La mistificazione che si sta proponendo sulla partita dei rigassificatori in Italia, è quella di considerare come potenziale danno ambientale i soli effetti del cloro attivo residuo presente allo scarico, limitato per legge a non più di 0,2 mg/litro. È una concentrazione non pericolosa [comunque capace di sviluppare effetti biologici], uguale a quella dell'acqua di acquedotto potabile a norma di legge. Quindi lo scarico del rigassificatore è in apparenza innocuo “come bere un bicchier d'acqua”. Però si omette di considerare la perdita di larve, la formazione di schiume, ecc. Invece il cloro è utilizzato in quantità massiccia all'interno dell'impianto, sino a concentrazioni di 2 mg/litro, e reagisce con la sostanza organica formando alo-derivati organici. Prima di venir restituito all'ambiente, si provvede ad abbatterlo per via chimica al fine di rientrare nei parametri di legge. La differenza tra le 2 acque - pur con lo stesso tenore di cloro attivo - è che l'acqua in uscita dall'impianto è carica di sostanza organica degradata combinata chimicamente al cloro. Questo perché già in ingresso è ricca di per sé di sostanza organica da neutralizzare, contrariamente all'acqua di acquedotto, prelevata da sorgente, che possiamo bere a volontà ed in cui il cloro è aggiunto a basso dosaggio solo per un'azione preventiva antibatterica.
Se mi volete il 20 ottobre sono dalla vostra parte, sono toscano come voi voglio difendere la mia regione! Partirò da Firenze mi uniro' a voi. Abbasso Giani! Abbasso il PD!
Intervengo per portare un contributo in qualità di biologo marino, senza entrare in argomenti che - probabilmente - possono destare maggiore apprensione quali la "safety / security" di un simile impianto. La rigassificazione del GNL richiede una fonte di calore: l'acqua di mare a temperatura ambiente ("circuito aperto") oppure il calore generato in impianto, (tipicamente dalla combustione di un'aliquota del medesimo gas trasportato e processato: circa lo 0,87%), il cosiddetto "circuito chiuso". Se si usa acqua di mare, bisogna aggiungere un biocida (ipoclorito) per tutto il volume di acqua che entra nell'impianto, per evitare che il circuito si intasi di cozze, organismi incrostanti ecc. L'acqua viene poi restituita - in toto - fredda e sterilizzata, avendo ucciso ogni forma di vita in essa contenuta e ossidato tutta la sostanza organica. Si deve quindi fare attenzione alle zone in cui si vanno a collocare questi impianti, e alle caratteristiche biologiche del sito. Le acque oceaniche sono povere di "vita" (perché meno concentrate), mentre le acque costiere brulicano di avannotti, larve, plancton. C'è da valutare - preventivamente - quale dei due sistemi adottare. I proponenti optano sempre, in prima battuta, per il circuito aperto, perché non devono bruciare lo 0,87% di gas, ché lo vendono. Gli studi preliminari (la procedura di VIA) devono però dire se le acque costiere sono "delicate" oppure se possono venir usate per quello scopo. Nel frattempo, si può ospitare la metaniera e farla lavorare prudenzialmente in "circuito chiuso", in attesa dell'esito della VIA. La conversione da chiuso a aperto è un'operazione ordinaria, che non comporta modifiche strutturali delle moderne navi rigassificatrici. Il circuito chiuso genera CO2 (lo 0,87% di gas bruciato): queste emissioni possono venir compensate con interventi di rimboschimento nelle aree più vicine all'impianto. Nel nostro caso è il sistema di valutazione ad essere stato "congelato" per decreto, e questo non va bene. L'aver cancellato la procedura di VIA dovrebbe comportare implicitamente l'adozione di un approccio precauzionale, quindi pretendere che l'impianto funzioni a "circuito chiuso". E invece no, si fa tutto ciò che al proponente conviene fare, in barba a tutto e a tutti, perché tanto il Ministro ha già deciso a priori.
@@lucianomanerba8634 non lo metto in dubbio..quindi io che purtroppo ho avuto anche la possibilità di vedere .e posso dirti che quasi tutti quelli che vengono coi barconi .non dico che sono delinquenti..ma tutti sono fatti uscire dalle patrie galere vedi tu ..perché non hanno un pezzo di documento e gli altri si ciao ah e tutto va a discapito di chi viene come dici tu in regola..
Ma lo volete capire che una questione di emergenza energetica nazionale?? Fosse per me io prenderei nome, cognome, e indirizzo, di tutti quelli "contrari a tutto" e gli staccherei subito luce e gas così magari capirebbero cosa significa un'emergenza nazionale e cosa significa vivere senza energia al freddo e al buio.
@@igorkolaric5223 Siamo una democrazia rappresentativa non diretta, il che presuppone che alcune scelte strategiche e fondamentali la politica le deve fare anche senza sentire i cittadini. Anche perché se stiamo a sentire i vari comitati di persone del no a qualunque cosa.... Già in sto paese non si fa niente, vogliamo proprio cadere ancora di più nel baratro.
@@lleonardo. mia moglie è cittadina Svizzera. Le arrivano quasi ogni mese carte per votare le decisioni più impensabili nonostante non sia residente. Votazioni per cose importanti credimi. Il fatto è che non vogliamo mai cambiare nulla in questo paese perché alla fine è più semplice fregarsene che impegnarsi.
@@SalvoDasolo le decisioni vanno prese da PERSONE COMPETENTI... non da cittadini impauriti perché li viene detto che questa nave può esplodere (cosa, tra l'altro, non vera).
@@empireio7183 le persone competenti ad oggi in Italia dimostrano sempre di più che non possono rappresentare il popolo perché continuano a fare gli interessi dei "forti". Tecnici, supervisori, controllori: in Italia sono tutti la stessa razza di approfittatori e opportunisti. Non parlo di questo caso in particolare. Ma credo che ormai visto che nessuno li mette al sicuro, i cittadini debbano essere in grado di riconoscere da soli ciò che è giusto per loro. Se sbagliano ne pagano le conseguenze e non potranno prendersela con nessuno
@@SalvoDasolo le parlo da laureando in ingegneria... non devo fare i favori di nessuno... ne del popolo ne di qualche potere forte... io vabbè sono specializzato in aerospazio... se un aereo è sicuro o meno lo so dire io, me ne frego altamente di ciò che pensa il passeggero ("il popolo") o chi ha comperato l'aereo ("il potere forte")... semplicemente perché sono competente in materia, ho studiato per essere competente. Così come, qualsiasi ingegnere meccanico o energetico dirà che il rigassificatore è completamente sicuro... ora... vogliamo affidarci a gente che ha studiato o a populismi controllati dalla paura?
@@gianfrancoconte6087 non è di intralcio. In ogni caso il rigassificatore è temporaneo e deve stare circa 2 anni. Poi verrà spostato a largo. Piombino è l'unico porto adatto perché ha le strutture già pronte. In altri porti servirebbe tanto tempo per la preparazione. È essenziale.
@@giuseppeneglia2177 mi spiace deluderla,l'eni associazione a delinquere ha deciso per 25 anni e non sarà sufficiente se pensa che ci mancherà il gas russo pari a 50 60 miliardi di metri cubi,
Sicura finché non ci sarà una perdita in mare che magari si espanderà e si dissolvera' e tutti zitti....ne abbiamo già 1 a Livorno, mettiamolo 1 in Calabria 1 in Puglia fine della discussione, ma anche loro dicono di no.
Ma che puttanate del cazxo! Davanti Livorno ad una distanza di sicurezza ce n'è una da anni, la vedo da casa mia che vivo sulle colline della versilia, a piombino possono fare uguale senza creare casini!
La mistificazione che si sta proponendo sulla partita dei rigassificatori in Italia, è quella di considerare come potenziale danno ambientale i soli effetti del cloro attivo residuo presente allo scarico, limitato per legge a non più di 0,2 mg/litro. È una concentrazione non pericolosa [comunque capace di sviluppare effetti biologici], uguale a quella dell'acqua di acquedotto potabile a norma di legge. Quindi lo scarico del rigassificatore è in apparenza innocuo “come bere un bicchier d'acqua”. Però si omette di considerare la perdita di larve, la formazione di schiume, ecc.
Invece il cloro è utilizzato in quantità massiccia all'interno dell'impianto, sino a concentrazioni di 2 mg/litro, e reagisce con la sostanza organica formando alo-derivati organici. Prima di venir restituito all'ambiente, si provvede ad abbatterlo per via chimica al fine di rientrare nei parametri di legge.
La differenza tra le 2 acque - pur con lo stesso tenore di cloro attivo - è che l'acqua in uscita dall'impianto è carica di sostanza organica degradata combinata chimicamente al cloro.
Questo perché già in ingresso è ricca di per sé di sostanza organica da neutralizzare, contrariamente all'acqua di acquedotto, prelevata da sorgente, che possiamo bere a volontà ed in cui il cloro è aggiunto a basso dosaggio solo per un'azione preventiva antibatterica.
MA un bel cazzo Nero duro nel sedere non ha tempo di prenderlo??
Che tragedia è l Italia 🇮🇹......tanto sconforto.....
Vabbe signori. Se quest'inverno avrete freddo su, sulle cyclette a pedalare e produrre elettricità nelle case!
Se mi volete il 20 ottobre sono dalla vostra parte, sono toscano come voi voglio difendere la mia regione! Partirò da Firenze mi uniro' a voi. Abbasso Giani! Abbasso il PD!
Intervengo per portare un contributo in qualità di biologo marino, senza entrare in argomenti che - probabilmente - possono destare maggiore apprensione quali la "safety / security" di un simile impianto.
La rigassificazione del GNL richiede una fonte di calore: l'acqua di mare a temperatura ambiente ("circuito aperto") oppure il calore generato in impianto, (tipicamente dalla combustione di un'aliquota del medesimo gas trasportato e processato: circa lo 0,87%), il cosiddetto "circuito chiuso". Se si usa acqua di mare, bisogna aggiungere un biocida (ipoclorito) per tutto il volume di acqua che entra nell'impianto, per evitare che il circuito si intasi di cozze, organismi incrostanti ecc. L'acqua viene poi restituita - in toto - fredda e sterilizzata, avendo ucciso ogni forma di vita in essa contenuta e ossidato tutta la sostanza organica.
Si deve quindi fare attenzione alle zone in cui si vanno a collocare questi impianti, e alle caratteristiche biologiche del sito. Le acque oceaniche sono povere di "vita" (perché meno concentrate), mentre le acque costiere brulicano di avannotti, larve, plancton.
C'è da valutare - preventivamente - quale dei due sistemi adottare. I proponenti optano sempre, in prima battuta, per il circuito aperto, perché non devono bruciare lo 0,87% di gas, ché lo vendono. Gli studi preliminari (la procedura di VIA) devono però dire se le acque costiere sono "delicate" oppure se possono venir usate per quello scopo. Nel frattempo, si può ospitare la metaniera e farla lavorare prudenzialmente in "circuito chiuso", in attesa dell'esito della VIA. La conversione da chiuso a aperto è un'operazione ordinaria, che non comporta modifiche strutturali delle moderne navi rigassificatrici.
Il circuito chiuso genera CO2 (lo 0,87% di gas bruciato): queste emissioni possono venir compensate con interventi di rimboschimento nelle aree più vicine all'impianto.
Nel nostro caso è il sistema di valutazione ad essere stato "congelato" per decreto, e questo non va bene. L'aver cancellato la procedura di VIA dovrebbe comportare implicitamente l'adozione di un approccio precauzionale, quindi pretendere che l'impianto funzioni a "circuito chiuso". E invece no, si fa tutto ciò che al proponente conviene fare, in barba a tutto e a tutti, perché tanto il Ministro ha già deciso a priori.
siamo nella merda ...
Se poi si scopre che il turismo aumenta... che dire? Qui sono tutti esperti... in generare paure.
Vedrai che letta risolverà tutto
Calenda. Paura di perdere voti
Dèh.
MA COSA VOLETE DA LETTA? LUI È PER - IUS SOLI- METTERANNO LÀ CHI ARRIVA COI BARCONI!
@@lucianomanerba8634 e allora perché gli dicono di arrivare così..
@@lucianomanerba8634 non lo metto in dubbio..quindi io che purtroppo ho avuto anche la possibilità di vedere .e posso dirti che quasi tutti quelli che vengono coi barconi
.non dico che sono delinquenti..ma tutti sono fatti uscire dalle patrie galere vedi tu ..perché non hanno un pezzo di documento e gli altri si ciao ah e tutto va a discapito di chi viene come dici tu in regola..
1 del bildelber che ascolta
FA FINTA!
Ma lo volete capire che una questione di emergenza energetica nazionale??
Fosse per me io prenderei nome, cognome, e indirizzo, di tutti quelli "contrari a tutto" e gli staccherei subito luce e gas così magari capirebbero cosa significa un'emergenza nazionale e cosa significa vivere senza energia al freddo e al buio.
lo dicevo anch’io finché non mi hanno messo sta nave-bomba a 1,5km da casa mia, tutti buoni a parlare finché il problema non vi tocca personalmente
Perchè voi vi fidate delle autorità e di quello che vi dicono??
Mi raccomando,continuate a votare pd che poi vi vuole bene.....Ne meriterebbero almeno due o tre di rigassificatori,almeno,forse,imparerebbero....
Qualsiasi decisione deve essere presa dai cittadini in modo democratico, non dalle istituzioni corrotte per il silenzio.
@@igorkolaric5223 Siamo una democrazia rappresentativa non diretta, il che presuppone che alcune scelte strategiche e fondamentali la politica le deve fare anche senza sentire i cittadini. Anche perché se stiamo a sentire i vari comitati di persone del no a qualunque cosa.... Già in sto paese non si fa niente, vogliamo proprio cadere ancora di più nel baratro.
@@lleonardo. mia moglie è cittadina Svizzera. Le arrivano quasi ogni mese carte per votare le decisioni più impensabili nonostante non sia residente. Votazioni per cose importanti credimi. Il fatto è che non vogliamo mai cambiare nulla in questo paese perché alla fine è più semplice fregarsene che impegnarsi.
@@SalvoDasolo le decisioni vanno prese da PERSONE COMPETENTI... non da cittadini impauriti perché li viene detto che questa nave può esplodere (cosa, tra l'altro, non vera).
@@empireio7183 le persone competenti ad oggi in Italia dimostrano sempre di più che non possono rappresentare il popolo perché continuano a fare gli interessi dei "forti". Tecnici, supervisori, controllori: in Italia sono tutti la stessa razza di approfittatori e opportunisti. Non parlo di questo caso in particolare. Ma credo che ormai visto che nessuno li mette al sicuro, i cittadini debbano essere in grado di riconoscere da soli ciò che è giusto per loro. Se sbagliano ne pagano le conseguenze e non potranno prendersela con nessuno
@@SalvoDasolo le parlo da laureando in ingegneria... non devo fare i favori di nessuno... ne del popolo ne di qualche potere forte...
io vabbè sono specializzato in aerospazio... se un aereo è sicuro o meno lo so dire io, me ne frego altamente di ciò che pensa il passeggero ("il popolo") o chi ha comperato l'aereo ("il potere forte")... semplicemente perché sono competente in materia, ho studiato per essere competente.
Così come, qualsiasi ingegnere meccanico o energetico dirà che il rigassificatore è completamente sicuro... ora... vogliamo affidarci a gente che ha studiato o a populismi controllati dalla paura?
Cavolate, è sicura. Si trova nel porto di Barcellona e ci sono molti più abitanti.
Ma ha visto quanto è grande il porto di piombino vuole mettere con Barcellona
@@gianfrancoconte6087 non è di intralcio. In ogni caso il rigassificatore è temporaneo e deve stare circa 2 anni. Poi verrà spostato a largo. Piombino è l'unico porto adatto perché ha le strutture già pronte. In altri porti servirebbe tanto tempo per la preparazione. È essenziale.
@@giuseppeneglia2177 mi spiace deluderla,l'eni associazione a delinquere ha deciso per 25 anni e non sarà sufficiente se pensa che ci mancherà il gas russo pari a 50 60 miliardi di metri cubi,
Sicura finché non ci sarà una perdita in mare che magari si espanderà e si dissolvera' e tutti zitti....ne abbiamo già 1 a Livorno, mettiamolo 1 in Calabria 1 in Puglia fine della discussione, ma anche loro dicono di no.
Ma che puttanate del cazxo!
Davanti Livorno ad una distanza di sicurezza ce n'è una da anni, la vedo da casa mia che vivo sulle colline della versilia, a piombino possono fare uguale senza creare casini!
Non ha capito nulla a Livorno è a 20 miglia
È praticamente in città... ma cosa dici? Informati prima di parlare
@@robertaminichino2442 mi informo eccome almeno ci sono 20 miglia,a piombino è dentro vuoi mettere
Appunto! A Livorno è a distanza di sicurezza, a Piombino è praticamente in porto.... Ma di che vai dicendo???🤦
@@robertaminichino2442
Se stai nell'acqua ok!
Mettetene uno sotto casa a Draghi e Conte
Gloria to Russia
A Ravenna il rigassificatore si farà. Fortunatamente a Ravenna non sono così imbecilli come a Piombino.