Io da quando ho iniziato ad informarmi si questi marchi, ho smesso TOTALMENTE di comprare da loro. Uso l’app Good on you per informarmi su quale marchio è veramente green o no (ma anche su Good on You bisogna prestare attenzione. Adidas è valutata Good ma poi vai a leggere il particolare e sono valutati Poor per il Labour. Per me già quello è un parametro che mi fa escludere il marchio). Compro solo più su Vinted Depop ed Ebay e nei charity shops presenti qui in Uk. E compro MOLTO meno (riguardo Primark proprio il VOLTASTOMACO. E dire che un tempo ero una super addicted di Primark. Ora lo schifo totalmente). Chissà se la gente sa che quando comprano su asos ed amici vari, e rimandano indietro un oggetto, quell’oggetto, per quanto nuovo, viene BUTTATO via. Comprate MENO, comprate MEGLIO.
@@Intuition4 purtroppo perchè alle aziende conviene,economicamente parlando, distruggere piuttosto che rimettere in vendita l’oggetto stesso (che comporterebbe: sanitizzarlo (o come si dice 🤣), impiegare qualcuno che lo rimetta in vendita etc etc. Disgustoso, purtroppo. Tutta merce ottima che potrebbe almeno esser donata.
Primark e il mio negozio preferito insieme HM . Sono economici . Ho i vestiti da anni ,li lavo e non si rovinano . Circa ogni anno vado ad acquistarli ma li tengo tutti anche anni passati.
Ciao Olga, tu dove acquisti i tuoi vestiti? Io sto cercando di allontanarmi dalla fast fashion ma è difficile in quanto per il mio fisico non riesco ad acquistare vestiti senza prima provarli e quindi ad esempio non riesco a comprare usato su app come depop e vinted
Capisco la tua difficoltà 😔 io ho sempre acquistato nel mio negozio second hand di fiducia quando vivevo in Germania! Ma da quando sono tornata in italia non ho ancora trovato un negozio second hand decente visto che vivo momentaneamente in una piccola città! Ho comprato qualche mese fa su micolet che è un sito di abbigliamento second hand che ha ottimi prezzi ma bisogna essere fortunati ad azzeccare le taglie perchè i resi non sono molto semplici da fare! Per ora sto evitando di fare acquisti e se ho bisogno di un capo specifico lo acquisto da brand sostenibili online che mi danno l'opportunità di fare resi nel caso sbagliassi la taglia! Ma in generale sono mesi che non compro nulla 🤣
@@olgafederico Anche io per ora ho attuato la tecnica del "non compro perché non mi serve". Per quanto riguarda t-shirt e maglioni sono abbastanza fortunata perché vesto molto basico e su instagram ci sono mole piccole imprese italiane che creano vestiti in cotone organico (ti consiglio lassopra che fa maglioni e tshirt stupende e a prezzi abbastanza accessibili) ma per i jeans e cappotti/ scarpe che per me sono indispensabili da provare comprerò di meno ma purtroppo fast fashion
@@kiira4662 l'importante è cercare di ridurre gli acquisti e far durare le cose il piú possibile! Grazie per il consiglio andró sicuramente a dare un'occhiata 🥰
Anche nel settore alberghiero della riviera romagnola, come della riviera di Viareggio, vengono sfruttati i lavoratori. Anche qui ho avuto 2 esperienze di lavoro presso 2 strutture differenti, in cui venivo pagato 3€ l'ora per lavorare 14 ore al giorni 7 giorni su 7 per 3-4 mesi in maniera continuativa.... Questo è per dimostrare che anche in Italia si sfruttano i lavoratori, eppure nessuno ne parla. Siamo capaci solo di puntare il dito verso multinazionali di abbigliamento e verso altri paesi, ma non riusciamo mai a puntare il dito verso il nostro paese e i nostri settori!!
Mi spiace per quel che ti è successo, ma questo video parla chiaramente di green washing e moda aka caporalato e sfruttamento lavoro in altri settori è completamente off topic.
Scusa ma se vogliamo essere coerenti riguardo allo sfruttamento dei lavoratori, dobbiamo guardare al nostro bel paese e alle aziende agricole (biologiche e non biologiche)! Sicuramente il settore di abbigliamento è il più famoso, ma è una pratica che viene utilizzata anche in altri settori e anche nel nostro bel paese, che fa tanto il moralista verso i paesi in via di sviluppo dove vengono sfruttati i lavoratori di qualsiasi età e poi nel proprio paese fa anche di peggio e ad ogni singolo pasto che si fa, c'è lo sfruttamento di più persone. Si pensi al caporalato del sud Italia, ma più in generale anche al nord Italia sempre in agricoltura. Io ho lavorato per un'azienda agricola biologica emiliana i cui prodotti vengono venduti al naturasì ad 1,60€ l'ora (10 giorni di lavoro a 10 ore al giorno per 130€) e il fatto che i prodotti siano biologici o non biologici non serve a un fico secco, perché tutti quanti alla fine sfruttano i dipendenti!! Non bisogna solo guardare le grosse aziende dell'abbigliamento, ma anche ad altri settori, quali proprio l'agricoltura, e non c'è bisogno di andare dall'altra parte del mondo per vedere lo sfruttamento lavorativo, ma basterebbe andare in tantissimi posti del nostro paese!!
Ci sono situazioni di sfruttamento in molti settori purtroppo e ne sono molto consapevole. Questo video peró ha un argomento preciso cioè le pratiche di greenwashing attuate da famosi brand fast fashion. Parlare di caporalato non sarebbe stato molto attinente al video..
grazie, io cerco anche di riparare, cucire e ricamare quello che già possiedo...
Voglio acquistare anche usato ma voglio anche continuare andare a i miei negozi preferiti del nuovo
Io da quando ho iniziato ad informarmi si questi marchi, ho smesso TOTALMENTE di comprare da loro. Uso l’app Good on you per informarmi su quale marchio è veramente green o no (ma anche su Good on You bisogna prestare attenzione. Adidas è valutata Good ma poi vai a leggere il particolare e sono valutati Poor per il Labour. Per me già quello è un parametro che mi fa escludere il marchio). Compro solo più su Vinted Depop ed Ebay e nei charity shops presenti qui in Uk. E compro MOLTO meno (riguardo Primark proprio il VOLTASTOMACO. E dire che un tempo ero una super addicted di Primark. Ora lo schifo totalmente). Chissà se la gente sa che quando comprano su asos ed amici vari, e rimandano indietro un oggetto, quell’oggetto, per quanto nuovo, viene BUTTATO via. Comprate MENO, comprate MEGLIO.
Ciao, ho una curiosità, perché viene buttato via anche se nuovo?!
@@Intuition4 purtroppo perchè alle aziende conviene,economicamente parlando, distruggere piuttosto che rimettere in vendita l’oggetto stesso (che comporterebbe: sanitizzarlo (o come si dice 🤣), impiegare qualcuno che lo rimetta in vendita etc etc.
Disgustoso, purtroppo.
Tutta merce ottima che potrebbe almeno esser donata.
Ok va bene comprare di meno, quando tutti gli altri comprano sempre uguale, quindi non cambia niente di niente per il mondo.
In più non si sa se quei vestiti dei brand sostenibili sono al livello degli altri quindi magari si rovinano anche prima..
Primark e il mio negozio preferito insieme HM . Sono economici . Ho i vestiti da anni ,li lavo e non si rovinano . Circa ogni anno vado ad acquistarli ma li tengo tutti anche anni passati.
Ciao Olga, tu dove acquisti i tuoi vestiti? Io sto cercando di allontanarmi dalla fast fashion ma è difficile in quanto per il mio fisico non riesco ad acquistare vestiti senza prima provarli e quindi ad esempio non riesco a comprare usato su app come depop e vinted
Capisco la tua difficoltà 😔 io ho sempre acquistato nel mio negozio second hand di fiducia quando vivevo in Germania! Ma da quando sono tornata in italia non ho ancora trovato un negozio second hand decente visto che vivo momentaneamente in una piccola città! Ho comprato qualche mese fa su micolet che è un sito di abbigliamento second hand che ha ottimi prezzi ma bisogna essere fortunati ad azzeccare le taglie perchè i resi non sono molto semplici da fare! Per ora sto evitando di fare acquisti e se ho bisogno di un capo specifico lo acquisto da brand sostenibili online che mi danno l'opportunità di fare resi nel caso sbagliassi la taglia! Ma in generale sono mesi che non compro nulla 🤣
@@olgafederico anche io uso micolet e mi piace :)
@@olgafederico Anche io per ora ho attuato la tecnica del "non compro perché non mi serve". Per quanto riguarda t-shirt e maglioni sono abbastanza fortunata perché vesto molto basico e su instagram ci sono mole piccole imprese italiane che creano vestiti in cotone organico (ti consiglio lassopra che fa maglioni e tshirt stupende e a prezzi abbastanza accessibili) ma per i jeans e cappotti/ scarpe che per me sono indispensabili da provare comprerò di meno ma purtroppo fast fashion
@@kiira4662 l'importante è cercare di ridurre gli acquisti e far durare le cose il piú possibile! Grazie per il consiglio andró sicuramente a dare un'occhiata 🥰
Depop / Vinted / Ebay / second hand stores (in Italia: Mercatino etc etc etc)
Anche nel settore alberghiero della riviera romagnola, come della riviera di Viareggio, vengono sfruttati i lavoratori.
Anche qui ho avuto 2 esperienze di lavoro presso 2 strutture differenti, in cui venivo pagato 3€ l'ora per lavorare 14 ore al giorni 7 giorni su 7 per 3-4 mesi in maniera continuativa....
Questo è per dimostrare che anche in Italia si sfruttano i lavoratori, eppure nessuno ne parla. Siamo capaci solo di puntare il dito verso multinazionali di abbigliamento e verso altri paesi, ma non riusciamo mai a puntare il dito verso il nostro paese e i nostri settori!!
Mi spiace per quel che ti è successo, ma questo video parla chiaramente di green washing e moda aka caporalato e sfruttamento lavoro in altri settori è completamente off topic.
Vi stanno anche inquinando con i termini in inglese!!! Italiano, italiano!!! No inglese.
Scusa ma se vogliamo essere coerenti riguardo allo sfruttamento dei lavoratori, dobbiamo guardare al nostro bel paese e alle aziende agricole (biologiche e non biologiche)! Sicuramente il settore di abbigliamento è il più famoso, ma è una pratica che viene utilizzata anche in altri settori e anche nel nostro bel paese, che fa tanto il moralista verso i paesi in via di sviluppo dove vengono sfruttati i lavoratori di qualsiasi età e poi nel proprio paese fa anche di peggio e ad ogni singolo pasto che si fa, c'è lo sfruttamento di più persone.
Si pensi al caporalato del sud Italia, ma più in generale anche al nord Italia sempre in agricoltura.
Io ho lavorato per un'azienda agricola biologica emiliana i cui prodotti vengono venduti al naturasì ad 1,60€ l'ora (10 giorni di lavoro a 10 ore al giorno per 130€) e il fatto che i prodotti siano biologici o non biologici non serve a un fico secco, perché tutti quanti alla fine sfruttano i dipendenti!!
Non bisogna solo guardare le grosse aziende dell'abbigliamento, ma anche ad altri settori, quali proprio l'agricoltura, e non c'è bisogno di andare dall'altra parte del mondo per vedere lo sfruttamento lavorativo, ma basterebbe andare in tantissimi posti del nostro paese!!
Ci sono situazioni di sfruttamento in molti settori purtroppo e ne sono molto consapevole. Questo video peró ha un argomento preciso cioè le pratiche di greenwashing attuate da famosi brand fast fashion. Parlare di caporalato non sarebbe stato molto attinente al video..
Non sbagli, ma è chiaro che non hai capito l'argomento. Perché non prendi una tisana btw?!? 😊