La maggior parte dei linguisti (tanti e autorevoli) boccia lo schwa. Questo è un dato che non possiamo ignorare. Secondo me, l’editor ha ragione, visto che stiamo parlando di "esperimenti".
Penso che il problema principale sia che lo schwa o l'asterisco sono elementi non sintattici, ma solo semantici (un po' come le emoticon): come tradurre con le schwa "gli autori?" Diventerebbe "gl* autor*"? "l* autor*"? "l* autric*?" eccetera. E soprattutto, un oratore che dovesse dire "Buonasera a tutti gli autori", che cosa dovrebbe dire effettivamente? Il problema dell'introdurre un neutro esiste, ma è più complesso del mettere un simbolo grafico che è solo indicativo; e soprattutto, dovrebbe partire dalla lingua parlata. Dobbiamo imparare a parlare un linguaggio inclusivo, prima di scriverlo.
Sara come al solito i tuoi video o come le chiamo io, le tue "informali chiacchierate" sono motivo di spunti di riflessione su argomenti che ci interessano. Grazie davvero.
Sono d'accordo con te, inoltre questa innovazione forzata è di difficile lettura per le persone con disturbi di apprendimento, dislessia, e discalculia. Però continuo a tifare per il congiuntivo
Io sono dell'idea che il linguaggio come forma di comunicazione è di base neutrale, non offende ne esclude nessuno. Ad essere fobico e discriminatorio è colui che usa in maniera sbagliata il linguaggio, sia da un verso che dall'altro.
Da dislessica che ha imparato a leggere andando tanto ad intuito, son proprio curiosa di vedere come andrà a finire. Leggendo un po' di esempi mi son resa conto che lo schwa lo leggo "o" o "e" ad intuito in base al contesto, se non mettono nulla leggo "i" e in tutti i casi mi rendo conto del mio errore solo se non mi torna la frase. Il fatto lo trovo a suo modo esilarante perché con me ottengono, al momento, proprio l'effetto contrario rispetto al desiderato. L'asterisco purtroppo lo riconosco come simbolo fuori contesto, mi distrae e lui si che mi rende difficile la lettura.
Ciao Sara, complimenti per la tua professionalità, se mi è concesso, volevo chiederti se ritieni professionalmente sbagliato, scrivere un romanzo che in pratica viene narrato dal protagonista, infatti ho di recente finito la bozza del mio primo libro, è la misteriosa e rocambolesca storia che parte dall'età di 5 anni fino ad arrivare alla maturità dello stesso narratore.
Più che faziose ritengo che sia normale che nel momento in cui si fa qualcosa di natura "inclusiva" si vada poi a vedere se è effettivamente inclusiva. Avverto che il mio interesse è verso il web e quindi mi trovo immerso in questioni che riguardano l'accessibilità, da dove arrivano le risorse, sul contrasto dei colori, facendo attenzione ai daltonici, sul presentare un testo che sia facilmente digeribile dai non udenti (quindi con titoli e paragrafi corretti), su font, grandezze variabili che dipendono dallo schermo e anche sulla schwa, quindi certe cose le ho sempre considerate scontate. Ma questo è un problema reale (riguardo al web semantico) ma per parlare di un problema reale non significa che si debba per forza poi seguire le regole per costruire un sito web nel modo più corretto. Ma è ipocrisia? Trovo più problematico chi parlando di inclusività finisca per escludere delle minoranze rispetto a una persona che fa notare un problema ma che poi a sua volta non ci pone sopra molta attenzione. (E riguardo al web semantico, c'è veramente tanta polemica per chi c'è dentro, perché abbiamo gente rimasta al 2000 e perché ci sono così tanti frameworks che obbligano all'utilizzo di cattive pratiche. Dunque i pochi che parlano di web semantico finiscono per dover urlare e lamentarsi contro chi usa questi prefabbricati, che spesso si pongono come soluzioni a problemi che non esistono per poi creare problemi a loro volta. E in questo ci rivedo molto lo schwa.) "possiamo provare a chiamarlo calcolatore elettronico ma è ridicolo", su questo il programmatore che è in me vorrebbe dire una cosa: nel campo professionale si chiama per l'appunto elaboratore. Credo che non sia ridicolo come termine, semplicemente non si è abituati a sentirlo e per l'uso del termine "computer" in realtà ha finito per complicarci la vita, visto la nascita di articoli come "la calcolatrice è come un computer" che fa comprendere come con "computer" intendiamo qualcosa di molto preciso, intendiamo sostanzialmente un PC Desktop.
Grazie per il video! Un mio piccolissimo contributo: una mia videorecensione di un recente libro sull'argomento: th-cam.com/video/-0-m_j7FVTg/w-d-xo.html
Chiedo scusa, è sparito il commento in cui consigliavo la lettura delle posizioni di linguisti professionisti, dall'Accademia della Crusca al Prof. R. Simone ad altri. Non lo vedo più. Non mi pareva di aver espresso alcunché di illecito, riportando le posizioni di figure competenti... Nel caso in cui così invece fosse parso, sono aperta al confronto.
È TH-cam a cancellare in automatico i commenti con dei link, mi spiace. 😅 A volte ne cancella anche a caso, non sono mai io a farlo. Il link era questo? accademiadellacrusca.it/it/consulenza/un-asterisco-sul-genere/4018
@@SaraGavioli Ah, grazie! Uno sì, un altro era un articolo del linguista prof. Simone, poi ci sono altre posizioni che chiariscono molto bene la questione dal punto di vista linguistico...
Del prof R. Simone ho trovato questo, ma è dietro paywall. www.google.it/amp/s/www.editorialedomani.it/idee/cultura/lo-schwa-e-frutto-dellillusione-sul-potere-della-grammatica-ky5ct3xo%3famp=1 Se vuoi mandami i link via Instagram e li metto qui.
@@OrientaleSiculaYT Purtroppo TH-cam è fatto così, se vede un link pensa che tu stia facendo spam e non ho ancora capito come fare per evitare che mi cancelli i commenti che vuole lui. 🤣
@@SaraGavioli Hai ragione, sarà che di solito non condivido link su TH-cam 🙂 L'articolo di Simone è a pagamento, ma l'ho trovato anche fotografato su fb (dove l'ho letto uno o due mesi fa)...
Comunque di quì i mi cocchi stamo sempre peggio la gente da 'n giorno a l altro se sveglia e 'nventa i modi de parlà, prima so scappi fori quelli c' hanno 'nvento el linguaggio schwa ora n' è uscita 'n altra fori che ha 'nvento el linguaggio corsivo, el primo taglia tutte le parole al maschile e femminile e pure singolare e prurale na specie de dialetto del lazio e abruzzo meridionale. El corsivo 'nvece allunga le vocali finali dele parole cambiando cusì la tonalità dele sillabe e 'n sono acuto inusuale che pare quasi el dialetto milanese da parodia, ce pensate che ride a parlà cusì veramente che scappirebbe fori? O a scrive giornali e libri ne sta maniera ? Madonna io! Sarebbe da fa arvoltà tala tomba el babbo del'italiano, scappirebbe fori a chiappacce a zampate. Sta gente c' ha 'nvento sti linguaggi 'nn' ha facende, se droga troppo, nn e sta bene col cervello, a sto punto è meglio el mi pozzolese arcaico, contadino, ma divertente e bello 'n casino
La maggior parte dei linguisti (tanti e autorevoli) boccia lo schwa. Questo è un dato che non possiamo ignorare. Secondo me, l’editor ha ragione, visto che stiamo parlando di "esperimenti".
Penso che il problema principale sia che lo schwa o l'asterisco sono elementi non sintattici, ma solo semantici (un po' come le emoticon): come tradurre con le schwa "gli autori?" Diventerebbe "gl* autor*"? "l* autor*"? "l* autric*?" eccetera. E soprattutto, un oratore che dovesse dire "Buonasera a tutti gli autori", che cosa dovrebbe dire effettivamente? Il problema dell'introdurre un neutro esiste, ma è più complesso del mettere un simbolo grafico che è solo indicativo; e soprattutto, dovrebbe partire dalla lingua parlata. Dobbiamo imparare a parlare un linguaggio inclusivo, prima di scriverlo.
Sara come al solito i tuoi video o come le chiamo io, le tue "informali chiacchierate" sono motivo di spunti di riflessione su argomenti che ci interessano. Grazie davvero.
Grazie a te, sono felice che sia così. 🥰
Sono d'accordo con te, inoltre questa innovazione forzata è di difficile lettura per le persone con disturbi di apprendimento, dislessia, e discalculia.
Però continuo a tifare per il congiuntivo
Il tuo approccio alla questione mi sembra giusto e di buon senso, come anche l'invito alla pacatezza. Ho seguito con interesse il video
Dipende e riflessioni sensate. 😎👍
Io sono dell'idea che il linguaggio come forma di comunicazione è di base neutrale, non offende ne esclude nessuno. Ad essere fobico e discriminatorio è colui che usa in maniera sbagliata il linguaggio, sia da un verso che dall'altro.
Da dislessica che ha imparato a leggere andando tanto ad intuito, son proprio curiosa di vedere come andrà a finire.
Leggendo un po' di esempi mi son resa conto che lo schwa lo leggo "o" o "e" ad intuito in base al contesto, se non mettono nulla leggo "i" e in tutti i casi mi rendo conto del mio errore solo se non mi torna la frase. Il fatto lo trovo a suo modo esilarante perché con me ottengono, al momento, proprio l'effetto contrario rispetto al desiderato.
L'asterisco purtroppo lo riconosco come simbolo fuori contesto, mi distrae e lui si che mi rende difficile la lettura.
Io invece lo leggo come una "a" e la parte strana è che spesso finisco per accorgermene soltanto dopo aver finito l'intero testo/commento.
Ciao Sara, complimenti per la tua professionalità, se mi è concesso, volevo chiederti se ritieni professionalmente sbagliato, scrivere un romanzo che in pratica viene narrato dal protagonista, infatti ho di recente finito la bozza del mio primo libro, è la misteriosa e rocambolesca storia che parte dall'età di 5 anni fino ad arrivare alla maturità dello stesso narratore.
Più che faziose ritengo che sia normale che nel momento in cui si fa qualcosa di natura "inclusiva" si vada poi a vedere se è effettivamente inclusiva. Avverto che il mio interesse è verso il web e quindi mi trovo immerso in questioni che riguardano l'accessibilità, da dove arrivano le risorse, sul contrasto dei colori, facendo attenzione ai daltonici, sul presentare un testo che sia facilmente digeribile dai non udenti (quindi con titoli e paragrafi corretti), su font, grandezze variabili che dipendono dallo schermo e anche sulla schwa, quindi certe cose le ho sempre considerate scontate.
Ma questo è un problema reale (riguardo al web semantico) ma per parlare di un problema reale non significa che si debba per forza poi seguire le regole per costruire un sito web nel modo più corretto. Ma è ipocrisia? Trovo più problematico chi parlando di inclusività finisca per escludere delle minoranze rispetto a una persona che fa notare un problema ma che poi a sua volta non ci pone sopra molta attenzione.
(E riguardo al web semantico, c'è veramente tanta polemica per chi c'è dentro, perché abbiamo gente rimasta al 2000 e perché ci sono così tanti frameworks che obbligano all'utilizzo di cattive pratiche. Dunque i pochi che parlano di web semantico finiscono per dover urlare e lamentarsi contro chi usa questi prefabbricati, che spesso si pongono come soluzioni a problemi che non esistono per poi creare problemi a loro volta. E in questo ci rivedo molto lo schwa.)
"possiamo provare a chiamarlo calcolatore elettronico ma è ridicolo", su questo il programmatore che è in me vorrebbe dire una cosa: nel campo professionale si chiama per l'appunto elaboratore. Credo che non sia ridicolo come termine, semplicemente non si è abituati a sentirlo e per l'uso del termine "computer" in realtà ha finito per complicarci la vita, visto la nascita di articoli come "la calcolatrice è come un computer" che fa comprendere come con "computer" intendiamo qualcosa di molto preciso, intendiamo sostanzialmente un PC Desktop.
Spero che anche tu demolisca adeguatamente questa follia ♥️
Grazie per il video! Un mio piccolissimo contributo: una mia videorecensione di un recente libro sull'argomento: th-cam.com/video/-0-m_j7FVTg/w-d-xo.html
Chiedo scusa, è sparito il commento in cui consigliavo la lettura delle posizioni di linguisti professionisti, dall'Accademia della Crusca al Prof. R. Simone ad altri.
Non lo vedo più.
Non mi pareva di aver espresso alcunché di illecito, riportando le posizioni di figure competenti... Nel caso in cui così invece fosse parso, sono aperta al confronto.
È TH-cam a cancellare in automatico i commenti con dei link, mi spiace. 😅 A volte ne cancella anche a caso, non sono mai io a farlo. Il link era questo? accademiadellacrusca.it/it/consulenza/un-asterisco-sul-genere/4018
@@SaraGavioli Ah, grazie!
Uno sì, un altro era un articolo del linguista prof. Simone, poi ci sono altre posizioni che chiariscono molto bene la questione dal punto di vista linguistico...
Del prof R. Simone ho trovato questo, ma è dietro paywall. www.google.it/amp/s/www.editorialedomani.it/idee/cultura/lo-schwa-e-frutto-dellillusione-sul-potere-della-grammatica-ky5ct3xo%3famp=1
Se vuoi mandami i link via Instagram e li metto qui.
@@OrientaleSiculaYT Purtroppo TH-cam è fatto così, se vede un link pensa che tu stia facendo spam e non ho ancora capito come fare per evitare che mi cancelli i commenti che vuole lui. 🤣
@@SaraGavioli Hai ragione, sarà che di solito non condivido link su TH-cam 🙂
L'articolo di Simone è a pagamento, ma l'ho trovato anche fotografato su fb (dove l'ho letto uno o due mesi fa)...
Comunque di quì i mi cocchi stamo sempre peggio la gente da 'n giorno a l altro se sveglia e 'nventa i modi de parlà, prima so scappi fori quelli c' hanno 'nvento el linguaggio schwa ora n' è uscita 'n altra fori che ha 'nvento el linguaggio corsivo, el primo taglia tutte le parole al maschile e femminile e pure singolare e prurale na specie de dialetto del lazio e abruzzo meridionale. El corsivo 'nvece allunga le vocali finali dele parole cambiando cusì la tonalità dele sillabe e 'n sono acuto inusuale che pare quasi el dialetto milanese da parodia, ce pensate che ride a parlà cusì veramente che scappirebbe fori? O a scrive giornali e libri ne sta maniera ? Madonna io! Sarebbe da fa arvoltà tala tomba el babbo del'italiano, scappirebbe fori a chiappacce a zampate. Sta gente c' ha 'nvento sti linguaggi 'nn' ha facende, se droga troppo, nn e sta bene col cervello, a sto punto è meglio el mi pozzolese arcaico, contadino, ma divertente e bello 'n casino