Maria Valtorta - Quadernetti - 23 dicembre 1948: L’inferno non prevarrà qualora la Chiesa sia santa

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  • เผยแพร่เมื่อ 12 ธ.ค. 2024
  • Maria Valtorta - Quadernetti - 23 dicembre 1948: L’inferno non prevarrà qualora la Chiesa sia santa come il suo Eterno Pontefice le impose d’essere
    23-12-48, ore 11 ant.ne
    Per S. Santità. Dice l’Eterno Padre:
    «Invoca il mio Spirito e leggi. Leggi ciò che ti può illuminare. Leggi le parole di quelli che videro un tempo, un altro tempo, e un altro ancora. Il tempo prossimo a loro. Il tempo del mio Verbo fra gli uomini. Il tempo vostro. Questo. Leggi e vedi.
    L’inferno avanza. E nella Chiesa (per Chiesa intende la società di tutti i cristiani cattolici) del mio Cristo non c’è più quella santità che spronerebbe il Dio delle Vittorie a mandare i suoi angeli a sconfiggere i demoni.
    La Chiesa del mio Cristo, male interpretando la parola del suo Divino Fondatore, si crede tanto forte, tanto invulnerabile da non curare più, nella maggioranza dei suoi membri, e anche nei membri più eletti, la pratica di quelle azioni che le farebbero amico Iddio. Presume. Si sente superiore a tutto e tutti. Dice: “Io sono stabilita. Nulla prevarrà su me”.
    No. Sappiate comprendere le parole di Dio. Non ricadete negli errori voluti degli antichi scribi, i quali vollero interpretare le profezie e promesse di Dio secondo che piaceva al loro stolto orgoglio di Popolo eletto, che si credeva stabilito in tale elezione sino alla fine dei tempi, quale che fosse la sua maniera di vivere. Il suo errore lo fece decadere, trarre allo sterminio, alla dispersione, alla persecuzione. E da 20 secoli espia l’errore che volle volere.
    L’inferno non prevarrà qualora la Chiesa sia santa come il suo Eterno Pontefice le impose d’essere.
    Guardate indietro nei secoli. A tempi di decadenza spirituale del corpo mistico, specie nelle sue membra docenti, corrispondono separazioni di parti, morti di membra discenti.
    L’inferno prevale in parte più grande, o meno grande, a seconda che la Chiesa si spoglia della santità, e quindi dell’aiuto di Dio. È sempre prevalere, anche se non è distruggere. E nella sua vita secolare la Chiesa mai conobbe un momento simile a questo di languore - là dove non è di corruzione, di triplice corruzione - e mai un simile assalto infernale.
    Leggi Giovanni nella sua Apocalisse. E che sono le stelle che per una terza parte Satana riesce a far precipitare dal loro Cielo, dal Cielo della Chiesa? [Ap 12, 4]
    Chi se non coloro che, per avermi testimoniato fedelmente, vengono uccisi dalla Bestia uscente dall’abisso? E chi se non coloro che, eletti a luminari nella Chiesa, si sono fatti luci spente? Chi se non i pastori tramutati in idoli per il loro presumere? Chi se non il sale corrottosi in veleno per i piccoli che vedono e si allontanano con disgusto e languiscono o periscono?
    Troppi pastori sono idoli quali li descrive Baruc nel suo c. VI. [Bar 6] Molte, troppe sono travolte, delle stelle della Chiesa.
    Alcune, le prime, dall’ira degli anticristi, e sono i migliori, e sono gloriosi martiri nel mio Regno. Ma più ancora sono le seconde dalle blandizie di Satana. E la nuova Gerusalemme diventa Babilonia, e di Babilonia avrà la sorte.
    Oh! spirito del mio Cristo, spirito perfetto di Perfettissimo Pastore, vita vera della sua Chiesa, come l’ha disperso e soffocato il volere degli uomini in cui più forte è la legge della carne di quella dello spirito, invano da Dio infuso con la pienezza dei Suoi doni!
    Prendi e leggi, invocando questo mio Spirito. Leggi i profeti. Leggi Ezechiele nel c. 8°, nel 9°, nel 16°. E leggi di Isaia il c. 19° [Ez 8; 9; 16; Is 19; 22]. Egitto diviene chi più non sa essere Gerusalemme, Chiesa, Santità. E leggi, leggi, rileggi, medita il c. 22° di Isaia.
    Troppi Sebna prefetti indegni del Tempio (per Tempio vuol dire il Clero addetto alle chiese) sono oggi nel Tempio, perché Dio possa dimorare col suo Spirito in esso, ponendo con la sua Presenza lo scudo invincibile, la corazza intangibile, la difesa che non crolla. Anzi Dio lascerà che il Male avanzi e purifichi, sotto i suoi orrendi strali, coloro che dèi si fanno, adorandosi nel loro potere, nel loro intelletto, nel loro giudizio.
    Oh! miseri! Che sono senza di Me? Come giudicano Me e i miei Voleri perfetti se non sanno giudicare sé stessi, e pentirsi e rinascere nello spirito di Dio?
    Leggi, leggi, rileggi, medita, trema, piangi. Il tempo di Sebna sovrasta. Molta parte della Chiesa vi è già travolta, lanciata come palla in mezzo alle turbe scatenate. [Is 22, 15-19]
    Questo da anni avevo già detto al portavoce, perché ti fosse detto. Questo dico oggi a Te, Vicario del mio Cristo e servo mio. Sì. Perché Io sono Iddio. E niuno è più grande di Me. Tutti servi rispetto a Me: il Signore. Tutti un nulla davanti al mio Divino Tutto.
    Tu, tu almeno, non essere come troppi. Separa il tuo volere dal loro, onde non farti complice loro. Tu, mio servo; ma essi servi tuoi, e Tu Capo Supremo. E la tua parola scioglie e lega, seconda soltanto alla Mia che, poiché Tu mi servi in santità e amore, alla tua si unisce, perché sia Dio che parla sulle tue labbra di Pontefice....

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