Ho avuto la fortuna di partecipare alla maratona Dostoevskij organizzata dal cinema Beltrade con i registi e l'attrice e devo dire che è stato un giorno memorabile. Questi incontri tra autori e pubblico aiutano moltissimo e avvicinano le persone alla sala. Molti critici hanno visto la superfice di quest'opera e credo sia un grande peccato, questa serie è bella e complessa, come la vita, ci fa capire che anche le cose che dovrebbero essere spontanee e pure possono essere intaccate dalle ombre che noi stessi coviamo dentro. La scena del bombolone è di una dolcezza infinita, mentre la consumazione della cena delivery è di una mestizia atroce. Menzione d'onore anche per Federico Vanni, attore troppo spesso sottovalutato. Ad avercene di serie così Michele.
Ci sono immagini di una potenza e una poetica incredibile. Ti si innestano nella mente e ti fanno riflettere a lungo. Come la farina sporca di sangue, che riporta a un immaginario liturgico, quasi blasfemo. Il tutto dietro a una tecnica ineccepibile, piani sequenza lunghissimi in cui gli attori vivono il disagio, dire che recitano sarebbe riduttivo. Complimenti per la recensione molto competente.
Non avevo mai visto niente di questi due registi e infatti ho recuperato i loro tre film giusto questa settimana. Mi sono piaciuti davvero molto e sarà forse per questo che la serie Dostoevskij ha fatto totalmente centro con me. In giro avevo letto parecchie critiche, che fosse una serie lenta e sconclusionata. Se sulla lentezza da un certo punto di vista posso anche essere d'accordo (è innegabile che venga proprio ricercata una certa "pesantezza" nella narrazione) sulla sua perdita di focus non sono d'accordo, il focus resta il protagonista e su questo direi che è stato sviscerato come mi aspettavo. Molto suggestive le atmosfere, sono poche le serie e i film dove può non succedere niente, i personaggi non parlano, eppure con certe inquadrare e un ottimo uso delle musiche la tensione e l'angoscia salgono sempre più. Sono contenta di aver dato una possibilità ai due, perché se avessi dato retta all'opinione generale che la gente ha di loro, mi sarei persa dei prodotti che colpiscono esattamente le mie corde. Sarà che sono in un periodo della mia vita un po' così ma vedere come i loro personaggi siano disperati e depressi mi fa sentire di dire "dai, almeno non sto messa male quanto loro" 🤣
l'immagine nella foto di classe della serial killer mi ha ricordato lo sguardo nello specchio di Profondo rosso; concordo in pieno sugli elogi al prodotto
Sono d'accordo con la tua recensione pur avendo visto solo le prime quattro parti. A me ha ricordato la filmografia orientale (coreana soprattutto), per il modo di raccontare, la fotografia, i tempi e per la totale mancanza di accondiscendenza verso lo spettatore. Iperrealismo surreale, se mi si consente l'ardire. Bello.
Non nego che l’esperienza di vedere le prime tre puntate in sala sia stata provante a dir poco. Non credo di far parte della categoria di deboli di stomaco che hai messo in guardia tu, non mi ha dato problemi o stupito la crudezza di quanto messo in scena, la sequenza iniziale, senza spoiler, è una grossa dichiarazione di intenti. Ho visto e ho detto “Ok, giochiamo si questo campo, vediamo che ha da offrire” Sarà che in parte mi aspettavo una trattazione più canonica quantomeno del giallo, ma l’ho molto sofferta la dilatazione dei tempi e della narrazione. L’averle viste tutte di fila al cinema probabilmente non ha aiutato e spero che la fruizione casalinga più dilazionata me le faccia passare meglio. Al latere, questa è probabilmente una fissazione mia, mi ha dato un po’ fastidio il dialogo. Come se ci si infilasse del turpiloquio in maniera forzata, non ho trovato il modo di parlare dei personaggi realistico. Forse non lo vuole neanche essere, ma mi ha dato l’impressione di voler inserire grittitudine ulteriore in modo non organico
Concordo al 100% con quello che hai detto sulla prima parte, al contrario secondo me la visione in sala è stato l'unico pretesto per finire la serie (ho fatto la maratona al cinema) perchè a casa dopo la seconda/terza puntata l'avrei mollata, tempi troppo dilatati che però non aiutano a sviluppare al meglio un rapporto padre figlia (dove la ciccia poi sta tutta nella seconda parte), la componente giallo per me è troppo trascurata, capisco fosse quasi un pretesto ma comunque un minimo di attaccamento al genere ci vuole, anche nella seconda parte quando timi inizia ad indagare sul serio tutte le svolte arrivano perchè devono arrivare con semi lampi di genio con anche robe che sinceramente fanno ridere ok fare l'america ma non sei nel Mississippi alcune robe funzionano diversamente e ad un pubblico italiano fai perdere credibilità. Per me alla fine I veri punti di forza sono il personaggio di timi che è davvero in parte (anche montesi mi stava piacendo ma alla fine serve a poco o nulla) e la cura a livello tecnico con fotografia e location che sono davvero studiate nei minimize dettagli e in italia non si vede spesso una cosa del genere.
Ho avuto la fortuna di partecipare alla maratona Dostoevskij organizzata dal cinema Beltrade con i registi e l'attrice e devo dire che è stato un giorno memorabile. Questi incontri tra autori e pubblico aiutano moltissimo e avvicinano le persone alla sala. Molti critici hanno visto la superfice di quest'opera e credo sia un grande peccato, questa serie è bella e complessa, come la vita, ci fa capire che anche le cose che dovrebbero essere spontanee e pure possono essere intaccate dalle ombre che noi stessi coviamo dentro. La scena del bombolone è di una dolcezza infinita, mentre la consumazione della cena delivery è di una mestizia atroce. Menzione d'onore anche per Federico Vanni, attore troppo spesso sottovalutato. Ad avercene di serie così Michele.
Ci sono immagini di una potenza e una poetica incredibile. Ti si innestano nella mente e ti fanno riflettere a lungo. Come la farina sporca di sangue, che riporta a un immaginario liturgico, quasi blasfemo. Il tutto dietro a una tecnica ineccepibile, piani sequenza lunghissimi in cui gli attori vivono il disagio, dire che recitano sarebbe riduttivo.
Complimenti per la recensione molto competente.
Non avevo mai visto niente di questi due registi e infatti ho recuperato i loro tre film giusto questa settimana. Mi sono piaciuti davvero molto e sarà forse per questo che la serie Dostoevskij ha fatto totalmente centro con me. In giro avevo letto parecchie critiche, che fosse una serie lenta e sconclusionata. Se sulla lentezza da un certo punto di vista posso anche essere d'accordo (è innegabile che venga proprio ricercata una certa "pesantezza" nella narrazione) sulla sua perdita di focus non sono d'accordo, il focus resta il protagonista e su questo direi che è stato sviscerato come mi aspettavo.
Molto suggestive le atmosfere, sono poche le serie e i film dove può non succedere niente, i personaggi non parlano, eppure con certe inquadrare e un ottimo uso delle musiche la tensione e l'angoscia salgono sempre più.
Sono contenta di aver dato una possibilità ai due, perché se avessi dato retta all'opinione generale che la gente ha di loro, mi sarei persa dei prodotti che colpiscono esattamente le mie corde. Sarà che sono in un periodo della mia vita un po' così ma vedere come i loro personaggi siano disperati e depressi mi fa sentire di dire "dai, almeno non sto messa male quanto loro" 🤣
l'immagine nella foto di classe della serial killer mi ha ricordato lo sguardo nello specchio di Profondo rosso; concordo in pieno sugli elogi al prodotto
Sono d'accordo con la tua recensione pur avendo visto solo le prime quattro parti. A me ha ricordato la filmografia orientale (coreana soprattutto), per il modo di raccontare, la fotografia, i tempi e per la totale mancanza di accondiscendenza verso lo spettatore. Iperrealismo surreale, se mi si consente l'ardire. Bello.
In Italia di sicuro si vede di rado qualcosa di simile. La seconda metà mi ha sconvolto come poche cose negli ultimi anni.
Non nego che l’esperienza di vedere le prime tre puntate in sala sia stata provante a dir poco. Non credo di far parte della categoria di deboli di stomaco che hai messo in guardia tu, non mi ha dato problemi o stupito la crudezza di quanto messo in scena, la sequenza iniziale, senza spoiler, è una grossa dichiarazione di intenti. Ho visto e ho detto “Ok, giochiamo si questo campo, vediamo che ha da offrire”
Sarà che in parte mi aspettavo una trattazione più canonica quantomeno del giallo, ma l’ho molto sofferta la dilatazione dei tempi e della narrazione. L’averle viste tutte di fila al cinema probabilmente non ha aiutato e spero che la fruizione casalinga più dilazionata me le faccia passare meglio. Al latere, questa è probabilmente una fissazione mia, mi ha dato un po’ fastidio il dialogo. Come se ci si infilasse del turpiloquio in maniera forzata, non ho trovato il modo di parlare dei personaggi realistico. Forse non lo vuole neanche essere, ma mi ha dato l’impressione di voler inserire grittitudine ulteriore in modo non organico
Ma poi l’hai finita?
@ No, non ne ho avuto la forza. Di sicuro la riguarderò tutta ora che è su Now
Concordo al 100% con quello che hai detto sulla prima parte, al contrario secondo me la visione in sala è stato l'unico pretesto per finire la serie (ho fatto la maratona al cinema) perchè a casa dopo la seconda/terza puntata l'avrei mollata, tempi troppo dilatati che però non aiutano a sviluppare al meglio un rapporto padre figlia (dove la ciccia poi sta tutta nella seconda parte), la componente giallo per me è troppo trascurata, capisco fosse quasi un pretesto ma comunque un minimo di attaccamento al genere ci vuole, anche nella seconda parte quando timi inizia ad indagare sul serio tutte le svolte arrivano perchè devono arrivare con semi lampi di genio con anche robe che sinceramente fanno ridere ok fare l'america ma non sei nel Mississippi alcune robe funzionano diversamente e ad un pubblico italiano fai perdere credibilità. Per me alla fine I veri punti di forza sono il personaggio di timi che è davvero in parte (anche montesi mi stava piacendo ma alla fine serve a poco o nulla) e la cura a livello tecnico con fotografia e location che sono davvero studiate nei minimize dettagli e in italia non si vede spesso una cosa del genere.
@@random_name_was_already_taken MALEDETTO
Carlotta Gamba bravissima?? O fidanzata del regista??
Bravissima