il lavoro che ha fatto Pentagram con l'IA, io lo apprezzo tantissimo, ho fatto anch'io di recente, un progettino del cavolo con alcuni miei amici informatici e ci siamo divertiti un mondo a creare un algoritmo che sfrutta delle regole ben precise per generare elementi grafici a seconda della richiesta, anche se non uscivano tutti perfetti, ho visto il potenziale che poteva avere un algoritmo del genere, praticamente ti riusciva a creare delle grafiche per qualunque messaggio tu voglia mandare, è stato come inventare una lingua.
Lorenzo, stranamente faccio davvero fatica a trovare tutorial e guide sulla grafica massimalista, e quindi ho un po’ di difficoltà nell’approcciarla. A me il massimalismo piace molto, però effettivamente mi è difficile da realizzare, perché se son layout minimalisti, tra griglie gerarchiche e moduli si riescono a piazzare quei pochi elementi che servono in modo pulito e ordinato, col massimalismo ogni volta che ho provato ho avuto l’impressione di pasticciare molto i layout. Probabilmente perché sono ancora studente e quindi il fatto di piazzare un elemento in un layout lo vedo ancora come una difficoltà, quindi più sale il numero di elementi, più difficoltà ho a rendere armonioso e bilanciato il layout. Ho provato a cercare su TH-cam tutorial specifici, ma stranamente davvero non ho trovato nulla! Ci sono migliaia di tutorial sul brutalismo, sul retrofuturism, sulla grafica di prodotto, pure sulle locandine di film o di eventi, ho trovato anche tutorial sullo Swiss design, ma davvero sul massimalismo non ho trovato nulla… Non pensi sarebbe interessante un approfondimento specifico sul design massimalista?
Beh, anche se non dovesse risponderti lui, penso la risposta sia banale, devi lavorare con la suite Adobe. In particolare se sono poster principalmente fotografici, utilizzi Adobe Photoshop, se invece sono poster principalmente vettoriali, utilizzi Illustrator.
In realtà un poster su Photoshop non lo creerei se non nella creazione/manipolazione delle immagini e/o fotografie. Userei Illustrator o piuttosto InDesign che offrono una manipolazione di forme e testi (soprattutto) ben migliore di Photoshop.
Ma senza lo strumento Ai, il sito del governo federale USA, avrebbe impegnato lo stesso numero di risorse umane? Concordo con la tua analisi, però credo anche che il bilancio non potrà essere a differenza zero. Certo, le eccellenze traggono e trarranno vantaggio, ma le eccellenze sono tali perché la massa è composta da mediocrità (inteso come misura, non come denigrazione). Quindi che farà la massa? Perché tutti sono felici di esaltare le eccellenze, e va benissimo, ma pure i normali, 2 dita sotto il naso hanno la bocca... P.S. Secondo te la tendenza è verso la simulazione digitale dell'analogico, o l'analogico originale (es. la pellicola e la stampa su baritata) potrebbe godere di una percezione migliore? Un po' come i filtri analogici su mp3 vs. i vinili.
Il fatto è questo, l’IA è arrivata, e nessuno di noi può fare nulla per farla sparire, perché per forza di cose le innovazioni tecnologiche nella storia si sono dovute sempre accettare ed è naturale che vengano accettate (al limite, un minimo regolamentate). E visto che da questo paradigma non si può uscire (nessuno può chiedere di cancellare l’IA dal mondo), si compensa questa angoscia cercando delle giustificazioni, delle narrazioni che attenuino l’angoscia e ci facciano credere di non essere più a rischio. È già capitato molte volte nella storia che a causa di innovazioni tecnologiche alcuni settori calassero fortemente e altri aumentassero. È una legge di natura. Che per i graphic designer sia una svalutazione di carriera è appurato, è anche recentissimo il Report del World Economic Forum sulle professioni più in crescita e più in declino fino al 2030, e il graphic designer è tipo al 7 posto tra quelli per maggior declino. Mentre per quanto riguarda l’impatto generale sul lavoro, è da vedere se le nuove assunzioni sul fronte software e programmazione per AI andranno a compensare le perdite di posti di lavoro, ma penso proprio di no. Detto ciò, si cerca di compensare questa angoscia con la narrazione dell’IA che è un alleato e non sostituirà il nostro lavoro ecc… che altro si può dire, o si dice così o si dice che siamo rovinati… Meglio studiarsi delle exit strategies, ad esempio io ho scelto di formarmi anche su fotografia, videomaking ed eCommerce, così ho più versatilità lavorativa e posso compensare eventuali cali di domanda. L’alternativa è diventare molto bravi e offrire servizi di valore superiore alla media così da non rientrare tra i lavoratori sacrificabili della transizione tecnologica (per bravura intendo sia nella qualità e nel valore aggiunto che offrono i tuoi servizi, sia proprio nel sapersi pubblicizzare, fare networking, vendersi bene, e a quel punto sfruttare l’IA per rendere più efficiente il proprio lavoro).
@@AlessioC97x Non dico che non sia così, dico che la questione è molto più complessa, e che il mantra della resilienza è una pecetta calda su gravi patologie sistemiche, un palliativo appena buono per scopi catartici: la speranza di galleggiamento da una parte, quella delle classi subordinate, e l’’autoassoluzione deresponasabilizzante dalle classi dominanti. Una diversa declinazione della traslazione dalla condizione al soggetto: un po’ come la povertà che diviene colpa. La natura che citi si basa su equilibri complessi, ad esempio oltre alla traslazione delle manodopere si è assistito a una diminuzione delle ore lavorate e a tutta una serie di conquiste sindacali. Oggi è ontologicamente errato, più propriamente, insensato, continuare a basare i paradigmi socio economici sui concetti di efficenza e produttività, senza il filtro del principio di sostenibilità, ambientale e sociale. L’efficenza tecnologica in ogni sua declinazione, senza una governance consapevole e illuminata, conduce inevitabilmente a futuri distopici. Anche io sto cercando di attuare strategie di sopravvivenza (a un’età non propriamente verde sono tornato all’università, felicemente direi). Sinceramente non condivido proposte di sviluppo della gamma in senso orizzontale (per quanto al momento per necessità di sopravvivenza non mi ponga problemi ad accettare la qualunque), ma anzi credo che una profonda verticalizzazione sia la strategia più adeguata. E qui si aprirebbe un ulteriore e molto interessante step di analisi: come sfruttare un elevato livello di competenza reale in un contesto la cui mediana è posizionata su un livello assai modesto (per essere eufemisticamente gentili) e fuffoso?
E voi avete notato altre tendenze nella grafica che si stanno manifestando o potrebbero farlo nei prossimi mesi?
Bombetta. Ben tornato Lorenzo, sempre un piacere sentirti
Grazie Alex 🧡
il lavoro che ha fatto Pentagram con l'IA, io lo apprezzo tantissimo, ho fatto anch'io di recente, un progettino del cavolo con alcuni miei amici informatici e ci siamo divertiti un mondo a creare un algoritmo che sfrutta delle regole ben precise per generare elementi grafici a seconda della richiesta, anche se non uscivano tutti perfetti, ho visto il potenziale che poteva avere un algoritmo del genere, praticamente ti riusciva a creare delle grafiche per qualunque messaggio tu voglia mandare, è stato come inventare una lingua.
Bello il paragone con l'inventare una lingua!
Lorenzo, stranamente faccio davvero fatica a trovare tutorial e guide sulla grafica massimalista, e quindi ho un po’ di difficoltà nell’approcciarla.
A me il massimalismo piace molto, però effettivamente mi è difficile da realizzare, perché se son layout minimalisti, tra griglie gerarchiche e moduli si riescono a piazzare quei pochi elementi che servono in modo pulito e ordinato, col massimalismo ogni volta che ho provato ho avuto l’impressione di pasticciare molto i layout.
Probabilmente perché sono ancora studente e quindi il fatto di piazzare un elemento in un layout lo vedo ancora come una difficoltà, quindi più sale il numero di elementi, più difficoltà ho a rendere armonioso e bilanciato il layout.
Ho provato a cercare su TH-cam tutorial specifici, ma stranamente davvero non ho trovato nulla!
Ci sono migliaia di tutorial sul brutalismo, sul retrofuturism, sulla grafica di prodotto, pure sulle locandine di film o di eventi, ho trovato anche tutorial sullo Swiss design, ma davvero sul massimalismo non ho trovato nulla…
Non pensi sarebbe interessante un approfondimento specifico sul design massimalista?
Ciao Lorenzo, sapresti consigliarmi il miglior software per creare poster?
Beh, anche se non dovesse risponderti lui, penso la risposta sia banale, devi lavorare con la suite Adobe.
In particolare se sono poster principalmente fotografici, utilizzi Adobe Photoshop, se invece sono poster principalmente vettoriali, utilizzi Illustrator.
In realtà un poster su Photoshop non lo creerei se non nella creazione/manipolazione delle immagini e/o fotografie.
Userei Illustrator o piuttosto InDesign che offrono una manipolazione di forme e testi (soprattutto) ben migliore di Photoshop.
Ma senza lo strumento Ai, il sito del governo federale USA, avrebbe impegnato lo stesso numero di risorse umane?
Concordo con la tua analisi, però credo anche che il bilancio non potrà essere a differenza zero.
Certo, le eccellenze traggono e trarranno vantaggio, ma le eccellenze sono tali perché la massa è composta da mediocrità (inteso come misura, non come denigrazione). Quindi che farà la massa?
Perché tutti sono felici di esaltare le eccellenze, e va benissimo, ma pure i normali, 2 dita sotto il naso hanno la bocca...
P.S.
Secondo te la tendenza è verso la simulazione digitale dell'analogico, o l'analogico originale (es. la pellicola e la stampa su baritata) potrebbe godere di una percezione migliore? Un po' come i filtri analogici su mp3 vs. i vinili.
Il fatto è questo, l’IA è arrivata, e nessuno di noi può fare nulla per farla sparire, perché per forza di cose le innovazioni tecnologiche nella storia si sono dovute sempre accettare ed è naturale che vengano accettate (al limite, un minimo regolamentate).
E visto che da questo paradigma non si può uscire (nessuno può chiedere di cancellare l’IA dal mondo), si compensa questa angoscia cercando delle giustificazioni, delle narrazioni che attenuino l’angoscia e ci facciano credere di non essere più a rischio.
È già capitato molte volte nella storia che a causa di innovazioni tecnologiche alcuni settori calassero fortemente e altri aumentassero.
È una legge di natura.
Che per i graphic designer sia una svalutazione di carriera è appurato, è anche recentissimo il Report del World Economic Forum sulle professioni più in crescita e più in declino fino al 2030, e il graphic designer è tipo al 7 posto tra quelli per maggior declino.
Mentre per quanto riguarda l’impatto generale sul lavoro, è da vedere se le nuove assunzioni sul fronte software e programmazione per AI andranno a compensare le perdite di posti di lavoro, ma penso proprio di no.
Detto ciò, si cerca di compensare questa angoscia con la narrazione dell’IA che è un alleato e non sostituirà il nostro lavoro ecc… che altro si può dire, o si dice così o si dice che siamo rovinati…
Meglio studiarsi delle exit strategies, ad esempio io ho scelto di formarmi anche su fotografia, videomaking ed eCommerce, così ho più versatilità lavorativa e posso compensare eventuali cali di domanda.
L’alternativa è diventare molto bravi e offrire servizi di valore superiore alla media così da non rientrare tra i lavoratori sacrificabili della transizione tecnologica (per bravura intendo sia nella qualità e nel valore aggiunto che offrono i tuoi servizi, sia proprio nel sapersi pubblicizzare, fare networking, vendersi bene, e a quel punto sfruttare l’IA per rendere più efficiente il proprio lavoro).
@@AlessioC97x Non dico che non sia così, dico che la questione è molto più complessa, e che il mantra della resilienza è una pecetta calda su gravi patologie sistemiche, un palliativo appena buono per scopi catartici: la speranza di galleggiamento da una parte, quella delle classi subordinate, e l’’autoassoluzione deresponasabilizzante dalle classi dominanti. Una diversa declinazione della traslazione dalla condizione al soggetto: un po’ come la povertà che diviene colpa.
La natura che citi si basa su equilibri complessi, ad esempio oltre alla traslazione delle manodopere si è assistito a una diminuzione delle ore lavorate e a tutta una serie di conquiste sindacali.
Oggi è ontologicamente errato, più propriamente, insensato, continuare a basare i paradigmi socio economici sui concetti di efficenza e produttività, senza il filtro del principio di sostenibilità, ambientale e sociale.
L’efficenza tecnologica in ogni sua declinazione, senza una governance consapevole e illuminata, conduce inevitabilmente a futuri distopici.
Anche io sto cercando di attuare strategie di sopravvivenza (a un’età non propriamente verde sono tornato all’università, felicemente direi).
Sinceramente non condivido proposte di sviluppo della gamma in senso orizzontale (per quanto al momento per necessità di sopravvivenza non mi ponga problemi ad accettare la qualunque), ma anzi credo che una profonda verticalizzazione sia la strategia più adeguata.
E qui si aprirebbe un ulteriore e molto interessante step di analisi: come sfruttare un elevato livello di competenza reale in un contesto la cui mediana è posizionata su un livello assai modesto (per essere eufemisticamente gentili) e fuffoso?
Peccato per l'audio ma comunque video molto interessante.
L'audio ha problemi?
@@lorenzomiglie si sente parecchio riverbero la qualità dell'audio è bassa però niente che renda il video poco comprensibile.