7° Tappa del Cammino dei Borghi Lucretili - Percile - Orvinio - Monti Lucretili - Scarponi e Ramponi

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  • เผยแพร่เมื่อ 20 ธ.ค. 2024
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    Essi furono esplorati inizialmente nel XVIII secolo da un gruppo di appassionati scalatori partenopei. A causa di ciò, alcune cime portano i loro nomi o cognomi (Pellecchia, Gennaro, Morra, Casarene, Aguzzo...) tipicamente di origine campana. All'estremo sud e sud-est i Lucretili degradano verso la valle dell'Aniene attraverso tre distinte superfici poste rispettivamente intorno a: 800-1000 m (Monte Arcaro e Monte Morra), 600 m (Colle Lecinone-Colle Piano-Colle Lucco), 350 m - 450 m (Monte Catillo-Colle Vescovo). La parte nord-occidentale del massiccio fa parte del bacino idrografico del Tevere mentre quella sud-orientale fa parte del bacino dell'Aniene. Il Monte Pellecchia, che domina la valle del torrente Licenza, affluente di destra dell'Aniene, è la cima più alta dei Lucretili e di tutti i Monti Sabini (il Monte Pellecchia e la Cimata delle Serre segnano il confine tra la Provincia di Roma e la Provincia di Rieti). Il Monte Gennaro (detto anche erroneamente monte Zappi) domina la campagna romana e costituisce la massima elevazione nei dintorni di Roma. I Lucretili comprendono inoltre la dorsale del Monte Serrapopolo e altri rilievi minori situati tra i comuni di Scandriglia, Nerola, Montorio Romano e Moricone. I Lucretili sono formati da rocce carbonatiche con calcari, calcari marnosi e marne di età mesozoica e cenozoica. La loro formazione inizia circa 200 milioni di anni fa. In quel periodo corrispondente al Triassico e Giurassico, in fondali marini poco profondi si vanno accumulando depositi di calcare quasi puro e ricco di resti fossili di vita animale. Durante il periodo successivo (Cretacico) e per tutta la prima metà dell'Era Terziaria, si depositano ulteriori sedimenti più ricchi di silice e con resti di invertebrati. Circa 10 milioni di anni fa, nel Miocene superiore, movimenti di sollevamento della crosta terrestre producono un sollevamento e rovesciamento degli ammassi calcarei e relativi depositi fossili dal Mar Tirreno verso oriente, andandoli a sovrapporre su sedimenti più recenti e formando quindi l'elemento dominante dei Monti Lucretili.
    La morfologia del territorio, in conseguenza della natura calcarea del substrato, si presenta ad occidente con rilievi più aspri e con diffusi fenomeni di carsismo con doline e cavità e notevoli esempi di piani carsici. Esempi di queste caratteristiche si possono trovare nelle zone di Colle di Mezzo con la Buca del Diavolo e a Pratone di Monte Gennaro, Campitello e Prato Favale. Un'ulteriore caratteristica della zona è costituita dalla presenza di sorgenti termali. Infatti la natura porosa delle rocce calcaree permette alle acque piovane di penetrare in profondità nel terreno per poi riemergere più a valle (Bagni di Tivoli e Cretone) arricchite da emanazioni sulfuree dovute alle attività residue del Vulcano Laziale.
    Nella zona orientale la presenza delle zone calcaree risulta meno compatta, in conseguenza la morfologia del terreno si presenta più dolce e l'alternarsi di strati più o meno impermeabili rende possibile la presenza in superficie di numerose vene d'acqua potabile (Capodacqua, Campitello, Fonte Malatesta, San Chirico). Particolarmente importante per la sua portata è la sorgente delle Capore nel territorio di Montorio Romano.

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