KOSOVO - Monastero di Visoki Dečani - Peć / Peja / Pejë / Пећ - HD

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  • เผยแพร่เมื่อ 24 ส.ค. 2014
  • © CLAUDIO MORTINI™◊
    Peć (Пећ), o Peja / Pejë in albanese, è una città nella parte occidentale del Kosovo .
    Situato ai piedi della imponente mountian Bjeshket e Nemuna la città è stata governata da diverse potenze dominanti nel corso della storia, dandole un carattere culturale diversificata. L'influenza ortodossa ha portato alla costruzione di imponenti siti religiosi e monasteri. Serbo patrimonio mondiale dell'UNESCO è Peć Patriarcato, costruita durante l'impero serbo medievale.
    Sotto il dominio ottomano Peja / Peć assunse un carattere più orientale con la costruzione di strade strette, vecchio stile case turche e moschee. Uno di questi è la Moschea Bajrakli, costruita dagli Ottomani nel 15 ° secolo, dai resti di Serbias Monastero medievale di Santi Arcangeli. È anche possibile trovare tracce della breve presenza dell'Impero austro-ungarico nel 20esimo secolo a forma di alcuni begli edifici nel centro della città, così come alcuni edifici socialisti massicci e condomini. Le montagne che si affacciano sulla città formano uno sfondo straordinario, e sono un luogo ideale per ogni tipo di attività all'aria aperta come l'escursionismo, lo sci o arrampicata su roccia.
    Il monastero di Visoki Decani è situato ai pendii delle montagne di Prokletije, nella parte occidentale della provincia di Kosovo e Metohia. Il monastero è situato nella bellissima valle del fiume di Bistrica circondato da montagne e foreste.
    E stato costruito fra 1327 e 1335 dal re Stefan Decanski di Serbia in un boschetto di castagna ed è stato dedicato all'ascensione del Signore. La relativa lettera fondante e datata 1330. L’anno successivo il re mori ed è stato sepolto al monastero. Le attivita della costruzione sono state continuate dal suo figlio Stefan Dusan fino al 1335, ma i suoi affreschi sono stati completati il 1350.
    Durante la sua storia turbolenta il monastero è sempre stato un centro spirituale importante. Anche se le costruzioni del monastero hanno subito danni dall'occupazione turca, la chiesa è conservata completamente con le suoi belli affreschi del quattordicesimo secolo, conserva anche la bellissima iconostasis in legno originale del 14 secolo, il trono degli egumeni ed il sarcofago intagliato del re Stefan.
    Oggi una comunita di 30 monaci vive nel monastero continuando l’antica tradizione di secoli. La comunita monastica ha sviluppato varie attivita: la scultura, la pittura dell'icona è inoltre attiva nel lavoro missionario. Le attivita monastiche sono eseguite secondo l’antico typicon della sacra montagna dell’Athos.
    Nel 2004, l'Unesco ha inserito il monastero nella lista dei monumenti dichiarati comune eredità universale, citando i suoi affreschi come uno degli esempi della cosiddetta rinascita dei Palaeologi della pittura Bizantina e in un'annotazione un sito importante della vita del quattordicesimo secolo.
    Nonostante il relativo ruolo umanitario durante la guerra in cui la comunita dei monaci ha salvato moltissime vite di albanesi del Kosovo, 150 albanesi furono soccorsi.

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