Ottima analisi, non ho mai visto un'analisi così ben strutturata come la tua. Guarda, investo in S&P 500 e criptovalute dal 2023, ho un profitto totale di 355 mila dollari, sono molto grato per tutte le conoscenze e le informazioni che mi hai dato.
*Joseph Gladys* è considerato uno stratega chiave delle criptovalute e dei Bitcoin con uno dei migliori portafogli di copy trading e anche molto attivo nello spazio delle criptovalute.
Ciao Pietro, visto che citi il tuo video di 3 anni fa, sono andato a vederlo e.. ti faccio notare che nell'esempio che avevi fatto al minuto 8.20 sembra che sostenevi che le azioni a dividendo e buy back sovraperformavano lo s&p500 ( seppur in maniera non significativa) e questa sopraperformance la consideravi normale perché "'le aziende che possono permettersi il buy back e dividendi sono aziende solide..."
8:15 eh no, il confronto dei grafici non mi pare giusto. Al grafico di quello con i dividendi bisogna tenere contro proprio di quest'ultimi, perché comunque sono soldi intascati. Il confronto inoltre va fatto "chiudendo" la posizione di entrambi i grafici, al netto delle tasse. Vincerebbe comunque quello ad accumulo, ma con una differenza molto minore.
Stiamo parlando sempre dei soliti Etf (du palle) io con i dividendi che ricevo anche se tassati potrei anche decidere di investire in pistacchi e frutta secca per Natale
Il grafico in arancione già include i dividendi reinvestiti. Mentre invece pagando il CG sull'accumulo mi viene 74k-10k= 64k imponibile -26% = 47.36K +10k capitale iniziale = 57.36k Quindi una performance finale non molto più alta dei quasi 50k da dividendi. @PietroMichelangeli sul grafico a dividendi reinvestiti hai tolto il 26% ogni volta giusto?
Nemmeno io concordo del tutto su questo video, ma mi rendo conto l’argomento è molto ampio ed apprezzo che se ne è parlato. Se uno ha già un buon capitale da parte e cerca una rendita, qualche ETF da dividendi sono una valida opzione, ma ovviamente per un giovane con pochi spiccioli non ha senso.
Investire in dividendi offre molteplici vantaggi Il vantaggio maggiore è quello che ti dà effettivamente una fotografia costantemente aggiornata dello stato di avanzamento del tuo progetto di libertà finanziaria Investire ad accumulazione per poi fare decumulo purtroppo ti espone eccessivamente al rischio della volatilità del mercato Le dividend Stocks solitamente offrono minore volatilità durante i mercati orso. Se si riuscisse ad allargare la statistica al primo decennio del secolo potremmo vedere una sovra performance delle azioni da dividendo
Basta decumulare la posizione in modo automatico vendendo quote/azioni e ottenendo esattamente la stessa ‘fotografia’ e inoltre un beneficio fiscale (si pagano le tasse solo sul capital gain). Inoltre l'esposizione su singole azioni espone ad un rischio specifico. Le aziende che pagano dividendi sono economicamente più stabili e più mature quindi hanno delle prospettive di crescita inferiori (rendimenti attesi più bassi). Ergo, é bello ottenere la libertà finanziaria con i dividendi ma é totalmente inutile e parzialmente inefficiente, si può fare in altri modi in modo molto più semplice.
@@Inside_Location6795 con un buon portafoglio a distribuzione, ben diversificato anche in termini di strumenti, servono comunque meno soldi rispetto a un portafoglio a decumulo
a mio parere è un confronto non molto sensato, gli indici high yeald non contengono titoli growth (per definizione), ma questi sono gli stessi titoli che spingono in alto le performance dell' SP500... quindi le aziende contenute nei due indici sono completamente diverse e sono state raggruppate per due investitori completamente diversi: da una parte una persona verso l'età della pensione che vuole una rendita costante e più sicura possibile (da usare per vivere di rendita, appunto), dall'altra una persona in fase di scalata del suo patrimonio e verosimilmente molto più giovane, che non è spaventata della possibile volatilità dato l'orizzonte temporale decennale
In pratica il confronto fatto sulla stessa classe di investimento (classico ETF accumulo vs. distribuzione) perdi l'effetto compounding su quel 26% che lasci per strada ogni volta.
Non cambia nulla per la persona anziana. Anche immaginando che abbia mantenuto per 30 anni un "ETF" che ha dato il 7% lordo l'anno, cosa praticamente impossibile, con i dividendi paga il 26% di tasse, senza dividendi il 18%. E addirittura nel caso dell'anziano, le tasse che risparmia, scompariranno alla sua morte, quindi è doppiamente sconveniente avere dividendi. Per fare un esempio, un anziano ha 100.000, ottenuti con un PAC mensile con un guadagno al 7% l'anno per 30 anni (serve per calcolare il prezzo di carico, nella realtà il prezzo di carico sarebbe ancora più alto). Ha bisogno di una spesa di 1000. Deve ricevere 1350 di dividendo. Alla fine ha comunque 100.000 euro. Lo stesso anziano, senza dividendi, avrebbe 101 350€ di patrimonio comunque, ma dovrebbe vendere solo 1220€ di azioni per avere 1000 euro netti. Quindi avrebbe 100130 euro alla fine, con un guadagno di 130€. Se il giorno dopo muore, il figlio riceve e netti 100.130 puliti, cancellano definitivamente le tasse rinviate.
@@emanuele676 si ma io non ho mai detto che l'anziano ha iniziato a investire 30 anni fa, anzi sarebbe top prima avere ETF ad accumulo e poi quando devi vivere di rendita switchare ai dividendi
@@deeseasea Se l'anziano non ha investito da 30 anni è ancora peggio, ha un costo di carico simile al prezzo attuale, e quindi paga pochissimo di plusvalenza quando vende, mentre coi dividendi paga il 26%.
@@deeseasea E comunque no, vendere tutto e comprare ETF a distribuzione è un doppio errore, non solo paghi subito l'intero importo della tassazione delle plusvalenza, ma poi continui a pagare il 26% sui dividendi...
Ciao Pietro, tutto chiaro come sempre. Ma per un confronto equo non dovremmo simulare la vendita a fine periodo così da calcolare il valore finale del portafoglio al netto delle tasse?
@@PietroMichelangeli eh no... la parte in dividendi, se reinvestita andrà ad abbassare il pmc, quindi in fase di vendita la plusvalenza sarà inferiore.
Grazie per il video. Da inesperta, non sono ancora riuscita a trovare una risposta a una mia curiosità: in un etf ad accumulazione, come faccio a quantificare i dividendi e a verificare che gli stessi vengano effettivamente usati per aumentare il rendimento dell'etf?
Questo tuo discorso può valere con gli ETF e in generale . Ma si possono scegliere aziende singole che danno dividendi alti e nello stesso tempo crescono nel tempo . Pensiamo alle classiche BlueChip , anche quelle del mercato italiano . Non tradiscono (quasi) mai e ti danno buoni dividendi spalmati nei vari mesi dell'anno . A fine anno hai un bel gruzzoletto aggiuntivo alle tue entrate da reddito o da pensione. No i dividendi non sono sempre un illusione , credimi !
Discorso senza senso, se un settore avesse rendimenti maggiore degli altri verrebbe prezzato. Se le aziende "Blue chip" rendessero il 10% l'anno mentre le altre il 7% l'anno, semplicemente il loro prezzo aumenterebbe fino a far si che rendano il 75% l'anno. Stai facendo semplicemente timing.
@@emanuele676 Scusami ma "discorso senza senso" lo dici a tua sorella , visto che io e te non ci conosciamo.... Aziende Bue Chip rendono anche ben più + del 10% annuo ed aumentano i dividendi in modo talvolta esponenziale anno dopo anno . Leggi Unicredit negli ultimi due anni.....
@@emanuele676 Scusami ma "discorso senza senso" lo vai a dire a tua sorella , io e te non ci conosciamo...... Nel dettaglio ci sono "Blue Chip" che hanno reso ben più del 10% all'anno ed hanno distribuito dividendi sempre più alti anno dopo anno . Esempio italiano Unicredit negli ultimi due anni
@@emanuele676 Scusami ma "discorso senza senso" lo vai a dire a tua sorella , io e te non ci conosciamo...... Nel dettaglio ci sono "Blue Chip" che hanno reso ben più del 10% all'anno ed hanno distribuito dividendi sempre più alti anno dopo anno . Esempio italiano Unicredit negli ultimi due
Risposta ad @emanuele676 . Scusami ma "discorso senza senso" lo vai a dire a tua sorella , io e te non ci conosciamo...... Nel dettaglio ci sono "Blue Chip" che hanno reso ben più del 10% all'anno ed hanno distribuito dividendi sempre più alti anno dopo anno . Esempio italiano Unicredit negli ultimi due anni
Non capisco il senso del video. Che senso ha affermare che l’etf a dividendo rende meno dell’accumulazione in termini di aumento del capitale? Chi cerca il dividendo non lo fa certo per aumentare il capitale, ma per la rendita passiva in sè.
@@MBmbmbmb926 Perché invece chi fa dividendi riceve soldi dal cielo? Ma siete seri? Una azienda vale 100k. Il giorno dopo crolla il mercato. Oggi vale 50k. Decide di dare il 10% in dividendi. Ora vale 45kì+5k di dividendi. In che modo dovrebbe cambiare qualcosa? E se ti riferisci ai dividendi prima del crollo. Vale 100k. Dà il 10% di dividendi. Vale 90k+10k liquidi. Crolla. Oggi vale 45k+10k liquidi. Oppure vale 100k. Decidi di vendere il 10%. Ora hai 90k+10k liquidi. Crolla. Oggi vale 45k+10k liquidi. Non cambia nulla. Un consiglio, disinvesti tutto e compra obbligazioni statali, hai evidenti lacune.
E poi ci sono io che ho comprato intesa e Unicredit nel 2022 e ho preso tutti i dividendi (aumentati negli anni) + un aumento pazzesco sul prezzo per delle italiane. Comunque se si é giovani investire tutto in azioni o etf a discapito dei dividendi ✌️
@@wesr92 stai facendo cherry picking. Nessuno dice che le aziende da dividendo non crescano. Si sta dicendo solamente che il dividendo dovrebbe essere l’ultima cosa da guardare.
Raccontato così senza un backtesting o senza riferimenti a metodologie di investimento è un video di scarsa utilità perché si presta ad essere frainteso. Per chi fosse interessato c'è un video di Paolo Coletti che confronta investimenti con e senza dividendi, valutando compounding e tasse, con un calcolo su 10 anni; vi spoilero che la differenza non è affatto elevata a patto di scegliere ovviamente asset class omogenee. John Bogle, investitore famoso, consigliava l'investimento in dividendi quando il mercato è sideways per molto tempo ( ad esempio in recessione ) . Praticamente tutti gli investitori più famosi hanno nel loro portafogli aziende che producono dividendi. Ci sono settori, come quello immobiliare che non possono fare a meno di erogare dividendi ( alti ) per questioni di bilancio. Il dividendo è una forma di 'ritorno' tanto quanto quello derivato dall'aumento del prezzo. La cosa da guardare quando si compra un asset è il ritorno complessivo ed ovviamente il rischio associato. E a questo proposito, in molti casi la volatilità è inferiore per aziende con dividendi alti, specialmente se non hanno possibilità di grande crescita come le utilities.
E' di scarsa utilità perché non c'è nulla da dire, è ovvio che i dividendi siano svantaggiosi economicamente. E peraltro c'entra pure poco quello che dici. Che il settore immobiliare sia costretto a dare dividendi alti per questioni di bilancio cosa importa all'investitore, che compra ETF, o al massimo fondi? Sono due cose scollegate. Un ETF ad accumulazione può avere aziende che distribuiscono dividendi, e viceversa.
@emanuele676 l'affermazione che i dividendi siano svantaggiosi economicamente, detta così è sicuramente falsa perché lo sono in certe condizioni e per certe strategie. Sugli ETF, se l'ipotesi è poco importa sapere, allora aono d'accordo con te, uno può anche investire i propri soldi sapendo poco. Secondo WB uno dovrebbe investire nel suo circolo di competenza. Da questo imparo che uno che sa poco non dovrebbe investire, neanche un ETF.
@@giuseppegiannini3697 Non esiste nessuna strategia che possa far nascere soldi dal nulla. Stai perdendo soldi pagando tasse in anticipo. Non c'è un modo di recuperare quelle tasse.
Un investitore a lungo termine, quando sceglie tra accumulo e dividendi, dovrebbe chiedersi: quando godere dei frutti dei propri investimenti? Se si investe ad accumulo, prima o poi bisognerà pianificare di vendere e spendere, altrimenti il rischio è quello di lasciare una lauta eredità a figli e nipoti senza aver goduto né del capitale investito, né dei guadagni.
I dividendi sono uno strumento per generare una rendita ragionevolmente programmabile senza che intacchi la struttura azionaria. Prima o poi qualcuno vuole godere dei soldi che sta guadagnando quindi o lo fai vendendo e diminuendo il numero delle azioni che hai e quindi rimuovendo possibilità di crescita oppure sfrutti i meccanismi di cedole dividendi. Quindi dipende sempre dallo scopo. Poi, come dice Lorenzo i dividendi anti di solito meno volatilità ai titoli. Ricordando che nel lungo termine siamo tutti morti un dividendo aggi fa bene al portafoglio in ogni caso.
Non hai capito le basi della finanza, dovresti vendere ogni tua azione e comprare obbligazioni statali. Stai dicendo assurdità senza senso. Se vuoi titoli meno volatili compri titoli meno volatili, i dividendi c'entrano niente.
@ ahha ma ti leggi quando scrivi? Esprimi giudizi assoluti senza sapere nulla di chi ti sta davanti. Le basi della finanza haha, limitati a dire la tua senza insultare gli altri che ripeto non conosci, non sai cosa fanno ne che portafogli hanno.
Dopo anni in questo mondo hai fatto un video a parer mio molto superficiale e pieno di inesattezze. Vedo con piacere che diversi altri nei commenti ti hanno segnalato vari errori. Capisco che tu ti voglia rivolgere ad un pubblico non esperto in materia ma credo tu abbia banalizzato fin troppo la questione. Mi dispiace, questa volta pollice giù.
@@emanuele676 le tasse sono troppo alte rispetto a cosa/chi? Ad altre nazioni? Troppo alte rispetto alle tasse che si pagano su altri tipi di redditi, tipo redditi da lavoro? Stiamo parlando di persone fisiche immagino. La questione non è banale affatto, è banalizzata da chi vede solo il fatto (innegabile) che ci sia una maggiore efficienza fiscale negli strumenti ad accumulazione e potenzialmente nelle aziende che non staccano dividendi (presumendo che facciano una buona allocazione del capitale reinvestito, cosa assolutamente non scontata). Peraltro in Italia la tassazione che definisci alta vale per i dividendi ma anche per plusvalenze ottenute da altri profitti finanziari, quindi non direi che sia una discriminante a sfavore dei dividendi (al netto delle doppie imposizioni fiscali che purtroppo ci possono essere). Semmai si potrebbe dire che sono trattati come redditi di capitale e quindi non compensabili con minusvalenze di redditi diversi, questo si. Credo che ci sia molta banalizzazione e talvolta anche poca comprensione di certe dinamiche finanziarie e fiscali.
Ciao Pietro. Ma il confronto non dovrebbe essere fatto tenendo conto anche della disponibilità dei flussi di cassa in entrata ed uscita? Mi spiego meglio: col confronto a 10.000 euro fatto nei due etf, ogni volta che quello coi dividendi paga, al netto delle tasse bisogna prelevare la stessa disponibilità anche dall'etf ad accumulo. Che succede in questo scenario?
Io lo faccio esattamente per l'aspetto psicologico. Sono a conoscenza di ciò che perdo ma potrei reggere meglio un crollo se comunque mi arriva qualcosa dagli investimenti
E lo dicono pure i grandi tipo Lynch che la finanza è più psicologia che matematica. Capisco i calcoli da laboratorio dopo 15 anni di mercati inarrestabili ma che sappiamo del futuro? Un po' di dividendi non fanno male.
Ottimo contenuto Pietro, una domanda te la farei sui reit, secondo me fanno eccezione per definizione visto che sono obbligati per legge a distribuire gli utili
Si, quelli sono un discorso a parte, difatti, sebbene vengono trattate come azioni di società sul mercato, nel dettaglio hanno dinamiche differenti dal resto delle azioni, una di queste è appunto l obbligo di distribuire almeno l'80% dell utile come dividendi per mantenere il loro status di REIT
Fanno eccezione nel senso che un reit non è necessariamente un’azienda che ha “smesso” di crescere ma sicuramente hanno tassi di crescita che non potranno mai competere con aziende ad esempio nel settore tech o b2c
1) gestione del rischio , stacco 5% lordo di rischio all'anno , per non rischiare che l'azione faccia la fine di Intel e io rimango col cerino in mano 2) gestione psicologica dei guadagni , se sono a +40% mi prudono le mani e voglio vendere , quindi sapere che sto "vendendo" un 5% della mia posizione , mi aiuta a mantenere . 3) income senza vendere una quota di azienda ma utilizzando la cassa. Ps. Non è vero che le aziende migliori non diano dividendi , spesso il dividendo è indice di profitto e il dividendo è una politica aziendale , chi ha comprato Apple a poche decine di $ adesso ha un alto dividendo e una ottima azienda .
Del Vanguard all world high-dividend ne esiste anche una versione *ad accumulo* (ticker VGWE...purtroppo non è quotato a piazza affari però)... da valutare per chi è interessato alle "aziende da dividendo" non per ottenere la cedola sul conto corrente, ma per investire su un paniere di aziende mediamente meno volatile rispetto ad un indice globale generale...senza avere gli svantaggi fiscali dello stacco del dividendo
discutendo online ho incontrato questa posizione: è vero che le aziende da dividendi sottoperformano il mercato, però sono più stabili, e questo si vede dai momenti di recessione, in cui queste aziende hanno un calo minore. può aver senso? potrebbe davvero essere una caratteristica data dalle caratteristiche di queste aziende?
Insomma i dividendi sono utili se hai già una grossa somma nel portafoglio e non ti interessa accrescere il capitale ma avere un entrata fissa... Ma siccome noi siamo poveracci si va azionario ad accumulo.
Potrebbe essere un approccio anche investire dall'inizio (18 anni) 100% azionario accumulo e nel lungo periodo (non vendere mai, solo per investire in azioni migliori, o vendere quando l'azione ha perso il vantaggio).Poi ad una certa età diciamo intorno ai 40/50 anni, iniziare ad investire in azionario a distribuzione portandolo via via dal 1% al 10% del portafoglio in su?
Non c'e' un poco di cherry picking nella scelta del periodo temporale? Ci sono studi del '92 di Fama&French che hanno mostrato che storicamente le aziende value (per cui si puo' usare come proxy aziende con alto dividendo) hanno reso di piu' di azioni growth, anche se dal 2007 questo non si e' mostrato vero, perlomeno sul mercato americano.
Il video secondo me ha una logica sbagliata per l'analisi degli ETF, l'sp 500 contro sp 500 High dividend, nel semplice fatto che hanno aziende diverse al interno, doveva fare il confronto tra due etf con la stessa composizione e vedere se c'è differenza o no, secondariamente doveva considerare la diversificazione e il peso dei titoli in entrambe le prime due ipotesi per vedere quanto si è esposti alle magnifiche aziende tech e quanto si perderebbe nel caso di un crollo ipotetico di una di quelle, rispetto al secondo caso se la prima azienda e o una delle prime 5 fallisse nel High dividend quanto inciderebbe nel ETF.
@@ottizarvideo No, su quello non sono d'accordo con te. Qui non sta facendo una comparazione sui rischi, ma sui rendimenti. Quindi che importa considerazioni sulla diversificazione, value at risk e cosi' via? Al piu' l'unico "errore" che ho visto e' usare un etf ad accumulo vs uno a distribuzione, ma non e' che avrebbe cambiato significativamente il risultato
Tuttavia, assicuratisi di non trascurare MAI l'aspetto dell'andamento del capitale, io sono del parere che una divisione così drastica, sia come dire che tutto è bianco oppure nero e in questo caso invece, ci siano alcune circostanze che possono rappresentare diversi toni di grigio. Ad esempio, se una persona intende aumentare il proprio capitale, ma anche evitare di dover sempre vivere al risparmio stretto, potrebbe decidere di reinvestire una quota dei rendimenti e utilizzarne il resto. Così per un pensionato, oppure uno che ha figli che crescono, ma anche uno come Buffett, che per quanto conduca una vita semplice come ho letto, farebbe il barbone, se reinvestisse TUTTI gli utili. Invece è famoso anche per aver tenuto per parecchi decenni molti titoli, vendendo poco e continuando a comprare: questo secondo me, indica che per forza ha utilizzato parecchio i dividendi. Quindi mi sembra che sia valida al 100% la considerazione che sia necessario mantenere l'occhio attento all'andamento del capitale e all'andamento storico della vita delle aziende o settori in cui si investe, mentre riterrei ancora più esauriente aggiungere ai contenuti di questo video, per altro molto interessante, confronti ed esempi anche pratici, a quelle differenti ipotesi
A mio parere fa anche questo parte della diversificazione, non deve essere una scelta dividendo si o no, ma che % del portafoglio devono occupare titoli con alti dividendi. In un portafoglio 60/40 Az/Ob magari non servono ma in un 100% azionario può essere la componente più "stabile" del portafoglio
Ciao Pietro, condivido al 100%, quello che aggiungerei peró é che spesso queste aziende hanno una trasparenza di bilancio e di strategia veramente lodevole, per cui da value investor sono piú ´semplici´da valutare e da calcolare il valore intrinseco, spesso é piú semplice da capire quando sono sottovalutate, rispetto ad un titolo growth con strategie ballerine o incerte. In US i grandi fondi hanno sconti fiscali sui dividendi se non erro, per cui investono molto in aziende value e che distribuiscono. La multinazionale americana per cui lavoro utilizza infatti usa tutte e tre le strategie, buyback, dividendo trimestrale e investimenti in acquisizioni.
Grazie del video. Non sono molto d’accordo con un paio di concetti. Innanzitutto le aziende da dividendo sono aziende che non crescono più molto, quindi meglio retribuire gli investitori piuttosto che allocare il capitale su progetti a basso ROACE. Seconda cosa : l ETF ad accumulazione reinveste sempre , indipendentemente dal prezzo. Questo significa che in un momento di valutazioni elevate il capitale verrà allocato con un più probabile ritorno mediocre. La cosa bella dell ETF a distribuzione è che fornisce un flusso di cassa; ciò che vuoi fare con quel capitale lo decidi tu in base alle opportunità presenti in quel momento. Chiaro c’è il costo delle tasse.
Opinioni Pietro, solo opinioni. Io continuo con la mia strategia a dividendi proprio per i motivi da te elencati ovvero certezze incontrovertibili anche in mercati orso senza più grossi patemi d'animo. Avrei però una domanda: buyback e raggruppamento non sono la stessa cosa giusto? Che differenza c'è?
Dipende da cosa si vuole dai propri investimenti e dai propri obbiettivi! io voglio crearmi una rendita passiva e quindi ho un mioportafoglio a dividendi. Ovviamente ci vuole consapevolezza nelle scelte e saper ciò che si fa! ;)
Banchè consapevole che investire in etf a distribuzione sia lievemente più inefficiente, mi appaga le cervella ricevere i dividendi e amo approcciarmi alle azioni in modo cassettistico full. A mio parere un giusto portafoglio può benissimo integrare sia azioni\etf ad accumulo che a distribuzione. Secondo me il punto saliente è non farsi fregare da dividendi mostruosi 5/6/7% e valutare sempre azioni Grow in primis.
Il fatto psicologico è importante chi investe in azionario deve anche avere la sicurezza di resistere a forti drowdown , invece con le cedole obbligazionarie o coi dividendi si rischia di meno di farsi prendere dal panico
Sincero? Video come al solito di qualità, ma la sigla di una volta era il tuo “marchio” e a me manca……ma è un parere mio. Per questo specifico video…..la musica sotto nooooo 😅 ti prego 🙏 però complimenti Pietro come sempre bel video.
Io ragiono cosi; scelgo in base ai dividendi, ma l'obiettivo è la plusvalenza sull'azione. Se poi sono in perdida e devo stare fermo anche 2-3 anni, naturalmente non ho bisogno di utilizzare quel danaro, quindi non devo necessariamente vendere, intanto intasco i dividendi. La cosa mi soddisfa
Sono consapevole del minor rendimento medio delle aziende da dividendo. Tuttavia tengo poste e enel in portafoglio da tanti anni. Li ho comprati a un buon prezzo, sto guadagnando molto come valore, e il loro dividendo è salito parecchio negli anni. Se il prezzo dovesse scendere, caricherò ulteriormente. Non faccio il 15% annuo con questa parte di portafoglio, ma per provare a raggiungere quello ho già altri titoli.
Confrontati due ETF completamente diversi, e sebbene sia d’accordo su alcuni punti, corretto sarebbe confrontare gli stessi ETF. Ad esempio l’ETF World quanto uno ha già una bella somma da circa il 2% di dividendi ed è una bella somma che si può utilizzare subito per le spese senza vendere le quote! Ed è lo stesso ETF di quello ad ACC, semplicemente si iniziano a prendere profitti subito, quando servono, quando si è più giovani😅 E si hanno comunque le aziende Growth…
Dipende dal contesto macro di turno: Attualmente è il meta delle azioni growth, che vanno a mangiarsi quote di mercato mettendo in difficoltà i business maturi Tuttavia, appena le opportunità di crescita scarseggieranno, come periodo pre-2008, gli alti dividendi in termini di rendimento totale possono dare di più, dato che avresti in portafoglio aziende mature che non perdono quote di mercato. Infatti dal 1995 al 2005 le best performer sono state le high dividend, mentre dal 2010 al 2020 le low dividend
Nessuno può saperlo in anticipo. E comunque i dividendi comunque sarebbe irrilevante, anche se tu sapessi che le aziende con dividendi danno rendimenti più alti, non sei comunque obbligato a ricevere dividendi.
@@emanuele676 Esattamente, proprio perché è impossibile sapere cosa accadrà, evito di avere solo azioni ad alto dividendo. Semplicemente prendo un indice completo e scappo a gambe levate dalle mode e dalla speculazione spicciola.
Le mie azioni da dividendi le equiparo a dei buoni Titoli di stato, ma con rendimenti più alti e valore azione con buone prospettive di crescita... Parlo di stock società energetiche o classiche alimentari.
Confronto di due asset con obbiettivi diversi, se si vuole esporsi alle growth a mio avviso momentum e nasdaq sono più sensate come scelte. Le aziende da alto dividendo sono da paragonare al value factor o min volatility, che come qualcuno ha già scritto in alcuni scenari performano meglio. Prova a chiedere a qualche investitore nel 1999 che ne pensava delle value con le growth che crescevano a doppia cifra. A prescindere dal dividendo che in sé è inefficiente ti stai esponendo a rischi molto differenti basta vedere le prime posizioni di qualsiasi indice mondiale per capire la concentrazione di tech al punto che l'sp500 è molto più simile al nasdaq100 che a un indice azionario molto diversificato. Saluti
Fare un back test solo in un periodo di crescita azionaria sinceramente mi sembra molto limitante. Come si sono comportate le arisocrats nel decennio perduto?
Nessuno considera che i dividendi, al netto della singola azione, sono una forma assicurativa. Se in una notte fallisce l'azienda in cui ho investito la mattina dopo ho perso tutto, meno i dividendi percepiti nel tempo. Se il tempo è medio-lungo potrei non aver perso nulla se ho percepito i dividendi. Non esiste una risposta meglio-peggio, dipende dalle aziende scelte.
@@stefanoricci5060 Irrilevante! Nessuno ti impedisce di vendere in ogni momento! Ricevere il 5% di dividendi è equivalente a vendere il 5% delle tue azioni! Anzi, ad essere il 4.76%.
Ma dove sono finiti i bei tempi in cui la gente parlava solo di value>growth?? Ultimamente tutti (non professionisti) contro i dividendi 😂 La possiamo vincere la guerra..?! 🙂↔️
Parliamoci chiaro, al di là della psicologia, che conta tanto, posso investire in un portafoglio di dividendi perchè voglio delle entrate regolari che mi permettono, ad esempio, di incrementare il reddito, sia perchè voglio lavorare meno, sia perchè voglio aumentare il mio tenore di vita. I numeri da te esposti parlano chiaro, ma non è necessario per forza cercare il miglior rendimento possibile, gli investimenti devono essere calibrati anche in funzione dei singoli obiettivi. I dividendi hanno la loro ragione se funzionali ad un reddito aggiuntivo che mi migliora la qualità della vita.
Secondo me il video non considera il fatto che nel tempo i dividendi, a parità di prezzo di carico, crescono (non tutti e non sempre, ma molto spesso crescono). Questo perchè le imprese, se sane, fanno maggiori utili e distribuiscono agli azionisti importi via via più elevati. Facendo un paragone estremo, Warren Buffet dalla sua posizione in Coca Cola non incassa il 2,8% (valore a novembre 2024), ma è come se incassasse circa il 70%. Le azioni da dividendo sono innanzitutto per chi ha MOLTA pazienza e vanno comunque inserite in una logica di diversificazione del portafoglio
Una grossa percentuale delle azioni che pagano dividendo sopratutto se alto sono aziende di qualità mediocre o peggio aziende che cercano di attirare investitori con il dividendo stesso magari anche pagato a debito. Usare come metro di paragone indici che sono pieni di aziende di questo tipo e con un criterio di selezione ben lontano dall’ottimale mi sembra una scelta poco saggia e forse un po’ faziosa. Fattori come qualita e dividend growth avrebbero dato un quadro ben diverso.. forse schd potrebbe essere un metro di paragone migliore ( pre 2021 non sottoperformava, anzi, e dubito che quando finirà trend ai sarà ancora in sotto performance rispetto sp). Inoltre un dividendo se la tesi di investimento è in via di sviluppo e l azienda è solida, è un modo per essere ricompensati del rischio corso e pagati durante l’attesa che si realizzino le prospettive aziendali. Infine ricordiamoci che viviamo in tempi particolari e non si può non menzionare il fatto che la sovraperfomance del growth( peso dei mag7 nell sp > del 25%) potrebbe non continuare all infinito.. Un azienda che paga dividendi non cresce…. Si potrebbero fare migliaia di esempi e Buffett avrebbe molto da dire a riguardo, lui non li paga ma quelli delle sue aziende in portafoglio se li gode e se li tiene stretti, ma la prima azienda che mi viene in mente è Mastercard, forse il migliore degli esempi ok, ma ce ne sono migliaia di altri: paga dividendi da sempre, un tasso di crescita due volte e mezzo quello dell sp e sopratutto dividendo in crescita. Comprando Mastercard 10 anni fa si avrebbe adesso uno yield on cost prossimo al 10%. Al contrario di quello che sembra essere il messaggio di questo video un buon dividendo in crescita può essere indice di una altissima qualità aziendale e di un azienda che cresce insieme ad esso nonché di un ottimo investimento ( sempre se pagato il giusto). Magari un prossimo video che tratta questo tipo di società e di filosofia di investimento potrebbe essere uno spunto? Ps dividendo non da solo senso di sicurezza in un downturn del mercato, da liquidità pronta per essere spesa comprando il ribasso
Nel mondo ideale sarebbe come dici tu, siamo tra gli ultimi per cultura finanziaria e pensiamo di essere capaci di gestire e mantenere un piano di decumulo? Suvvia non siamo sciocchi signor Pietro, comprare è facile ma vendere è tutt’altra bestia, il ragazzo/a con lo stipendio medio con 500k+ in etf ad accumulo non esisteva ieri non esiste oggi e non esisterà domani.
Sul piano teorico è tutto condivisibile. Tuttavia, ad ogni età, il presente è l'unica realtà certa, sia nella vita, sia in finanza. Il dvd consente di godersi in tempo utile i benefici dell'investimento dei propri risparmi... inoltre il dvd è un rientro graduale del capitale investito. Alla fine, il capitale sarà raddoppiato, di cui uno sotto forma di cash (impiegato nei più svariati modi), mentre l'altro rimane in titoli continuando a generare cassa "sine die", come un bancomat.
Se andassimo incontro ad un decennio perduto, non impossibile vista la lunga corsa dei listini da innumerevoli anni… siamo così sicuri che azioni (Etf) ad importanti dividendi farebbero peggio di azioni growth? Altra cosa, di cui non si parla mai. Nel caso di una lateralità prolungata del mercato, ricevere costanti e significativi dividendi, ancorché tassati, ci consente mano mano di rinvestire su singole storie scese parecchio. Occasioni d’acquisto che andremmo a perdere, perché normalmente non si liquida parte di un Etf che non sta guadagnando, per fare altri investimenti.
Che peraltro non si capisce quello che vuoi fare, se il mercato è "laterale" e l'azienda da dividendo, l'azienda perde di valore. Che è l'equivalente di vendere quote. Ma pagando meno tasse.
@@emanuele676 vallo a spiegare a Warren Buffet, che sta facendo una gran stupidaggine ora a sedersi su quella montagna di liquidità, perché è sempre sbagliato fare Timing sui mercati! 😂
@@emanuele676 io la vedo anche come una questione psicologica. Se per 5 o 10 anni, poniamo, il mercato fosse laterale e magari le mie azioni (difensive, che staccano dividendo) fossero un pochino in perdita, io non le venderei. Ma i dividendi che ne potrei ricevere, ancorché tassati, li reinvestirei mano mano in altre occasioni d’acquisto più ghiotte in quel momento. Naturalmente sto parlando solo della componente azionaria a dividendo del mio portafoglio. Non quella growth/tecnologica, che magari subirebbe anche correzioni più severe in quel frangente, e dunque mi fornirebbe maggiore opportunità di reinvestire appunto i dividendi
Ciao Pietro! Ho iniziato da poco un PAC con Degiro di 100 euro al mese.. per ora da studente è quello che posso permettermi. Ho un grosso problema di costi. L'ETF è un az mondiale con costo di 0.07% ma la spesa di commissione di Degiro è di 3 euro ad acquisto. Di fatto mi mangio il 3% ad ogni operazione! Soluzioni? Scalable è più conveniente?
Io non sono molto convinto che questa cosa delle thumbnail che cambiano abbia molto senso: io i tuoi video li guardo quando ho tempo, non quando hanno le copertina più accattivante. Forse per i nuovi utenti può servire, ma per chi già frequenta il canale non credo che dia nessuna indicazione.
😮bo i dividendi tipo enel eni sono molto buone tipo slot machine ogni anno poi va be se prendevi invidia guadanavi di piu ,ma invece i dividendi esteri quello e' un po una fregatura perche paghi doppia tassazzione
Non consideri però che avere un ingresso periodico di soldi da dividendi ti permette di aggiustare il portafoglio, magari investendo in aziende che non avevi notato prima o che continuano a scendere. Inoltre, alla fine il 26% di tasse dovrò pagarlo comunque (prima o poi per incassare il profitto devo vendere). Inoltre, non mi è chiaro il concetto della tassazione: se compro un'azienda a 100€, prendo un dividendo di 10€ e la rivendo a 110€, pagherò il 26% sui 10€ di dividendi e sui 10€ di capital gain (totale=5,2€ di tasse). Se l'azienda non paga il dividendo e così sale a 120€ (anziché 110€) e poi io la vendo, faccio sempre un profitto di 20€, pagando sempre la stessa percentuale e quota di tasse. Io non ci vedo tutto sto vantaggio nel non cercare azioni da dividendi
No, è l'inverso, dovendo pagare il 26% sul lordo puoi aggiustare meno il portafogli. Il che non cambia il fatto che quel 26% che hai risparmiato ha fruttato nel tempo. Se l'azienda sale a 110€ e vendi 10€ non paghi il 26%€ di plusvalenza, ma il 26% su 10/110, quindi il 2.36%. Solo se tu vendessi tutto pagheresti il 26% su 110/110, quindi il 26%.
@emanuele676 continua a non essermi chiara la differenza. Se vendo a 110, ciò che ho pagato 100, ovviamente pago il 26% sul profitto, quindi su 10€, cioè 2,6€ (che è il 2,6%). Avendo ricevuto anche 10 di dividendi e pagandoci sempre il 26%, pago altri 2,6€. Se, nel mio esempio, invece di ricevere i 10€ di dividendi, l'azienda aumenta di valore di 20 anziché 10 (proprio perché non ha distribuito i dividendi) e io la vendo a 120 (avendola sempre comprata a 100), faccio sempre un gain totale di 20€, pagando sempre il 26%, cioè sempre 5,2€ (in entrambi i casi). Solo che se nel corso dell'anno ho ricevuto i 10€ di dividendi e magari per qualche giorno l'azienda è pure scesa sotto il mio pmc, ho potuto pure incrementare (o comprare un'altra azienda "a sconto"). Se non ricevo dividendi e magari non ho altri risparmi da investire, l'unica cosa che posso fare è attendere (magari capita un periodo di qualche anno in cui sono in perdita, quindi non posso neanche vendere e spostare il capitale in altri asset)
Ho investito 2500€, riuscendo a realizzare profitti, ora il mio portafoglio si presenta così: 27,95% ETF azionari; 0,55% riserva di investimento; 41,27% Criptovalute (Bitcoin, $Tron, Polkadot, Ethereum e Solana); 30,78% Oro. Per gentile concessione del trader professionista con cui lavoro.
7:54 che poi, se il sushi lo paghiamo con i dividendi invece che con la vendita di quote, potremo comprare meno sushi se più soldi se ne sono andati in tasse
Facciamo lo stesso ragionamento con i lavoratori, invece dello stipendio che è fiscalmente inefficiente ti pago solo quando vai in pensione 😂 fiscalmente più vantaggioso. Sempreché quando si vendono le azioni non ci sia un calo a causa di una crisi internazionale... Eh la finanza non è matematica... È geopolitica
Il video ha un errore fatale. Il motivo per il quale l'indice aristocrats sottoperforma è in gran parte dovuto al fatto che include azioni di aziende consolidate con basso potenziale di crescita (ma che si sono mostrate più stabili in tutti i casi tranne che durante il covid, ma anche lì il recupero è stato immediato). Sarebbe stato lo stesso facendo un confronto tra SP500 e Nasdaq 100: il secondo avrebbe preformato meglio perché ha un rischio maggiore, al di là dei dividenti (che pure l'SP500 stacca se non è un accumulo, e molto più di N100).
A guardare quei due indici ci riuscivo anche da me per il video potevi analizzare la situazione italiana e come la gente ci investiva questa roba di finanza dei primi giorni che la guardi non porta a niente
Bah, le aziende da dividendo sono diverse da quelle growth, non devono fare troppa ricerca e giustamente distribuiscono dividendi, altrimenti chi le terrebbe?! Non capisco perché molti TH-camr Italiani sono scettici sui dividendi. Il confronto andrebbe fatto con lo stesso indice ad acc e dividendo, e secondo me il non vendere quote quando si ha una bella somma conviene!…
@@michelebergadanoÈ una differenza secondo me nella fruizione dei guadagni ( in alcune dimostrazioni matematiche la differenza è minima ) inoltre per dividendi di circa 200€ 300€ al mese non si vendono quote dell’ETF e le commissioni bancarie sono nulle, mentre ad esempio con Fineco ogni volta che si vende sono 19€, capisco il tuo ragionamento ma molte persone preferiscono avere una rendita nel tempo ( con lo stesso ETF ) perché in quel momento fanno comodo quei soldi, poi dipende la somma. Grazie per la risposta👌🏻…
@@tauronval1404 capisco cosa vuoi dire, ma 1) esistono broker in Italia che permettono di vendere rimanendo sui 2-3 o al massimo sui 5 2) il problema dei dividendi è essi dipendono dalle decisioni delle aziende per la quantità e per la tempistica perché li ricevi quando non ne hai bisogno oppure il contrario ne hai bisogno e non ne ricevi. 3) la maggior parte delle persone usa etf a distribuzione o azioni a dividendo perché è realmente convinta di guadagnare di più perché pensa che quelli siano soldi regalati dall'azienda in più
Non demonizzerei cosi tanto i dividendi… come fa chi cerca comunque una rendita monetaria periodica senza un lavoro dipendente e senza investimenti immobiliari in affitto? Il dividendo puo essere una soluzione interessante in alternativa a quanto detto sopra. Non ho detto migliore/peggiore ma senz’altro è un asset piu liquido e a sbattimento quasi zero, in proporzione
@ ok certo ma prima o poi finiscono…. Non ha senso per una costanza di mantenimento nel tempo sia del capitale che di un flusso di reddito. Senza contare che con l’aumento di valore non posso vendere mezza azione, un quarto di azione… e via così. Poi è ovvio che ognuno ha le sue preferenze, byas e cultura personale non sempre si prendono decisioni puramente matematiche
@@classicgt_auto Beh, sì, se vendi più del tuo guadagno annuo, finisce il patrimonio, ma vale pure per i dividendi, quindi non capisco il senso. E nemmeno la seconda cosa è vera. Non solo perché le azioni vengono frazionate, e quindi se hai comprato 10 azioni a 10€ dollari nel 1990 oggi avrai boh, 70 azioni a 100€, ma perché in ogni caso non ti cambia nulla. Se hai bisogno di 1000 euro al mese me le tue azioni valgono 3000 dollari l'una, cosa impossibile, semplicemente vendi una azione e quella successiva dopo 3 mesi.
Il problema delle aziende che non crescono è un falso problema. Una azienda che vale 1 milione e ogni anno dà 100k euro in dividendi, per l'investitore, equivale ad una azienda che vale 1000 miliardi e l'anno dopo vale 1100 miliardi. Si può criticare una delle due solo a postieri, vedendo che la prima non cresceva ed è fallita in un periodo di crisi, o vedendo che la seconda era una bolla, non riesce più a crescere del 10% l'anno e crolla a 10 miliardi. Poi certo, nel primo caso non puoi investire 100k in quella azienda perché farebbe aumentare il prezzo delle azioni, nel secondo caso sarebbe irrilevante, ma ci capiamo.
Perdonami, se prendo dividendo, viene tassato, se invece la società opta per le altre due soluzioni da te indicate, in ogni caso prima o poi venderò e se sono in gain, pago ugualmente il 26%. Per cui non vedo un gran problema in generale
Però mi sembra che non consideri una cosa, con i dividendi le tasse sono già pagate, hai meno plusvalenza. Senza dividendi hai certamente di più in valore assoluto, ma su quel "di più" dovrai passarci le tasse, no? Non so se mi sono spiegato bene
@@PietroMichelangelinumeri alla mano hai ragione ma dimentichi l'effetto psicologico. Disinvestire quando i mercati fanno un -40% o non tocchi nulla e ti arrangi con i dividendi che arrivano? E fai un mutuo più basso con tassi che saranno più alti?
Certo, quello mi è chiaro, provo a spiegare meglio il mio dubbio, che è relativo a come interpretare i grafici: -compro un azione a gennaio a 1€ -a dicembre vale 1001€ e mi dà 100€ di dividendi --caso dividendi: ho 901+74. Se vendo pago il 26% su 900 di plusvalenza -- caso accumulo: ho 1001, se vendo pago 26% su 1000 di plusvalenza Qui è un caso estremo, ma è per mostrare che secondo me non è mostrato nei grafici che al momento vendita quello accumulo avrà poi tasse da pagare. Questo nella maggior parte dei casi avvicinerà solo di un pelo le curve, senza invertirle probabilmente
Lo so, se ho ragione il mio è solo un commento da pignolazzo Colettiano, ma volevo solo capire se ho inteso giusto i grafici, o se addirittura era tenuto conto anche di questo
È logico pensare che una azienda che abbia raggiunto il proprio apice saturation ogni fetta di mercato non abbia grossi margini di crescita, ma proprio in un altro tuo video dimostri, dati alla mano, che investendo nelle top 10 aziende del mercato americano si hanno rendimenti più che discreti
Ti seguo con interesse e, a scanso di equivoci, investo solamente in ETF ad accumulazione. Però non è con video approssimativi come questo (anche quello sugli ETF tematici davvero biassato) che porti acqua al mulino degli strumenti ad accumulazione nè ti farai apprezzare per la concretezza dei video. Un noob magari non ha niente da obiettare su un video come questo ma, come vedi anche tu dai commenti, molto ti hanno fatto notare quanto questo video sia un poco raffazzonato e dettato da un forte bias, più che da un approccio razionale e data oriented. Senza offesa ovviamente ma credo che anche tu voglia dei feedback costruttivi per crescere
Non ho mai capito perche unomdebba sciegliere tra accumulo e dividendo...fateli entrambe in base alle necessita...cioe io devo pagare le bollette e devo disinvestire ? Anche no....
Non sono completamente d'accordo perchè parte del video è fuorviante. Per la comparazione vanno presi etf IDENTICI che differiscono solo nella politica di distribuzione. Come è vero che fiscalmente la distribuzione è inefficiente, il dividendo permette di creare strategie attive, come decidere quando reinvestirli (ricordiamo che gli etf reinvestono a scadenze periodiche indipendentemente dalle situazioni di mercato) e dallo stato dell' economia in quel momento. Io per esempio ho la maggioranza ad accumulazione, ma il 12% azionario è investito nel TDIV che (oltre a ridurmi l'esposizione americana), stacca dividendi trimestrali che uso, in una politica di value averaging per reinvestirli nell' asset che sta sottoperformando in quel particolare ciclo economico. Poi, come giustamente detto nel video, qualche dividendo mi permette di mantenere lucidità psicologica durante i forti drawdown. p.s. prima di insultare il TDIV che durante i bull sottoperforma, guardate cosa ha fatto nel 2022 rispetto agli altri. I giovani parlano quasi sempre di performance, sottovalutando il rapporto rischio/rendimento (il sortino ratio) perchè figli degli ultimi 15 anni di grandi rendimenti. Ma questo non è la normalità e sono abbastanza convinto che il 2025-2035 sarà un decennio duro. Ne sono certo? No, però meglio prepararsi.
A parte che "ti permettono di avere una strategia attiva" è un contro, è comunque irrilevante, nessuno ti vieta di vendere l'1% del tuo patrimonio ogni trimestre e poi decidere di re-investire la somma quando ti pare.
@emanuele676 devi prendere tutta la risposta, se iniziamo a decontestualizzare alcune parole possiamo piegare il significato come vogliamo e non è corretto
😮ma paghi 26% di tasse su dividendi azienda italiana ,😮 ma tu quando vendi azioni pahi 26% uguale ,certo che se e' un dividendo estero paghi pure il 15% in piu di tasse allora li non so se conviene
@@SMAT82 esatto, ma quando vendi un ETF non avrai mai una tassazione del 26 % sull'Intero capitale, perché non sarà tutta plusvalenza. Mentre sul dividendo è tassato l'intero capitale " staccato". Spero di essere stato chiaro, è un ragionamento spicciolo, ma difficile da spiegare in un commento
@@niccoloventuri6607 si ho capito ma tu le azioni le tieni se la vendi paghi 26% sulla plusvalenza intanto prendi dividendi e paghi 26% ,l unica differenze e' un etf ad accumolo ma tanto prima o.poi paghi 26% lo stesso
L’unico vantaggio dei dividendi è quello psicologico per chi non riesce a essere razionale. Pe le azioni, il dividendo è l’ultima cosa da guardare. Per gli ETF invece è da folli scegliere quelli a distribuzione. Matematicamente conviene sempre l’accumulo, anche per chi vuole una rendita periodica.
i migliori sono quelli che reinvestono i dividendi. In pratica vendono per ricomprare per poi rivendere per poi ricomprare e andando a pagare le tasse per ogni vendita. Se glielo spieghi fanno gli offesi
Comunque il tuo contenuto di questo video è pieno di inesattezze sui dividendi, ci sono aziende che abbinano crescita e distribuzione di dividendi da anni, certo non hanno performance come Amazon, google etc ma questo dipende da che tipo di strategia uno mette in atto. Io da anni incasso dividendi e il mio patrimonio cresce, quindi non demoniziamo i dividendi dipende dagli strumenti e aziende selezionati.
Io con chi mi parla di dividendi non ho capito una loro logica, dicono che ricevono un "compenso" ma questo "compenso" secondo me esiste solo se nel mentre l'azienda fa il x10 oppure hai tenuto cosi tanto l'azienda che i dividendi hanno pagato i tuoi soldi investiti inizialmente. Perchè se compri un azione a 100 € e la vendi dopo 20€ di dividendi, quell'azione è scontata dai dividendi quindi la vendi a 80€+X (dove x è il capital gain). Non so se mi son spiegato
E invece investire in ETF ad alti dividendi ma ad accumulo? Così vado a selezionarmi quelle aziende che hanno una certa grandezza nel loro mercato di riferimento e quindi un po’ più sicure in più con una strategia ad accumulo non pago le tasse su quei dividendi.
Se hai un ETF ad accumulo con un maggiore numero di aziende a dividendo rispetto ad un ETF azionario standard, pagherai di più sulla ritenuta fiscale dei dividendi
@@enricodefelip3148 la ritenuta fiscale sui dividendi è sempre la stessa, ma se usi un ETF High dividend ha una percentuale maggiore di aziende che rilasciano dividendi e gli stessi son più consistenti rispetto al dividendo medio
Ottima analisi, non ho mai visto un'analisi così ben strutturata come la tua. Guarda, investo in S&P 500 e criptovalute dal 2023, ho un profitto totale di 355 mila dollari, sono molto grato per tutte le conoscenze e le informazioni che mi hai dato.
Mi congratulo con te! Voglio imparare a generare reddito e lasciare il mio lavoro, è molto difficile e sono stanco.
Per favore, sono nuovo negli investimenti in Bitcoin e criptovalute. Quali strategie usi per realizzare un profitto?
È consigliabile cercare una guida professionale quando si crea un solido portafoglio di investimenti in Bitcoin a causa della sua complessità.
*Joseph Gladys* è considerato uno stratega chiave delle criptovalute e dei Bitcoin con uno dei migliori portafogli di copy trading e anche molto attivo nello spazio delle criptovalute.
Investi anche con la signora Joseph Gladys?
Wow, quella donna è stata una benedizione per me e la mia famiglia.
Ciao Pietro,
visto che citi il tuo video di 3 anni fa, sono andato a vederlo e.. ti faccio notare che nell'esempio che avevi fatto al minuto 8.20 sembra che sostenevi che le azioni a dividendo e buy back sovraperformavano lo s&p500 ( seppur in maniera non significativa) e questa sopraperformance la consideravi normale perché "'le aziende che possono permettersi il buy back e dividendi sono aziende solide..."
8:15 eh no, il confronto dei grafici non mi pare giusto. Al grafico di quello con i dividendi bisogna tenere contro proprio di quest'ultimi, perché comunque sono soldi intascati.
Il confronto inoltre va fatto "chiudendo" la posizione di entrambi i grafici, al netto delle tasse. Vincerebbe comunque quello ad accumulo, ma con una differenza molto minore.
Stiamo parlando sempre dei soliti Etf (du palle) io con i dividendi che ricevo anche se tassati potrei anche decidere di investire in pistacchi e frutta secca per Natale
Il grafico in arancione già include i dividendi reinvestiti. Mentre invece pagando il CG sull'accumulo mi viene 74k-10k= 64k imponibile -26% = 47.36K +10k capitale iniziale = 57.36k
Quindi una performance finale non molto più alta dei quasi 50k da dividendi. @PietroMichelangeli sul grafico a dividendi reinvestiti hai tolto il 26% ogni volta giusto?
È corretto invece, il calcolo è fatto Total return e con reinvestimento dividendi
@@niccoloventuri6607 ok, ma che investo a fare in azioni con dividendi, se invece di spenderli li reinvesto?
@@niente2075 eh che ne so
Nemmeno io concordo del tutto su questo video, ma mi rendo conto l’argomento è molto ampio ed apprezzo che se ne è parlato.
Se uno ha già un buon capitale da parte e cerca una rendita, qualche ETF da dividendi sono una valida opzione, ma ovviamente per un giovane con pochi spiccioli non ha senso.
come si "eliminano" le azioni con il buyback?
In Italia andando in tribunale.
Investire in dividendi offre molteplici vantaggi
Il vantaggio maggiore è quello che ti dà effettivamente una fotografia costantemente aggiornata dello stato di avanzamento del tuo progetto di libertà finanziaria
Investire ad accumulazione per poi fare decumulo purtroppo ti espone eccessivamente al rischio della volatilità del mercato
Le dividend Stocks solitamente offrono minore volatilità durante i mercati orso. Se si riuscisse ad allargare la statistica al primo decennio del secolo potremmo vedere una sovra performance delle azioni da dividendo
Basta decumulare la posizione in modo automatico vendendo quote/azioni e ottenendo esattamente la stessa ‘fotografia’ e inoltre un beneficio fiscale (si pagano le tasse solo sul capital gain).
Inoltre l'esposizione su singole azioni espone ad un rischio specifico.
Le aziende che pagano dividendi sono economicamente più stabili e più mature quindi hanno delle prospettive di crescita inferiori (rendimenti attesi più bassi).
Ergo, é bello ottenere la libertà finanziaria con i dividendi ma é totalmente inutile e parzialmente inefficiente, si può fare in altri modi in modo molto più semplice.
ho aperto la sezione commenti solo per cercare una tua risposta😀
Grande maestro lorenzo!
@@Inside_Location6795 con un buon portafoglio a distribuzione, ben diversificato anche in termini di strumenti, servono comunque meno soldi rispetto a un portafoglio a decumulo
Mi associo a Lorenzo👍
a mio parere è un confronto non molto sensato, gli indici high yeald non contengono titoli growth (per definizione), ma questi sono gli stessi titoli che spingono in alto le performance dell' SP500...
quindi le aziende contenute nei due indici sono completamente diverse e sono state raggruppate per due investitori completamente diversi:
da una parte una persona verso l'età della pensione che vuole una rendita costante e più sicura possibile (da usare per vivere di rendita, appunto), dall'altra una persona in fase di scalata del suo patrimonio e verosimilmente molto più giovane, che non è spaventata della possibile volatilità dato l'orizzonte temporale decennale
In pratica il confronto fatto sulla stessa classe di investimento (classico ETF accumulo vs. distribuzione) perdi l'effetto compounding su quel 26% che lasci per strada ogni volta.
Non cambia nulla per la persona anziana. Anche immaginando che abbia mantenuto per 30 anni un "ETF" che ha dato il 7% lordo l'anno, cosa praticamente impossibile, con i dividendi paga il 26% di tasse, senza dividendi il 18%. E addirittura nel caso dell'anziano, le tasse che risparmia, scompariranno alla sua morte, quindi è doppiamente sconveniente avere dividendi.
Per fare un esempio, un anziano ha 100.000, ottenuti con un PAC mensile con un guadagno al 7% l'anno per 30 anni (serve per calcolare il prezzo di carico, nella realtà il prezzo di carico sarebbe ancora più alto). Ha bisogno di una spesa di 1000. Deve ricevere 1350 di dividendo. Alla fine ha comunque 100.000 euro. Lo stesso anziano, senza dividendi, avrebbe 101 350€ di patrimonio comunque, ma dovrebbe vendere solo 1220€ di azioni per avere 1000 euro netti. Quindi avrebbe 100130 euro alla fine, con un guadagno di 130€. Se il giorno dopo muore, il figlio riceve e netti 100.130 puliti, cancellano definitivamente le tasse rinviate.
@@emanuele676 si ma io non ho mai detto che l'anziano ha iniziato a investire 30 anni fa, anzi sarebbe top prima avere ETF ad accumulo e poi quando devi vivere di rendita switchare ai dividendi
@@deeseasea Se l'anziano non ha investito da 30 anni è ancora peggio, ha un costo di carico simile al prezzo attuale, e quindi paga pochissimo di plusvalenza quando vende, mentre coi dividendi paga il 26%.
@@deeseasea E comunque no, vendere tutto e comprare ETF a distribuzione è un doppio errore, non solo paghi subito l'intero importo della tassazione delle plusvalenza, ma poi continui a pagare il 26% sui dividendi...
Ciao, volevo chiedere, dov’è meglio aprire il primo portafoglio?
Ciao Pietro, tutto chiaro come sempre. Ma per un confronto equo non dovremmo simulare la vendita a fine periodo così da calcolare il valore finale del portafoglio al netto delle tasse?
Ma scusa stiamo parlando di azioni, non esiste un fine periodo.
Si infatti, non basta guardare il prezzo dell' etf, perché il prezzo medio di ingresso nei 2 casi sarà differente
Non cambia perché se vendi in entrambi i casi il ptf verrà ridotto comunque dello stesso importo in %
No perché sui dividendi le tasse sono già state pagate
@@PietroMichelangeli eh no... la parte in dividendi, se reinvestita andrà ad abbassare il pmc, quindi in fase di vendita la plusvalenza sarà inferiore.
Grazie per il video. Da inesperta, non sono ancora riuscita a trovare una risposta a una mia curiosità: in un etf ad accumulazione, come faccio a quantificare i dividendi e a verificare che gli stessi vengano effettivamente usati per aumentare il rendimento dell'etf?
Ciao Pietro,
non citi i REITs, cosa pensi di quelli come investimento per dividendo?
Questo tuo discorso può valere con gli ETF e in generale . Ma si possono scegliere aziende singole che danno dividendi alti e nello stesso tempo crescono nel tempo . Pensiamo alle classiche BlueChip , anche quelle del mercato italiano . Non tradiscono (quasi) mai e ti danno buoni dividendi spalmati nei vari mesi dell'anno . A fine anno hai un bel gruzzoletto aggiuntivo alle tue entrate da reddito o da pensione. No i dividendi non sono sempre un illusione , credimi !
Discorso senza senso, se un settore avesse rendimenti maggiore degli altri verrebbe prezzato. Se le aziende "Blue chip" rendessero il 10% l'anno mentre le altre il 7% l'anno, semplicemente il loro prezzo aumenterebbe fino a far si che rendano il 75% l'anno. Stai facendo semplicemente timing.
@@emanuele676 Scusami ma "discorso senza senso" lo dici a tua sorella , visto che io e te non ci conosciamo....
Aziende Bue Chip rendono anche ben più + del 10% annuo ed aumentano i dividendi in modo talvolta esponenziale anno dopo anno . Leggi Unicredit negli ultimi due anni.....
@@emanuele676 Scusami ma "discorso senza senso" lo vai a dire a tua sorella , io e te non ci conosciamo......
Nel dettaglio ci sono "Blue Chip" che hanno reso ben più del 10% all'anno ed hanno distribuito dividendi sempre più alti anno dopo anno . Esempio italiano Unicredit negli ultimi due anni
@@emanuele676 Scusami ma "discorso senza senso" lo vai a dire a tua sorella , io e te non ci conosciamo......
Nel dettaglio ci sono "Blue Chip" che hanno reso ben più del 10% all'anno ed hanno distribuito dividendi sempre più alti anno dopo anno . Esempio italiano Unicredit negli ultimi due
Risposta ad @emanuele676 . Scusami ma "discorso senza senso" lo vai a dire a tua sorella , io e te non ci conosciamo......
Nel dettaglio ci sono "Blue Chip" che hanno reso ben più del 10% all'anno ed hanno distribuito dividendi sempre più alti anno dopo anno . Esempio italiano Unicredit negli ultimi due anni
Non capisco il senso del video. Che senso ha affermare che l’etf a dividendo rende meno dell’accumulazione in termini di aumento del capitale?
Chi cerca il dividendo non lo fa certo per aumentare il capitale, ma per la rendita passiva in sè.
La persona che desidera una rendita passiva può ottenerla in egual modo vendendo le quote dell'etf ad accumulo
@ è un’alternativa, certo, ma non necessariamente più sicura. Se fai de cumulo e ti trovi il decennio perduto, sei perduto pure tu.
@@MBmbmbmb926I totally agree
@@MBmbmbmb926 Perché invece chi fa dividendi riceve soldi dal cielo? Ma siete seri? Una azienda vale 100k. Il giorno dopo crolla il mercato. Oggi vale 50k. Decide di dare il 10% in dividendi. Ora vale 45kì+5k di dividendi. In che modo dovrebbe cambiare qualcosa?
E se ti riferisci ai dividendi prima del crollo. Vale 100k. Dà il 10% di dividendi. Vale 90k+10k liquidi. Crolla. Oggi vale 45k+10k liquidi. Oppure vale 100k. Decidi di vendere il 10%. Ora hai 90k+10k liquidi. Crolla. Oggi vale 45k+10k liquidi. Non cambia nulla.
Un consiglio, disinvesti tutto e compra obbligazioni statali, hai evidenti lacune.
Esatto !
Grande Pietro, video molto esplicativo!
Dagli etf da dividendo si possono anche prelevare somme chiudendo delle posizioni, senza aspettare la cedola, se e' in guadagno?
E poi ci sono io che ho comprato intesa e Unicredit nel 2022 e ho preso tutti i dividendi (aumentati negli anni) + un aumento pazzesco sul prezzo per delle italiane. Comunque se si é giovani investire tutto in azioni o etf a discapito dei dividendi ✌️
Anche io, ma ho venduto tutto di recente.
Figurati se vendo intesa comprata nel 2020
@@wesr92 stai facendo cherry picking. Nessuno dice che le aziende da dividendo non crescano. Si sta dicendo solamente che il dividendo dovrebbe essere l’ultima cosa da guardare.
Vai tranquillo non sbagli, perfino le DEFI pagano dividendi
Raccontato così senza un backtesting o senza riferimenti a metodologie di investimento è un video di scarsa utilità perché si presta ad essere frainteso. Per chi fosse interessato c'è un video di Paolo Coletti che confronta investimenti con e senza dividendi, valutando compounding e tasse, con un calcolo su 10 anni; vi spoilero che la differenza non è affatto elevata a patto di scegliere ovviamente asset class omogenee. John Bogle, investitore famoso, consigliava l'investimento in dividendi quando il mercato è sideways per molto tempo ( ad esempio in recessione ) . Praticamente tutti gli investitori più famosi hanno nel loro portafogli aziende che producono dividendi. Ci sono settori, come quello immobiliare che non possono fare a meno di erogare dividendi ( alti ) per questioni di bilancio. Il dividendo è una forma di 'ritorno' tanto quanto quello derivato dall'aumento del prezzo. La cosa da guardare quando si compra un asset è il ritorno complessivo ed ovviamente il rischio associato. E a questo proposito, in molti casi la volatilità è inferiore per aziende con dividendi alti, specialmente se non hanno possibilità di grande crescita come le utilities.
E' di scarsa utilità perché non c'è nulla da dire, è ovvio che i dividendi siano svantaggiosi economicamente.
E peraltro c'entra pure poco quello che dici. Che il settore immobiliare sia costretto a dare dividendi alti per questioni di bilancio cosa importa all'investitore, che compra ETF, o al massimo fondi? Sono due cose scollegate. Un ETF ad accumulazione può avere aziende che distribuiscono dividendi, e viceversa.
@emanuele676 l'affermazione che i dividendi siano svantaggiosi economicamente, detta così è sicuramente falsa perché lo sono in certe condizioni e per certe strategie.
Sugli ETF, se l'ipotesi è poco importa sapere, allora aono d'accordo con te, uno può anche investire i propri soldi sapendo poco. Secondo WB uno dovrebbe investire nel suo circolo di competenza. Da questo imparo che uno che sa poco non dovrebbe investire, neanche un ETF.
@@giuseppegiannini3697 Non esiste nessuna strategia che possa far nascere soldi dal nulla. Stai perdendo soldi pagando tasse in anticipo. Non c'è un modo di recuperare quelle tasse.
@@emanuele676 Totalmente in disaccordo . Discorso senza nessuna prova validante
Un investitore a lungo termine, quando sceglie tra accumulo e dividendi, dovrebbe chiedersi: quando godere dei frutti dei propri investimenti? Se si investe ad accumulo, prima o poi bisognerà pianificare di vendere e spendere, altrimenti il rischio è quello di lasciare una lauta eredità a figli e nipoti senza aver goduto né del capitale investito, né dei guadagni.
In entrambi i casi l'accumulo rimane la scelta migliore
No è matematica@@YouZeroChannel
@@YouZeroChanneltecnicamente l’accumulo è più conveniente. Vuoi vivere di rendita? SWR e via. Molto più efficiente a livello fiscale
Effort richiesto? 2 click
@@lucapellegrinato906che sarebbe swr scusa
I dividendi sono uno strumento per generare una rendita ragionevolmente programmabile senza che intacchi la struttura azionaria. Prima o poi qualcuno vuole godere dei soldi che sta guadagnando quindi o lo fai vendendo e diminuendo il numero delle azioni che hai e quindi rimuovendo possibilità di crescita oppure sfrutti i meccanismi di cedole dividendi. Quindi dipende sempre dallo scopo. Poi, come dice Lorenzo i dividendi anti di solito meno volatilità ai titoli. Ricordando che nel lungo termine siamo tutti morti un dividendo aggi fa bene al portafoglio in ogni caso.
Non hai capito le basi della finanza, dovresti vendere ogni tua azione e comprare obbligazioni statali. Stai dicendo assurdità senza senso. Se vuoi titoli meno volatili compri titoli meno volatili, i dividendi c'entrano niente.
@ ahha ma ti leggi quando scrivi? Esprimi giudizi assoluti senza sapere nulla di chi ti sta davanti. Le basi della finanza haha, limitati a dire la tua senza insultare gli altri che ripeto non conosci, non sai cosa fanno ne che portafogli hanno.
@@emanuele676 Forse tu non hai capito....ma proprio nulla !
very nice content 💪complimenti pietro
8:10 Il fatto che il primo abbia un TER di 0.07 e il secondo 0.35, quanto influisce? Su 10 anni parliamo di un 3% circa?
Dopo anni in questo mondo hai fatto un video a parer mio molto superficiale e pieno di inesattezze. Vedo con piacere che diversi altri nei commenti ti hanno segnalato vari errori. Capisco che tu ti voglia rivolgere ad un pubblico non esperto in materia ma credo tu abbia banalizzato fin troppo la questione. Mi dispiace, questa volta pollice giù.
Pollice in su per te
La questione è banale. In Italia le tasse sono troppo alte, impossibile che convengano i dividendi.
@@emanuele676 vallo a dire a tutta l'industria finanziaria italiana che le tasse sono troppo alte e che non gli conviene
@@emanuele676 le tasse sono troppo alte rispetto a cosa/chi? Ad altre nazioni? Troppo alte rispetto alle tasse che si pagano su altri tipi di redditi, tipo redditi da lavoro? Stiamo parlando di persone fisiche immagino. La questione non è banale affatto, è banalizzata da chi vede solo il fatto (innegabile) che ci sia una maggiore efficienza fiscale negli strumenti ad accumulazione e potenzialmente nelle aziende che non staccano dividendi (presumendo che facciano una buona allocazione del capitale reinvestito, cosa assolutamente non scontata). Peraltro in Italia la tassazione che definisci alta vale per i dividendi ma anche per plusvalenze ottenute da altri profitti finanziari, quindi non direi che sia una discriminante a sfavore dei dividendi (al netto delle doppie imposizioni fiscali che purtroppo ci possono essere). Semmai si potrebbe dire che sono trattati come redditi di capitale e quindi non compensabili con minusvalenze di redditi diversi, questo si. Credo che ci sia molta banalizzazione e talvolta anche poca comprensione di certe dinamiche finanziarie e fiscali.
Ciao Pietro. Ma il confronto non dovrebbe essere fatto tenendo conto anche della disponibilità dei flussi di cassa in entrata ed uscita? Mi spiego meglio: col confronto a 10.000 euro fatto nei due etf, ogni volta che quello coi dividendi paga, al netto delle tasse bisogna prelevare la stessa disponibilità anche dall'etf ad accumulo. Che succede in questo scenario?
Lo stesso solo che dovresti pagare al broker il costo di commissione per la vendita
Ciao Pietro, trovo molto interessante il tuo canale, hai mai pensato di fare un video sui bias relativi ai soldi e agli investimenti?
per gli etf comunemente acquistabili in europa tipo i domiciliati in Irlanda, i dividendi sono tassati solo al 26% o c'è la tassazione doppia ?
Solo il 26%. Irlanda e Lussemburgo hanno il vantaggio di far pagare solo le tasse del paese di residenza fiscale dell' investitore.
Io lo faccio esattamente per l'aspetto psicologico. Sono a conoscenza di ciò che perdo ma potrei reggere meglio un crollo se comunque mi arriva qualcosa dagli investimenti
In questo caso ha perfettamente senso
E lo dicono pure i grandi tipo Lynch che la finanza è più psicologia che matematica. Capisco i calcoli da laboratorio dopo 15 anni di mercati inarrestabili ma che sappiamo del futuro? Un po' di dividendi non fanno male.
Ottimo contenuto Pietro, una domanda te la farei sui reit, secondo me fanno eccezione per definizione visto che sono obbligati per legge a distribuire gli utili
Si, quelli sono un discorso a parte, difatti, sebbene vengono trattate come azioni di società sul mercato, nel dettaglio hanno dinamiche differenti dal resto delle azioni, una di queste è appunto l obbligo di distribuire almeno l'80% dell utile come dividendi per mantenere il loro status di REIT
Fanno eccezione nel senso che un reit non è necessariamente un’azienda che ha “smesso” di crescere ma sicuramente hanno tassi di crescita che non potranno mai competere con aziende ad esempio nel settore tech o b2c
Ottimo video, bravo Pietro! Grazie.
1) gestione del rischio , stacco 5% lordo di rischio all'anno , per non rischiare che l'azione faccia la fine di Intel e io rimango col cerino in mano
2) gestione psicologica dei guadagni , se sono a +40% mi prudono le mani e voglio vendere , quindi sapere che sto "vendendo" un 5% della mia posizione , mi aiuta a mantenere .
3) income senza vendere una quota di azienda ma utilizzando la cassa.
Ps. Non è vero che le aziende migliori non diano dividendi , spesso il dividendo è indice di profitto e il dividendo è una politica aziendale , chi ha comprato Apple a poche decine di $ adesso ha un alto dividendo e una ottima azienda .
Se l'azienda per cui lavori ti desse in premio 2K eur di azioni e dividendi periodici converrebbe tenerle o venderle se aumenta il loro valore?
Del Vanguard all world high-dividend ne esiste anche una versione *ad
accumulo* (ticker VGWE...purtroppo non è quotato a piazza affari però)... da valutare per chi è interessato alle "aziende da dividendo" non per ottenere la cedola sul conto corrente, ma per investire su un paniere di aziende mediamente meno volatile rispetto ad un indice globale generale...senza avere gli svantaggi fiscali dello stacco del dividendo
discutendo online ho incontrato questa posizione: è vero che le aziende da dividendi sottoperformano il mercato, però sono più stabili, e questo si vede dai momenti di recessione, in cui queste aziende hanno un calo minore.
può aver senso?
potrebbe davvero essere una caratteristica data dalle caratteristiche di queste aziende?
Insomma i dividendi sono utili se hai già una grossa somma nel portafoglio e non ti interessa accrescere il capitale ma avere un entrata fissa... Ma siccome noi siamo poveracci si va azionario ad accumulo.
Che significa azionario ad accumulo?
Irrilevante se non ci fossero le tasse, danno considerando le tasse.
Potrebbe essere un approccio anche investire dall'inizio (18 anni) 100% azionario accumulo e nel lungo periodo (non vendere mai, solo per investire in azioni migliori, o vendere quando l'azione ha perso il vantaggio).Poi ad una certa età diciamo intorno ai 40/50 anni, iniziare ad investire in azionario a distribuzione portandolo via via dal 1% al 10% del portafoglio in su?
Non c'e' un poco di cherry picking nella scelta del periodo temporale? Ci sono studi del '92 di Fama&French che hanno mostrato che storicamente le aziende value (per cui si puo' usare come proxy aziende con alto dividendo) hanno reso di piu' di azioni growth, anche se dal 2007 questo non si e' mostrato vero, perlomeno sul mercato americano.
Il video secondo me ha una logica sbagliata per l'analisi degli ETF, l'sp 500 contro sp 500 High dividend, nel semplice fatto che hanno aziende diverse al interno, doveva fare il confronto tra due etf con la stessa composizione e vedere se c'è differenza o no, secondariamente doveva considerare la diversificazione e il peso dei titoli in entrambe le prime due ipotesi per vedere quanto si è esposti alle magnifiche aziende tech e quanto si perderebbe nel caso di un crollo ipotetico di una di quelle, rispetto al secondo caso se la prima azienda e o una delle prime 5 fallisse nel High dividend quanto inciderebbe nel ETF.
@@ottizarvideo No, su quello non sono d'accordo con te. Qui non sta facendo una comparazione sui rischi, ma sui rendimenti. Quindi che importa considerazioni sulla diversificazione, value at risk e cosi' via? Al piu' l'unico "errore" che ho visto e' usare un etf ad accumulo vs uno a distribuzione, ma non e' che avrebbe cambiato significativamente il risultato
I dati che ho preso son quelli con l’orizzonte temporale massimo da cui son disponibili etf quotati in europa :)
Tuttavia, assicuratisi di non trascurare MAI l'aspetto dell'andamento del capitale, io sono del parere che una divisione così drastica, sia come dire che tutto è bianco oppure nero e in questo caso invece, ci siano alcune circostanze che possono rappresentare diversi toni di grigio. Ad esempio, se una persona intende aumentare il proprio capitale, ma anche evitare di dover sempre vivere al risparmio stretto, potrebbe decidere di reinvestire una quota dei rendimenti e utilizzarne il resto. Così per un pensionato, oppure uno che ha figli che crescono, ma anche uno come Buffett, che per quanto conduca una vita semplice come ho letto, farebbe il barbone, se reinvestisse TUTTI gli utili. Invece è famoso anche per aver tenuto per parecchi decenni molti titoli, vendendo poco e continuando a comprare: questo secondo me, indica che per forza ha utilizzato parecchio i dividendi. Quindi mi sembra che sia valida al 100% la considerazione che sia necessario mantenere l'occhio attento all'andamento del capitale e all'andamento storico della vita delle aziende o settori in cui si investe, mentre riterrei ancora più esauriente aggiungere ai contenuti di questo video, per altro molto interessante, confronti ed esempi anche pratici, a quelle differenti ipotesi
A mio parere fa anche questo parte della diversificazione, non deve essere una scelta dividendo si o no, ma che % del portafoglio devono occupare titoli con alti dividendi. In un portafoglio 60/40 Az/Ob magari non servono ma in un 100% azionario può essere la componente più "stabile" del portafoglio
No
Ciao Pietro, condivido al 100%, quello che aggiungerei peró é che spesso queste aziende hanno una trasparenza di bilancio e di strategia veramente lodevole, per cui da value investor sono piú ´semplici´da valutare e da calcolare il valore intrinseco, spesso é piú semplice da capire quando sono sottovalutate, rispetto ad un titolo growth con strategie ballerine o incerte.
In US i grandi fondi hanno sconti fiscali sui dividendi se non erro, per cui investono molto in aziende value e che distribuiscono.
La multinazionale americana per cui lavoro utilizza infatti usa tutte e tre le strategie, buyback, dividendo trimestrale e investimenti in acquisizioni.
Ciao Pietro, fai un video su Oracle
Grazie Pietro delle tue sempre chiare spiegazioni...è poi sulla fine hai scimmiottato alla Prof.Coletti
Ciao Pietro, video utilissimo! Cosa ne pensi degli ETF covered call?
Sempre bravo
Se non ricordo male la tecnica di fare un portafoglio a base di azioni da dividendo ha in Usa un nome specifico.
Grazie del video. Non sono molto d’accordo con un paio di concetti. Innanzitutto le aziende da dividendo sono aziende che non crescono più molto, quindi meglio retribuire gli investitori piuttosto che allocare il capitale su progetti a basso ROACE. Seconda cosa : l ETF ad accumulazione reinveste sempre , indipendentemente dal prezzo. Questo significa che in un momento di valutazioni elevate il capitale verrà allocato con un più probabile ritorno mediocre. La cosa bella dell ETF a distribuzione è che fornisce un flusso di cassa; ciò che vuoi fare con quel capitale lo decidi tu in base alle opportunità presenti in quel momento. Chiaro c’è il costo delle tasse.
Opinioni Pietro, solo opinioni. Io continuo con la mia strategia a dividendi proprio per i motivi da te elencati ovvero certezze incontrovertibili anche in mercati orso senza più grossi patemi d'animo. Avrei però una domanda: buyback e raggruppamento non sono la stessa cosa giusto? Che differenza c'è?
Dipende da cosa si vuole dai propri investimenti e dai propri obbiettivi! io voglio crearmi una rendita passiva e quindi ho un mioportafoglio a dividendi. Ovviamente ci vuole consapevolezza nelle scelte e saper ciò che si fa! ;)
Banchè consapevole che investire in etf a distribuzione sia lievemente più inefficiente, mi appaga le cervella ricevere i dividendi e amo approcciarmi alle azioni in modo cassettistico full.
A mio parere un giusto portafoglio può benissimo integrare sia azioni\etf ad accumulo che a distribuzione. Secondo me il punto saliente è non farsi fregare da dividendi mostruosi 5/6/7% e valutare sempre azioni Grow in primis.
Il fatto psicologico è importante chi investe in azionario deve anche avere la sicurezza di resistere a forti drowdown , invece con le cedole obbligazionarie o coi dividendi si rischia di meno di farsi prendere dal panico
Sincero? Video come al solito di qualità, ma la sigla di una volta era il tuo “marchio” e a me manca……ma è un parere mio. Per questo specifico video…..la musica sotto nooooo 😅 ti prego 🙏 però complimenti Pietro come sempre bel video.
Io ragiono cosi; scelgo in base ai dividendi, ma l'obiettivo è la plusvalenza sull'azione. Se poi sono in perdida e devo stare fermo anche 2-3 anni, naturalmente non ho bisogno di utilizzare quel danaro, quindi non devo necessariamente vendere, intanto intasco i dividendi. La cosa mi soddisfa
Sono consapevole del minor rendimento medio delle aziende da dividendo. Tuttavia tengo poste e enel in portafoglio da tanti anni. Li ho comprati a un buon prezzo, sto guadagnando molto come valore, e il loro dividendo è salito parecchio negli anni. Se il prezzo dovesse scendere, caricherò ulteriormente. Non faccio il 15% annuo con questa parte di portafoglio, ma per provare a raggiungere quello ho già altri titoli.
Confrontati due ETF completamente diversi, e sebbene sia d’accordo su alcuni punti, corretto sarebbe confrontare gli stessi ETF. Ad esempio l’ETF World quanto uno ha già una bella somma da circa il 2% di dividendi ed è una bella somma che si può utilizzare subito per le spese senza vendere le quote! Ed è lo stesso ETF di quello ad ACC, semplicemente si iniziano a prendere profitti subito, quando servono, quando si è più giovani😅 E si hanno comunque le aziende Growth…
Ricevere dividendi da un ETF a distribuzione è uguale a vendere quote dello stesso ETF ad accumulo, solo che è fiscalmente più inefficiente
E perché non dovresti vendere quote?
Dipende dal contesto macro di turno:
Attualmente è il meta delle azioni growth, che vanno a mangiarsi quote di mercato mettendo in difficoltà i business maturi
Tuttavia, appena le opportunità di crescita scarseggieranno, come periodo pre-2008, gli alti dividendi in termini di rendimento totale possono dare di più, dato che avresti in portafoglio aziende mature che non perdono quote di mercato.
Infatti dal 1995 al 2005 le best performer sono state le high dividend, mentre dal 2010 al 2020 le low dividend
Nessuno può saperlo in anticipo. E comunque i dividendi comunque sarebbe irrilevante, anche se tu sapessi che le aziende con dividendi danno rendimenti più alti, non sei comunque obbligato a ricevere dividendi.
@@emanuele676 Esattamente, proprio perché è impossibile sapere cosa accadrà, evito di avere solo azioni ad alto dividendo.
Semplicemente prendo un indice completo e scappo a gambe levate dalle mode e dalla speculazione spicciola.
Le mie azioni da dividendi le equiparo a dei buoni Titoli di stato, ma con rendimenti più alti e valore azione con buone prospettive di crescita...
Parlo di stock società energetiche o classiche alimentari.
5:56 bellissimo il confronto tra le due immagini delle aziende più grandi americane e le aziende più grandi del mondo 🤣
Confronto di due asset con obbiettivi diversi, se si vuole esporsi alle growth a mio avviso momentum e nasdaq sono più sensate come scelte. Le aziende da alto dividendo sono da paragonare al value factor o min volatility, che come qualcuno ha già scritto in alcuni scenari performano meglio. Prova a chiedere a qualche investitore nel 1999 che ne pensava delle value con le growth che crescevano a doppia cifra. A prescindere dal dividendo che in sé è inefficiente ti stai esponendo a rischi molto differenti basta vedere le prime posizioni di qualsiasi indice mondiale per capire la concentrazione di tech al punto che l'sp500 è molto più simile al nasdaq100 che a un indice azionario molto diversificato. Saluti
Grande pietro💪💪
Fare un back test solo in un periodo di crescita azionaria sinceramente mi sembra molto limitante. Come si sono comportate le arisocrats nel decennio perduto?
Nessuno considera che i dividendi, al netto della singola azione, sono una forma assicurativa. Se in una notte fallisce l'azienda in cui ho investito la mattina dopo ho perso tutto, meno i dividendi percepiti nel tempo. Se il tempo è medio-lungo potrei non aver perso nulla se ho percepito i dividendi. Non esiste una risposta meglio-peggio, dipende dalle aziende scelte.
Esatto, i dividendi intanto te li sei portato a casa
Discorso irrilevante, puoi comunque vendere ogni fine anno il 5% delle tue azioni, non serve aspettare di ricevere dividendi.
@@stefanoricci5060 Irrilevante! Nessuno ti impedisce di vendere in ogni momento! Ricevere il 5% di dividendi è equivalente a vendere il 5% delle tue azioni! Anzi, ad essere il 4.76%.
Ma dove sono finiti i bei tempi in cui la gente parlava solo di value>growth??
Ultimamente tutti (non professionisti) contro i dividendi 😂
La possiamo vincere la guerra..?! 🙂↔️
Parliamoci chiaro, al di là della psicologia, che conta tanto, posso investire in un portafoglio di dividendi perchè voglio delle entrate regolari che mi permettono, ad esempio, di incrementare il reddito, sia perchè voglio lavorare meno, sia perchè voglio aumentare il mio tenore di vita. I numeri da te esposti parlano chiaro, ma non è necessario per forza cercare il miglior rendimento possibile, gli investimenti devono essere calibrati anche in funzione dei singoli obiettivi. I dividendi hanno la loro ragione se funzionali ad un reddito aggiuntivo che mi migliora la qualità della vita.
Irrilevante, puoi vendere l'1% del tuo patrimonio ogni trimestre e avere lo stesso risultato.
Buongiorno. Non hai fatto il confronto tra la volatilità degli indici.
Secondo me il video non considera il fatto che nel tempo i dividendi, a parità di prezzo di carico, crescono (non tutti e non sempre, ma molto spesso crescono). Questo perchè le imprese, se sane, fanno maggiori utili e distribuiscono agli azionisti importi via via più elevati. Facendo un paragone estremo, Warren Buffet dalla sua posizione in Coca Cola non incassa il 2,8% (valore a novembre 2024), ma è come se incassasse circa il 70%.
Le azioni da dividendo sono innanzitutto per chi ha MOLTA pazienza e vanno comunque inserite in una logica di diversificazione del portafoglio
No e no.
@emanuele676 dettagliato nella risposta
Una grossa percentuale delle azioni che pagano dividendo sopratutto se alto sono aziende di qualità mediocre o peggio aziende che cercano di attirare investitori con il dividendo stesso magari anche pagato a debito. Usare come metro di paragone indici che sono pieni di aziende di questo tipo e con un criterio di selezione ben lontano dall’ottimale mi sembra una scelta poco saggia e forse un po’ faziosa. Fattori come qualita e dividend growth avrebbero dato un quadro ben diverso.. forse schd potrebbe essere un metro di paragone migliore ( pre 2021 non sottoperformava, anzi, e dubito che quando finirà trend ai sarà ancora in sotto performance rispetto sp).
Inoltre un dividendo se la tesi di investimento è in via di sviluppo e l azienda è solida, è un modo per essere ricompensati del rischio corso e pagati durante l’attesa che si realizzino le prospettive aziendali. Infine ricordiamoci che viviamo in tempi particolari e non si può non menzionare il fatto che la sovraperfomance del growth( peso dei mag7 nell sp > del 25%) potrebbe non continuare all infinito..
Un azienda che paga dividendi non cresce…. Si potrebbero fare migliaia di esempi e Buffett avrebbe molto da dire a riguardo, lui non li paga ma quelli delle sue aziende in portafoglio se li gode e se li tiene stretti, ma la prima azienda che mi viene in mente è Mastercard, forse il migliore degli esempi ok, ma ce ne sono migliaia di altri: paga dividendi da sempre, un tasso di crescita due volte e mezzo quello dell sp e sopratutto dividendo in crescita. Comprando Mastercard 10 anni fa si avrebbe adesso uno yield on cost prossimo al 10%. Al contrario di quello che sembra essere il messaggio di questo video un buon dividendo in crescita può essere indice di una altissima qualità aziendale e di un azienda che cresce insieme ad esso nonché di un ottimo investimento ( sempre se pagato il giusto). Magari un prossimo video che tratta questo tipo di società e di filosofia di investimento potrebbe essere uno spunto?
Ps dividendo non da solo senso di sicurezza in un downturn del mercato, da liquidità pronta per essere spesa comprando il ribasso
Nel mondo ideale sarebbe come dici tu, siamo tra gli ultimi per cultura finanziaria e pensiamo di essere capaci di gestire e mantenere un piano di decumulo? Suvvia non siamo sciocchi signor Pietro, comprare è facile ma vendere è tutt’altra bestia, il ragazzo/a con lo stipendio medio con 500k+ in etf ad accumulo non esisteva ieri non esiste oggi e non esisterà domani.
Sul piano teorico è tutto condivisibile. Tuttavia, ad ogni età, il presente è l'unica realtà certa, sia nella vita, sia in finanza. Il dvd consente di godersi in tempo utile i benefici dell'investimento dei propri risparmi... inoltre il dvd è un rientro graduale del capitale investito. Alla fine, il capitale sarà raddoppiato, di cui uno sotto forma di cash (impiegato nei più svariati modi), mentre l'altro rimane in titoli continuando a generare cassa "sine die", come un bancomat.
Per gli anziani conviene comunque zero i dividendi. Ci sono le tasse!
Si dimentica sempre il fattore età, se non si ha una aspettativa di vita lunga meglio i dividendi: pochi soldi maledetti e subito.
Se andassimo incontro ad un decennio perduto, non impossibile vista la lunga corsa dei listini da innumerevoli anni… siamo così sicuri che azioni (Etf) ad importanti dividendi farebbero peggio di azioni growth? Altra cosa, di cui non si parla mai. Nel caso di una lateralità prolungata del mercato, ricevere costanti e significativi dividendi, ancorché tassati, ci consente mano mano di rinvestire su singole storie scese parecchio. Occasioni d’acquisto che andremmo a perdere, perché normalmente non si liquida parte di un Etf che non sta guadagnando, per fare altri investimenti.
O hai la palla di cristallo o è inutile investire sperando di indovinare il mercato.
Che peraltro non si capisce quello che vuoi fare, se il mercato è "laterale" e l'azienda da dividendo, l'azienda perde di valore. Che è l'equivalente di vendere quote. Ma pagando meno tasse.
@@emanuele676 vallo a spiegare a Warren Buffet, che sta facendo una gran stupidaggine ora a sedersi su quella montagna di liquidità, perché è sempre sbagliato fare Timing sui mercati! 😂
@@emanuele676 io la vedo anche come una questione psicologica. Se per 5 o 10 anni, poniamo, il mercato fosse laterale e magari le mie azioni (difensive, che staccano dividendo) fossero un pochino in perdita, io non le venderei. Ma i dividendi che ne potrei ricevere, ancorché tassati, li reinvestirei mano mano in altre occasioni d’acquisto più ghiotte in quel momento. Naturalmente sto parlando solo della componente azionaria a dividendo del mio portafoglio. Non quella growth/tecnologica, che magari subirebbe anche correzioni più severe in quel frangente, e dunque mi fornirebbe maggiore opportunità di reinvestire appunto i dividendi
@@angelocarlomagno5424 Credi di essere Buffet? 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Ciao Pietro!
Ho iniziato da poco un PAC con Degiro di 100 euro al mese.. per ora da studente è quello che posso permettermi.
Ho un grosso problema di costi. L'ETF è un az mondiale con costo di 0.07% ma la spesa di commissione di Degiro è di 3 euro ad acquisto. Di fatto mi mangio il 3% ad ogni operazione!
Soluzioni? Scalable è più conveniente?
Io non sono molto convinto che questa cosa delle thumbnail che cambiano abbia molto senso: io i tuoi video li guardo quando ho tempo, non quando hanno le copertina più accattivante. Forse per i nuovi utenti può servire, ma per chi già frequenta il canale non credo che dia nessuna indicazione.
😮bo i dividendi tipo enel eni sono molto buone tipo slot machine ogni anno poi va be se prendevi invidia guadanavi di piu ,ma invece i dividendi esteri quello e' un po una fregatura perche paghi doppia tassazzione
In Italia è dividendi sono ancora più idioti, ci sono azienda che danno come dividendi più dell'utile...
Cof...cof!...Stellantis 👀
Ciao Pietro ma non fai più video analisi?
Vero molto belli
Non consideri però che avere un ingresso periodico di soldi da dividendi ti permette di aggiustare il portafoglio, magari investendo in aziende che non avevi notato prima o che continuano a scendere.
Inoltre, alla fine il 26% di tasse dovrò pagarlo comunque (prima o poi per incassare il profitto devo vendere).
Inoltre, non mi è chiaro il concetto della tassazione: se compro un'azienda a 100€, prendo un dividendo di 10€ e la rivendo a 110€, pagherò il 26% sui 10€ di dividendi e sui 10€ di capital gain (totale=5,2€ di tasse). Se l'azienda non paga il dividendo e così sale a 120€ (anziché 110€) e poi io la vendo, faccio sempre un profitto di 20€, pagando sempre la stessa percentuale e quota di tasse. Io non ci vedo tutto sto vantaggio nel non cercare azioni da dividendi
No, è l'inverso, dovendo pagare il 26% sul lordo puoi aggiustare meno il portafogli.
Il che non cambia il fatto che quel 26% che hai risparmiato ha fruttato nel tempo.
Se l'azienda sale a 110€ e vendi 10€ non paghi il 26%€ di plusvalenza, ma il 26% su 10/110, quindi il 2.36%. Solo se tu vendessi tutto pagheresti il 26% su 110/110, quindi il 26%.
@emanuele676 continua a non essermi chiara la differenza. Se vendo a 110, ciò che ho pagato 100, ovviamente pago il 26% sul profitto, quindi su 10€, cioè 2,6€ (che è il 2,6%). Avendo ricevuto anche 10 di dividendi e pagandoci sempre il 26%, pago altri 2,6€. Se, nel mio esempio, invece di ricevere i 10€ di dividendi, l'azienda aumenta di valore di 20 anziché 10 (proprio perché non ha distribuito i dividendi) e io la vendo a 120 (avendola sempre comprata a 100), faccio sempre un gain totale di 20€, pagando sempre il 26%, cioè sempre 5,2€ (in entrambi i casi). Solo che se nel corso dell'anno ho ricevuto i 10€ di dividendi e magari per qualche giorno l'azienda è pure scesa sotto il mio pmc, ho potuto pure incrementare (o comprare un'altra azienda "a sconto").
Se non ricevo dividendi e magari non ho altri risparmi da investire, l'unica cosa che posso fare è attendere (magari capita un periodo di qualche anno in cui sono in perdita, quindi non posso neanche vendere e spostare il capitale in altri asset)
Ho investito 2500€, riuscendo a realizzare profitti, ora il mio portafoglio si presenta così: 27,95% ETF azionari; 0,55% riserva di investimento; 41,27% Criptovalute (Bitcoin, $Tron, Polkadot, Ethereum e Solana); 30,78% Oro. Per gentile concessione del trader professionista con cui lavoro.
7:54 che poi, se il sushi lo paghiamo con i dividendi invece che con la vendita di quote, potremo comprare meno sushi se più soldi se ne sono andati in tasse
Facciamo lo stesso ragionamento con i lavoratori, invece dello stipendio che è fiscalmente inefficiente ti pago solo quando vai in pensione 😂 fiscalmente più vantaggioso. Sempreché quando si vendono le azioni non ci sia un calo a causa di una crisi internazionale... Eh la finanza non è matematica... È geopolitica
Il video ha un errore fatale. Il motivo per il quale l'indice aristocrats sottoperforma è in gran parte dovuto al fatto che include azioni di aziende consolidate con basso potenziale di crescita (ma che si sono mostrate più stabili in tutti i casi tranne che durante il covid, ma anche lì il recupero è stato immediato). Sarebbe stato lo stesso facendo un confronto tra SP500 e Nasdaq 100: il secondo avrebbe preformato meglio perché ha un rischio maggiore, al di là dei dividenti (che pure l'SP500 stacca se non è un accumulo, e molto più di N100).
Questo video proprio oggi non mi sembra un caso 😅❤
A guardare quei due indici ci riuscivo anche da me per il video potevi analizzare la situazione italiana e come la gente ci investiva questa roba di finanza dei primi giorni che la guardi non porta a niente
Bah, le aziende da dividendo sono diverse da quelle growth, non devono fare troppa ricerca e giustamente distribuiscono dividendi, altrimenti chi le terrebbe?! Non capisco perché molti TH-camr Italiani sono scettici sui dividendi. Il confronto andrebbe fatto con lo stesso indice ad acc e dividendo, e secondo me il non vendere quote quando si ha una bella somma conviene!…
Nel confronto fra lo stesso ETF a acc o distribuzione, quello ad accumulo vince
@@michelebergadanoÈ una differenza secondo me nella fruizione dei guadagni ( in alcune dimostrazioni matematiche la differenza è minima ) inoltre per dividendi di circa 200€ 300€ al mese non si vendono quote dell’ETF e le commissioni bancarie sono nulle, mentre ad esempio con Fineco ogni volta che si vende sono 19€, capisco il tuo ragionamento ma molte persone preferiscono avere una rendita nel tempo ( con lo stesso ETF ) perché in quel momento fanno comodo quei soldi, poi dipende la somma. Grazie per la risposta👌🏻…
@@tauronval1404 capisco cosa vuoi dire, ma 1) esistono broker in Italia che permettono di vendere rimanendo sui 2-3 o al massimo sui 5 2) il problema dei dividendi è essi dipendono dalle decisioni delle aziende per la quantità e per la tempistica perché li ricevi quando non ne hai bisogno oppure il contrario ne hai bisogno e non ne ricevi. 3) la maggior parte delle persone usa etf a distribuzione o azioni a dividendo perché è realmente convinta di guadagnare di più perché pensa che quelli siano soldi regalati dall'azienda in più
@@michelebergadanoHo solo alcuni ETF a distribuzione, tuttavia è una scelta di investimento secondo me assolutamente valida. Grazie per le risposte👌🏻
Perché sanno fare di conto e conoscono la tassazione italiana.
Non demonizzerei cosi tanto i dividendi… come fa chi cerca comunque una rendita monetaria periodica senza un lavoro dipendente e senza investimenti immobiliari in affitto?
Il dividendo puo essere una soluzione interessante in alternativa a quanto detto sopra. Non ho detto migliore/peggiore ma senz’altro è un asset piu liquido e a sbattimento quasi zero, in proporzione
Vende azioni, come dovresti fare?
@ ok certo ma prima o poi finiscono…. Non ha senso per una costanza di mantenimento nel tempo sia del capitale che di un flusso di reddito.
Senza contare che con l’aumento di valore non posso vendere mezza azione, un quarto di azione… e via così.
Poi è ovvio che ognuno ha le sue preferenze, byas e cultura personale non sempre si prendono decisioni puramente matematiche
@@classicgt_auto Beh, sì, se vendi più del tuo guadagno annuo, finisce il patrimonio, ma vale pure per i dividendi, quindi non capisco il senso.
E nemmeno la seconda cosa è vera. Non solo perché le azioni vengono frazionate, e quindi se hai comprato 10 azioni a 10€ dollari nel 1990 oggi avrai boh, 70 azioni a 100€, ma perché in ogni caso non ti cambia nulla. Se hai bisogno di 1000 euro al mese me le tue azioni valgono 3000 dollari l'una, cosa impossibile, semplicemente vendi una azione e quella successiva dopo 3 mesi.
Il problema delle aziende che non crescono è un falso problema. Una azienda che vale 1 milione e ogni anno dà 100k euro in dividendi, per l'investitore, equivale ad una azienda che vale 1000 miliardi e l'anno dopo vale 1100 miliardi. Si può criticare una delle due solo a postieri, vedendo che la prima non cresceva ed è fallita in un periodo di crisi, o vedendo che la seconda era una bolla, non riesce più a crescere del 10% l'anno e crolla a 10 miliardi.
Poi certo, nel primo caso non puoi investire 100k in quella azienda perché farebbe aumentare il prezzo delle azioni, nel secondo caso sarebbe irrilevante, ma ci capiamo.
Teorie e ipotesi fantasiose......la realtà delle cose e delle aziende è ben altra nella maggior parte dei casi
@@fabioprimo3193 Non c’è nessuna teoria o ipotesi, sono i fondamentali della materia 🤣
@@emanuele676 Si , la materia oscura che tu nella testa ! 😄🤣🤣
@@fabioprimo3193 Hai bevuto?
@@emanuele676 No . Tu invece a quanto si legge su queste righe non hai bisogno di bere....😄
Perdonami, se prendo dividendo, viene tassato, se invece la società opta per le altre due soluzioni da te indicate, in ogni caso prima o poi venderò e se sono in gain, pago ugualmente il 26%. Per cui non vedo un gran problema in generale
Però mi sembra che non consideri una cosa, con i dividendi le tasse sono già pagate, hai meno plusvalenza. Senza dividendi hai certamente di più in valore assoluto, ma su quel "di più" dovrai passarci le tasse, no? Non so se mi sono spiegato bene
Se reinvesti i dividendi comunque alla fine dovrai pagare il 26%. Se non reinvesti ti perdi tutto l’effetto compounding.
Però puoi reinvestire su un titolo che ritieni più a sconto. E in caso di crisi avere un flusso di cassa è decisamente tranquillizzante
@@PietroMichelangelinumeri alla mano hai ragione ma dimentichi l'effetto psicologico. Disinvestire quando i mercati fanno un -40% o non tocchi nulla e ti arrangi con i dividendi che arrivano? E fai un mutuo più basso con tassi che saranno più alti?
Certo, quello mi è chiaro, provo a spiegare meglio il mio dubbio, che è relativo a come interpretare i grafici:
-compro un azione a gennaio a 1€
-a dicembre vale 1001€ e mi dà 100€ di dividendi
--caso dividendi: ho 901+74. Se vendo pago il 26% su 900 di plusvalenza
-- caso accumulo: ho 1001, se vendo pago 26% su 1000 di plusvalenza
Qui è un caso estremo, ma è per mostrare che secondo me non è mostrato nei grafici che al momento vendita quello accumulo avrà poi tasse da pagare. Questo nella maggior parte dei casi avvicinerà solo di un pelo le curve, senza invertirle probabilmente
Lo so, se ho ragione il mio è solo un commento da pignolazzo Colettiano, ma volevo solo capire se ho inteso giusto i grafici, o se addirittura era tenuto conto anche di questo
È logico pensare che una azienda che abbia raggiunto il proprio apice saturation ogni fetta di mercato non abbia grossi margini di crescita, ma proprio in un altro tuo video dimostri, dati alla mano, che investendo nelle top 10 aziende del mercato americano si hanno rendimenti più che discreti
No
Ti seguo con interesse e, a scanso di equivoci, investo solamente in ETF ad accumulazione. Però non è con video approssimativi come questo (anche quello sugli ETF tematici davvero biassato) che porti acqua al mulino degli strumenti ad accumulazione nè ti farai apprezzare per la concretezza dei video. Un noob magari non ha niente da obiettare su un video come questo ma, come vedi anche tu dai commenti, molto ti hanno fatto notare quanto questo video sia un poco raffazzonato e dettato da un forte bias, più che da un approccio razionale e data oriented. Senza offesa ovviamente ma credo che anche tu voglia dei feedback costruttivi per crescere
Se non sei d'accordo con questo video devi vendere tutto e comprare solo obbligazioni statali, è matematica di base.
Non ho mai capito perche unomdebba sciegliere tra accumulo e dividendo...fateli entrambe in base alle necessita...cioe io devo pagare le bollette e devo disinvestire ? Anche no....
Non sono completamente d'accordo perchè parte del video è fuorviante. Per la comparazione vanno presi etf IDENTICI che differiscono solo nella politica di distribuzione. Come è vero che fiscalmente la distribuzione è inefficiente, il dividendo permette di creare strategie attive, come decidere quando reinvestirli (ricordiamo che gli etf reinvestono a scadenze periodiche indipendentemente dalle situazioni di mercato) e dallo stato dell' economia in quel momento. Io per esempio ho la maggioranza ad accumulazione, ma il 12% azionario è investito nel TDIV che (oltre a ridurmi l'esposizione americana), stacca dividendi trimestrali che uso, in una politica di value averaging per reinvestirli nell' asset che sta sottoperformando in quel particolare ciclo economico. Poi, come giustamente detto nel video, qualche dividendo mi permette di mantenere lucidità psicologica durante i forti drawdown.
p.s. prima di insultare il TDIV che durante i bull sottoperforma, guardate cosa ha fatto nel 2022 rispetto agli altri. I giovani parlano quasi sempre di performance, sottovalutando il rapporto rischio/rendimento (il sortino ratio) perchè figli degli ultimi 15 anni di grandi rendimenti. Ma questo non è la normalità e sono abbastanza convinto che il 2025-2035 sarà un decennio duro. Ne sono certo? No, però meglio prepararsi.
A parte che "ti permettono di avere una strategia attiva" è un contro, è comunque irrilevante, nessuno ti vieta di vendere l'1% del tuo patrimonio ogni trimestre e poi decidere di re-investire la somma quando ti pare.
@emanuele676 devi prendere tutta la risposta, se iniziamo a decontestualizzare alcune parole possiamo piegare il significato come vogliamo e non è corretto
Parole al vento, una volta sul pero una volta sul melo
😮ma paghi 26% di tasse su dividendi azienda italiana ,😮 ma tu quando vendi azioni pahi 26% uguale ,certo che se e' un dividendo estero paghi pure il 15% in piu di tasse allora li non so se conviene
Paghi il 26% solo sulla plusvalenza, non su tutto. Mentre il dividendo è interamente tassato
@niccoloventuri6607 26% sul guadagno e' la stessa tassazione dividendo e ' come una plusvalenza
@@SMAT82 esatto, ma quando vendi un ETF non avrai mai una tassazione del 26 % sull'Intero capitale, perché non sarà tutta plusvalenza. Mentre sul dividendo è tassato l'intero capitale " staccato". Spero di essere stato chiaro, è un ragionamento spicciolo, ma difficile da spiegare in un commento
@@niccoloventuri6607 si ho capito ma tu le azioni le tieni se la vendi paghi 26% sulla plusvalenza intanto prendi dividendi e paghi 26% ,l unica differenze e' un etf ad accumolo ma tanto prima o.poi paghi 26% lo stesso
@@SMAT82 No, se una azione che vale 100 euro arriva a 105, e vendo 5 euro, non pago il 26% su 5€, ma l'1.23%.
L’unico vantaggio dei dividendi è quello psicologico per chi non riesce a essere razionale.
Pe le azioni, il dividendo è l’ultima cosa da guardare.
Per gli ETF invece è da folli scegliere quelli a distribuzione. Matematicamente conviene sempre l’accumulo, anche per chi vuole una rendita periodica.
Nel vedere il video di Pietro subito ho pensato al tuo👏👏
@ sono onorato, grazie. Proprio ieri avevo fatto un post sul tema 😅 e ogni volta che ne parlo prendo “insulti” 😞
Quindi il dividend investing è una filosofia di investimento praticata da milioni di persone in tutto il mondo, tutti imbecilli?
@@massimolaino8953
Non la penso come te 30k dí dividendi dati da azioni singole fanno comodo durante l’anno.
Il tuo è il miglior video visto fin'ora
Gran bel video. Lo mostrerò a chi non conosce completamente questo mondo e vuole sapere qualcosa. Ci sono tante informazioni basilari utili.
I feel somebody was calling me 🤣
Un parare: togli le musichette di fondo. Una volta non le mettevi e i video erano puliti e facili da seguire.
Ottimo lavoro. Debunkare i dividendi triggera sempre molte persone. 😁
@@marcoottaviano527 quando lo faccio io prendo sempre vagonate di insulti da parte di persone che negano la matematica 😅
i migliori sono quelli che reinvestono i dividendi. In pratica vendono per ricomprare per poi rivendere per poi ricomprare e andando a pagare le tasse per ogni vendita. Se glielo spieghi fanno gli offesi
Qui di secondo il tuo concetto warren buffet che ha coca cola in portafoglio da 40 anni è un incapace????...fatti visitare da uno bravo.....
Comunque il tuo contenuto di questo video è pieno di inesattezze sui dividendi, ci sono aziende che abbinano crescita e distribuzione di dividendi da anni, certo non hanno performance come Amazon, google etc ma questo dipende da che tipo di strategia uno mette in atto. Io da anni incasso dividendi e il mio patrimonio cresce, quindi non demoniziamo i dividendi dipende dagli strumenti e aziende selezionati.
Io con chi mi parla di dividendi non ho capito una loro logica, dicono che ricevono un "compenso" ma questo "compenso" secondo me esiste solo se nel mentre l'azienda fa il x10 oppure hai tenuto cosi tanto l'azienda che i dividendi hanno pagato i tuoi soldi investiti inizialmente.
Perchè se compri un azione a 100 € e la vendi dopo 20€ di dividendi, quell'azione è scontata dai dividendi quindi la vendi a 80€+X (dove x è il capital gain).
Non so se mi son spiegato
gente che investe per i dividendi e che pensa che poi se il titolo storna del 50% il dividendo rimane uguale è un misto tra romantico e ignorante
E invece investire in ETF ad alti dividendi ma ad accumulo?
Così vado a selezionarmi quelle aziende che hanno una certa grandezza nel loro mercato di riferimento e quindi un po’ più sicure in più con una strategia ad accumulo non pago le tasse su quei dividendi.
Se hai un ETF ad accumulo con un maggiore numero di aziende a dividendo rispetto ad un ETF azionario standard, pagherai di più sulla ritenuta fiscale dei dividendi
@michelebergadano come mai?
@@enricodefelip3148 la ritenuta fiscale sui dividendi è sempre la stessa, ma se usi un ETF High dividend ha una percentuale maggiore di aziende che rilasciano dividendi e gli stessi son più consistenti rispetto al dividendo medio