Riberi è STRAORDINARIO. I Segreti di Dune l'ho divorato e mi son segnata TUTTI i libri citati nelle note (quelli in italiano ;) da leggere. 🖤 Ovvio leggerò anche tutti gli altri saggi scritti da lui.
A me Dune ha fatto cacare a spruzzo, fossi stato presente avrei bestemmiato per due ore. La fortuna che ho avuto nell’evitarmi entrambe le ultime due puntate potrebbe quasi portarmi a credere agli angeli custodi.
Mi sembrerebbe giusto aggiungere la visione di Herbert puramente atea. Senza mezzi termini nei suoi romanzi, relega tutte le religioni al ruolo di invenzione dell'uomo per governare altri uomini.
Piccolo semi off topic vista qualche citazione: in tema Tolkien (e volendo anche mondo fabiesco/mitologia contadina, ma anche tanto altro) vi consiglio di intervistare Paolo Paron! Secondo me verrebbe fuori una bella bombetta
La domanda del presentatore al minuto 54:30 meritava miglior sorte. La storia editoriale di Tolkien in Italia è marchiata dal rifiuto o, meglio, dal ripudio della intellighenzia di sinistra. Il professore di Oxford si ritrovò sul finire degli anni ‘60 a ricevere asilo a sua insaputa a destra, attraverso una vera e propria appropriazione culturale che ha portato negli anni successivi Tolkien a diventare un riferimento letterario dei militanti di destra (qualcuno ricorderà la creazione dei “campi hobbit” da parte della Nuova Destra nel 1974). Questo fenomeno tutto italiano (altrove si scriveva sui muri dei campus universitari “Frodo lives”, ed erano gli aedi della controcultura e dell’ecologismo americano, quindi lontanissimi dalla Destra) fu determinato dal giudizio severo e dal conseguente rifiuto della Mondadori di tradurre e pubblicare in italiano le opere di Tolkien da parte di due firme eccelse del firmamento culturale italiano: Elio Vittorini e Vittorio Sereni (c’è un carteggio tra la Mondadori e la Allen & Unwin in cui i pareri dei due intellettuali sono impietosi). La prima pubblicazione italiana fu, di conseguenza, tardiva e affidata a una piccola casa editrice, L’Astrolabio, che assoldò una giovanissima liceale per la traduzione, Vittoria Alliata di Villafranca. La sottovalutazione della critica letteraria di sinistra, che all’epoca nutriva oltretutto un forte pregiudizio verso la cosiddetta letteratura fantastica, permise agli intellettuali di destra e alla sua ala politica, quella più estrema e misticheggiante, di traghettare in Italia Tolkien e di identificarlo con la cultura della destra in ogni suo aspetto. Ciò ha prodotto nel corso dei decenni una saggistica sterile ed autoreferenziale, un’esegesi di destra estranea al dibattito della critica tolkieniana internazionale e ai maggiori studiosi come Shippey, Rosebury e Flieger. Tolkien è “un classico”, nel senso che ha riproposto, in pieno XX secolo, il genere letterario epico.
Dipende dalla programmazione della A. I. Dare il controllo del destino di una specie a un intelligenza sintetica presume che essa farà il meglio per l'uomo. E se arrivasse alla conclusione che l'essere umano é nocivo per il pianeta? Per carità, cosa poi abbastanza plausibile...
51:40 Paolo Riberi cita l’alam al-mithal e lo associa al misticismo islamico, al sufismo. È chiaro che in questo passaggio si fa riferimento agli studi di Henry Corbin, ma a mia memoria l’orientalista francese fa riferimento alla tradizione sciita. Vero è che il sufismo è trasversale al sunnismo e allo sciismo, ma non mi sembra che Corbin legasse l’alam al-mithal alla corrente mistica del sufismo, quanto ai teosofi mistici espressamente sciiti. Diversamente avrebbe parlato di sufismo. Sarebbe interessante leggere una nota dello stesso Riberi, autore che apprezzo molto, sia chiaro.
Buongiorno e grazie della preziosa osservazione. In realtà, tuttavia, Henry Corbin utilizza il concetto di alam al-mithal (che ricorre a più riprese in Dune) con specifico riferimento al sufismo e alla mistica islamica in "L'immaginazione creatrice. Le radici del sufismo" (edito da Laterza), testo a cui dichiaratamente si ispirò lo stesso Frank Herbert. Si tratta di una nozione che scaturisce, in particolare, dalle opere del maestro sufi Ibn Arabi. Certo, Corbin studia con grande dettaglio anche la teosofia sciita - ne ho parlato più diffusamente ne Il Serpente e La Croce (Lindau) con riferimento alla gnosi ismailita - ma l'alam al-mithal (mundus immaginalis) è una nozione più tipicamente sufi. Detto ciò, quando parla di alam al mithal Corbin ha in mente il sufismo sciita, quindi il suo discorso è comunque più che corretto. Ho però taciuto l'aggettivo "sciita" perché in realtà, come spiego diffusamente nel saggio I Segreti di Dune (Mimesis), nel costruire l'immaginario spirituale dei Fremen di Arrakis, Herbert salda insieme il sufismo sciita medievale con la tradizione del sufismo Naqsbandi, che è invece sunnita. Lo stesso episodio di Paul nella Caverna negli Uccelli rievoca una leggenda Naqsbandi che ha per protagonisti Maometto e Abu Bakr. Del resto, anche nella saga, i Fremen appartengono alla "fanta-religione" zensunni, e non agli zen-sciiti. Grazie di cuore per la stima e l'apprezzamento, è un onore! Sul tema, trova un'approfondita trattazione in I Segreti di Dune :)
@@paoloriberi2735 nota esaustiva e che ho molto apprezzato. Ho appena acquistato sia il testo di Corbin citato (non facevo riferimento a questo saggio), sia il suo saggio dedicato a Dune. Grazie ancora.
Oggi chi dice che la macchina sostituirà l'essere umano non capisce come è fatto un computer. Il pc è programmato per fare quello che gli diciamo e lo "alleniamo" a fare.
Allora un pò di volte ho pensato che steste dicendo cazzate, che fosse una cosa pop da radical chic, però vaca boia vi do ragione, il film per me è stato troppo palloso per la grandezza del pop, sono uscito arido, poco movimento troppo autoriale e voi avete ragione è importante autore verso il pop è la sfida per il futuro, non è un brutto film, Comunque mi avete catturato (e sono riuscito di arrivare alla fine) quando avete detti oppenheimer che è palloso, come cazzo fa a vincere l'oscar un video-podcast? Paolo Riberi mangifico lo seguiro sempre più
Davide ti seguo e mi piaci, ma dire che in "Israele c'è democrazia e in Palestina no" è un po' inesatta e approssimativa come affermazione. In Israele i cittadini di etnia araba sono considerati cittadini di serie B e subiscono quotidianamente soprusi dalle autorità Israeliane, inoltre nei territori Palestinesti (senza considerare quello che sta accadendo a Gaza) , i coloni Israeliani continuano a togliere terre e case agli abitanti del posto per consegnarli ai nuovi abitanti israeliani (che sono russi, americani, ecc... che prendono cittadinanza solo perché hanno un antenato ebreo). Se questa è democrazia, allora anche la Germania Nazista lo era.
Democrazia è una forma di governo. Se il popolo può eleggere un governo (per davvero) è un democrazia. Le distinzioni che fai tu riguardano ideologie di uguaglianza e libertà, che spesso si affiancano a governi democratici, ma questo non è scontato. Infatti eravamo in Italia in democrazia senza far votare le donne. E lo siamo senza far votare i ragazzi di 16 anni, poiché culturalmente crediamo non abbiano la capacità di votare o di fare buone scelte, ma il 16enne la pensa diversamente.
Dune parte due è un ottimo film che finisce come una pagliacciata, mi ha molto deluso perché dopo il primo avevo l'aspettativa che seguisse lo stesso trend. E invece finisce con un mucchio di poco più che beduini combattenti che si imbarca su delle navi spaziali per andare a combattere le altre case. A parte l'assurdità di uno di loro che abbia le capacità di pilotare un mezzo che non ha mai neanche visto all'interno. Ma poi, una volta che le navi spaziali arrivano davanti alle altre navi delle altre casate, cosa fanno? Sbarcano nello spazio per andare all'assalto in apnea? Oppure vengono abbattuti all'istante dalle altre navi nemiche? Sti qui stanno trasformando Dune in un altra serie di pagliacciate cosmiche per raccogliere più spicci che possono perchè non hanno la fantasia di fare qualcosa di loro che abbia una dignità. Peccato che così tolgano dignità a Dune però... Commento pre visione, adesso schiaccio play e vediamo se mi fate notare cose nuove
Confermo: Dune libro bellissimo, primo film di Dune stupendo, Dune parte due sono riusciti a fare un film che da una parte è fatto veramente bene e dall'altra è ridicolo. Il tre non andrò a vederlo perchè visto il trend sarà un film che rasenterà la puxxanata per portare gli spettatori a vedere il quarto e così via. Veramente un peccato. Altra cosa assurda che non capisco è perchè abbiano posticipato la nascita della sorella. Cioè sto qui per essere accettato dai Fremen come uno di loro ci impiega anni, non giorni, la madre per andare a fare proseliti ci impiega anni, non mesi, non giorni e neanche ore. Eppure lei parte da Caladan incinta, fa un viaggio interspaziale, assiste al massacro, scappa nel deserto col figlio, fa in modo di essere accettata tra i Fremen del nord, fa il viaggio verso sud, viaggia per tutto il sud "evangelizzando" milioni di Fremen, assiste all'ascesa del figlio in una società arcaica ma comunque complessa come quella, assiste alla preparazione di un esercito, alla caduta dei Corrino, ed è ancora incinta.... Ridicolo, è un film ridicolo fatto veramente molto bene, un film stupendo ma ridicolo. La cosa mi spiace molto e mi spiace ancora di più se penso che tutti questi cambi della storia originale sono inutili perchè avrebbero potuto tranquillamente seguire il libro e fare comunque un terzo film, un quarto e così via. E invece no, si sono messi li a farre cambiamenti che hanno reso ridicola la trama perchè boh, probabilmente pensando che in questo modo avrebbero tenuto alti gli incassi del terzo film.
Totalmente in disaccordo. Lo stile di Villeneuve traluce in ogni fotogramma, e il film, pur mostrando ingenuità e tagli apparentemente insensati (le attuali produzioni non danno possibilità di alzare il minutaggio del lungometraggio per paura di un flop ai botteghini.), evidenti soprattutto nel secondo capitolo, s’impone come una grande opera autoriale, dove il gigantismo dei kolossal si fonde felicemente con una riflessione stratificata e mai banale sul messianismo, l’ecologismo e una dimensione sociopolitica che guarda certamente all’attualità ma che evoca questioni in realtà senza tempo. Un intrattenimento pensato per fare grandi numeri (il budget a disposizione è spia eloquente), ma di grande intelligenza. Tecnicamente sconvolgente, grazie anche alla fotografia di Fraser, agli effetti speciali e alle musiche di Hans Zimmer, la regia di Villeneuve rende la prova di Lynch poco più di una macchietta, con quei monologhi interiori estenuanti, villain caricaturali, dialoghi infantili e scenografie di cartapesta (siamo negli anni ‘80, non negli anni ‘50!). In attesa del terzo capitolo, possiamo affermare con relativa certezza di avere finalmente una trilogia che rivaleggerà con quella di Peter Jackson.
Zio, ti viene detto nella prima parte che le navi si pilotano grazie alla spezia, perché nel mondo di Dune hanno bandito la tecnologia. Comunque mi spieghi perché cerchi una coerenza narrativa così forte in un film del genere? Se si fossero fatti 'sti discorsi nel '70/'80 con Star Wars, o Ritorno al Futuro, oggi ne parleremo come film dalle trame a groviera e non come grandissime opere artistiche. Smettiamola di star lì a criticare ogni pelo d'uovo e godiamoci la fottutissima frittata, perché pure i grandi capolavori della storia del Cinema hanno buchi di trama e forzature, ma non è questo a rendere i film brutti.
@@carlo_osti Ma tu l'immagini una bambina di 2 anni che uccide il Barone MESSA IN SCENA in un film del genere? Non hai idea di quanto sarebbe stato imbarazzante e ridicolo (sì, quello che funziona sulla carta non è detto che funzioni in un film). Oltre al fatto che Villeneuve ha attuato cambiamenti perché Herbert stesso era rimasto deluso da come era stato accolto Paul nel romanzo e ha scritto Messia di Dune apposta; Villeneuve per assicurarsi che parte del messaggio di Herbert passasse, ha modificato leggermente il finale. Ma poi davvero, ancora a stare qui a cercare la fedeltà assoluta nel libro al Cinema? Se voglio il libro lo leggo, non mi vedo il film. Se voglio la versione del libro SECONDO Villeneuve, mi vedo il film. Ogni opera cambia e si modifica in base all'autore; è accaduto con grandi franchise e IP e sta accadendo anche a Dune. E va bene così, perché così funziona l'arte. Altrimenti avremmo avuto regista anonimo X che avrebbe fatto il compitino e sarebbe uscito con un lato tecnico più blando e mediocre e molto semplificato per andare incontro al pubblico e incassare di più.
@@cristianodecesare più o meno hai detto quello che ho detto io. Film stupendo, ma la storia è stata scioccamente rovinata. Con la differenza che secondo te la storia non è stata scioccamente rovinata, ma è stata rovinata per avere un giusto compromesso tra ciò che chiedono gli investitori, ciò che ci si immagina chiede il pubblico e altre dinamiche. Ed è appunto questo che secondo me rovina tutto e lo rovina scioccamente. Rovina tutto perchè senza cambiare la storia si sarebbe avuto una storia sensata, cambiandola in questo modo si ha una storia con delle cose senza senso. Lo fa scioccamente perchè ciò non ha un fine. Potevano fare un film epico, memorabile, fatto bene, con un senso, con una storia figa, con dei possibili seguiti altrettanto fighi, epici e credibili, e invece non lo hanno fatto. Credo poco a quello che dici, dubito che abbiano modificato cose perchè mancavano soldi. Non mi da l'idea di un film fatto in quel modo. Per quanto riguarda il minutaggio dubito che un quarto d'ora in più avrebbe rovinato gli incassi. Sono d'accordo con quello che dici "mostrando ingenuità e tagli apparentemente insensati". Dal canto mio però se un film in cui si tratta principalmente di politica e lotte intestine fra casate, si mostrano ingenuità e tagli insensati, quel film non può essere definito un vero e grande film. E' un film girato bene, fatto bene ma con tagli insensati e una trama ingenua. E' un film adatto a chi al cinema ci va giusto per vedere cosa proiettano. Non è un film fatto per essere un buon film.
Libro e storia indiscutibilmente notevoli. Film pretenzioso, commerciale e pompato, a cominciare dalla colonna sonora, in cui non riconosco Zimmer... Operazione furba e superficiale, non riesce ad essere minimamente poetico. Da non paragonare a Star Wars... Migliore la versione di Lynch, che, anche se troncata, raggiunge momenti notevoli!
Capisco che ci sia più di qualche nerd che tenta pervicacemente di riabilitare la prova di Lynch, ma quel flop non fu soltanto economico, non fu la conseguenza di un’opera autoriale incompresa dal grande pubblico. Di per sé il DUNE prodotto da De Laurentis nasce come kolossal, quindi un blockbuster sci-fi. Dal cast alle musiche i nomi non sono banali, tutt’altro. C’erano prove recenti come Guerre Stellari (che attinge all’universo di Dune) e Alien che dimostravano quanto fosse cresciuto il comparto sci-fi, eppure il film di Lynch fu un totale fallimento, disconosciuto dallo stesso regista. Che sia ritornato su DUNE il regista canadese è una benedizione, anche e soprattutto perché le nuove generazioni potranno scoprire il talento di Herbert.
Tentare di difendere ancora il lavoro di Lynch, rispetto a quello di Villenuve, è ridicolo. Da tutti i punti di vista. Anche basta con questa rivalutazione nostalgica di lavori francamente disastrosi
Una delle puntate più interessanti e gradevoli del Bazar, bravi voi e l'ospite
Una delle puntate più belle. Complimenti Davide, Paolo e tutto lo staff. Devo assolutamente rivedere Dune un'altra volta.
Riberi è STRAORDINARIO. I Segreti di Dune l'ho divorato e mi son segnata TUTTI i libri citati nelle note (quelli in italiano ;) da leggere. 🖤 Ovvio leggerò anche tutti gli altri saggi scritti da lui.
Puntatona! Il bazar è diventato il mio podcast preferito! Bravi ragazzi!
Intervista interessantissima a una persona di grande cultura, attenzione e delicatezza.
Bravi tutti!
Ragazzi, vi seguo da poco, ma sta puntata è una roba spettacolare. Bellissima
Grandissimi ragazzi! Mea culpa vi ho scoperti solo ieri. Bellissima puntata, argomenti e considerazioni. Bravissimi! ❤
E' cambiato un sacco Mario, stupefacente questa dieta carnivora!
A me Dune ha fatto cacare a spruzzo, fossi stato presente avrei bestemmiato per due ore. La fortuna che ho avuto nell’evitarmi entrambe le ultime due puntate potrebbe quasi portarmi a credere agli angeli custodi.
Puntata pazzesca
Mi sembrerebbe giusto aggiungere la visione di Herbert puramente atea. Senza mezzi termini nei suoi romanzi, relega tutte le religioni al ruolo di invenzione dell'uomo per governare altri uomini.
bellissimo il ragionamento al 40esimo minuto
Piccolo semi off topic vista qualche citazione: in tema Tolkien (e volendo anche mondo fabiesco/mitologia contadina, ma anche tanto altro) vi consiglio di intervistare Paolo Paron! Secondo me verrebbe fuori una bella bombetta
La domanda del presentatore al minuto 54:30 meritava miglior sorte. La storia editoriale di Tolkien in Italia è marchiata dal rifiuto o, meglio, dal ripudio della intellighenzia di sinistra. Il professore di Oxford si ritrovò sul finire degli anni ‘60 a ricevere asilo a sua insaputa a destra, attraverso una vera e propria appropriazione culturale che ha portato negli anni successivi Tolkien a diventare un riferimento letterario dei militanti di destra (qualcuno ricorderà la creazione dei “campi hobbit” da parte della Nuova Destra nel 1974). Questo fenomeno tutto italiano (altrove si scriveva sui muri dei campus universitari “Frodo lives”, ed erano gli aedi della controcultura e dell’ecologismo americano, quindi lontanissimi dalla Destra) fu determinato dal giudizio severo e dal conseguente rifiuto della Mondadori di tradurre e pubblicare in italiano le opere di Tolkien da parte di due firme eccelse del firmamento culturale italiano: Elio Vittorini e Vittorio Sereni (c’è un carteggio tra la Mondadori e la Allen & Unwin in cui i pareri dei due intellettuali sono impietosi). La prima pubblicazione italiana fu, di conseguenza, tardiva e affidata a una piccola casa editrice, L’Astrolabio, che assoldò una giovanissima liceale per la traduzione, Vittoria Alliata di Villafranca. La sottovalutazione della critica letteraria di sinistra, che all’epoca nutriva oltretutto un forte pregiudizio verso la cosiddetta letteratura fantastica, permise agli intellettuali di destra e alla sua ala politica, quella più estrema e misticheggiante, di traghettare in Italia Tolkien e di identificarlo con la cultura della destra in ogni suo aspetto. Ciò ha prodotto nel corso dei decenni una saggistica sterile ed autoreferenziale, un’esegesi di destra estranea al dibattito della critica tolkieniana internazionale e ai maggiori studiosi come Shippey, Rosebury e Flieger. Tolkien è “un classico”, nel senso che ha riproposto, in pieno XX secolo, il genere letterario epico.
Dipende dalla programmazione della A. I. Dare il controllo del destino di una specie a un intelligenza sintetica presume che essa farà il meglio per l'uomo. E se arrivasse alla conclusione che l'essere umano é nocivo per il pianeta? Per carità, cosa poi abbastanza plausibile...
51:40 Paolo Riberi cita l’alam al-mithal e lo associa al misticismo islamico, al sufismo. È chiaro che in questo passaggio si fa riferimento agli studi di Henry Corbin, ma a mia memoria l’orientalista francese fa riferimento alla tradizione sciita. Vero è che il sufismo è trasversale al sunnismo e allo sciismo, ma non mi sembra che Corbin legasse l’alam al-mithal alla corrente mistica del sufismo, quanto ai teosofi mistici espressamente sciiti. Diversamente avrebbe parlato di sufismo. Sarebbe interessante leggere una nota dello stesso Riberi, autore che apprezzo molto, sia chiaro.
Buongiorno e grazie della preziosa osservazione. In realtà, tuttavia, Henry Corbin utilizza il concetto di alam al-mithal (che ricorre a più riprese in Dune) con specifico riferimento al sufismo e alla mistica islamica in "L'immaginazione creatrice. Le radici del sufismo" (edito da Laterza), testo a cui dichiaratamente si ispirò lo stesso Frank Herbert. Si tratta di una nozione che scaturisce, in particolare, dalle opere del maestro sufi Ibn Arabi. Certo, Corbin studia con grande dettaglio anche la teosofia sciita - ne ho parlato più diffusamente ne Il Serpente e La Croce (Lindau) con riferimento alla gnosi ismailita - ma l'alam al-mithal (mundus immaginalis) è una nozione più tipicamente sufi. Detto ciò, quando parla di alam al mithal Corbin ha in mente il sufismo sciita, quindi il suo discorso è comunque più che corretto. Ho però taciuto l'aggettivo "sciita" perché in realtà, come spiego diffusamente nel saggio I Segreti di Dune (Mimesis), nel costruire l'immaginario spirituale dei Fremen di Arrakis, Herbert salda insieme il sufismo sciita medievale con la tradizione del sufismo Naqsbandi, che è invece sunnita. Lo stesso episodio di Paul nella Caverna negli Uccelli rievoca una leggenda Naqsbandi che ha per protagonisti Maometto e Abu Bakr. Del resto, anche nella saga, i Fremen appartengono alla "fanta-religione" zensunni, e non agli zen-sciiti. Grazie di cuore per la stima e l'apprezzamento, è un onore! Sul tema, trova un'approfondita trattazione in I Segreti di Dune :)
@@paoloriberi2735 nota esaustiva e che ho molto apprezzato. Ho appena acquistato sia il testo di Corbin citato (non facevo riferimento a questo saggio), sia il suo saggio dedicato a Dune. Grazie ancora.
Oggi chi dice che la macchina sostituirà l'essere umano non capisce come è fatto un computer. Il pc è programmato per fare quello che gli diciamo e lo "alleniamo" a fare.
Però Dune è il capolavoro di Herbert prima di tutto
Allora un pò di volte ho pensato che steste dicendo cazzate, che fosse una cosa pop da radical chic, però vaca boia vi do ragione, il film per me è stato troppo palloso per la grandezza del pop, sono uscito arido, poco movimento troppo autoriale e voi avete ragione è importante autore verso il pop è la sfida per il futuro, non è un brutto film, Comunque mi avete catturato (e sono riuscito di arrivare alla fine) quando avete detti oppenheimer che è palloso, come cazzo fa a vincere l'oscar un video-podcast? Paolo Riberi mangifico lo seguiro sempre più
Bene gesserit. Il bacio di Biden sulla testa della Meloni sembra dire proprio questo: ti vogliamo bene, quamdiu se bene gesserit.
Davide ti seguo e mi piaci, ma dire che in "Israele c'è democrazia e in Palestina no" è un po' inesatta e approssimativa come affermazione. In Israele i cittadini di etnia araba sono considerati cittadini di serie B e subiscono quotidianamente soprusi dalle autorità Israeliane, inoltre nei territori Palestinesti (senza considerare quello che sta accadendo a Gaza) , i coloni Israeliani continuano a togliere terre e case agli abitanti del posto per consegnarli ai nuovi abitanti israeliani (che sono russi, americani, ecc... che prendono cittadinanza solo perché hanno un antenato ebreo). Se questa è democrazia, allora anche la Germania Nazista lo era.
Democrazia è una forma di governo. Se il popolo può eleggere un governo (per davvero) è un democrazia. Le distinzioni che fai tu riguardano ideologie di uguaglianza e libertà, che spesso si affiancano a governi democratici, ma questo non è scontato. Infatti eravamo in Italia in democrazia senza far votare le donne. E lo siamo senza far votare i ragazzi di 16 anni, poiché culturalmente crediamo non abbiano la capacità di votare o di fare buone scelte, ma il 16enne la pensa diversamente.
@@enricogarzotto1957 l'hai detto benissimo
Dune parte due è un ottimo film che finisce come una pagliacciata, mi ha molto deluso perché dopo il primo avevo l'aspettativa che seguisse lo stesso trend. E invece finisce con un mucchio di poco più che beduini combattenti che si imbarca su delle navi spaziali per andare a combattere le altre case. A parte l'assurdità di uno di loro che abbia le capacità di pilotare un mezzo che non ha mai neanche visto all'interno. Ma poi, una volta che le navi spaziali arrivano davanti alle altre navi delle altre casate, cosa fanno? Sbarcano nello spazio per andare all'assalto in apnea? Oppure vengono abbattuti all'istante dalle altre navi nemiche? Sti qui stanno trasformando Dune in un altra serie di pagliacciate cosmiche per raccogliere più spicci che possono perchè non hanno la fantasia di fare qualcosa di loro che abbia una dignità. Peccato che così tolgano dignità a Dune però... Commento pre visione, adesso schiaccio play e vediamo se mi fate notare cose nuove
Confermo: Dune libro bellissimo, primo film di Dune stupendo, Dune parte due sono riusciti a fare un film che da una parte è fatto veramente bene e dall'altra è ridicolo. Il tre non andrò a vederlo perchè visto il trend sarà un film che rasenterà la puxxanata per portare gli spettatori a vedere il quarto e così via. Veramente un peccato. Altra cosa assurda che non capisco è perchè abbiano posticipato la nascita della sorella. Cioè sto qui per essere accettato dai Fremen come uno di loro ci impiega anni, non giorni, la madre per andare a fare proseliti ci impiega anni, non mesi, non giorni e neanche ore. Eppure lei parte da Caladan incinta, fa un viaggio interspaziale, assiste al massacro, scappa nel deserto col figlio, fa in modo di essere accettata tra i Fremen del nord, fa il viaggio verso sud, viaggia per tutto il sud "evangelizzando" milioni di Fremen, assiste all'ascesa del figlio in una società arcaica ma comunque complessa come quella, assiste alla preparazione di un esercito, alla caduta dei Corrino, ed è ancora incinta.... Ridicolo, è un film ridicolo fatto veramente molto bene, un film stupendo ma ridicolo. La cosa mi spiace molto e mi spiace ancora di più se penso che tutti questi cambi della storia originale sono inutili perchè avrebbero potuto tranquillamente seguire il libro e fare comunque un terzo film, un quarto e così via. E invece no, si sono messi li a farre cambiamenti che hanno reso ridicola la trama perchè boh, probabilmente pensando che in questo modo avrebbero tenuto alti gli incassi del terzo film.
Totalmente in disaccordo. Lo stile di Villeneuve traluce in ogni fotogramma, e il film, pur mostrando ingenuità e tagli apparentemente insensati (le attuali produzioni non danno possibilità di alzare il minutaggio del lungometraggio per paura di un flop ai botteghini.), evidenti soprattutto nel secondo capitolo, s’impone come una grande opera autoriale, dove il gigantismo dei kolossal si fonde felicemente con una riflessione stratificata e mai banale sul messianismo, l’ecologismo e una dimensione sociopolitica che guarda certamente all’attualità ma che evoca questioni in realtà senza tempo. Un intrattenimento pensato per fare grandi numeri (il budget a disposizione è spia eloquente), ma di grande intelligenza. Tecnicamente sconvolgente, grazie anche alla fotografia di Fraser, agli effetti speciali e alle musiche di Hans Zimmer, la regia di Villeneuve rende la prova di Lynch poco più di una macchietta, con quei monologhi interiori estenuanti, villain caricaturali, dialoghi infantili e scenografie di cartapesta (siamo negli anni ‘80, non negli anni ‘50!). In attesa del terzo capitolo, possiamo affermare con relativa certezza di avere finalmente una trilogia che rivaleggerà con quella di Peter Jackson.
Zio, ti viene detto nella prima parte che le navi si pilotano grazie alla spezia, perché nel mondo di Dune hanno bandito la tecnologia. Comunque mi spieghi perché cerchi una coerenza narrativa così forte in un film del genere? Se si fossero fatti 'sti discorsi nel '70/'80 con Star Wars, o Ritorno al Futuro, oggi ne parleremo come film dalle trame a groviera e non come grandissime opere artistiche.
Smettiamola di star lì a criticare ogni pelo d'uovo e godiamoci la fottutissima frittata, perché pure i grandi capolavori della storia del Cinema hanno buchi di trama e forzature, ma non è questo a rendere i film brutti.
@@carlo_osti Ma tu l'immagini una bambina di 2 anni che uccide il Barone MESSA IN SCENA in un film del genere? Non hai idea di quanto sarebbe stato imbarazzante e ridicolo (sì, quello che funziona sulla carta non è detto che funzioni in un film). Oltre al fatto che Villeneuve ha attuato cambiamenti perché Herbert stesso era rimasto deluso da come era stato accolto Paul nel romanzo e ha scritto Messia di Dune apposta; Villeneuve per assicurarsi che parte del messaggio di Herbert passasse, ha modificato leggermente il finale. Ma poi davvero, ancora a stare qui a cercare la fedeltà assoluta nel libro al Cinema? Se voglio il libro lo leggo, non mi vedo il film. Se voglio la versione del libro SECONDO Villeneuve, mi vedo il film. Ogni opera cambia e si modifica in base all'autore; è accaduto con grandi franchise e IP e sta accadendo anche a Dune. E va bene così, perché così funziona l'arte. Altrimenti avremmo avuto regista anonimo X che avrebbe fatto il compitino e sarebbe uscito con un lato tecnico più blando e mediocre e molto semplificato per andare incontro al pubblico e incassare di più.
@@cristianodecesare più o meno hai detto quello che ho detto io. Film stupendo, ma la storia è stata scioccamente rovinata. Con la differenza che secondo te la storia non è stata scioccamente rovinata, ma è stata rovinata per avere un giusto compromesso tra ciò che chiedono gli investitori, ciò che ci si immagina chiede il pubblico e altre dinamiche. Ed è appunto questo che secondo me rovina tutto e lo rovina scioccamente. Rovina tutto perchè senza cambiare la storia si sarebbe avuto una storia sensata, cambiandola in questo modo si ha una storia con delle cose senza senso. Lo fa scioccamente perchè ciò non ha un fine. Potevano fare un film epico, memorabile, fatto bene, con un senso, con una storia figa, con dei possibili seguiti altrettanto fighi, epici e credibili, e invece non lo hanno fatto. Credo poco a quello che dici, dubito che abbiano modificato cose perchè mancavano soldi. Non mi da l'idea di un film fatto in quel modo. Per quanto riguarda il minutaggio dubito che un quarto d'ora in più avrebbe rovinato gli incassi.
Sono d'accordo con quello che dici "mostrando ingenuità e tagli apparentemente insensati". Dal canto mio però se un film in cui si tratta principalmente di politica e lotte intestine fra casate, si mostrano ingenuità e tagli insensati, quel film non può essere definito un vero e grande film. E' un film girato bene, fatto bene ma con tagli insensati e una trama ingenua. E' un film adatto a chi al cinema ci va giusto per vedere cosa proiettano. Non è un film fatto per essere un buon film.
Libro e storia indiscutibilmente notevoli.
Film pretenzioso, commerciale e pompato, a cominciare dalla colonna sonora, in cui non riconosco Zimmer...
Operazione furba e superficiale, non riesce ad essere minimamente poetico. Da non paragonare a Star Wars...
Migliore la versione di Lynch, che, anche se troncata, raggiunge momenti notevoli!
Capisco che ci sia più di qualche nerd che tenta pervicacemente di riabilitare la prova di Lynch, ma quel flop non fu soltanto economico, non fu la conseguenza di un’opera autoriale incompresa dal grande pubblico. Di per sé il DUNE prodotto da De Laurentis nasce come kolossal, quindi un blockbuster sci-fi. Dal cast alle musiche i nomi non sono banali, tutt’altro. C’erano prove recenti come Guerre Stellari (che attinge all’universo di Dune) e Alien che dimostravano quanto fosse cresciuto il comparto sci-fi, eppure il film di Lynch fu un totale fallimento, disconosciuto dallo stesso regista. Che sia ritornato su DUNE il regista canadese è una benedizione, anche e soprattutto perché le nuove generazioni potranno scoprire il talento di Herbert.
Tentare di difendere ancora il lavoro di Lynch, rispetto a quello di Villenuve, è ridicolo. Da tutti i punti di vista. Anche basta con questa rivalutazione nostalgica di lavori francamente disastrosi