Nella foto di gruppo, al minuto 26:03, ho riconosciuto mio nonno Manfredi Russo, che purtroppo ci ha lasciati due anni fa. Mi farebbe piacere trovare delle sue foto nello stabilimento. Grazie del video!
Quando Cosenza presenta il progetto, la direzione dichiara non potersi produrre in quella struttura macchine da scrivere; Adriano Olivetti con slancio conferma l'esecuzione. E' giusto valutare l'unità di pensiero, la coerenza comune, la vitalità nel rispetto dell'uomo, dell'operaio nella volontà di costruire la fabbrica inserita nell'ambiente, nel paesaggio flegreo. Una architettura articolata nello schema ortogonale di corpi di fabbrica con un centro croce in grado di consentire l'integrazione tra lo spazio interno e quello esterno disponendo ogni operaio della visibilità del paesaggio, la naturalità interna della luce, dell'aria, del verde e del paesaggio. Rappresenta l'impostazione sociale e politica di Adriano Olivetti e il significato di progettista di Luigi Cosenza militante comunista. In tal senso la rigorosità compositiva diviene nella molteplicità degli spazi costitutivi la libertà dell'uomo nel proprio lavoro durante un terzo della giornata Quando Adriano Olivetti incarica Piero Porcinai della sistemazione a verde e Marcello Nizzoli dei colori della fabbrica allora emerge con forza la coerenza dell'architettura. Perchè imprenditore e progettista avevano il compito di affidare all'architettura del dopoguerra un insegnamento per come rispettare nel contribuire al proprio ruolo di operare in un rapporto consolidato con la classe operaia.
Non vorrei sbagliare mi sembra che Olivetti di Pozzuoli prese un riconoscimento internazionale come struttura produttiva esteticamente più bella al mondo
Questo è quello che dice uno dei protagonisti del filmato. Oggi il complesso industriale continua a funzionare, con altre attività, a differenza di altri siti industriali dismessi che, per la maggior parte sono abbandonati e degradati. Gli edifici, considerati di elevato valore culturale, sono vincolati dalla Sovrintendenza ai beni architettonici.
purtroppo non esistono più Uomini come il Sig.Olivetti .Ricordi meravigliosi i miei fratelli Bruno e Antonio erano dipendenti Olivetti
ciao zio pure io mi ricordo che mio padre lavorava li
Nella foto di gruppo, al minuto 26:03, ho riconosciuto mio nonno Manfredi Russo, che purtroppo ci ha lasciati due anni fa. Mi farebbe piacere trovare delle sue foto nello stabilimento. Grazie del video!
bellissimo complimenti
Grande Olivetti..
Quando Cosenza presenta il progetto, la direzione dichiara non potersi produrre in quella struttura macchine da scrivere; Adriano Olivetti con slancio conferma l'esecuzione. E' giusto valutare l'unità di pensiero, la coerenza comune, la vitalità nel rispetto dell'uomo, dell'operaio nella volontà di costruire la fabbrica inserita nell'ambiente, nel paesaggio flegreo. Una architettura articolata nello schema ortogonale di corpi di fabbrica con un centro croce in grado di consentire l'integrazione tra lo spazio interno e quello esterno disponendo ogni operaio della visibilità del paesaggio, la naturalità interna della luce, dell'aria, del verde e del paesaggio. Rappresenta l'impostazione sociale e politica di Adriano Olivetti e il significato di progettista di Luigi Cosenza militante comunista. In tal senso la rigorosità compositiva diviene nella molteplicità degli spazi costitutivi la libertà dell'uomo nel proprio lavoro durante un terzo della giornata
Quando Adriano Olivetti incarica Piero Porcinai della sistemazione a verde e Marcello Nizzoli dei colori della fabbrica allora emerge con forza la coerenza dell'architettura.
Perchè imprenditore e progettista avevano il compito di affidare all'architettura del dopoguerra un insegnamento per come rispettare nel contribuire al proprio ruolo di operare in un rapporto consolidato con la classe operaia.
Non vorrei sbagliare mi sembra che Olivetti di Pozzuoli prese un riconoscimento internazionale come struttura produttiva esteticamente più bella al mondo
Questo è quello che dice uno dei protagonisti del filmato. Oggi il complesso industriale continua a funzionare, con altre attività, a differenza di altri siti industriali dismessi che, per la maggior parte sono abbandonati e degradati. Gli edifici, considerati di elevato valore culturale, sono vincolati dalla Sovrintendenza ai beni architettonici.