Direi che il tempo [T] è solo una misura astratta e di comodo (ma spesso scomoda e schiavizzante), scientificamente potrebbe essere definito come “il flusso dei cambiamenti materiali che avvengono in uno spazio a-temporale”. Nella realtà cosmica infatti il tempo non esiste, esiste invece il degrado energetico e la trasformazione incessante della materia, che appunto non ha tempo. Tutto il resto è puro imbroglio o fantasia della mente umana. Un grazie per il commento sicuramente utile. Saluti.
23) E la Fisica con tutte le sue leggi, teorie ed antiteorie, è destinata a rimanere per sempre, sia negli intenti che nei risultati, la sorella minore della Filosofia e di tutto ciò che si intende con questa parola. E’ stato un piacere, un saluto e un augurio per il tuo percorso professionale e interiore - per tutto.
21) Quello che come esperienza personale posso riportarti è che durante tutto il mio cammino di studi nella scienza fisica ero affascinato dai grandi scienziati della storia, dalle loro scoperte sulle leggi della materia e dalle teorie sull’universo, ma poi per fortuna un giorno ho incontrato la Filosofia, quella vera non quella che si insegna a scuola,
10) Parimenti, come potresti rendere conto di quel movimento e, assieme ad esso, concepire il concetto di mutamento, ossia la connessione in un solo e medesimo oggetto di predicati contrapposti contraddittoriamente (es. l’essere in un luogo e il non essere della medesima cosa nel medesimo luogo) se non esistesse un’intuizione del tutto a priori a fondamento?
6)Tempo e Spazio non sono concetti discorsivi (che vengono derivati attraverso l’analisi e la sintesi dei rapporti tra le cose) né concetti empirici (che derivano dall’esperienza), ma sono funzioni trascendentali: intuizioni PURE (perché non hanno mischiato a se nulla che derivi dall’esperienza empirica) e originariamente INFINITE
A chi sostiene quel grande superammasso galattico di teorie e antiteorie della fisica classica, relativistica e quantistica, dico di provare a leggere (o a rileggere) Kant, Critica della Ragion Pura. Forse capirà che tempo e spazio altro non sono che forme della nostra intuizione, e al di là di questo essi non sono nulla. Così comprenderà anche le parole del Prof. Marchi, smettendola per sempre di balbettarsi addosso.
12) Il Tempo e lo Spazio ci ammaestrano in modo del tutto a priori circa i luoghi di un’intuizione (estensione), mutamento di luoghi (movimento) e leggi secondo cui questo mutamento viene determinato. Ma se così è, allora questa conoscenza altro non può essere che la forma dell’intuizione, propria della sensibilità, rispetto a quel che è il senso interno, ossia: il MODO in cui conosciamo nell’ATTO di conoscere.
19 così come tutti gli assiomi della geometria -, è una conoscenza che ha il carattere dell’universalità e della necessità: valida qui come all’ultimo quasar dell’universo visibile).
1) Ho letto la tua risposta. Da quel che hai detto e dal modo devo suppore che tu sia un collega, o quantomeno un esperto in fisica. Nell’uno o nell’altro caso quel che adesso sto per dirti è rivolto a te come appassionato e in modo disinteressato da un appassionato. Molto probabilmente sarà anche il mio ultimo intervento sull’argomento.
16) Ripeto, data la complessità dell’argomento non posso dilungarmi oltre. Perciò ti consiglio Gilbert di leggere (o rileggere, non so, non conosco i tuoi studi) Kant “Critica della Ragion Pura” edito da Adelphi, traduzione e introduzione di Giorgio Colli.
5) La questione è dunque: cosa sono Tempo e Spazio? Sono enti reali, che preesistono alle cose, determinazioni che riguardano solo i rapporti tra le cose e tali da toccare alle cose in sé, oppure sono determinazioni che ineriscono soltanto alla forma della nostra intuizione e attengono alle cose in quanto apparenze?...
14)Apparenza non significa illusione (cioè che il mondo esterno non esiste), ma che il rapporto conoscitivo fra noi e il mondo è trascendentale. Compreso questo allora ci apparirà chiaro che anche quando differenziamo tra illusione e realtà, (riferendoci ad es. all’arcobaleno e all’aria umida attraversata dalla luce, chiamando il primo fenomeno illusione e l’altro realtà), lo facciamo semplicemente perché intendiamo questi concetti fisicamente.
11) La simultaneità, la successione e la simultaneità nella successione (la permanenza) non sarebbero infatti concepibili senza unintuizione pura a fondamento. Senza queste intuizioni pure tutto il molteplice dell’intuizione sensibile si accalcherebbe nel nostro animo costituendo una moltitudine irrelata di sensazioni: noi saremmo caos.
17) Questo lo dico perché ho riscontrato che gran parte dei fisici ignora che alcune conoscenze, come Tempo e Spazio, o come le categorie dell’intelletto (queste ultime forme della conoscenza intellettuale e non sensibile), non sono acquisibili a posteriori, cioè attraverso l’esperienza, perché invero l’unica legge che in questo caso opera è quella di mera comparabilità, cioè quella derivante dal constatare n. volte un medesimo fenomeno
4) che consente di categorizzare ed ordinare tutto il molteplice dell’intuizione, derivante dai fenomeni, così come questi modificano la nostra sensibilità, e non la sua esistenza ASSOLUTA… (l’uomo è parte del Cosmo e scinderlo da quest’ultimo risulta questa sì un’operazione davvero fantasiosa - come, tra l’altro, la Teoria Decadimensionale, L’Inflazione, lo Spazio di Minkowski e altre sciocchezze simili, davvero fantasiose).
14) Ma se generalizziamo, tenendo presente che il rapporto (ho detto il RAPPORTO) tra noi e il mondo si fonda soltanto sul “COME” il fenomeno modifica la nostra sensibilità e sulle modalità del tutto a priori di quest’ultima di modificarsi e di interpretare, allora comprenderemo altresì che questo rapporto è trascendentale, e che non solo i colori, i profumi (le qualità della materia) ecc. delle cose sono fittizi,
9) (quindi anche la variazione di frequenza di una radiazione legata o meno alla materia) se non albergasse già dentro il tuo animo la capacità, del tutto a priori, di comprendere la differenza tra lo spazio del tuo corpo e quello degli altri oggetti, riferendo altresì quindi che determinate sensazioni siano fuori di te, e, che similmente, altre siano l’una fuori dell’altra e altre ancora l’una accanto all’altra, ovvero non soltanto come differenti, ma come situate in luoghi differenti?
3) Con l’espressione “il tempo altro non è che una forma della nostra intuizione” altro non si vuol affermare che l’esistenza empirica del tempo, ovvero la sua esistenza come forma PURA ed A-PRIORI propria della conoscenza sensibile,
18)e che ci consente di poter affermare che, con altissima probabilità ad n+1 volte, date le medesime condizioni, si verificherà lo stesso fenomeno (su questo infatti è fondata tutta la nostra scienza fisica), e mai di affermare che: necessariamente ed universalmente, così DEVE ESSERE!... (ad es. il fatto che con due segmenti non si possa racchiudere uno spazio - così come tutti gli assiomi della geometria -,
8) Non posso Gilbert dilungarmi nell’esposizione per un’impossibilità a sintetizzare circa 200 pagine di dimostrazioni kantiane che risultano condensate e complesse, per natura, anche nella prolissità, e per un’inadeguatezza del sistema di comunicazione; ti invito pertanto soltanto a pensare a questo: come potresti categorizzare e ordinare i fenomeni empirici
7)(perché a differenza di ogni altro concetto contenuto nell’esperienza non SUSSUMONO sotto di se ma CONTENGONO in se, in una rappresentazione che non può essere pensata come finita)…
20) Il mio è un consiglio, accettalo se vuoi, e se non ritieni quello che ti ho accennato sia solo il frutto di una fantasia fervida o di un imbroglio attuato mediante un parlare astruso, proprio di colui che non sa né che dice né perché lo dice. Spero tu possa prendere positivamente quanto ti ho detto, ricorda ho parlato da appassionato ad un appassionato.
15)ma che anche la forma particellare o ondulatoria attribuita agli enti subatomici (o alla realtà macroscopica), il fatto che si muovono ad una determinata velocità, la loro impenetrabilità ecc., non sono null’altro che mere apparenze. Ecc. Ecc.
13) Compreso questo si comprenderà poi che tutta la conoscenza umana (compresa quella scientifica legata alla tecnologia) altro non è che conoscenza di meri fenomeni e mai di cose in sé: non dipendente da una nostra imperfezione del conoscere legata al grado di sviluppo tecnologico, o scientifico in generale, (né è un limite imposto dalla natura, come sostiene Heisenberg), ma è l’essenza stessa del conoscere che è CONOSCERE NULL’ALTRO CHE MERE APPARENZE.
Da come parla da la chiara impressione di non sapere neppure cosa sia la relativita', e di non essere neanche al corrente del fatto che gia' da tempo la fisica si muove alla ricerca di una teoria della grande unificazione...
. 2) La tua tesi è inerente al fenomeno e riporta né più né meno quel che è l’opinione del partito dei matematici della natura. La sua opposizione suona così: “I mutamenti sono reali; benché la realtà esterna non sia suscettibile di una dimostrazione rigorosa su quelli che sono i nostri mutamenti interiori non si può avere nessun dubbio. Dunque il tempo è reale”. Rispondere ad una simile critica non è infatti di nessuna difficoltà.
Grande anima il Prof. Marchi... Eterno...
❤ grazie Prof. Marchi 🙏🙏🙏
Grazie Prof. Marchi, saluto con grande favore l'era della fisica Assoluta!
Grande uomo!❤❤❤
Il difficile è capire e credere in ciò che non si vede Grazie
Manchi ❤️
Direi che il tempo [T] è solo una misura astratta e di comodo (ma spesso scomoda e schiavizzante), scientificamente potrebbe essere definito come “il flusso dei cambiamenti materiali che avvengono in uno spazio a-temporale”. Nella realtà cosmica infatti il tempo non esiste, esiste invece il degrado energetico e la trasformazione incessante della materia, che appunto non ha tempo. Tutto il resto è puro imbroglio o fantasia della mente umana. Un grazie per il commento sicuramente utile. Saluti.
❤❤
tutto è uno!
23) E la Fisica con tutte le sue leggi, teorie ed antiteorie, è destinata a rimanere per sempre, sia negli intenti che nei risultati, la sorella minore della Filosofia e di tutto ciò che si intende con questa parola. E’ stato un piacere, un saluto e un augurio per il tuo percorso professionale e interiore - per tutto.
❤
Ecco come dire tutto in quattro semplici parole!!!
21) Quello che come esperienza personale posso riportarti è che durante tutto il mio cammino di studi nella scienza fisica ero affascinato dai grandi scienziati della storia, dalle loro scoperte sulle leggi della materia e dalle teorie sull’universo, ma poi per fortuna un giorno ho incontrato la Filosofia, quella vera non quella che si insegna a scuola,
10) Parimenti, come potresti rendere conto di quel movimento e, assieme ad esso, concepire il concetto di mutamento, ossia la connessione in un solo e medesimo oggetto di predicati contrapposti contraddittoriamente (es. l’essere in un luogo e il non essere della medesima cosa nel medesimo luogo) se non esistesse un’intuizione del tutto a priori a fondamento?
6)Tempo e Spazio non sono concetti discorsivi (che vengono derivati attraverso l’analisi e la sintesi dei rapporti tra le cose) né concetti empirici (che derivano dall’esperienza), ma sono funzioni trascendentali: intuizioni PURE (perché non hanno mischiato a se nulla che derivi dall’esperienza empirica) e originariamente INFINITE
A chi sostiene quel grande superammasso galattico di teorie e antiteorie della fisica classica, relativistica e quantistica, dico di provare a leggere (o a rileggere) Kant, Critica della Ragion Pura. Forse capirà che tempo e spazio altro non sono che forme della nostra intuizione, e al di là di questo essi non sono nulla. Così comprenderà anche le parole del Prof. Marchi, smettendola per sempre di balbettarsi addosso.
lo diceva anche Pascal...ogni cosa è infinita!
12) Il Tempo e lo Spazio ci ammaestrano in modo del tutto a priori circa i luoghi di un’intuizione (estensione), mutamento di luoghi (movimento) e leggi secondo cui questo mutamento viene determinato. Ma se così è, allora questa conoscenza altro non può essere che la forma dell’intuizione, propria della sensibilità, rispetto a quel che è il senso interno, ossia: il MODO in cui conosciamo nell’ATTO di conoscere.
19 così come tutti gli assiomi della geometria -, è una conoscenza che ha il carattere dell’universalità e della necessità: valida qui come all’ultimo quasar dell’universo visibile).
pare che nn ha voglia di essere intervistato
1) Ho letto la tua risposta. Da quel che hai detto e dal modo devo suppore che tu sia un collega, o quantomeno un esperto in fisica. Nell’uno o nell’altro caso quel che adesso sto per dirti è rivolto a te come appassionato e in modo disinteressato da un appassionato. Molto probabilmente sarà anche il mio ultimo intervento sull’argomento.
16) Ripeto, data la complessità dell’argomento non posso dilungarmi oltre. Perciò ti consiglio Gilbert di leggere (o rileggere, non so, non conosco i tuoi studi) Kant “Critica della Ragion Pura” edito da Adelphi, traduzione e introduzione di Giorgio Colli.
5) La questione è dunque: cosa sono Tempo e Spazio? Sono enti reali, che preesistono alle cose, determinazioni che riguardano solo i rapporti tra le cose e tali da toccare alle cose in sé, oppure sono determinazioni che ineriscono soltanto alla forma della nostra intuizione e attengono alle cose in quanto apparenze?...
14)Apparenza non significa illusione (cioè che il mondo esterno non esiste), ma che il rapporto conoscitivo fra noi e il mondo è trascendentale. Compreso questo allora ci apparirà chiaro che anche quando differenziamo tra illusione e realtà, (riferendoci ad es. all’arcobaleno e all’aria umida attraversata dalla luce, chiamando il primo fenomeno illusione e l’altro realtà), lo facciamo semplicemente perché intendiamo questi concetti fisicamente.
11) La simultaneità, la successione e la simultaneità nella successione (la permanenza) non sarebbero infatti concepibili senza unintuizione pura a fondamento. Senza queste intuizioni pure tutto il molteplice dell’intuizione sensibile si accalcherebbe nel nostro animo costituendo una moltitudine irrelata di sensazioni: noi saremmo caos.
17) Questo lo dico perché ho riscontrato che gran parte dei fisici ignora che alcune conoscenze, come Tempo e Spazio, o come le categorie dell’intelletto (queste ultime forme della conoscenza intellettuale e non sensibile), non sono acquisibili a posteriori, cioè attraverso l’esperienza, perché invero l’unica legge che in questo caso opera è quella di mera comparabilità, cioè quella derivante dal constatare n. volte un medesimo fenomeno
4) che consente di categorizzare ed ordinare tutto il molteplice dell’intuizione, derivante dai fenomeni, così come questi modificano la nostra sensibilità, e non la sua esistenza ASSOLUTA… (l’uomo è parte del Cosmo e scinderlo da quest’ultimo risulta questa sì un’operazione davvero fantasiosa - come, tra l’altro, la Teoria Decadimensionale, L’Inflazione, lo Spazio di Minkowski e altre sciocchezze simili, davvero fantasiose).
14) Ma se generalizziamo, tenendo presente che il rapporto (ho detto il RAPPORTO) tra noi e il mondo si fonda soltanto sul “COME” il fenomeno modifica la nostra sensibilità e sulle modalità del tutto a priori di quest’ultima di modificarsi e di interpretare, allora comprenderemo altresì che questo rapporto è trascendentale, e che non solo i colori, i profumi (le qualità della materia) ecc. delle cose sono fittizi,
9) (quindi anche la variazione di frequenza di una radiazione legata o meno alla materia) se non albergasse già dentro il tuo animo la capacità, del tutto a priori, di comprendere la differenza tra lo spazio del tuo corpo e quello degli altri oggetti, riferendo altresì quindi che determinate sensazioni siano fuori di te, e, che similmente, altre siano l’una fuori dell’altra e altre ancora l’una accanto all’altra, ovvero non soltanto come differenti, ma come situate in luoghi differenti?
3) Con l’espressione “il tempo altro non è che una forma della nostra intuizione” altro non si vuol affermare che l’esistenza empirica del tempo, ovvero la sua esistenza come forma PURA ed A-PRIORI propria della conoscenza sensibile,
18)e che ci consente di poter affermare che, con altissima probabilità ad n+1 volte, date le medesime condizioni, si verificherà lo stesso fenomeno (su questo infatti è fondata tutta la nostra scienza fisica), e mai di affermare che: necessariamente ed universalmente, così DEVE ESSERE!... (ad es. il fatto che con due segmenti non si possa racchiudere uno spazio - così come tutti gli assiomi della geometria -,
8) Non posso Gilbert dilungarmi nell’esposizione per un’impossibilità a sintetizzare circa 200 pagine di dimostrazioni kantiane che risultano condensate e complesse, per natura, anche nella prolissità, e per un’inadeguatezza del sistema di comunicazione; ti invito pertanto soltanto a pensare a questo: come potresti categorizzare e ordinare i fenomeni empirici
7)(perché a differenza di ogni altro concetto contenuto nell’esperienza non SUSSUMONO sotto di se ma CONTENGONO in se, in una rappresentazione che non può essere pensata come finita)…
20) Il mio è un consiglio, accettalo se vuoi, e se non ritieni quello che ti ho accennato sia solo il frutto di una fantasia fervida o di un imbroglio attuato mediante un parlare astruso, proprio di colui che non sa né che dice né perché lo dice. Spero tu possa prendere positivamente quanto ti ho detto, ricorda ho parlato da appassionato ad un appassionato.
15)ma che anche la forma particellare o ondulatoria attribuita agli enti subatomici (o alla realtà macroscopica), il fatto che si muovono ad una determinata velocità, la loro impenetrabilità ecc., non sono null’altro che mere apparenze. Ecc. Ecc.
13) Compreso questo si comprenderà poi che tutta la conoscenza umana (compresa quella scientifica legata alla tecnologia) altro non è che conoscenza di meri fenomeni e mai di cose in sé: non dipendente da una nostra imperfezione del conoscere legata al grado di sviluppo tecnologico, o scientifico in generale, (né è un limite imposto dalla natura, come sostiene Heisenberg), ma è l’essenza stessa del conoscere che è CONOSCERE NULL’ALTRO CHE MERE APPARENZE.
Da come parla da la chiara impressione di non sapere neppure cosa sia la relativita', e di non essere neanche al corrente del fatto che gia' da tempo la fisica si muove alla ricerca di una teoria della grande unificazione...
. 2) La tua tesi è inerente al fenomeno e riporta né più né meno quel che è l’opinione del partito dei matematici della natura. La sua opposizione suona così: “I mutamenti sono reali; benché la realtà esterna non sia suscettibile di una dimostrazione rigorosa su quelli che sono i nostri mutamenti interiori non si può avere nessun dubbio. Dunque il tempo è reale”. Rispondere ad una simile critica non è infatti di nessuna difficoltà.
❤