..."per fortuna" non solo gli studenti della lingua italiana fanno gli errori..un bel video signora Alessia e un viso bellissimo, Le auguro una buona giornata!
A proposito di accenti , a scuola io non ho mai imparato una distinzione . Mi ricordo che si diceva " il cappello " per dire l' accento . Più tardi ho imparato il francese con tutti i suoi accenti . Ma adesso che insegno italiano per stranieri ho sempre risposto ai miei allievi che non c'è differenza, che noi italiani facciamo l'accento e basta
Vero. A scuola non si dava nessuna importanza agli accenti. Io personalmente ho scoperto solo alle superiori che "sì" (contrario di "no") va scritto con l'accento.
Grazie per questa lezione! Nel libro "Il Giardino Segreto" che sto leggendo, mi ha confuso questa frase: 'L'unico suo desiderio era sapere se sarebbe stata affidata a persone simpatiche, che le avrebbero lasciato fare tutto quello che voleva, come era sempre accaduto con la sua ayah e tutti gli altri domestici,' perché anch'io ho sempre sentito dire 'mai il condizionale dopo se'. La mia insegnante me l'ha spiegato così: in questo caso è possibile perché non si tratta della forma 'se X, allora Y' e introduce una domanda indiretta.
Ciao Alessia, mi è accorta un altra cosa in riguardo all’accento. Quando scrivo con una persona italiana lei non usa l’accento della tastiera ma la mia tastiera ha tutti gli accenti, devi solo premere il tasto per esempio “e” e poi appartengono tutti tipi degli accenti, l’hai già provato? Spero che tu abbia capito cosa intendevo 😊
Non ho capito questo: A 1:50: hanno consegnato un pacco a Roberta diventa glielo hanno dato Perché no: le lo hanno dato? Roberta è femminile vero? Come al 3:05: le ho detto (a mamma). Forse perché manca la seconda parte? Cioè, Nel caso di mamma sarebbe: gliel’ho detto?
Si dice "Le hanno dato un pacco", ma se invece di "un pacco" voglio usare il pronome, allora si dice "Glielo hanno dato." Nel secondo caso è giusto dire "Gliel'ho detto" (ho detto qualcosa a mia mamma).
Ciao Alessia, grazie per questo argomento importante, ma mi ricordo aver imparato un caso nel quale si usa anche per sostituire una parola femminile con „gli“ nella terza persona in una frase. Adesso sono un po‘ irritata 😴potresti darmi una mano? Grazie!
Sarei curiosa anch'io di sapere in quale caso si possa usare "gli" per la terza persona femminile singolare. 😅 Non mi risulta che esista un caso simile. 🙂
@@Italianopiu ciao Alessia, ho fatto una ricerca e ho trovato il caso nel quale si usa solo “gli” per due genere e cioè se c’è una preposizione indiretta e un’altra diretta in una frase come glielo, gliela…….eccetera, grazie ancora per il tuo spunto accorgermi di questo argomento 🙋♀️
L'altro giorno ho visto un post in cui un uomo è stato aspramente criticato per aver usato "glielo" in modo corretto. Per gli utenti "glielo" non era una parola italiana.😢
L' errore più commesso in assoluto è la è voce del verbo essere non accentata. A me sale il crimine quando lo leggo. Comunque tranquilla non gliela daremo facilmente 😂.
Le chiedo di giudicare la correttezza della seguente frase: "Se l'avrebbe fatto veramente o meno, non mi è dato saperlo, ma quel suo gesto fu davvero nobilíssimo.".
Caso molto intressante. La frase è corretta. "Se l'avrebbe fatto veramente o meno non mi è dato saperlo" si riferisce a un'azione che sarebbe potuta succedere a determinate condizioni. Esempio: Gigi mi dice che se vince alla lotteria regala tutti i soldi ai poveri, però Gigi non vince mai e io allora dico: "Chissà se avrebbe veramente dato tutti i soldi ai poveri (se avesse vinto alla lotteria)." La frase non fa riferimento a "quel suo gesto davvero nobilissimo" perché il verbo al passato remoto (fu) indica che si tratta di un'azione passata e quindi incongruente col resto della frase. Spero di aver fatto chiarezza.
Hai dimenticato un errore di ortografia purtroppo molto diffuso, comune e orribile che si vede troppo spesso: confondere ho, hai, ha, hanno (voci del verbo avere) con o, ai, a (preposizioni) e anno (sostantivo). Un altro errore frequente è omettere l'apostrofo dopo l'articolo indeterminativo UN' seguito da un sostantivo femminile che inizia con vocale. Faccio un esempio: un amico (maschile, quindi preceduto dall'articolo indeterminativo maschile UN); Ma un'amica (femminile, quindi preceduto dall'articolo indeterminativo femminile UNA, che seguito da una vocale perde la "A" che è sostituita da un apostrofo). Quante volte purtroppo trovo questi errori orribili in qualsiasi contesto?...
@@Italianopiu Ci sono tanti errori, purtroppo, lo so!... Io ne ho citati due fra i più frequenti; un altro molto diffuso, che sento e leggo dappertutto ormai, e che mi fa rabbrividire, è dire "Parlaci, ci parlo, ci parlate... ecc, dove quell'orribile perché fuori luogo "ci" (che vuol dire "a noi") viene usato "in tutte le salse" invece di "Parlale, parlagli, gli parlo, le parlo, gli parlate, le parlate..." ecc. Non capisco quando, come, perché e da dove questa orribile mania è nata, e perchè si è così facilmente diffusa in modo quasi esponenziale...
gli esercizi di pronomi sono sempre benvenuti, grazie mille
Video molto bello. Grazie.
Grazie mille dall'Uruguay.
E eccezionale lezione!
La lezione utilissima 👍
Grazie Alessia 😊
Grazie mille! 🙂
Grazie
..."per fortuna" non solo gli studenti della lingua italiana fanno gli errori..un bel video signora Alessia e un viso bellissimo, Le auguro una buona giornata!
C'è sempre da imparare per tutti. 🙂
Buona giornata anche a Lei!
Ottimo video
Grazie mille maestra bellissima
Sempre siamo qui sul italiano di piu💯
Dov'è il link del video su "piuttosto"?
È nella descrizione del video. 🙂
A proposito di accenti , a scuola io non ho mai imparato una distinzione . Mi ricordo che si diceva " il cappello " per dire l' accento . Più tardi ho imparato il francese con tutti i suoi accenti . Ma adesso che insegno italiano per stranieri ho sempre risposto ai miei allievi che non c'è differenza, che noi italiani facciamo l'accento e basta
Vero. A scuola non si dava nessuna importanza agli accenti. Io personalmente ho scoperto solo alle superiori che "sì" (contrario di "no") va scritto con l'accento.
Grazie per questa lezione! Nel libro "Il Giardino Segreto" che sto leggendo, mi ha confuso questa frase: 'L'unico suo desiderio era sapere se sarebbe stata affidata a persone simpatiche, che le avrebbero lasciato fare tutto quello che voleva, come era sempre accaduto con la sua ayah e tutti gli altri domestici,' perché anch'io ho sempre sentito dire 'mai il condizionale dopo se'. La mia insegnante me l'ha spiegato così: in questo caso è possibile perché non si tratta della forma 'se X, allora Y' e introduce una domanda indiretta.
Ciao Alessia, mi è accorta un altra cosa in riguardo all’accento. Quando scrivo con una persona italiana lei non usa l’accento della tastiera ma la mia tastiera ha tutti gli accenti, devi solo premere il tasto per esempio “e” e poi appartengono tutti tipi degli accenti, l’hai già provato? Spero che tu abbia capito cosa intendevo 😊
Intendi la tastiera dello smartphone?
@@Italianopiu si, ma anche la tastiera del mio Laptop ha questi tasti.
Io uso una tastiera inglese: questo vuole dire che non posso mettere l'accento acuto. Quando cerco di compilare alcuni moduli, mi cado in difficolta`.
Non ho capito questo:
A 1:50: hanno consegnato un pacco a Roberta diventa glielo hanno dato
Perché no: le lo hanno dato? Roberta è femminile vero?
Come al 3:05: le ho detto (a mamma).
Forse perché manca la seconda parte? Cioè, Nel caso di mamma sarebbe: gliel’ho detto?
Si dice "Le hanno dato un pacco", ma se invece di "un pacco" voglio usare il pronome, allora si dice "Glielo hanno dato."
Nel secondo caso è giusto dire "Gliel'ho detto" (ho detto qualcosa a mia mamma).
Grazie, capisco!
Ciao Alessia, grazie per questo argomento importante, ma mi ricordo aver imparato un caso nel quale si usa anche per sostituire una parola femminile con „gli“ nella terza persona in una frase. Adesso sono un po‘ irritata 😴potresti darmi una mano? Grazie!
Sarei curiosa anch'io di sapere in quale caso si possa usare "gli" per la terza persona femminile singolare. 😅 Non mi risulta che esista un caso simile. 🙂
@@Italianopiu ciao Alessia, ho fatto una ricerca e ho trovato il caso nel quale si usa solo “gli” per due genere e cioè se c’è una preposizione indiretta e un’altra diretta in una frase come glielo, gliela…….eccetera, grazie ancora per il tuo spunto accorgermi di questo argomento 🙋♀️
L'altro giorno ho visto un post in cui un uomo è stato aspramente criticato per aver usato "glielo" in modo corretto. Per gli utenti "glielo" non era una parola italiana.😢
L' accredine solitamente nasconde qualcos' altro,si vede che coloro che hanno sottolineato il supposto errore erano bensí impreparati😊
L' errore più commesso in assoluto è la è voce del verbo essere non accentata. A me sale il crimine quando lo leggo. Comunque tranquilla non gliela daremo facilmente 😂.
Le chiedo di giudicare la correttezza della seguente frase: "Se l'avrebbe fatto veramente o meno, non mi è dato saperlo, ma quel suo gesto fu davvero nobilíssimo.".
Caso molto intressante. La frase è corretta. "Se l'avrebbe fatto veramente o meno non mi è dato saperlo" si riferisce a un'azione che sarebbe potuta succedere a determinate condizioni. Esempio: Gigi mi dice che se vince alla lotteria regala tutti i soldi ai poveri, però Gigi non vince mai e io allora dico: "Chissà se avrebbe veramente dato tutti i soldi ai poveri (se avesse vinto alla lotteria)." La frase non fa riferimento a "quel suo gesto davvero nobilissimo" perché il verbo al passato remoto (fu) indica che si tratta di un'azione passata e quindi incongruente col resto della frase. Spero di aver fatto chiarezza.
Salve
Hai dimenticato un errore di ortografia purtroppo molto diffuso, comune e orribile che si vede troppo spesso: confondere ho, hai, ha, hanno (voci del verbo avere) con o, ai, a (preposizioni) e anno (sostantivo).
Un altro errore frequente è omettere l'apostrofo dopo l'articolo indeterminativo UN' seguito da un sostantivo femminile che inizia con vocale. Faccio un esempio:
un amico (maschile, quindi preceduto dall'articolo indeterminativo maschile UN);
Ma un'amica (femminile, quindi preceduto dall'articolo indeterminativo femminile UNA, che seguito da una vocale perde la "A" che è sostituita da un apostrofo).
Quante volte purtroppo trovo questi errori orribili in qualsiasi contesto?...
Grazie per il contributo che sarà sicuramente utile a qualcuno. Di errori ce ne sono davvero tanti e non mi era possibile elencarli tutti in un video.
@@Italianopiu Ci sono tanti errori, purtroppo, lo so!... Io ne ho citati due fra i più frequenti; un altro molto diffuso, che sento e leggo dappertutto ormai, e che mi fa rabbrividire, è dire "Parlaci, ci parlo, ci parlate... ecc, dove quell'orribile perché fuori luogo "ci" (che vuol dire "a noi") viene usato "in tutte le salse" invece di "Parlale, parlagli, gli parlo, le parlo, gli parlate, le parlate..." ecc.
Non capisco quando, come, perché e da dove questa orribile mania è nata, e perchè si è così facilmente diffusa in modo quasi esponenziale...
Concordo pienamente.