa dalla competizione...
A proposito di medioevo... alla sua presentazione il nostro nuovo direttore scientifico ha mostrato come "nota di merito" tra le pubblicazioni e il suo background culturale....l'essere nato a Firenze e battezzato a S.M.Novella... come elemento qualificante di per se
Live come sempre interessantissima.
Sulla Groenlandia - ovviamente è un dettaglio - ma da mie reminiscenze di studi universitari dovrebbe essere il primo "Paese" (o meglio ordinamento) ad essere uscito, tramite accordi, dall'Unione, non ricordo in che anno. Ovviamente il senso del discorso resta: l'Europa ha dormito pure lì.
C'è stato un momento in cui anche l'Algeria, essendo parte della Francia, ha fatto parte della comunità. Non ricordo però se sia uscita prima o dopo la Groenlandia.
2 ore in cui avete parlato di conquista del west e prendere il rischio di qua e prendere il rischio di la (rivolgendovi alla gente provinciale "normale" che si accontenta del posto fisso.... ovvio che si accontentano, almeno hanno la sicurezza di avere i contributi regolarmente versati essere assunti in regola e avere due diritti) e poi Ranieri è il primo che non vuole prendersi il rischio di fare politica quando verso la fine si parla di Drin Drin a quanto si sente, perché non gli va (e di sicuro quel rischio a lui costa meno che al contadino calabrese diciamoci la verità). Intanto la Meloni, Luigi di Maio etc... senza laurea, phd e master roboanti e prendendosi da quelli come voi della pescivendola o del bibitaro si sono sporcati le mani e hanno iniziato dal basso e fanno politica e ce l'hanno fatta e hanno "rischiato" e il mondo lo cambiano nel bene e nel male a forma di loro stessi... Non ce l'ho direttamente con lui ma è un atteggiamento tipico di quelli come lui e con quel background (europeisti, laureati, medio-alto reddito non meloniani/leghisti/forzisti, famiglie con un certo background e simpatie politiche). Non è che forse la colpa è proprio di quelli della vostra bolla "elitaria" che sono i primi che non vogliono prendersi alcun rischio (sia proprio temporale ed economico che poi di reputazione e altro) neanche minimo e vanno sempre sul sicuro facendo la morale agli altri e sui rischi che dovrebbero prendersi gli altri (con poche eccezioni)? Autoriflessione da fare.
Bel commento, approvo al 110%! Sicuramente non sarà facile trovare qualcuno che riuscirà politicamente a tirarci fuori da questa impasse.
Clap clap clap. E tu "Egemonia Culturale" [sic!] dimmi, tu che ci fai la morale, tu chi sei, cosa fai, dove ti sei messo in gioco, cosa hai rischiato e cosa hai pagato?
Non hai neanche la dignita' di firmarti e farti riconoscere.
Vieni a raccontarcele le fondamenta del tuo moraleggiare, cosi' facciamo due conti assieme sul dare e l'avere.
O scappi perche' devi fare la predicuzza anonima su un qualche altro sito di gente che ci mette la faccia?
Vediamo se ti presenti o se sei il solito pagliaccio frustrato.
Vale anche per te, Monica, quanto detto all'eroe popolare qui sopra. Beh, tu almeno ci metti il nome. Meglio di niente. Attendiamo, comunque.
@@MicheleBoldrin Nel mio piccolo è dal 2011 che mi interesso alle questioni geopolitiche, (sono una ex Bagnaista, fui presente al Goofy del 2014 al quale partecipò anche Lei). Cerco di fare divulgazione entro la mia piccola cerchia ma è durissima. La Vostra esperienza al tempo di Fare lo ha dimostrato, quanto sia dura cercare di allargare le menti, sia nel piccolo che nel grande. Ho vissuto del mio lavoro, e adesso vivo della mia pensione. Credo che quello che ho potuto l'ho fatto, e lo sto facendo.
Ps. Spesso è difficile persino essere convincenti in condominio, su questioni palesi, ma ciascuno la vede in modo diverso.
Io ho già provato a fare politica, investendo tempo (tanto) e facendo anche sacrifici. Non rimpiango niente, sia chiaro. Ma a parte constatare che non sono tagliato, penso che l'esistenza sia fatta da fasi diverse. E che adesso siano i ragazzi giovani (come lo ero io) che devono prendere in mano la situazione. E stia tranquillo/a che il mio supporto al cambiamento ci sarà sempre, a viso aperto. Si fa politica in molti modi, anche con una conversazione come questa, peraltro. Saluti
Like tattico
Movimento F.I.G.A.
Fare
(l')Italia
Grande
Ancora
Parere mio: mi trovo d’accordo su gran parte delle cose dette nel video, ma trovo il discorso un po’generalista. I paesi europei sono diversi tra loro, Michele stesso negli ultimi 10 anni ha analizzato il declino italiano, proprio perchè l’Italia va diversamente da molti altri paesi Ue. Poi non condivido un certo clima da declino/collasso, quando molti dei gap/differenze tra europa e usa secondo me ci sono da svariati decenni almeno. Trovo siano anche piani diversi la mancanza di un’unica politica estera Ue, lo scarso sviluppo di alcuni dei paesi europei (Italia ecc), le auto inculate che la Germania si sta dando col green deal, il fatto che gli Usa siano più competitivi. Eccezion fatta per il green deal, le altre 3 ce le portiamo indietro da 50 anni o anche 200, non mi sembrano novità. La mia è una critica al volerne fare un filone generale e a voler identificare un declino/collasso complessivo, detto questo condivido le singole caratteristiche analizzate.
c'è un gap sempre maggiore tra USA e UE in output per ore lavorate e crescita del pil che parte dalla great recession (2007-2011). tante differenze c'erano anche prima ma non erano un problema
@ in realtà se guardi al gdp per hour worked ppp il ratio eu/usa rimane costante, l’aumento del divario sta tutto nel pil complessivo nominale, in parte per il tasso di cambio euro/dollaro, in parte per la demografia (problema europeo immenso, senza dubbio). Detto questo, anche qui, non metterei tutti i paesi nello stesso calderone:Italia soprattutto, ma anche Uk e Francia direi, han bassa produttività e stan messe male; Spagna negli ultimi decenni ha solo ridotto il divario con chiunque, vedremo il futuro; Nord Europa, Olanda o Irlanda direi tengono più che bene; Germania idem se non si fossero inculati l’automotive col green deal, vediamo se ne escono; Est Europa (per ovvi motivi) è cresciuto e cresce a manetta. Non metterei tutto in un calderone di un’Europa destinata a sempre maggiore povertà e non sviluppo, non mi sembra un’analisi molto seria.
@@alessandrodrei3662 EU and US GDP per hour worked: USA sorpassano EU attorno al 2000 e il distacco incrementa a partire dalla great recession. non c'entra la demografia, è la produttività media dell'ora lavorata che in uno aumenta molto rispetto all'altro
@@Johnny_Savage come ti ho detto, i dati storici dicono che il divario in produttività è rimasto costsnte negli ultimi 20 anni.
la Germania aveva la stasi fino a pochi anni fa, per quello la GPDR è cosi importante li
Assistant prof a 170k solo nelle top 10 in Econ dai… figurati se a purdue o rutgers danno 170k a assistant prof
Per quanto riguarda la visione elitista e aristocratica (nel vero senso del termine) di chi professa l'importanza della cultura classica, non posso che concordare con Boldrin. Avendo, per percorso universitario e per passione, studiato la cultura rinascimentale e di conseguenza il modello di vita dell'aristocratico medio che finanziava e commissionava le varie opere a questo e quell'artista, il mondo di questi signori era formato dallo stare in casa a scrivere poesie, "forti" dei loro studi incentrati sulla formazione classica (a differenza dei poveracci che erano costretti a sporcarsi le mani per vivere studaindo le arti liberali/meccaniche), poichè tanto avevano le rendite di famiglia, la servitù e le alleanze matrimoniali con conseguenti doti.
Era una merda, scrivevano roba mediocre e totalmente inutile, (infatti oggi nessuno se li rilegge più e vi sfido a farlo) e passavano le loro giornate nella noia e nell'irrilevanza più totale, però almeno se lo potevano permettere.
Proporre questa cosa qui a distanza di 5 secoli fa rabbribidire, specialmente se professata da chi propone di "mettere al centro il cittadino e l'essere umano".
Parere personale, da un umile maestro di arte
Confermo! A Como niente metropolitana!
La Groenlandia è uscita da quella che allora era la CEE nel 1985 e non fa parte dell'Unione Europea.
La Groenlandia è un sottospazio: ma contiene il vettore nullo?
Parole sante di Boldrin ... Nel loro piccolo gli Olandesi hanno fatto cosa ..Michele sta dicendo.
Stipendi da 150k€ in Germania li prendi da Top Management e non in tutte le aziende (es. ingegneria civile è già al 95 quartile, in chimica/farmaceutica un pelo sotto).
Per il resto è purtroppo è tutto vero.
Scusate ma perché si parla sempre di invidia italiana nei confronti dei cugini francesi?
Vorrei il minuto 50 di Michele in loop
A breve come nuova sveglia
Grazie della bella live prof. Un saluto a tutti e tre
Avete sentito il discorso di Merz sulla sicurezza? È proprio vero, la Germania si decide a guidare solo quando c'è da aver paura
Che ha detto?
Interessante as usual. Grazie.
Mi chiedo sinceramente: perché se l'America è tanto bella ha vinto Trump 2 volte con lo slogan "Make America Great Again"? Vuol dire che per la maggior parte dei cittadini così non è o mi sono perso qualcosa
molto è relativo ( ? ) .
Si vede che l'america "is not great now"
la situazione che hanno descritto e' immediatamente verificabili con i numeri, quindi sui fatti non c'e' dubbio. semmai la domanda e': perche' mezzo elettorato Usa voleva quello slogan?
@ Più la gente sta bene più ha paura di perdere qualcosa.
Io lo vivo quotidianamente. Mia madre anziana ha tutto: una casa tutta sua, una famiglia che la accudisce, un'ottima salute. Ma soffre di ansia cronica. I miei nonni che non avevano tutto ciò sono morti serenamente.
@@SamueleCastiglioniperché sente che l'America di prima era meglio dell'attuale. La domanda è: perché l'America di prima era percepita come migliore dell'attuale da un così grosso numero di statunitensi?
Ragionamento Italiano medio quando citi anche solo una caratteristica positiva dell'america: eh ma hanno le stragi nelle scuole!!1!!!1111!! EH ma la sanitaà!1!1!!!
Guarda che il problema delle armi è reale, e la violenza della polizia pure. Chiedi a Boldrin quanto costano i farmaci o qual è l'atteggiamento delle assicurazioni sanitarie (mafie in piena regola) e apri gli occhi
@@gianniarioti87 Scusa ma mi sa che non hai capito e ti stai dimostrando proprio come il tipico personaggio che ho descritto. Provo a spiegarmi meglio. Il mio punto non è dire che quei problemi non ci siano, anzi, anche per me l'eccessiva diffusione di armi comporta problemi, mentre sui farmaci non me ne intendo abbastanza ma la penso un pò come Boldrin, cioè che il problema è questa tendenza americana a prendersi rischi sulla salute fisica che vanno dal mangiare male al non coprirsi d'inverno al fare sport rischiosi (sarà che sarò giovane ma non ho mai capito perchè in ogni film americano hanno tutti il ripiano in bagno pieno di pasticche). Ma al di là di quello che hai citato, il mio punto è che in USA non è il fatto di avere le armi e la sanità che li rende molto più attrattivi a livello di giovani e imprese. Non sono quei fattori che fanno grande l'America. Quindi perchè stracazzo se uno cita un aspetto positivo vengono tirati fuori quegli argomenti? Puoi benissimo replicare gli aspetti positivi e tralasciare quelli negativi. Puoi avere una scuola che istruisca veramente i giovani e gli faccia sviluppare le loro passioni, puoi avere grandi aziende e essere all'avanguardia della tecnologia mantendo la sanità pubblica e senza avere armi nelle strade. I veri stupidi sono quelli che si rifiutano di prendere ciò che c'è di buono dagli altri solo perchè si ritengono superiori. Dire apri gli occhi sinceramente poi è di pessimo gusto. A quanto mi sembra ho poco più della metà dei tuoi anni eppure mi sembra di essere con meno bava alla bocca di te. VIsto che comunque se sei dell'87 sei giovane, te lo dico con tutto il cuore. Smettila di fare la bandierina e inizia a capire che il mondo è complesso. E ringrazia Boldrin che per lo meno sta provando a fare qualcosa per noi Italiani. Il nostro futuro è a rischio, e solo noi possiamo cambiarlo. Consiglio personale: associati al Drin Drin.
@@davidebalestrini8857 la vita è fatta di priorità. Molti non sono disposti a sacrificare welfare e sicurezza per i (presunti) soldi. E non li si può condannare per questo, sono scelte individuali. ti ho risposto? E sono già associato al drin drin, grazie.
@@gianniarioti87 ottimo che sei associato al drin drin, scusa se ho supposto, errore mio. Qua però mi sembra che il tuo ragionamento non abbia molto senso. Il welfare si fa con i soldi, e i soldi derivano dalle tasse che lo stato riscuote. Non si può pretendere di mantenere lo stesso livello di welfare se poi non c'è crescita economica. Il mio punto è proprio che si possono avere soldi ma anche sicurezza e welfare. Le cose non si elidono, ma anzi vanno di pari passo. Meno uno stato è ricco, meno sicurezza e welfare ha. Non penso neanche di condannare, ma piuttosoto penso che vada spiegato a chi risponde così che appunto non è un valido argomento. Si possono avere entrambe le cose, soprattutto dato che una vive dell'altra.
La domanda dovrebbe essere dunque la seguente: possiamo diventare più attrattivi senza dover rinunciare a ciò che ci rende civili?
P.S. Comunque per l'istruzione bisognerebbe guardare ad altri modelli, non a quello americano. Se proprio a quello scandinavo.
Professore come sempre brillante lucido concreto…
Trump= Matteo Salvini che c'è l'ha fatta.
👍👍
E soprattutto fammi sapere lo spacciatore xche' se stai così fatto sono sinceramente interessato...
Gran bella discussione!!!
bellissimo contenuto, i commenti che vengono a spiegare che siete dei privilegiati (per cosa? per aver descritto fenomeni verificabili con 2 grafici?) e che vengono a spiegare che essere umili e' meglio di prendere 100k dimostrano solo che avete ragione. purtroppo non sono d'accordo con nessuna delle soluzioni possibili: le guerre si fanno con i soldati che si hanno e l'elite europea deve trovare un modo di far funzionare questo continente nonostante il luddismo suic1da che lo domina
EDIT: per aggiungere la mia esperienza personale, tutti i miei coetanei svegli e intraprendenti vogliono andare a lavorare per il parlamento europeo. gli altri... vogliono fare l'insegnante
👏
Mio commento tattico 👍
+1
Quindi in italia se a qualcuno offrono 150 k l'anno dice di no x 1400 euro al mese x fare l'insegnante... Ma la coca la pippi o la fumi?!?
Ma se sei deficiente e non capisci, non chiedere lo spacciatore agli altri. Controlla il tuo!
Problemi di comprensione evidenti, vedo
Eppure le borse salgono in Europa addirittura più di US
Siamo seri...l'economia europea a paragone di quella USA negli ultimi 20 anni è cresciuta a ritmi italiani.
Un tema interessante, approfittando della presenza di Ranieri potrebbe essere il confine fra una visione del mondo a la Limes (= il DNA dei popoli) e la discussione che avete fatto sulla storia che ha influenzato USA ed Europa. In quale misura quest'ultimo aspetto non sfocia nel riduzionismo di matrice limesiana?
Nella misura in cui nessuno possiede uno straccio di abbozzo di modello per una briciola di predittività nell'interazione geni-ambiente, lascia stare (geni-ambiente)*N, a.k.a. cultura. Si possono però inventare tante buffe storielle
1:22:40 about... Quello che dice Giulio è la cosa vera... io vivo in un paese considerato dittatoriale ma le persone hanno la libertà economica e nessuno pensa a voler cambiare forma di governo se l'ecnomia cresce e si è liberi di fare impresa in maniera spinta....
non conta, tuttavia, solo l'economia anzi, non è detto che la decisione economicamente migliore debba per forza ed ogni volta essere anche quella politicamente migliore. Altrimenti andava bene il Pane e circo. Stato di
@@Iutub0ne_Genzore ovvio che non conta solo l'economia... ma se quella corre e le persone hanno la libertà economica le altre libertà sono meno rilevanti... e non dico che questo sia il modello ideale (che bella l'Europa federale e solidale) ma è la cosa meno peggio che c'è... viviamo in un mondo reale non in un'idea... altrimenti non ci sarebbe niente di meglio del comunismo tutti uguali e giustizia sociale al 100%
Video Interessante, il punto chiave mi sembrano le due guerre mondiali, in particolare la seconda.
Prima delle guerre mondiali l'Europa aveva quello spirito espansivo che oggi si è estinto, tanto che ha colonizzato quasi tutto il mondo, oltre al fatto che era l'area più innovativa.
In reazione alla distruzione delle guerre mondiali e i crimini del nazismo, l'elite europea ha deciso che armarsi è sbagliato, perseguire gli interessi nazionali in politica estera è un male, si è deciso che bisogna prevenire l'ascesa di un nuovo Hitler, accontentando la popolazione con il welfare e isolare le forze politiche giudicate troppo di destra.
Con queste idee ben radicate è molto difficile ad esempio che la Germania possa proporsi come leader dell'Europa oppure l'Italia che ha scritto nella costituzione che "ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" decida di risolvere con la forza la questione ucraina.
Sarebbe il caso di riflettere sulla direzione presa dall'Europa del dopoguerra e rivederne i principi, che non significa abbracciare Casapound ovviamente, ma riconoscere ad esempio che sia giusto perseguire i propri interessi anche a scapito di altri paesi certe volte e riconoscere che il welfare state e le regolamentazioni, per come sono concepite oggi sono insostenibili.
Senza un cambio netto di mentalità di questa portata non si va da nessuna parte.
Credo che buona parte della burocratizzazione soprattutto della UE abbi radici nell'ordocapitalismo tedesco del dopoguerra.
Passati per Hitler non ne volevano un altro. Chiaramente produce un'inerzia del sistema.
@@francescodarin8100esattamente, a causa di questa paura, diverse idee che potrebbero dare una spinta ai paesi europei sono diventate tabù.
Ad esempio quando Boldrin parla della Groenlandia e dice che l'Europa o certi suoi paesi dovrebbero andare lì e far valere le proprie ragioni. Ecco questo non avverrà perché per le classi dirigenti europee questo atteggiamento ricorda quello di Hitler quando ha chiesto i Sudeti.
Senza la volontà di farsi valere e di imporsi l'Europa non uscirà dal suo declino, ma per questo deve cambiare la mentalità e anche le classi dirigenti.
L'America non è attrattiva . Degli USA abbiamo una visione alienante.
Non è attrattiva? Io avrei fatto carte false per andarci 😂 ci sono arrivato con le carte vere.
e molto tornano indietro oppure vanno in altre nazioni.
Lo pensava anche un mio caro amico, poi ha avuto a che fare con il sistema sanitario ed è tornato qui!
Spero di non fare una osservazione troppo peregrina, ma -per quanto riguarda l'assenza del mito "go West young man" in Europa-, a me sembra che la spiegazione sta nel fatto che qui non abbiamo avuto esempi di nazioni che "si facevano da sole"; anzi, l'obiettivo delle nazioni più di successo del Vecchio Continente era di sfruttare, attraverso gli imperi coloniali, le ricchezze altrui a proprio vantaggio. Sbaglio?
Ma mi sembra che fino alla seconda guerra mondiale c'era questa mentalità di espansione legata alle colonie ad esempio. Poi é stata ammazzata come reazione ai traumi delle guerre mondiali.
In che senso le nazioni europee non si sarebbero fatte da sole? Hanno esplorato e conquistato per secoli.
Ma' il go west americano e' stato fatto a discapito delle popolazioni locali, quindi non capisco la differenza
@SamueleCastiglioni la differenza sta che nel mito americano é molto più importante il successo lavorativo dei suoi cittadini, ottenuto con il sudore della fronte; mentre (e qui semplifico) gli europei hanno sempre sperato di poter sfruttare le ricchezze altrui fino al punto di vivere tutti di rendita. Anche l'ultima forma estrema di imperialismo europeo, ovvero il Terzo Reich, sognava di creare un popolo tedesco razza padrona in grado di prosperare sfruttando il lavoro forzato del suo "spazio vitale" orientale (come ben spiegato nella biografia di Hitler di Ian Kershaw).
@@SamSam-qk5zr"farsi da sole" nel senso di costruire una nazione da zero, no, non nel senso americano del "Go West".
Tattico
AMOGUS
56:25 forse l'elemento culturale europeo di fondo potrebbe essere la matrice cattolica?
sinceramente non lo vedo plausibile visto il declino della Chiesa Cattolica degli ultimi decenni.
A meno che la Chiesa si riformi e torni ad essere attrattiva nei vari paesi europei
@SamSam-qk5zr non mi riferisco tanto alla pratica religiosa, più al frame culturale di base
@@davidegentili8262 penso che le due cose siamo collegate abbastanza strettamente, come fai ad avere un frame culturale senza nessuno che ci crede?
@SamSam-qk5zr credo perché, escludendo magari le generazioni più giovani, molti hanno smesso di praticare dopo essere stati avviati lungo un percorso di pratiche religiose per spinte familiari e culturali, e poi solo in seguito hanno abbandonato l'ambiente e le pratiche.
Quello che cerco di dire è che, anche per me che sono ateo e non ho fatto la cresima, esiste comunque una parte di background legata inevitabilmente a quel contesto.
Germania cattolica? Olanda cattolica? UK cattolico?
in Europa la multiculturalità c’è solo a parigi berlino qua e la in germania benelux svezia madrid e basta… the big problem is this
a parigi mica tanto. tanti auguri a essere assunto se non parli francese
Secondo me è semplicemente un problema di attrazione per cluster, tutti quelli fatti in un certo modo vanno dai propri simili... per esempio gli amanti del rischio bravi ma anche meno bravi con voglia però di giocarsela (gli andrea zanon di sto mondo per chi lo conosce) sono andati in US che quindi ora seleziona quel tipo di attitudine lì, l'Italia seleziona la vita lenta, i pensionati ed il buon cibo, la Spagna seleziona i giovani che vogliono divertirsi, lavorare ma di certo non fare google... la danimarca seleziona quelli bravi a cui però piace essere tassati fino alle mutande per regalare successivamente 800 o più euro ai figli mentre studiando anche se fanno i fancazzisti... UK è un ibrido strano, francia ormai è sempre più Italia con una ideologia statale forse ancora più interventista però almeno c ha la fortuna di avere immigrazione che gli abbassa il rapporto anziani/giovani e così via... si può cambiare il trend? Certo, guardate Milei ma si tratta di cambiare un tendenziale facendo grossi movimenti e non piccoli cambiamenti al margine....
Interessante
Nel XIX secolo i retaggi culturali e religiosi di secoli di storia europea erano ancora più sentiti, tuttavia l'Europa riusciva a innovare senza problemi. La situazione non si può spiegare solamente con il peso della storia e delle tradizioni che bloccano le energie. Penso che vada rivalutato il ruolo della religione come set di valori che indirizzano la collettività verso un comune obiettivo, dando ad essa una certa disciplina nei comportamenti. Guarda caso gli usa hanno un carattere religioso molto intenso in molti stati ( non tutti, ma è spesso da lì che nasce la voglia di riscatto dei vance di turno). L'ateismo è molto più diffuso in Europa. Questo non aiuta a dare un senso alla vita da parte di persone che non riescono a darselo. È qui che il liberalismo laico e progressista fallisce, non riesce a generare un motivo di attaccamento, di appartenenza a qualcosa che in ogni realtà umana è così importante. I liberali dovrebbero riprendere Pascal. Pensate che la religione sia una sciocchezza? Non importa, perdete un'oretta a settimana della vostra vita per andare in chiesa e formare una comunità coesa. La cosa non piace ? Allora preparatevi a dosi massiccie di illiberalismo e masse di monadi umane insensibili, con le pance piene, ma vuote di spirito.
Potrete pure prendere in giro dio patria famiglia, perché per colpa di questa triade si sono fatti milioni di morti nella storia, ma pure i loro concorrenti , libertà uguaglianza e fraternità non sono da meno in quanto a vittime. Con la differenza che la prima è molto più facile da capire e molto meno astratta della seconda. Perché è lì che la morale borghese si è formata. Senza una morale e una cultura comuni, ma un miscuglio di religioni e stili di vita diversi fatti coesistere per reggere la baracca-stato,
non saranno mai accettati dalla massa. Il multiculturalismo è roba da elite. Se queste elite non forniscono poi un esempio rigoroso di vita, ma preferiscono sbandierare un edonismo sempre più sfacciato (i social sono deleteri sempre più in questo senso) le masse imiteranno questo comportamento, cadendo nel nichilismo più apatico. Sono tutti problemi della gioventù attuale, che il COVID ha accentuato.
Questa secondo me è la vera crisi del liberalismo. Ha dispensato una miniera di diritti, ma ha dimenticato i doveri per troppo tempo. I diritti costano e dopo un certo tempo presentano il conto.
tra il pensiero liberale e quello troglodita preferirò per sempre il primo.
@@davtio e allora preparati perché il liberalismo comunemente inteso è a fine corsa.
I cosiddetti trogloditi esistono, non hanno la curiosità e l'intelligenza dei liberali. I liberali sono elite non solo tecnico-scientifica e umanistica, ma anche morale. Ma i progressisti sono erroneamente convinti che tutti siano elite, per lo meno in potenza. No, non tutti possono diventare scienziati o artisti o anche banalmente rispettare l'individualità altrui senza la 'frusta' della religione e del pregiudizio morale.
I trogloditi non sanno darsi uno scopo che non sia consumare se dai loro i mezzi economici per farlo (e la modernità me dà in abbondanza, per fortuna). La religione serve proprio a questo. E controbattere che le religioni sono tutte ugualmente nemiche del liberalismo è pura follia. Le radici cristiane sono evidenti.
Ma pensate davvero che serie TV, film e libri che esaltano l'individualismo più sfrenato non abbiano effetto sulle menti deboli? L'individualismo è il sale della società occidentale, ma non puoi avere solo quello in una società. Il tutto va bilanciato da doveri e pregiudizi morali. E quindi propagandare che le donne debbano essere come gli uomini in carriera dimenticando di dover essere madri e scatenare così le invidie tra sessi è male. Se tutte penseranno alla carriera, nessuna vorrà fare più bambini. E per cosa poi? Si accumuleranno grandi ricchezze per poi non darle in eredità a nessuno. Si invecchierà soli e senza affetti. Ci saranno le pecore nere che si ribelleranno alle regole, ma se le pecore nere ( i liberali, gli imprenditori che si fanno da sé, gli artisti, persone che per capacità, forza di volontà, sacrificio e coraggio escono dalla massa, donne non destinate a non fare figli ma a fare carriera) diventano la maggioranza, addio società.
Hai scritto una cazzata! Se le tue esternazioni lambissero la periferia della realtà... Iran, Arabia Saudita, Pakistan, etc.. con le rispettive società "teocraticamente" normate sarebbero al vertice della crescita economica e all'avanguardia in abito tecnologico.. invece sono cloache sottosviluppate.
Sei divertente... il benessere materiale, le libertà civili. la "disciplina sociale", sarebbero l'esito magico delle minoranze residuali che in occidente investono una o due ore la domenica in ritualismi esausti e anacronistici conditi da una puerile pretesa di impossibile consistenza. Che evidenze ti hanno persuaso che le cose stiano così?
Sono d'accordo sul fatto che per i paesi Europei sia necessario credere in qualcosa, che sia una qualche religione, un ideologia o una filosofia condivisa. Senza quella faccio davvero fatica a vedere come l'Europa possa fare le scelte difficili che saranno necessarie per rialzarsi.
Lo spirito di frontiera che avevano gli europei in passato quando hanno conquistato le americhe ad esempio deve basarsi su una narrativa condivisa, altrimenti rimaniamo nel declino attuale.
Quando anche noi avremo un Elon Musk ,cioè uno che capisce e sa usare la I:A:, potremmo risolvere tutto il ciarpane legato allla vecchia costruzione dello Stato Etico.
Elon Musk non capisce né sa usare l'IA. Capisce e sa usare i dollari e il marketing.
non lo vogliamo. Se lo possono tenere