Partita Iva come imprenditore individuale: cosa sapere

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  • เผยแพร่เมื่อ 12 ก.ย. 2024
  • In questo video ti parlerò di tutto quello che devi sapere sull’impresa individuale.
    Ci sono vari aspetti che la legge prescrive per le imprese individuali.
    Partiamo quindi dal regime patrimoniale, e cioè la responsabilità dell’imprenditore per i debiti che contrae nell’ambito dell’impresa.
    Quello che devi sapere è che il patrimonio dell’impresa non è distinto da quello dell’imprenditore.
    Non c’è distinzione tra questi due patrimoni. La conseguenza è che l’imprenditore risponde ai debiti aziendali con tutto il suo patrimonio personale.
    In caso di fallimento infatti fallisce personalmente anche l’imprenditore, che perde tutto diventando nullatenente.
    Un altro aspetto è il regime contabile.
    Al di sotto della soglia dei 65.000 € di ricavi, è possibile utilizzare il regime forfettario: non vi è in pratica nessun obbligo di registrare le fatture e l’utile viene calcolato con una percentuale sui ricavi a seconda della tipologia di attività. Anche se è un regime con cui difficilmente si può fare impresa dato che impedisce la crescita oltre certe soglie.
    È comunque possibile tenere la contabilità semplificata al di sotto di 400.000 o 700.000 € di fatturato.
    Significa che si registrano solo le fatture e le paghe e non i movimenti di banca (incassi e pagamenti).
    Questo è però vero solo fiscalmente, in realtà il Codice Civile richiederebbe comunque la contabilità dovrebbe essere in ordinaria.
    In caso di fallimento si rischia quindi l’incriminazione per bancarotta fraudolenta documentale.
    Ecco perché anche se si tiene la contabilità semplificata bisogna comunque tenere nota degli incassi e dei pagamenti, in modo da poter ricostruire tutto in caso di fallimento.
    Veniamo ora agli altri obblighi di legge.
    Per l’impresa individuale non è richiesto nessun capitale minimo, di conseguenza non è necessario reintegrare in caso di perdite (cosa che invece capita in caso di s.r.l. o s.p.a.).
    Per quel che riguarda i prelievi dal conto aziendale si ha una maggiore libertà essendoci un’identità di patrimonio tra impresa e imprenditore.
    L’unico limite riguarda il reato di bancarotta semplice in caso di fallimento.
    In questo caso, se si è prelevato troppo, è possibile essere imputati per reato di bancarotta semplice.
    Non bisogna quindi fare delle spese personali eccessive rispetto alla propria condizione economica.
    Un altro caso di bancarotta semplice è il caso di consumo notevole di parte del patrimonio in operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti.
    Quindi è vero che i prelievi possono essere liberi, ma bisogna comunque fare tutto con cognizione di causa.
    Un altro aspetto riguarda il bilancio: non esiste nessun obbligo di depositarlo.
    È comunque vero che esiste un obbligo di farlo, in quanto serve per la dichiarazione dei redditi, ma non c’è alcun obbligo di pubblicarlo (cosa che invece hanno le s.r.l. e le s.p.a.).
    I dati economici per le imprese individuali sono riservati e a parte il fisco nessuno può saperli.
    L’ultimo aspetto è invece che non esiste nessun controllo esterno relativo alla contabilità.
    L’unico possibile è quello da parte delle autorità fiscali.
    Anche per questo video è tutto.
    Ti ringrazio come sempre per la visione e ti invito a iscriverti al canale TH-cam per essere avvisato ogni volta che uscirà un nuovo video.
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    Buona lettura!
    Claudio Cerutti

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