Veramente ipnotico ascoltarla, spero che qualcuno abbia già la fortuna di averla come insegnante. Da poco una psichiatra da cui andavo spiradicamente mi ha parlato di tratti border. Io studio psicologia, sto capendo se potrò gestire la mia "altalenanza" costruendomi questa professione, che ritengo delicatissima e importante, e la ringrazio per la dedizione con cui spiega questi concetti, perché da speranza a tutti di essere capiti, ci vorrebbero più persone così determinate a capire davvero e in profondità questi temi 🙏 penso che il centro di tutto questo disturbo sia la solitudine, la rabbia e tutto il resto sono conseguenze all'eterna solitudine a cui siamo condannati, fin da quando eravamo piccoli nel mio caso, condizione che grazie al nostro comportamento perpetriamo. Molto importante che chi ci circonda sappia che abbiamo queste problematiche, talvolta é come dire alle persone che si aspettano una te adulta, che in effetti non lo sei, che un effetti non sai regolarle le tue emozioni, che hai bisogno di attenzioni particolari e che puoi cambiare umore molto facilmente, io non sono diagnosticata border ma tutte queste cose le provo e voglio lavorarci assolutamente
Gentile Marika, grazie per l’apprezzamento. Fa riferimento al senso di solitudine come penosa esperienza alla base della sua (e di molti!) sofferenza: ciò potrebbe rimandare ad esperienze di trascuratezza (neglect) all’interno delle relazioni di attaccamento, che spesso rappresentano veri e propri traumi cumulativi soprattutto quando avvengono nelle prima fasi di sviluppo; simili esperienze possono di fatto configurarsi come principio di un possibile itinerario di sviluppo del DBP. Un buon lavoro sull’attaccamento e sul tema doloroso di indegnità personale potrebbero rivelarsi strategie terapeutiche utili in simili situazioni. Le auguro ogni meglio nella sua vita e nella sua futura carriera. Faccia in modo che il DBP non pregiudichi il suo progetto, guardiamo agli esempi virtuosi come quello di Marsha Linehan! Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 Grazie mille per l'incoraggiamento che mi dà a continuare nei miei studi 🙏 sì io "sento" molto il mio passato, in generale anche per mie declinazioni sviluppate studiando psicologia, do molta rilevanza al passato, penso che sia il centro di tutto. In generale mi sto attivando per trovare qualche specialista che sia esperto di queste problematiche, io sono a Bologna e purtroppo ho visto che le sedi di centro interapia non includono questa città. Per caso attivate anche possibili consulti via videochiamata? La ringrazio molto
@@marikasempi8337 Buongiorno, certamente, lavoriamo anche in modalità online, riscontrando ottimo risultati. Resto a disposizione qualora desiderasse avere una consulenza con me: in tal caso può scrivermi all’indirizzo s.sottocorno@centrointerapia.it Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Come questo vuoto poi faccia da porta per dipendenze, impulsività, drammi di vario genere, depressione, esperienze di carriera e studio fallimentari è da sottolineare!
Sorry to be so offtopic but does someone know a way to log back into an instagram account..? I somehow lost my account password. I would appreciate any help you can give me
Bravo dottore! Ho già commentato altri video...sono border in recovery, sei chiarissimo. Io ho individuato nel senso di vuoto l'origine di quasi tutte le mie sregolatezze, con la psicoterapia ho vinto il senso di vuoto e naturalmente ho sconfitto l'alcolismo e il craving senza accorgermene. Non so che consigli dare se non di fare psicoterapia perché io il vuoto non l'ho più sentito da un giorno all'altro, questo mi ha impressionato molto. La mia vita è cambiata in modo radicale. Ora soffro di ansia e attacchi di panico ma niente in confronto all'inferno di prima...ma perché noi border abbiamo questa mal tolleranza alla noia e alla demotivazione? Io non mi faccio una ragione del fatto che i miei comportamenti, le mie scelte e i miei disagi siano chiari e già scritti. Niente di misterioso o personale. Ciò che sono stata è elencato sul DSM. Questo mi da molta molta tristezza. Un saluto
Gentile Silvia, grazie per la sua preziosa testimonianza: una psicoterapia efficace, unita a buone risorse personali, può consentire un miglioramento delle proprie condizioni di vita anche a fronte di problematiche croniche e invalidanti. Spesso ai sentimenti cronici di vuoto conseguono strategie maladattive di tipo immunizzante come l'assunzione di sostanze psicotrope o agiti autolesivi o altre condotte a rischio, poiché il tentativo dell'individuo è quello di regolare i vissuti intollerabili indicendo stati mentali alternativi più piacevoli e gestibili. Si ricordi, cara Silvia, che lei NON E' il suo disturbo. Le diagnosi sono solo dei costrutti utilizzati dai clinici che, in un certo senso, non esistono; sono delle convenzioni. Lei è molto di più di una convenzione, è una persona che ha affrontato con successo i propri problemi e si è riappropriata di una vita degna di essere vissuta. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Gentilissimo Dottore, ho terminato una relazione con un soggetto Borderline diagnosticato al CIM con disregolazione degli impulsi e un lieve ritardo mentale a causa di un ipossia alla nascita. Perciò difficoltà anche nel linguaggio non fluente e molto confuso e difficoltà nel modo di relazionarsi. Durante la relazione vedeva in me una figura materna e molto rassicurante perché ho qualche anno più di lui. Purtroppo proprio per il suo disturbo ho dovuto lasciarlo nel modo più crudele. Ha avuto atteggiamenti autolesivi e con me molto aggressivi ..( esempio cercare di spaventarmi con propositi suicidi, oppure iniziare ad autoinfliggersi pugni in testa nel momento della forte crisi con pianto isterico e sconsolato, oppure rompere tutto quello che poteva avere a portata di mano, tipo scagliare con rabbia le cose.a terra o spaccare tutto. ) Ora che la relazione per me è conclusa perché diventata troppo pericolosa ed emotivamente destabilizzante, le chiedo.. una persona con tale disturbi e con l’assenza totale di consapevolezza del suo stato mentale ( ha avuto già un paio di ricoveri in strutture psichiatriche sempre per questa incapacità a regolare le emozioni e gli impulsi ) che futuro può avere e soprattutto che terapia potrebbe seguire dal punto di vista psicologico, credendo lui stesso di essere assolutamente normale? Lui sta già seguendo una terapia farmacologica ma nessuna terapia con psicologo o psichiatra. Come potrei aiutarlo? Grazie davvero se mi risponderà.
Gentilissima, il quadro da lei descritto in relazione a questa persona è complesso. Viste le caratteristiche specifiche suggerisco un aggancio ad un servizio territoriale, quale il CPS (Centro Psico-Sociale) di zona, per una presa in carico globale che tenga conto sia delle esigenze sanitarie (psicoterapiche e psicofarmacologiche) e contemporaneamente delle esigenze a sociali. Se ha una terapia farmacologica impostata, coinvolgete lo psichiatra curante per motivarlo al contatto con il CPS. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Da borderline ti dico che solo la terapia farmacologica non basta, e a me addirittura non fa quasi effetto. E spesso noi borderline ci rendiamo conto che qualcosa non va
Finché uno ha un disturbo della personalità ci si può anche stare, ma come hai fatto a metterti con uno che ha un ritardo mentale? Il fatto che ne sia stata attratta é giusto un po’ inquietante, sembra roba veramente strana…
@@CentroInTerapia dott, mi piacerebbe facesse un video su come comportarsi e curarsi dopo gli abusi emotivi di una madre borderline e sugli effetti che possono causare suoi figli. Grazie mille se lo farà 🙏
Dott, ho un figlio di 10 anni con problemi di attenzione a scuola. A detta delle maestre è smp con la testa fra le nuvole e un po svogliato (forse xke depresso e scontroso ultimamente). Io aggiungo manipolativo (anche il mio ex nonché padre lo è; credo sia un border o un narcisista covert) e auto-lesionista, nel senso che qd non riesce a fare alcuni compiti scolastici si dà gli schiaffi in faccia da solo. Pure abbastanza forti. La domanda è: potrebbe essere un border??! Da che età si può riuscire a diagnisticare qs disturbo? È ereditario? O dipende dalle condizioni ambientali e familiari e basta? Grazie...
@@marpylu7876 Gentile Marpylù, molte grazie per il suggerimento, quella che propone è una tematica delicata e interessante. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Buongiorno dottore, vorrei sapere come e soprattutto dove analizzate la letteratura comprendente i casi clinici più o meno complessi, c'è qualche server?
Buongiorno, la letteratura scientifica intesa come studi sperimentali è consultabile attraverso portali dedicati (ad esempio PubMed) ai quali si può accedere dietro abbonamento annuale. Si tratta però di materiale meglio fruibile da “addetti ai lavori” che per altro abbiano famigliarità con la ricerca. Le suggerisco piuttosto di esplorare i libri (certamente numerosi) scritti sul tema, in catalogo alle varie case editrici: Ed. Raffaello Cortina di solito propone testi divulgativi validi e di spessore; non ne ho uno in particolare da consigliare. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Buon giorno dottore e complimenti per come svolge il suo lavoro, dalla sua esperienza solo con un trattamento di farmaci una persona può vivere serenamente o ha bisogno di un sostegno psicologico? Sulla scelta dello psicologo è indifferente il metodo scelto dal terapeuta oppure per questo disturbo è più efficace un metodo specifico? Grazie mille
Buonasera, il farmaco può produrre dei cambiamenti neurobiologici stabili nel tempo, ma questo dipende dalla risposta soggettiva e dal problema specifico che si intende trattare. Nel caso del DBP, che ha causa multifattoriale e che si configura come un problema strutturale (di personalità) quindi tratto-dipendente, dal mio punto di vista necessita anche (e forse soprattutto!) di una buona psicoterapia. Le psicoterapie non sono tutte uguali e non sono tutte efficaci allo stesso modo: le evidenze scientifiche evidenziano infatti come sia l'approccio cognitivo-comportamentale quello maggiormente efficace, soprattutto nelle sue declinazioni cosiddette "di terza ondata". Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 grazie per la risposta dottore, una precisazione,in rete come psicoterapia adatta per il disturbo borderline viene indicata la terapia dialettico comportamentale o meglio nota come Dbt Cosa pensa al riguardo? Grazie
@@lagiu8046 Gentilissima, la DBT (Dialectic and Behavioural Therapy) di Marsha Linehan è proprio uno degli approcci di "terza ondata" nel panorama cognitivo - comportamentale a cui alludevo; altri approcci sono l'ACT (Acceptance and Committment Therapy) di Steven Hayes o i protocolli Mindfulness Based che partono dal lavoro trentennale di John Kabat-Zinn, o la Schema Therapy di Jeffrey Young. Nello specifico la DBT si sta rivelando molto efficace nella cura del Disturbo Borderline di Personalità, soprattutto nei contesti sanitari pubblici, puntando principalmente sulla prevenzione delle condotte autolesive e suicidarie e sulle skills interpersonali: l'approccio, benché dialettico, è quindi fortemente comportamentale, e integra un focus sulla consapevolezza e sull'importanza del contratto terapeutico. Un caro saluto, Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 grazie mille dottore per la sua disponibilità ad aver risposto a me e ad altri utenti Se vuole potrebbe fare altri video sul disturbo borderline?a me farebbe molto piacere e sono sicura che anche ad altri utenti che purtroppo si trovano a dover gestire questo disturbo possa essere molto utile Grazie mille e complimenti per la sua disponibilità e competenza!
@@lagiu8046 Gentilissima, grazie a lei per aver animato la discussione. Periodicamente realizzo dei video su questo ed altri temi, li può trovare tutti sul nostro canale, a cui la invito ad iscriversi. Ci sono degli aspetti specifici del DBP di cui le interesserebbe sentir parlare? Accetto volentieri dei suggerimenti :) Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Gent.ma Stefania, i farmaci cosìdetti "antidepressivi" sono spesso prescritti come parte del trattamento per i sintomi affettivi associati al Disturbo Borderline di Personalità (DBP), come l'instabilità emotiva, l'ansia e la depressione. Tuttavia, è importante comprendere che questi farmaci non risolvono la complessità del disturbo stesso, perché il DBP è un disturbo psichiatrico complesso che coinvolge molteplici dimensioni, tra cui sintomi di umore, impulsività, instabilità delle relazioni interpersonali e distorsioni dell'identità. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Gentile dottore, le scrivo perché vorrei farle una domanda. Una mia conoscente mi ha parlato di sé e tra le cose che mi ha raccontato mi ha detto che tende ad idealizzare alcuni rapporti, a vivere nel passato, e che, cito letteralmente, si sente spesso dentro a un suo sogno, e che tende a vivere molto in una sua dimensione. Le ho detto che penso siano caratteristiche particolari e interessanti, e lei mi ha risposto che secondo lei sono caratteristiche che fanno parte di una persona romantica. Anche questa risposta l'ho trovata particolare, anche perché di "romantico" in quelle cose non vedo nulla. Mi chiedevo, perciò, se le cose di cui mi ha parlato potessero essere attribuibili a un disturbo e, se si, a quale.
Gentile Vi, non posso certo fare diagnosi in questo modo, non è così che funziona. Posso però condividere alcune riflessioni con lei su quello che mi ha descritto: - Per la sua conoscente la dimensione affettiva risulta centrale nel suo immaginario, probabilmente a ragione di bisogni affettivi intensi non pienamente saturati; - La sensazione di “vivere in un sogno”, a seconda di cosa intende la persona che l’ha scritta, può rimandare ad una certa fatuità dell’atteggiamento, oppure ad un funzionamento dissociativo (derealizzazione); - Vivere nel passato significa solitamente provare sentimenti quali tristezza (per la perdita), nostalgia (per il desiderio del ritorno), colpa (per il danno causato) e rimorso (l’atto mancato). A me incuriosirebbe sapere quali sono i sentimenti che questa persona vive con una certa frequenza e familiarità. Direbbe molto di lei. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Buongiorno, generalmente non si appone diagnosi di Disturbo di Personalità ai minori, ma è noto che la strutturazione del Sé in chiave psicopatologica (e non) si configuri già dall'adolescenza. Le suggerisco comunque di rivolgersi ad uno specialista per avere una diagnosi corretta e affidabile: un intervento precoce significa anche una prognosi più fausta. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@giuls3081 cercando sul nostro canale sono disponibili 4 video sul tema borderline: th-cam.com/users/CentroInTerapiasearch?query=borderline inoltre nel nostro blog trova molti altri articoli-> www.centrointerapia.it/?s=borderline
@@giuls3081 Gentile Giulia, terrò in considerazione il suo suggerimento per i prossimi video, magari parlando di come le persone con DBP tendono a comportarsi all’interno delle relazioni affettive. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Se questa angoscia e questo vuoto non sono assimilabili alla depressione, come può il border placare questa orribile sensazione volendo peggio pure della morte? Antidepressivi? O ansiolitici? Grazie
Buongiorno Marika, relativamente alla parte farmacologica rimando al suo medico psichiatra ogni informazione. In psicoterapia secondo me diventa utile un lavoro sull’identità, la cui dispersione/frammentazione può portare a sperimentare vuoto ed angoscia; per mitigare questi sentimenti, dal mio punto di vista, è opportuno lavorare per una maggiore coesione ed integrazione del Sè. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Gentile Emanuela, probabilmente non ha trovato il percorso o la persona più adatta alle sue esigenze. Anche se, come spiegato nel video, una certa instabilità nelle relazioni caratterizza spesso le persone con questo funzionamento. Chieda a sua figlia come intendersi prendersi cura di Sè ed affrontare i suoi problemi, e la supporti in questo se ritiene sia il caso. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
un borderline può non essere aggressivo (non ha scatti di ira e altro evidenti e non svaluta con aggressività la partner) ma essere passivo aggressivo? grazie
Gentile Janis, l’aggressività si esprime in molti modi, certamente anche passivi come dice lei; pensi che l’aggressività può essere anche autodiretta, con veri e propri attacchi al proprio corpo come gli agiti autolesivi o le condotte suicidarie. In definitiva, per rispondere alla sua domanda: certo, non necessariamente una persona con Disturbo Borderline di Personalità ha scatti d’ira verso gli altri. Un caro saluto, Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 grazie, io credo di avere avuto una relazione con un borderline, ma non ha mai avuto scatti di ira o svalutazione o ffensivo nei miei confronti ma nemmeno atti autolesivi, per questo le chiedevo se un borderline potrebbe avere anche queste due caratteristiche no scatti di ira e no atti autolesivi, Scusi ma a questo punto non ho capito la risposta, un borderline può non avere scatti di ira e può non avere atti autolesivi?
Gentile Ruggero, non abbiamo Centri nella città di Roma, bensì solo sul territorio lombardo. Svolgiamo comunque percorsi di psicoterapia online, quindi se interessato potremmo accordarci per un appuntamento. Mi scriva all'indirizzo s.sottocorno@centrointerapia.it. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Gentile Paolo Pietro, certamente è vero ed oggettivo che gli individui sono unici ed irripetibili. Ciò nonostante la medicina necessità di categorizzare, cioè di apporre diagnosi al fine di applicare trattamenti efficienti, ovvero massimamente efficaci e rapidi; al contempo un approccio categoriale condiviso dalla comunità scientifica consente ai ricercatori e clinici di tutto il mondo di intendersi quando fra loro comunicano su precise configurazioni di segni e sintomi. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Ho 19 anni, e ho continue crisi d'identità. Non so chi sono, è da circa due anni che sono iniziati questi sentimenti di vuoto costante, in più sono molto impulsiva, ho oscillazioni dell'umore (da sempre) e tendo a essere molto rabbiosa (da quando sono piccola), ma le mie relazioni interpersonali sono stabili. Ho avuto e ho tutt'ora un disturbo alimentare (binge eating), pensieri suicidari da quando ho 12 anni (quando le cose vanno male tendo a essere molto drammatica e ad esagerare) e a volte sono autolesionista. Ciò che è legato al sentimento di vuoto può essere solo un sintomo dell'adolescenza e del fatto che in questo periodo non si sa chi si è, o tutto ciò che le ho descritto può essere legato, non dico a un disturbo, ma a un tratto borderline della personalità? Grazie
Gent.ma Nikkiland, i sintomi che ha descritto quali l'instabilità dell'umore, la disregolazione rabbiosa (e alimentare), i pensieri suicidari, l'impulsività e i sentimenti di vuoto possono essere correlati a un Disturbo Borderline di Personalità o ad un funzionamento riconducibile, ma anche ad altre problematiche psicologiche che non hanno a che fare con il DBP. Un professionista della salute mentale sarà in grado di diagnosticare accuratamente la sua condizione e fornirle i trattamenti adatti per aiutarla a sentirsi meglio. E' molto giovane, motivo per cui ha ottime probabilità di stare meglio se aiutata da professionisti competenti. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Dottore scusi il disturbo ma avrei bisogno di sapere alcune cose, grazie, una psicoterapeuta che mi ha seguito per lei avevo dei tratti del disturbo borderline, per una psichiatra un disturbo passivo aggressivo, la mia domanda è: secondo lei possono esserci in una persona tratti di più disturbi?e come fa un paziente ad essere certo della diagnosi che gli viene fatta?
Buongiorno, certamente possono coesistere tratti riconducibili a categorie diagnostiche (disturbi) differenti, anzi uno stesso tratto può anche "appartenere" a più di un disturbo. La diagnosi può essere fatta tramite il colloquio clinico e/o tramite strumenti psicodiagnostici (interviste, questionari, test proiettivi): in questo ultimo caso vi è una maggiore sicurezza sull'esito poiché si tratta di strumento standardizzati che riducono possibili errori interpretativi o altri difetti. Ricorrere a questi strumenti garantisce una maggiore certezza della diagnosi. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 un'ultima domanda dottore e scusi se le ho fatto troppe domande ma ho bisogno di capire, sinceramente dal disturbo borderline non si guarisce? Nel senso è un disturbo che farà parte della personalità per tutta la vita? Credo che sia importante saperlo per accettare questo punto non facile da accettare Grazie mille dottore per la sua disponibilità
@@lagiu8046 Buongiorno, è certamente possibile, con una psicoterapia efficace e quando necessario un trattamento farmacologico, giungere a non soddisfare più i criteri per la diagnosi (e quindi non avere più il disturbo). Ciò nonostante, è tuttavia realistico al contempo dovere accettare alcuni tratti della propria personalità ed imparare a gestirli al meglio, poiché tendono a mantenersi stabili nel tempo (ad esempio l'impulsività). Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 grazie mille dottore per aver risposto ai miei tanti dubbi, quando vorrà mi farebbe piacere vedere altri suoi video sul disturbo borderline e sono sicura che possono essere molto utili anche ad altre persone che vivono questo disturbo. Grazie mille dottore
Io ho questa malattia , vivo solo perchè non ho il coraggio di suicidarmi ,ho dei momenti in quali divento molto aggressiva e ho problemi con la legge ,spero solo di non perdere la libertà.
Gentile Eva, mi dispiace sinceramente per la sua condizione. Perché non si fa aiutare? Questo disturbo si può curare efficacemente, non deve continuare a sentirsi così per forza. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@soloevasolo1932 Gentile Eva, una terapia farmacologica che non sortisce effetto probabilmente non è adeguata alle sue esigenze: lo faccia presente al medico psichiatra che l'ha prescritta. Le suggerisco soprattutto di ricercare un supporto psicoterapico (meglio se ad orientamento cognitivo - comportamentale): l'abbinamento di questi due dispositivi garantisce infatti la massima efficacia, così come evidenziato dalla letteratura scientifica. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
A me hanno fatto tante diagnosi anche un po' contrastanti, tra cui borderline, ma mi hanno sempre spiegato che non è il borderline americano, ma quello a metà tra nevrosi e psicosi. So di bestemmiare, ma vorrei easere tutta nella psicosi, essere inconsapevole di me, dei miei tanti tanti problemi e di quanto mi hanno ostacolato. Volevo solo essere normale. Ci metta anche che ho sei diagnosi, quasi tutte oggetto di campagne di denigrazione, se dessi retta a quello che dicono dovrei essere chiusa da qualche parte come un mostro
Buongiorno, Mi dispiace sentire che sta attraversando un periodo così difficile e che sta lottando con le sue diagnosi psichiatriche. È importante ricordare che non è sola in questa battaglia e che ci sono persone e risorse disponibili per aiutarla. Desiderare di essere inconsapevole dei problemi può essere comprensibile in momenti di grande sofferenza, ma è essenziale affrontare la realtà e cercare il supporto adeguato per migliorare la situazione. Cerchi di evitare di giudicarsi o di etichettarsi come un "mostro". Le diagnosi psichiatriche non definiscono la sua identità, e il fatto che le abbia non significa che sia meno degna di essere amata o rispettata. Ricordi che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di forza e di consapevolezza. La salute mentale è importante quanto quella fisica e prendersi cura di se stessi è un passo essenziale per raggiungere una vita più soddisfacente. Spero che possa trovare il supporto e l'aiuto di cui ha bisogno per iniziare il suo cammino verso una vita più equilibrata e felice. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 Lei è davvero molto gentile. Un mostro? No, io sono infermiera, ho solo un grande complesso di inferiorità, temo che non mi considerino stabile o professionale, eppure lei lo sa meglio di me che non sono la sola. Io vivo per quel momento in cui mi rendo utile agli altri e soffro quando non posso perché sto troppo male e soffro ancora di più al pensiero che qualcuno dei suoi colleghi mi guardi e pensi ecco, questa non dovrebbe avere a che fare con i pazienti, è una donna inutile. La saluto caramente anche io.
@@pioggiadaprile5493 Buongiorno, è importante ricordare che questi sentimenti sono molto più comuni di quanto si possa pensare e molte persone lottano con insicurezze simili. La verità è che ognuno di noi ha i propri dubbi e paure, e spesso siamo i nostri critici più severi. È un passo positivo riconoscere questi sentimenti e condividerli. Tuttavia, è altrettanto importante lavorare su di essi per migliorare il proprio benessere mentale. Prima di tutto, cerchi di concentrarsi sui suoi successi ed abilità. Ci sono momenti in cui ha dimostrato di essere utile agli altri e professionale nel suo lavoro, e questi sono indicatori concreti delle sue capacità. Inoltre, cerchi di evitare di paragonarsi costantemente agli altri o di preoccuparsi eccessivamente di cosa potrebbero pensare i colleghi. Ognuno ha i propri percorsi di vita e le proprie sfide. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 Grazie del suggerimento, ma il motivo per il quale credo che la definizione di borderline tra nevrosi e psicosi sia molto adatta nel mio caso è che non posso rimanere nella nevrosi dei miei amici e colleghi, perché sotto i loro piedi anche affaticati e sofferenti c'è un pavimento che io non ho. Io non ci metto nulla a cadere nel vuoto, dove niente ha più senso e ci sono solo i fantasmi della mia mente. Ecco perché mi piace tanto il mio lavoro, perché per quelle ore di lavoro la mia vita ha un senso, quella persona lì davanti a me mi presta il suo diritto di esistere. Un caro saluto anche a lei.
@@pioggiadaprile5493 La metafora che usa è più esplicativa di molte teorie, grazie! Le auguro di trovare maggiore sollievo nel suo futuro e di poter continuare a godere dei momenti di gratificazione e conforto che le offre il suo lavoro. Grazie per la sua preziosa testimonianza e per avere animato la discussione sul nostro canale. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Gentile Maura, non essendo medico, ma psicologo e psicoterapeuta, non posso ne sono in grado di darle informazioni di ordine farmacologico. Le suggerisco di consultare un medico psichiatra per questo. Cordiali saluti, dott. Simone Sottocorno
@@mauramicheletti3950 Buongiorno, il setting di gruppo è particolarmente utile per lavorare su due aspetti: le competenze interpersonali, e la regolazione emotiva attraverso un protocollo basato sulla Mindfulness. Dal mio punto di vista, il massimo dell’efficacia sul piano terapeutico è rappresentato dall’abbinamento con una psicoterapia individuale. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
Gentile Giancarlo, tengo innanzitutto a sottolineare che chi ha un DBP non è un mostro, in nessun caso. La questione se il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) sia principalmente determinato da fattori genetici o ambientali è un argomento dibattuto nella comunità scientifica. La maggior parte degli esperti riconosce che sia una combinazione complessa di entrambi. Fattori Genetici: Alcune ricerche suggeriscono che esista una predisposizione genetica al DBP. Studi condotti su gemelli identici e non identici indicano che l'ereditarietà può giocare un ruolo. Tuttavia, non vi è un singolo gene responsabile del DBP, ma piuttosto una combinazione di molteplici fattori genetici che possono aumentare la vulnerabilità. Fattori Ambientali: Allo stesso tempo, l'ambiente gioca un ruolo critico nello sviluppo del DBP. L'esposizione a situazioni stressanti o traumatiche durante l'infanzia, come abusi, trascuratezza o instabilità familiare, può aumentare il rischio di sviluppare questo disturbo. L'assenza di modelli di attaccamento sicuri durante l'infanzia potrebbe anche contribuire. Interazione Genetico-Ambientale: Molte teorie attuali sottolineano l'importanza dell'interazione tra fattori genetici e ambientali nello sviluppo del DBP. Ad esempio, un individuo con una predisposizione genetica potrebbe sviluppare il disturbo solo se sottoposto a determinate condizioni ambientali avverse. In sintesi, non è corretto dire che il DBP si "nasce" o si "diventa" a causa di un singolo fattore. La complessità di questo disturbo suggerisce che il suo sviluppo è influenzato da molteplici fattori, inclusi quelli genetici e ambientali, che interagiscono in modi complessi e non completamente compresi. Inoltre, è importante notare che ogni individuo è unico, e le esperienze di vita e le predisposizioni genetiche possono variare considerevolmente da persona a persona. Un caro saluto, dott. Simone Sottocorno
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Veramente ipnotico ascoltarla, spero che qualcuno abbia già la fortuna di averla come insegnante. Da poco una psichiatra da cui andavo spiradicamente mi ha parlato di tratti border. Io studio psicologia, sto capendo se potrò gestire la mia "altalenanza" costruendomi questa professione, che ritengo delicatissima e importante, e la ringrazio per la dedizione con cui spiega questi concetti, perché da speranza a tutti di essere capiti, ci vorrebbero più persone così determinate a capire davvero e in profondità questi temi 🙏 penso che il centro di tutto questo disturbo sia la solitudine, la rabbia e tutto il resto sono conseguenze all'eterna solitudine a cui siamo condannati, fin da quando eravamo piccoli nel mio caso, condizione che grazie al nostro comportamento perpetriamo. Molto importante che chi ci circonda sappia che abbiamo queste problematiche, talvolta é come dire alle persone che si aspettano una te adulta, che in effetti non lo sei, che un effetti non sai regolarle le tue emozioni, che hai bisogno di attenzioni particolari e che puoi cambiare umore molto facilmente, io non sono diagnosticata border ma tutte queste cose le provo e voglio lavorarci assolutamente
Gentile Marika,
grazie per l’apprezzamento.
Fa riferimento al senso di solitudine come penosa esperienza alla base della sua (e di molti!) sofferenza: ciò potrebbe rimandare ad esperienze di trascuratezza (neglect) all’interno delle relazioni di attaccamento, che spesso rappresentano veri e propri traumi cumulativi soprattutto quando avvengono nelle prima fasi di sviluppo; simili esperienze possono di fatto configurarsi come principio di un possibile itinerario di sviluppo del DBP.
Un buon lavoro sull’attaccamento e sul tema doloroso di indegnità personale potrebbero rivelarsi strategie terapeutiche utili in simili situazioni.
Le auguro ogni meglio nella sua vita e nella sua futura carriera. Faccia in modo che il DBP non pregiudichi il suo progetto, guardiamo agli esempi virtuosi come quello di Marsha Linehan!
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 Grazie mille per l'incoraggiamento che mi dà a continuare nei miei studi 🙏 sì io "sento" molto il mio passato, in generale anche per mie declinazioni sviluppate studiando psicologia, do molta rilevanza al passato, penso che sia il centro di tutto. In generale mi sto attivando per trovare qualche specialista che sia esperto di queste problematiche, io sono a Bologna e purtroppo ho visto che le sedi di centro interapia non includono questa città. Per caso attivate anche possibili consulti via videochiamata? La ringrazio molto
@@marikasempi8337 Buongiorno,
certamente, lavoriamo anche in modalità online, riscontrando ottimo risultati.
Resto a disposizione qualora desiderasse avere una consulenza con me: in tal caso può scrivermi all’indirizzo s.sottocorno@centrointerapia.it
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Grazie!
@@simonesottocorno4534 Grazie!
Come questo vuoto poi faccia da porta per dipendenze, impulsività, drammi di vario genere, depressione, esperienze di carriera e studio fallimentari è da sottolineare!
Grazie del suo commento!
Grazie, molto interessante. Mi ha chiarito delle differenze fondamentali tra depressione e disturbo border.
Gentile Miriam,
sono lieto che abbia trovato utili le informazioni divulgate in questo video.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Anche a me.
Sorry to be so offtopic but does someone know a way to log back into an instagram account..?
I somehow lost my account password. I would appreciate any help you can give me
Bravo dottore! Ho già commentato altri video...sono border in recovery, sei chiarissimo. Io ho individuato nel senso di vuoto l'origine di quasi tutte le mie sregolatezze, con la psicoterapia ho vinto il senso di vuoto e naturalmente ho sconfitto l'alcolismo e il craving senza accorgermene. Non so che consigli dare se non di fare psicoterapia perché io il vuoto non l'ho più sentito da un giorno all'altro, questo mi ha impressionato molto. La mia vita è cambiata in modo radicale. Ora soffro di ansia e attacchi di panico ma niente in confronto all'inferno di prima...ma perché noi border abbiamo questa mal tolleranza alla noia e alla demotivazione? Io non mi faccio una ragione del fatto che i miei comportamenti, le mie scelte e i miei disagi siano chiari e già scritti. Niente di misterioso o personale. Ciò che sono stata è elencato sul DSM. Questo mi da molta molta tristezza. Un saluto
Gentile Silvia,
grazie per la sua preziosa testimonianza: una psicoterapia efficace, unita a buone risorse personali, può consentire un miglioramento delle proprie condizioni di vita anche a fronte di problematiche croniche e invalidanti.
Spesso ai sentimenti cronici di vuoto conseguono strategie maladattive di tipo immunizzante come l'assunzione di sostanze psicotrope o agiti autolesivi o altre condotte a rischio, poiché il tentativo dell'individuo è quello di regolare i vissuti intollerabili indicendo stati mentali alternativi più piacevoli e gestibili.
Si ricordi, cara Silvia, che lei NON E' il suo disturbo. Le diagnosi sono solo dei costrutti utilizzati dai clinici che, in un certo senso, non esistono; sono delle convenzioni. Lei è molto di più di una convenzione, è una persona che ha affrontato con successo i propri problemi e si è riappropriata di una vita degna di essere vissuta.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 Ora mi ha commosso. Come mi ha commosso Marsha Linheam. Un caro saluto e grazie ancora.
@@Silvia-pn7ng Grazie a lei!
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Grazie mille per il suo intervento!
Siamo felici di aver contribuito in qualche modo attraverso i nostri video e alle risposte a chiarire meglio le sue domande.
È proprio così. Grazie della sensibilità con cui affronta questo argomento.
Gentile Vale,
grazie a lei per il riscontro!
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Grazie mille per il suo cortese commento!
Gentilissimo Dottore, ho terminato una relazione con un soggetto Borderline diagnosticato al CIM con disregolazione degli impulsi e un lieve ritardo mentale a causa di un ipossia alla nascita. Perciò difficoltà anche nel linguaggio non fluente e molto confuso e difficoltà nel modo di relazionarsi. Durante la relazione vedeva in me una figura materna e molto rassicurante perché ho qualche anno più di lui. Purtroppo proprio per il suo disturbo ho dovuto lasciarlo nel modo più crudele. Ha avuto atteggiamenti autolesivi e con me molto aggressivi ..( esempio cercare di spaventarmi con propositi suicidi, oppure iniziare ad autoinfliggersi pugni in testa nel momento della forte crisi con pianto isterico e sconsolato, oppure rompere tutto quello che poteva avere a portata di mano, tipo scagliare con rabbia le cose.a terra o spaccare tutto. ) Ora che la relazione per me è conclusa perché diventata troppo pericolosa ed emotivamente destabilizzante, le chiedo.. una persona con tale disturbi e con l’assenza totale di consapevolezza del suo stato mentale ( ha avuto già un paio di ricoveri in strutture psichiatriche sempre per questa incapacità a regolare le emozioni e gli impulsi ) che futuro può avere e soprattutto che terapia potrebbe seguire dal punto di vista psicologico, credendo lui stesso di essere assolutamente normale? Lui sta già seguendo una terapia farmacologica ma nessuna terapia con psicologo o psichiatra. Come potrei aiutarlo? Grazie davvero se mi risponderà.
Gentilissima,
il quadro da lei descritto in relazione a questa persona è complesso. Viste le caratteristiche specifiche suggerisco un aggancio ad un servizio territoriale, quale il CPS (Centro Psico-Sociale) di zona, per una presa in carico globale che tenga conto sia delle esigenze sanitarie (psicoterapiche e psicofarmacologiche) e contemporaneamente delle esigenze a sociali. Se ha una terapia farmacologica impostata, coinvolgete lo psichiatra curante per motivarlo al contatto con il CPS.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 Grazie mille dottore. Gentilissimo. Cercherò di sollecitare la famiglia. Grazie ancora della risposta.
Da borderline ti dico che solo la terapia farmacologica non basta, e a me addirittura non fa quasi effetto.
E spesso noi borderline ci rendiamo conto che qualcosa non va
Finché uno ha un disturbo della personalità ci si può anche stare, ma come hai fatto a metterti con uno che ha un ritardo mentale? Il fatto che ne sia stata attratta é giusto un po’ inquietante, sembra roba veramente strana…
Complimenti davvero !!!!
Grazie mille per il suo gentile riscontro!
È superlativo dottore in qs descrizione...
Grazie molte per il suo generoso commento, vuole darci dei suggerimenti per i prossimi contenuti da pubblicare?
Gentile Marpylù,
lei è molto lusinghiera.. Ad essere superlativo è semmai il suo apprezzamento!
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@CentroInTerapia dott, mi piacerebbe facesse un video su come comportarsi e curarsi dopo gli abusi emotivi di una madre borderline e sugli effetti che possono causare suoi figli. Grazie mille se lo farà 🙏
Dott, ho un figlio di 10 anni con problemi di attenzione a scuola. A detta delle maestre è smp con la testa fra le nuvole e un po svogliato (forse xke depresso e scontroso ultimamente).
Io aggiungo manipolativo (anche il mio ex nonché padre lo è; credo sia un border o un narcisista covert) e auto-lesionista, nel senso che qd non riesce a fare alcuni compiti scolastici si dà gli schiaffi in faccia da solo. Pure abbastanza forti.
La domanda è: potrebbe essere un border??! Da che età si può riuscire a diagnisticare qs disturbo?
È ereditario? O dipende dalle condizioni ambientali e familiari e basta? Grazie...
@@marpylu7876 Gentile Marpylù,
molte grazie per il suggerimento, quella che propone è una tematica delicata e interessante.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
6:48 si comincia la descrizione dei criteri
Buongiorno dottore, vorrei sapere come e soprattutto dove analizzate la letteratura comprendente i casi clinici più o meno complessi, c'è qualche server?
Buongiorno,
la letteratura scientifica intesa come studi sperimentali è consultabile attraverso portali dedicati (ad esempio PubMed) ai quali si può accedere dietro abbonamento annuale. Si tratta però di materiale meglio fruibile da “addetti ai lavori” che per altro abbiano famigliarità con la ricerca.
Le suggerisco piuttosto di esplorare i libri (certamente numerosi) scritti sul tema, in catalogo alle varie case editrici: Ed. Raffaello Cortina di solito propone testi divulgativi validi e di spessore; non ne ho uno in particolare da consigliare.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Esatto il vuoto dell'identità 😱
Buon giorno dottore e complimenti per come svolge il suo lavoro, dalla sua esperienza solo con un trattamento di farmaci una persona può vivere serenamente o ha bisogno di un sostegno psicologico?
Sulla scelta dello psicologo è indifferente il metodo scelto dal terapeuta oppure per questo disturbo è più efficace un metodo specifico?
Grazie mille
Buonasera,
il farmaco può produrre dei cambiamenti neurobiologici stabili nel tempo, ma questo dipende dalla risposta soggettiva e dal problema specifico che si intende trattare. Nel caso del DBP, che ha causa multifattoriale e che si configura come un problema strutturale (di personalità) quindi tratto-dipendente, dal mio punto di vista necessita anche (e forse soprattutto!) di una buona psicoterapia.
Le psicoterapie non sono tutte uguali e non sono tutte efficaci allo stesso modo: le evidenze scientifiche evidenziano infatti come sia l'approccio cognitivo-comportamentale quello maggiormente efficace, soprattutto nelle sue declinazioni cosiddette "di terza ondata".
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 grazie per la risposta dottore, una precisazione,in rete come psicoterapia adatta per il disturbo borderline viene indicata la terapia dialettico comportamentale o meglio nota come Dbt
Cosa pensa al riguardo?
Grazie
@@lagiu8046 Gentilissima,
la DBT (Dialectic and Behavioural Therapy) di Marsha Linehan è proprio uno degli approcci di "terza ondata" nel panorama cognitivo - comportamentale a cui alludevo; altri approcci sono l'ACT (Acceptance and Committment Therapy) di Steven Hayes o i protocolli Mindfulness Based che partono dal lavoro trentennale di John Kabat-Zinn, o la Schema Therapy di Jeffrey Young.
Nello specifico la DBT si sta rivelando molto efficace nella cura del Disturbo Borderline di Personalità, soprattutto nei contesti sanitari pubblici, puntando principalmente sulla prevenzione delle condotte autolesive e suicidarie e sulle skills interpersonali: l'approccio, benché dialettico, è quindi fortemente comportamentale, e integra un focus sulla consapevolezza e sull'importanza del contratto terapeutico.
Un caro saluto,
Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 grazie mille dottore per la sua disponibilità ad aver risposto a me e ad altri utenti
Se vuole potrebbe fare altri video sul disturbo borderline?a me farebbe molto piacere e sono sicura che anche ad altri utenti che purtroppo si trovano a dover gestire questo disturbo possa essere molto utile
Grazie mille e complimenti per la sua disponibilità e competenza!
@@lagiu8046 Gentilissima,
grazie a lei per aver animato la discussione.
Periodicamente realizzo dei video su questo ed altri temi, li può trovare tutti sul nostro canale, a cui la invito ad iscriversi. Ci sono degli aspetti specifici del DBP di cui le interesserebbe sentir parlare? Accetto volentieri dei suggerimenti :)
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Buongiorno se con un antidepressivo questa cosa scompare è sempre borderline?
Gent.ma Stefania,
i farmaci cosìdetti "antidepressivi" sono spesso prescritti come parte del trattamento per i sintomi affettivi associati al Disturbo Borderline di Personalità (DBP), come l'instabilità emotiva, l'ansia e la depressione.
Tuttavia, è importante comprendere che questi farmaci non risolvono la complessità del disturbo stesso, perché il DBP è un disturbo psichiatrico complesso che coinvolge molteplici dimensioni, tra cui sintomi di umore, impulsività, instabilità delle relazioni interpersonali e distorsioni dell'identità.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Gentile dottore, le scrivo perché vorrei farle una domanda. Una mia conoscente mi ha parlato di sé e tra le cose che mi ha raccontato mi ha detto che tende ad idealizzare alcuni rapporti, a vivere nel passato, e che, cito letteralmente, si sente spesso dentro a un suo sogno, e che tende a vivere molto in una sua dimensione. Le ho detto che penso siano caratteristiche particolari e interessanti, e lei mi ha risposto che secondo lei sono caratteristiche che fanno parte di una persona romantica. Anche questa risposta l'ho trovata particolare, anche perché di "romantico" in quelle cose non vedo nulla. Mi chiedevo, perciò, se le cose di cui mi ha parlato potessero essere attribuibili a un disturbo e, se si, a quale.
Buongiorno, grazie della sua domanda abbiamo girato la sua richiesta al dott. Sottocorno.
Buona Giornata
@@CentroInTerapia grazie mille!
Gentile Vi,
non posso certo fare diagnosi in questo modo, non è così che funziona.
Posso però condividere alcune riflessioni con lei su quello che mi ha descritto:
- Per la sua conoscente la dimensione affettiva risulta centrale nel suo immaginario, probabilmente a ragione di bisogni affettivi intensi non pienamente saturati;
- La sensazione di “vivere in un sogno”, a seconda di cosa intende la persona che l’ha scritta, può rimandare ad una certa fatuità dell’atteggiamento, oppure ad un funzionamento dissociativo (derealizzazione);
- Vivere nel passato significa solitamente provare sentimenti quali tristezza (per la perdita), nostalgia (per il desiderio del ritorno), colpa (per il danno causato) e rimorso (l’atto mancato). A me incuriosirebbe sapere quali sono i sentimenti che questa persona vive con una certa frequenza e familiarità. Direbbe molto di lei.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 Grazie!
@@simonesottocorno4534 la ringrazio infinitamente per la sua risposta dottore
sono un adolescente ma sono abbastanza sicura di avere il bpd
Buongiorno,
generalmente non si appone diagnosi di Disturbo di Personalità ai minori, ma è noto che la strutturazione del Sé in chiave psicopatologica (e non) si configuri già dall'adolescenza.
Le suggerisco comunque di rivolgersi ad uno specialista per avere una diagnosi corretta e affidabile: un intervento precoce significa anche una prognosi più fausta.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Può fare più video sul borderline?
Grazie per il suggerimento!
@@CentroInTerapia 😃✨
@@giuls3081 cercando sul nostro canale sono disponibili 4 video sul tema borderline: th-cam.com/users/CentroInTerapiasearch?query=borderline
inoltre nel nostro blog trova molti altri articoli-> www.centrointerapia.it/?s=borderline
@@CentroInTerapia li ho visti,ma potrebbe fare un video su come amare un borderline per tenerlo vicino?
@@giuls3081 Gentile Giulia,
terrò in considerazione il suo suggerimento per i prossimi video, magari parlando di come le persone con DBP tendono a comportarsi all’interno delle relazioni affettive.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Se questa angoscia e questo vuoto non sono assimilabili alla depressione, come può il border placare questa orribile sensazione volendo peggio pure della morte? Antidepressivi? O ansiolitici? Grazie
Buongiorno Marika,
relativamente alla parte farmacologica rimando al suo medico psichiatra ogni informazione.
In psicoterapia secondo me diventa utile un lavoro sull’identità, la cui dispersione/frammentazione può portare a sperimentare vuoto ed angoscia; per mitigare questi sentimenti, dal mio punto di vista, è opportuno lavorare per una maggiore coesione ed integrazione del Sè.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Purtroppo infatti il borderline spesso abusa di sostanze per colmare il vuoto
Mia figlia sofre di questo disturbo a fatto 6 mesi di terapia e non ne vuole sapere come posso fare ha 18 anni
Gentile Emanuela,
probabilmente non ha trovato il percorso o la persona più adatta alle sue esigenze. Anche se, come spiegato nel video, una certa instabilità nelle relazioni caratterizza spesso le persone con questo funzionamento.
Chieda a sua figlia come intendersi prendersi cura di Sè ed affrontare i suoi problemi, e la supporti in questo se ritiene sia il caso.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
un borderline può non essere aggressivo (non ha scatti di ira e altro evidenti e non svaluta con aggressività la partner) ma essere passivo aggressivo? grazie
Gentile Janis,
l’aggressività si esprime in molti modi, certamente anche passivi come dice lei; pensi che l’aggressività può essere anche autodiretta, con veri e propri attacchi al proprio corpo come gli agiti autolesivi o le condotte suicidarie.
In definitiva, per rispondere alla sua domanda: certo, non necessariamente una persona con Disturbo Borderline di Personalità ha scatti d’ira verso gli altri.
Un caro saluto,
Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 grazie, io credo di avere avuto una relazione con un borderline, ma non ha mai avuto scatti di ira o svalutazione o ffensivo nei miei confronti ma nemmeno atti autolesivi, per questo le chiedevo se un borderline potrebbe avere anche queste due caratteristiche no scatti di ira e no atti autolesivi, Scusi ma a questo punto non ho capito la risposta, un borderline può non avere scatti di ira e può non avere atti autolesivi?
@@janis6637 Gentile Janis,
la risposta è sì, ma è sicuramente meno frequente.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
DOVE SI TROVA A ROMA UN PUNTO D'INCONTRO?
Gentile Ruggero,
non abbiamo Centri nella città di Roma, bensì solo sul territorio lombardo.
Svolgiamo comunque percorsi di psicoterapia online, quindi se interessato potremmo accordarci per un appuntamento. Mi scriva all'indirizzo s.sottocorno@centrointerapia.it.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
La mente cataloga.Gli individui sono unici ed irripetibili....BUDDA.
Gentile Paolo Pietro,
certamente è vero ed oggettivo che gli individui sono unici ed irripetibili. Ciò nonostante la medicina necessità di categorizzare, cioè di apporre diagnosi al fine di applicare trattamenti efficienti, ovvero massimamente efficaci e rapidi; al contempo un approccio categoriale condiviso dalla comunità scientifica consente ai ricercatori e clinici di tutto il mondo di intendersi quando fra loro comunicano su precise configurazioni di segni e sintomi.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@paolopietro3475 grazie a lei per l'interesse e la partecipazione che manifesta verso i nostri contenuti.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Ho 19 anni, e ho continue crisi d'identità. Non so chi sono, è da circa due anni che sono iniziati questi sentimenti di vuoto costante, in più sono molto impulsiva, ho oscillazioni dell'umore (da sempre) e tendo a essere molto rabbiosa (da quando sono piccola), ma le mie relazioni interpersonali sono stabili. Ho avuto e ho tutt'ora un disturbo alimentare (binge eating), pensieri suicidari da quando ho 12 anni (quando le cose vanno male tendo a essere molto drammatica e ad esagerare) e a volte sono autolesionista. Ciò che è legato al sentimento di vuoto può essere solo un sintomo dell'adolescenza e del fatto che in questo periodo non si sa chi si è, o tutto ciò che le ho descritto può essere legato, non dico a un disturbo, ma a un tratto borderline della personalità? Grazie
Gent.ma Nikkiland,
i sintomi che ha descritto quali l'instabilità dell'umore, la disregolazione rabbiosa (e alimentare), i pensieri suicidari, l'impulsività e i sentimenti di vuoto possono essere correlati a un Disturbo Borderline di Personalità o ad un funzionamento riconducibile, ma anche ad altre problematiche psicologiche che non hanno a che fare con il DBP.
Un professionista della salute mentale sarà in grado di diagnosticare accuratamente la sua condizione e fornirle i trattamenti adatti per aiutarla a sentirsi meglio. E' molto giovane, motivo per cui ha ottime probabilità di stare meglio se aiutata da professionisti competenti.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Dottore scusi il disturbo ma avrei bisogno di sapere alcune cose, grazie, una psicoterapeuta che mi ha seguito per lei avevo dei tratti del disturbo borderline, per una psichiatra un disturbo passivo aggressivo, la mia domanda è: secondo lei possono esserci in una persona tratti di più disturbi?e come fa un paziente ad essere certo della diagnosi che gli viene fatta?
Buongiorno,
certamente possono coesistere tratti riconducibili a categorie diagnostiche (disturbi) differenti, anzi uno stesso tratto può anche "appartenere" a più di un disturbo.
La diagnosi può essere fatta tramite il colloquio clinico e/o tramite strumenti psicodiagnostici (interviste, questionari, test proiettivi): in questo ultimo caso vi è una maggiore sicurezza sull'esito poiché si tratta di strumento standardizzati che riducono possibili errori interpretativi o altri difetti. Ricorrere a questi strumenti garantisce una maggiore certezza della diagnosi.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 un'ultima domanda dottore e scusi se le ho fatto troppe domande ma ho bisogno di capire, sinceramente dal disturbo borderline non si guarisce?
Nel senso è un disturbo che farà parte della personalità per tutta la vita?
Credo che sia importante saperlo per accettare questo punto non facile da accettare
Grazie mille dottore per la sua disponibilità
@@lagiu8046 Buongiorno,
è certamente possibile, con una psicoterapia efficace e quando necessario un trattamento farmacologico, giungere a non soddisfare più i criteri per la diagnosi (e quindi non avere più il disturbo). Ciò nonostante, è tuttavia realistico al contempo dovere accettare alcuni tratti della propria personalità ed imparare a gestirli al meglio, poiché tendono a mantenersi stabili nel tempo (ad esempio l'impulsività).
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 grazie mille dottore per aver risposto ai miei tanti dubbi, quando vorrà mi farebbe piacere vedere altri suoi video sul disturbo borderline e sono sicura che possono essere molto utili anche ad altre persone che vivono questo disturbo.
Grazie mille dottore
@@lagiu8046 Grazie a lei per i complimenti e per avere animato la discussione.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Io ho questa malattia , vivo solo perchè non ho il coraggio di suicidarmi ,ho dei momenti in quali divento molto aggressiva e ho problemi con la legge ,spero solo di non perdere la libertà.
Gentile Eva,
mi dispiace sinceramente per la sua condizione. Perché non si fa aiutare? Questo disturbo si può curare efficacemente, non deve continuare a sentirsi così per forza.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 prendo psicofarmaci ma sto male lo stesso .
@@soloevasolo1932 Gentile Eva,
una terapia farmacologica che non sortisce effetto probabilmente non è adeguata alle sue esigenze: lo faccia presente al medico psichiatra che l'ha prescritta.
Le suggerisco soprattutto di ricercare un supporto psicoterapico (meglio se ad orientamento cognitivo - comportamentale): l'abbinamento di questi due dispositivi garantisce infatti la massima efficacia, così come evidenziato dalla letteratura scientifica.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 grazie, ci proverò a farmi aiutare anche da un psicologo.
A me hanno fatto tante diagnosi anche un po' contrastanti, tra cui borderline, ma mi hanno sempre spiegato che non è il borderline americano, ma quello a metà tra nevrosi e psicosi. So di bestemmiare, ma vorrei easere tutta nella psicosi, essere inconsapevole di me, dei miei tanti tanti problemi e di quanto mi hanno ostacolato. Volevo solo essere normale. Ci metta anche che ho sei diagnosi, quasi tutte oggetto di campagne di denigrazione, se dessi retta a quello che dicono dovrei essere chiusa da qualche parte come un mostro
Buongiorno,
Mi dispiace sentire che sta attraversando un periodo così difficile e che sta lottando con le sue diagnosi psichiatriche. È importante ricordare che non è sola in questa battaglia e che ci sono persone e risorse disponibili per aiutarla.
Desiderare di essere inconsapevole dei problemi può essere comprensibile in momenti di grande sofferenza, ma è essenziale affrontare la realtà e cercare il supporto adeguato per migliorare la situazione. Cerchi di evitare di giudicarsi o di etichettarsi come un "mostro". Le diagnosi psichiatriche non definiscono la sua identità, e il fatto che le abbia non significa che sia meno degna di essere amata o rispettata.
Ricordi che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di forza e di consapevolezza. La salute mentale è importante quanto quella fisica e prendersi cura di se stessi è un passo essenziale per raggiungere una vita più soddisfacente. Spero che possa trovare il supporto e l'aiuto di cui ha bisogno per iniziare il suo cammino verso una vita più equilibrata e felice.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 Lei è davvero molto gentile. Un mostro? No, io sono infermiera, ho solo un grande complesso di inferiorità, temo che non mi considerino stabile o professionale, eppure lei lo sa meglio di me che non sono la sola. Io vivo per quel momento in cui mi rendo utile agli altri e soffro quando non posso perché sto troppo male e soffro ancora di più al pensiero che qualcuno dei suoi colleghi mi guardi e pensi ecco, questa non dovrebbe avere a che fare con i pazienti, è una donna inutile. La saluto caramente anche io.
@@pioggiadaprile5493
Buongiorno,
è importante ricordare che questi sentimenti sono molto più comuni di quanto si possa pensare e molte persone lottano con insicurezze simili. La verità è che ognuno di noi ha i propri dubbi e paure, e spesso siamo i nostri critici più severi.
È un passo positivo riconoscere questi sentimenti e condividerli. Tuttavia, è altrettanto importante lavorare su di essi per migliorare il proprio benessere mentale. Prima di tutto, cerchi di concentrarsi sui suoi successi ed abilità. Ci sono momenti in cui ha dimostrato di essere utile agli altri e professionale nel suo lavoro, e questi sono indicatori concreti delle sue capacità.
Inoltre, cerchi di evitare di paragonarsi costantemente agli altri o di preoccuparsi eccessivamente di cosa potrebbero pensare i colleghi. Ognuno ha i propri percorsi di vita e le proprie sfide.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 Grazie del suggerimento, ma il motivo per il quale credo che la definizione di borderline tra nevrosi e psicosi sia molto adatta nel mio caso è che non posso rimanere nella nevrosi dei miei amici e colleghi, perché sotto i loro piedi anche affaticati e sofferenti c'è un pavimento che io non ho. Io non ci metto nulla a cadere nel vuoto, dove niente ha più senso e ci sono solo i fantasmi della mia mente. Ecco perché mi piace tanto il mio lavoro, perché per quelle ore di lavoro la mia vita ha un senso, quella persona lì davanti a me mi presta il suo diritto di esistere. Un caro saluto anche a lei.
@@pioggiadaprile5493
La metafora che usa è più esplicativa di molte teorie, grazie!
Le auguro di trovare maggiore sollievo nel suo futuro e di poter continuare a godere dei momenti di gratificazione e conforto che le offre il suo lavoro.
Grazie per la sua preziosa testimonianza e per avere animato la discussione sul nostro canale.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Caro dottore è d'accordo con il trattamento con aripripazolo e trilafon e lorazepam per il disturbo borderline?
Sta anche frequentando un gruppo a scadenza settimana le con tecniche mindfullness ed è in attesa per la psicoterapia individuale
Gentile Maura,
non essendo medico, ma psicologo e psicoterapeuta, non posso ne sono in grado di darle informazioni di ordine farmacologico.
Le suggerisco di consultare un medico psichiatra per questo.
Cordiali saluti,
dott. Simone Sottocorno
@@mauramicheletti3950 Buongiorno,
il setting di gruppo è particolarmente utile per lavorare su due aspetti: le competenze interpersonali, e la regolazione emotiva attraverso un protocollo basato sulla Mindfulness.
Dal mio punto di vista, il massimo dell’efficacia sul piano terapeutico è rappresentato dall’abbinamento con una psicoterapia individuale.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
@@simonesottocorno4534 esatto, vorrei gradatamente togliere i farmaci grazie mille dottore
@@mauramicheletti3950 Grazie a lei per essere intervenuta con le sue domande e commenti.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
Mi hanno ft diventare anoressica e tolto la femminilità per.....pigrizia........@_______
Borderline si NASCE ? OPPURE LO SI DIVENTA VIVENDO IN CERTE CONDIZIONI FAMIGLIARI ? QUAL E LA CAUSA CHE PORTA A ESSERE DIVENTARE SIMILI mostri ?
Gentile Giancarlo,
tengo innanzitutto a sottolineare che chi ha un DBP non è un mostro, in nessun caso.
La questione se il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) sia principalmente determinato da fattori genetici o ambientali è un argomento dibattuto nella comunità scientifica. La maggior parte degli esperti riconosce che sia una combinazione complessa di entrambi.
Fattori Genetici: Alcune ricerche suggeriscono che esista una predisposizione genetica al DBP. Studi condotti su gemelli identici e non identici indicano che l'ereditarietà può giocare un ruolo. Tuttavia, non vi è un singolo gene responsabile del DBP, ma piuttosto una combinazione di molteplici fattori genetici che possono aumentare la vulnerabilità.
Fattori Ambientali: Allo stesso tempo, l'ambiente gioca un ruolo critico nello sviluppo del DBP. L'esposizione a situazioni stressanti o traumatiche durante l'infanzia, come abusi, trascuratezza o instabilità familiare, può aumentare il rischio di sviluppare questo disturbo. L'assenza di modelli di attaccamento sicuri durante l'infanzia potrebbe anche contribuire.
Interazione Genetico-Ambientale: Molte teorie attuali sottolineano l'importanza dell'interazione tra fattori genetici e ambientali nello sviluppo del DBP. Ad esempio, un individuo con una predisposizione genetica potrebbe sviluppare il disturbo solo se sottoposto a determinate condizioni ambientali avverse.
In sintesi, non è corretto dire che il DBP si "nasce" o si "diventa" a causa di un singolo fattore. La complessità di questo disturbo suggerisce che il suo sviluppo è influenzato da molteplici fattori, inclusi quelli genetici e ambientali, che interagiscono in modi complessi e non completamente compresi. Inoltre, è importante notare che ogni individuo è unico, e le esperienze di vita e le predisposizioni genetiche possono variare considerevolmente da persona a persona.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno
E dai con il bòrderline al posto borderlìne :(
Ciao acc. mi sa ma sono un borderline anche io. Da quello che dici io mi riconosco. Ci .andava solo quello.... Giusy Mangili
Ac