Ciao! Concordo più o meno con tutto quello che hai detto :) Io sono una studentessa di 22 anni e sto facendo del mio meglio, ma sono anche dovuta scendere a patti con il fatto che certe cose non me le posso proprio permettere. Anche comprando 4 cose in croce all'anno, purtroppo non posso spendere i soldi dell'affitto in vestiti eheh. Comprare capi di seconda mano è sicuramente un'ottima soluzione, o altrimenti personalmente penso che un passo avanti per tutti possa essere comprare meno usando il cervello. Per esempio io mi trovo bene con i jeans di topshop, ne ho due paia da 2 anni e non compro jeans da allora. Quindi io direi che tutti possono dare il proprio contributo semplicemente diminuendo la mole di vestiti che si acquistano e comprando capi calibrati! Aspettando il primo stipendio decente per comprare qualcosa da Lazzari ahah. Tra l'altro, al momento mi trovo in Marocco. Sono in un'università qui e sto lavorando su un mio progetto di ricerca sulle condizioni dei lavoratori marocchini nel garment sector! Se ti fa piacere quando ho finito ti faccio sapere quello che ho scovato:) Saluti da Rabat
PupiPandino ciao, capisco molto bene il tuo discorso e lo condivido. Basterebbe anche ridimensionare il volume di acquisti per essere sostenibili e sentirsi meno vittima dello shopping selvaggio. Mi interessa molto la tua ricerca, tanto che mi piacerebbe contattarti in privato se sei disponibile. Posso chiederti di mandarmi un'email a camilla.mendini@gmail.com? In bocca al lupo per il progetto e grazie!
Lazzari è un marchio mitico (anche io vorrei potermi comprare un sacco di loro pezzi ma non ce la posso, nonostante abbia un mio lavoro) ma ci sono miriadi di piccole realtà che fanno lo stesso identico lavoro con la stessa tipologia di prodotti (io parlo da interessata, faccio la stessa cosa!)
Grazie per questo video! Parlo da diretta interessata, visto che della moda etica e sostenibile ho fatto il mio mestiere. Sono una piccola realtà, ma ho visto che c'è un gran bisogno di questa nuova consapevolezza. Le mie clienti amano ciocche faccio anche in relazione al fatto che ci metto mano per prima, oltre ad avere prezzi veramente abbordabili e usare materie prime di grande qualità. Più se ne parlerà e più la moda potrà cambiare (e io non passare da matta da legare!) Mi trovi in giro come "carolina emme" 💗
Può aver senso comprare le linee sostenibili dei grandi marchi, è un segnale che si da alle aziende stesse da parte del consumatore. Se in molti invece di comprare le linee fast acquistassero le produzioni sostenibili, le aziende si butterebbero su quelle produzioni. Ovvio che lo farebbero solo per soldi ma meglio di niente.
Mi piacciono molto questi tuoi video, sono davvero ben fatti e molto chiari. Grazie per gli spunti e le informazioni. Oggi un altro piccolo passo: eliminerò dalle newsletter che ricevo i marchi che non sono più disposta a supportare e che ogni tanto mi inducono in tentazione per via degli sconti, per iniziare. Ancora complimenti.
Ciao Camilla, vedo spesso i tuoi video e ti ringrazio per avermi fatto conoscere il mondo della moda sostenibile. Volevo solo chiarire la questione di Humana, frequento i suoi negozi da tempo, prima ancora di conoscere la verità sulla fast fashion. I vestiti che vengono venduti nei negozi in Europa o perlomeno in Italia, seguono la stagionalità, funzionano proprio come dei veri e propri negozi di vestiti e alla fine della stagione viene progressivamente abbassato il prezzo. Esistono due tipologie di negozi, uno Second Hand e l'altro Vintage, che vende capi più ricercati. Questi negozi si trovano nelle città di Roma, Milano e Torino. Ci tenevo a chiarire perché secondo me è bellissimo unire sostenibilità e beneficenza. Un bacio 😘
Complimenti! Ti ho scoperto da poco, finalmente qualcuno su youtube che tratta temi interessanti ed etici e non i soliti haul di moda e beauty. Ci vorrebbero più youtuber come te! Per motivi etici sto cercando negozi di abiti e scarpe vegane ma anche tutto il mondo della moda sostenibile che mi hai fatto conoscere tu mi interessa molto! Grazie e brava
Ciao!! Interessante sempre questi video, hai visto il documentale the minimalists su Netflix sarebbe bello anche un video riguardo a questo argomento tra minimalismo e moda sostenibile, un abbraccio!
Ciao, a parte che come forse già detto, hai un modo molto garbato, elegante.. è un piacere ascoltarti. Al di là dell’essere d’accordo o meno o poi.. Io sono d’accordo su molte cose, su altre mi faccio delle domande. Posto che personalmente non compro in maniera compulsiva, ho tantissimi capi ma ho pezzi che hanno anche 8/10 anni, quindi è normale che le cose si accumulino. Come già ti dicevo, tralasciando il sostenibile, un hem, uno zara ecc hanno il vantaggio di costare meno rispetto a pari insostenibiltà di chessò armani, prada ecc(nomi a caso eh). Il prezzo non fa la sostenibilità. Tieni conto che nel mio piccolo quello che tu fai coi vestiti io provo a farlo col cibo il più possibile. Uova/formaggi solo della cascina dietro casa, carne solo del macellaio dall’altra parte della strada che macella a 15 km da qui(e comunque 2 vv al mese a esagerare). Frutta e verdura quanto più possibile di stagione e di un’altra cascina della zona. Tanti legumi e di preferenza, molte cose bio. Però dal tuo video mi sorgono delle domande. E credimi non per polemica, ci stiamo bevendo un caffè e chiacchierando sul divano😊 Dici di ridare nuova vita ai capi. Se ho una giacca metterci le toppe. A che pro? Non cambia nulla, la giacca è quella, è il mio stile. La porto altri 3 anni così com’è. Mettere delle toppe la rende sostenibile? Se dei vestiti, non sostenibili, ci vengono regalati, allora vanno bene perché non siamo diretti responsabili dell’acquisto? No è più giusto riciclarli (humana ecc) e indossare quello che riteniamo corretto? (Per inciso, porto sempre i capi dismessi in caritas o cassonetti gialli.. ma sui cassonetti pare ci sia un giro di mafia folle😪) Grazie 😊
Mi piace la chiarezza ,ma anche la schiettezza con cui affronti l'argomento, che sembra leggero,ma secondo me è l'inizio di una vera rivoluzione commerciale, che ci spinge ad un consapevole consumo materiale, nonchè un più ragionevole impiego del denaro, da mamma e da donna stimo tanto il tuo essere "youtuber "😘😘😘👍
Ciao, lo spero davvero con tutto il cuore che si riesca a smuovere il mercato. Io non smetterò di parlarne, perché lo trovo un argomento troppo importante per essere ignorato o insabbiato. Un abbraccio e grazie!
È sicuramente uno dei video più interessanti mai visti su youtube, grazie mille per aver risposto alla domanda.😊 adesso vado a recuperare il documentario. è un argomento interessante e importante che tu spieghi benissimo ma è anche complesso, ho 21 anni e mi è sempre piaciuto cucire e fare a maglia nel tempo libero ma adesso mi domando con cosa è stata colorata la lana che ho usato e da dove viene🤔 ho già iniziato a controllare tutto quello che ho nell'armadio, mi faccio molte domande rispetto a prima e ho consigliato questo video a tutta la mia famiglia. Complimenti per la passione che ci metti e che trasmetti! 😊😊
Ciao Camilla, sto iniziando a prendere qualche vestito per il mio bimbo che nascerà tra qualche mese. Mi sono accorta che a differenza di quel che pensavo è possibile creargli un "guardaroba" non al 100 per cento, ma in gran parte sostenibile. Prima di tutto alcune cose (due copertine, qualche maglioncino e un paio di pantaloni) ho deciso di farli fare a mia mamma e a una sua amica molto brava (non tutti hanno questa possibilità, ma motli sì), in secondo luogo ci sono moltissimi posti dove comprare cose usate in ottimo stato anche per chi non ha parenti o amici che possono passare dei vestitini. Un sito che sto usando si chiama armadioverde. Vengono anche a casa tua a ritirare vestiti usati 0-16 anni e in cambio si possono comprare capi a 5 euro, se no si possono comunque comprare pagando di più, ma comunque al prezzo dell'usato. Inoltre mi sono accorta che ci sono qua e là marchi e siti che vedono capi fatti da artigiani a un prezzo contenuto sia su zalando (che ha spese di spedizione gratis e possibilità di dare indietro la roba se non va bene) che un sito che si chiama artimondo che vende tutine a circa 20 euro l'una fatte da artigiani (molto molto belle). Ci sono ovviamente marchi molto costosi dove una tutina in ciniglia o cotone costa 50 euro, ma altri che hanno i prezzi di prenatal e chicco, ma abitini fatti con cotone biologico, lana da allevamento all'aperto, tinte organiche e senza sfruttamento.
Fai sempre video davvero interessanti, sarà per me davvero difficile avere un armadio "sostenibile" ma grazie dei tuoi consigli sicuramente acquisto molto meno dalle grandi catene...
Da quando ho visto il tuo video ho iniziato a riflettere sull'argomento. Da due anni compro solo prodotti naturali per i capelli e la pelle. Purtroppo non ho mie entrate e mi piacerebbe tanto avere un maglione di Lazzari ma con tutte le spese che i miei genitori sostengono non mi sognerei mai di chiedergli un maglione di 100 e passa euro. Proverò lo stesso ad accumulare dei soldi ed iniziare anche io ad evitare compere che non siano eco. 😘
Raffaella Ferdinandez io mi impiccio perché mi sento toccata dal'largomento. Io faccio lo stesso lavoro di Lazzari, ma un mio maglione costa molto meno di cento euro e seguo la stessa filosofia. Made in Italy, low cost ma senza perdere in qualità e preziosità. Tutto per dire che ci sono miriadi di realtà oltre al pluripubblicizzato (lo può fare beati loro 😍) Lazzari.
Raffaella Ferdinandez si senza dubbio. Non intendevo quello. Ho detto che oltre a Lazzari che non tutte possiamo permetterci, ci sono anche altri piccoli marchi, il mio incluso, che fanno abbigliamento etico e sostenibile a prezzi più bassi.
Io però tutte queste aziende cosiddette "low cost" non mi sembrano tanto economiche sopratutto per i materiali usati, come brand italiani ho visto abiti 100% poliestere a prezzi assurdi.
Ciao Camilla, complimenti per il tuo bellissimo canale. Nel mio piccolo, porto da sempre molti abiti di seconda mano, spesso di amiche o parenti. Inoltre, esistono su facebook molti gruppi di riciclo, a livello locale. In questo modo, ciò che non usiamo più, può essere donato ad un'altra persona che lo userà. Grazie ancora per i tuoi bellissimi video, Alessia
Carissima Camilla, devo concordare con te circa le etichette sugli abiti che dicono sia un Made in italy, nel 2015 scrissi la tesi di laurea sui moderni metodi produttivi degli abiti e molti testi a cui feci riferimento, parlavano di etichette con questa dicitura, cucita solo per spingere agli acquisti.
Ciao sono una nuova iscritta e grazie alle tue info si sta aprendo un mondo. Questo non come consapevolezza dello sfruttamento e dell'avidità che c'è dietro questi grandi colossi economici, ormai sono in pochi a non saperlo. Piuttosto capire da dove partire, mi sembra tutto così difficile. Da tre anni ho cominciato a guardare le etichette del cibo, dei prodotti per l'igiene personale o per la skin care, ma non ne ho mai fatto una questione di etica o di tutela dell'ambiente, non perché non mi importasse, solo perché è davvero difficile vivere coerentemente con questi principi in tutto e per tutto. Tuttavia ho notato che la "fetta " di consumatori consapevoli si è ingrandita in questi anni e, visto che il mondo gira intorno al riscontro economico, sempre più aziende producono prodotti biologici, ecobiologici ormai a prezzi concorrenziali e performance che anche solo tre anni fa ci sognavamo. Tutto questo per dire che anche le peggiori aziende se vedono che i consumatori cominciano a comprare a preferire o anche solo a parlare di più di di sostenibilità e ecosostenibilità, forse verranno incentivate,non a cambiare completamente rotta ma, a incrementare produzioni migliori. Questo ovviamente è solo la mia opinione. Grazie mille per le tue preziose info😊
Sto ampliando molto la mia visione dello shopping grazie a te e a "the true cost". Sono arrivata alla "conclusione" che per certi aspetti alcune scelte ecologiste, etiche, bio, sostenibili ecc. siano sostenute, appunto, da un buon budget ;). Ma come dici giustamente tu, anche chi magari non può permettersi un cambio di rotta così importante può cmq lanciare un messaggio ben preciso: le linee conscious dei grandi marchi, i cui prezzi accessibili sono supportati sicuramente da tutto il mercato dei loro prodotti NON SOSTENIBILI, possono invogliare gli stessi brand a rafforzare questo tipo di linea rispetto a quella tradizionale. Inoltre è più facile istruire la nuova generazione agli acqusiti di un certo tipo: cercare di ragionare di queste cose con una quattordicenne innondata dal fast fashon ed in fase di crescita non è facile :). Ascoltarti è sempre un grandissimo piacere :)
Preparata e intelligente come sempre :-) purtroppo vivendo a Taipei ho grande difficoltà a reperire molti marchi sostenibili...in Asia purtroppo in moltissimi paesi questa consapevolezza non c'e, e se ho bisogno di qualcosa si trovano o le grandi catene oppure i marchi del lusso (che trovo allo stesso modo sicuramente non etici!). Cerco dunque di limitare gli acquisti alle cose più utili, anche se a volte costretta a comprare dai "colossi": Uniqlo ad esempio...
Ciao Camilla, non ti smentisci mai, i tuoi video sono sempre utili e di forte impatto! Ogni qualvolta vedo un tuo video (e non me ne perdo uno) mi sento arricchita sull'argomento e invogliata a fare delle spese consapevoli. Ti rigrazio per avermi aiutata ad aprire gli occhi su un tema cosi serio e per l'impegno che dedichi ai tuoi video qui su YT e nei tuoi #sustainableoutfit su Instagram. Un saluto e un abbraccio
Mi interessa molto questo argomento, anche perché io acquisto da H&m o Primark.. Per una questione di portafoglio innanzitutto..però a volte ho anche acquistato al vintage a Londra
Ciao Camilla ti seguo da poco e anche io, come te, dopo aver guardato The True Cost sono cambiata molto. Come marchio italiano secondo me molto valido, oltre a Lazzari che fa delle cose bellissime ma abbastanza costose, mi sento di consigliare Floreiza. È un marchio relativamente nuovo che però ha aperte diverse filiali in tutta Italia. Nel sito parlano molto del Made in Italy e leggendo diverse interviste dicono che tutti i loro articoli sono fatti in Italia tranne i cappotti che sono fatti in Bulgaria ( o Romania, non ricordo). I prezzi sono medio economici, lo stile è molto particolari ma si trovano anche capi basic per la vita di tutti i giorni. Poi io ho la mia amica che si trova vicino casa mia che ha una linea di abbigliamento creata da lei ed utilizzata tessuti fatti a Carpi. Lei si chiama Valentina e il sito è FilsdeReves. Adora i fuori ed i colori e volendo realizza anche capi fatti su misura per te. Scusata la pappardella, ma credo sia importante condividere quante più informazioni possibili visto che l'argomento in Italia è ancora abbastanza nascosto. Grazie per quello che fai e fammi sapere se i marchi consigliati possono andare bene con moda eco sostenibile :)
Devo proprio farti i complimenti Camilla. Sei una donna intelligente e che sa quanto sia importante informarsi sulle cose! Brava. E grazie, perché tramite le tue ricerche tieni informate anche noi, ci spingi a ragionare e a dare il giusto valore ai nostri acquisti. Un bacio.
Ciao Camilla, adoro i tuoi video sono sempre ricchi di spunti di riflessione. Mi piacerebbe facessi un video sulla moda da uomo indicando qualche brand sostenibile. Grazie mille un bacio
Ciao Camilla! Cosa pensi di Benetton? Sul loro sito hanno tutta una sezione dedicata all'impegno etico ed ambientale, ma come fanno a costare così poco i loro abiti?
Ciao Camilla! Video molto interessante! Una domanda che si fa meno spesso sul tema sostenibilità nella moda: come mi prendo cura dei miei capi in modo sostenibile? come li lavo/stiro affinché durino nel tempo (anche se queste sono le basi eheheh)? con quali prodotti? quali prodotti sono sostenibili? .. mi viene in mente perché prima, comprando fast fashion, non mi preoccupavo allo stesso modo (davo per scontato che si sarebbero rovinati)...ora invece sono gelosissima ": D Un bacione!!!
Grande Camilla,brava e grazie per il tuo video,un altra donna da seguire é Livia Giuggioli moglie di Colin Firth che é un attivista eco che si batte per abiti e gioielli sostenibili.❤
Camilla, come sempre i miei complimenti! Io sono una fan del vintage (vero e vecchio! ;) ) e della moda vegan, perché credo che la questione "etica" passi anche da lì... un bacio
Ciao Camilla! Ero in vacanza e non sono riuscita a farti la mia domanda in direct, ci provo qui: Cosa ne pensi dei brand Scandinavi tipo Cos, And other stories e Lindex? Grazie!😘
Come sempre video molto interessante:) mi sono persa la possibilità di farti una domanda,ma fortunatamente una ragazza ha pensato la stessa cosa , riguardo ai marchi che potremmo definire di alta moda . personalmente trovo molto più scandaloso questi marchi, rispetto hm ,Zara,in quanto fanno pagare anche diverse centinaia di euro un capo ma danneggiando comunque l'ambiente e sfruttando i lavoratori. Spero che non tutti facciano così, sarebbe interessante se ne facessi un video a riguardo ,anche se riconosco che è un argomento piuttosto vasto :) ciao
Complimenti Camilla, mi sento molto affine al tuo pensare in ambito sostenibilità, devo dire che in estate è più semplice cucire qualche top o prendere qualche capo artigianale. Ora con l'autunno faccio più fatica ad avere un armadio sostenibile in particolare dove posso trocare jeans sostenibili? Grazie!
Ciao Laura, vale lo stesso per me. I vestiti e le maglie estive sono molto più semplici da realizzare! Il brand sostenibile di jeans italiano, per eccellenza, è Par.co Denim. Non ho idea se ce ne siano altri in Italia, ma loro offrono una buona scelta di prodotti
Per quanto riguarda i tessuti/filati, mia madre compra i filati da Aquilana Lana Italiana. È una piccola impresa che possiede pecore e che, di conseguenza, produce filati... ma non solo! Sono loro a tingere la lana con coloranti tutti naturali. Se ne avete la possibilità, vi consiglio di fare un'occhiata.
Mi interessa tantissimo il discorso sulle stoffe, amo cucire e vorrei riuscire a creare capi "senza sensi di colpa". Il discorso che hai fatto sul made in Italy purtroppo è giustissimo, a fare i furbi hanno rovinato una garanzia è una credibilità che era sinonimo di eccellenza. Grazie per i tuoi video ❤
Ciao, purtroppo possono fare i furbi perché la legge italiana glielo permette. Vedevo che sono in attesa dei disegni di legge per portare di nuovo il termine Made in Italy al senso originario, ma ho il presentimento che non passeranno.
Ciao Camilla, un'azienda italiana totalmente made in italy, che lavora artigianalmente e produce a Chivasso vestiti per bambini è elenaesilvia abbigliamento (elenaesilvia.it). Non menzionano la sostenibilità, ma parlano di ottime materie e prime e produzione locale. Fanno delle cosine molto belle e classiche, ne ho prese alcune per la mia Costanza. Ciao!
Brava Camilla, continua così! A tutte le ragazze che chiedono come faccio a trasformare il mio armadio in uno sostenibile vorrei dire che innanzitutto non si deve comprare tutto nuovo. Se abbiamo capi fast fashion che usiamo, usiamoli fino in fondo, non ha senso buttarli. E poi come dici tu Camilla, pian piano una volta trovato il proprio stile si andrà ad acquistare al bisogno in modo mirato e sostenibile.
Ciao Camilla, ti seguo da qualche settimana. Al di là del fatto che i tuoi video sono davvero interessati, in riferimento al tuo stile di vita e al tuo comportamento verso agli acquisti, faresti un video dedicato invece alla linea bambini e a come i genitori potrebbero gestire il loro abbigliamento?
Ciao Camilla, mi è capitato di conoscerti proprio perché da diverso tempo mi sto ponendo delle domande sul mondo della fast fashion. La riflessione nacque da quando il mio fidanzato, per scelta, in contrapposizione agli allevamenti intensivi, scelse di non mangiare più carne/pesce e di limitare il consumo di uova e latticini. Ragionando con lui e con altri amici su questo tema, un giorno dissi: se si decide di essere etici lo si dovrebbe essere fino in fondo. Allo stesso modo in cui ci si cura degli animali trattati come oggetti per fare fatturato a basso costo, alla stessa maniera si dovrebbe pensare ai lavoratori sfruttati per fare i vestiti che indossiamo. Ricordo che, quando ero piccola, era venuto fuori lo scandalo dei palloni di calcio cuciti da bambini asiatici sfruttati. Questa cosa mi aveva impressionata. Però ammetto di non essermi mai posta davvero il problema, ovvero, ho riflettuto sul fatto che tutti i grandi marchi low cost, ma non solo, sono made in China, Bangladesh, ecc ecc. Dunque, che non avevo altra scelta. In realtà sono solo stata molto pigra ed ho voluto essere cieca. Detto questo, di recente questa tematica mi ha di nuovo riacceso la coscienza, tanto da farmi scoprire il tuo canale. Non ho ancora visto il documentario ma ormai è giunta l'ora. Tutte le risposte alle mie domande probabilmente sono lì. Scusa il post lungo e grazie di condividere pensieri saggi. Rosalynn
Da quando ti seguo sono sempre più interessata al sostenibile e al "riciclo" (a questo proposito ho appena partecipato ad un mercatino delle pulci organizzato proprio con questo spirito) ma purtroppo in una realtà piccola come la mia è difficile trovare il vintage. Non demordo comunque!
Claudia Emme purtroppo non sempre sono accessibili mercatini vintage o di usato interessanti. Ti consiglio di guardare il vintage su Etsy, oppure cercare gruppi di scambio vestiti (swap) su Facebook oppure usare app come Depop per comprare second hand!
Ciao Camy! Io non ho fatto domande perché tra me ho detto poi ci penso con calma,Ma ahimè poi è passata e mi è sfuggito 😔! Comunque hai dato delle risposte molto esaustive come sempre❤! Sai che non sapevo che un capo diventa vintage dopo 20 anni?! Un bacione grazie a te per tutti i chiarimenti 😘
ciao Camilla! il tuo canale è bellissimo, volevo chiederti a proposito della linea conscious di h&m e altri in che senso sono sostenibili? sotto che aspetti? comprare da queste linee non può essere un incentivo per promuovere almeno un miglioramento, rispetto alla produzione esclusivamente fast fashion?
Ciao, devo ancora approfondire la questione. Per ora mi è parso di capire che dichiarino sostenibile la loro linea "Conscious" solo perché parte del filato di cotone proviene da agricoltura biologica. Non voglio dare giudizi affrettati ma non mi sembrano realmente impegnati sulla questione.
Ciao Camilla, sempre interessanti i tuoi video...mi piace anche come affronti i vari argomenti... mi sta molto a cuore il reparto bambino (ne ho 6)... e quindi volevo sapere se ci sono brand sostenibili che peró hanno prezzi nn folli...ovviamente i vestiti che non gli vanno più e non sono messi male li tengo e li riuso...un bacio
Ciao! Nella sezione "sostenibile" di Zalando troverai moltissimi prodotti a prezzi bassi. Ti avviso però che vengono dichiarati sostenibili, ma in realtà hanno solo parte del materiale con cui sono composti che è biologica. Se preferisci dei marchi totalmente sostenibili, invece: Monkind, Pagabei oppure cercare su Gogreenstore nella sezione bimbi.
Ciao, come facciamo a sapere cosa si nasconde anche dietro il made in Italy? Ci sono dei brand che ho acquistato nell'usato, ad esempio Marella, che sono made in Italy ma.. come avere la certezza che sia un made in Italy pulito? Quando non si tratta di piccole realtà di artigianato o quando ci si trova di fronte a brand si made in Italy, ma che non hanno mai dimostrato di avere attenzione verso tematiche etiche o sostenibili, a partire dalla condizione dei lavoratori in primis (di cui si è completamente all'oscuro) come bisogna comportarsi? Consigli di contattare direttamente l'azienda per avere informazioni? Per la prima volta ieri ho visto il documentario "the true cost", ed è impossibile uscirne illesi. Per quanto mi riguarda è già un annetto che non acquisto dai famosi brand direttamente.. un po' per noia un po' perchè non ne avevo la necessità, però li ho acquistati indirettamente attraverso il sito di Armadio Verde (a proposito, lo hai mai utilizzato? Cosa ne pensi?) Grazie ciao 🌸🌸🌸
Ciao Camilla! Intanto complimenti per i tuoi video, mi hai aperto un mondo! Volevo chiederti cosa ne pensi del marchio Progetto Quid. A quanto ho capito fa parte del gruppo Calzedonia e l'idea è recuperare tessuti inutilizzati e produrre capi dando lavoro a donne in difficoltà. Può essere considerato eco-sostenibile?
Ciao Camilla, i temi che hai trattato mi hanno talmente interessata che ho cominciato ad informarmi, vivo a Milano e qui vicino da poco hanno aperto un centro commerciale enorme con Primark all'interno, inutile dire che anche io sono caduta vittima di questo brand soprattutto per la quantità di prodotti che offre a prezzi davvero molto bassi. Io ho sempre acquistato solo cose che al momento mi servivano anche se un capo costa 2 euro, l'ennesima maglietta bianca, non la compro perchè so che non ne ho necessità, come non necessito di un vestito con i fenicotteri rosa...però se mi serve una borsa, la vado a cercare li perchè so che costa poco e fra 1-2 anni quando si sarà rotta la potrò buttare senza pena, anche se poi le tratto così bene le cose che mi duranno anni anche se non sono di qualità eccellente. A proposito di Primark sul loro sito decantano una particolare attenzioni alle condizioni dei lavoratori, tu hai fatto altre ricerche? hai sentito altre voci a riguardo? Qui in Italia Primark è ancora un modo sconosciuto...Grazie, è un piacere ascoltarti!
Ciao Raffaella, di Dixie ne parlo proprio rispondendo all'ultima domanda. Non mi pare un marchio sostenibile anche perché scrive chiaramente sul proprio sito di far parte di un gruppo di aziende fast fashion. Floreiza non parla di sostenibilità da nessuna parte, anzi anche loro scrivono di proporre una collezione a settimana come le grandi catene fast fashion. Direi che entrambe non lo sono!
Ciao!!! parlando sempre di moda low cost ho scoperto che bonprix.it ha proprio una sezione sul suo sito (Responsabilità aziendale) in cui parla proprio della gestione sostenibile della sua produzione, parlando non solo di materiali ma anche di condizioni di lavoro. Non so se conosci questo marchio però sono rimasta stupita dal fatto che volesse dare informazioni in questo ambito. E' un'azienda di Amburgo con negozi sparsi per l'europa. La cosa che mi lascia un po' perplessa è che ha comunque la produzione in india nonostante dicono di seguire la dichiarazione dei diritti umani. Come si fa a sapere se è vero?!?!? Non sarebbe lo stesso discorso che hai fatto per Hem CONSCIUS???? Grazie mille se risponderai e per avermi aperto gli occhi su questo mondo!!
Ciao! l'unico problema (se cosi' si può dire)è che non è in italia o cmq in europa. In india non so bene che leggi ci siano e magari sono più permissivi per lo smaltimento degli scarti. Non vorrei fosse una copertura come Hem consciuos o monky. Spero veramente che sia tutto vero perché i prezzi sono buoni e lo stile mi piace tantissimo!!!
Bel video, come sempre! Ti avevo fatto una domanda, ma non sei riuscita a rispondere.. approfitto per rifartela e rifarla anche alle ragazze: esistono brand sostenibili ed etici che hanno taglie un po' più comode? Tipo 48/50
Ciao Veronica, scusa se non sono riuscita a rispondere alla tua domanda nel video. Secondo me non avresti nessun problema di taglia andando da artigiane che hanno il loro piccolo shop, perché fanno tranquillamente su misura i pezzi (ti potrei consigliare Nevelo Kids, Filo Timo, The Yellow Peg, Smat Smat pop Clothing, Aloba Sarta, Caterina Pervinca,...). Come marchi invece ho trovato Takko Fashion che ha una sezione per taglie comode e anche Re-Bello che arriva alla XL.
Ciao Camilla mi piace molto come ti poni sull'argomento della sostenibilità si capisce che ci tieni a diffonderlo e ne sei curiosa, ti posso chiedere se la tua abitazione è sostenibile?
Camilla Mendini ciao Camilla la mia è pura curiosità partendo dal fatto che per vestirsi una persona può acquistare in media una volta al mese, a parere mio la sostenibilità è più gestibile invece in casa ci vive per molto più tempo quindi ti volevo chiedere usi elettrodomestici, lampadine, etc sostenibili? Nella tua area si fa la raccolta differenziata? Per caso hai un angolino in casa che dedichi alle piante?
Allora la questione è un po' più complicata di quanto si potrebbe immaginare: viviamo in un condo gestito dalla società che affitta i locali e che si prende cura di tutto: dalle aree comuni, alla pulizia del condominio, al cambio delle lampadine, all'aggiustare gli elettrodomestici (già presenti nelle case). È un concetto totalmente diverso, dove gli inquilini hanno poco potere decisionale. Elettrodomestici, lampadine, spazzatura sono tutte dotati e gestiti dalla società che ha comprato il condominio. La spazzatura ad esempio è così divisa: l'umido va buttato nel lavandino, dove viene tritato e va in una fossa comune. La differenziata invece è divisa in plastica, lattine e vetro tutte insieme, poi la carta separata e poi il trash generico. Tutte queste tre spazzature vanno svuotate in un buco nel muro che c'è in ogni corridoio in ogni piano dei vari buildings. C'è una schermata in cui si sceglie che tipo di spazzatura si sta buttando (peccato che sia rotta da mesi e la selezione non funzioni...). Per le piante abbiamo un angolino ma purtroppo non abbiamo né il terrazzo, per far crescere piante e fiori, né la possibilità di aprire le finestre più di 5 cm, perché sono bloccate come quelle degli alberghi. Insomma, abbiamo davvero poco potere decisionale. Nella prossima casa sicuramente prenderemo in considerazione molti più aspetti e non credo continueremo ad abitare in condomini, anche se non abbiamo ancora iniziato la nostra ricerca.
Grazie per questi video! Sono anni che cerco canali TH-cam con tematiche sulla sostenibilità e con te mi sembra di aver trovato un tesoro! Complimenti davvero :) per quanto riguarda i gioielli, consiglio di dare un occhiata a Maraismara, è un‘ artigiana italiana che crea gioielli con oro, diamanti e perle completamente fair trade e tracciabili.
Oltre al second hand ho trovato un'altra soluzione! Mi faccio fare vestiti su misura dalla sarta di fiducia. In realtà sono avvantaggiata, perché non solo è la mia vicina di casa che conosco da una vita, ma è pure la suocera di mio fratello! Comunque nonostante lo sconto "famiglia" ovviamente spendo di più rispetto ad andare a comprarmelo al mercato o in una qualsiasi catena low cost! Ma alla fin fine, nemmeno troppo! Ovviamente dipende dal pregio della stoffa, la dimensione e modello dell'abito, se è più complesso da fare, le prenderà più tempo! Se andassi a comprarmi i vestiti in negozi di marchi non low cost (Liu Jo, Patrizia Pepe, Pinko...) spenderei il doppio e avrei tra le mani un prodotto sicuramente non sostenibile e spesso nemmeno made in Italy (nonostante ingannevolmente ce lo vogliano far credere!) Nonostante non sia una vera e propria fashion victim :D lo scoglio più difficile che sto trovando è quello di cambiare mentalità durante l'acquisto e rendermi conto che non ho bisogno di tutto quello che vedo e che il marketing cerca di propinarmi. Basterebbe avere meno capi, di migliore qualità, acquistati in modo intelligente così da massimizzare con gli stessi vestiti il maggior numero di outfit!
Ciao Camilla, io la penso esattamente come te su tutta la linea, ho visto il documentario "the true cost" e credo realmente che sia una cosa shoccante ma purtroppo non nuova( ricordo ad esempio lo scandalo della nike ! )L' unica cosa che mi dà da pensare è...che fine faranno tutte le persone che lavorano per queste aziende ( che anche se sottopagate riescono comunque "forse" a portare il pane a casa?). La mia paura è questa...se smettiamo davvero di comprare i prodotti fast chi sarà davvero a rimetterci? Il discorso è lungo e filosofico....io dal profondo del cuore vorrei continuare a comprare vestiti che vengono prodotti in Bangladesh, Cina ecc, ma sapere che quando li indosso la gente che lì ha creati sia stata pagata a dovere, lavorando degnamente in luoghi sicuri! Credo che ormai il Dio denaro abbia messo un velo davanti agli occhi di molti! Un abbraccio e spero di essere stata chiara nell' esporre il mio pensiero!
Caritas , se sono buoni vengono donati ad altre persone che ne hanno di bisogno altrimenti li utilizziamo come macero , macero che vendiamo Ad aziende , Dal ricavato ci' ricaviamo' i soldi per pagarci le bollette e materiale utile che servono , Per mandare avanti questo centro Caritas! io sono volontaria in un centro caritàs della mia città qui in Sicilia se può essere utile , in teoria tutti i centri caritas hanno un meccanismo simile se non uguale! 😉
Ciao, lo seguo da qualche anno e lo trovo un bel progetto anche se non mi piace mai quando gli eventi e le persone che partecipano a questo tipo di eventi si sentono esclusivi e un'élite aperta a pochi. Mi piacerebbe ci fosse un corrispettivo del Green Carpet anche per brand non di alta moda, ma che meritano per via della ricerca e dell'innovazione che portano. Eco Age lo trovo un servizio molto interessante, non ho idea dei costi che chiedano ai brand, però da osservatrice esterna l'ho trovato un servizio molto ben organizzato.
Ciao Camilla ti conosco da pochissimo ma è stata una grande scoperta questo mondo. Vorrei segnalare un'artigiana che conosco personalmente e che fa borse e scarpe. Una sua borsa può anche costare 200/300 euro (dipende dalle dimensioni) ma la materia prima è ottima ed ogni pezzo viene creato nel suo studio arigianalmente. Potenzialmente una borsa in pelle è un capo eterno. Il suo sito è www.marinamariniborse.it/ ha anche la pagina facebook dove si vedono le realizzazioni passo passo di alcune sue borse. Un saluto ;)
La mia domanda è, non per curiosità ma per uno spunto. Tu hai queste idee e fai bene a seguirle e questi ti onora, ma con i tuoi figli come fa? Essendo piccoli ci deve essere per forza un forte ricambio quindi? Ci sono brand sostenibili per bambini? Tu compro sempre da li? Se no dove? E non sarebbe poi una contraddizione? Non sono domande per giudicarti ma per capire anche il tuo modo di ragionare. Grazie
dove trovo il documentario the true cost? a scaricare lo trovo? grazie a chi saprà indirizzarmi.. ho cercato qui su TH-cam ma ho visto solo qualche video
Qua in Inghilterra ci sono tanti negozi Second Hand e Vintage....si può comprare tutto. Questi negozi sono frequentate anche dalle signore di certo ceto sociale...
Ciao Camilla, innanzitutto ti faccio i miei complimenti più sentiti: trovo i tuoi video ben fatti e illuminanti! Credo proprio che guarderò il documentario e che inizierò a scegliere con più coscienza... Sai qualcosa del marchio siciliano Chiara B? Ho provato a fare qualche ricerca ma vorrei sapere una tua piu esperta opinione. chiarab.it/brand/ Baci, Ludovica
Volevo solo precisare che il punto vendita Humana Vintage di Milano vende REALMENTE vestiti vintage ovvero abiti anni 50/60/70/80. Se volete abiti usati "contemporanei" il mio consiglio è quello di andare da Share che ha due punti vendita a Milano molto forniti.
Mi sono fatta la stessa domanda sul rischio di togliere lavoro a chi cuce per H&M e simili. L'ideale sarebbe che la produzione diminuisse quel tanto da poter far lavorare questa gente un numero di ore più umano... che dici, troppo ottimista?
Ciao, purtroppo non sono correlate le due cose. La condizione di schiavitù non è sinonimo di alte vendite, ma di una gestione non controllata dal punto di vista legislativo delle factories in loco e dalla totale noncuranza da parte dei brand che fanno produrre a loro e che mirano solo al risparmio.
Ti ho scoperta da poco e adoro i video su questo argomento! Anche io mi sto convertendo al sostenibile (comprando seconda mano e facendomi i vestiti hehe)ti volevo segnalare questo negozio sostenibile che vende vestiti, dell'intimo e maglie tecniche per sport www.lize-shop.it/
Su human a tuuuttto sicuro ma meglio portare l usato direttamente in negozio se possibile. Tanti abiti sono assolutamente vintage altri semplicemente second hand si
Da parere maschile posso dire che le uniche che si salvano con materiali buoni e alla moda a prezzi buoni sono Zara Terranova Pull&Bear stop. Ricordiamo che le scarpe adidas nike costano tanto ma con materiali scadenti e fatti in Bangladesh spazzatura alla moda
Ciao! Concordo più o meno con tutto quello che hai detto :) Io sono una studentessa di 22 anni e sto facendo del mio meglio, ma sono anche dovuta scendere a patti con il fatto che certe cose non me le posso proprio permettere. Anche comprando 4 cose in croce all'anno, purtroppo non posso spendere i soldi dell'affitto in vestiti eheh. Comprare capi di seconda mano è sicuramente un'ottima soluzione, o altrimenti personalmente penso che un passo avanti per tutti possa essere comprare meno usando il cervello. Per esempio io mi trovo bene con i jeans di topshop, ne ho due paia da 2 anni e non compro jeans da allora. Quindi io direi che tutti possono dare il proprio contributo semplicemente diminuendo la mole di vestiti che si acquistano e comprando capi calibrati! Aspettando il primo stipendio decente per comprare qualcosa da Lazzari ahah.
Tra l'altro, al momento mi trovo in Marocco. Sono in un'università qui e sto lavorando su un mio progetto di ricerca sulle condizioni dei lavoratori marocchini nel garment sector! Se ti fa piacere quando ho finito ti faccio sapere quello che ho scovato:) Saluti da Rabat
PupiPandino ciao, capisco molto bene il tuo discorso e lo condivido. Basterebbe anche ridimensionare il volume di acquisti per essere sostenibili e sentirsi meno vittima dello shopping selvaggio. Mi interessa molto la tua ricerca, tanto che mi piacerebbe contattarti in privato se sei disponibile. Posso chiederti di mandarmi un'email a camilla.mendini@gmail.com? In bocca al lupo per il progetto e grazie!
Lazzari è un marchio mitico (anche io vorrei potermi comprare un sacco di loro pezzi ma non ce la posso, nonostante abbia un mio lavoro) ma ci sono miriadi di piccole realtà che fanno lo stesso identico lavoro con la stessa tipologia di prodotti (io parlo da interessata, faccio la stessa cosa!)
Grazie per questo video! Parlo da diretta interessata, visto che della moda etica e sostenibile ho fatto il mio mestiere. Sono una piccola realtà, ma ho visto che c'è un gran bisogno di questa nuova consapevolezza. Le mie clienti amano ciocche faccio anche in relazione al fatto che ci metto mano per prima, oltre ad avere prezzi veramente abbordabili e usare materie prime di grande qualità. Più se ne parlerà e più la moda potrà cambiare (e io non passare da matta da legare!)
Mi trovi in giro come "carolina emme" 💗
Può aver senso comprare le linee sostenibili dei grandi marchi, è un segnale che si da alle aziende stesse da parte del consumatore. Se in molti invece di comprare le linee fast acquistassero le produzioni sostenibili, le aziende si butterebbero su quelle produzioni. Ovvio che lo farebbero solo per soldi ma meglio di niente.
Mi piacciono molto questi tuoi video, sono davvero ben fatti e molto chiari. Grazie per gli spunti e le informazioni. Oggi un altro piccolo passo: eliminerò dalle newsletter che ricevo i marchi che non sono più disposta a supportare e che ogni tanto mi inducono in tentazione per via degli sconti, per iniziare. Ancora complimenti.
luna_bubb ah giusto, anche quelle ho dovuto eliminare 😝😝😝
Ciao Camilla, vedo spesso i tuoi video e ti ringrazio per avermi fatto conoscere il mondo della moda sostenibile. Volevo solo chiarire la questione di Humana, frequento i suoi negozi da tempo, prima ancora di conoscere la verità sulla fast fashion. I vestiti che vengono venduti nei negozi in Europa o perlomeno in Italia, seguono la stagionalità, funzionano proprio come dei veri e propri negozi di vestiti e alla fine della stagione viene progressivamente abbassato il prezzo. Esistono due tipologie di negozi, uno Second Hand e l'altro Vintage, che vende capi più ricercati. Questi negozi si trovano nelle città di Roma, Milano e Torino. Ci tenevo a chiarire perché secondo me è bellissimo unire sostenibilità e beneficenza. Un bacio 😘
Vanessa L. Grazie mille Vanessa, hai fatto benissimo a chiarire!
Complimenti! Ti ho scoperto da poco, finalmente qualcuno su youtube che tratta temi interessanti ed etici e non i soliti haul di moda e beauty. Ci vorrebbero più youtuber come te! Per motivi etici sto cercando negozi di abiti e scarpe vegane ma anche tutto il mondo della moda sostenibile che mi hai fatto conoscere tu mi interessa molto! Grazie e brava
Ciao Erica, benvenuta! Mi fa piacere che tu sia dei nostri, continua così!
Ciao!! Interessante sempre questi video, hai visto il documentale the minimalists su Netflix sarebbe bello anche un video riguardo a questo argomento tra minimalismo e moda sostenibile, un abbraccio!
Dubraska González ciao, devo ancora guardarlo! Me lo state consigliando in tante, devo correre ai ripari e vederlo :)
Ciao, a parte che come forse già detto, hai un modo molto garbato, elegante.. è un piacere ascoltarti. Al di là dell’essere d’accordo o meno o poi..
Io sono d’accordo su molte cose, su altre mi faccio delle domande. Posto che personalmente non compro in maniera compulsiva, ho tantissimi capi ma ho pezzi che hanno anche 8/10 anni, quindi è normale che le cose si accumulino. Come già ti dicevo, tralasciando il sostenibile, un hem, uno zara ecc hanno il vantaggio di costare meno rispetto a pari insostenibiltà di chessò armani, prada ecc(nomi a caso eh). Il prezzo non fa la sostenibilità. Tieni conto che nel mio piccolo quello che tu fai coi vestiti io provo a farlo col cibo il più possibile. Uova/formaggi solo della cascina dietro casa, carne solo del macellaio dall’altra parte della strada che macella a 15 km da qui(e comunque 2 vv al mese a esagerare). Frutta e verdura quanto più possibile di stagione e di un’altra cascina della zona. Tanti legumi e di preferenza, molte cose bio.
Però dal tuo video mi sorgono delle domande. E credimi non per polemica, ci stiamo bevendo un caffè e chiacchierando sul divano😊
Dici di ridare nuova vita ai capi. Se ho una giacca metterci le toppe. A che pro? Non cambia nulla, la giacca è quella, è il mio stile. La porto altri 3 anni così com’è. Mettere delle toppe la rende sostenibile?
Se dei vestiti, non sostenibili, ci vengono regalati, allora vanno bene perché non siamo diretti responsabili dell’acquisto? No è più giusto riciclarli (humana ecc) e indossare quello che riteniamo corretto? (Per inciso, porto sempre i capi dismessi in caritas o cassonetti gialli.. ma sui cassonetti pare ci sia un giro di mafia folle😪)
Grazie 😊
Mi piace la chiarezza ,ma anche la schiettezza con cui affronti l'argomento, che sembra leggero,ma secondo me è l'inizio di una vera rivoluzione commerciale, che ci spinge ad un consapevole consumo materiale, nonchè un più ragionevole impiego del denaro, da mamma e da donna stimo tanto il tuo essere "youtuber "😘😘😘👍
Ciao, lo spero davvero con tutto il cuore che si riesca a smuovere il mercato. Io non smetterò di parlarne, perché lo trovo un argomento troppo importante per essere ignorato o insabbiato. Un abbraccio e grazie!
Brava Camilla, sei una vera fonte di ispirazione.
Continua così.
Martina
È sicuramente uno dei video più interessanti mai visti su youtube, grazie mille per aver risposto alla domanda.😊 adesso vado a recuperare il documentario. è un argomento interessante e importante che tu spieghi benissimo ma è anche complesso, ho 21 anni e mi è sempre piaciuto cucire e fare a maglia nel tempo libero ma adesso mi domando con cosa è stata colorata la lana che ho usato e da dove viene🤔 ho già iniziato a controllare tutto quello che ho nell'armadio, mi faccio molte domande rispetto a prima e ho consigliato questo video a tutta la mia famiglia. Complimenti per la passione che ci metti e che trasmetti! 😊😊
Cosa pensi di tutto quello che c'è scritto sulle condizioni lavorative dei dipendenti ecc sul sito di primark ?
c'è anche a Torino Humana second hand, corso Vittorio Emanuele II 41!!! @Camilla Mendini
Ciao Camilla, sto iniziando a prendere qualche vestito per il mio bimbo che nascerà tra qualche mese. Mi sono accorta che a differenza di quel che pensavo è possibile creargli un "guardaroba" non al 100 per cento, ma in gran parte sostenibile. Prima di tutto alcune cose (due copertine, qualche maglioncino e un paio di pantaloni) ho deciso di farli fare a mia mamma e a una sua amica molto brava (non tutti hanno questa possibilità, ma motli sì), in secondo luogo ci sono moltissimi posti dove comprare cose usate in ottimo stato anche per chi non ha parenti o amici che possono passare dei vestitini. Un sito che sto usando si chiama armadioverde. Vengono anche a casa tua a ritirare vestiti usati 0-16 anni e in cambio si possono comprare capi a 5 euro, se no si possono comunque comprare pagando di più, ma comunque al prezzo dell'usato. Inoltre mi sono accorta che ci sono qua e là marchi e siti che vedono capi fatti da artigiani a un prezzo contenuto sia su zalando (che ha spese di spedizione gratis e possibilità di dare indietro la roba se non va bene) che un sito che si chiama artimondo che vende tutine a circa 20 euro l'una fatte da artigiani (molto molto belle). Ci sono ovviamente marchi molto costosi dove una tutina in ciniglia o cotone costa 50 euro, ma altri che hanno i prezzi di prenatal e chicco, ma abitini fatti con cotone biologico, lana da allevamento all'aperto, tinte organiche e senza sfruttamento.
Ciao,Camilla! Grazie per aver risposto. Catbird ha davvero dei gioielli molto carini.
Fai sempre video davvero interessanti, sarà per me davvero difficile avere un armadio "sostenibile" ma grazie dei tuoi consigli sicuramente acquisto molto meno dalle grandi catene...
Da quando ho visto il tuo video ho iniziato a riflettere sull'argomento. Da due anni compro solo prodotti naturali per i capelli e la pelle. Purtroppo non ho mie entrate e mi piacerebbe tanto avere un maglione di Lazzari ma con tutte le spese che i miei genitori sostengono non mi sognerei mai di chiedergli un maglione di 100 e passa euro. Proverò lo stesso ad accumulare dei soldi ed iniziare anche io ad evitare compere che non siano eco. 😘
Raffaella Ferdinandez io mi impiccio perché mi sento toccata dal'largomento. Io faccio lo stesso lavoro di Lazzari, ma un mio maglione costa molto meno di cento euro e seguo la stessa filosofia. Made in Italy, low cost ma senza perdere in qualità e preziosità. Tutto per dire che ci sono miriadi di realtà oltre al pluripubblicizzato (lo può fare beati loro 😍) Lazzari.
Carolina Angius io mi baso sui prezzi del sito! Tra l'altro non credo siano sbagliati, semplicemente non posso permettermi questi acquisti 😟
Raffaella Ferdinandez si senza dubbio. Non intendevo quello. Ho detto che oltre a Lazzari che non tutte possiamo permetterci, ci sono anche altri piccoli marchi, il mio incluso, che fanno abbigliamento etico e sostenibile a prezzi più bassi.
Carolina Angius hai ragione! Basta cercare tanto sicuramente
Raffaella Ferdinandez se ti va fai un giro sul mio sito www.carolinaemme.com 💗
Ciao Camilla! Ti conosco da poco e sto recuperando piano piano i tuoi video. Una curiosità: hai mai parlato di marchi equosolidali?
Io però tutte queste aziende cosiddette "low cost" non mi sembrano tanto economiche sopratutto per i materiali usati, come brand italiani ho visto abiti 100% poliestere a prezzi assurdi.
Ciao Camilla, complimenti per il tuo bellissimo canale. Nel mio piccolo, porto da sempre molti abiti di seconda mano, spesso di amiche o parenti. Inoltre, esistono su facebook molti gruppi di riciclo, a livello locale. In questo modo, ciò che non usiamo più, può essere donato ad un'altra persona che lo userà. Grazie ancora per i tuoi bellissimi video, Alessia
Carissima Camilla, devo concordare con te circa le etichette sugli abiti che dicono sia un Made in italy, nel 2015 scrissi la tesi di laurea sui moderni metodi produttivi degli abiti e molti testi a cui feci riferimento, parlavano di etichette con questa dicitura, cucita solo per spingere agli acquisti.
Ciao sono una nuova iscritta e grazie alle tue info si sta aprendo un mondo. Questo non come consapevolezza dello sfruttamento e dell'avidità che c'è dietro questi grandi colossi economici, ormai sono in pochi a non saperlo. Piuttosto capire da dove partire, mi sembra tutto così difficile. Da tre anni ho cominciato a guardare le etichette del cibo, dei prodotti per l'igiene personale o per la skin care, ma non ne ho mai fatto una questione di etica o di tutela dell'ambiente, non perché non mi importasse, solo perché è davvero difficile vivere coerentemente con questi principi in tutto e per tutto. Tuttavia ho notato che la "fetta " di consumatori consapevoli si è ingrandita in questi anni e, visto che il mondo gira intorno al riscontro economico, sempre più aziende producono prodotti biologici, ecobiologici ormai a prezzi concorrenziali e performance che anche solo tre anni fa ci sognavamo. Tutto questo per dire che anche le peggiori aziende se vedono che i consumatori cominciano a comprare a preferire o anche solo a parlare di più di di sostenibilità e ecosostenibilità, forse verranno incentivate,non a cambiare completamente rotta ma, a incrementare produzioni migliori.
Questo ovviamente è solo la mia opinione.
Grazie mille per le tue preziose info😊
Sto ampliando molto la mia visione dello shopping grazie a te e a "the true cost". Sono arrivata alla "conclusione" che per certi aspetti alcune scelte ecologiste, etiche, bio, sostenibili ecc. siano sostenute, appunto, da un buon budget ;). Ma come dici giustamente tu, anche chi magari non può permettersi un cambio di rotta così importante può cmq lanciare un messaggio ben preciso: le linee conscious dei grandi marchi, i cui prezzi accessibili sono supportati sicuramente da tutto il mercato dei loro prodotti NON SOSTENIBILI, possono invogliare gli stessi brand a rafforzare questo tipo di linea rispetto a quella tradizionale. Inoltre è più facile istruire la nuova generazione agli acqusiti di un certo tipo: cercare di ragionare di queste cose con una quattordicenne innondata dal fast fashon ed in fase di crescita non è facile :). Ascoltarti è sempre un grandissimo piacere :)
Preparata e intelligente come sempre :-) purtroppo vivendo a Taipei ho grande difficoltà a reperire molti marchi sostenibili...in Asia purtroppo in moltissimi paesi questa consapevolezza non c'e, e se ho bisogno di qualcosa si trovano o le grandi catene oppure i marchi del lusso (che trovo allo stesso modo sicuramente non etici!). Cerco dunque di limitare gli acquisti alle cose più utili, anche se a volte costretta a comprare dai "colossi": Uniqlo ad esempio...
Ciao Camilla, non ti smentisci mai, i tuoi video sono sempre utili e di forte impatto! Ogni qualvolta vedo un tuo video (e non me ne perdo uno) mi sento arricchita sull'argomento e invogliata a fare delle spese consapevoli. Ti rigrazio per avermi aiutata ad aprire gli occhi su un tema cosi serio e per l'impegno che dedichi ai tuoi video qui su YT e nei tuoi #sustainableoutfit su Instagram. Un saluto e un abbraccio
Grazie mille, sono onorata!
Camilla io non ho mai capito se brand come Calvin Klein, Tommy Hilfiger, Ralph Lauren etc siano sostenibili o meno
Mi interessa molto questo argomento, anche perché io acquisto da H&m o Primark.. Per una questione di portafoglio innanzitutto..però a volte ho anche acquistato al vintage a Londra
Ciao Camilla, complimenti per le spiegazioni chiare,oneste e facilmente comprensibili😊 un forte bacio da Padova❤
Grazie mille per avermi risposto, i tuoi video sono ricchi di contenuti utili! Grazie
Grazie a te Daniela!
Ciao Camilla ti seguo da poco e anche io, come te, dopo aver guardato The True Cost sono cambiata molto. Come marchio italiano secondo me molto valido, oltre a Lazzari che fa delle cose bellissime ma abbastanza costose, mi sento di consigliare Floreiza. È un marchio relativamente nuovo che però ha aperte diverse filiali in tutta Italia. Nel sito parlano molto del Made in Italy e leggendo diverse interviste dicono che tutti i loro articoli sono fatti in Italia tranne i cappotti che sono fatti in Bulgaria ( o Romania, non ricordo). I prezzi sono medio economici, lo stile è molto particolari ma si trovano anche capi basic per la vita di tutti i giorni. Poi io ho la mia amica che si trova vicino casa mia che ha una linea di abbigliamento creata da lei ed utilizzata tessuti fatti a Carpi. Lei si chiama Valentina e il sito è FilsdeReves. Adora i fuori ed i colori e volendo realizza anche capi fatti su misura per te. Scusata la pappardella, ma credo sia importante condividere quante più informazioni possibili visto che l'argomento in Italia è ancora abbastanza nascosto. Grazie per quello che fai e fammi sapere se i marchi consigliati possono andare bene con moda eco sostenibile :)
Ciao Camilla, bel video! Volevo dirti che dall'anno scorso (mi pare) Humana c'è anche a Torino! 😃
Francesca Vena ottimo!!!
Devo proprio farti i complimenti Camilla. Sei una donna intelligente e che sa quanto sia importante informarsi sulle cose! Brava. E grazie, perché tramite le tue ricerche tieni informate anche noi, ci spingi a ragionare e a dare il giusto valore ai nostri acquisti. Un bacio.
Grazie di cuore a te!
Ciao Camilla, adoro i tuoi video sono sempre ricchi di spunti di riflessione. Mi piacerebbe facessi un video sulla moda da uomo indicando qualche brand sostenibile. Grazie mille un bacio
Ciao Chiara, hai ragione devo farne uno anche per i vestiti da uomo!
Ciao Camilla! Cosa pensi di Benetton? Sul loro sito hanno tutta una sezione dedicata all'impegno etico ed ambientale, ma come fanno a costare così poco i loro abiti?
Ciao Camilla! Video molto interessante! Una domanda che si fa meno spesso sul tema sostenibilità nella moda: come mi prendo cura dei miei capi in modo sostenibile? come li lavo/stiro affinché durino nel tempo (anche se queste sono le basi eheheh)? con quali prodotti? quali prodotti sono sostenibili? .. mi viene in mente perché prima, comprando fast fashion, non mi preoccupavo allo stesso modo (davo per scontato che si sarebbero rovinati)...ora invece sono gelosissima ": D Un bacione!!!
Grande risveglio il tuo e grande consapevolezza. Non è da tutti.
Sempre molto interessanti i tuoi video :) complimenti!! Baci Silvia
Grande Camilla,brava e grazie per il tuo video,un altra donna da seguire é Livia Giuggioli moglie di Colin Firth che é un attivista eco che si batte per abiti e gioielli sostenibili.❤
Camilla, come sempre i miei complimenti! Io sono una fan del vintage (vero e vecchio! ;) ) e della moda vegan, perché credo che la questione "etica" passi anche da lì... un bacio
Grazie mille :)
Mitica e di ispirazione...as always!😋
Ciao Camilla! Ero in vacanza e non sono riuscita a farti la mia domanda in direct, ci provo qui: Cosa ne pensi dei brand Scandinavi tipo Cos, And other stories e Lindex? Grazie!😘
Come sempre video molto interessante:) mi sono persa la possibilità di farti una domanda,ma fortunatamente una ragazza ha pensato la stessa cosa , riguardo ai marchi che potremmo definire di alta moda . personalmente trovo molto più scandaloso questi marchi, rispetto hm ,Zara,in quanto fanno pagare anche diverse centinaia di euro un capo ma danneggiando comunque l'ambiente e sfruttando i lavoratori. Spero che non tutti facciano così, sarebbe interessante se ne facessi un video a riguardo ,anche se riconosco che è un argomento piuttosto vasto :) ciao
Complimenti Camilla, mi sento molto affine al tuo pensare in ambito sostenibilità, devo dire che in estate è più semplice cucire qualche top o prendere qualche capo artigianale. Ora con l'autunno faccio più fatica ad avere un armadio sostenibile in particolare dove posso trocare jeans sostenibili? Grazie!
Ciao Laura, vale lo stesso per me. I vestiti e le maglie estive sono molto più semplici da realizzare!
Il brand sostenibile di jeans italiano, per eccellenza, è Par.co Denim. Non ho idea se ce ne siano altri in Italia, ma loro offrono una buona scelta di prodotti
Per quanto riguarda i tessuti/filati, mia madre compra i filati da Aquilana Lana Italiana. È una piccola impresa che possiede pecore e che, di conseguenza, produce filati... ma non solo! Sono loro a tingere la lana con coloranti tutti naturali. Se ne avete la possibilità, vi consiglio di fare un'occhiata.
Ciao, molto interessante grazie! Vado subito a darci un'occhiata
Mi interessa tantissimo il discorso sulle stoffe, amo cucire e vorrei riuscire a creare capi "senza sensi di colpa". Il discorso che hai fatto sul made in Italy purtroppo è giustissimo, a fare i furbi hanno rovinato una garanzia è una credibilità che era sinonimo di eccellenza. Grazie per i tuoi video ❤
Ciao, purtroppo possono fare i furbi perché la legge italiana glielo permette. Vedevo che sono in attesa dei disegni di legge per portare di nuovo il termine Made in Italy al senso originario, ma ho il presentimento che non passeranno.
Ciao Camilla, un'azienda italiana totalmente made in italy, che lavora artigianalmente e produce a Chivasso vestiti per bambini è elenaesilvia abbigliamento (elenaesilvia.it).
Non menzionano la sostenibilità, ma parlano di ottime materie e prime e produzione locale. Fanno delle cosine molto belle e classiche, ne ho prese alcune per la mia Costanza.
Ciao!
Ciao Camilla ho da poco scoperto il tuo canale e volevo farti tanti complimenti.
Mi piacciono molto gli argomenti che affronti 😊
Un bacio
Ciao, mi fa molto piacere :) grazie!
sempre bello ascoltarti! :*
Brava Camilla, continua così! A tutte le ragazze che chiedono come faccio a trasformare il mio armadio in uno sostenibile vorrei dire che innanzitutto non si deve comprare tutto nuovo. Se abbiamo capi fast fashion che usiamo, usiamoli fino in fondo, non ha senso buttarli. E poi come dici tu Camilla, pian piano una volta trovato il proprio stile si andrà ad acquistare al bisogno in modo mirato e sostenibile.
ideepensharing verissimo! Non ha senso buttare via vestiti che ci vanno bene e ci piacciono solo perché sono di fast fashion. 👏
Ciao Camilla, ti seguo da qualche settimana. Al di là del fatto che i tuoi video sono davvero interessati, in riferimento al tuo stile di vita e al tuo comportamento verso agli acquisti, faresti un video dedicato invece alla linea bambini e a come i genitori potrebbero gestire il loro abbigliamento?
Ciao! Avevo fatto un video haulternative relativo ai bimbi: th-cam.com/video/u2MALNULyMo/w-d-xo.html Qui troverai 10 marchi sostenibili per loro!
Video apprezzatissimo! Un carissimo saluto 🌸🌺
Video stupendo, sei un punto di riferimento sulla questione moda sostenibile.
Grazie Michela :)
Ciao Camilla, mi è capitato di conoscerti proprio perché da diverso tempo mi sto ponendo delle domande sul mondo della fast fashion. La riflessione nacque da quando il mio fidanzato, per scelta, in contrapposizione agli allevamenti intensivi, scelse di non mangiare più carne/pesce e di limitare il consumo di uova e latticini. Ragionando con lui e con altri amici su questo tema, un giorno dissi: se si decide di essere etici lo si dovrebbe essere fino in fondo. Allo stesso modo in cui ci si cura degli animali trattati come oggetti per fare fatturato a basso costo, alla stessa maniera si dovrebbe pensare ai lavoratori sfruttati per fare i vestiti che indossiamo. Ricordo che, quando ero piccola, era venuto fuori lo scandalo dei palloni di calcio cuciti da bambini asiatici sfruttati. Questa cosa mi aveva impressionata. Però ammetto di non essermi mai posta davvero il problema, ovvero, ho riflettuto sul fatto che tutti i grandi marchi low cost, ma non solo, sono made in China, Bangladesh, ecc ecc. Dunque, che non avevo altra scelta. In realtà sono solo stata molto pigra ed ho voluto essere cieca. Detto questo, di recente questa tematica mi ha di nuovo riacceso la coscienza, tanto da farmi scoprire il tuo canale. Non ho ancora visto il documentario ma ormai è giunta l'ora. Tutte le risposte alle mie domande probabilmente sono lì. Scusa il post lungo e grazie di condividere pensieri saggi. Rosalynn
Da quando ti seguo sono sempre più interessata al sostenibile e al "riciclo" (a questo proposito ho appena partecipato ad un mercatino delle pulci organizzato proprio con questo spirito) ma purtroppo in una realtà piccola come la mia è difficile trovare il vintage. Non demordo comunque!
Claudia Emme purtroppo non sempre sono accessibili mercatini vintage o di usato interessanti. Ti consiglio di guardare il vintage su Etsy, oppure cercare gruppi di scambio vestiti (swap) su Facebook oppure usare app come Depop per comprare second hand!
Ciao come si chiama il documentario di cui parlavi? Sei bravissima!
Ciao, si chiama The True Cost. Lo trovi su Netflix oppure su iTunes
Nevelo Kids ha delle cose stupende! A Natale mi farò un bel regalo!
Ciao Camy! Io non ho fatto domande perché tra me ho detto poi ci penso con calma,Ma ahimè poi è passata e mi è sfuggito 😔! Comunque hai dato delle risposte molto esaustive come sempre❤! Sai che non sapevo che un capo diventa vintage dopo 20 anni?! Un bacione grazie a te per tutti i chiarimenti 😘
Ciao Erica :) Non lo sapevo neanche io e sono dovuta andare a documentarmi!
ciao Camilla! il tuo canale è bellissimo, volevo chiederti a proposito della linea conscious di h&m e altri in che senso sono sostenibili? sotto che aspetti? comprare da queste linee non può essere un incentivo per promuovere almeno un miglioramento, rispetto alla produzione esclusivamente fast fashion?
Ciao, devo ancora approfondire la questione. Per ora mi è parso di capire che dichiarino sostenibile la loro linea "Conscious" solo perché parte del filato di cotone proviene da agricoltura biologica. Non voglio dare giudizi affrettati ma non mi sembrano realmente impegnati sulla questione.
Camilla Mendini
Grazie mille! Continua con questi video sei bravissima 😍😍😍
Ciao Camilla, sempre interessanti i tuoi video...mi piace anche come affronti i vari argomenti... mi sta molto a cuore il reparto bambino (ne ho 6)... e quindi volevo sapere se ci sono brand sostenibili che peró hanno prezzi nn folli...ovviamente i vestiti che non gli vanno più e non sono messi male li tengo e li riuso...un bacio
Ciao! Nella sezione "sostenibile" di Zalando troverai moltissimi prodotti a prezzi bassi. Ti avviso però che vengono dichiarati sostenibili, ma in realtà hanno solo parte del materiale con cui sono composti che è biologica. Se preferisci dei marchi totalmente sostenibili, invece: Monkind, Pagabei oppure cercare su Gogreenstore nella sezione bimbi.
Camilla Mendini grazie mille... un bacione
Ciao, come facciamo a sapere cosa si nasconde anche dietro il made in Italy? Ci sono dei brand che ho acquistato nell'usato, ad esempio Marella, che sono made in Italy ma.. come avere la certezza che sia un made in Italy pulito? Quando non si tratta di piccole realtà di artigianato o quando ci si trova di fronte a brand si made in Italy, ma che non hanno mai dimostrato di avere attenzione verso tematiche etiche o sostenibili, a partire dalla condizione dei lavoratori in primis (di cui si è completamente all'oscuro) come bisogna comportarsi? Consigli di contattare direttamente l'azienda per avere informazioni? Per la prima volta ieri ho visto il documentario "the true cost", ed è impossibile uscirne illesi. Per quanto mi riguarda è già un annetto che non acquisto dai famosi brand direttamente.. un po' per noia un po' perchè non ne avevo la necessità, però li ho acquistati indirettamente attraverso il sito di Armadio Verde (a proposito, lo hai mai utilizzato? Cosa ne pensi?)
Grazie ciao 🌸🌸🌸
Ciao Camilla! Intanto complimenti per i tuoi video, mi hai aperto un mondo! Volevo chiederti cosa ne pensi del marchio Progetto Quid. A quanto ho capito fa parte del gruppo Calzedonia e l'idea è recuperare tessuti inutilizzati e produrre capi dando lavoro a donne in difficoltà. Può essere considerato eco-sostenibile?
Ciao Camilla, i temi che hai trattato mi hanno talmente interessata che ho cominciato ad informarmi, vivo a Milano e qui vicino da poco hanno aperto un centro commerciale enorme con Primark all'interno, inutile dire che anche io sono caduta vittima di questo brand soprattutto per la quantità di prodotti che offre a prezzi davvero molto bassi. Io ho sempre acquistato solo cose che al momento mi servivano anche se un capo costa 2 euro, l'ennesima maglietta bianca, non la compro perchè so che non ne ho necessità, come non necessito di un vestito con i fenicotteri rosa...però se mi serve una borsa, la vado a cercare li perchè so che costa poco e fra 1-2 anni quando si sarà rotta la potrò buttare senza pena, anche se poi le tratto così bene le cose che mi duranno anni anche se non sono di qualità eccellente. A proposito di Primark sul loro sito decantano una particolare attenzioni alle condizioni dei lavoratori, tu hai fatto altre ricerche? hai sentito altre voci a riguardo? Qui in Italia Primark è ancora un modo sconosciuto...Grazie, è un piacere ascoltarti!
hai mai pensato di incontrare clio a new york?
Ciao!Cosa pensi dei marchi tipo Dixie e Floresia(made in Italy)con sede a firenze?Grazie
Ciao Raffaella, di Dixie ne parlo proprio rispondendo all'ultima domanda. Non mi pare un marchio sostenibile anche perché scrive chiaramente sul proprio sito di far parte di un gruppo di aziende fast fashion.
Floreiza non parla di sostenibilità da nessuna parte, anzi anche loro scrivono di proporre una collezione a settimana come le grandi catene fast fashion. Direi che entrambe non lo sono!
Grazie mille 😊video utilissimi e d'ispirazione
Ciao!!! parlando sempre di moda low cost ho scoperto che bonprix.it ha proprio una sezione sul suo sito (Responsabilità aziendale) in cui parla proprio della gestione sostenibile della sua produzione, parlando non solo di materiali ma anche di condizioni di lavoro. Non so se conosci questo marchio però sono rimasta stupita dal fatto che volesse dare informazioni in questo ambito. E' un'azienda di Amburgo con negozi sparsi per l'europa. La cosa che mi lascia un po' perplessa è che ha comunque la produzione in india nonostante dicono di seguire la dichiarazione dei diritti umani. Come si fa a sapere se è vero?!?!? Non sarebbe lo stesso discorso che hai fatto per Hem CONSCIUS???? Grazie mille se risponderai e per avermi aperto gli occhi su questo mondo!!
Ciao! l'unico problema (se cosi' si può dire)è che non è in italia o cmq in europa. In india non so bene che leggi ci siano e magari sono più permissivi per lo smaltimento degli scarti. Non vorrei fosse una copertura come Hem consciuos o monky. Spero veramente che sia tutto vero perché i prezzi sono buoni e lo stile mi piace tantissimo!!!
Sarebbe bello parlare di Guess, Armani alta moda italiana e fare confronti veri e obbiettivi ;)
Bel video, come sempre! Ti avevo fatto una domanda, ma non sei riuscita a rispondere.. approfitto per rifartela e rifarla anche alle ragazze: esistono brand sostenibili ed etici che hanno taglie un po' più comode? Tipo 48/50
Ciao Veronica, scusa se non sono riuscita a rispondere alla tua domanda nel video. Secondo me non avresti nessun problema di taglia andando da artigiane che hanno il loro piccolo shop, perché fanno tranquillamente su misura i pezzi (ti potrei consigliare Nevelo Kids, Filo Timo, The Yellow Peg, Smat Smat pop Clothing, Aloba Sarta, Caterina Pervinca,...). Come marchi invece ho trovato Takko Fashion che ha una sezione per taglie comode e anche Re-Bello che arriva alla XL.
Camilla Mendini grazie mille! Non preoccuparti! Immagino quante domande avrai ricevuto 😊
Grazie di cuore, unica come sempre!🌸attendo con gioia il video sull'intimo
io ho un budget limitato e in più sono una taglia petite, dico solo che depop per me è stata la svolta!
Ciao Camilla mi piace molto come ti poni sull'argomento della sostenibilità si capisce che ci tieni a diffonderlo e ne sei curiosa, ti posso chiedere se la tua abitazione è sostenibile?
Ciao Sara, in che senso? Se è stata costruita in maniera sostenibile o se all'interno di casa nostra vigono regole per vivere in maniera sostenibile?
Camilla Mendini ciao Camilla la mia è pura curiosità partendo dal fatto che per vestirsi una persona può acquistare in media una volta al mese, a parere mio la sostenibilità è più gestibile invece in casa ci vive per molto più tempo quindi ti volevo chiedere usi elettrodomestici, lampadine, etc sostenibili? Nella tua area si fa la raccolta differenziata? Per caso hai un angolino in casa che dedichi alle piante?
Allora la questione è un po' più complicata di quanto si potrebbe immaginare: viviamo in un condo gestito dalla società che affitta i locali e che si prende cura di tutto: dalle aree comuni, alla pulizia del condominio, al cambio delle lampadine, all'aggiustare gli elettrodomestici (già presenti nelle case). È un concetto totalmente diverso, dove gli inquilini hanno poco potere decisionale. Elettrodomestici, lampadine, spazzatura sono tutte dotati e gestiti dalla società che ha comprato il condominio. La spazzatura ad esempio è così divisa: l'umido va buttato nel lavandino, dove viene tritato e va in una fossa comune. La differenziata invece è divisa in plastica, lattine e vetro tutte insieme, poi la carta separata e poi il trash generico. Tutte queste tre spazzature vanno svuotate in un buco nel muro che c'è in ogni corridoio in ogni piano dei vari buildings. C'è una schermata in cui si sceglie che tipo di spazzatura si sta buttando (peccato che sia rotta da mesi e la selezione non funzioni...). Per le piante abbiamo un angolino ma purtroppo non abbiamo né il terrazzo, per far crescere piante e fiori, né la possibilità di aprire le finestre più di 5 cm, perché sono bloccate come quelle degli alberghi. Insomma, abbiamo davvero poco potere decisionale. Nella prossima casa sicuramente prenderemo in considerazione molti più aspetti e non credo continueremo ad abitare in condomini, anche se non abbiamo ancora iniziato la nostra ricerca.
Camilla Mendini caspita che differenza! Capisco la tua voglia di cambiare situazione, ora che me lo dici ricordo del tritatutto che hanno in America.
Grazie per questi video! Sono anni che cerco canali TH-cam con tematiche sulla sostenibilità e con te mi sembra di aver trovato un tesoro! Complimenti davvero :) per quanto riguarda i gioielli, consiglio di dare un occhiata a Maraismara, è un‘ artigiana italiana che crea gioielli con oro, diamanti e perle completamente fair trade e tracciabili.
Oltre al second hand ho trovato un'altra soluzione! Mi faccio fare vestiti su misura dalla sarta di fiducia. In realtà sono avvantaggiata, perché non solo è la mia vicina di casa che conosco da una vita, ma è pure la suocera di mio fratello! Comunque nonostante lo sconto "famiglia" ovviamente spendo di più rispetto ad andare a comprarmelo al mercato o in una qualsiasi catena low cost! Ma alla fin fine, nemmeno troppo! Ovviamente dipende dal pregio della stoffa, la dimensione e modello dell'abito, se è più complesso da fare, le prenderà più tempo! Se andassi a comprarmi i vestiti in negozi di marchi non low cost (Liu Jo, Patrizia Pepe, Pinko...) spenderei il doppio e avrei tra le mani un prodotto sicuramente non sostenibile e spesso nemmeno made in Italy (nonostante ingannevolmente ce lo vogliano far credere!) Nonostante non sia una vera e propria fashion victim :D lo scoglio più difficile che sto trovando è quello di cambiare mentalità durante l'acquisto e rendermi conto che non ho bisogno di tutto quello che vedo e che il marketing cerca di propinarmi. Basterebbe avere meno capi, di migliore qualità, acquistati in modo intelligente così da massimizzare con gli stessi vestiti il maggior numero di outfit!
Ciao Camilla, io la penso esattamente come te su tutta la linea, ho visto il documentario "the true cost" e credo realmente che sia una cosa shoccante ma purtroppo non nuova( ricordo ad esempio lo scandalo della nike ! )L' unica cosa che mi dà da pensare è...che fine faranno tutte le persone che lavorano per queste aziende ( che anche se sottopagate riescono comunque "forse" a portare il pane a casa?). La mia paura è questa...se smettiamo davvero di comprare i prodotti fast chi sarà davvero a rimetterci? Il discorso è lungo e filosofico....io dal profondo del cuore vorrei continuare a comprare vestiti che vengono prodotti in Bangladesh, Cina ecc, ma sapere che quando li indosso la gente che lì ha creati sia stata pagata a dovere, lavorando degnamente in luoghi sicuri! Credo che ormai il Dio denaro abbia messo un velo davanti agli occhi di molti! Un abbraccio e spero di essere stata chiara nell' esporre il mio pensiero!
Caritas , se sono buoni vengono donati ad altre persone che ne hanno di bisogno altrimenti li utilizziamo come macero , macero che vendiamo Ad aziende , Dal ricavato ci' ricaviamo' i soldi per pagarci le bollette e materiale utile che servono , Per mandare avanti questo centro Caritas! io sono volontaria in un centro caritàs della mia città qui in Sicilia se può essere utile , in teoria tutti i centri caritas hanno un meccanismo simile se non uguale! 😉
Una curiosità: ma i marchi Dolce e Gabbana ad esempio dove producono ?
Cosa ne pensi del green carpet e del progetto eco age di Livia firth e della camera nazionale della moda?
Ciao, lo seguo da qualche anno e lo trovo un bel progetto anche se non mi piace mai quando gli eventi e le persone che partecipano a questo tipo di eventi si sentono esclusivi e un'élite aperta a pochi. Mi piacerebbe ci fosse un corrispettivo del Green Carpet anche per brand non di alta moda, ma che meritano per via della ricerca e dell'innovazione che portano. Eco Age lo trovo un servizio molto interessante, non ho idea dei costi che chiedano ai brand, però da osservatrice esterna l'ho trovato un servizio molto ben organizzato.
Humana è molto sicuro! Se volete donare o comprare affidatevi pure al negozio.
Ciao Camilla ti conosco da pochissimo ma è stata una grande scoperta questo mondo. Vorrei segnalare un'artigiana che conosco personalmente e che fa borse e scarpe. Una sua borsa può anche costare 200/300 euro (dipende dalle dimensioni) ma la materia prima è ottima ed ogni pezzo viene creato nel suo studio arigianalmente. Potenzialmente una borsa in pelle è un capo eterno. Il suo sito è www.marinamariniborse.it/ ha anche la pagina facebook dove si vedono le realizzazioni passo passo di alcune sue borse. Un saluto ;)
Video utilissimo, grazie come sempre Camilla!
La mia domanda è, non per curiosità ma per uno spunto. Tu hai queste idee e fai bene a seguirle e questi ti onora, ma con i tuoi figli come fa? Essendo piccoli ci deve essere per forza un forte ricambio quindi? Ci sono brand sostenibili per bambini? Tu compro sempre da li? Se no dove? E non sarebbe poi una contraddizione? Non sono domande per giudicarti ma per capire anche il tuo modo di ragionare. Grazie
Cosa pensi di "Save my bag"?
Conosci Retro eco à porter? E' un marchio di abbigliamento ecologico e biologico, con sede a Roma, fanno anche intimo :)
Come oreficeria sostenibile è assolutamente da seguire Maraismara, giovane orafa italiana, unica in Italia a lavorare oro e perle fair trade!!
Grazie del suggerimento!
dove trovo il documentario the true cost? a scaricare lo trovo? grazie a chi saprà indirizzarmi.. ho cercato qui su TH-cam ma ho visto solo qualche video
Mariagioia ciao, lo trovi su Netflix 😊
Ciao, è disponibile su Netflix o anche su iTunes!
Camilla Mendini Perfetto! vedrò di vederlo al più presto.. ;)
In Italia c'è anche Armadio Verde online che acquista e vende abbigliamento di 2^mano
Grazie Camilla
Ciao Camilla, ma non si potrebbe fare una petizione per chiedere alle grandi aziende di avere più rispetto per i lavoratori e l'ambiente? Grazie
Quando ti sento parlare mi ricordi molto Clio....😁
vi consiglio di dare un'occhiata alla piattaforma online "Il Vestito Verde"
Qua in Inghilterra ci sono tanti negozi Second Hand e Vintage....si può comprare tutto. Questi negozi sono frequentate anche dalle signore di certo ceto sociale...
Maya Kraus anche qui la clientela é molto varia. Alcuni negozi vintage hanno anche prezzi elevatissimi 😱
Ciao Camilla,
innanzitutto ti faccio i miei complimenti più sentiti: trovo i tuoi video ben fatti e illuminanti! Credo proprio che guarderò il documentario e che inizierò a scegliere con più coscienza...
Sai qualcosa del marchio siciliano Chiara B? Ho provato a fare qualche ricerca ma vorrei sapere una tua piu esperta opinione.
chiarab.it/brand/
Baci,
Ludovica
Volevo solo precisare che il punto vendita Humana Vintage di Milano vende REALMENTE vestiti vintage ovvero abiti anni 50/60/70/80. Se volete abiti usati "contemporanei" il mio consiglio è quello di andare da Share che ha due punti vendita a Milano molto forniti.
Grazie Alessandra per la precisazione e per i suggerimenti! :)
Mi sono fatta la stessa domanda sul rischio di togliere lavoro a chi cuce per H&M e simili. L'ideale sarebbe che la produzione diminuisse quel tanto da poter far lavorare questa gente un numero di ore più umano... che dici, troppo ottimista?
Ciao, purtroppo non sono correlate le due cose. La condizione di schiavitù non è sinonimo di alte vendite, ma di una gestione non controllata dal punto di vista legislativo delle factories in loco e dalla totale noncuranza da parte dei brand che fanno produrre a loro e che mirano solo al risparmio.
Ragazze io sono di torino, qualcuna di voi potrebbe consigliarmi un negozio di borse in pelle fatte da artigiani? :) grazie :))
Ti ho scoperta da poco e adoro i video su questo argomento! Anche io mi sto convertendo al sostenibile (comprando seconda mano e facendomi i vestiti hehe)ti volevo segnalare questo negozio sostenibile che vende vestiti, dell'intimo e maglie tecniche per sport www.lize-shop.it/
Su human a tuuuttto sicuro ma meglio portare l usato direttamente in negozio se possibile. Tanti abiti sono assolutamente vintage altri semplicemente second hand si
più persone comprano sostenibile, più le " grandi " aziende investono sul sostenibile, no?
In teoria sì...
Da parere maschile posso dire che le uniche che si salvano con materiali buoni e alla moda a prezzi buoni sono Zara Terranova Pull&Bear stop. Ricordiamo che le scarpe adidas nike costano tanto ma con materiali scadenti e fatti in Bangladesh spazzatura alla moda
Non usano affatto materiali buoni, sono tutti polimeri sintetici, i loro vestiti sono stracci, non resistono ai lavaggi
👌