Grazie, Gabriele. Fosti il primo a farmi conoscere la tematica dei gattini di Schrodinger, e grazie a te approfondii l'argomento della decorrenza (esempio, Dechoerence, edito da SPRINGER). Ma non e' affatto semplice trovare online materiale divulgativo sull'argomento. Sono ancora curioso di capire se quella della decorrenza sia oramai accettata come soluzione ad alcuni dei problemi fondamentali, come quello dell'osservatore, o sia ancora in competizione con teorie piu' esotiche. E se ancora in competizione, francamente mi sfugge il perché'. Quali sono i limiti interpretativi? Mi appare come una soluzione talmente ovvia, quando spiegata. Qualsiasi tuo futuro contributo sull'argomento sarebbe estremamente benvenuto. Grazie ancora.
C'è una differenza però tra l'es. del gatto di Schrödinger e la realtà quantistica: nel primo caso è solamente una questione probabilistica (siamo nel mondo macroscopico ) mentre nel secondo caso il fotone CESSA proprio di vivere (non esiste più) fin quando viene rilevato. In questo caso possiamo parlare di in una sovrapposizione. Nel primo caso invece il gatto esiste sempre, vivo o morto. E' questo secondo me che confonde.
Già parlarne mette a confronto il macro dal micro lo si può interpretare in maniera filosofica gli scienziati dell'epoca ne avevano molta. Il fotone è una particella che quando si scontra diventa un'onda essa è energia intrinseca
Scusa la domanda stupida... ma nell'esperimento del doppio rivelatore, quando il fotone arriva sullo specchio, non c'è decoerenza? Non è come aver "misurato" lo stato del fotone?
E se il rilevatore 2 fosse posizionato ad un anno luce di distanza? Se il fotone non compare sul rilevatore 1 si saprebbe con un anno di anticipo che il fotone arriverà sul rilevatore 2?
Bella domanda, direi che in tal caso la non-misura da parte del primo rivelatore è equivalente ad aver misurato un "non-fotone", quindi la misura che poi effettuerà il secondo rivelatore è correlata alla prima e non determina davvero il risultato, visto che il sistema di misurazione complessivo (rivelatore1 + rivelatore2) ha già interagito con la funzione d'onda del fotone.
Hai ragione @@michelegianni389 a far notare la stranezza della contemporaneità in relatività quando si parla di “sapere le cose un anno in anticipo”. In un certo senso si può vedere così, ma non è un tipo di anticipo che ti permetterebbe comunque di comunicarlo a chi sta vicino all’altro rilevatore prima che arrivi il fotone; poiché anche le informazioni viaggiano al massimo alla velocità della luce.
Ovviamente da riguardare per fissare meglio, però essendo molto preciso e facendo poche similitudini con la vita reale per me è stato più facile da seguire. Riuscivo a seguire il ragionamento.
Molto interessante. Vorrei sapere piu sull'esperimento in cui il gatto persiste in sovrapposizione per tantissimo tempo, magari leggo il paper, grazie mille😊😊😊
Gabriele...qual'è il ragionamento con cui si arriva all'equazione di campo di Einstein? (La conservazione dell' energia, il principio di equivalenza...)
In fisica c'è stata una evoluzione di cosa è la luce. La luce è un onda/oscillazione del campo elettromagnetico; la luce è fatta di particelle, i fotoni; ai fotoni è associata una funzione d'onda. Quello che non capisco è: ma questa funzione d' onda è il campo elettromagnetico? E se non lo è, in che rapporto è con esso?
In realtà il gatto non è mai in sovrapposizione con se stesso ma è in correlazione quantistica col resto del sistema (entanglement); la probabilità del 50% di trovarlo vivo o morto è di tipo statistico classico.
almeno non si maltratteranno più i gattini ...sempre complimenti per la tua attività di divulgazione ed anche per i tuoi gusti musicali --- batteria ? basso ?
non riesco a capire perché non si consideri, piuttosto che la sovrapposizione, una cosa, o meglio, più cose diverse. Magari una infinità di stati diversi, che non siamo capaci di rilevare, in quanto sottosistemi. Chi può dire che una particella prima dell'osservazione non possieda già una "propensione" che non siamo in grado di cogliere? E a monte di quella propensione ce ne sia un'altra? E che tutte le propensioni, se concidono, portano a false piuttosto che a true, o il contario? Voglio dire, perché lo stato dipende dall'osservatore? Non può essere che lo stato, o gli stati , ci siano, ma è solo il nostro livello di osservazione che non li rileva fino all'ultimo strato?
La sovrapposizione di stati a livello subatomico, in particolare dei fotoni, non è che avviene perché a questo livello della materia il tempo non esiste? Mi spiego meglio, dal punto di vista di un fotone il tempo non esiste, percio in realtà può trovarsi in qualunque punto dello spazio contemporaneamente, d'altro canto due fotoni allo stesso modo possono trovarsi nello stesso punto nello stesso momento, secondo il nostro punto di vista, in condizione di intreccio, quindi per assurdo essere anche separati spazialmente allo stesso tempo, sempre secondo il nostro punto di vista, ma non dal punto di vista dei fotoni. Chiedo se una condizione del genere sia possibile o quantomeno interpretabile dal nostro punto di vista. In fondo l'interpretazione più corretta per descrivere un fotone è un quanto di energia che si esprime sotto forma di onda di probabilità associata o al tempo o allo spazio, ma mai contemporaneamente in entrambi. Mi rendo conto che è un ragionamento cervellotico e molto rozzo, ma cerco di immaginare con i limiti della logica del mondo macroscopico, il mondo subatomico.
La meccanica quantistica agisce nel microscopico, nel macroscopico tende alla descrizione classica (ci sono fenomeni macroscopici, ma sono cose un po' complicate per esempio il magnetismo ha effetti macroscopici, ma la spiegazione è solo e soltanto quantistica )
In parole super-poverissime: i rilevatori sono già oggetti macroscopici - quindi classici - la cui interazione con il fotone (che può essere in una sovrapposizione quantistica di stati) ne fa collassare la funzione d'onda in una delle due possibilità, che ne causa quindi la deocerenza quantistica.
Questa teoria farà la fine di quella geocentrica, forse alla fine non si sa che cosa sia realmente un fotone magari è un gruppetto di oggetti più elementari che semplicemente viaggiano insieme e si comportano come un fluido.
Negli ultimi video ti sei superato. Finalmente si ascoltano fisici che rendono concetti complessi relativamente chiari. Grazie!
Il miglior video a livello divulgativo di cosa sia davvero la Fisica Quantistica.
Molto chiaro Bravissimo
Grazie, Gabriele. Fosti il primo a farmi conoscere la tematica dei gattini di Schrodinger, e grazie a te approfondii l'argomento della decorrenza (esempio, Dechoerence, edito da SPRINGER). Ma non e' affatto semplice trovare online materiale divulgativo sull'argomento. Sono ancora curioso di capire se quella della decorrenza sia oramai accettata come soluzione ad alcuni dei problemi fondamentali, come quello dell'osservatore, o sia ancora in competizione con teorie piu' esotiche. E se ancora in competizione, francamente mi sfugge il perché'. Quali sono i limiti interpretativi? Mi appare come una soluzione talmente ovvia, quando spiegata. Qualsiasi tuo futuro contributo sull'argomento sarebbe estremamente benvenuto. Grazie ancora.
Ciao ti ammiro moltissimo Sai spiegare argomenti complessi in modo chiaro e affascinante! Se fossi stato tu a spiegarmi fisica al liceo… SOB SOB SOB
C'è una differenza però tra l'es. del gatto di Schrödinger e la realtà quantistica: nel primo caso è solamente una questione probabilistica (siamo nel mondo macroscopico ) mentre nel secondo caso il fotone CESSA proprio di vivere (non esiste più) fin quando viene rilevato. In questo caso possiamo parlare di in una sovrapposizione.
Nel primo caso invece il gatto esiste sempre, vivo o morto. E' questo secondo me che confonde.
Già parlarne mette a confronto il macro dal micro lo si può interpretare in maniera filosofica gli scienziati dell'epoca ne avevano molta. Il fotone è una particella che quando si scontra diventa un'onda essa è energia intrinseca
Scusa la domanda stupida... ma nell'esperimento del doppio rivelatore, quando il fotone arriva sullo specchio, non c'è decoerenza? Non è come aver "misurato" lo stato del fotone?
E se il rilevatore 2 fosse posizionato ad un anno luce di distanza? Se il fotone non compare sul rilevatore 1 si saprebbe con un anno di anticipo che il fotone arriverà sul rilevatore 2?
Bella domanda, direi che in tal caso la non-misura da parte del primo rivelatore è equivalente ad aver misurato un "non-fotone", quindi la misura che poi effettuerà il secondo rivelatore è correlata alla prima e non determina davvero il risultato, visto che il sistema di misurazione complessivo (rivelatore1 + rivelatore2) ha già interagito con la funzione d'onda del fotone.
@@RandomPhysics Magari dico una stupidaggine, ma non c'è di mezzo anche la nozione di simultaneità?
Hai ragione @@michelegianni389 a far notare la stranezza della contemporaneità in relatività quando si parla di “sapere le cose un anno in anticipo”.
In un certo senso si può vedere così, ma non è un tipo di anticipo che ti permetterebbe comunque di comunicarlo a chi sta vicino all’altro rilevatore prima che arrivi il fotone; poiché anche le informazioni viaggiano al massimo alla velocità della luce.
potresti parlare della sintropia? grazie
Ovviamente da riguardare per fissare meglio, però essendo molto preciso e facendo poche similitudini con la vita reale per me è stato più facile da seguire. Riuscivo a seguire il ragionamento.
Molto interessante. Vorrei sapere piu sull'esperimento in cui il gatto persiste in sovrapposizione per tantissimo tempo, magari leggo il paper, grazie mille😊😊😊
Gabriele...qual'è il ragionamento con cui si arriva all'equazione di campo di Einstein? (La conservazione dell' energia, il principio di equivalenza...)
Ha fatto un video a riguardo anni fa, prova a cercarlo nella barra di ricerca di YT (non posso linkarlo perché sicuro YT mi bloccherebbe il messaggio)
Voglio conoscere quelli che si lamentano del maltrattamento dei gatti di Schrödinger
😅😅
Stavo pensando esattamente la stessa cosa 😅
In fisica c'è stata una evoluzione di cosa è la luce. La luce è un onda/oscillazione del campo elettromagnetico; la luce è fatta di particelle, i fotoni; ai fotoni è associata una funzione d'onda. Quello che non capisco è: ma questa funzione d' onda è il campo elettromagnetico? E se non lo è, in che rapporto è con esso?
Inoltre aggiungo: in che rapporto è la funzione d'onda e/o il campo elettromagnetico con i campi delle teorie quantistiche dei campi?
In realtà il gatto non è mai in sovrapposizione con se stesso ma è in correlazione quantistica col resto del sistema (entanglement); la probabilità del 50% di trovarlo vivo o morto è di tipo statistico classico.
almeno non si maltratteranno più i gattini ...sempre complimenti per la tua attività di divulgazione ed anche per i tuoi gusti musicali --- batteria ? basso ?
non riesco a capire perché non si consideri, piuttosto che la sovrapposizione, una cosa, o meglio, più cose diverse. Magari una infinità di stati diversi, che non siamo capaci di rilevare, in quanto sottosistemi. Chi può dire che una particella prima dell'osservazione non possieda già una "propensione" che non siamo in grado di cogliere? E a monte di quella propensione ce ne sia un'altra? E che tutte le propensioni, se concidono, portano a false piuttosto che a true, o il contario? Voglio dire, perché lo stato dipende dall'osservatore? Non può essere che lo stato, o gli stati , ci siano, ma è solo il nostro livello di osservazione che non li rileva fino all'ultimo strato?
it.wikipedia.org/wiki/Teorie_a_variabili_nascoste?wprov=sfla1
La sovrapposizione di stati a livello subatomico, in particolare dei fotoni, non è che avviene perché a questo livello della materia il tempo non esiste?
Mi spiego meglio, dal punto di vista di un fotone il tempo non esiste, percio in realtà può trovarsi in qualunque punto dello spazio contemporaneamente, d'altro canto due fotoni allo stesso modo possono trovarsi nello stesso punto nello stesso momento, secondo il nostro punto di vista, in condizione di intreccio, quindi per assurdo essere anche separati spazialmente allo stesso tempo, sempre secondo il nostro punto di vista, ma non dal punto di vista dei fotoni. Chiedo se una condizione del genere sia possibile o quantomeno interpretabile dal nostro punto di vista. In fondo l'interpretazione più corretta per descrivere un fotone è un quanto di energia che si esprime sotto forma di onda di probabilità associata o al tempo o allo spazio, ma mai contemporaneamente in entrambi. Mi rendo conto che è un ragionamento cervellotico e molto rozzo, ma cerco di immaginare con i limiti della logica del mondo macroscopico, il mondo subatomico.
BASTA MALTRATTARE I GATTINI DI SCHRÖDINGER!11! 😂😂
PS commento volutamente ironico ❤.
Ma nella mia grande ignoranza nel campo della fisica,mi chiedo , che effetto abbiamo noi osservatori nel mondo macroscopico...
La meccanica quantistica agisce nel microscopico, nel macroscopico tende alla descrizione classica (ci sono fenomeni macroscopici, ma sono cose un po' complicate per esempio il magnetismo ha effetti macroscopici, ma la spiegazione è solo e soltanto quantistica
)
Povero Gatto!!! Liberatelo, 😀
@@fabiotanganelli1524 😂
Ma se fosse il punto di vista del osservatore che cambia...
è un pò come l'entanglement: è reale per le particelle ma non vale per i/le vs. morosi/morose! 😎
In parole super-poverissime: i rilevatori sono già oggetti macroscopici - quindi classici - la cui interazione con il fotone (che può essere in una sovrapposizione quantistica di stati) ne fa collassare la funzione d'onda in una delle due possibilità, che ne causa quindi la deocerenza quantistica.
Questa teoria farà la fine di quella geocentrica, forse alla fine non si sa che cosa sia realmente un fotone magari è un gruppetto di oggetti più elementari che semplicemente viaggiano insieme e si comportano come un fluido.
Quanto asserisci sembra molto verosimile considerata la continua evoluzione che investe questo complicato campo!