Svegliami domattina (cover Mimmo Locasciulli)

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  • เผยแพร่เมื่อ 11 ก.ย. 2024
  • Quarant'anni fa, nel 1982, usciva un album intitolato "Intorno a trentanni". Era del cantautore Mimmo Locasciulli, che avevo appena conosciuto per il suo straordinario contributo al pianoforte e agli arrangiamenti di uno degli album del secolo, anch'esso appena uscito, "Titanic" di Francesco De Gregori. Era un album fresco, simpatico, intelligente, pieno di finezze e di profondità apparentemente leggere. Da quel momento e fino ad oggi ho continuato a voler bene a Locasciulli come a uno zio, lo zio intelligente e sornione, quello che ti fa l'occhiolino nei momenti giusti e col quale puoi passare un pomeriggio con un senso di libertà e di serena ironia riguardo alle cose del mondo. Non so spiegarlo meglio, ma quell'album, e quella canzone che gli dava il titolo, la sentii subito mia nonostante io all'epoca di anni ne avessi neanche 18. In pratica mi sentivo già un trentenne. Bella fregatura, direte voi, ma il fatto è che poi ho continuato a sentirmi trentenne anche dopo e fino ad oggi quando ormai vado verso i 57. Quindi ci ho già guadagnato alla grande.
    Ma c'è un altro motivo per cui voglio così bene a Locasciulli. Proprio quell'anno, e proprio in questo periodo, io e il mio amico Bruno Zene passavamo una memorabile vacanza in Sardegna, in tenda, durante la quale inevitabilmente ci innamorammo di due ragazze sarde. E come per tutte queste storie, arrivò a un certo punto il momento della partenza. Si ripartiva di notte, con la nave, guardando l'oggetto del nostro grande amore adolescenziale che spariva piano piano, pianissimo, sul molo mentre la nave si addentrava lentamente nel buio del mare notturno. Roba straziante 🙂 . Tanti anni dopo, nello scrivere un racconto per Giulio Perrone Editore in una raccolta intitolata “Palpiti, ossessioni e disavventure d’amore in 100 parole”, scelsi di condensare in quelle pochissime parole imposte dal format letterario proprio quel momento, lo intitolai "Arbatax" e lo raccontai così (potete contare le parole, sono proprio 100):
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    Sicuramente avrà pensato di fargli piacere, venendo a salutarlo alla partenza del traghetto con quel vestitino che le stava tanto bene.
    Però era bianco, e lasciata la banchina e preso il mare nel buio notturno, quel vestito continuava a vedersi.
    Le altre persone che erano sul molo erano scomparse nel buio, si vedeva ormai solo qualche luce, e un puntino bianco, Lei.
    Visibile fino all’ultimo, a prolungare la sofferenza con la lentezza di cui solo una nave che si allontana è capace.
    Disse a se stesso che non ci sarebbe mai stata una prossima volta.
    E comunque avrebbe preso l’aereo.
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    Tutto questo per dire che poi, appena tornato a Roma, uno dei primi album che mi misi ad ascoltare fu proprio quello di Mimmo. E si dava il caso che quell'album si aprisse con una bellissima canzone intitolata "Svegliami domattina". Era una dolcissima ballata che raccontava di un addio, e fin qui niente di così particolare. Ma la seconda strofa diceva esattamente così:
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    E quando farà giorno partirà una nave
    che non fa ritorno
    e che si ferma in ogni porto di mare poi riparte veloce
    senza più fermare
    e si trascina dietro la sua scia il volo degli uccelli
    e la malinconia
    l'odore del sale, gli occhi di qualcuno
    perduti in fondo al mare
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    Ecco... come si fa a non voler bene a uno così che ti colpisce così basso in un momento come quello della tua vita di adolescente? 😄
    Poi Mimmo Locasciulli, per quelle strane storie che a volte accadono, ho finito anche per conoscerlo di persona, come sempre grazie a Edoardo De Angelis, in una delle bellissime serate organizzate al MAXXI in cui si suonava e parlava della canzone d'autore.
    E tanto per chiudere il cerchio, qualche settimana fa ero all'Auditorium Parco della Musica, nelle prime file, al bel concerto che Mimmo ha tenuto insieme al suo giovane e bravissimo "compaesano" Nicola “Setak” Pomponi. E come canzone di apertura del concerto che regalo mi ha fatto? 😆
    Penso fosse inevitabile 🥹😅
    Quindi, per vostra disgrazia, mi sono sentito in dovere di omaggiarlo così, come sempre indegnamente, ma con il sottile piacere di constatare come la canzone la ricordassi ancora tutta perfettamente a memoria anche se non la suonavo nè cantavo più da molti anni.
    E ora, neanche a dirlo, mi sarà inevitabile comprare e ascoltare con la massima attenzione l'album celebrativo che Mimmo Locasciulli ha appena pubblicato, che altro non è che "intorno a trentanni revisited".
    Con un grazie sempre riconoscente a tutti quelli come lui che si ostinano a perseguire un unico e insostituibile obiettivo: la buona musica.

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