Quando si fanno i conti con i propri limiti, si avverte in qualche modo di non essere abbastanza in Qualcosa e paradossalmente è come essere o sentire Qualcosa di troppo che istantaneamente entra in conflitto con quel niente col quale ogni volta ci si scontra e nel quale si ha sempre paura di cadere , come un buco nero che ci inghiotte e che tu , Chiara, racconti nel tuo bellissimo romanzo . Questa favola romanzata , ci insegna a trovare un modo per far sì che quel buco si trasformi da voragine in un passaggio segreto per imparare a trovare un modo per superare i nostri limiti, imparare a convivere con quelli ancora difficili da superare e a non lasciare che questi ci schiaccino . In molti aspetti, rivedo me stessa , riconoscendo la necessità di trasformare quel buco nero, in un passaggio segreto, in un varco che mi consenta di rivedere la luce e ritrovare quella via d’uscita per superare tutti quei limiti e fare , finalmente, pace con il Niente.
I suoi limiti l'hanno salvata ! Grazie di aver condiviso il suo essere 'diversa' che conferma Il meraviglioso vivere fuori dagli schemi di una vita senza colore
Almeno tu sei riuscita a dare un senso a tutto questo e a farne la tua bellezza ma chi non riesce convogliarlo da nessuna parte perché gli manca la "vena"?
Ognuno ha un modo per abbracciare i propri limiti, il suo è la scrittura. Non bisogna necessariamente "convogliarlo" se non si possiede quella che tu chiami vena creativa. L'importante è imparare a conviverci e stare in pace anche con le proprie fragilità.
Mi é capitato casualmente di imbattermi in conference della mrs Chiara Gamberale a tema amore. Esposizione emotiva, di forti scotimenti interiori, ma poco costrutto intellettuale.
In effetti il costrutto intellettuale e' fondamentale quando si vivono lutti o abbandoni. Non vorremmo mica abbandonarsi alle emozioni in quei momenti! Costrutto intellettuale😨
E' no. Non cerchiamo di buttarla sui lutti e gli abbandoni che tutti abbiamo avuto. Diciamo la veritá: ci sono le lagnose, tendenti per natura al peripatetico e quindi ai costrutti. E ci sono quelle che poiché intelligenti si danno da fare conseguendo risultati grazie al loro lavoro. Diciamo la veritá: invidia, gelosia e ancora invidia alligna in quei cuori. Invidia che diventa menzogna, truffa, furto, omicidio.
Quel libro, Chiara.. Per dieci minuti..ha cambiato la vita anche a me. Lo ricorderò per sempre, e l'ho trovata una grande lezione di vita.
Quando si fanno i conti con i propri limiti, si avverte in qualche modo di non essere abbastanza in Qualcosa e paradossalmente è come essere o sentire Qualcosa di troppo che istantaneamente entra in conflitto con quel niente col quale ogni volta ci si scontra e nel quale si ha sempre paura di cadere , come un buco nero che ci inghiotte e che tu , Chiara, racconti nel tuo bellissimo romanzo . Questa favola romanzata , ci insegna a trovare un modo per far sì che quel buco si trasformi da voragine in un passaggio segreto per imparare a trovare un modo per superare i nostri limiti, imparare a convivere con quelli ancora difficili da superare e a non lasciare che questi ci schiaccino .
In molti aspetti, rivedo me stessa , riconoscendo la necessità di trasformare quel buco nero, in un passaggio segreto, in un varco che mi consenta di rivedere la luce e ritrovare quella via d’uscita per superare tutti quei limiti e fare , finalmente, pace con il Niente.
No bhuu
Grazie Di avere condiviso con noi 💟🤗
I suoi limiti l'hanno salvata !
Grazie di aver condiviso il suo essere 'diversa' che conferma
Il meraviglioso vivere fuori dagli schemi di una vita senza colore
Limiti che fanno bene direi ...grazie, molto emozionante quello che dici 😇😇
Chiara,come sempre sei qualcosa di troppo..troppo bello però 😉 lasci senza parole come sempre
Ragazzi, sarebbe utilissimo aggiungere i sottotitoli (non generati automaticamente).
Almeno tu sei riuscita a dare un senso a tutto questo e a farne la tua bellezza ma chi non riesce convogliarlo da nessuna parte perché gli manca la "vena"?
Ognuno ha un modo per abbracciare i propri limiti, il suo è la scrittura. Non bisogna necessariamente "convogliarlo" se non si possiede quella che tu chiami vena creativa. L'importante è imparare a conviverci e stare in pace anche con le proprie fragilità.
Mi é capitato casualmente di imbattermi in conference della mrs Chiara Gamberale a tema amore. Esposizione emotiva, di forti scotimenti interiori, ma poco costrutto intellettuale.
In effetti il costrutto intellettuale e' fondamentale quando si vivono lutti o abbandoni. Non vorremmo mica abbandonarsi alle emozioni in quei momenti! Costrutto intellettuale😨
@@carlottapenzo8105 👍
Spoiler
E' no. Non cerchiamo di buttarla sui lutti e gli abbandoni che tutti abbiamo avuto. Diciamo la veritá: ci sono le lagnose, tendenti per natura al peripatetico e quindi ai costrutti. E ci sono quelle che poiché intelligenti si danno da fare conseguendo risultati grazie al loro lavoro. Diciamo la veritá: invidia, gelosia e ancora invidia alligna in quei cuori. Invidia che diventa menzogna, truffa, furto, omicidio.