Maria Valtorta-Quadernetti- 9 nov 47: Le apparizioni della Regina della Rivelazione alle Tre Fontane

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  • เผยแพร่เมื่อ 25 ธ.ค. 2024
  • Maria Valtorta - Quadernetti - 9 novembre 1947: Le apparizioni della Regina della Rivelazione alle Tre Fontane
    In rapporto alle Tre Fontane.
    5 maggio. Visione di Maria Ss. di Fatima lanciante le rose d’oro, nelle quali si sono tramutate le Ave del Rosario che dico con Lei, su Roma, nei posti segnati sulla cartina che ho data. Di questi posti riconosco bene S. Pietro e il palazzo Vaticano per il portico di Piazza S. Pietro, il Gianicolo per il monumento a Garibaldi (e mi stupisco che cadano rose su quel colle), la basilica di S. Paolo fuori le mura per il mosaico del Buon Pastore. Gli altri luoghi di Roma per me sono: case, luoghi sconosciuti a me. Oltre S. Paolo, guardando verso sud (forse sud-ovest) col fiume alla mia destra e l’Appia Antica alla sinistra, avente alle spalle, dietro di me ma a sinistra, il mausoleo di Cecilia Metella, vedo cadere molte rose. Altre cadono qua e là per l’Italia, ma non comprendo bene su quali speciali luoghi, sulla Spagna e Portogallo (molte su questo, nel luogo di Fatima), una al Belgio, tre all’Irlanda, una presso Londra, altre qua e là sul globo, così come ho detto al R. P. Berti.
    La visione si ripete l’8 maggio.
    Il 31 maggio leggo per caso su un giornale, che mi viene dato dai miei inquilini, dell’Apparizione alle Tre Fontane. Poche righe di stampa. Ne sono lieta. Mi pare così bello che la Vergine Ss. sia apparsa lì. Mi pare che debba fare del bene anche in favore dell’Opera.
    Il 10 giugno mio cugino, Giuseppe, mio ospite, mi porta “Oggi”. Lo sfoglio. Trovo ripetuto in esteso il racconto dell’apparizione. Ho un sussulto leggendo la frase: «Io sono Colei che sono nella Trinità Divina. Sono la Regina della Rivelazione». Perché queste stesse parole mi furono dette da Maria Ss. in uno dei miei primi incontri con Lei, e mi sono rimaste impresse, come altre frasi speciali quali: «Io sono il compendio dell’amore dei Tre» detta di Gesù Cristo, e «La vendetta di Dio è il perdono» detta da Gesù Cristo, tanto per dare un esempio. Sento più fortemente ancora che l’Apparizione alle Tre Fontane non è estranea all’Opera che Gesù Ss. vorrebbe dei R. P. S. di M. se… (allora, in giugno, c’era ancora la condizione. Ora non c’è più, per grazia di Dio!).
    Il 7 settembre [ottobre?] vedo la Gloriosissima Maria nel Cielo, e la Voce dell’Eterno Padre e un raggio di luce divina me la indicano come Beatissima dicendo: «Ecco Colei nella quale riposa ogni speranza di salvezza per la Chiesa e per l’Umanità: nella Madre della Parola che è Vangelo».
    La sera dell’8 settembre (nonostante sia la Natività di Maria Ss. non ho avuto alcun conforto spirituale, né visione o altro) mi dice il mio angelo custode: «Apri la Radio». Apro. Trasmettono una radiocronaca dalle Tre Fontane. Sento la gente cantare e pregare e narrare di miracoli. Mi commuovo e offro a Dio la rinuncia, che mi pesa tanto, di non poter andare io pure là. Tanto che Marta dice: «E che va a fare là se qui viene così sovente la Madonna coi suoi profumi e le sue parole?». È vero… ma che voglia di andare là!
    Il 12-13 ottobre passo la notte con Maria Ss. a Fatima. Vedo i pellegrini oranti nella Conca di Iria sparsa di lumi. Prego con loro, contemplo Maria alla quale sono molto vicina. Maria Ss., quasi all’alba, mi parla. Mi sprona a pregare molto col Rosario per il Santo Padre, il Clero, la pace e l’Italia, perché il S. Rosario è la valida difesa del Papato, Clero, pace, Italia. Dice che per questo è apparsa a Roma e per scuotere gli increduli, gli indifferenti, gli ostili e contrari al soprannaturale, gli increduli anche sull’Opera che è «gloria di suo Figlio e nella quale è salute per tanti».
    Il 19 ottobre contemplo la visione che avviene fra cielo e terra di S. Michele Arcangelo e S. Gabriele Arcangelo sempre nel luogo fra il Tevere e l’Appia antica dove in maggio vidi cadere le rose. (Vedere cartina che ho data al R. P. Berti).
    S. Michele grida tre volte, additando la Vergine gloriosa: «Opponete l’arme che è Maria al gran Serpente che avanza» e la saluta venerandola con queste parole: «Tu sola difesa! Tu sola vittoriosa! Tu sola speranza di salute contro il satanico veleno. Madre di Colui che non ha uguali, io ti saluto, mia Regina». Scende radiosissimo S. Gabriele, incensa Maria e dice con la sua voce musicale: «Ave Maria! Regina degli Angeli, salute degli uomini, amore di Dio Uno e Trino! Dopo Dio, chi come te, Maria? Salve, Regina gloriosissima in Cielo, medicina a tutte le malattie che uccidono gli spiriti e spengono Fede, Speranza, Carità negli uomini. Ave, Maria!».
    Il 23 ottobre ricevo il dettato di N. S. G. C. sull’Anno Santo.
    Il 24 ottobre vedo il simbolo di ciò che è Maria in Dio: l’incandescente Triangolo della Ss. Trinità, nel quale è Maria. E la voce dell’Eterno Padre dice: «Così è Maria in Noi. Comprendano i sapienti in teologia ciò che questa visione vuol dire, quanto è rinchiuso in essa sul potere e sapere di Maria alla quale tutto l’Amore si dona, tutta la Sapienza si rivela e tutto il Potere si piega a concedere»..

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