È coltivando le scienze della vita che si raggiunge la divinità. Riesci in modo innaturale a trasmettere il tuo amore per la botanica e non solo. Questo perché sei consapevole che le materie si trovano su di una tela che le unisce eternamente. Grazie.
Sono io che La ringrazio! È sempre un piacere ascoltarLa e riascoltarLa: non è una semplice divulgazione ma è un "racconto" pieno di saperi, storia, conoscenza nel quale attingere con molto piacere. Al prossimo video!
Mi piace molto ascoltarla, perché - a parte l'interesse reale di ciò che comunica - trasmette la forza della passione per un mondo sicuramente ancora abbastanza misterioso e magico, come quello delle piante. Grazie a lei, ora so riconoscere alcune erbe e le utilizzo con successo. Ho ancora molto da imparare....ma non mi scoraggio. Grazie ancora.
Dottor Pardini buonasera, è un piacere sentirla parlare, ho letto anche un suo libro e mi sono appassionato alle sue rubriche. La ringrazio e saluto cordialmente
La ringrazio molto, Dottor Pardini, per il suo sapere che dispensa a piene mani. Sono un incallito raccoglitore di cachi, che attirano la mia attenzione durante le mie escursioni: non aspetto che siano maturi, appena sono giallini "intervengo" fin dove arrivo! Li metto poi in una cesta con le mele e aspetto la loro lenta maturazione. Dispiace che molte persone li lascino cadere e peggio ancora che taglino la pianta, "così smettono di sporcare, dicono". O citrulli, vorrei dire loro, non sapete quel che perdete!
È sempre un piacere ascoltarla. In Emilia Romagna oltre agli alberi da lei citati, vicino alle case coloniche a ridosso di un muro c'è sempre un giuggiolo e aggiungerei anche il mandorlo. Grazie per le preziose informazioni
Buongiorno dott. Pardini, anche da noi ogni casolare di campagna, ma anche molti giardini di case di paese, hanno un kaki. Purtroppo spesso i frutti non vengono raccolti e vengono lasciati cadere a terra ormai troppo maturi. Ne abbiamo dimenticato la bontà... Io l'ho riscoperto negli ultimi anni, mi è stato consigliato perché tonico e ricco di vitamina C
Perchè il KAKI di oggi, il frutto intendo, non ha più all'interno i semi ? Mi ricordo che qualche anno fa ne conteneva molto belli. Aspetto una sua cortese risposta. Grazie e complimenti per tutto quello che ci porta a conoscere.
Abitando in provincia di Prato, pur conoscendo il nome di questo albero da frutto come kaki, ho sempre sentito chiamarlo diospero, prelevandolo proprio dal nome scientifico. I miei parenti ne avevano due varietà: uno a frutti grossi che a maturazione raggiungevano una colorazione rosa quasi eterea, a polpa dolce ed acquosa, ed uno a frutti piccoli, arancioni e duri che chiamavano 'a mela'. E' un frutto che, purtroppo, non piace a tutti e chi ne possiede l'albero cerca di darli a destra ed a manca a causa delle loro alte produzioni. Grazie per le informazioni sulle loro proprietà :)
Anche a Milano nei giardini privati delle rare, ( ahimè ! ), villette che ci sono in città, ricordo, fin da bambina, di aver notato alberi di cachi ( il frutto è detto, popolarmente, caco, anche se la voce corretta sarebbe, come dice Lei, kaki ). Grazie per le Sue preziose informazioni. Si tratta di un frutto buonissimo !
Grazie, molto interessante. Quest'anno era particolarmente carico il mio albero ma in agosto i frutti si sono cotti dentro e caduti nell'arco di pochissimi giorni. Portati via letteralmente a cariolate. Speriamo si decompongano restituendo alla terra buoni elementi!
È coltivando le scienze della vita che si raggiunge la divinità. Riesci in modo innaturale a trasmettere il tuo amore per la botanica e non solo. Questo perché sei consapevole che le materie si trovano su di una tela che le unisce eternamente. Grazie.
Grazie
Sono io che La ringrazio! È sempre un piacere ascoltarLa e riascoltarLa: non è una semplice divulgazione ma è un "racconto" pieno di saperi, storia, conoscenza nel quale attingere con molto piacere. Al prossimo video!
Grande!
Grazie a lei dr. Pardini
(dalla Sicilia).
Mi piace molto ascoltarla, perché - a parte l'interesse reale di ciò che comunica - trasmette la forza della passione per un mondo sicuramente ancora abbastanza misterioso e magico, come quello delle piante. Grazie a lei, ora so riconoscere alcune erbe e le utilizzo con successo. Ho ancora molto da imparare....ma non mi scoraggio.
Grazie ancora.
Dottor Pardini buonasera, è un piacere sentirla parlare, ho letto anche un suo libro e mi sono appassionato alle sue rubriche.
La ringrazio e saluto cordialmente
La ringrazio molto, Dottor Pardini, per il suo sapere che dispensa a piene mani. Sono un incallito raccoglitore di cachi, che attirano la mia attenzione durante le mie escursioni: non aspetto che siano maturi, appena sono giallini "intervengo" fin dove arrivo! Li metto poi in una cesta con le mele e aspetto la loro lenta maturazione. Dispiace che molte persone li lascino cadere e peggio ancora che taglino la pianta, "così smettono di sporcare, dicono". O citrulli, vorrei dire loro, non sapete quel che perdete!
😊
È sempre un piacere ascoltarla. In Emilia Romagna oltre agli alberi da lei citati, vicino alle case coloniche a ridosso di un muro c'è sempre un giuggiolo e aggiungerei anche il mandorlo. Grazie per le preziose informazioni
Sempre utile seguirLa.
Buongiorno dott. Pardini, anche da noi ogni casolare di campagna, ma anche molti giardini di case di paese, hanno un kaki. Purtroppo spesso i frutti non vengono raccolti e vengono lasciati cadere a terra ormai troppo maturi. Ne abbiamo dimenticato la bontà... Io l'ho riscoperto negli ultimi anni, mi è stato consigliato perché tonico e ricco di vitamina C
Perchè il KAKI di oggi, il frutto intendo, non ha più all'interno i semi ? Mi ricordo che qualche anno fa ne conteneva molto belli. Aspetto una sua cortese risposta. Grazie e complimenti per tutto quello che ci porta a conoscere.
Abitando in provincia di Prato, pur conoscendo il nome di questo albero da frutto come kaki, ho sempre sentito chiamarlo diospero, prelevandolo proprio dal nome scientifico. I miei parenti ne avevano due varietà: uno a frutti grossi che a maturazione raggiungevano una colorazione rosa quasi eterea, a polpa dolce ed acquosa, ed uno a frutti piccoli, arancioni e duri che chiamavano 'a mela'. E' un frutto che, purtroppo, non piace a tutti e chi ne possiede l'albero cerca di darli a destra ed a manca a causa delle loro alte produzioni. Grazie per le informazioni sulle loro proprietà :)
Anche a Milano nei giardini
privati delle rare, ( ahimè ! ), villette
che ci sono in città, ricordo, fin
da bambina, di aver notato
alberi di cachi ( il frutto è detto,
popolarmente, caco, anche se
la voce corretta sarebbe, come
dice Lei, kaki ).
Grazie per le Sue preziose informazioni.
Si tratta di un frutto buonissimo !
Grazie, molto interessante. Quest'anno era particolarmente carico il mio albero ma in agosto i frutti si sono cotti dentro e caduti nell'arco di pochissimi giorni. Portati via letteralmente a cariolate. Speriamo si decompongano restituendo alla terra buoni elementi!
Il dyospirus Lotus che fa i frutti piccoli è commestibile?
Io li ho cotti da acerbi... Ho perso tutte le proprietà? C'è un modo per non far allegare la bocca?
Sono troppo belli..
in Sicilia li chiamiamo lota e al plurale loti.
Molto buoni io li mangerei tutti i giorni mi dispiace che ce chi anno il privilegio di avere gli alberi li fanno marcire a terra 😏
io ne vado pazzo e quando trovo un albero abbandonato ne faccio saccheggio.