Liliana Castagnola

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  • เผยแพร่เมื่อ 3 ก.พ. 2025

ความคิดเห็น • 14

  • @giuseppecaputo3048
    @giuseppecaputo3048 5 ปีที่แล้ว +8

    Attori come toto'non nasceranno mai più grande toto sei stato il re di napoli grande uomo grande toto riposa in pace

  • @fabers.2475
    @fabers.2475 8 ปีที่แล้ว +11

    Liliana Castagnola, pseudonimo di Eugenia Castagnola (Genova, 11 marzo 1895 - Napoli, 3 marzo 1930), è stata un'attrice teatrale e ballerina italiana.
    Dal fisico sinuoso e dalla bellezza sensuale, iniziò molto giovane una carriera di successo come chanteuse in tutta l'Europa.
    Era costante oggetto delle cronache mondane, che la ritraevano in compagnia di regnanti, ministri, e industriali. Fu espulsa dalla Francia per aver indotto due marinai al duello. Dilapidò il patrimonio di un nobile veneto che fu per questo interdetto su richiesta dei familiari.
    Visse con un giovane e facoltoso industriale, ma quando i parenti di lui vollero porre fine alla relazione, egli si tolse la vita dopo averle sparato due colpi di pistola, uno dei quali la ferì al volto. Una parte del proiettile, rimasto incapsulato nella volta cranica, le causava emicranie e dolori talvolta insopportabili, per i quali lei soleva usare tranquillanti e sonniferi. Nascondeva la cicatrice, adottando la pettinatura "a caschetto" che le copriva la fronte e le guance. La donna giunse a Napoli nel dicembre del 1929 scritturata dal Teatro Santa Lucia. Incuriosita dal veder recitare l'artista napoletano Totò, si presentò una sera a un suo spettacolo, destandone l'attenzione. Totò le mostrò il proprio interesse inviando delle rose alla pensione dove lei alloggiava e, in risposta a ciò, ella lo invitò ad assistere ad un proprio spettacolo. I due iniziarono dunque a frequentarsi con intensità.
    L'interesse di Liliana per Totò era sincero, nonostante il suo atteggiamento da femme fatale. Il grande attore era però geloso e le costanti attenzioni che Liliana riceveva dagli ammiratori - oggetto per altro di pettegolezzi - furono motivo di vari litigi tra i due.
    Nel tentativo di costruire una quotidianità anche lavorativa, Liliana propose di farsi scritturare lì dove già egli lavorava, il Teatro Nuovo a Napoli, ma Totò interpretò il passo come eccessivamente opprimente e accettò un altro lavoro, che l'avrebbe condotto a Padova.
    Nonostante le pressanti richieste dell'attrice, Totò non demorse dal proprio proposito; Liliana Castagnola entrò quindi in un profondo stato di depressione, che la condusse a suicidarsi a 34 anni, tramite avvelenamento. Il fatto venne inizialmente nascosto dalle cronache, che parlarono di un errore nel dosaggio dei sonniferi. Fu trovata morta nella sua stanza d'albergo dalla cameriera, con al suo fianco una lettera d'addio per Totò:
    « Antonio,
    potrai dare a mia sorella Gina tutta la roba che lascio in questa pensione. Meglio che se la goda lei, anziché chi mai mi ha voluto bene. Perché non sei voluto venire a salutarmi per l'ultima volta? Scortese, omaccio! Mi hai fatto felice o infelice? Non so. In questo momento mi trema la mano... Ah, se mi fossi vicino! Mi salveresti, è vero? Antonio, sono calma come non mai. Grazie del sorriso che hai saputo dare alla mia vita grigia e disgraziata. Non guarderò più nessuno. Te l'ho giurato e mantengo. Stasera, rientrando, un gattaccio nero mi è passato dinnanzi. E, ora, mentre scrivo, un altro gatto nero, giù per la strada, miagola in continuazione. Che stupida coincidenza, è vero?... Addio. Lilia tua »
    Totò fu estremamente turbato dalla notizia della morte di Liliana; si rimproverò di non aver compreso pienamente il sentimento di lei nei suoi riguardi, anzi di aver pensato: «ha avuto molti uomini, posso averla senza assumermi alcuna responsabilità». Decise allora che fosse tumulata nella cappella di famiglia e, poi, di assegnare il nome di lei a sua figlia. Le dedicò inoltre una breve poesia:
    « È morta, se n'è ghiuta 'n paraviso!
    Pecchè nun porto 'o llutto? Nun è cosa
    rispongo 'a gente e faccio 'o pizzo a riso
    ma dinto 'o core è tutto n'ata cosa! »
    Inoltre, l'attore avrebbe conservato negli anni un fazzoletto sporco di rimmel, raccolto nella stanza della pensione che aveva visitato dopo la morte dell'attrice, ritenendo verosimilmente che Liliana vi si fosse asciugata le lacrime prima di morire. Franca Faldini l'avrebbe poi bruciato dopo il decesso di Totò nel 1967.
    (fonte: wikipedia)

  • @infinitedamage4860
    @infinitedamage4860 6 ปีที่แล้ว +3

    Grande toto'

  • @Francesca22907
    @Francesca22907 9 หลายเดือนก่อน

    Mi salveresti è vero? ..... è proprio come me......

  • @MonicaDeGiorgio
    @MonicaDeGiorgio 8 หลายเดือนก่อน

    😅

  • @immadidomenico2661
    @immadidomenico2661 2 ปีที่แล้ว

    Ma nel video che balla è lei?

    • @corrado1675
      @corrado1675 ปีที่แล้ว +1

      No. Non è lei. La ballerina orientale è Kiki Urbani.

    • @immadidomenico2661
      @immadidomenico2661 ปีที่แล้ว

      @@corrado1675 ah io credevo fosse lei,non c'è un video di Liliana?

    • @corrado1675
      @corrado1675 ปีที่แล้ว +1

      @@immadidomenico2661 Non glielo so dire. Mi spiace.

    • @corrado1675
      @corrado1675 ปีที่แล้ว +3

      @@immadidomenico2661 Liliana Castagnola è morta nel 1930 e il film è del 1950.

    • @immadidomenico2661
      @immadidomenico2661 ปีที่แล้ว +1

      @@corrado1675 grazie mille gentilissimo,scusa vedo che tu sei sicuramente più informato di me ma questa Liliana Castagnola non aveva famiglia? Cioè voglio dire strano che la famiglia ha accettato il fatto di far riposare la figlia nella tomba dell'uomo che ha causato la sua morte (involontariamente)