Renedetevi conto che ci fanno consumare la vita come fosse una candela. Il documento video è dell'84, e ora siamo nel 2024, e nulla è cambiato. Grazie Acca
Gli avvenimenti attuali sta dando ulteriormente ragione ad Enrico Berlinguer. La Pace, l'Uguaglianza sociale,la Giustizia sociale sono i pilastri, le linee guida da tenere presente per ripartire e avere speranza in un Mondo migliore. Grande Politico e grande "Persona", soprattutto. La sinistra ha un "esempio" da seguire, se solo si soffermasse ad ascoltare con profondità queste parole. Meglio di così. ❤
Scommetto che alla democrazia cristiana di allora (come al centro destra di oggi) non venivano fatte né critiche né domande scomode al pari di quelle sentite in questa intervista su Berlinguer
Non si può negare che per quanto parliamo di una persona sincera, mossa da nobili ideali, le sue risposte qui sono vaghe e si riveleranno profondamente sbagliate con il senno di poi: la classe operaia è andata assotigliandosi sempre più per l'evoluzione della tecnologia, e sostenere quella categoria, seppure con fini nobili, avrebbe e ha in parte creato disquilibri viziosi. Condizioni precarie in un'economia fiorente fanno si che l'operaio si guardi intorno e segua il flusso dell'innovazione, invece che essere cullato da uno Stato che si crede giustiziere/imprenditore senza il rischio della fallibilità personale. Vorremmo tutti essere comunisti, e va bene farlo in piccole collettività di persone simili tra noi, per condividere vittorie e rischi, ma su grande scala non funziona e gli italiani di allora non se ne rendevano conto. (mi riferisco al dialogo a cavallo tra la parte 2 e 3 con De Benedetti)
Ma sai di quello che parli? Almeno minimamente? Quel progresso di cui parli tu si è trasformato in una giungla capitalista dove la competizione ha intossicato la morale, l'etica e il buon senso delle persone, scagliandole contro tra di loro stessi per un posto migliore o per pochi spiccioli in più. Ha permesso l'alienazione degli individui gli uni dagli altri piuttosto che la collaborazione tra gli stess, di conseguenza viene pure intaccata la stabilità del posto di lavoro in generale e soprattutto uno squilibrio tra troppe ore lavorative e divario di guadagni tra l'operaio e il padrone. Vivi nella fantasia e sei soprattutto in malafede, soprattutto sento puzza di fascista che pensa solo al suo culo e al suo benessere. (Niente accuse eh, la puzza è soltanto un presagio. 😉)
Carlo De Benedetti che fa il figo, ma ha mandato in bancarotta qualsiasi cosa abbia gestito e le sue testate e quotidiani non hanno mai disdegnato i molti contributi pubblici all'Editoria che hanno incassato e che sono stati fondamentali per la loro sopravvivenza.
Inoltre è la tessera n°1 del PD. Sul gruppo (meglio definirlo mafia/lobby) L'Espresso/Repubblica, sulle sue nefaste azioni culturali, mi permetto di segnalare questo articolo che si trova nel blog di Federico Dezzani "La Repubblica in crisi: breve storia (non ortodossa) del giornale-partito “liberal”
beh oddio l olivettti sicuro . repubblica e l espresso no . a metá' anni 90 repubblica supero´ per lungo tempo il corriere della sera con 650 000 copie di media giornalieri . oggi con il signor elkann e i suoi finti consulenti digitali vende 60 mila copie cartaceee
Per non parlare della sua feroce difesa degli interessi esteri (americani), a cui però lui non nasconde nemmeno in questo confronto la subordinazione ideologica. In più occasioni ha ribadito la necessità di guardare "alla parte di mondo di cui facciamo parte" o con cui "intratteniamo rapporti commerciali prima che culturali". Un concetto espresso con educazione e con garbo, ma che è stato purtroppo la base dello schifo successo da allora, ad oggi, e negli anni che hanno preceduto l'83. Il Sud del mondo, il Medio Oriente, e all'interno delle stesse nazioni occidentali, le classi o le zone di minor importanza industriale, sono tutti gruppi umani sacrificati sull'altare di quella crescita economica ed industriale che è motore di un capitalismo sfrenato e mangia-uomini, che uccide, ma minaccia anche di distruggere qualsivoglia parvenza di democrazia ci rimanga. Ripeto il concetto che ho espresso in altri commenti alle altre parti. Io sono un giovane di sinistra, nato dopo la morte di Berlinguer e quella di Pertini, non ho mai conosciuto una sinistra vera, impegnata, e ho costruito il mio ideale politico sulle parole di uomini che commentavano la situazione del nostro paese più di 40 anni fa. Il fatto che quelle parole siano ancora attuali, che i rischi, le necessità, i problemi, e molto probabilmente anche le soluzioni, siano ancora le stesse, ci dimostra che veniamo da decenni di pigrizia politica (laddove non si possa addirittura parlare di dolo) a cui sarebbe ora di mettere fine
Ascoltato con le orecchie di oggi Berlinguer mi sembra vago, opaco, non ficcante, inefficace, non convincente. Forse non capisco, o non conosco abbastanza.
Renedetevi conto che ci fanno consumare la vita come fosse una candela. Il documento video è dell'84, e ora siamo nel 2024, e nulla è cambiato. Grazie Acca
Gli avvenimenti attuali sta dando ulteriormente ragione ad Enrico Berlinguer. La Pace, l'Uguaglianza sociale,la Giustizia sociale sono i pilastri, le linee guida da tenere presente per ripartire e avere speranza in un Mondo migliore.
Grande Politico e grande "Persona", soprattutto. La sinistra ha un "esempio" da seguire, se solo si soffermasse ad ascoltare con profondità queste parole. Meglio di così. ❤
Fantastico , chiederei a Salvini o Renzi o chi altro chi è Tucidide
Enrico Era Grande politico 👍.
Scommetto che alla democrazia cristiana di allora (come al centro destra di oggi) non venivano fatte né critiche né domande scomode al pari di quelle sentite in questa intervista su Berlinguer
Un politico di uno spessore enorme ch non ce ne sono piu era gia ,,avanti fino ai tempi nostri
adesso abbiamo Renzi ahahahaha
Non si può negare che per quanto parliamo di una persona sincera, mossa da nobili ideali, le sue risposte qui sono vaghe e si riveleranno profondamente sbagliate con il senno di poi: la classe operaia è andata assotigliandosi sempre più per l'evoluzione della tecnologia, e sostenere quella categoria, seppure con fini nobili, avrebbe e ha in parte creato disquilibri viziosi. Condizioni precarie in un'economia fiorente fanno si che l'operaio si guardi intorno e segua il flusso dell'innovazione, invece che essere cullato da uno Stato che si crede giustiziere/imprenditore senza il rischio della fallibilità personale. Vorremmo tutti essere comunisti, e va bene farlo in piccole collettività di persone simili tra noi, per condividere vittorie e rischi, ma su grande scala non funziona e gli italiani di allora non se ne rendevano conto.
(mi riferisco al dialogo a cavallo tra la parte 2 e 3 con De Benedetti)
Ma sai di quello che parli? Almeno minimamente? Quel progresso di cui parli tu si è trasformato in una giungla capitalista dove la competizione ha intossicato la morale, l'etica e il buon senso delle persone, scagliandole contro tra di loro stessi per un posto migliore o per pochi spiccioli in più. Ha permesso l'alienazione degli individui gli uni dagli altri piuttosto che la collaborazione tra gli stess, di conseguenza viene pure intaccata la stabilità del posto di lavoro in generale e soprattutto uno squilibrio tra troppe ore lavorative e divario di guadagni tra l'operaio e il padrone. Vivi nella fantasia e sei soprattutto in malafede, soprattutto sento puzza di fascista che pensa solo al suo culo e al suo benessere. (Niente accuse eh, la puzza è soltanto un presagio. 😉)
Grande statista, lo denunciava un secolo fa e siamo rimasti fermi nel tempo. Che Dio c'è la mandi buona. 🙏
Carlo De Benedetti che fa il figo, ma ha mandato in bancarotta qualsiasi cosa abbia gestito e le sue testate e quotidiani non hanno mai disdegnato i molti contributi pubblici all'Editoria che hanno incassato e che sono stati fondamentali per la loro sopravvivenza.
Inoltre è la tessera n°1 del PD. Sul gruppo (meglio definirlo mafia/lobby) L'Espresso/Repubblica, sulle sue nefaste azioni culturali, mi permetto di segnalare questo articolo che si trova nel blog di Federico Dezzani "La Repubblica in crisi: breve storia (non ortodossa) del giornale-partito “liberal”
beh oddio l olivettti sicuro . repubblica e l espresso no . a metá' anni 90 repubblica supero´ per lungo tempo il corriere della sera con 650 000 copie di media giornalieri . oggi con il signor elkann e i suoi finti consulenti digitali vende 60 mila copie cartaceee
Per non parlare della sua feroce difesa degli interessi esteri (americani), a cui però lui non nasconde nemmeno in questo confronto la subordinazione ideologica. In più occasioni ha ribadito la necessità di guardare "alla parte di mondo di cui facciamo parte" o con cui "intratteniamo rapporti commerciali prima che culturali".
Un concetto espresso con educazione e con garbo, ma che è stato purtroppo la base dello schifo successo da allora, ad oggi, e negli anni che hanno preceduto l'83.
Il Sud del mondo, il Medio Oriente, e all'interno delle stesse nazioni occidentali, le classi o le zone di minor importanza industriale, sono tutti gruppi umani sacrificati sull'altare di quella crescita economica ed industriale che è motore di un capitalismo sfrenato e mangia-uomini, che uccide, ma minaccia anche di distruggere qualsivoglia parvenza di democrazia ci rimanga.
Ripeto il concetto che ho espresso in altri commenti alle altre parti.
Io sono un giovane di sinistra, nato dopo la morte di Berlinguer e quella di Pertini, non ho mai conosciuto una sinistra vera, impegnata, e ho costruito il mio ideale politico sulle parole di uomini che commentavano la situazione del nostro paese più di 40 anni fa.
Il fatto che quelle parole siano ancora attuali, che i rischi, le necessità, i problemi, e molto probabilmente anche le soluzioni, siano ancora le stesse, ci dimostra che veniamo da decenni di pigrizia politica (laddove non si possa addirittura parlare di dolo) a cui sarebbe ora di mettere fine
Ascoltato con le orecchie di oggi Berlinguer mi sembra vago, opaco, non ficcante, inefficace, non convincente. Forse non capisco, o non conosco abbastanza.
CHE GIGANTE!
L'ultimo della sinistra pci che ha lottato per i diritti dei lavoratori
bel contributo, peccato sia uscito anni dopo la prime due parti spezzando il ritmo...
Hai ragione ma la seconda parte era rovinata e abbiamo dovuto restaurarla 🙂
Da notare oltre la grandezza di Berlinguer anche il modo di fare dialogo Senza interruzioni, urla, insulti ecc.
Mio padre Berlinguer
Roba vecchia. Altre ere geologiche. Alla gente non gliene frega niente! Quando hai un popolo somaro, l'unica fine è l'amnesia totale!!
Amico siamo messi molto peggio di quando tu credi
Amarissimo. Ma in tre righe ci hai messo tutto. Condivido