Bellissima pillola, mi sono chiesto mille volte se dovessi studiare tutto a metronomo ma mi rendevo conto che l'esecuzione era sempre scadente. Hai fugato i miei dubbi, grazie
Bel video. In pratica ha detto quello che io ho sempre fatto pur non sapendolo, ma andando ad intuito. C'è da dire poi che in una fase iniziale di apprendimento, quando per forza di cose tergiverso su alcuni punti, il suono "marziale" del metronomo mi buca la testa e mi fa, paradossalmente, perdere la concentrazione. Lo uso successivamente per accompagnarmi e limare le imperfezioni dovute alle difficolta di alcune parti.
Grazie della pillola! Personalmente non credo che uno studio ben strutturato col metronomo possa generare esecutori meccanici (solo nei soggetti con scarsa immaginazione musicale) nel senso che la nostra mano esegue ciò che il nostro orecchio sente, usare dinamica, rallentato, ecc lo si fa nella misura in cui si immagina PRIMA dell esecuzione come suona quel passaggio.. La memoria meccanica da solo automatismo, poi l immaginazione musicale interpreta... Quindi il rischio di essere piatti c è per chi immagina poco musicalmente... Consiglio di studiare col metronomo, poi di ascoltare tante interpretazioni, ma l interpretazione nasce dal percepire interiormente quel materiale musicale.... È più legata all immaginazione che all automatismo, grazie!
Personalmente utilizzo il metronomo nella fase di "riscaldamento" che normalmente consiste nella pratica delle scale di Segovia, mi aiuta a normalizzare il mio tempo e ad essere preciso nei brani che studio in seguito. Inoltre a volte lo utilizzo per fugare ogni dubbio nella fase iniziale dello studio di un brano che presenta dinamiche musicali che mi sfuggono (sono autodidatta da poco meno di 2 anni quindi è da prendere con le pinze la mia opinione). Un brano in cui ho usato quest'ultimo metodo è la Milonga del suite del plata di Pujol, suonata tra l'altro proprio dal qui presente maestro. Però ho una domanda, sto affrontando con l'aiuto delle scale sopracitate la difficile transizione da tablatura a spartito e non riesco a trovare metodi per automatizzare la scelta delle posizioni in certi casi, avete suggerimenti?
Grazie Lorenzo per il tuo commento, riguardo la domanda che poni posso dirti che non esiste un metodo specifico ma e dall'esperienza e dall'assimilazione di schemi ripetuti e ripetitivi che poi ti verrà l'automatismo su molte cose. Parti da poche scale e cerca di capire la logica con cui si strutturano le posizioni e i passaggi e vedrai che poi ti verrà naturale riprodurle anche sulle altre in seguito. Buono studio!
Davvero delle spiegazioni eccellenti, maestro, io mi permetto di farle una domanda , secondo lei un principiante autodidatta quanto tempo deve dedicare almeno al giorno? E soprattutto avere delle distrazioni nel tempo che ci si esercita incide negativamente?Grazie in anticipo
Grazie mille. Beh dipende dall'obiettivo che si vuole raggiungere, dalla propria predisposizione ecc perciò è tutto relativo e proporzionale allo stesso tempo. Riguardo le distrazioni dipende se sono momenti di pausa che ci si prende o se interferiscono con lo studio, ovviamente in questo secondo caso non vanno bene.
Ottima lezione supportata dalle tue conoscenze degli schemi motori
Bene!
Bellissima pillola, mi sono chiesto mille volte se dovessi studiare tutto a metronomo ma mi rendevo conto che l'esecuzione era sempre scadente. Hai fugato i miei dubbi, grazie
bene sono contento sia tornata utile! :-)
Veramente bravo. Sei chiarissimo. Grazie
Grazie a te ☺️👍
Grande Curciotti !! Tutto PERFETTO !!!!! Ciao.
Grazie grande Carlo!!! :-)
Bel video. In pratica ha detto quello che io ho sempre fatto pur non sapendolo, ma andando ad intuito. C'è da dire poi che in una fase iniziale di apprendimento, quando per forza di cose tergiverso su alcuni punti, il suono "marziale" del metronomo mi buca la testa e mi fa, paradossalmente, perdere la concentrazione. Lo uso successivamente per accompagnarmi e limare le imperfezioni dovute alle difficolta di alcune parti.
ottimo!
mi trovo bene col piede...
.
...questo è essere veramente esperto della materia e non un mero youtuber in cerca di follower...
Grazie 😊
Grazie della pillola! Personalmente non credo che uno studio ben strutturato col metronomo possa generare esecutori meccanici (solo nei soggetti con scarsa immaginazione musicale) nel senso che la nostra mano esegue ciò che il nostro orecchio sente, usare dinamica, rallentato, ecc lo si fa nella misura in cui si immagina PRIMA dell esecuzione come suona quel passaggio.. La memoria meccanica da solo automatismo, poi l immaginazione musicale interpreta... Quindi il rischio di essere piatti c è per chi immagina poco musicalmente... Consiglio di studiare col metronomo, poi di ascoltare tante interpretazioni, ma l interpretazione nasce dal percepire interiormente quel materiale musicale.... È più legata all immaginazione che all automatismo, grazie!
Grazie a te per l'intervento 👍
Grande Lezione
Grazie!
Personalmente utilizzo il metronomo nella fase di "riscaldamento" che normalmente consiste nella pratica delle scale di Segovia, mi aiuta a normalizzare il mio tempo e ad essere preciso nei brani che studio in seguito.
Inoltre a volte lo utilizzo per fugare ogni dubbio nella fase iniziale dello studio di un brano che presenta dinamiche musicali che mi sfuggono (sono autodidatta da poco meno di 2 anni quindi è da prendere con le pinze la mia opinione).
Un brano in cui ho usato quest'ultimo metodo è la Milonga del suite del plata di Pujol, suonata tra l'altro proprio dal qui presente maestro.
Però ho una domanda, sto affrontando con l'aiuto delle scale sopracitate la difficile transizione da tablatura a spartito e non riesco a trovare metodi per automatizzare la scelta delle posizioni in certi casi, avete suggerimenti?
Grazie Lorenzo per il tuo commento, riguardo la domanda che poni posso dirti che non esiste un metodo specifico ma e dall'esperienza e dall'assimilazione di schemi ripetuti e ripetitivi che poi ti verrà l'automatismo su molte cose. Parti da poche scale e cerca di capire la logica con cui si strutturano le posizioni e i passaggi e vedrai che poi ti verrà naturale riprodurle anche sulle altre in seguito. Buono studio!
Davvero delle spiegazioni eccellenti, maestro, io mi permetto di farle una domanda , secondo lei un principiante autodidatta quanto tempo deve dedicare almeno al giorno? E soprattutto avere delle distrazioni nel tempo che ci si esercita incide negativamente?Grazie in anticipo
Grazie mille. Beh dipende dall'obiettivo che si vuole raggiungere, dalla propria predisposizione ecc perciò è tutto relativo e proporzionale allo stesso tempo. Riguardo le distrazioni dipende se sono momenti di pausa che ci si prende o se interferiscono con lo studio, ovviamente in questo secondo caso non vanno bene.
@@gabrielecurciotti direi che se sono momenti di pausa sono da prendere appena se ne senta il bisogno, e possono essere anche brevi.
d accordo
ottimo :-)