Gianfranco Cecchele artista tanto amato e ammirato molte volte all Arena di Verona fin dal suo esordio in Forza del destino. Conosciuto poi personalmente a Verona quando gli venne conferito il premio Callas,accompagnato dalla sua splendida famiglia. Mi piace citare Ghena Dimitrova che "consacrò" Cecchele come il collega "migliore" tra gli importanti partners avuti in carriera. Grazie del filmato
qui Cecchele era stato da poco tempo operato alle tonsille, si senta la differenza da prima a dopo, leggermente indurito e non sicurissimo negli acuti, nel finale "la morte a men crudele..." non c'è, e "il tuo disprezzo..." c'è con un piccolissimo salto sulla nota. cmq rimane sempre una gran voce, e uno dei migliori e più generosi artisti che abbiano calcato le scene.
Gent. Cabaletta 64, leggendo la sua critica, noto che non è a conoscenza che a quei tempi certe opere liriche potevano essere cantate da voci più eroiche, e quindi più adatte al ruolo, come appunto la voce di mio padre, e da altre voci meno adatte al ruolo perchè più liriche, come per esempio, il bravo tenore rossiniano Chris Merritt (quando bravo lo era e parliamo a fine anni '80). Questo significa che il direttore d'orchestra, che a quei tempi conosceva le voci, la tecnica e le difficoltà musicali e vocali, aveva la possibilità di "modificare" alcune pagine, seguendo sempre il volere e le indicazioni del compositore (ecco che si torna a parlare di "tradizioni"). Quindi il direttore Thomas Schippers, con la voce eroica di mio padre, ha preferito eseguire l'opera con alcuni tagli e tempi musicali adatti al tenore eroico che aveva in quel momento, anche perchè tale incisione era eseguita in diretta, senza possibilità di fare il taglia e cuci come si fa nelle sale discografiche, e con il pubblico presente in sala. Se lei va a ascoltare Merritt (tra l'altro in quella edizione scaligera era stato ingiustamente fischiato dai loggionisti, perchè considerato troppo leggero, ma qui su youtube hanno messo la recita dopo...), noterà che la stessa romanza pare essere diversa proprio per i motivi che le ho appena spiegato qui sopra. I tempi in alcuni momenti sono molto più lenti, altri, molto più veloci, è stato aperto un taglio, una frase prima del Si naturale che solitamente non si fa mai, ma il direttore in questo caso era Muti che ha il vizio di aprire anche le copertine.... e questo lo ha fatto perchè aveva un tenore rossiniano che poteva essere leggermente più a suo agio negli acuti ma di conseguenza era leggermente mancante nel corpo della voce maschia e eroica, come richiederebbe questo repertorio, in tutto il resto della sua gamma vocale e del personaggio di Arrigo. Per quanto riguarda lo "scalino" sul Si naturale di mio padre, non c'è nessun scalino ma è una registrazione presa dal vecchio disco in vinile e molto probabilmente è la puntina sul giradischi. Difatti si nota anche il classico fruscìo dato dalla puntina che scorre sul microsolco...Di questa incisione purtoppo non posseggo le bobine originali che sarebbero state il non pus ultra per la qualità di incisione, ma solo il disco. Mio padre stesso era molto auto critico e lui stesso si era eccessivamente criticato in una sua ultima intervista ma non per la romanza...la sua vera autocritica era più indirizzata sulla linea di canto, in alcuni punti dell'opera, che dura cinque atti, che con l'esperienza avrebbe cantato più liberamente, pensando un pò meno alla tecnica, come ha fatto poi, per 48 anni della sua carriea. Comunque, oltre a ascoltare la romanza con la lente di ingrandimento, ha notato anche qualche cosa che le è garbato in serenità, oppure lei ascolta solo con lo scopo di trovare fuori i "difetti" a tutti i costi?
@@operazioneopera gent. Lorenzo, credo che ti sei arrabbiato un pò troppo facilmente per una semplice mia personale osservazione sull' aria di Arrigo cantata dal tuo papà. Specificando dell'operazione subita, ho solo detto dell'impressione di voce leggermente indurita e il dettaglio sugli acuti che, va bè mi potevo anche risparmiare, ma mi pare anche di averlo elogiato subito dopo. Il paragone con Chris Merritt non regge x nulla, Cecchele era voce da Vespri, Merritt era in quel momento la voce di R.Muti, ricordo benissimo quello che successe alla Scala con il tenore americano, le grandi attese antecedenti la prima, e le contestazioni durante la recita, in particolare durante "La brezza aleggia" al termine uno spettatore gli gridò "ritirati" e lui rispose con un gesto della mano a porgere in direzione di Muti, (conservo la VHS della serata in diretta, che, se non ricordo male x molti anni fu l'ultima diretta televisiva). Io quei Vespri siciliani con Cecchele, Milnes, Giaiotti e la Arroyo li ho completi poichè me li sono registrati dalla filodiffusione, anche se c'è un fastidiosissimo lieve ronzio dovuto dall'onda radio di trasmissione, e i due duettoni con Guido di Monforte sono veramente molto belli, per intensità e per il dolore dell'anima che trasmette vocalmente, specie in quello del 3° atto. In definitiva ritengo che i Vespri vanno cantati con lo stile di tuo padre, non certo quello di Merritt, un maggiore approfondimento poteva essere necessario, magari successivamente, ma non sempre le cose vanno così, probabilmente aver cercato di alleggerire il suo grande peso vocale avrebbe ottimizzato la sua interpretazione, cmq a me piace cos' com'è. Capirai che di Vespri me ne intendo, ho elogiato Cecchele definendo la scena di Oronte dai Lombardi meglio di nessun altro, definendo il suo pezzo il migliore assoluto e il DO della cabaletta, (che nessuno fa) meraviglioso. Tengo il libro di Remo Schiavo, con tante belle foto, e (mia citazione), un libro senza foto è come un film senza colonna sonora, anche se, e qui si che faccio un'appunto critico, la cronologia avrebbe dovuto essere più dettagliata, per conoscere i numerosi co-interpreti delle sue tantissime recite. Mi spiace pensi che io ascolti l'aria con la lente d'ingrandimento, non sono ne Stinchelli, ne Suozzo, l'aria è ottima, non è perfetta, ed è purtroppo la sua unica interpretazione dell'opera verdiana. E' un mio difetto di vivisezionare le note acute, lo ammetto. Il 15 dicembre del 2018 ero presente al suo funerale, ho voluto nel mio piccolo omaggiare questo grande artista. un caro saluto.... Mario
@@cabaletta64 Caro Mario, non sono arrabbiato, ho solo scritto come stanno le cose portando alcuni esempi in modo da far capire anche a chi non è dell'ambiente, come funzionano, o meglio, come funzionavano una volta i teatri con vari tipi di artisti. Ho messo i famosi puntini sulle "i" perchè mi sono visto costretto a farlo dopo il tuo "esame". Penso, che prima di risentire una voce del genere, come quella di mio padre, ne dovranno passare di anni...veramente tanti. IL libro di Schiavo, che tra l'altro ha vinto numerosi premi, dovevi chiedere a lui perchè non abbia scritto la cronologia dettagliata come intendi tu...una volta che Schiavo ha scritto gli interpreti principali, e il luogo, cosa vuoi che scriva in più? Vedi, a volte essere troppo vivisezionante, anche con gli amici e con quelli che per giunta non ci sono più e non possono più risponderti, non è una bella cosa... A volte è meglio lasciare perdere certe quisquiglie e se ti piace apprezza sennò lascia stare. Ciao Mario, stai tranquillo e auguri di Buona Pasqua.
Его голос можно отнести к так называемым,,природным"и потому технические огрехи появляются всегда и они обнаруживаются чаще при переутомлении и болезнях голосового аппарата,что и было обозначено после удаления глоточных миндалин,но надо быть благодарным и не впадать в бессмвсленный снобиз.
Voce bella, piena, virile, tecnica sicura che ritengo maturata nella tecnica così detta" affondo" della laringe-
Grandissimo!
Gianfranco Cecchele artista tanto amato e ammirato molte volte all Arena di Verona fin dal suo esordio in Forza del destino.
Conosciuto poi personalmente a Verona quando gli venne conferito il premio Callas,accompagnato dalla sua splendida famiglia.
Mi piace citare Ghena Dimitrova che "consacrò" Cecchele come il collega "migliore" tra gli importanti partners avuti in carriera.
Grazie del filmato
A very strong and extremely beautiful tenor voice indeed.
bravo bravo bravo grande grande grande
Magnifico
Chiudo gli occhi e sogno
qui Cecchele era stato da poco tempo operato alle tonsille, si senta la differenza da prima a dopo, leggermente indurito e non sicurissimo negli acuti, nel finale "la morte a men crudele..." non c'è, e "il tuo disprezzo..." c'è con un piccolissimo salto sulla nota.
cmq rimane sempre una gran voce, e uno dei migliori e più generosi artisti che abbiano calcato le scene.
Gent. Cabaletta 64, leggendo la sua critica, noto che non è a conoscenza che a quei tempi certe opere liriche potevano essere cantate da voci più eroiche, e quindi più adatte al ruolo, come appunto la voce di mio padre, e da altre voci meno adatte al ruolo perchè più liriche, come per esempio, il bravo tenore rossiniano Chris Merritt (quando bravo lo era e parliamo a fine anni '80). Questo significa che il direttore d'orchestra, che a quei tempi conosceva le voci, la tecnica e le difficoltà musicali e vocali, aveva la possibilità di "modificare" alcune pagine, seguendo sempre il volere e le indicazioni del compositore (ecco che si torna a parlare di "tradizioni"). Quindi il direttore Thomas Schippers, con la voce eroica di mio padre, ha preferito eseguire l'opera con alcuni tagli e tempi musicali adatti al tenore eroico che aveva in quel momento, anche perchè tale incisione era eseguita in diretta, senza possibilità di fare il taglia e cuci come si fa nelle sale discografiche, e con il pubblico presente in sala. Se lei va a ascoltare Merritt (tra l'altro in quella edizione scaligera era stato ingiustamente fischiato dai loggionisti, perchè considerato troppo leggero, ma qui su youtube hanno messo la recita dopo...), noterà che la stessa romanza pare essere diversa proprio per i motivi che le ho appena spiegato qui sopra. I tempi in alcuni momenti sono molto più lenti, altri, molto più veloci, è stato aperto un taglio, una frase prima del Si naturale che solitamente non si fa mai, ma il direttore in questo caso era Muti che ha il vizio di aprire anche le copertine.... e questo lo ha fatto perchè aveva un tenore rossiniano che poteva essere leggermente più a suo agio negli acuti ma di conseguenza era leggermente mancante nel corpo della voce maschia e eroica, come richiederebbe questo repertorio, in tutto il resto della sua gamma vocale e del personaggio di Arrigo.
Per quanto riguarda lo "scalino" sul Si naturale di mio padre, non c'è nessun scalino ma è una registrazione presa dal vecchio disco in vinile e molto probabilmente è la puntina sul giradischi. Difatti si nota anche il classico fruscìo dato dalla puntina che scorre sul microsolco...Di questa incisione purtoppo non posseggo le bobine originali che sarebbero state il non pus ultra per la qualità di incisione, ma solo il disco. Mio padre stesso era molto auto critico e lui stesso si era eccessivamente criticato in una sua ultima intervista ma non per la romanza...la sua vera autocritica era più indirizzata sulla linea di canto, in alcuni punti dell'opera, che dura cinque atti, che con l'esperienza avrebbe cantato più liberamente, pensando un pò meno alla tecnica, come ha fatto poi, per 48 anni della sua carriea. Comunque, oltre a ascoltare la romanza con la lente di ingrandimento, ha notato anche qualche cosa che le è garbato in serenità, oppure lei ascolta solo con lo scopo di trovare fuori i "difetti" a tutti i costi?
@@operazioneopera gent. Lorenzo, credo che ti sei arrabbiato un pò troppo facilmente per una semplice mia personale osservazione sull' aria di Arrigo cantata dal tuo papà.
Specificando dell'operazione subita, ho solo detto dell'impressione di voce leggermente indurita e il dettaglio sugli acuti che, va bè mi potevo anche risparmiare, ma mi pare anche di averlo elogiato subito dopo.
Il paragone con Chris Merritt non regge x nulla, Cecchele era voce da Vespri, Merritt era in quel momento la voce di R.Muti, ricordo benissimo quello che successe alla Scala con il tenore americano, le grandi attese antecedenti la prima, e le contestazioni durante la recita, in particolare durante "La brezza aleggia" al termine uno spettatore gli gridò "ritirati" e lui rispose con un gesto della mano a porgere in direzione di Muti, (conservo la VHS della serata in diretta, che, se non ricordo male x molti anni fu l'ultima diretta televisiva). Io quei Vespri siciliani con Cecchele, Milnes, Giaiotti e la Arroyo li ho completi poichè me li sono registrati dalla filodiffusione, anche se c'è un fastidiosissimo lieve ronzio dovuto dall'onda radio di trasmissione, e i due duettoni con Guido di Monforte sono veramente molto belli, per intensità e per il dolore dell'anima che trasmette vocalmente, specie in quello del 3° atto.
In definitiva ritengo che i Vespri vanno cantati con lo stile di tuo padre, non certo quello di Merritt, un maggiore approfondimento poteva essere necessario, magari successivamente, ma non sempre le cose vanno così, probabilmente aver cercato di alleggerire il suo grande peso vocale avrebbe ottimizzato la sua interpretazione, cmq a me piace cos' com'è.
Capirai che di Vespri me ne intendo, ho elogiato Cecchele definendo la scena di Oronte dai Lombardi meglio di nessun altro, definendo il suo pezzo il migliore assoluto e il DO della cabaletta, (che nessuno fa) meraviglioso.
Tengo il libro di Remo Schiavo, con tante belle foto, e (mia citazione), un libro senza foto è come un film senza colonna sonora, anche se, e qui si che faccio un'appunto critico, la cronologia avrebbe dovuto essere più dettagliata, per conoscere i numerosi co-interpreti delle sue tantissime recite.
Mi spiace pensi che io ascolti l'aria con la lente d'ingrandimento, non sono ne Stinchelli, ne Suozzo, l'aria è ottima, non è perfetta, ed è purtroppo la sua unica interpretazione dell'opera verdiana.
E' un mio difetto di vivisezionare le note acute, lo ammetto.
Il 15 dicembre del 2018 ero presente al suo funerale, ho voluto nel mio piccolo omaggiare questo grande artista.
un caro saluto.... Mario
@@cabaletta64 Caro Mario, non sono arrabbiato, ho solo scritto come stanno le cose portando alcuni esempi in modo da far capire anche a chi non è dell'ambiente, come funzionano, o meglio, come funzionavano una volta i teatri con vari tipi di artisti. Ho messo i famosi puntini sulle "i" perchè mi sono visto costretto a farlo dopo il tuo "esame". Penso, che prima di risentire una voce del genere, come quella di mio padre, ne dovranno passare di anni...veramente tanti.
IL libro di Schiavo, che tra l'altro ha vinto numerosi premi, dovevi chiedere a lui perchè non abbia scritto la cronologia dettagliata come intendi tu...una volta che Schiavo ha scritto gli interpreti principali, e il luogo, cosa vuoi che scriva in più? Vedi, a volte essere troppo vivisezionante, anche con gli amici e con quelli che per giunta non ci sono più e non possono più risponderti, non è una bella cosa... A volte è meglio lasciare perdere certe quisquiglie e se ti piace apprezza sennò lascia stare. Ciao Mario, stai tranquillo e auguri di Buona Pasqua.
Его голос можно отнести к так называемым,,природным"и потому технические огрехи появляются всегда и они обнаруживаются чаще при переутомлении и болезнях голосового аппарата,что и было обозначено после удаления глоточных миндалин,но надо быть благодарным и не впадать в бессмвсленный снобиз.