CIOCCOLATA VERA di Stewart J. Florsheim

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  • เผยแพร่เมื่อ 27 ส.ค. 2024
  • CIOCCOLATA VERA
    Mi attirarono fuori dalla baracca
    con promesse di cioccolata
    e parole come ”Schätzchen”,
    ma le altre donne sapevano,
    e, ancor prima di udire i rumori là fuori,
    mi chiamarono puttana dei soldati.
    Anch’io sapevo,
    ma la fame ha un modo tutto suo di cambiarti,
    e di farti scordar chi sei.
    Buffo, come vi possa essere speranza nella disperazione.
    Gettarono la cioccolata per terra
    e risero: ”Da friß.” La desideravo da impazzire,
    ma il sapore fu di fango. ”Dreh dich rum, Judenschwein.”
    Vidi enormi stivali neri, paia e paia,
    e il terreno così fangoso
    da far sprofondare il mio corpo.
    Tirai su il mio abito da prigioniera ed allargai le gambe.
    Erano così leggere e s’aprirono così facilmente
    che ringraziai Dio, sapevo
    che non avrei resistito.
    Questo corpo non è più mio, questa fame;
    finalmente, non c’è più motivo di lottare.
    Mi chiedo ora se il loro desiderio di me
    fosse una brama di morte:
    fottere una donna calva ch’era soltanto pelle e ossa,
    la cui unica salvezza era una tazza di zuppa acquosa
    per cena, una fetta di pane raffermo,
    e forse, se i soldati l’avessero di nuovo voluta,
    questa volta, un pezzo di cioccolata vera.
    Stewart J. Florsheim

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