Nino Manfredi ed Ugo Tognazzi in Il padre di famiglia (1967) un film di Nanni Loy
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- เผยแพร่เมื่อ 26 ก.ย. 2024
- Estratto da Il padre di famiglia (1967) un film di Nanni Loy.
Due architetti, Marco e Paola, si conoscono nel dopoguerra e si sposano. Pur amandosi sono, con le rispettive famiglie, di vedute e mentalità differenti, ma presto Paola resta affascinata dalle idee socialiste e progressiste del marito. Dopo il matrimonio, Paola lascia il lavoro per dedicarsi ai quattro figli mentre Marco, sentendosi trascurato dalla moglie, coltiva una relazione con una collega. Dopo varie difficoltà nel crescere i bambini (con il cosiddetto metodo Montessori), Paola viene ricoverata in clinica per esaurimento nervoso, mentre Marco, che ancora l'ama, torna alla propria famiglia, dopo una breve avventura sentimentale con un'avvenente ma superficiale amica di gioventù. Nell'ultima scena, alla richiesta di un funzionario del censimento se sia lui il capofamiglia, Marco non sa rispondere.
Adoro questo film. Non lo danno mai o quasi in tv.
Anni fa lo trasmettevano spesso.
Questi film oggi non interessano il pubblico televisivo di oggi.
Film che contiene una curiosità. nella scena del funerale appare Totò per pochi secondi, due giorni prima della sua scomparsa. Inizialmente il ruolo di Tognazzi doveva essere il suo.
Questo film monumentale di Nanni Loy sulla storia del cambiamento politico e sociale del costume del nostro paese ci racconta di un Italia uscita dal secondo conflitto mondiale e di due studenti universitari divenuti poì architetti che si conoscono durante gli anni di fermento del referendum fra' Monarchia o Repubblica e che credono nel socialismo come forma di cambiamento per il nostro paese ma finiscono per innamorarsi e sposarsi vivendo a pieno il conflitto fra' l'idealismo dei loro principi professionali ed il loro sviluppo familiare con la nascita dei loro figli che non gli consente più di portare avanti quelle battaglie sociali contro l'urbanizzazione selvaggia del nostro territorio in atto nel ventennio successivo alla fine della seconda guerra mondiale che stava trasformando le nostre città in montagne di cemento senza spazi verdi per i bambini e si accorgono che il tempo dedicato per i figli per farli crescere educati e sani gli ha portato via gli anni migliori della loro vita dove invece avrebbero voluto far qualcosa a livello professionale per aiutare a ricostruire le loro città a misura d'uomo rifiutando per questo dei lavori economicamente più redditizi ed aderendo a comitati che erano contro la speculazione edilizia e lavorando per delle paghe modeste. In un certo senso il regista ci racconta il fallimento che ebbe la generazione del dopoguerra che non riusci a cambiare le cose in meglio perchè le persone potenti e con ingenti capitali fecero ciò che vollero delle aree verdi del nostro territorio lottizzandole e distruggendo il verde per edificare complessi enormi di edifici che fecero sviluppare le periferie romane senza il rispetto di un piano regolatore adeguato.P.S. FILM CAPOLAVORO DELLA COMMEDIA ALL'ITALIANA.
Ma Toto' non stava bene.... gran bel film con un finale da dizionario