L'opera non è universale e i personaggi non sono universali. Si tratta di un dramma borghese. Un avvocato, uomo ricco, una domestica e una moglie che vive e soffre tra utilitarismo e opportunismo borghesi, riesumando quasi le radici storiche, calviniste, della borghesia, che è legata al denaro e il suo essere lo deriva dal denaro. Lo stesso dramma non si potrebbe dare nel teatro greco, dove appunto il teatro è pensato per il popolo e agito da intellettuali dediti al popolo. Nel teatro greco, infatti, gli attori erano essi stessi poeti. La tragedia greca è universale, non l'interno di una casa ricca. La borghesia che agisce in "Casa di bambola" non è nemmeno la classe media, ma una classe medio-alta. Io credo che dovremmo liberare il teatro dagli avvocati come dai personaggi dell'assurdo, dai sotterfugi del denaro e dai melodrammi sentimentali, da cui deriva in parte il femminismo col suo preteso diritto femminile interno al potere maschile. Forse sarebbe meglio che la donna si liberi non solo della parte della bambola ma dell'intero potere, liberando così anche il maschio di questo volgare potere utilitaristico che utilizza le donne. La stessa cosa che si auspica per il teatro, di liberarsi della borghesia che lo vuole relegato nell'intrattenimento come nel dramma di se stessa.
Sei ammirevole .Trovarlo oggi un ragazzo della tuà età che fa video sul teatro 👏
Sto seguendo con molto interesse questo video, voglio assolutamente leggerlo nei prossimi mesi anche io!
Consigliato tantissimo! ☺️
Il titolo dovrebbe essere “Una casa di bambola”, l’articolo indeterminativo ha un significato preciso.
Esatto. È il cuore del dramma
Grazie mille per il nuovo video. Sei magico Leonardo. Ciao
Bravo. Da vedere la bellissima versione televisiva con Giulia Lazzarini e Renato De Carmine, su youtube
L'opera non è universale e i personaggi non sono universali. Si tratta di un dramma borghese. Un avvocato, uomo ricco, una domestica e una moglie che vive e soffre tra utilitarismo e opportunismo borghesi, riesumando quasi le radici storiche, calviniste, della borghesia, che è legata al denaro e il suo essere lo deriva dal denaro. Lo stesso dramma non si potrebbe dare nel teatro greco, dove appunto il teatro è pensato per il popolo e agito da intellettuali dediti al popolo. Nel teatro greco, infatti, gli attori erano essi stessi poeti. La tragedia greca è universale, non l'interno di una casa ricca. La borghesia che agisce in "Casa di bambola" non è nemmeno la classe media, ma una classe medio-alta. Io credo che dovremmo liberare il teatro dagli avvocati come dai personaggi dell'assurdo, dai sotterfugi del denaro e dai melodrammi sentimentali, da cui deriva in parte il femminismo col suo preteso diritto femminile interno al potere maschile. Forse sarebbe meglio che la donna si liberi non solo della parte della bambola ma dell'intero potere, liberando così anche il maschio di questo volgare potere utilitaristico che utilizza le donne. La stessa cosa che si auspica per il teatro, di liberarsi della borghesia che lo vuole relegato nell'intrattenimento come nel dramma di se stessa.
Ciao ne avevi parlato qualche video fa e l ho preso...lo leggero appena finisco il mio attuale libro
Si lo avevo già accennato! Spero ti piacerà, fammi sapere!
...di bambolA non di bambolE.
e molto triste