Sono un consulente informatico e come prima esperienza ho lavorato per una grossa azienda tedesca e dopodiché una italiana. La differenza è abissale sia da un punto di vista di gestione dei costi che di tecnologie utilizzate. Ogni volta che ci penso rimango allibito
Sono completamente in accordo con quanto detto. L'imprenditore medio del triveneto è focalizzato sul prodotto e non sui processi. Essendo io un consulente di sistemi di gestione, vedo i management che non riescono a sfruttare l'immensa quantità di dati che gli permetterebbero di definire un parco di indicatori atto alla gestione delle delega e incentivazione del personale. Confermo che manca qualità e quantità formazione all'interno delle PMI. Molto interessante l'argomento proposto nella live
Da studente magistrale in fisica a Dormund mi trovo completamente d'accordo. Qua le aziende hanno le sedi nella via di fronte al campus e sono pronte ad assumere appena dopo la laurea. Devo aggiungere peró, avendo fatto la triennale a Bologna, che nell'ultimo periodo ho visto il mondo accademico bolognese aprirsi un po' specialmente nell'ambito della fisica dei materiali.
Da quando ho letto Moretti 10 anni fa, ho iniziato ad usare la lente dell produttivita' sia a livello micro che macro, e funziona. Grazie per questo bel dibattito.
Prof. ma una domanda da uno che non ha la casa ad Aspen com il buon Venier, ma li' vicino: Mi domando se ci sia un rapporto fra la forte presenza della borsa e la produttivita'. Prendo come riferimento gli Stati Uniti che a me a lei ci sono più familiari. Negli USA, molte grandi aziende sono quotate in borsa, il che significa che devono rendere conto agli azionisti pubblici. In Italia, invece, molte aziende sono ancora a conduzione familiare o controllate da pochi azionisti, e quindi non sono soggette alla stessa pressione per la trasparenza e la divulgazione dei conti finanziari. Questa mancanza di trasparenza può essere un problema? poiché rende più difficile per gli investitori valutare l'affidabilità e la stabilità delle aziende? Inoltre, senza una regolamentazione rigorosa e controlli adeguati, non c'è il rischio che le aziende possano gestire i loro affari in modo poco efficace/efficente? E che questo sia il uno dei motivi della bassa produttività? Grazie in anticipo per la risposta!
che combinazione che tra tutti c'è un maniaghese come me, ospite, e posso confermare come dice Venier che anche dove lavoravo io (non capitò a me ma a colleghi che conoscevo) c'è stata ostracizzazione da parte dell'azienda verso chi voleva lavorare ma allo stesso tempo fare anche dei corsi per aumentare competenze, o anche un titolo di studio come la laurea. grazie alle testimonianze dei colleghi io mi sono preparato in anticipo e me ne sono andato, dopo 5 anni di lavoro, e ora mi sto pagando gli studi universitari evitando prese per il culo come chi le ha subite prima di me confermo anche la storia sulla Danieli, azienda che io non rispetto per niente per i suoi rapporti con la russia, avendo fatto le superiori al Malignani di Udine, quell'ISIS era (magari ancora lo è) praticamente era sponsorizzata da quell'azienda, e lo stage andavi essenzialmente a farlo lì.
Moooolto interessante. Una osservazione: parlando di capitale umano ci si è focalizzati sui livelli medio-alti, sarebbe interessante estendere il discorso ai profili più bassi, per esempio gli operai specializzati. EDIT. Avevo appena inviato il commento che Boldrin ha accennato anche al discorso degli operai 😊
Secondo me c'è stato un equivoco (scambio di persona). Io non faccio l'agricoltore ma l'operaio e non mostro riluttanza ad abbonarmi. Anzi come ho detto lo farò quasi certamente però le finanze sono quelle che sono e non sono alte. Non ho preso alcun superbonus e non faccio parte di alcuna fortunata categoria che riceve bonus dallo stato. Sia chiaro. So che mi attirerò odio ma vorrei farne parte eh ma io sono quello che paga per ottenere servizi scadenti e vedere microimprenditori mangiare dal mio piatto. Sono semplicemente un ignorante che vuole informarsi senza disturbare più di tanto
Io mi sto laureando alla triennale di economia aziendale a unito Torino e non mi sento per nulla formato per essere neanche lontanamente utile a una buona azienda.
Le mie seppur limite esperienze confermano in toto questo discorso. Nel privato e nel pubblico. Il problema è chi tiene il bastone. Secondo me nel pubblico bisogna inserire delle valutazioni botton up dei coordinatori e dirigenza. Nel privato l'unica è smettere di sussidiare e incentivare le nuove attività. Ridistribuzione. Il capitale è in mano a piccoli imprenditori che hanno meriti di ereditarietà.
Live interessantissima e ospite d'eccezione. Da futuro psicologo penso che sarebbe utile anche approfondire in particolare quegli ambiti in cui l'occupazione post-laurea è bassa, per capire da cosa possa derivare nello specifico e quale potrebbe essere un modo per affrontare il problema.
Un tema su cui si potrebbe fare un serial! Da imprenditore ormai stagionato del nord est suggerisco di essere prudenti nell’andare per categorie-tipo! La situazione è molto variegata e negli ultimi 15 anni - dopo la crisi del 2009 - si è formato un gruppo di aziende- direi ben rappresentato e anche piuttosto nutrito - che si è profondamente trasformato e che min è più rappresentabile dal modello “tradizionale” che abbiamo un po’ tutti in mente. Quello del paron con una mano con il dito in meno tagliato dalla sega. La realtà delle aziende mi sembra- per fortuna- più articolata di quello che tante volte descriviamo. Un nome per tutti: gruppo Stevanato in che categoria sta? Azienda padovana familiare quotata in borsa al NYSE. Ma potrei citare anche altri esempi che mi sembrano virtuosi.
In Italia da un pò di tempo ormai si parla di crisi del sistema sanitario nazionale ripetendo come un mantra che il problema è di scarso finanziamento, mancanza di personale e simili. Non è che anche in sanità c’è sempre un problema di produttività? E che i manager sanitari sanno già tutto e non si aggiornano?
Prof ha mai pensato di invitare MorteBianca sul canale per un dibattito sul capitalismo o sul comunismo/socialismo? È un ragazzo molto preparato ed è un seguace del marxismo, penso ne uscirebbe una live interessantissima
Da questo video viene fuori un ritratto molto realistico della situazione delle aziende italiane e della mentalità della classe dirigente imprenditoriale, che confermo in toto dalla mia esperienza personale. È bello vedere che ci sono ancora accademici che conoscono bene il mondo reale anche a livello pragmatico.
Secondo me questa è uno di quei video che dovremmo far girare dalla scuola media al gerontocomio.
@@MaurodaModena Non saprei, avrò visto un paio di video suoi in vita mia.
@@MaurodaModena a quale fine ?
Molto interessante! Sarebbe bello avere piu' spesso il professor Venier a parlare di tessuto produttivo
+1
Rubrica su liberi oltre
Sono un consulente informatico e come prima esperienza ho lavorato per una grossa azienda tedesca e dopodiché una italiana. La differenza è abissale sia da un punto di vista di gestione dei costi che di tecnologie utilizzate. Ogni volta che ci penso rimango allibito
Sono completamente in accordo con quanto detto. L'imprenditore medio del triveneto è focalizzato sul prodotto e non sui processi. Essendo io un consulente di sistemi di gestione, vedo i management che non riescono a sfruttare l'immensa quantità di dati che gli permetterebbero di definire un parco di indicatori atto alla gestione delle delega e incentivazione del personale. Confermo che manca qualità e quantità formazione all'interno delle PMI. Molto interessante l'argomento proposto nella live
Da studente magistrale in fisica a Dormund mi trovo completamente d'accordo. Qua le aziende hanno le sedi nella via di fronte al campus e sono pronte ad assumere appena dopo la laurea. Devo aggiungere peró, avendo fatto la triennale a Bologna, che nell'ultimo periodo ho visto il mondo accademico bolognese aprirsi un po' specialmente nell'ambito della fisica dei materiali.
Mi complimento per questa utilissima lezione/sessione; ne ho tratto importanti spunti per la mia attività professionale.
Vi ringrazio.
Da quando ho letto Moretti 10 anni fa, ho iniziato ad usare la lente dell produttivita' sia a livello micro che macro, e funziona. Grazie per questo bel dibattito.
Intendi Enrico Moretti?
@@DavideVergnani si, ho letto solo il suo libro divulgativo sulla produttivita', davvero chiaro.
@@enricomarsili9233 Sarebbe?
@@enricomarsili9233 E quale sarebbe?
@@DavideVergnani La nuova geografia del lavoro
bellissima live, sarebbe molto interessante una seconda puntata. Grazie mille
Prof. ma una domanda da uno che non ha la casa ad Aspen com il buon Venier, ma li' vicino: Mi domando se ci sia un rapporto fra la forte presenza della borsa e la produttivita'. Prendo come riferimento gli Stati Uniti che a me a lei ci sono più familiari.
Negli USA, molte grandi aziende sono quotate in borsa, il che significa che devono rendere conto agli azionisti pubblici. In Italia, invece, molte aziende sono ancora a conduzione familiare o controllate da pochi azionisti, e quindi non sono soggette alla stessa pressione per la trasparenza e la divulgazione dei conti finanziari.
Questa mancanza di trasparenza può essere un problema? poiché rende più difficile per gli investitori valutare l'affidabilità e la stabilità delle aziende? Inoltre, senza una regolamentazione rigorosa e controlli adeguati, non c'è il rischio che le aziende possano gestire i loro affari in modo poco efficace/efficente? E che questo sia il uno dei motivi della bassa produttività?
Grazie in anticipo per la risposta!
che combinazione che tra tutti c'è un maniaghese come me, ospite, e posso confermare come dice Venier che anche dove lavoravo io (non capitò a me ma a colleghi che conoscevo) c'è stata ostracizzazione da parte dell'azienda verso chi voleva lavorare ma allo stesso tempo fare anche dei corsi per aumentare competenze, o anche un titolo di studio come la laurea.
grazie alle testimonianze dei colleghi io mi sono preparato in anticipo e me ne sono andato, dopo 5 anni di lavoro, e ora mi sto pagando gli studi universitari evitando prese per il culo come chi le ha subite prima di me
confermo anche la storia sulla Danieli, azienda che io non rispetto per niente per i suoi rapporti con la russia, avendo fatto le superiori al Malignani di Udine, quell'ISIS era (magari ancora lo è) praticamente era sponsorizzata da quell'azienda, e lo stage andavi essenzialmente a farlo lì.
Grandissima discussione grazie
Moooolto interessante. Una osservazione: parlando di capitale umano ci si è focalizzati sui livelli medio-alti, sarebbe interessante estendere il discorso ai profili più bassi, per esempio gli operai specializzati.
EDIT. Avevo appena inviato il commento che Boldrin ha accennato anche al discorso degli operai 😊
Secondo me c'è stato un equivoco (scambio di persona). Io non faccio l'agricoltore ma l'operaio e non mostro riluttanza ad abbonarmi. Anzi come ho detto lo farò quasi certamente però le finanze sono quelle che sono e non sono alte. Non ho preso alcun superbonus e non faccio parte di alcuna fortunata categoria che riceve bonus dallo stato. Sia chiaro. So che mi attirerò odio ma vorrei farne parte eh ma io sono quello che paga per ottenere servizi scadenti e vedere microimprenditori mangiare dal mio piatto. Sono semplicemente un ignorante che vuole informarsi senza disturbare più di tanto
Grandissimo contenuto, da far girare il più possibile. Grazie mille!
Molto interessante, grazie ad entrambi.
Io mi sto laureando alla triennale di economia aziendale a unito Torino e non mi sento per nulla formato per essere neanche lontanamente utile a una buona azienda.
Ottima puntata 👍🏻👍🏻👍🏻
Ospite molto interessante, anch'io avrei piacere di ascoltare altre vostre riflessioni.
L ' ultimo quarto d' ora è una mina. Semplice, triste ma intellettualmente molto stimolante
Come disse Costamagna"" il problema è l'ossessione del controllo"
Le mie seppur limite esperienze confermano in toto questo discorso. Nel privato e nel pubblico. Il problema è chi tiene il bastone. Secondo me nel pubblico bisogna inserire delle valutazioni botton up dei coordinatori e dirigenza. Nel privato l'unica è smettere di sussidiare e incentivare le nuove attività. Ridistribuzione. Il capitale è in mano a piccoli imprenditori che hanno meriti di ereditarietà.
Live interessantissima e ospite d'eccezione. Da futuro psicologo penso che sarebbe utile anche approfondire in particolare quegli ambiti in cui l'occupazione post-laurea è bassa, per capire da cosa possa derivare nello specifico e quale potrebbe essere un modo per affrontare il problema.
a mia è un sistema più aperto alla anglosassone, minor major etc... uno può fare psicologia e toccare il ramo delle ia, lavoro c'è
In effetti alcuni rappresentanti di Confindustria hanno sempre avuto un rapporto problematico con il mondo dell’istruzione. Un fenomeno da esplorare.
Un tema su cui si potrebbe fare un serial! Da imprenditore ormai stagionato del nord est suggerisco di essere prudenti nell’andare per categorie-tipo! La situazione è molto variegata e negli ultimi 15 anni - dopo la crisi del 2009 - si è formato un gruppo di aziende- direi ben rappresentato e anche piuttosto nutrito - che si è profondamente trasformato e che min è più rappresentabile dal modello “tradizionale” che abbiamo un po’ tutti in mente. Quello del paron con una mano con il dito in meno tagliato dalla sega. La realtà delle aziende mi sembra- per fortuna- più articolata di quello che tante volte descriviamo. Un nome per tutti: gruppo Stevanato in che categoria sta? Azienda padovana familiare quotata in borsa al NYSE. Ma potrei citare anche altri esempi che mi sembrano virtuosi.
Molto interessante
lo leggevo su TW ma non lo seguivo, ora sì. grazie
Bellissima Live
45:35 questo episodio é successo pure a me in francia, ero emozionato e sconvolto xD
In Italia da un pò di tempo ormai si parla di crisi del sistema sanitario nazionale ripetendo come un mantra che il problema è di scarso finanziamento, mancanza di personale e simili. Non è che anche in sanità c’è sempre un problema di produttività? E che i manager sanitari sanno già tutto e non si aggiornano?
23:13 confermo: la cultura e la formazione la fai a tue spese. In azienda si fa solo il corso preregistrato di sicurezza.
"capitale ISLAMICO". Ma davvero? Poi vado a vedere che cosa pubblica su Twitter e ci sono un sacco di post anti-islam e gli articoli di Meotti.
La puntata inizia a 2:51
9:30 azienda italiana senza incentivi ma bensì con una ristrutturazione ed investimenti. Mi chiedo se senza Bosch ci sarebbe riuscita da sola
algo, que ritmo!
Prof ha mai pensato di invitare MorteBianca sul canale per un dibattito sul capitalismo o sul comunismo/socialismo? È un ragazzo molto preparato ed è un seguace del marxismo, penso ne uscirebbe una live interessantissima
SEMBRA preparato, fidati. In diverse discipline dice robe senza fondamento, in economia senza dubbio
Vuoi far dibattere Boldrin con uno pseudo-filosofo youtuber che fa i video su creapy pasta e la filosofia negli anime?
MorteBianca? C’è ancora gente che ascolta quel coso? Nel 2024?
Mortebianca ha una buona dialettica, ma l'unica cosa in cui è veramente preparato è il cherry picking.
Da questo video viene fuori un ritratto molto realistico della situazione delle aziende italiane e della mentalità della classe dirigente imprenditoriale, che confermo in toto dalla mia esperienza personale. È bello vedere che ci sono ancora accademici che conoscono bene il mondo reale anche a livello pragmatico.
Interessante però alcune domande di Boldrin restano non risposte.
Formazione solo quella prevista per la sicurezza.
Questa sarà il meme e la prossima sigla "simpatica" 1:26 ?
E' mai possibile che ogni volta che qualcuno riconosce dei meriti a Calenda il Boldrin, persona che stimo, debba per forza screditarlo?
É Giusto screditare calenda
un po' se lo merita
Commento tecnico
aveva scritto essere costretto a Abbandonarvi
Come mai la rubrica si chiama Face@face invece che Face2face? 😋😋
Cazzo, fallo venire Niccolò, anche per una cosa breve!
tattico
Complimenti per gli interessanti contenuti. In Italia vedo però tanto nostalgismo e scarse aperture a innovazioni e modernità. I si cambia o si muore.