Io sono un tipo che ama la fotografia ma purtroppo scatto poco. Sono nato in analogico e mi ci ritrovo in quello che hai detto ma, diciamo la verità, ero autodidatta con il risultato che non ero un fotografo esperto. Dopo vent'anni di pausa mi ha ripreso la scimmia e sono partito in digitale e da lì ho imparato molte cose che non sapevo grazie anche a canali come il tuo, ai tutorial ecc. Una cosa volevo sottolineare. Chi ama, secondo me si badi bene, la fotografia il momento di maggior soddisfazione lo hai nel momento dello scatto, o meglio, nella preparazione dello scatto. La ricerca della location, dove piazzare la fotocamera, lo studio della scena che, tra l'altro, ti fa scoprire cose che senza fotocamera non avresti notato, insomma queste cose sono quelle che mi fanno amare la fotografia. Il risultato finale è di molto meno importante dell'approccio allo scatto. Riassumendo: il viaggio è più appagante della meta. Chi fa trenta scatti a raffica è interessato al risultato finale. Chi fa uno scatto in mezz'ora, oltre al risultato finale, ama la caccia dello scatto. Ho passato a mio figlio la passione della fotografia. Lui gira con la macchina impostata a raffica, io non so che cosa sia la raffica. Certo se facessi caccia fotografica...
Ciao Roberto condivido così tanto il tuo pensiero che ho pubblicato qualche giorno fa una riflessione fotografica intitolata: la cosa più bella in fotografia… in questo video, esprimo esattamente quanto da te espresso nel commento.
@@riflessionifotografiche Ciao Damiano. Grazie. Devo dire che mi sento molto in affinità con te, non solo come fotografo ma anche come uomo. Molte cose che dici e come se le dicessi io anche in quello che non dici ma che lasci sottendere. D'altronde hai anche tu, come me, un orologio di legno 😁
La tua storia è simile alla mia, non so quanti anni abbia tuo figlio, magari ancora acerbo e gradisce lo scatto a raffica, perchè ancora un gioco. Io da ex analogico ho capito con il tempo che il digitale ha aggiunto una cosa in più, ed anche interessante, lo sviluppo o diciamo volgarmente la post-produzione. E' divertente prendere pure i negativi fare le scansioni e post-produrre queste vengono fuori cose interessanti!!! l'ho fatto con negativi di 30 anni fa. Tornando alle raffiche: io vedo gente attrezzata che ha fatto investimenti che scattano a raffica, ma sai cosa vuol dire post-produrre 100 foto invece che 10? una tempo incredibile poi foto tutte simili. Certo a volte ha senso (penso alle foto sportive...) ma spesso viene usata in modo improprio. Altra cosa il limite di 36 pose aiuta a fotografare la cosa giusta, Anche io con il digitale ho iniziato ad esagerare con il numero di scatti, poi sviluppandole stampandole e riprendendo la pellicola in mano ho imparato anche io a ridurre gli scatti digitali a quelli essenziali
Io ho scoperto la fotografia con il digitale, ma oggi vorrei studiare anche la fotografia analogica perché secondo me è una componente che ti da un grado di consapevolezza diversa. Ottima riflessione Damiano, ciao
Ciao Valentina sono d’accordo con il tuo ragionamento. Credo che ogni appassionato di fotografia debba comunque fare un po’ di esperienza con la fotografia analogica.
Ciao sono Umberto, quest'anno faccio cinquant'anni, ho avuto la fortuna che mio padre a dieci anni, mi compro' la mia prima macchinetta a pellicola e successivamente mi facesse cominciare a utilizzare la sua canon ftb. Macchina che mi ha regalato e che tuttora funziona perfettamente. Ovviamente sono anche un fotografo digitale, Mà ho davvero perso il conto di tutte le macchine che ho avuto e cambiato. Purtroppo il digitale impone a chi non ha, o non ha avuto le idee chiare su cosa gli serve, un cambio generazionale utile ma non è necessario della propria attrezzatura. Se Non siamo dei professionisti rendiamoci conto che l'attrezzatura che abbiamo è più che sufficiente per tutti gli utilizzi. L'attrezzatura degli ultimi dieci anni è diventata molto complessa, questo approccio non fa altro che confondere le idee gia' confuse degli utilizzatori. E' vero Chi vende non ha morale, o meglio non è costretta ad averla, Ma se siamo consci di questo cerchiamo di capire che dobbiamo scegliere un prodotto adatto a noi e non il prodotto che ci viene cercato di vendere.. Come in fotografia usiamo la testa.
Ciao Umberto si percepisce dal tuo commento che hai raggiunto una certa maturità di pensiero. Ciò che hai scritto è importantissimo. Tuttavia, per tanti è veramente difficile resistere al richiamo “delle sirene “. Che ci piacciono la fotografia digitale è alimentata dal consumismo. Ovviamente, non voglio fare il moralista, ma se avessimo un approccio più maturo e funzionale una fotocamera digitale potrebbe andarci bene per anni.
si, oltretutto ci consentirebbe di conoscere ciecamente l'attrezzatura che utilizziamo, quante volte dobbiamo cercare un tasto dove si trova con gli occhi? Questa cosa, se utilizziamo una macchina da una vita, non accade perché diventa la continuazione del nostro occhio! diventa una parte di noi, chi prova veramente questa sensazione al giorno d'oggi? Dobbiamo essere onesti con noi stessi.
Grazie Damiano per questo nuovo contributo. Direi che hai centrato molto bene la descrizione delle caratteristiche di queste due tipologie di fotografo/fotoamatore. Anch'io ho vissuto le due epoche, anche se la passione vera è emersa quando ormai la tecnologia digitale aveva preso piede. Mi permetto di aggiungere che se un fotografo "digitale" ha comunque l'umiltà di voler imparare e studiare tecnica e storia della fotografia, l'approccio è sicuramente meno superficiale e meno compulsivo verso lo scatto.
Ciao Fausto, grazie a te per aver visto il video e per aver lasciato un commento. Condivido appieno quanto da te scritto. Un fotografo digitale se si pone con l’atteggiamento analogico può unire i benefici di entrambi i mondi
Ciao Damiano, condivido in pieno quanto dici. Mi diverte fotografare sia in digitale che in analogico e, seppure oggi mi diverte di più usare la pellicola, mi affascina molto anche tutta la tecnologia che sta uscendo sulle nuove fotocamere. Quello però che non condivido nella maniera più assoluta è che io, che non faccio video ma solo foto, debba comunque spendere un sacco di soldi per qualcosa che non utilizzerò mai e per una tecnologia che talvolta serve solo a coprire la scarsa qualità di un oggetto. Non ci sono vie di mezzo, non ci sono alternative. Apprezzo moltissimo la precisione dell'autofocus, l'assenza di rumore ad alti ISO, la stabilizzazione d'immagine e qualche altra "chicca" che ci regalano le nuove fotocamere soprattutto sull'esposizione. Per il resto mi sembra solo un sistema per giustificare i prezzi esorbitanti, uno specchietto per le allodole. Sarà forse per questa assenza di alternative che non sento il bisogno di cambiare la mia "vecchia" digitale.
Caro Damiano, io appartengo ad una specie tutta particolare...nasco con l'analogico (che utilizzo ancora con gioia) e paradossalmente uso il digitale come fosse analogico. In sostanza: non ho mai fatto un video, scatto quasi sempre in manuale, non utilizzo praticamente nessuna delle mille diavolerie tecnologiche di cui sono ricche le fotocamere digitali di oggi. Dunque dovrei pagarle un quarto di quello che costano...In sostanza sono l'utente ideale di una macchina digitale con funzioni basiche, una digitale col solo sensore al posto della pellicola, di cui hai spesso parlato come spunto per le case produttrici. In questo senso forse la mia fotocamera giusta sarebbe la Leica M, ma bisogna vederci bene... (a parte le cifre in gioco). Condivido pienamente la tua analisi, sempre acuta ed equilibrata. Un caro saluto. Enrico
Anima Damiano bisogna cacciarci l'anima negli scatti! Sempre molto chiaro e sensibile. I giovani non sanno attendere purtroppo ,non è colpa loro però. Ricordo l'attesa di una settimana per lo sviluppo delle dia ed era un tempo magico,lo paragono alla stessa attesa fatta di aspettative emozioni e incertezze di quando attendevo la prima telefonata della ancora non fidanzata. Tornando alle macchine mi sono proprio innamorato della prima EM 1 moderna datata con i suoi limiti (se li ha) per me il giusto ponte tra il vecchio e il nuovo. A me basta eccome se basta! Saluti
Ciao Damiano, come sempre centri l'argomento in maniera esauriente e precisa. Io sono per l'analogico anche se ovviamente la fotografia digitale è come dici tu tanta roba. Grazie ancora per le tue riflessioni e contributi!!!!!🎉🎉🎉
Ciao Damiano. Ti ascolto sempre volentieri. Sono cresciuto con l'analogico, con una Konica Autoreflex T3, ereditata da mio padre (che musica sentirla scattare, ancora oggi!), e poi con Pentax, con la quale ho anche traghettato verso il digitale per poi arenarmi e passare lunghi anni bui, scattando solo con lo smartphone. Ora sono tornato ad avere una macchina moderna, una mirrorless, e mi rendo conto di avere un bel po' di ansia, come dici tu, per le migliaia di funzioni presenti. All'epoca dell'analogico, scattavo in diapositiva, perché "non eri un vero uomo" se non scattavi in dia. Con una Velvia, o sapevi esattamente esporre, o buttavi tutto. Gamma dinamica prossima a zero. Altro che post produzione! Il mio "approccio analogico" si vede soprattutto da quello. La post produzione, per ora, è una specie di mistero, per me 😂 Intendiamoci, scattavo anche in bn e sviluppavo in proprio, ma erano altri tempi. Dopo il matrimonio, chi aveva più il tempo? E anche adesso, se devo perdere ore davanti a PS (che nemmeno posseggo), lascio stare. Scatto in jpeg, e la foto deve essere buona subito, senza aiutini. Ed è verissimo che si dava importanza alle ottiche. Con una K1000 e ottimi obiettivi, si potevano fare foto migliori che con una Nikon F5 e lenti scadenti. La macchina era solo un mezzo, una facilitazione, ma prima c'era l'obiettivo. Un aneddoto: intenzionato a prendere un Leica 9mm per la mia nuova macchinetta (avrai capito di che tipo si tratta), ho chiesto consiglio ad un professionista, nato col digitale. "Noo, ma sei pazzo? Un'ottica fissa? E che ci fai? E poi, un 18 mm, io faccio tutto col 24-70... Ok, ho lasciato perdere la discussione e prenderò il 9mm invece di un 7-14 perché è un'ottica fissa. 😉 Un saluto.
Bellissima riflessione Damiano. Dopo anni di foto in analogico sono passata alla mia prima mirrorless, che ho trovato entusiasmante ma anche inizialmente complicatissima (300 pagine di istruzioni non sono poche 😅), che è per inciso una Fuji XT2. Oltre a cercare di progredire nell'utilizzo della macchina, anche grazie ai vostri corsi, ho scoperto quella che ritengo una stupenda "via di mezzo" , ovvero gli obiettivi analogici da usare con gli anelli adattatori.... Ognuno con la sua resa e personalità a fronte di spese in genere molto più contenute e risultati veramente interessanti. Davvero un mix divertente!
Molto bella questa riflessione ❤ Io sono del '73 dunque nasco in epoca analogica, inizio già da presto a maneggiare fotocamere e a fotografare, ma all'epoca solo per diletto e per passione (e di questo me ne do una grandissima colpa). Sono anche appassionato di tecnologia, e per questo che per me passare dalla fotografia analogica a quella digitale non è stato un trauma come invece è capitato a molti, ho sempre smontato e rimontato moltissime cose da bambino, mi piaceva moltissimo e per questo ho capito subito il funzionamento delle fotocamere. La mia fotografia è basata sull'eposimetro, sulla lettura della luce e sulla conoscenza della fotocamera (vale a dire sapere come si comporta nelle varie situazioni) , ed anche con le mirrorless faccio esattamente la stessa cosa usandole come fossero delle reflex andando a disattivare in primis l'anteprima di immagine: io quando fotografo (per lavoro o perchè sono a zonzo per i fatti miei) mi devo divertire, e avere "la pappa pronta" davanti agli occhi mi da enormemente fastidio. Per quanto riguarda le lenti il mio punto forte sono sempre stati i fissi, li ho sempre preferiti.....ho anche zoom ovvio, ma non raggiungono la qualità dei fissi anche se cerco sempre di sfruttarli al 100%. Quindi, per non tirarla troppo per le lunghe, il mio approccio è quello analogico e mi ci trovo bene, e devo dire che Pentax, tra tutte le fotocamere da me provate, è quella che da più feeling analogico anche col comportamento delle sue fotocamere, per questo in altre tue riflessioni ho sempre scritto che scattare con la K3 è come essere con una macchina anlogica in chiave digitale. Ho anche ripreso la pellicola scattando con una ME Super ma, con mio grande rammarico, ho scoperto che in pratica non esiste più la stampa in bianco e nero come si faceva un tempo, in pratica mi hanno spiegato che acquisiscono il rullino sviluppato e poi lo stampano in bianco e nero con stampanti a colori trasformando un bianco e nero in scala di grigi....ci sono rimasto molto male, ma sto continuando a cercare per vedere un po se qualcuno che sviluppa e stampa alla vecchia maniera esiste ancora.
Per forza che poniamo tanta attenzione e ci facciamo il mazzo per valutare tutto prima dello scatto: con quello che spendevamo negli anni 70-80 in rullini, sviluppi e stampe... per poi scoprire che avevi sbagliato l'esposizione, oppure addirittura che il rullino era scaduto! 😄(Eh già, perché i rullini scadevano, come le medicine) Scherzi a parte, mi ci ritrovo al 100%! Bella video-riflessione.
Ottima riflessione come sempre, Damiano! Credo anch’io, per quella che può essere la mia minima esperienza, che una delle differenze principali sia proprio nella gestione della luce e dell’esperienza che si ricava dallo studio e dalla pratica nell’ esporre.. nell’analogico spesso scatto usando la regola del 16 e valutando le zone “ad occhio” e devo dire che sto guadagnando tanto in sicurezza e velocità nell’analisi delle situazioni. Tra l’altro, dopo aver ascoltato le tue riflessioni in merito allo scattare in jpeg (in digitale chiaramente 😬) quando scatto con la mia d90 - prevalentemente foto naturalistiche o sportive - dopo aver fatto un buon setup della macchina, scatto appunto in jpeg e devo dire che sono estremamente soddisfatto di quello che ottengo senza dover post-produrre.. Daje!
Ciao Damiano, anche io provengo dall' analogico, ed utilizzo entrambi...Lo scatto a pellicola mi fornisce una sensazione di vera fotografia...Mi chiedo come mai i Circoli Fotografici siano così poco frequentati dai giovani...Eppure vedo spesso giovani alle mostre dei grandi autori del passato. Concordo sul concetto attrezzatura e quelle rare volte che vedo giovani con macchine a pellicola provo ammirazione! Ho ereditato una Rolleiflex da uno zio...ed utilizzo Leica analogica e digitale...Una frase mi rimase impressa mentre ero a Verona ...Incontrai un altro appassionato ...ed entrambi in procinto di scattare lui in digitale ed io con Rolleiflex, mi guardo' dicendomi ...La tua e' vera fotografia... Complimenti per il contenuto Sebastiano da Torino
È vero Damiano, è proprio come dici. Anch'io ho 50 anni, ho iniziato a scattare da ragazzo con una Praktica MTL 5B per passare negli anni alle reflex digitali. Oggi scatto con una Olympus 35 SP e da poco con una X100V che ho preso proprio perché con il mirino ottico è molto vicina al concetto di foto "pensata" proprio dell'analogico. Mi diverto un sacco con tutte e due.
Ciao Damiano, io sono un fotografo nato con l'analogico (classe 1961) sviluppo e stampa in B/N. Con il digitale (che continuo a non amare particolarmente) il mio approccio alla fotografia non è cambiato. E' sempre "analogico" e quasi sempre in b/n. Inoltre non amo i sensori troppo moderni, ricerco comunque un aspetto simile a quello della pellicola. Ultimamente, nella speranza di avere il tempo per tornare ad utilizzare il mio Durst M601, trovo molta soddisfazione nello scatto con pellicola (Fm2, F5), acquisizione con D2X o D700, e lavorazione del file digitale (il minimo necessario) e stampa delle immagini meritevoli. Sono sicuro che tu mi capirai. ;-) Saluti!
Ciao Alberto ti ringrazio per il commento. Trovo molto interessante il tema dei sensori moderni e del look che restituiscono alle fotografie. Appena possibile, ci farò un video…
Ciao Damiano, il tema è molto sentito, soprattutto da persone, che con qualche anno sulle spalle come me, arrivano da tanti anni in analogico. Credo di appartenere alla sottocategoria che hai citato, ovvero mi sto approcciando al digitale da qualche tempo, attraverso una reflex Nikon entry level di mio figlio. Comunque sia mi accorgo che la uso come se avessi in mano una macchina a pellicola. Insisto ad usarla in manuale, dove posso impostare i parametri per lo scatto a mio giudizio. Faccio davvero fatica ad abituarmici ed usare tutta la tecnologia a disposizione. Come hai detto tu, l'essenziale vantaggio che divide l'uso del digitale dall'analogico è la visione immediata del risultato di scatto. Tutto il resto è in più, troppo!!! Non mi stancherò mai di dire basta con queste videofotocamere, facciamo fotocamere per fare fotografia, per capire ed imparare a fare fotografia, altrimenti spendiamo meno, che ci basta un cellulare. Con questo non voglio dire che la tecnologia non debba portare progresso, tant'è che il passo successivo sarà l'approccio al sistema mirrorless, ma che la stessa vada indirizzata e ricucita sull'essenzialità della esperienza fotografica, senza ridondare in orpelli tecnologici imbonitori. Come si dice, grazie e buona luce.👍🤗
Buonasera Damiano, grazie per la riflessione. Come ulteriore percorso di confronto si potrebbe pensare, oltre al tipo di approccio alla fotografia, il tipo di approccio al mondo. Una fotocamera a pellicola, tralasciando possibilmente quelle dalla metà dei '90 che possiedono già molti elementi della fotografia digitale nel corpo macchina, consente un approccio più diretto alla realtà e immediato. La fotografia digitale è più complessa perché offre più possibilità in termini tecnici, ma rende più complesso l'approccio al mondo (e alla fotografia). Per quanto riguarda l'aspetto di ricerca personale, cosa è più importante? La sintesi o la complessità? È necessario davvero cogliere tutti quei dettagli che le macchine digitali riescono a catturare? Oppure bisogna cercare di cogliere l'essenza della luce senza troppi ornamenti? Sono domande che potrebbe essere interessante porsi. Il commento potrebbe contenere probabilmente altre piste, ma, onde evitare confusioni, mi fermerei qua.
Sono un po' particolare, e forse ho i difetti di entrambi i tipi di fotografo. Non ho modelli nuovissimi e più che ricercare le nuove tendenze mi piace imparare e sperimentare diversi approcci: ho A7III e GRIIIX e alcune analogiche (Minolta, Konica, Leica R5, Nikon FM2). La mia fotografia è comunque ragionata e sto attento a composizione ed esposizione (ho acquistato i tuoi corsi). La mia nuova scimmia sarebbe di utilizzare la mirrorless con un obiettivo manual focus e con la scala metrica dove è indicata la profondità di campo (non vintage, perché ho visto il tuo video dove spieghi che spesso non è soddisfacente) e il top sarebbe prendere un corpo Fuji vecchio (XT-10, X-E2...) con le simulazioni pellicola e look retrò. Nel caso di APS-C la profondità di campo che trovo sull'obiettivo la devo convertire, cioè se ho impostato in macchina 5.6 devo prendere in considerazione la PdC di f/8? Grazie
Nato in analogico, passato al digitale (con mentalità analogica) e tornato anche all'analogico. Condivido tutto, ho scattato sempre con mentalità analogica, anche in digitale. Anzi, il mio ritorno all'analogico è segnato dalla scelta di una fotocamera che fosse il più manuale possibile. Sottolineerei che la mentalità digitale è alla ricerca spasmodica del megapixel, all'analogico non gliene può fregare di meno, nel senso che nella pellicola cerca anche altro, oltre che la definizione. Ottima riflessione.
Bravissimo Damiano, riflessione giusta che fa pensare. La faccenda della gratificazione immediata o procrastinata meriterebbe, come dici tu, un'altra riflessione . Importante anche la sottolineatura dei diversi "look" che si possono ottenere e che secondo me bisogna valutare in base al tipo di fotografia che si vuole fare. Per esempio, se dovessi fare caccia fotografica sceglierei il digitale, non solo per i vantaggi tecnici che offre ma anche per ottenere colori più vividi e una risoluzione migliore, mentre per certi tipi di ritratti, ambientazioni o paesaggi andrei sull'analogico che credo sia più evocativo di certe atmosfere. Correggetemi se sbaglio.
Classe 1965 ed ho iniziato a fotografare seriamente attorno agli anni 1986, mentre prima raramente sentivo la necessità di esplorare il mondo fotografico. Avevo compreso che la facoltà di ingegneria non faceva per me e quindi ho preferito investire in un corso di fotografia (IED) lungo 3 anni, a Roma. Mi ricordo che le prime lezioni pratiche, erano con delle semplici scatole nere opache all'interno, con un foro stenopeico come obiettivo ed un foglio di carta sensibile bianco e nero come pellicola. Attraverso un lentino potente, si misurava letteralmente (leggi: diaframma) il piccolo foro anteriore e la sua distanza dal materiale sensibile (leggi: tiraggio) e quindi dovevamo trovare l'esposizione "giusta" considerando anche la bassa sensibilità del materiale (pochi iso) ed il suo "difetto di reciprocità". Immagino che la maggioranza dei fotoamatori moderni non sappia cosa stia scrivendo... 🤔 Giuro che ha una sua logica. 😄 Comunque sono fortunato di aver vissuto l'esperienza della pellicola ed anche l'uso dei diversi formati, dal 35mm al banco ottico. Sicuramente mi ritrovo ad essere più attento in fase di ripresa e paradossalmente continuo ad avere lacune nella "camera chiara" ovvero nel ritoccare le foto; mia limitazione. 🙄 Per fortuna i recenti software A.I. mi vengono in soccorso sebbene sia importante comprendere anche i concetti e saper fare manualmente, ciò che si ottiene oggi in automatico. Vero che dono molta attenzione alle ottiche perché sono quelle che leggono per prima la scena; fine anni '80 le ottiche fisse erano ancora le più premianti rispetto agli zoom che comunque stavano prendendo piede ed anche questo è una eccellente "scuola", ovvero capire le differenze sul campo tra un 35mm ed un 50mm, per esempio. Quindi per chi abbia poca dimestichezza nel "previsualizzare" la propria fotografia (dare attenzione alla qualità della luce, composizione, esposizione, uso consapevole della triade, eccetera... ), consiglio almeno di investire in una reflex digitale usata (anche di 20 anni fa) per usarla quasi come se fosse una fotocamera analogica con 2 o 3 ottiche fisse. Potrebbe essere "illuminante".
Ti ringrazio moltissimo per la tua testimonianza. Personalmente nei corsi base di fotografia faccio fotografare anche con una fotocamera 4 × 5 perché è un eccellente metodo per capire fino in fondo la triade esposimetrica.
Bellissima riflessione Damiano, io scatto sia in analogico sia in digitale, personalmente devo ammettere che la soddisfazione che mi da scattare in analogico non la ritrovo del tutto in digitale, pur scattando in digitale come se avessi la macchina analogica. La fotografia analogica mi soddosfa gia solo al momento dello scatto, poi l'attesa nel vedere cosa viene fuori dalla sviluppo e per finire ( la parte piu bella!!) La stampa in camera oscura. Ora come ora, per mancanza di tempo, do piu spazio al digitale ma quando riesco un rullo lo espongo sempre. Magari un giorno mi decidero di usare solo uno dei due tipi di fotografia, per il momento cerco ancora la mia via. 😊
@@riflessionifotografiche una parte di me vorrebbe concentrarsi solo sul lato analogico, magari un giorno lascerò perdere lì digitale per l'analogico. Ora con il poco tempo che ho rischierei di non riuscire a stare dietro a tutto purtroppo.
Analisi dettagliata e tagliente.. Appartengo, per questione anagrafica, alla categoria analogica. Ho fatto il mio percorso di passaggio al digitale transitando per un periodo di "convivenza" tra i due sistemi, per poi approdare definitivamente (senza grossi rimpianti) al digitale dal 2008. Condivido tutti i punti che hai toccato ed il mio approccio é rimasto quello, come tu dici, "analogico". Scatto in manuale/priorità di diaframmi, con messa a fuoco manuale. (qualche volta mi concedo all’autofocus solo con la compatta, in situazioni leggere..). Il ponte tra i due sistemi, per me fondamentale, é stato quello di mantenere i vecchi obiettivi che conoscevo bene e che mi hanno "ancorato" alle mie certezze, acquisite negli anni. Come hai sottolineato "gli obiettivi di qualità" e, aggiungo, funzionali alle nostre idee, sono imprenscindibili. Una cosa però mi manca del mondo analogico, ovvero la possibilità di scegliere le pellicole in BN!! Certo, ora ci sono le fotocamere monocromatiche, ma i costi sono ancora alti. L’ideale sarebbe avere un sensore "splittabile", con un filtro Bayer selezionabile (passatemi il termine) a piacimento (senza emulazioni varie). Chissà, magari tra qualche anno ci arriveremo😅. Saluti
Buongiorno, io ho 43 anni e come hai detto tu io ho ereditato una amatissima Practika LTL con la quale ho iniziato grazie alla passione del secondo compagno di mia madre (ancora la uso oggi). In seguito, quando ho iniziato a guadagnare, mi sono comprato una Nikon F55 (nel mentre ho avuto molte altre compatte). E mi ritrovo molto in quello che dici, scatto pochissimo (e per me ancora troppo) ma essendo io informatico di professione subisco cmq il fascino della tecnologia. Non cambio mai i corpi prima di una necessità reale... Ho dato via la mia D700 solo perché mi ero stufato di portarmi dietro 10Kg di zaino ogni volta ed ho scelto una X-T2 che terrò ancora per molto credo. Dico del fascino della tecnologia poiché cmq anche se so che lo scatto non c'è ci provo (magari 1 o 2 scatti) sperando di recuperarlo in post... quasi sempre sono 2 scatti buttati eh eh eh Mi faceva piacere condividere con voi la mia esperienza. Saluti a tutti, Stefano
Ho sempre avuto molta ammirazione per i fotografi di una volta. Loro scattavano le fotografie senza avere subito un riscontro delle impostazioni che avevano scelto, e questo pur essendo bellissimo e profondamente utile anche proprio al fotografo come essere umano, appare difficile e rischioso a un neofita o a chi non abbia mai fatto sviluppare una pellicola. Cavoli a scattare le foto foto così è poco ma certo che prima o poi dopo o impari o smetti. 🙂
Capisco il tuo discorso e per questo aver avuto la possibilità di iniziare a scattare Pellicola e fare i servizi matrimoniale a Pellicola è stata una fortuna che oggi quasi impossibile ripetere
Nato con la pellicola, l'avevo un pó abbandonata, abbagliato dal digitale e dalla comodità di ottenere il risultato in un secondo. Attualmente il digitale ricopre una grande importanza in termini di tempo dedicato, ma sto tornando progressivamente alla pellicola. Inutile che vada a citare le differenze, soprattutto di approccio, che hai citato tu molto bene, purtroppo il digitale non mi trasmette lo stesso feeling della pellicola, soprattutto prima dello scatto, dove anch'io mi sono fatto suggestionare dal tutto e subito.... La pellicola ti obbliga a vivere tutto il processo fotografico con i giusti tempi e quindi con maggiore consapevolezza, ergo maggiore gratificazione... Almeno per me. Un abbraccio
Principalmente scatto in digitale (reflex) perché mi sono trovato in quel era, ho preso un po' di tempo fa una macchina a pellicola per cercare di imparare, ma quello che faccio in entrambi i casi è osservare e ponderare prima di scattare, cerco di (oltre il fattore luce) capire e immaginare come creare lo scatto, mi sta dando un grande aiuto anche un libro di Michael Freeman: "L'occhio del fotografo".
Ciao. Sebbene relativamente giovane (41 anni), ho iniziato a scattare in analogico e questo mi influenza molto anche nel digitale...scatto poco e ragiono molto prima di scattare... diciamo che scarto l'1% delle foto scattate in digitale. Da poco sono tornato al passato e ho ripreso in mano rullini, fotocamera e prossimamente camera oscura. Secondo me tutti dovrebbero iniziare dall' analogico o almeno dalla "filosofia" analogica del ragionamento prima dello scatto.
La mia fotografia analogica su ferma alle Kodak usa e getta alle gite scolastiche 😄 Quanto mi piacerebbe fotografare in analogico, ma non so proprio da dove partire: quale macchina? Nuove non esistono vero?
@@riflessionifotograficheio da 4 anni scatto in digitale dopo circa 50 anni di analogico e la mentalità è rimasta la stessa … anzi per assurdo scatto meno in digitale e mi prendo tutto il tempo per rivederle, fare la PP e poi editing, impiego mesi …. Ad esempio ad ottobre ho fatto un viaggio in Sicilia e poi ne ho fatto un breve video (sul mio piccolo canale) solo 10 gg fa ovvero dopo oltre 6 mesi
Scatto dal 2019. Quindi decisamente in epoca mirrorless, ho 39 anni e secondo me, la differenza di approccio, è legata al fatto che tantissime persone non fanno un corso iniziale alla fotografia. Semplicemente iniziano a scattare seguendo corsi frammentati on line. Questo porta ad avere una base diversa rispetto al passato e sicuramente meno solida.
Ho 50 anni, e fotografo da 11 sono nato digitale reflex con canon 6d. Al corso base mi hanno insegnato a usare la macchina in manuale e l'esposizione, al corso avanzato la composizione e la gestione della luce. Secondo me chi non guarda la luce non ha mai fatto un corso fotografico perché se fai foto di paesaggio a mezzo giorno o al tramonto c'è una bella differenza anche con tutta la post produzione che vuoi. Poi se usi photoshop e cambi cielo ecc non è più fotografare è un altra cosa
Condivido. ho iniziato con e prime foto in analogico, poi sono passato al digitale con macchine elementari dove l'approccio è simile all'analogico, oggi uso ancora le complicate macchine digitali con questo approccio prima tempi diaframmi iso bilanciamento del bianco, poi se voglio stare comodo altre "impostazioni"
Ciao sono Marina. Premetto che io sono nata con le Reflex Canon mark 5 e , dopo anni di lavoro x scartare foto compulsive, sto lavorando su un approccio più mirato, più riflessivo. Vorrei arrivare a portarmi a casa la foto e non un lavoro di selezione. Ho cambiato macchina : più leggera Fujifilm X100V , più adatta alla foto di street che a me piace. L unica cosa è che questo tipo di fotografia, tante volte, non ti da il tempo di pensare. Per questo ho imparato a posizionarmi in un luogo che reputo adatto - imposto la macchina e aspetto la foto . Forse sbaglio, ma per ora non ho trovato altre soluzioni. Mi piacerebbe che si facesse un corso sulla street photography anche perché testimonia visivamente il passaggio del tempo. Io sono fiduciosa, aspetto il corso😊😊
Buongiorno, Sono sicuramente per l'analogico,anche se oggi il digitale serve perché l'era e questa,ma nasco con l'analogico e la mia prima macchina e stato ed è ancora così me la Nikon Fe, fotografo dal 78 ,ho un corredo analogico abbastanza ampia ,ho anche un corredo digitale che uso poco , sviluppo da me le pellicole e le stampo , l'analogico per me e molto più emozionante e da molta soddisfazione proprio per il fatto che la foto la devi costruire e curare il più possibile prima di fare lo scatto , L'ANALOGICO NON SI BATTE 👍👍👍
Ciao, ultime pellicole scattate nel 2010, Canon G12 nel 2012, Canon 5D m III nel 2014 e continuerò a scattare per altri 10 anni, sto integrando con Fujifilm XT5 in arrivo, per provare qualcosa di diverso e la simulazione pellicole. È vero che si parla di più delle fotocamere, perché sempre più complesse, devi studiare e aggiornarti sempre senon perdi il passo, per le ottiche è tutto più semplice per chi le conosce, ma quando si sente dire che le ultime sono ottimizzate per le nuove fotocamere, ti viene fa pensare. Complimenti per quello che fatte. Per Val D'Orcia non potrò venire 😢, se lo riproponete per il 2025, volontiere.
Io a gli amici che nascono con Mirrorless consiglio di acquistare una reflex digitale usata per guadagnare la consapevolezza che la tecnologia gli ha tolto.
Vista la mia età vetusta (sono più anziano rispetto Damiano) sono nato in analogico e passato in digitale ho mantenuto lo stesso approcio con le dovute correzioni tecnologiche. Posso confermare tutto quanto è stato esplicitato perché avendo figli giovani, nati con il digitale, a loro importa poco o nulla l'aspetto tecnico e la composizione. Scattano molto e scartano tanto. Inizialmente avevo dato loro delle schede da pochi mega, simulando le limitazioni della pellicola, ma scattavano, cancellavano e passavano sopra gli scatti venuti male. Oggi, credo, che chi scatta con una mirrorless ma "pensando" lo scatto sia solo chi fa still life. Un vero peccato non usare il cervello, ma in fondo è ciò che la tecnologia e la scuola stanno trasmettendo ai giovani. Se solo si spegnesse internet per una settimana troppe persone si suiciderebbero non potendo pubblicare nulla sui social.
Riflessione ineccepibile, ormai sono sulla 50^, l'analogico l'ho vissuto si, ma in parte, il classico uso della macchina/attrezzatura paterna per tutto quello che da ragazzo mi capitava da fotografare, dalla foto ricordo in gita, alla foto-famiglia, e poco di più 'pensato'. Il digitale scoperto da adulto, dopo i 30 anni, è stato un mondo che mi ha messo personalmente un pò al muro, nel senso, ho dovuto fare corsi, letto istruzioni delle macchine, passato ore al pc per 'regolare' una foto, per capire la tecnologia del digitale c'è voluto tempo. Ora nel 70% dei casi esco con l'analogica, se colore o bianco e nero nn fa differenza, nonostante sia per sua natura una fotografia più pensata/sensata, ed è così, io mi sento invece molto più libero di mente e propenso alla fotografia rispetto al digitale. Il fatto poi che quando torni a casa devi sviluppare, a volte anche stampare, comunque scansioni i negativi, lo trovo il completamento del percorso che ti ha fatto fare quella foto. Non ripudio il digitale, anzi, la tecnologia è giusto che vada avanti e che alleggerisca il lavoro, ma troppo spesso come viene detto e stradetto mi impigrisce parecchio, cerchi meno la foto, ti muovi meno, pensi poco. Grazie di tutti questi video, sempre ottimi e validi, soprattutto ti lasciano sempre delle domande facendo riflettere sull'argomento trattato.
Ciao Emiliano sono in tanti le persone che sono tornati a scattare per prevalentemente in analogico. I produttori di pellicole lo sanno e ci speculano sopra…
per quel problema, la speculazione, ci sarebbe da fare un video a parte, anche perchè soprattutto ora nel digitale credo ce ne sia a iosa...@@riflessionifotografiche
Per me la mentalità è quella analogica applicata al digitale.. solo per le foto tipo avifauna ho un approccio più compulsivo anche perché mi manca la parte di pianificazione e preparazione dell' uscita(per avere le ore giuste da dedicare all' uscita) Poi ti posso dire che la cosa più faticosa è trovare e fissare il limite della propria attrezzatura digitale però piano piano ci si arriva sempre più vicino..
Io ho scattato per anni con la pellicola. Quando, circa 10 anni fa, comprai la mia prima digitale, all'inizio fu uno stress. Tante funzioni di cui non capivo la reale utilità Per il primo anno ho scattato quasi sempre in JPG come se fossi in analogico.
Vengo dall'analogico, é stata una grande palestra, infatti ,ogni tanto fotografo senza il display, appunto per allenarmi ad essere convinto di quello che si scatta... Il 90 % per me il file deve essere curato in fase di esposizione e composizione ,é solo un mio punto di vista.
Ciao Giuseppe, allora siamo in due a disabilitare il monitor della reflex. Inoltre, da parecchio tempo utilizzo la regola di arrivare al massimo 800 iso. In questo modo sei costretto ad utilizzare la luce…
@@riflessionifotografiche vorrei tanto scattare senza la maledetta post, come le diapositive, ho visto tanti scatti bruttissimi con ammiraglie ,se non ci fosse appunto il software di ritocco, ci sarebbero tanti fotografi in meno. E queste fotocamere moderne non abbiamo niente da aggiungere? Addirittura si possono recuperare 5 o 6 stop in condizioni di luce pietose sia al di sotto dello 0 e addirittuta dopo il 256, é vergognoso.
Ciao sono Alessio e sono passato da fotografia analogica a digitale: però adesso devi spiegarmi quante persone lavorano nel vostro team.altrimenti non mi spiego come riesci a pubblicare 2-3 video a settimana con argomenti così ricercati e accurati. Anzi se state cercando vi mando il CV😂 gran bel video anche questo comunque
Sarebbe importante non fossilizzarsi su un solo tipo di ripresa fotografica, ma sperimentare personalmente passo sistematicamente da Canon eos 7DMKII a Minox 35GT, da Lumix G9 a Yashica FX2000, pellicola colore e b/n, sviluppo, stampo, faccio scansioni dei negativi e mi diverto un mondo...lo stesso in digitale
Altra cosa, di che macchine stiamo parlando? di un k1000 dura e pura o di una astronave come la Nikon F5 o la Minolta dynax 7? Perché li fuori c'è un mucchio di fenomeni che si vanta di "scattare in manuale in pellicola" con l'esposimetro settato in matrix/evaluative
Tu pensa di essere libero da ogni vincolo tecnico ed economico e poterti dedicare a cosa stai fotografando, alla scena, al mondo intorno a te senza farsi le pippe mentali sulla latitudine di posa della FP4, pensaci.
Anche questo è vero; io credevo che un bravo fotografo dovesse per forza conoscere la tecnica. Invece circa 15 anni fa, mi è capitato di conoscere un fotoamatore che stampava libri fotografici in giro nei suoi viaggi e li vendeva anche con buoni risultati. La tecnica? Quasi nulla. 😯 Al tempo usava una Olympus Om a pellicola e voleva provare ad investire in una fotocamera digitale e chiedeva delucidazioni. Come era possibile ciò? 🤔 Dialogando con lui, ho compreso che aveva una grande cultura letteraria; quello che non aveva come tecnica, lo esprimeva con la sua sapienza "descrittiva" dai tanti libri che aveva letto. Comunque la maggioranza, nel fotografare in automatico con poca (pre)visualizzazione, poco beneficia degli aiuti tecnologici. Vero, con il fotoritocco si potrebbe anche cambiare il cielo, uno sfondo disturbante, persino sfuocarlo, eccetera... Ma una prospettiva poco felice, poco può essere "aiutata" a posteriori. Resta il fatto che un fotografo più "smaliziato", già in ripresa ha poco o nulla bisogno di croppare ed elaborare la foto, in seguito. Un vantaggio non da poco. Riassunto: si può imparare la tecnica anche con una vecchia reflex digitale, magari che abbia il monitor posteriore... rotto o lo si lasci all'inizio sempre spento. Così si unisce l'economia del digitale alla sorpresa nel vedere "sviluppate" le foto, una volta caricate sul proprio computer. 😉
Ho scattato sia in digitale che in analogico, cmq in digitale ci sta che si parta dalla fotocamera perché rispetto all analogico la fotocamera ha un peso specifico molto più importante, al pari della lente la macchina influisce moltissimo sulla resa fotografica, colori, iq, resa agli iso ecc perché include anche perché il sensore include tutto quello che in analogico non competeva alla macchina fotografica ma al contorno di pellicole, chimici ecc. In analogico la macchina era più un semplice strumento di quanto lo sia oggi.
In effetti, la mia non era una valutazione di merito ma come avrai compreso una mera costatazione. in effetti, le ottiche hanno un peso maggiore in analogico, mentre il sensore ovviamente riveste un ruolo fondamentale nelle fotocamere digitali.
Bellissimo questo nuovo canale per ciò che aggiunge. Ultimamente mi sono ritrovato a chiedermi se Dorothea Lange mettesse a fuoco sull'iride. Da una ricoh xl2s ad una fuji gfx 50sii passando per hasselblad, pentax 6x7 ii, poi canon 20d, 5dmii in 45 anni circa. Bianconerista, non di fede calcistica, stampo da sempre. Non ho nostalgia per l'analogico, e quando faccio uscite fotografiche difficilmente arrivo ai 50 scatti. Non faccio più eventi. Condivido il parere sulla compulsività a cui la tecnologia spinge. Spero che i contenuti di questo canale contribuiscano a riflettere sul perché di una foto, poi sul come ed in ultimo con cosa. 'Ché nessuno davanti ai Promessi Sposi si chiede in primis se sono stati scritti con una penna d'oca, una stilografica, o a matita. Chiudo ringraziando e augurando buon lavoro!!
La luce entra da là......poi viene catturata, processata, partorita. Eppure non mi sembra così difficile da capire. Il vero salto ci sarà quando le ottiche sugli smartphones raggiungeranno livelli superiori.
@@riflessionifotografichePer dirti Damiano il mio Xiaomi 10c fa delle foto in bianconero che fai fatica a distinguerle da un B/N fuji o pentax: Incredibile. A colori non ha la stessa resa.
credo che se i fotografi di una volta avessero le tecnologie di oggi esploderebbero di gioia...chissà quanti rullini buttati quante foto bruciate quante rinunce e bestemmie e poi non era cosi complicato capire la luce visto che comunque possedevo un analogica e facevo foto accettabili...anche se col digitale se ne viene male qulcuna me ne frego la cancello se veniva male un rullino erano dolori e poi comunque è sempre la macchina a fare la foto prima come oggi quindi perchè scervellarsi ....secondo me è la solita nostalgia del passato che tendiamo ad avere tutti...quella macchina era migliore...quel periodo si stava meglio...prima le cose erano pi belle ...io credo che la comodità che offre la tecnologia non va snobbata e poco mi frega visto che la fotografia oggi praticamente possono farla tutti ..da uno smartphone a una mirrorlex a una reflex quindi percheè tornare indietro e fare il primitivo con l analogica? mi tengo la mia d50 che spara meglio di un cannone...cmq sei grande damiano ti seguo sempre . ...
Io sono un tipo che ama la fotografia ma purtroppo scatto poco. Sono nato in analogico e mi ci ritrovo in quello che hai detto ma, diciamo la verità, ero autodidatta con il risultato che non ero un fotografo esperto. Dopo vent'anni di pausa mi ha ripreso la scimmia e sono partito in digitale e da lì ho imparato molte cose che non sapevo grazie anche a canali come il tuo, ai tutorial ecc. Una cosa volevo sottolineare. Chi ama, secondo me si badi bene, la fotografia il momento di maggior soddisfazione lo hai nel momento dello scatto, o meglio, nella preparazione dello scatto. La ricerca della location, dove piazzare la fotocamera, lo studio della scena che, tra l'altro, ti fa scoprire cose che senza fotocamera non avresti notato, insomma queste cose sono quelle che mi fanno amare la fotografia. Il risultato finale è di molto meno importante dell'approccio allo scatto. Riassumendo: il viaggio è più appagante della meta. Chi fa trenta scatti a raffica è interessato al risultato finale. Chi fa uno scatto in mezz'ora, oltre al risultato finale, ama la caccia dello scatto. Ho passato a mio figlio la passione della fotografia. Lui gira con la macchina impostata a raffica, io non so che cosa sia la raffica. Certo se facessi caccia fotografica...
Ciao Roberto condivido così tanto il tuo pensiero che ho pubblicato qualche giorno fa una riflessione fotografica intitolata: la cosa più bella in fotografia… in questo video, esprimo esattamente quanto da te espresso nel commento.
@robertopoggio5150
A parte le foto sportive, per le altre (sopratutto quelle concettuali) dovrebbe essere come tu hai descritto… 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
@@riflessionifotografiche Ciao Damiano. Grazie. Devo dire che mi sento molto in affinità con te, non solo come fotografo ma anche come uomo. Molte cose che dici e come se le dicessi io anche in quello che non dici ma che lasci sottendere. D'altronde hai anche tu, come me, un orologio di legno 😁
@@stefanorossi8246 grazie Stefano.
La tua storia è simile alla mia, non so quanti anni abbia tuo figlio, magari ancora acerbo e gradisce lo scatto a raffica, perchè ancora un gioco.
Io da ex analogico ho capito con il tempo che il digitale ha aggiunto una cosa in più, ed anche interessante, lo sviluppo o diciamo volgarmente la post-produzione.
E' divertente prendere pure i negativi fare le scansioni e post-produrre queste vengono fuori cose interessanti!!! l'ho fatto con negativi di 30 anni fa.
Tornando alle raffiche: io vedo gente attrezzata che ha fatto investimenti che scattano a raffica, ma sai cosa vuol dire post-produrre 100 foto invece che 10? una tempo incredibile poi foto tutte simili. Certo a volte ha senso (penso alle foto sportive...) ma spesso viene usata in modo improprio. Altra cosa il limite di 36 pose aiuta a fotografare la cosa giusta, Anche io con il digitale ho iniziato ad esagerare con il numero di scatti, poi sviluppandole stampandole e riprendendo la pellicola in mano ho imparato anche io a ridurre gli scatti digitali a quelli essenziali
Io ho scoperto la fotografia con il digitale, ma oggi vorrei studiare anche la fotografia analogica perché secondo me è una componente che ti da un grado di consapevolezza diversa. Ottima riflessione Damiano, ciao
Ciao Valentina sono d’accordo con il tuo ragionamento. Credo che ogni appassionato di fotografia debba comunque fare un po’ di esperienza con la fotografia analogica.
Ciao sono Umberto, quest'anno faccio cinquant'anni, ho avuto la fortuna che mio padre a dieci anni, mi compro' la mia prima macchinetta a pellicola e successivamente mi facesse cominciare a utilizzare la sua canon ftb. Macchina che mi ha regalato e che tuttora funziona perfettamente. Ovviamente sono anche un fotografo digitale, Mà ho davvero perso il conto di tutte le macchine che ho avuto e cambiato. Purtroppo il digitale impone a chi non ha, o non ha avuto le idee chiare su cosa gli serve, un cambio generazionale utile ma non è necessario della propria attrezzatura. Se Non siamo dei professionisti rendiamoci conto che l'attrezzatura che abbiamo è più che sufficiente per tutti gli utilizzi. L'attrezzatura degli ultimi dieci anni è diventata molto complessa, questo approccio non fa altro che confondere le idee gia' confuse degli utilizzatori. E' vero Chi vende non ha morale, o meglio non è costretta ad averla, Ma se siamo consci di questo cerchiamo di capire che dobbiamo scegliere un prodotto adatto a noi e non il prodotto che ci viene cercato di vendere.. Come in fotografia usiamo la testa.
Ciao Umberto si percepisce dal tuo commento che hai raggiunto una certa maturità di pensiero. Ciò che hai scritto è importantissimo. Tuttavia, per tanti è veramente difficile resistere al richiamo “delle sirene “. Che ci piacciono la fotografia digitale è alimentata dal consumismo. Ovviamente, non voglio fare il moralista, ma se avessimo un approccio più maturo e funzionale una fotocamera digitale potrebbe andarci bene per anni.
si, oltretutto ci consentirebbe di conoscere ciecamente l'attrezzatura che utilizziamo, quante volte dobbiamo cercare un tasto dove si trova con gli occhi? Questa cosa, se utilizziamo una macchina da una vita, non accade perché diventa la continuazione del nostro occhio! diventa una parte di noi, chi prova veramente questa sensazione al giorno d'oggi? Dobbiamo essere onesti con noi stessi.
Grazie Damiano per questo nuovo contributo. Direi che hai centrato molto bene la descrizione delle caratteristiche di queste due tipologie di fotografo/fotoamatore. Anch'io ho vissuto le due epoche, anche se la passione vera è emersa quando ormai la tecnologia digitale aveva preso piede. Mi permetto di aggiungere che se un fotografo "digitale" ha comunque l'umiltà di voler imparare e studiare tecnica e storia della fotografia, l'approccio è sicuramente meno superficiale e meno compulsivo verso lo scatto.
Ciao Fausto, grazie a te per aver visto il video e per aver lasciato un commento. Condivido appieno quanto da te scritto. Un fotografo digitale se si pone con l’atteggiamento analogico può unire i benefici di entrambi i mondi
Ciao Damiano, condivido in pieno quanto dici. Mi diverte fotografare sia in digitale che in analogico e, seppure oggi mi diverte di più usare la pellicola, mi affascina molto anche tutta la tecnologia che sta uscendo sulle nuove fotocamere. Quello però che non condivido nella maniera più assoluta è che io, che non faccio video ma solo foto, debba comunque spendere un sacco di soldi per qualcosa che non utilizzerò mai e per una tecnologia che talvolta serve solo a coprire la scarsa qualità di un oggetto. Non ci sono vie di mezzo, non ci sono alternative. Apprezzo moltissimo la precisione dell'autofocus, l'assenza di rumore ad alti ISO, la stabilizzazione d'immagine e qualche altra "chicca" che ci regalano le nuove fotocamere soprattutto sull'esposizione. Per il resto mi sembra solo un sistema per giustificare i prezzi esorbitanti, uno specchietto per le allodole. Sarà forse per questa assenza di alternative che non sento il bisogno di cambiare la mia "vecchia" digitale.
Ciao Stefano ci sarebbe da fare un video se sul tema….
Caro Damiano, io appartengo ad una specie tutta particolare...nasco con l'analogico (che utilizzo ancora con gioia) e paradossalmente uso il digitale come fosse analogico. In sostanza: non ho mai fatto un video, scatto quasi sempre in manuale, non utilizzo praticamente nessuna delle mille diavolerie tecnologiche di cui sono ricche le fotocamere digitali di oggi. Dunque dovrei pagarle un quarto di quello che costano...In sostanza sono l'utente ideale di una macchina digitale con funzioni basiche, una digitale col solo sensore al posto della pellicola, di cui hai spesso parlato come spunto per le case produttrici. In questo senso forse la mia fotocamera giusta sarebbe la Leica M, ma bisogna vederci bene... (a parte le cifre in gioco). Condivido pienamente la tua analisi, sempre acuta ed equilibrata. Un caro saluto. Enrico
Caro Enrico fai parte di una ristretta cerchia di persone che ancora oggi “mastica “la Fotografia…
Anima Damiano bisogna cacciarci l'anima negli scatti!
Sempre molto chiaro e sensibile.
I giovani non sanno attendere purtroppo ,non è colpa loro però.
Ricordo l'attesa di una settimana per lo sviluppo delle dia ed era un tempo magico,lo paragono alla stessa attesa fatta di aspettative emozioni e incertezze di quando attendevo la prima telefonata della ancora non fidanzata.
Tornando alle macchine mi sono proprio innamorato della prima EM 1 moderna datata con i suoi limiti (se li ha) per me il giusto ponte tra il vecchio e il nuovo.
A me basta eccome se basta!
Saluti
Ti ringrazio tantissimo per il commento che invita a nuove considerazioni e riflessioni
Ciao Damiano, come sempre centri l'argomento in maniera esauriente e precisa. Io sono per l'analogico anche se ovviamente la fotografia digitale è come dici tu tanta roba. Grazie ancora per le tue riflessioni e contributi!!!!!🎉🎉🎉
Gabriele grazie di cuore a te
Ciao Damiano.
Ti ascolto sempre volentieri.
Sono cresciuto con l'analogico, con una Konica Autoreflex T3, ereditata da mio padre (che musica sentirla scattare, ancora oggi!), e poi con Pentax, con la quale ho anche traghettato verso il digitale per poi arenarmi e passare lunghi anni bui, scattando solo con lo smartphone.
Ora sono tornato ad avere una macchina moderna, una mirrorless, e mi rendo conto di avere un bel po' di ansia, come dici tu, per le migliaia di funzioni presenti.
All'epoca dell'analogico, scattavo in diapositiva, perché "non eri un vero uomo" se non scattavi in dia.
Con una Velvia, o sapevi esattamente esporre, o buttavi tutto. Gamma dinamica prossima a zero. Altro che post produzione!
Il mio "approccio analogico" si vede soprattutto da quello. La post produzione, per ora, è una specie di mistero, per me 😂
Intendiamoci, scattavo anche in bn e sviluppavo in proprio, ma erano altri tempi. Dopo il matrimonio, chi aveva più il tempo? E anche adesso, se devo perdere ore davanti a PS (che nemmeno posseggo), lascio stare.
Scatto in jpeg, e la foto deve essere buona subito, senza aiutini.
Ed è verissimo che si dava importanza alle ottiche. Con una K1000 e ottimi obiettivi, si potevano fare foto migliori che con una Nikon F5 e lenti scadenti. La macchina era solo un mezzo, una facilitazione, ma prima c'era l'obiettivo.
Un aneddoto: intenzionato a prendere un Leica 9mm per la mia nuova macchinetta (avrai capito di che tipo si tratta), ho chiesto consiglio ad un professionista, nato col digitale. "Noo, ma sei pazzo? Un'ottica fissa? E che ci fai? E poi, un 18 mm, io faccio tutto col 24-70...
Ok, ho lasciato perdere la discussione e prenderò il 9mm invece di un 7-14 perché è un'ottica fissa. 😉
Un saluto.
Ti ringrazio tantissimo per la tua testimonianza e i tuoi aneddoti.., che dicono molto sul perché a volte le cose vanno in una certa direzione.
Bellissima riflessione Damiano. Dopo anni di foto in analogico sono passata alla mia prima mirrorless, che ho trovato entusiasmante ma anche inizialmente complicatissima (300 pagine di istruzioni non sono poche 😅), che è per inciso una Fuji XT2. Oltre a cercare di progredire nell'utilizzo della macchina, anche grazie ai vostri corsi, ho scoperto quella che ritengo una stupenda "via di mezzo" , ovvero gli obiettivi analogici da usare con gli anelli adattatori.... Ognuno con la sua resa e personalità a fronte di spese in genere molto più contenute e risultati veramente interessanti. Davvero un mix divertente!
Ciao Valeria, sono i pochi le persone che capiscono l’importanza di utilizzare ottiche con della personalità
Molto bella questa riflessione ❤
Io sono del '73 dunque nasco in epoca analogica, inizio già da presto a maneggiare fotocamere e a fotografare, ma all'epoca solo per diletto e per passione (e di questo me ne do una grandissima colpa). Sono anche appassionato di tecnologia, e per questo che per me passare dalla fotografia analogica a quella digitale non è stato un trauma come invece è capitato a molti, ho sempre smontato e rimontato moltissime cose da bambino, mi piaceva moltissimo e per questo ho capito subito il funzionamento delle fotocamere.
La mia fotografia è basata sull'eposimetro, sulla lettura della luce e sulla conoscenza della fotocamera (vale a dire sapere come si comporta nelle varie situazioni) , ed anche con le mirrorless faccio esattamente la stessa cosa usandole come fossero delle reflex andando a disattivare in primis l'anteprima di immagine: io quando fotografo (per lavoro o perchè sono a zonzo per i fatti miei) mi devo divertire, e avere "la pappa pronta" davanti agli occhi mi da enormemente fastidio.
Per quanto riguarda le lenti il mio punto forte sono sempre stati i fissi, li ho sempre preferiti.....ho anche zoom ovvio, ma non raggiungono la qualità dei fissi anche se cerco sempre di sfruttarli al 100%.
Quindi, per non tirarla troppo per le lunghe, il mio approccio è quello analogico e mi ci trovo bene, e devo dire che Pentax, tra tutte le fotocamere da me provate, è quella che da più feeling analogico anche col comportamento delle sue fotocamere, per questo in altre tue riflessioni ho sempre scritto che scattare con la K3 è come essere con una macchina anlogica in chiave digitale.
Ho anche ripreso la pellicola scattando con una ME Super ma, con mio grande rammarico, ho scoperto che in pratica non esiste più la stampa in bianco e nero come si faceva un tempo, in pratica mi hanno spiegato che acquisiscono il rullino sviluppato e poi lo stampano in bianco e nero con stampanti a colori trasformando un bianco e nero in scala di grigi....ci sono rimasto molto male, ma sto continuando a cercare per vedere un po se qualcuno che sviluppa e stampa alla vecchia maniera esiste ancora.
Ciao Aries si capisce che sono anni che fotografi con la mentalità da Fotografo. Non posso farti i complimenti 👍👌
Per forza che poniamo tanta attenzione e ci facciamo il mazzo per valutare tutto prima dello scatto: con quello che spendevamo negli anni 70-80 in rullini, sviluppi e stampe... per poi scoprire che avevi sbagliato l'esposizione, oppure addirittura che il rullino era scaduto! 😄(Eh già, perché i rullini scadevano, come le medicine)
Scherzi a parte, mi ci ritrovo al 100%! Bella video-riflessione.
Grazie 😂
Ottima riflessione come sempre, Damiano! Credo anch’io, per quella che può essere la mia minima esperienza, che una delle differenze principali sia proprio nella gestione della luce e dell’esperienza che si ricava dallo studio e dalla pratica nell’ esporre.. nell’analogico spesso scatto usando la regola del 16 e valutando le zone “ad occhio” e devo dire che sto guadagnando tanto in sicurezza e velocità nell’analisi delle situazioni. Tra l’altro, dopo aver ascoltato le tue riflessioni in merito allo scattare in jpeg (in digitale chiaramente 😬) quando scatto con la mia d90 - prevalentemente foto naturalistiche o sportive - dopo aver fatto un buon setup della macchina, scatto appunto in jpeg e devo dire che sono estremamente soddisfatto di quello che ottengo senza dover post-produrre.. Daje!
Ciao Edoardo se scatti con una Nikon d90 vuol dire che conosci la tecnica fotografica… Un abbraccio
Ciao Damiano, anche io provengo dall' analogico, ed utilizzo entrambi...Lo scatto a pellicola mi fornisce una sensazione di vera fotografia...Mi chiedo come mai i Circoli Fotografici siano così poco frequentati dai giovani...Eppure vedo spesso giovani alle mostre dei grandi autori del passato. Concordo sul concetto attrezzatura e quelle rare volte che vedo giovani con macchine a pellicola provo ammirazione! Ho ereditato una Rolleiflex da uno zio...ed utilizzo Leica analogica e digitale...Una frase mi rimase impressa mentre ero a Verona ...Incontrai un altro appassionato ...ed entrambi in procinto di scattare lui in digitale ed io con Rolleiflex, mi guardo' dicendomi ...La tua e' vera fotografia...
Complimenti per il contenuto Sebastiano da Torino
Ciao Sebastiano ci sarebbe da fare una riflessione fotografica sul perché i ragazzi non frequentano i circoli fotografici…
È vero Damiano, è proprio come dici. Anch'io ho 50 anni, ho iniziato a scattare da ragazzo con una Praktica MTL 5B per passare negli anni alle reflex digitali. Oggi scatto con una Olympus 35 SP e da poco con una X100V che ho preso proprio perché con il mirino ottico è molto vicina al concetto di foto "pensata" proprio dell'analogico. Mi diverto un sacco con tutte e due.
Ciao Giuseppe.., ottimi prodotti. Con la mentalità giusta ci si può divertire con entrambe…
Ciao Damiano, io sono un fotografo nato con l'analogico (classe 1961) sviluppo e stampa in B/N. Con il digitale (che continuo a non amare particolarmente) il mio approccio alla fotografia non è cambiato. E' sempre "analogico" e quasi sempre in b/n. Inoltre non amo i sensori troppo moderni, ricerco comunque un aspetto simile a quello della pellicola. Ultimamente, nella speranza di avere il tempo per tornare ad utilizzare il mio Durst M601, trovo molta soddisfazione nello scatto con pellicola (Fm2, F5), acquisizione con D2X o D700, e lavorazione del file digitale (il minimo necessario) e stampa delle immagini meritevoli.
Sono sicuro che tu mi capirai. ;-)
Saluti!
Ciao Alberto ti ringrazio per il commento. Trovo molto interessante il tema dei sensori moderni e del look che restituiscono alle fotografie. Appena possibile, ci farò un video…
Ciao Damiano, il tema è molto sentito, soprattutto da persone, che con qualche anno sulle spalle come me, arrivano da tanti anni in analogico.
Credo di appartenere alla sottocategoria che hai citato, ovvero mi sto approcciando al digitale da qualche tempo, attraverso una reflex Nikon entry level di mio figlio.
Comunque sia mi accorgo che la uso come se avessi in mano una macchina a pellicola. Insisto ad usarla in manuale, dove posso impostare i parametri per lo scatto a mio giudizio.
Faccio davvero fatica ad abituarmici ed usare tutta la tecnologia a disposizione.
Come hai detto tu, l'essenziale vantaggio che divide l'uso del digitale dall'analogico è la visione immediata del risultato di scatto.
Tutto il resto è in più, troppo!!!
Non mi stancherò mai di dire basta con queste videofotocamere, facciamo fotocamere per fare fotografia, per capire ed imparare a fare fotografia, altrimenti spendiamo meno, che ci basta un cellulare.
Con questo non voglio dire che la tecnologia non debba portare progresso, tant'è che il passo successivo sarà l'approccio al sistema mirrorless, ma che la stessa vada indirizzata e ricucita sull'essenzialità della esperienza fotografica, senza ridondare in orpelli tecnologici imbonitori.
Come si dice, grazie e buona luce.👍🤗
Ciao Antonello, chi mantiene un approccio analogico come mentalità nella fotografia digitale riesce ad unire i vantaggi di entrambi i mondi
@@riflessionifotografiche grazie, è quello che sto cercando di fare👍
Buonasera Damiano, grazie per la riflessione. Come ulteriore percorso di confronto si potrebbe pensare, oltre al tipo di approccio alla fotografia, il tipo di approccio al mondo. Una fotocamera a pellicola, tralasciando possibilmente quelle dalla metà dei '90 che possiedono già molti elementi della fotografia digitale nel corpo macchina, consente un approccio più diretto alla realtà e immediato. La fotografia digitale è più complessa perché offre più possibilità in termini tecnici, ma rende più complesso l'approccio al mondo (e alla fotografia). Per quanto riguarda l'aspetto di ricerca personale, cosa è più importante? La sintesi o la complessità? È necessario davvero cogliere tutti quei dettagli che le macchine digitali riescono a catturare? Oppure bisogna cercare di cogliere l'essenza della luce senza troppi ornamenti? Sono domande che potrebbe essere interessante porsi. Il commento potrebbe contenere probabilmente altre piste, ma, onde evitare confusioni, mi fermerei qua.
Ti ringrazio molto per le stimolanti domande…
Sono un po' particolare, e forse ho i difetti di entrambi i tipi di fotografo. Non ho modelli nuovissimi e più che ricercare le nuove tendenze mi piace imparare e sperimentare diversi approcci: ho A7III e GRIIIX e alcune analogiche (Minolta, Konica, Leica R5, Nikon FM2). La mia fotografia è comunque ragionata e sto attento a composizione ed esposizione (ho acquistato i tuoi corsi). La mia nuova scimmia sarebbe di utilizzare la mirrorless con un obiettivo manual focus e con la scala metrica dove è indicata la profondità di campo (non vintage, perché ho visto il tuo video dove spieghi che spesso non è soddisfacente) e il top sarebbe prendere un corpo Fuji vecchio (XT-10, X-E2...) con le simulazioni pellicola e look retrò. Nel caso di APS-C la profondità di campo che trovo sull'obiettivo la devo convertire, cioè se ho impostato in macchina 5.6 devo prendere in considerazione la PdC di f/8? Grazie
Nato in analogico, passato al digitale (con mentalità analogica) e tornato anche all'analogico. Condivido tutto, ho scattato sempre con mentalità analogica, anche in digitale. Anzi, il mio ritorno all'analogico è segnato dalla scelta di una fotocamera che fosse il più manuale possibile.
Sottolineerei che la mentalità digitale è alla ricerca spasmodica del megapixel, all'analogico non gliene può fregare di meno, nel senso che nella pellicola cerca anche altro, oltre che la definizione.
Ottima riflessione.
Ti ringrazio Fabrizio. Comunque come te molte persone sono tornate a fotografare solo in analogico.
Bravissimo Damiano, riflessione giusta che fa pensare. La faccenda della gratificazione immediata o procrastinata meriterebbe, come dici tu, un'altra riflessione . Importante anche la sottolineatura dei diversi "look" che si possono ottenere e che secondo me bisogna valutare in base al tipo di fotografia che si vuole fare. Per esempio, se dovessi fare caccia fotografica sceglierei il digitale, non solo per i vantaggi tecnici che offre ma anche per ottenere colori più vividi e una risoluzione migliore, mentre per certi tipi di ritratti, ambientazioni o paesaggi andrei sull'analogico che credo sia più evocativo di certe atmosfere. Correggetemi se sbaglio.
Molto interessante anche la tua riflessione… grazie
Classe 1965 ed ho iniziato a fotografare seriamente attorno agli anni 1986, mentre prima raramente sentivo la necessità di esplorare il mondo fotografico.
Avevo compreso che la facoltà di ingegneria non faceva per me e quindi ho preferito investire in un corso di fotografia (IED) lungo 3 anni, a Roma.
Mi ricordo che le prime lezioni pratiche, erano con delle semplici scatole nere opache all'interno, con un foro stenopeico come obiettivo ed un foglio di carta sensibile bianco e nero come pellicola.
Attraverso un lentino potente, si misurava letteralmente (leggi: diaframma) il piccolo foro anteriore e la sua distanza dal materiale sensibile (leggi: tiraggio) e quindi dovevamo trovare l'esposizione "giusta" considerando anche la bassa sensibilità del materiale (pochi iso) ed il suo "difetto di reciprocità".
Immagino che la maggioranza dei fotoamatori moderni non sappia cosa stia scrivendo... 🤔
Giuro che ha una sua logica. 😄
Comunque sono fortunato di aver vissuto l'esperienza della pellicola ed anche l'uso dei diversi formati, dal 35mm al banco ottico.
Sicuramente mi ritrovo ad essere più attento in fase di ripresa e paradossalmente continuo ad avere lacune nella "camera chiara" ovvero nel ritoccare le foto; mia limitazione. 🙄
Per fortuna i recenti software A.I. mi vengono in soccorso sebbene sia importante comprendere anche i concetti e saper fare manualmente, ciò che si ottiene oggi in automatico.
Vero che dono molta attenzione alle ottiche perché sono quelle che leggono per prima la scena; fine anni '80 le ottiche fisse erano ancora le più premianti rispetto agli zoom che comunque stavano prendendo piede ed anche questo è una eccellente "scuola", ovvero capire le differenze sul campo tra un 35mm ed un 50mm, per esempio.
Quindi per chi abbia poca dimestichezza nel "previsualizzare" la propria fotografia (dare attenzione alla qualità della luce, composizione, esposizione, uso consapevole della triade, eccetera... ), consiglio almeno di investire in una reflex digitale usata (anche di 20 anni fa) per usarla quasi come se fosse una fotocamera analogica con 2 o 3 ottiche fisse.
Potrebbe essere "illuminante".
Ti ringrazio moltissimo per la tua testimonianza. Personalmente nei corsi base di fotografia faccio fotografare anche con una fotocamera 4 × 5 perché è un eccellente metodo per capire fino in fondo la triade esposimetrica.
Bellissima riflessione Damiano, io scatto sia in analogico sia in digitale, personalmente devo ammettere che la soddisfazione che mi da scattare in analogico non la ritrovo del tutto in digitale, pur scattando in digitale come se avessi la macchina analogica.
La fotografia analogica mi soddosfa gia solo al momento dello scatto, poi l'attesa nel vedere cosa viene fuori dalla sviluppo e per finire ( la parte piu bella!!) La stampa in camera oscura.
Ora come ora, per mancanza di tempo, do piu spazio al digitale ma quando riesco un rullo lo espongo sempre.
Magari un giorno mi decidero di usare solo uno dei due tipi di fotografia, per il momento cerco ancora la mia via. 😊
Ciao Alex, il piacere e l’esperienza che ti dà l’analogico per me sono unici
@@riflessionifotografiche una parte di me vorrebbe concentrarsi solo sul lato analogico, magari un giorno lascerò perdere lì digitale per l'analogico.
Ora con il poco tempo che ho rischierei di non riuscire a stare dietro a tutto purtroppo.
Analisi dettagliata e tagliente.. Appartengo, per questione anagrafica, alla categoria analogica. Ho fatto il mio percorso di passaggio al digitale transitando per un periodo di "convivenza" tra i due sistemi, per poi approdare definitivamente (senza grossi rimpianti) al digitale dal 2008. Condivido tutti i punti che hai toccato ed il mio approccio é rimasto quello, come tu dici, "analogico". Scatto in manuale/priorità di diaframmi, con messa a fuoco manuale. (qualche volta mi concedo all’autofocus solo con la compatta, in situazioni leggere..). Il ponte tra i due sistemi, per me fondamentale, é stato quello di mantenere i vecchi obiettivi che conoscevo bene e che mi hanno "ancorato" alle mie certezze, acquisite negli anni. Come hai sottolineato "gli obiettivi di qualità" e, aggiungo, funzionali alle nostre idee, sono imprenscindibili. Una cosa però mi manca del mondo analogico, ovvero la possibilità di scegliere le pellicole in BN!! Certo, ora ci sono le fotocamere monocromatiche, ma i costi sono ancora alti. L’ideale sarebbe avere un sensore "splittabile", con un filtro Bayer selezionabile (passatemi il termine) a piacimento (senza emulazioni varie). Chissà, magari tra qualche anno ci arriveremo😅. Saluti
Ciao Carmelo si capisce che hai esperienza in ambito fotografico…
Buongiorno,
io ho 43 anni e come hai detto tu io ho ereditato una amatissima Practika LTL con la quale ho iniziato grazie alla passione del secondo compagno di mia madre (ancora la uso oggi).
In seguito, quando ho iniziato a guadagnare, mi sono comprato una Nikon F55 (nel mentre ho avuto molte altre compatte).
E mi ritrovo molto in quello che dici, scatto pochissimo (e per me ancora troppo) ma essendo io informatico di professione subisco cmq il fascino della tecnologia.
Non cambio mai i corpi prima di una necessità reale... Ho dato via la mia D700 solo perché mi ero stufato di portarmi dietro 10Kg di zaino ogni volta ed ho scelto una X-T2 che terrò ancora per molto credo.
Dico del fascino della tecnologia poiché cmq anche se so che lo scatto non c'è ci provo (magari 1 o 2 scatti) sperando di recuperarlo in post... quasi sempre sono 2 scatti buttati eh eh eh
Mi faceva piacere condividere con voi la mia esperienza.
Saluti a tutti,
Stefano
Stefano ti ringrazio per la condivisione
Ho sempre avuto molta ammirazione per i fotografi di una volta. Loro scattavano le fotografie senza avere subito un riscontro delle impostazioni che avevano scelto, e questo pur essendo bellissimo e profondamente utile anche proprio al fotografo come essere umano, appare difficile e rischioso a un neofita o a chi non abbia mai fatto sviluppare una pellicola. Cavoli a scattare le foto foto così è poco ma certo che prima o poi dopo o impari o smetti. 🙂
Capisco il tuo discorso e per questo aver avuto la possibilità di iniziare a scattare Pellicola e fare i servizi matrimoniale a Pellicola è stata una fortuna che oggi quasi impossibile ripetere
Nato con la pellicola, l'avevo un pó abbandonata, abbagliato dal digitale e dalla comodità di ottenere il risultato in un secondo. Attualmente il digitale ricopre una grande importanza in termini di tempo dedicato, ma sto tornando progressivamente alla pellicola. Inutile che vada a citare le differenze, soprattutto di approccio, che hai citato tu molto bene, purtroppo il digitale non mi trasmette lo stesso feeling della pellicola, soprattutto prima dello scatto, dove anch'io mi sono fatto suggestionare dal tutto e subito.... La pellicola ti obbliga a vivere tutto il processo fotografico con i giusti tempi e quindi con maggiore consapevolezza, ergo maggiore gratificazione... Almeno per me. Un abbraccio
Che dire Emiliano ti capisco pienamente
Principalmente scatto in digitale (reflex) perché mi sono trovato in quel era, ho preso un po' di tempo fa una macchina a pellicola per cercare di imparare, ma quello che faccio in entrambi i casi è osservare e ponderare prima di scattare, cerco di (oltre il fattore luce) capire e immaginare come creare lo scatto, mi sta dando un grande aiuto anche un libro di Michael Freeman: "L'occhio del fotografo".
Conosco il libro. Goditi la tua reflex
Ciao. Sebbene relativamente giovane (41 anni), ho iniziato a scattare in analogico e questo mi influenza molto anche nel digitale...scatto poco e ragiono molto prima di scattare... diciamo che scarto l'1% delle foto scattate in digitale. Da poco sono tornato al passato e ho ripreso in mano rullini, fotocamera e prossimamente camera oscura. Secondo me tutti dovrebbero iniziare dall' analogico o almeno dalla "filosofia" analogica del ragionamento prima dello scatto.
Giacomo sono assolutamente d’accordo con te
Con un titolo così prima metto il mi piace, poi lo guardo....
Grazie Marco
@@riflessionifotografiche Dovere! 🫡
Ciao, iniziato in analogico e facendo anche servizi professionali quando dovevi sapere quel che facevi e non avevi il monitor x controllare lo scatto.
Ciao Paolo come te ho iniziato a chi a scattare in analogico ed è stata una grande scuola…
La mia fotografia analogica su ferma alle Kodak usa e getta alle gite scolastiche 😄
Quanto mi piacerebbe fotografare in analogico, ma non so proprio da dove partire: quale macchina? Nuove non esistono vero?
Ciao Luca faremo diversi video per aiutare le persone ad iniziare a fotografare in analogico
Assolutamente d’accordo con tutto quanto hai detto
Grazie
@@riflessionifotograficheio da 4 anni scatto in digitale dopo circa 50 anni di analogico e la mentalità è rimasta la stessa … anzi per assurdo scatto meno in digitale e mi prendo tutto il tempo per rivederle, fare la PP e poi editing, impiego mesi …. Ad esempio ad ottobre ho fatto un viaggio in Sicilia e poi ne ho fatto un breve video (sul mio piccolo canale) solo 10 gg fa ovvero dopo oltre 6 mesi
Scatto dal 2019. Quindi decisamente in epoca mirrorless, ho 39 anni e secondo me, la differenza di approccio, è legata al fatto che tantissime persone non fanno un corso iniziale alla fotografia. Semplicemente iniziano a scattare seguendo corsi frammentati on line. Questo porta ad avere una base diversa rispetto al passato e sicuramente meno solida.
Assolutamente si
Ho 50 anni, e fotografo da 11 sono nato digitale reflex con canon 6d. Al corso base mi hanno insegnato a usare la macchina in manuale e l'esposizione, al corso avanzato la composizione e la gestione della luce. Secondo me chi non guarda la luce non ha mai fatto un corso fotografico perché se fai foto di paesaggio a mezzo giorno o al tramonto c'è una bella differenza anche con tutta la post produzione che vuoi. Poi se usi photoshop e cambi cielo ecc non è più fotografare è un altra cosa
Ciao Cristian, mi fa piacere che tu abbia avuto una buona formazione di base. Fattore assai importante
Condivido. ho iniziato con e prime foto in analogico, poi sono passato al digitale con macchine elementari dove l'approccio è simile all'analogico, oggi uso ancora le complicate macchine digitali con questo approccio prima tempi diaframmi iso bilanciamento del bianco, poi se voglio stare comodo altre "impostazioni"
Ottima e saggia decisione Luigi
Ciao sono Marina. Premetto che io sono nata con le Reflex Canon mark 5 e , dopo anni di lavoro x scartare foto compulsive, sto lavorando su un approccio più mirato, più riflessivo. Vorrei arrivare a portarmi a casa la foto e non un lavoro di selezione. Ho cambiato macchina : più leggera Fujifilm X100V , più adatta alla foto di street che a me piace. L unica cosa è che questo tipo di fotografia, tante volte, non ti da il tempo di pensare. Per questo ho imparato a posizionarmi in un luogo che reputo adatto - imposto la macchina e aspetto la foto . Forse sbaglio, ma per ora non ho trovato altre soluzioni. Mi piacerebbe che si facesse un corso sulla street photography anche perché testimonia visivamente il passaggio del tempo. Io sono fiduciosa, aspetto il corso😊😊
Ciao marina ti rispondo con una frase del Fotografo Sam Abell :” previsualizza, inquadra e attendi”
Buongiorno, Sono sicuramente per l'analogico,anche se oggi il digitale serve perché l'era e questa,ma nasco con l'analogico e la mia prima macchina e stato ed è ancora così me la Nikon Fe, fotografo dal 78 ,ho un corredo analogico abbastanza ampia ,ho anche un corredo digitale che uso poco , sviluppo da me le pellicole e le stampo , l'analogico per me e molto più emozionante e da molta soddisfazione proprio per il fatto che la foto la devi costruire e curare il più possibile prima di fare lo scatto , L'ANALOGICO NON SI BATTE 👍👍👍
Condivido il tuo pensiero
Ciao, ultime pellicole scattate nel 2010, Canon G12 nel 2012, Canon 5D m III nel 2014 e continuerò a scattare per altri 10 anni, sto integrando con Fujifilm XT5 in arrivo, per provare qualcosa di diverso e la simulazione pellicole. È vero che si parla di più delle fotocamere, perché sempre più complesse, devi studiare e aggiornarti sempre senon perdi il passo, per le ottiche è tutto più semplice per chi le conosce, ma quando si sente dire che le ultime sono ottimizzate per le nuove fotocamere, ti viene fa pensare. Complimenti per quello che fatte.
Per Val D'Orcia non potrò venire 😢, se lo riproponete per il 2025, volontiere.
Ciao Salvatore siamo noi a ringraziare te per il tempo che ci dedichi. Faremo diverse attività… a Dio piacendo…
Fiero di essere un fotografo digitale analogico, forse anche per il fatto del tipo di fotografia che prediligo. Foto Ferroviarie!
Ciao William la definizione Fotografo digitale analogico mi piace.., bravo
Io a gli amici che nascono con Mirrorless consiglio di acquistare una reflex digitale usata per guadagnare la consapevolezza che la tecnologia gli ha tolto.
Sono pienamente d’accordo
Vista la mia età vetusta (sono più anziano rispetto Damiano) sono nato in analogico e passato in digitale ho mantenuto lo stesso approcio con le dovute correzioni tecnologiche. Posso confermare tutto quanto è stato esplicitato perché avendo figli giovani, nati con il digitale, a loro importa poco o nulla l'aspetto tecnico e la composizione. Scattano molto e scartano tanto. Inizialmente avevo dato loro delle schede da pochi mega, simulando le limitazioni della pellicola, ma scattavano, cancellavano e passavano sopra gli scatti venuti male.
Oggi, credo, che chi scatta con una mirrorless ma "pensando" lo scatto sia solo chi fa still life.
Un vero peccato non usare il cervello, ma in fondo è ciò che la tecnologia e la scuola stanno trasmettendo ai giovani. Se solo si spegnesse internet per una settimana troppe persone si suiciderebbero non potendo pubblicare nulla sui social.
Ciao Maurizio mi è piaciuto moltissimo la parte finale del commento “scattavano, cancellavano e poi scattavano nuovamente…“. Troppo forte!
@@riflessionifotografiche è ciò che fanno, come le donne con i selfie (ex autoritratti) che ne fanno 50 per beccarne uno buono... Tanto non si paga.
Riflessione ineccepibile, ormai sono sulla 50^, l'analogico l'ho vissuto si, ma in parte, il classico uso della macchina/attrezzatura paterna per tutto quello che da ragazzo mi capitava da fotografare, dalla foto ricordo in gita, alla foto-famiglia, e poco di più 'pensato'. Il digitale scoperto da adulto, dopo i 30 anni, è stato un mondo che mi ha messo personalmente un pò al muro, nel senso, ho dovuto fare corsi, letto istruzioni delle macchine, passato ore al pc per 'regolare' una foto, per capire la tecnologia del digitale c'è voluto tempo. Ora nel 70% dei casi esco con l'analogica, se colore o bianco e nero nn fa differenza, nonostante sia per sua natura una fotografia più pensata/sensata, ed è così, io mi sento invece molto più libero di mente e propenso alla fotografia rispetto al digitale. Il fatto poi che quando torni a casa devi sviluppare, a volte anche stampare, comunque scansioni i negativi, lo trovo il completamento del percorso che ti ha fatto fare quella foto. Non ripudio il digitale, anzi, la tecnologia è giusto che vada avanti e che alleggerisca il lavoro, ma troppo spesso come viene detto e stradetto mi impigrisce parecchio, cerchi meno la foto, ti muovi meno, pensi poco. Grazie di tutti questi video, sempre ottimi e validi, soprattutto ti lasciano sempre delle domande facendo riflettere sull'argomento trattato.
Ciao Emiliano sono in tanti le persone che sono tornati a scattare per prevalentemente in analogico. I produttori di pellicole lo sanno e ci speculano sopra…
per quel problema, la speculazione, ci sarebbe da fare un video a parte, anche perchè soprattutto ora nel digitale credo ce ne sia a iosa...@@riflessionifotografiche
Pura verità. Un mini trattato anche psicologo.
Grazie Luca
Per me la mentalità è quella analogica applicata al digitale.. solo per le foto tipo avifauna ho un approccio più compulsivo anche perché mi manca la parte di pianificazione e preparazione dell' uscita(per avere le ore giuste da dedicare all' uscita)
Poi ti posso dire che la cosa più faticosa è trovare e fissare il limite della propria attrezzatura digitale però piano piano ci si arriva sempre più vicino..
Ciao Walter ti ringrazio moltissimo per il commento e per aver lasciato una testimonianza riferita a un genere fotografico molto complesso e tecnico
Io ho scattato per anni con la pellicola. Quando, circa 10 anni fa, comprai la mia prima digitale, all'inizio fu uno stress. Tante funzioni di cui non capivo la reale utilità Per il primo anno ho scattato quasi sempre in JPG come se fossi in analogico.
Ciao Francesco, capisco la tua frustrazione iniziale. Tuttavia, chi ha una grande esperienza dell’analogico alla fine digitale ha una marcia in più.
Vengo dall'analogico, é stata una grande palestra, infatti ,ogni tanto fotografo senza il display, appunto per allenarmi ad essere convinto di quello che si scatta...
Il 90 % per me il file deve essere curato in fase di esposizione e composizione ,é solo un mio punto di vista.
Ciao Giuseppe, allora siamo in due a disabilitare il monitor della reflex. Inoltre, da parecchio tempo utilizzo la regola di arrivare al massimo 800 iso. In questo modo sei costretto ad utilizzare la luce…
@@riflessionifotografiche vorrei tanto scattare senza la maledetta post, come le diapositive, ho visto tanti scatti bruttissimi con ammiraglie ,se non ci fosse appunto il software di ritocco, ci sarebbero tanti fotografi in meno.
E queste fotocamere moderne non abbiamo niente da aggiungere? Addirittura si possono recuperare 5 o 6 stop in condizioni di luce pietose sia al di sotto dello 0 e addirittuta dopo il 256, é vergognoso.
Ciao sono Alessio e sono passato da fotografia analogica a digitale: però adesso devi spiegarmi quante persone lavorano nel vostro team.altrimenti non mi spiego come riesci a pubblicare 2-3 video a settimana con argomenti così ricercati e accurati. Anzi se state cercando vi mando il CV😂 gran bel video anche questo comunque
Ciao Alessio in effetti ci stiamo esaurendo 😂😂
@@riflessionifotografiche parliamone …….. 😂😂😂
Sarebbe importante non fossilizzarsi su un solo tipo di ripresa fotografica, ma sperimentare personalmente passo sistematicamente da Canon eos 7DMKII a Minox 35GT, da Lumix G9 a Yashica FX2000, pellicola colore e b/n, sviluppo, stampo, faccio scansioni dei negativi e mi diverto un mondo...lo stesso in digitale
Ciao Pietro infatti, entrambi i mondi hanno pro e contro
Io vado a fasi alterne. Giorni in analogico giorni in digitale. Da cosa dipenda non lo so. Ma mi entusiasmano entrambe.
Mi fa piacere che provi soddisfazione da entrambe i mondi
Altra cosa, di che macchine stiamo parlando? di un k1000 dura e pura o di una astronave come la Nikon F5 o la Minolta dynax 7?
Perché li fuori c'è un mucchio di fenomeni che si vanta di "scattare in manuale in pellicola" con l'esposimetro settato in matrix/evaluative
E anche tu hai ragione…
Io mi concentrerei pure sulle lenti, ma il problema è il prezzo, anche sull'usato.
Certo il prezzo è importante ma le lenti sono i soldi meglio spesi
Tu pensa di essere libero da ogni vincolo tecnico ed economico e poterti dedicare a cosa stai fotografando, alla scena, al mondo intorno a te senza farsi le pippe mentali sulla latitudine di posa della FP4, pensaci.
Anche questo è vero; io credevo che un bravo fotografo dovesse per forza conoscere la tecnica.
Invece circa 15 anni fa, mi è capitato di conoscere un fotoamatore che stampava libri fotografici in giro nei suoi viaggi e li vendeva anche con buoni risultati.
La tecnica?
Quasi nulla. 😯
Al tempo usava una Olympus Om a pellicola e voleva provare ad investire in una fotocamera digitale e chiedeva delucidazioni.
Come era possibile ciò? 🤔
Dialogando con lui, ho compreso che aveva una grande cultura letteraria; quello che non aveva come tecnica, lo esprimeva con la sua sapienza "descrittiva" dai tanti libri che aveva letto.
Comunque la maggioranza, nel fotografare in automatico con poca (pre)visualizzazione, poco beneficia degli aiuti tecnologici.
Vero, con il fotoritocco si potrebbe anche cambiare il cielo, uno sfondo disturbante, persino sfuocarlo, eccetera...
Ma una prospettiva poco felice, poco può essere "aiutata" a posteriori.
Resta il fatto che un fotografo più "smaliziato", già in ripresa ha poco o nulla bisogno di croppare ed elaborare la foto, in seguito.
Un vantaggio non da poco.
Riassunto: si può imparare la tecnica anche con una vecchia reflex digitale, magari che abbia il monitor posteriore... rotto o lo si lasci all'inizio sempre spento.
Così si unisce l'economia del digitale alla sorpresa nel vedere "sviluppate" le foto, una volta caricate sul proprio computer. 😉
Palmerino la tua osservazione reale e che merita una riflessione a sé…
Ho scattato sia in digitale che in analogico, cmq in digitale ci sta che si parta dalla fotocamera perché rispetto all analogico la fotocamera ha un peso specifico molto più importante, al pari della lente la macchina influisce moltissimo sulla resa fotografica, colori, iq, resa agli iso ecc perché include anche perché il sensore include tutto quello che in analogico non competeva alla macchina fotografica ma al contorno di pellicole, chimici ecc. In analogico la macchina era più un semplice strumento di quanto lo sia oggi.
In effetti, la mia non era una valutazione di merito ma come avrai compreso una mera costatazione. in effetti, le ottiche hanno un peso maggiore in analogico, mentre il sensore ovviamente riveste un ruolo fondamentale nelle fotocamere digitali.
Bellissimo questo nuovo canale per ciò che aggiunge. Ultimamente mi sono ritrovato a chiedermi se Dorothea Lange mettesse a fuoco sull'iride.
Da una ricoh xl2s ad una fuji gfx 50sii passando per hasselblad, pentax 6x7 ii, poi canon 20d, 5dmii in 45 anni circa.
Bianconerista, non di fede calcistica, stampo da sempre.
Non ho nostalgia per l'analogico, e quando faccio uscite fotografiche difficilmente arrivo ai 50 scatti.
Non faccio più eventi. Condivido il parere sulla compulsività a cui la tecnologia spinge. Spero che i contenuti di questo canale contribuiscano a riflettere sul perché di una foto, poi sul come ed in ultimo con cosa. 'Ché nessuno davanti ai Promessi Sposi si chiede in primis se sono stati scritti con una penna d'oca, una stilografica, o a matita.
Chiudo ringraziando e augurando buon lavoro!!
Qui Damiano cito un altro rapporto, quello risultato/tempo
Assolutamente vero Luca.., il rapporto risultato tempo…
Nato analogico , convetito in digitale con soddisfazione, indietro non torno😅
Ti ringrazio tanto per il commento
La luce entra da là......poi viene catturata, processata, partorita.
Eppure non mi sembra così difficile da capire.
Il vero salto ci sarà quando le ottiche sugli smartphones raggiungeranno livelli superiori.
Sì staremo a vedere, per non parlare di cellulari con una camera dotata di sensore monocromatico
@@riflessionifotografichePer dirti Damiano il mio Xiaomi 10c fa delle foto in bianconero che fai fatica a distinguerle da un B/N fuji o pentax: Incredibile. A colori non ha la stessa resa.
credo che se i fotografi di una volta avessero le tecnologie di oggi esploderebbero di gioia...chissà quanti rullini buttati quante foto bruciate quante rinunce e bestemmie e poi non era cosi complicato capire la luce visto che comunque possedevo un analogica e facevo foto accettabili...anche se col digitale se ne viene male qulcuna me ne frego la cancello se veniva male un rullino erano dolori e poi comunque è sempre la macchina a fare la foto prima come oggi quindi perchè scervellarsi ....secondo me è la solita nostalgia del passato che tendiamo ad avere tutti...quella macchina era migliore...quel periodo si stava meglio...prima le cose erano pi
belle ...io credo che la comodità che offre la tecnologia non va snobbata e poco mi frega visto che la fotografia oggi praticamente possono farla tutti ..da uno smartphone a una mirrorlex a una reflex quindi percheè tornare indietro e fare il primitivo con l analogica? mi tengo la mia d50 che spara meglio di un cannone...cmq sei grande damiano ti seguo sempre . ...
Ti ringrazio per la tua opinione sincera. Non credo sia solo nostalgia perché ci sono tante cose del passato che nessuno rimpiange…