Vangelo nell'arte. Io sono la verità la via e la vita. "Vocazione Pietro e Andrea " di Caravaggio,

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  • เผยแพร่เมื่อ 26 ส.ค. 2024
  • predica: sr. Paola Gobbo op
    10 MAGGIO 2020
    V DOMENICA DI PASQUA - ANNO A
    Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
    Io sono la via, la verità, la vita, dice il Signore; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
    (Gv 14,6)
    Alleluia.
    Vangelo Gv 14,1-12
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    "chiamata di pietro e andrea"
    Un dipinto del Caravaggio forse poco conosciuto e di recente attribuzione, conservato a Londra. Per molto tempo è stato ritenuto una copia, ma dopo sei anni di restauro e di studi si è giunti alla conclusione che si tratta di un dipinto autentico, con l’originalità del suo soggetto, unico nella pittura dell’artista lombardo.Non c’è sfondo. L’interesse è sui personaggi. non è un dialogo, le labbra sono chiuse. sono espressioni, sguardi, gesti.Sulla destra è Cristo, vestito di un abito color morello, un mantello blu e una striscia di tessuto bianco. Il morello è simbolo della passione, e, contrariamente al rosso che richiama più all’amore, è un richiamo alla sofferenza della croce. Il blu è il colore del cielo, richiamo al divino. La fascia bianca potrebbe essere un richiamo alla resurrezione. Cristo, come annota il vangelo di Giovanni, sapeva quello che lo attendeva, sapeva che doveva passare dalla prova della sofferenza e della croce, per portarci con Lui in quella via che lui per primo ha tracciato. Cristo è colui che precede e con il dito indica un cammino, un andare avanti. Nella chiamata di Pietro e Andrea infatti dice “venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini”. Vediamo i due discepoli con i volti perplessi e gli sguardi interrogativi. Andrea, alle spalle di Gesù, si indica col dito indice, ripetendo il gesto che vediamo anche nella vocazione di Matteo della cappella Contarelli a Roma, come a dire “chiami proprio me?”. Pietro è rappresentato più in primo piano, allarga le mani come in un gesto di incredulità. Nella mano destra tiene dei pesci, allusione al suo essere pescatore, all’attività che svolgeva prima dell’incontro con Cristo. Indossa una veste verde, che è simbolicamente richiamo alla vita, e un manto giallo ocra. Questo colore può indicare la regalità, la divinità, perché è richiamo all’oro, ma è anche il colore del tradimento: occorre discernere di volta in volta in base al soggetto. Le vesti di Pietro e Giuda sono quasi sempre di questa tinta. Pietro seguirà Gesù, ma rinnegherà anche. Tenterà di tornare al suo vecchio mestiere, ma il nuovo incontro col Risorto lo conferma nella sua vocazione: pescatore di uomini. Anche il volto che rimane nell’ombra, e quel mantello che lo avvolge sul cuore sono un segno di quel tradimento, di quel cuore che ancora ha bisogno di scaldarsi, di comprendere che il senso di tutto è racchiuso in quella domanda che Gesù gli chiederà alla fine: “mi ami tu?”. La vita di ciascuno è un percorso a volte tortuoso, ma c’è la fedeltà di una chiamata che mai viene meno. E soprattutto c’è Cristo che precede. Lui è la via, la verità e la vita come ci dice nel vangelo di oggi. E pensando a queste parole pronunciare nell’ultima cena, mi è venuto in mente questo dipinto, che riporta all’inizio. Perché la nostra storia è una totalità. Cristo si è fatto lui stesso via, strada, si è fatto il nostro esempio, perché noi possiamo seguirlo e imitarlo. Con tutti i nostri sbandamenti, come Pietro, ma con amore. Cristo è la verità… perché a ognuno rivela la sua verità più profonda. La Parola di Cristo ci dona libertà perché ci fa entrare in contatto con la parte più profonda e vera di noi (sempre Pietro... non ti rinnegherò mai). Ci fa conoscere nella nostra verità: creature piccole, fragili, e amate. Cristo è la vita. E lui stesso ci conduce alla vera vita, alla vera vocazione... che non è essere semplicemente pescatori ma pescatori di uomini, predicatori della Resurrezione.
    predica: sr. Paola Gobbo op
    montaggio: sr. RosMaria op
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    Monastero Domenicano S. Maria della Neve e S. Domenico
    Loc. San Donato 20/a
    52015 Pratovecchio Stia (AR)
    Tel.: 0575 583774 - Fax: 0575 582113
    email: info@monasterodomenicane.org
    www.monasterodo...
    / www.monasterodomenican...

ความคิดเห็น • 1

  • @LucianaZanchiniFirenze
    @LucianaZanchiniFirenze 4 ปีที่แล้ว +1

    "non era consapevole della sua debolezza" è una considerazione che mi ricorda la nostra miseria umana messa in evidenza dalle prove della vita. Grazie sr Paola per la delicatezza con cui ci ricordi la via da seguire!